Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Riprendiamo alcuni concetti, in parte già visti quando abbiamo parlato di vantaggio
competitivo e di ambiente competitivo, e mettiamoli in relazione alla elaborazione della
strategia.
La strategia mette a sistema quattro fattori:
• ambientali (di cui abbiamo parlato);
• condizioni interne dell’impresa;
• fattori soggettivi, legati al tema degli obiettivi soddisfacenti;
• sistema di valori, da cui il terzo fattore è condizionato.
L’impostazione di una strategia comporta un modello organizzativo, necessario per
passare dalla fase della pianificazione (piano strategico, vedi lezione successiva) a quella
della implementazione.
Dobbiamo quindi compiere delle distinzioni, scendere anche a un livello più basso
dell’impresa a cui finora di default ci siamo riferiti, per vedere quali sono le
implicazioni strategiche per i livelli organizzativi inferiori. Di singoli business e di
singole business units.
Inoltre, il processo di elaborazione e verifica dei quattro elementi di cui sopra comporta
la messa a fuoco:
di business idea;
dei driver strategici connessi alla business idea.
Business idea. Definisce l’ambito competitivo (core business) e riporta la definizione
delle attività della catena del valore necessarie per raggiungere la posizione del
vantaggio competitivo e dei meccanismi strutturali di acquisizione e utilizzazione del
complesso di risorse distintive necessarie per l’attuazione del vantaggio competitivo
stesso.
Nell’ambito della business idea si individuano i drivers strategici, ovvero quei fattori
decisivi nella strategia competitiva, quelle forze che guidano in modo essenziale
l’evoluzione di una strategia (che continuamente sono rivisti).
I fattori critici di successo possono essere definiti come le variabili sulle quali il
management può agire con le sue decisioni e che possono incidere sulla posizione
competitiva delle imprese all’interno di un settore.
Quindi fattori economici, tecnologici e di mercato, sia tipici del settore, sia che
derivano da scelte competitive.
L’integrazione con il modello organizzativo non va vista solo come un’architettura da un
punto di vista statico, ma anche dal punto di vista dinamico deve essere identificata come
un insieme di routine, che vengono svolte e naturalmente accompagnate da una cultura,
da una capacità di singoli soggetti di agire, tenendo conto della struttura organizzativa e
del suo funzionamento.
Quindi si parla in generale di strategic organizational and environmental fit, nel senso di
adeguatezza dell’organizzazione che tiene conto anche dei condizionamenti esterni.
L’elaborazione di una strategia è anche un processo relativamente continuo nel tempo, per
cui è necessaria anche una capacità di cambiamento strategico.
Alcuni richiami alla strategia militare (non così strano in prospettiva storica).
Le strategie competitive
Questi concetti vanno riferiti alle singole aree di business, rispetto a tutti gli
q
Quali sono le strategie di creazione e difesa del vantaggio competitivo?
Alla base del vantaggio competitivo c’è la capacità dell’impresa di risultare diversa
dai concorrenti (in termini di efficienza operativa e posizionamento strategico).
Motivi per cui il vantaggio competitivo può ridursi nel tempo (tecnologia, best
pratices, benchmarking, condivisione dei fornitori).
L’impresa opera in modo che il suo vantaggio competitivo non sia percepito dai
concorrenti.
Per intaccare la leadership di un rivale più che un comportamento imitativo,
occorre attuare azioni innovative che rendono obsolete le fonti del vantaggio
competitivo dell’avversario (concetto che richiama quello di scelta del campo di
confronto).
Riflessione sugli investimenti a supporto di una strategia (vedi concetti già visti in
«approccio resource based»).
Vischiosità. Un investimento è molto vischioso quando la sua utilizzazione in
contesti differenti da quello originario comporta una perdita del suo valore
economico.
Lock in. Concetto collegato alla vischiosità sottolinea il fatto che l’investimento
«chiude dentro» un’opzione.
Path dependence. Stessi concetti in un’ottica dinamica che significa assenza di
flessibilità.
Value chain all’interno dell’impresa.
Sistematica delle azioni previste dalla strategia per raggiungere il vantaggio
competitivo. Sono normalmente classificate in :
1. Attività primarie divise in:
logistica in entrata
attività produttive
logistica in uscita
marketing e vendite e servizi al cliente
2. Attività di supporto alla strategia normalmente considerate sono:
l’approvvigionamento,
lo sviluppo della tecnologia,
la gestione delle risorse umane
le attività infrastrutturali.
