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Metodologie di archiviazione e conservazione della fotografia


Lezione 1

E’ indispensabile conoscere l’oggetto con cui stiamo dialogando, per la conservazione e


l’archiviazione.

Conservazione mettere qualche cosa in modo che non ci siano problemi che la possano deteriorare.
1)Cenni storici: storia della fotografia in relazione al riconoscimento dell’oggetto;
2)Comportamenti da usare per trattare un oggetto fotografico;

3)L’archivio fotografico—> cos’è un archivio e cosa significa;

4)Catalogazione e valorizzazione del patrimonio fotografico.


Riconoscere e poi avviare il processo della conservazione ad un determinato oggetto che è la
fotografia.

Cenni storici:

Principio essenziale della composizione dell’immagine: principio di ottica fisica —> luce
colpisce il soggetto che a sua volta colpisce il soggetto e la emana—> camera oscura— >foro
all’interno della scatola, si compone l’immagine all’interno di essa, immagine capovolta.—
>fenomeno uguale ovunque: nelle prime fotocamere, in quelle successive a pellicola fino agli
smartphone. Leonardo ne fa menzione nel “Codex atlantiche”, confrontandone il principio ottico
con quello dell’occhio.

Nel 1727 Schultze osserva, per la prima volta, che i sali d’argento cambiano a seconda di come
vengono colpiti dalla luce;

Thomas Wedgwood, poco prima del 1800 comincia a fare degli esperimenti per registrare
un’immagine su di un supporto solo con l’azione della luce:

La camera oscura: nel 1544 viene utilizzata per vedere l’eclissi del sole. Nel 1544 per fare
una foto c’era l’esigenza di avere un supporto per registrare l’immagine, per fissarla, una foto.

Nella storia della fotografia niente ha un inizio e una fine precisa. Ad esempio, 1839 non è
proprio la data della nascita improvvisa, ma di un processo di evoluzione della fotografia.

La preistoria: Giovambattista della porta—> descrive per la prima volta la camera oscura come
strumento per i disegnatori (nel 1553)

Daniele Barbaro scatola con lente

Inizialmente la camera oscura non aveva nessuna utilità pratica, era una stanza. Finché non
divenne portatile per disegnare anche all’aperto.

FOTOGRAFIA MODO PER FISSARE UN’IMMAGINE SU UN SUPPORTO CON L’AZIONE DELLA


LUCE

La protofotografia: Niepce—>sul finire della sua carriera si concentra soprattutto sulla


fotografia fino a che non produce la prima immagine, grazie all’uso di una lastra e il bitume di
giudea. Niepce riprese il panorama che aveva di fronte con lunghissima
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esposizione per poter permettere alla luce di imprimersi sulla lastra. Non era possibile
fare un ritratto con queste lunghissime esposizioni di circa 8 ore

Daguerre: 1839 risale la nascita della fotografia brevetto.


Dagherrotipo nitidezza assoluta rispetto all’immagine di Niepce. Si riescono a leggere
tutti i particolari.

Perché in quegli anni ci fu un’accelerata e venne fuori il dagherrotipo?

Per l’esigenza della rappresentazione della borghesia. Mentre i nobili avevano il pittore
di famiglia, i quadri, ritratti, la borghesia in quegli anni aveva l’esigenza della
rappresentazione. Il dagherrotipo è la rappresentazione della medio-alta borghesia, poiché
è un oggetto estremamente complesso e costoso. Non si troverà mai un dagherrotipo che
rappresenta, ad esempio, un popolano o un contadino.

Fermandoci con la storia andremo avanti con un concetto importante per la catalogazione e
conservazione: come bisogna considerare la fotografia

La fotografia va considerata come immagine che rappresenta:


Man Ray lacrime di vetro immagine di valore artistico;
Madre Migrante Dorothea Lange immagine di valore storico-documentario.

La fotografia va considerata anche come oggetto:


Manufatto complesso creato con il concorso di vari elementi chimici e fisici—>per questo
va conservata e catalogata: è differente se si conserva un’immagine di Man Ray rispetto ad
un fenotipo. La conservazione per gli oggetti complessi non è semplice: abbiamo più
materiali da conservare insieme (foto all’interno di una cornice complessa)

STRUTTURA DELL’IMMAGINE FOTOGRAFICA fototipo

ANALISI STRATIGRAFICA L’immagine fotografica è un oggetto più o meno complesso


formato dalla concorrenza di vari elementi
Nella sua struttura più semplice una immagine fotografica affinché sia visibile
necessita di un SUPPORTO e dell’ELEMENTO SENSIBILE—> ha bisogno di essere poggiato
su un supporto.
Se il supporto è un foglio di carta, abbiamo l’elemento sensibile direttamente sulla
carta (sali d’argento che giacciono sulla carta). Primi fototipia utilizzati appena
si iniziò a stampare sulla carta. (Carta salata, Cianotico, Platinotipo)

Una delle esigenze della fotografia era la riproducibilità: avere una matrice da
poter stampare molte foto.

Carta salata la superficie dell’immagine appare generalmente opaca. Non vi sono


leganti e l’immagine si forma direttamente sulle fibre della carta. Fatta su
negativo su carta
Carta a due strati (albumina) supporto primario carta. I sali d’argento invece di
giacere direttamente sulla superficie, sono messi all’interno odi una sostanza che serve
per attaccarli bene sulla carta, ovvero il LEGANTE albume d’uovo. L’immagine risulta
migliore da un punto di vista qualitativo poiché non si vedevano molto le fibre di carta.
L’immagine generalmente è lucida o semilucida. L’albumina con il tempo si spacca. (Sono
quasi certamente albumine se una foto è gialla ed è attaccata al supporto)

Carta a tre strati supporto primario, intermedio ed emulsione. La stampa baritata è


fatta con tre strati: carta, strato di barite (solfato di bario) e sali d’argento (in
emulsione/ legante).

La balite serve a far attaccare bene l’emulsione con il legante. L’immagine in questo caso
risulta molto nitida poiché non c’è differenza nelle trame della carta. Come legante non vi
è più l’albumina, bensì la gelatina, che deriva dalla bollitura di pelle e ossa animali. A
livello conservativo è importante saperlo: essendo una sostanza animale, difatti
commestibile, è molto appetibile dagli insetti—>attaccano la gelatina della fotografia
mangiandola tutta.
I leganti appena visti sono: albumina e gelatina. Un altro importante legante è il
collodio. Con quanti supporti primari si lavora?
-Supporto primario in metallo—> rame per i dagherrotipo, ferro per i ferrotipi. Per il
dagherrotipo si vede argento poiché la lastra è placcata in argento
-Supporto in vetro—> ambrotipi, negativi su lastra di vetro, positivi su lastra di vetro
(dispositivi)
-Supporto di Carta—> calotipi, carta salata, stampe
-Supporto di Plastica—> negativi in nitrato di cellulosa, negativi in acetato di cellulosa,
negativi in poliestere.
Leganti:
-Collodio—> dal 1851 al 1880—> pirossilina, prodotto viscoso, un composto di
nitrocellulosa, etere e alcool etilico
-Albumina—>dal 1855 al 1895—> albume d’uovo
-Gelatina—>dal 1871—> ricavata da scarti di macellazione (cascami di pelle e ossa di
animali)

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