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Sesta lezione
Friedrich Hegel
Parte del problema dell’arte del 1900 (contemporanea), è ricollegabile ad alcune tesi
di Hegel riferibili alla ne dell’arte.
Da una parte vi è Hegel, dall’altra parte dell’arte contemporanea è il sublime
kantiano, di cui Hegel non aveva tenuto conto quanto fosse importante.
Le tesi di Hegel ci aiutano a capire l’arte contemporanea, ma c’è una parte dell’arte
contemporanea riconducibile ad alcuni artisti che si confrontano con il sublime, con
ciò che va oltre la forma e il concetto, che non è determinabile, ed è un’altra
rami cazione dell’arte del XX secolo.
“Se vogliamo capire l’arte- dice Massimo Cacciari (autorevole losofo italiano)-
bisogna passare per Platone, Hegel e Kant”
Con Platone abbiamo imparato che, pur condannando l’arte sua contemporanea,
imitativa, dannosa e nociva perché conduce alla follia, inconsapevolmente ha
stabilito il paradigma “mimesis” o imitazione.
L’arte non evolve. Non è come un vagone che cammina lungo i binari, come la
scienza. Non è progresso. Ma ci sono stati due casi in cui la tecnica pittorica ha
progredito con una nalità speci ca: la verosimiglianza.
-Il primo caso è l’arte greca, arcaica (600a.C.), classica (come Policleto) ed
ellenistica (dove viene introdotto il movimento).
“E’ la Perfezione di quella percezione che gli artisti hanno della realtà.”
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-Prospettiva: uso della geometria euclidea (come con Masaccio);
-Proporzioni: gli oggetti più vicini sono più grandi, mentre quelli più lontani più
piccoli;
-Uso dello sfumato: gli oggetti più vicini hanno una linea di contorno più pulita,
quelli più lontani hanno contorni più sfumati
-Prospettiva aerea: studiata dapprima da Leonardo da Vinci, consente di vedere in
lontananza degli alberi, ma che vengono sempre meno alla percezione perché, ad
esempio, c’è la nebbia, il dato atmosferico. Leonardo anticipa quello che è
l’impressionismo. La Monnalisa, ad esempio, è bella per la natura sullo sfondo,
attraverso alcune tecniche
Queste strategie, quindi, consentono l’evoluzione tecnica dell’arte, che poi come
abbiamo visto si interrompe—> qui entra in gioco un’altra teoria che è quella
dell’espressione.
Quindi:
Uno studioso d’arte, nel 1880, pensando all’arte del futuro, non avrebbe mi potuto
pensare ai ready-made di Duchamp. Eppure, a distanza di 20 anni, tutto cambia e
questo diventa possibile. E’ di cile prevedere quello che accadrà. Invece, se
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guardiamo all’arte contemporanea non ci stupiamo più di nulla e non abbiamo più il
concetto di “stile”: abbiamo un pluralismo di linguaggi.
2)Lo spirito assoluto (la totalità—>essere) ha tre momenti (in cui lo spirito conosce la
totalità) fondamentali:
-Arte—> manifesta il contenuto della verità, dell’assoluto dell’essere, sensibilmente:
L’artista crea un’opera d’arte che crea un contenuto veritativo. In modo sensibile
-Religione—> stesso contenuto, totalità che la religione vede in una
rappresentazione interna dell’umanità attraverso il trascendente, ovvero Dio.
(diventa la conoscenza dell’assoluto attraverso la rappresentazione del
trascendente—>al di fuori di noi.
-Filoso a—>manifesta il contenuto veritativo dello spirito assoluto attraverso il
concetto.
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Hegel prospetta due soluzioni per l’arte:
2) Conoscere cos’è l’arte stessa, non più portatrice del contenuto veritativo—>
“autore essività” (pittura analitica, arte concettuali—>ri essione sullo statuto
dell’opera d’arte). L’arte diventa un processo autori essivo—> Artisti analizzano,
decostruiscono l’opera d’arte, ma l’unico contenuto veritativo è l’autori essione.
Problemi da a rontare:
3) L’unica strada alternativa, secondo Hegel è che l’arte, con uendo nella loso a,
diventerà ri essione sull’arte stessa (una delle componenti fondamentali dell’arte
contemporanea)
Secondo Hegel, se l’arte è qualcosa di passato, vuol dire che siamo giunti alla ne
dell’arte? Siamo fuori da una direzione storica, siamo usciti dai binari della storia.
Siamo entrati in una fase dove fai ciò che vuoi.
Hegel inserisce l’arte all’interno di un percorso storico delle civiltà, dove alla ne
emerge il problema che la totalità, l’essere può essere manifestato solo..boh—>
l’arte perde la ragion d’essere per cui l’unico contenuto veritativo è l’autori essione.
—>ARTE CONCETTUALE—>io metto in atto il mio procedimento del pensiero, del
concetto, facendolo diventare l’opera d’arte.
Arthur Danto riprenderà le tesi hegeliane e arriverà a dire che “La ne della storia
dell’arte coincide con la loso a”—>epoca postmoderna—>Citazionismo: entrare
in un museo immaginario dove, io artista, posso prelevare ciò che mi interessa
senza tener conto di ciò che è la storicità.—>TRANSAVANGUARDIA—>non si sta
dentro un percorso storico, che era quello del modernismo.
Piena libertà di espressione
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Duchamp—> ready-made—>cos’è che distingue un’opera d’arte da un
oggetto? Se con un ready-made non esiste una de nizione dell’opera d’arte, si sta
già facendo una ri essione sullo statuto ontologico dell’opera d’arte.
Duchamp—>pensare all’arte come il concetto, il pensiero. Ci ha messo difronte ad
un problema di riconoscimento dell’opera d’arte.—>problemi relativi al pensiero.
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