L’idea della catena del valore può quindi essere estesa considerando l’insieme di
relazioni stabilite dall’impresa con soggetti diversi al fine di acquisire le risorse
necessarie alla realizzazione delle varie attività.
La value chain all’interno dell’impresa si relaziona con:
sistema del valore;
costellazione del valore.
Sistema del valore, ovvero value chain a monte (e a valle se b to b). La competizione
sui mercati finali avviene sempre più tra sistemi tendenzialmente integrati di imprese.
Costellazione del valore, ovvero insieme delle relazioni con altre imprese che possono
essere lontane come settore ma importanti nella creazione del vantaggio competitivo
(es offerta alberghiera e cultura). Vedi alla fine di questa lezione il tema delle alleanze.
L’articolazione delle strategie competitive
Tale articolazione riprende i concetti già visti a proposito del vantaggio competitivo:
strategie di costo;
strategie di differenziazione;
strategie di focalizzazione;
che abbiamo introdotto a proposito della natura dell’impresa e delle competenze
imprenditoriali nell’economia di mercato.
Le strategie di differenziazione e di costo sono distinte ma anche interconnesse perché
la differenziazione è in genere collegata ad un aumento dei costi, mentre una delle
possibili strategie per il controllo dei costi è legata alla standardizzazione.
La focalizzazione prevede l’attuazione della strategia del vantaggio di costo o
differenziazione in una particolare area del mercato anziché su tutto.
Le strategie di costo
Da
… un punto di vista analitico, l’obiettivo è sfuggire una situazione in cui la domanda
è piatta. Inoltre catturare il più possibile dell’integrale sotteso alla curva di domanda
inclinata negativamente.
I componenti fondamentali del concetto di differenziazione sono: l’unicità della
proposta, ovvero l’individuazione e la realizzazione di elementi che distinguono
rispetto ai concorrenti
La differenziazione deve manifestarsi in attributi specifici dell’offerta che, oltre a non
essere presenti in quella dei rivali, generano un incremento di valore di cui il cliente
beneficia direttamente.
Attributi tangibili e intangibili.
Le strategie di focalizzazione
Consistono nella ricerca di una posizione di vantaggio assoluto nei costi o di differenziazione
in un’area molto circoscritta, una nicchia di mercato.
Dati questi vantaggi, risultano evidenti le ragioni per cui la focalizzazione è una strategia
competitiva particolarmente adatta per la piccola impresa. Infatti, nell’area circoscritta del
mercato la dimensione di efficienza ottimale della produzione è ovviamente inferiore.
Questo sia ragionando nel breve, sia anche nel lungo come investimento necessario per
raggiungere la dimensione che minimizza il costo medio, così come relativamente minori
sono le fonti finanziarie necessarie per sostenere una strategia.
Limite potenziale della focalizzazione: maggiore difficoltà ad agire sui volumi quando i
margini unitari si riducono.
Le strategie di collaborazione
Efficienza Svolgere le stesse attività • Con il trascorrere del tempo anche le altre
operativa dei concorrenti ma in imprese migliorano
maniera migliore dal • La frequente condivisione di fornitori tra
punto di vista della imprese concorrenti rende omogenee numerose
rapidità o dei costi medi componenti del prodotto
Diritto di opzione su risorse scarse • vantaggi nell’acquisizione di risorse (se sono scarse)
Rendimenti crescenti • vantaggi che derivano dalla crescita nella diffusione del prodotto
l’impresa che entra per prima in un mercato, però, può anche trovarsi svantaggiata
• Sperimentazione e tassi di
Alti costi di ricerca e sviluppo
fallimento
• I pionieri del mercato
sono soggetti ad un alto
tasso di fallimento (circa
• Deka fu costretta a sviluppare un
47%) Necessità di sviluppare canali di particolare cuscinetto a sfera per la
fornitura e distribuzione sedia a rotelle autobilanciata che
• I pionieri che poi
falliscono raggiungono a produceva
stento una quota di
mercato del 10%
Sviluppo di tecnologie abilitanti e
di prodotti complementari • Le batterie e i modem per i
• Gli early leader, invece,
palmari
raggiungono una quota di
mercato almeno 3 volte
superiore a quella dei
pionieri
Incertezza nelle condizioni della • Kodac ritirò le prime
