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La strategia nasce se c’è complessità, quindi in situazioni in cui troviamo scarse informazioni, non
si possono controllare gli elementi e non si hanno soluzioni immediate per risolvere un problema.
La strategia deve conferire razionalità 1.assoluta, quando si hanno tutte le informazioni e si può
controllare ogni elemento o 2.limitata, quando non si hanno tutte le informazioni e non si riesce a
controllare ogni elemento (la strategia serve per superare questa razionalità).
(La strategia è da sempre esistita, senza però un modello ben preciso infatti si seguiva il proprio
istinto).
Nel 1970, periodo in cui nasce la prima rivista sulla direzione strategica: Journal of Business Policy.
In generale Mintzberg ci viene a dire che il concetto di strategia ha diversi significati:
- Strategia come piano (plan), con il quale si intende l’insieme di azioni che vengono pianificate nel
medio-lungo termine (da 1 a 3 anni, ma c’è anche chi azzarda a 5 anni), infatti si differenzia da un
programma, con il quale si intende qualcosa che viene pianificato nel breve termine; ad esempio il
business plan è il piano strategico per eccellenza di un’azienda in quanto unisce le strategie di tutte
le aeree aziendali ed è lo strumento di comunicazione, una sorta di biglietto da visita per
l’investitore.
- Strategia come modello (pattern), con il quale si intende che ci sono una serie di teorie e modelli
da seguire.
- Strategia come posizione (position), con il quale si intende come si colloca l’azienda in un
determinato settore o mercato.
- Strategia come prospettiva (prospective), con il quale si intende la visione e la proiezione
dell’azienda tra due o tre anni.
Fatto sta che ci sono diverse definizioni di strategia, e ogni definizione si focalizza su dei concetti,
come ad esempio:
- Alfred Chandler che nella sua definizione si focalizza sulle risorse, che sono necessarie alla
realizzazione di tali obiettivi; per risorse si fa riferimento a risorse in termini di tempo, in termini di
risorse umane e in termini di strumenti.
– Kenneth Andrews, che si focalizza sulle politiche ovvero l’indirizzo da seguire, che è un termine
astratto; il termine politica viene utilizzato dalle aziende per parlare di strategia; oltre al termine
politica Andrews si focalizza sul concetto di programma, con il quale intende le azioni concrete da
realizzare nel medio termine. Poi si focalizza sul settore, che sarebbe l’arena in cui le imprese
competono (ovvero l’insieme dei competitors). Poi si focalizza sul mercato, che sarebbe l’insieme
dei consumatori.
– James Brian Quinn, che invece si focalizza sul modello, sugli obiettivi, sulle politiche, sulla
condotta, sulle risorse, sulle competenze e sui limiti.
- Kenichi Omae, si concerta sul vantaggio competitivo e sul vantaggio sostenibile (deve durare nel
tempo) dei propri concorrenti per contrastare e influire sulla competitività.
→ Obiettivo principale della strategia: è garantire che la gestione aziendale determini un
rendimento del capitale maggiore del suo costo.
Interrogativi strategici:
1. Dove competere? È una strategia di gruppo (corporate) in quanto si fa riferimento a tutto il
gruppo aziendale; in questo caso ritroviamo l’individuazione dei settori e dei mercati con tassi di
profitto superiori alla media (riferimento al leader del settore/utilizzo matrice BCG con il tasso di
crescita mercato e quota di mercato relativa).
2. Come competere? E’ una strategia di business (Competitiva) in cui troviamo l’individuazione
delle modalità competitive che determinando un vantaggio (competitivo) rispetto ai concorrenti
garantiscono remunerazioni superiori al livello medio del settore.
Modello di Mintzberg:
La strategia intenzionale è il corpus delle alternative per individuare la strategia più conveniente per
quella determinata situazione
La strategia deliberata è la soluzione migliore che va presa in considerazione
Piano di emergenza:
Permette di effettuare feedback ed è la previsione di determinate problematiche e delle soluzioni
corrispondenti di modo da gestire le emergenze
La strategia a lungo termine non cambia la politica di fondo ma solo l’implementazione e vanno
ridotti al minimo i cambi nel piano statistico.
