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POMPEI

ED ERCOLANO

MARANDOLA FEDERICO 1E
POMPEI ED ERCOLANO
Le due città erano situate poco a sud di Napoli

Pompei ed Ercolano sorgevano sul golfo di Napoli, ai


piedi del vulcano “Vesuvio”.

A Pompei vissero alcune frazioni di popoli come gli


Etruschi i Greci ma sopratutto i romani

Il 24 agosto del 79 d.C. il Vesuvio eruttò facendo si che


tutte le persone che vivevano nei territori circostanti
morirono a causa dei fumi e ceneri che emersero dal
vulcano.

Nel 18°sec. a.C. grazie a degli scavi, gli archeologi


trovarono dei resti delle città di Pompei e Ercolano.
IL PERICOLO DEL VULCANO
Dopo che la Campania entrò a far parte della
politica di Roma alcuni ricchi senatori si fecero
costruire delle maestose ville lungo la costa del
golfo di Napoli.

Nell’entroterra invece molte persone


approfittarono del terreno fertile causato dalla
decomposizione del materiale lavico.

Gli abitanti di Pompei ed Ercolano, anche dopo


numerose scosse di terremoti, non gli associarono
all’eventuale eruzione del vulcano,
sottovalutando la situazione.
ERUZIONE DEL VULCANO
Durante il pomeriggio del 24 agosto del 79 d.C.,
all’improvviso gli abitanti sentirono una
potentissima scossa sismica, ma non si
preoccuparono a causa delle numerose scosse
precedenti che non fecero danni.

Gli abitanti di Pompei e Ercolano si iniziarono a


preoccupare quando videro che dal cratere del
vulcano iniziarono ad elevarsi del fumo , lava e
detriti, che ricoprirono tutto il cielo.

Qualche giorno prima nella città di Pompei


accaddero dei fatti che potevano essere associati
ad un’eventuale catastrofe, ma allora non cerano
le conoscenze scientifiche per constatarli.
LE CAUSE DELLE MORTI DELLE
PERSONE
Il fumo che si alzò dal vulcano non era composto solo da fumo, ma anche da
anidride carbonica, zolfo, ceneri e lava che vennero spinti a causa della forte
pressione all’interno del vulcano in altura, precipitando direttamente a terra.

Nella città di Ercolano una gigantesca nube tossica aveva preceduto le ceneri
e la lava facendo si che le persone morirono intossicate.

Dopo alcuni scavi si è capito che alcuni abitanti di Ercolano cercarono di


salvarsi andando sulla loro spiaggia, ma non ci fu rimedio.

Sopra la città di Ercolano si accumulò uno spesso strato di ceneri vulcaniche


che si depositarono solidificandosi per formare un unico suolo.
LE CAUSE DELLE MORTI DELLE
PERSONE
Rispetto ad’Ercolano Pompei venne ricoperta
direttamente da una palla composta da ceneri
incandescenti che in poco tempo ricoprì tutta la
città.

Gli abitanti di Pompei sono stati ritrovati dagli


archeologi nelle stesse posizioni nelle quali
cercarono di ripararsi, rimanendo solidificati nel
tempo.
GLI SCAVI
Durante alcuni scavi nella città di Pompei
emerse uno scheletro di una signora definita
come “signora degli anelli”, nominata così
perché sulle sue dita furono trovati un paio di
anelli preziosi.

Fino ai giorni d’oggi nella città di Ercolano e


Pompei sono stati trovati 300 scheletri
sopratutto lungo le spiagge, dove certavano di
salvarsi.

Le rovine della città di Ercolano, furono


dichiarate patrimonio dell’Unesco, in quanto
rappresentano uno dei più importati siti
archeologici derivati da un’eruzione vulcanica.
CURIOSITA’
Uno studio recente ha portato alla
scoperta di tracce di DNA all’interno
di un corpo di Pompei. Grazie a questo
studio si è riuscito a capire che la
persona in questione era un uomo di
35/40, avente alcune lesioni alle
vertebre.

Si è capito grazie al profilo dell’uomo


che appartenesse ad alcune
popolazione italiche centrali e sarde.

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