Introduzione
In tutti gli interventi terapeutici è importante che il terapeuta non imponga i propri schemi di
riferimento e i propri obiettivi al cliente ma che interagisca piuttosto con esso per aiutarlo ad
identificare e a raggiungere i suoi obiettivi. Ci sono diversi modi, usati da diversi terapeuti, per andare
in questa direzione: ad esempio un'intervista iniziale tesa alla rilevazione di
schemi relazionali tipici del cliente, questionari, interviste semi-strutturate ed altri modi
In Analisi Transazionale questo tipo di diagnosi orientata alla pianificazione dell'intervento terapeutico
si focalizza sulla rilevazione del copione di vita, che permette di individuare gli aspetti nei quali il
cliente ha bisogno di aiuto e di formulare il contratto, o i contratti, cioè gli obiettivi da realizzare nel
corso della terapia.
Man mano che la persona lavora su di sé nel processo di terapia si arricchiscono anche le informazioni
sul proprio copione, cosicché da rilevazioni successive, in diverse fasi della terapia, possono emergere
nuovi elementi del copione che permettono di riorientare l'intervento e quindi i contratti.
In questo studio proporremo dei procedimenti atti a facilitare la rilevazione del copione di vita.
Presenteremo i contenuti in due parti:
a) nella prima parte presenteremo brevemente i concetti più importanti attinenti all'analisi del copione;
b) nella seconda parte presenteremo due modi di rilevare il copione di vita: attraverso il lavoro fatto a
partire dalla rievocazione di una scena infantile e attraverso l'uso di un questionario. Vedremo come sia
possibile arrivare con queste tecniche a raccogliere gli elementi essenziali del copione e a formulare il
contratto terapeutico.
PARTE I
Concetti fondamentali
Il copione. Il copione di una persona è il suo "piano di vita" basato sulle decisioni fondamentali
cognitivo-emotive prese nell'infanzia su di sé, sugli altri, su come sarà la propria vita e che limitano in
qualche modo la possibilità di essere felice, autonomo, consapevole, intimo e flessibile. É il Bambino
che prende queste decisioni e in particolare il Piccolo Professore (A1) in base ai sentimenti del
Bambino Somatico (B1) e alla sua percezione della situazione esterna, di cui gli stimoli o messaggi
provenienti dalle figure genitoriali sono una parte di primaria importanza; queste decisioni e strategie
'routinizzate' vengono immagazzinate nel G1(1). I messaggi genitoriali che assumono particolare
rilievo nella formazione delle decisioni di copione sono di due tipi: Ingiunzioni e Controingiunzioni(2).
L'ingiunzione. L'ingiunzione è una proibizione o comando negativo, un 'Non' di qualche tipo rivolto ai
bisogni, ai comportamenti, ai sentimenti del bambino. Le Ingiunzioni provengono generalmente dal
Bambino del genitore(3) e sono dirette al Bambino del figlio e generalmente non sono date
verbalmente ed esplicitamente ma più spesso sono comunicate a livello non verbale ed in modo non
consapevole da parte del genitore.
Questo avviene quando le richieste, il comportamento, gli stimoli provenienti dal figlio vengono vissuti
come minacciosi per il Bambino della madre o del padre (ad esempio: se il genitore in base ad una
Ingiunzione "Non Essere Bambino" ha deciso di non giocare in modo vivace, può sentirsi in ansia e
"minacciato" dal gioco vivace del figlio e reagire con una proibizione irrazionale che parte dal suo
Bambino) o dove c'è competizione tra i bisogni del Bambino del genitore e quelli del figlio.
L'Ingiunzione è dunque quello che il bambino recepisce di uno stimolo complesso inviato dal genitore
e questa percezione risentirà del livello evolutivo in cui è il bambino; inoltre perché il bambino prenda
una decisione di copione è in genere necessario che si tratti di situazioni e messaggi ripetuti
frequentemente oppure altamente traumatici.
Le Ingiunzioni recepite dal bambino in teoria potrebbero essere infinite; Bob e Mary Goulding (1979),
tuttavia, hanno trovato molto spesso un certo numero di Ingiunzioni che sono alla base di decisioni di
copione prese dal Bambino e che si ritrovano spesso nella pratica clinica(4): Non Esistere, Non Sentire
(fisicamente e/o emotivamente), Non Essere Te Stesso, Non Essere Bambino, Non Essere Intimo, Non,
Non Crescere, Non farcela (Non Riuscire), Non Essere Importante, Non Pensare, Non Appartenere,
Non Fidarti, Non Essere Sano.
Perché queste Ingiunzioni entrino nell'apparato del copione (vedi la figura1) debbono quindi essere
recepite come tali dal bambino e accettate, essere cioè prese come dato rilevante nella DECISIONE
elaborata dal bambino: ad esempio, se nella situazione descritta precedentemente il bambino recepisce
dal contesto e dalla reazione verbale e non verbale del genitore
l'Ingiunzione "Non Essere Bambino" e si sperimenta in una situazione di vulnerabilità(5) tale da non
poter rischiare di non tenere in considerazione l'Ingiunzione deciderà qualcosa tenendo conto di questa;
e le decisioni possono essere moltissime in quanto vi entreranno anche tutta un'altra serie di fattori, ad
esempio: "Non giocherò mai più in modo vivace davanti a mamma", oppure "non giocherò mai più in
modo vivace davanti a nessun adulto", oppure "non giocherò più a casa, solo a casa di amici". Il
bambino potrebbe anche recepire da quella situazione l'Ingiunzione "Non Esistere" e decidere qualcosa
come :"E' pericoloso farsi vedere e sentire, sarò 'come un'ombra'".