La direzione delle unità di business è formata dalle aree strategiche di affari ASA.
*Feedback: svolgo un’azione e poi la misuro, SE è uguale o maggiore all’obiettivo sperato allora è
positivo, SE è minore allora è negativo
Feedforward: inseguo l’obiettivo controllando molto spesso le azioni e non solo alla fine.
Innovazione radicale: cambia il modo di produrre e utilizzare un prodotto
Vantaggi della startegia:
Visione prospettica , Coerenza e qualità delle decisioni (processi razionali, condivisione di
conoscenze, applicazione di strumenti analitici), Coordinamento (comunicazione tra il top
management e tutti gli altri organi dell’impresa, coinvolgimento, motivazione)
Concezione di Porter:
1. l'efficacia operativa non è strategia:= ESEGUIRE ATTIVITA’ SIMILARI MEGLIO DEI
PROPRI CONCORRENTI e ESSERE PIU’ BRAVI DEGLI ALTRI NEL FARE UNA CERTA
COSA NON E’ UNA SCELTA STRATEGICA E’ UNA SCELTA OPERATIVA;
2. l'essenza del posizionamento è la scelta di attività diverse da quelle dei concorrenti: ESEGUIRE
ATTIVITA’ DIVERSE RISPETTO A QUELLE DEI CONCORRENTI O ESEGUIRE ATTIVITA’
SIMILI MA IN MODI DIFFERENTI. La strategia consiste nella creazione di una posizione unica e
vantaggiosa per l’impresa attraverso la predisposizione di una serie specifica di attività per fornire
un mix unico di valore per il cliente;
3. una posizione strategica sostenibile richiede dei trade-off: per evitare incoerenze di immagine o
di reputazione, sono le attività stesse ad originare dei trade-off, i vertici riescono ad indicare con
chiarezza le priorità dell’impresa, il trade-off è un deterrente all’imitazione;
4. strategia significa creare coerenza fra le diverse attività: EFFICACIA OPERATIVA →
MASSIMO RISULTATO PER OGNI SINGOLA ATTIVITA’ STRATEGIA → MASSIMO
RISULTATO DALLA COMBINAZIONE DELLE ATTIVITA. SE gli obiettivi delle aree aziendali
sono raggiunti ma l’obiettivo strategico no, allora non c’è stata coerenza.
Gestione strategica:
è il sistema di decisioni (strategiche) da assumere nell’ambito della conduzione aziendale al fine di
conseguire un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti ed ottenere performance superiori.
*La creazione di valore è per il cliente e il profitto per l’azienda
Analisi strategica:
è alla base della gestione strategica c’è l’analisi strategica, il cui scopo è quello di individuare le
fonti di profitto per l’impresa favorendo l’assunzione di decisioni strategiche che sfruttino
adeguatamente tali fonti.
Le decisioni strategiche sono importanti, richiedono grossi impieghi di risorse, sono difficilmente
reversibili e in questo caso è fondamentale l’individuazione della risorsa tempo.
Strategia vincente:
I fondamenti delle strategie di successo sono: la profonda comprensione dell’ambiente esterno
(dinamiche competitive e tendenze evolutive), la valutazione obiettiva delle risorse e competenze,
gli obiettivi semplici, strategicamente coerenti e di lungo termine e l’implementazione efficace
(capacità di cogliere le opportunità derivanti dal contesto ambientale valorizzando le risorse e le
competenze aziendali).
Quindi una strategia vincente deve essere consona alle condizioni dell’ambiente interno ed esterno,
in grado di creare un vantaggio competitivo sostenibile e capace di generare un miglioramento delle
performance.
Le decisioni strategiche sono importanti; implicano un significativo impiego di risorse; non sono
facilmente reversibili; cercano di tenere conto dei rapporti di causa-effetto diretti e indiretti su
orizzonti temporali lunghi; sono sistemiche (cioè riguardano l’interezza dell’azienda).
Mentre nell’ambito militare la politica sceglie le strategie, nell’ambito aziendale la strategia crea e
modifica la politica e cioè l’indirizzo dell’azienda.