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Cap.

4 FALSE MEMORIE AUTOBIOGRAFICHE

Quello che siamo è racchiuso nei ricordo del nostro passato. Memoria e identità sono strettamente colleate
tra loro.
All’interno della memoria autobiografica i ricordi non sono sparsi ma tendoo ad organizzarsi in modo
gerarchico. Secondo il modello di Conway e Rubin la memoria autobiografica è divisa in tre livelli:
-generale= si riferisce ai periodi di vita e comprende lunghi segmenti temporali (i tempi in cui frequentavo
l’uni) cornice di riferimento per i recupero di ricordi specifici
-intermedio= eventi generici ampi e ripetuti che si sono svolti in un arco di tempo di giorni-settimane-mesi
(quando ho temuto il primo corso all’uni)--> ricordi più frequenti
-specifico = singoli episodi (primo colloquio di lavoro)

La memoria autobiografica contiene sia la memoria semantica che la memoria episodica.

Le memorie autobiografiche tendono ad essere accurati nei loro contorni generali, ma non quando si parla
dell’evento specifico. La natura costruttiva e creativa della memoria agisce anche a livello dei ricordi
autobiografici: i nostri ricordi personali sono costruzioni complesse.
Esistono due tipi di false memorie autobiografiche:
1. FALSE MEMORIE AL SERVIZIO DEL SE’, che sono ricordi distorti per preservare un senso di identità
personale
2. FALSE MEMORIE AUTOBIOGRAFICHE INFANTILI, che sono ricordi falsi e mai accaduti

False memorie al servizio del sé


le memorie autobiografiche e il senso di identità personale (che è l’immagine che un individuo ha di sé) si
influenzano a vicenda. Come ci definiamo influenza la memoria autobiografica.
La memoria autobiografica mira alla corrispondenza con la realtà e si trova a far fronte all’esigenza di
mantenere una coerenza con sé (self choerence).
Questi due bisogno spesso entrano in conflitto e la memoria deve decidere quale bisogno soddisfare.

Il bisogno di coerenza con il sé esercita tre effetti sulla memoria che hanno significato adattivo in termini di
benessere psicologico:
1 porta a ricordare meglio i ricordi autobiografici coerenti con il sé attuale
2. favorisce la dimenticanza dei ricordi incoerenti con il senso di identità personale (oblio motivato)
3. altera e distorce ricordi per renderli coerenti con i sé attuale.

LE TRE ASPETTATIVE DEL SE


Ricerche sostenute da Michael Ross negli anni ‘80hanno dimostrato che il ricordo di aspetti personali è
fortemente influenzato da tre aspettative legati al sé:
di stabilità, di cambiamento e di miglioramento generalizzato.

1.DI STABILITA’ “l’ho sempre pensata così”


L’individuo ha bisogni di stabilità nei suoi atteggiamenti e nelle sue credenza.
Anche se cambia idea tende a giustificare questo cambiamento sostenendo di ricordarsi vagamente che
anche tempo prima la pensava così

2.DI CAMBIAMENTO “sono migliorato”


Gli individui hanno anche bisogno di “sentirsi cambiati” in maniera migliore e , per convincersi di essere
migliorati possono distorcere ricordi del passato .
Questo perché percepirsi come migliorati porta a valutare positivamente la scelta fatta.
L’aspettativa di miglioramento e il senso di autostima sono preservati e l’accuratezza della memoria è
sacrificata.
In altri casi l’aspettativa al cambiamento può assumere la forma di aspettativa di declino e peggioramento
(specie nelle persone anziane). Hanno il ricordo di avere ottenuto prestazioni migliori in passato rispetto
che al presente.

3.DI MIGLIORAMENTO GENERALIZZATO “è successo una vita fa”


Aspettativa di un globale miglioramento di sé.
Le persone tendono sistematicamente a valutarsi come migliori rispetto al passato, a valutare il sé attuale
come migliore rispetto al sé passato. Questo viene mantenuto e alimentato dalle distorsioni della memoria
autobiografica. Incide sia sul cosa ricordiamo del nostro sé , che sul ricordi di quando certi episodi sono
accaduti.