La posizione esistenziale nelle sue 4 possibilità (Io sono OK, Tu sei OK; Io sono OK, Tu non sei OK;
Io non sono OK, Tu sei OK; Io non sono OK, Tu non sei OK) dà un'idea riassuntiva della percezione di
sé e degli altri che la persona ha consolidato nel tempo in base all'insieme della sua esperienza e dà
un'indicazione importante sul tipo di conclusioni su di sé e sugli altri che la persona tenderà a
riconfermare sia nella vita quotidiana sia nella situazione di terapia.
I sentimenti di ricatto (Rackets) e i Giochi possono essere visti come conseguenze delle decisioni di
copione in quanto entrambi sono modi sostitutivi di avere carezze; sostituiscono i sentimenti originari e
i bisogni di carezze originari del bambino con i sentimenti e il tipo di carezze che sono possibili nel
contesto in cui il bambino cresce. Anche questa sostituzione ha valore di sopravvivenza seppure con
conseguenze negative per la persona. Più specificamente i Ricatti (7) sono comportamenti o sentimenti
messi al posto di comportamenti o sentimenti che non è permesso esprimere e nascono dalla
disconferma di ciò che la persona realmente vuole o sente. Per esempio, un bambino cresciuto in una
famiglia in cui vi è la regola di non chiedere direttamente e di non manifestare rabbia può imparare che
se diventa triste ottiene quello che vuole e quindi invece di chiedere ciò che vuole e mostrare rabbia se
non l'ottiene, sceglie di diventare triste per raggiungere il suo scopo e la tristezza diventa il suo
sentimento di ricatto.
I giochi sono sequenze relazionali ripetitive caratterizzate da Transazioni Ulteriori e da uno 'scambio' di
ruoli (esempio: da Vittima a Persecutore) il cui esito finale è negativo e lo scopo (inconsapevole) è
quello di riconfermare le decisioni di copione (Berne 1972 - Karpman 1968).
Conoscere i Rackets e i Giochi significa quindi sapere quali sentimenti probabilmente la persona
esprimerà in sostituzione di altri (coperti) che non ha il permesso di esprimere e quali tipi di sequenze
interattive tenderà a ripetere, anche in terapia, allo scopo di riconfermare i sentimenti di ricatto e le
decisioni di copione; ad esempio: giocare a prendimi a calci per sentirsi
triste e poter riconfermare che "è meglio stare lontani dalla gente."
Abbiamo già accennato al contratto: a come la sua formulazione sia una delle finalità della rilevazione
iniziale del copione; a come man mano che si arricchisce il quadro di informazioni della persona, la
conoscenza del suo copione, si riformulino anche gli obiettivi dell'intervento. L'aspetto contrattuale è
molto importante: sottolinea la corresponsabilità di cliente e terapeuta nella riuscita della terapia; è
importante quindi che il terapeuta verifichi che il contratto sia veramente il primo passo fuori dal
copione che la persona compie nella sua terapia, che non sia quindi un contratto genitoriale, un
contratto cioè che miri a riconfermare gli elementi di base del copione. La persona potrebbe infatti
chiedere di essere aiutata a portare avanti meglio il proprio copione. Ad esempio: darci dentro con più
impegno o non sentire un certo sentimento, in questi casi è importante che il terapeuta sia pronto a
confrontare delicatamente queste richieste e ad aiutare la persona a fare posto
alle sue richieste autentiche, all'espressione cioè dei suoi bisogni originari.
(8) In termini strutturali un contratto dovrebbe essere elaborato dall'Adulto partendo dalle motivazioni
del Bambino Libero. In ogni contratto è importante specificare gli obiettivi da raggiungere in termini di
sentimenti, pensieri e comportamenti e anche i modi per verificarne il raggiungimento. In termini
generali gli obiettivi possono essere di due tipi:
controllo sociale, limitato cioè ad aspetti particolari del comportamento del cliente; autonomia che
mira ad una ristrutturazione completa della personalità, che permetta di essere spontaneo, autonomo e
felice.
Molti terapeuti, oltre al contratto globale di trattamento stipulano anche contratti 'di seduta':
definiscono di volta in volta qual è l'obiettivo della singola seduta e come esso si riallacci all'obiettivo
del trattamento: ad esempio Bob e Mary Goulding iniziano ogni lavoro chiedendo al cliente: "Cosa
vuoi cambiare oggi?"
PARTE II
Il questionario
Un secondo modo per rilevare il copione della persona è l'uso di un questionario.
Berne stesso nell'ultimo capitolo del libro "What do you say after you say hallo?" presenta una serie di
domande che formano una "lista di controllo del copione" (check list) attraverso le quali è possibile
avere informazioni necessarie per la comprensione del copione di un cliente. Dopo Berne altri autori di
Analisi Transazionale hanno elaborato questionari aventi lo scopo di individuare il copione
evidentemente perché questo metodo viene riconosciuto valido e soprattutto celere per avere in breve
tempo informazioni utili per lo sviluppo della terapia. Il questionario che noi presentiamo è la fusione
di due questionari, il primo è stato elaborato da Paul McCormick e il secondo da William Holloway. Si
tratta di un questionario comprendente 47 domande aperte e che va somministrato dal terapeuta
possibilmente durante l'intervista iniziale. Le informazioni che si ottengono riguardano le ingiunzioni e
controingiunzioni (domande 1-19), le decisioni (20-23), la posizione esistenziale (3-13, 20-23), i giochi
(30), i ricatti (24-29), il piano di vita (37,38), il contratto (39-47).