domanda videocamere a 8mm perché il
mercato non fu attratto
per sostenere nel tempo il vantaggio competitivo occorre mantenere il controllo sulle
risorse e competenze distintive
Minacce alla stabilità del vantaggio competitivo Difesa del vantaggio competitivo
Cambiamenti
dell’ambiente Durata risorse
VANTAGGIO
COMPETITIVO
DI UN’IMPRESA
Durata
Azioni dei
competenze
concorrenti
distintive
inoltre, il vantaggio competitivo si mantiene nel tempo se sono presenti 3 fattori
Fattori Spiegazione
Elevata dimensione • più un’impresa è grande più è per lei facile controllare il mercato ed
dell’impresa avvantaggiarsi delle economie di produzione (scala, esperienza, scopo)
Limiti delle opzioni • i concorrenti potrebbero aver effettuato scelte che impediscono loro di
strategiche dei concorrenti ambire alle stesse posizioni del leader
Lo strumento principale di analisi delle attività attraverso cui creare vantaggio
competitivo è la catena del valore
ATTIVITÀ
DI
SUPPORTO
ATTIVITÀ
PRIMARIE
ATTIVITÀ
• pianificazione e gestione • gestione magazzini prodotti
consegne fornitori finiti
PRIMARIE
• ricezione fisica materiali • pianificazione consegne ai
controlli di conformità distributori
• destinazione dei materiali • movimentazione prodotti in • assistenza post vendita
ricevuti al magazzino uscita • analisi della soddisfazione
• smistamento materiali agli • gestione delle consegne ai del cliente
impianti di produzione distributori • sviluppo relazioni con i
• gestione magazzini materie • predisposizione impianti • evasione degli ordini clienti
prime e semilavorati • organizzazione del ciclo produttivo • fornitura servizi aggiuntivi
Fonte: Porter, 1985 fisica degli input
• trasformazione
• assemblaggio dei semilavorati • gestione forza vendita
• collaudo • attuazione politiche
• manutenzione impianti commerciali
• controllo qualità • politica di prezzo
• movimentazione degli output verso i • azioni di comunicazione
magazzini di prodotti finiti
Le attività secondarie sono finalizzate a rendere possibile il miglior svolgimento delle
attività primarie e sono trasversali a tutto il sistema aziendale
Approvvigionamenti
La catena del valore non deve essere considerata in maniera
isolata
SISTEMA
DEL VALORE
Il concetto di catena del valore può essere esteso all’insieme di relazioni
finalizzate alla realizzazione delle attività primarie e secondarie
CATENA DELLE
RELAZIONI
2 tipologie di strategie
Strategie Dove?
Orientamento al
mercato
LEADERSHIP DI COSTO
Intero mercato
DIFFERENZIAZIONE
Uno o più segmenti
Strategie di focalizzazione
La strategia di leadership di costo consente di agire sul livello
dei prezzi
• i concorrenti
possono imitare?
Grazie all’efficienza… • i concorrenti
• conviene abbassare il possono differenziare?
L’impresa
prezzo o conviene abbassa il
avere maggiori Aumento
prezzo
margini rispetto ai della
concorrenti? domanda
Economie
di scala e
di
esperienza Aumento
della
• a che punto siamo della produzione • c’è eccesso di
curva di esperienza? capacità produttiva?
• si riesce a distribuire
Costi unitari
un numero maggiore
medi
Volume di prodotti?
cumulato di
produzione
La determinazione della leadership di costo avviene secondo una procedura
logica
Volume
cumulato di
produzione
Le determinanti del livello di costo di una certa attività possono essere distinte in
2 categorie
Categorie Fattori
Fattori relativi ai legami • efficienza con cui i materiali e i semilavorati sono fisicamente
tra l’attività in questione movimentati da una fase all’altra del processo produttivo
e le altre della CdV • efficacia con cui sono interconnesse le attività del valore
La strategia per acquisire un vantaggio di costo, quindi, passa attraverso 2 azioni
Azioni Come?
Riconfigurare la catena
del valore
Una precisazione terminologica…
Fattori Spiegazione
= nostro focus
Affinché la differenziazione determini una posizione di vantaggio competitivo devono
essere rispettate 4 condizioni
Fattori Spiegazione
VALORE • gli elementi che rendono “unica” l’offerta devono effettivamente fornire un
valore al cliente, evidenti in minori costi o maggiori prestazioni
Fattori Spiegazione
• il cliente soddisfatto per un alto livello di valore del prodotto con più
FIDELIZZAZIONE
facilità si rivolge alla stessa impresa
2 3
La strategia di focalizzazione