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Riassunto "Eneide"

Virgilio
Il poema in esametri è suddiviso in XII libri e narra le vicende di Enea, eroe troiano figlio di Venere
e Anchise, scampato alla distruzione di Troia e giunto per volere del Fato alle foci del Tevere per
dar origine alla stirpe romana e alla gens Julia. La narrazione si divide in due parti: la prima (libri I-
VI) racconta le peregrinazioni di Enea e dei compagni fino all'arrivo nel Lazio, la seconda (libri
VII-XII) le lotte per assicurarsi il possesso della nuova patria assegnata dagli dei. Lo schema è il
seguente:

I - Una tempesta scatenata da Eolo, istigato da Giunone ostile ai Troiani, sorprende la flotta di Enea
in navigazione dalla Sicilia verso l'Italia. L'intervento di Poseidone e di Venere consente a Enea,
naufrago con sole sette navi, di approdare presso Cartagine. Didone, regina e fondatrice della città,
accoglie benevolmente i profughi Troiani e offre loro un banchetto. 
II - Durante il banchetto Enea racconta le sue vicende: l'inganno del cavallo di legno che consente ai
Greci di penetrare entro le mura di Troia e incendiare e distruggere la città; la fuga nella notte con il
vecchio padre Anchise, il figlioletto Julo, la moglie Creusa e pochi altri; la perdita di Creusa e la
partenza in cerca di una nuova patria.
III- Prosegue il racconto di Enea: i Troiani arrivano in Tracia, dove conoscono la sorte di Polidoro,
ultimo figlio di Priamo, ucciso dal re Polimestore, a cui era stato affidato; approdano a Delo, dove
l'oracolo da un responso sulla nuova sede, erroneamente individuata da Anchise in Creta; a Creta un
sogno svela a Enea che la terra destinata è l'Esperia (o Ausonia); partono da Creta e giungono alle
isole Strofadi, da dove le Arpie scacciano Enea; a Butroto in Epiro incontrano Andromaca ed Eteno;
poi in Sicilia sfuggono il pericolo di Scilla e Cariddi e di Polifemo, e qui a Drepano muore Anchise.
Salpati dalla Sicilia li assale la tempesta e naufraghi sulle spiagge libiche saio accolti dai
Cartaginesi. Termina così il lungo racconto.

IV- Didone s'innamora di Enea e lo confida alla sorella Anna. Giunone e Venere li fanno incontrare
soli in una grotta. Entrambi cedono alla dolcezza dell'amore e s'illudono di poter trovare la felicità.
Ma Giove invia Mercurio, che richiama Enea alla sua missione. L'eroe obbedisce e parte,
nonostante le preghiere di Didone, che per la disperazione s'uccide, dopo oscure maledizioni e
previsioni di futura vendetta.

V - Enea naviga verso l'Italia. Si ferma in Sicilia dove celebra i ludi in memoria di Anchise. Qui le
donne Troiane incendiano le navi per porre fine alle peregrinazioni. Solo quattro però vanno
perdute grazie alla pioggia provvidenziale mandata da Giove. Enea è convinto in sogno da Anchise
a lasciare le donne e i vecchi in Sicilia. Per loro fonda Segesta e sul monte Enea innalza un tempio a
Venere. Poi riprende la navigazione, durante la quale cade in mare il nocchiero Palinuro.
VI - Giunto a Cuma Enea, dopo aver compiuto i riti prescritti, è guidato dalla Sibilla nell'Averno.
Passato il fiume Stige sulla barca di Caronte e placato dalla Sibilla Cerbero, Enea s'inoltra nel regno
dei morti. Nei "campi del pianto" incontra Didone. Chiusa nel suo dolore la regina non risponde alle
parole dell'eroe che cerca di giustificarsi. Giunge al Flegetonte, alla reggia di Plutone e infine ai
"campi Elisi", sede dei beati, dov'è Anchise. Questi gli indica presso il fiume Lete le anime che
purificate incarneranno i discendenti di Enea, da Remolo a Marcello, giovanissimo nipote di
Augusto. Tornato dai compagni Enea è pronto a ripartire.
VII- Nel Lazio Enea è accolto dal re Latino che gli promette in sposa la figlia Lavinia. Giunone
manda la furia Aletto a suscitare l'ha di Amata, moglie di Latino, che s'oppone e vuole sia
mantenuta la promessa di nozze fatta a Turno, re dei Rutuli. Scoppia la guerra. Rassegna dei
guerrieri latini e italici, chiusa dalla vergine guerriera Camilla, fra le schiere dei Volsci.
VIII- Enea risale il Tevere per cercare alleati. Giunge da Evandro, re di un'umile colonia di Arcadi
sulle rive del fiume presso il Palatino, edificata negli stessi luoghi su cui sorgerà Roma. Evandro
manda con Enea il figlio Pallante e cento cavalieri. Venere porta al figlio le armi fabbricate da
Vulcano e lo scudo sui quale sono effigiati gli episodi della storia futura di Roma sino alla vittoria
di Augusto ad Azio.
IX- Turno attacca e da fuoco alte navi troiane che sì trasformano in ninfe. Eurialo e Niso, audaci
guerrieri di Enea, vengono uccisi mentre tentano una pericolosa azione nel campo nemico. La
guerra è cruenta e molti cadono da entrambe le partì.
X - Nel concilio degli dei Giove dichiara che nessuno, neppure lui stesso, può opporsi ai destino.
Arriva Enea con gli alleati e la battaglia si fa sempre più aspra. Cadono Pallante ucciso da Turno e
Mezenzio con il figlio Lauso, uccisi da Enea.
XI - Una tregua permette la sepoltura dei morti e le spoglie di Pallante vengono restituite a Evandro.
Si toma a combattere e muore eroicamente Camilla. I Troiani hanno la meglio. Turno decide di
sfidare Enea a duello.
XII- Prima che il duello cominci Giunone provoca un tumulto nel quale Enea resta ferito. Tratto in
salvo da Venere è guarito e torna a combattere. I Troiani vittoriosi s'avvicinano alla città di
Laurento e la regina Amata si toglie la vita. Enea affronta Turno in duello e l'uccide.

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