False memoria autobiografiche infantili


Da adulti spesso possiamo ricordar pezzi del nostro passato che in realtà non sono mai accaduti. I falsi
ricordi autobiografici sono totalmente costruiti.
La possibilità di costruire ricordo completamente falsi riguarda soprattutto i ricordi remoti relativi
all’infanzia, poiché sono meno vividi e dettagliati e sono stati sottoposti negli anni a numerose interferenze
e rielaborazioni. Sono più vulnerabili alla distorsione.

RICORDI DI ABUSI SESSUALI: VERI O FALSI? --> vd. Pg. 83


Gli studiosi hanno provato in laboratorio a indurre falsi ricordi autobiografici infantili (applicando il
paradigma sperimentale della Loftus)
I paradigmi più efficaci sono quattro:
1. paradigma del falsi ricordo familiare
2. paradigma della dilatazione dell’immaginazione
3. paradigma della falsa interpretazione dei sogni
4. paradigma della regressione ipnotica

PARADIGMA DEL FALSO RICORDO FAMILIARE


LA Loftus elaborò il paradigma del falso racconto familiare. È articolato in tre fasi:
-Fase 1 (suggerimento esterno): ai partecipanti vengono fatti leggere dei brevi racconti relativi ad episodi
che sarebbero accaduti loro durane l’infanzia. Alcuni di questi episodi sono realmente accaduti , altri no
( costruiti dallo sperimentatore in modo che fossero plausibili). Il compito è leggere i racconti e scrivere
cosa ricordano di ciascun episodio. Se non ricordano devono scrivere “non ricordo questo episodio”
-Fase 2 (pressione a ricordare e rielaborare): dopo due settimane ai partecipanti viene richiesto di
raccontare brevemente quello che ricordano di ogni evento senza tener conto delle risposte date la volta
precedente e facendo attenzione ai dettagli.
-Fase 3 (pressione a ricordare e rielaborazione) :dopo altre due settimane viene svolta un’altra intervista
secondo la modalità della volta precedente.

I risultati ottenuti dimostrano che è possibile indurre in soggetti adulti un falso ricordo di smarrimento in
età infantile: al termine della fase 3 il 25% dei partecipanti riferì di ricordare di essersi smarriti in un
supermercato ( era l’evento infantile spiacevole scelto per indurre un falso ricordo).
L’esperimento è stato svolto da altri autori con alcune variabili.

-plausibilitàpiù l’evento è plausibile( sia come plausibilità generale che come personale-soggettiva), più è
facile sviluppare un falso ricordo.

-racconto familiare o fotografiaalcuni studi hanno ottenuto un effetto simile a quello provocato dal falso
racconto familiare utilizzando una foto ritoccata o un fotomontaggio. Rispeto al racconto, la fotografia
lascia meno spazio al lavoro mentale di ricostruzione-distorsione-arricchimento perché è ricca di dettagli
percettivi. L’immaginazione mentale dà un grande contributo in questo caso.
-meccanismi all’origine del falso ricordo all’origine del falso ricordo sta l’azione di tre fattori: la pressione
sociale, i processi elaborativi-costruttivi basati sulle conoscenze e l’immaginazione mentale.
La pressione sociale viene esercitata in più forme, ad esempio fornendo un suggerimento esterno attribuito
ad una fonte credibile ed affidabile. Il suggerimento per funzionare, deve riguardare un evento noto , su cui
cioè, debbano essere presenti nel soggetto conoscenze semantiche e schematiche sull’evento, che
arricchiscono e trasformano l’info originaria. Questi processi entrano in gioco durante la lettura del ricordo.
il processo di integrazione trasforma sempre più il falso racconto familiare. Questo arricchimento diventa
più forte se agiscono le immagini mentali.
L’effetto finale della costruzione-immaginazione causa familiarità (l’evento diventa sempre più familiare per
la nostra mente) e errata attribuzione di fonte ( il ricordo diventa sempre più simile al ricordo di un ricordo
realmente accaduto, aumentando il rischio di confusione di fonte)

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