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Fino a qualche decennio fa si riteneva che la visione dei neonati fosse molto scarsa e poco funzionale.
Lo studio del comportamento dei neonati dimostra che anche i più piccoli hanno alcune abilità visive
sorprendentemente sofisticate, anche se non vede come un adulto poiché la maturazione del sistema visivo
e nervoso è incompleta, l visione centrale è impedita.
La capacità visiva progredisce gradualmente, ma tra 1 e 3 mesi il n. è già in grado di riconoscere figure e
oggetti semplici, esprimere preferenza per il volto, percepire la profondità.
Tra i 4 e gli 8 mesi l’acuità visiva è simile a quella adulta. Costanza dell’oggetto.
A 2 mesi i bambini mostrano già una attenzione focalizzata sugli oggetti, la capacità cioè di mantenere
l’attenzione per un tempo prolungato. Questo è un chiaro segnale di attività cognitiva, di esplorazione,
selezione e ritenzione delle informazione e di organizzazione delle stesse.
Le capacità attentive si coniugano con quelle di fissazione dando luogo a un’attenzione focalizzata che
consente di elaborare le informazioni dell’ambiente. L’attenzione focalizzata è un parametro per studiare
l’attività cognitiva.
A 4 mesi esistono delle differenze individuali nelle strategie utilizzate per selezionare ed elaborare le
informazioni fornite dagli stimoli 2 modalità diverse per elaborare gli stimoli:
-short-lookers: tempi di reazione brevi, analisi degli aspetti generali per andare nel particolare.
-long-lookers: tempi di reazione lungi, perché analizza elemento per elemento.
Contemporaneamente sembra che i b.sviluppino anche il fenomeno dell’attenzione obbligatoria: nei primi
mesi (10 giorni a 4-8 settimane)i bambini a vote sembrano così attratti da uno stimolo da non riuscire a
distogliere lo sguardo. È la difficoltà a distogliere lo sguardo. Dopo questo lungo periodo di fissazione, il
bambino mostra segni di stress e irritabilità che spesso portano a reazioni di pianto che mettono fine
all’attenzione obbligata.