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La rilevazione del copione:

la scena infantile e il questionario


Maria Luisa De Luca, Daniela Marletta, IRPIR
L'articolo presenta due procedimenti comunemente usati per rilevare gli aspetti fondamentali del
copione di vita nelle situazioni di terapia individuale e di gruppo. Viene descritto il procedimento della
scena infantile seguito poi da alcuni esempi di copione. Viene quindi presentato un questionario
semistrutturato utile per rilevare il copione nelle prime sedute di terapia. Il questionario viene
commentato e quindi vengono presentati esempi pratici.

Introduzione
In tutti gli interventi terapeutici è importante che il terapeuta non imponga i propri schemi di
riferimento e i propri obiettivi al cliente ma che interagisca piuttosto con esso per aiutarlo ad
identificare e a raggiungere i suoi obiettivi. Ci sono diversi modi, usati da diversi terapeuti, per andare
in questa direzione: ad esempio un'intervista iniziale tesa alla rilevazione di
schemi relazionali tipici del cliente, questionari, interviste semi-strutturate ed altri modi
In Analisi Transazionale questo tipo di diagnosi orientata alla pianificazione dell'intervento terapeutico
si focalizza sulla rilevazione del copione di vita, che permette di individuare gli aspetti nei quali il
cliente ha bisogno di aiuto e di formulare il contratto, o i contratti, cioè gli obiettivi da realizzare nel
corso della terapia.
Man mano che la persona lavora su di sé nel processo di terapia si arricchiscono anche le informazioni
sul proprio copione, cosicché da rilevazioni successive, in diverse fasi della terapia, possono emergere
nuovi elementi del copione che permettono di riorientare l'intervento e quindi i contratti.
In questo studio proporremo dei procedimenti atti a facilitare la rilevazione del copione di vita.
Presenteremo i contenuti in due parti:
a) nella prima parte presenteremo brevemente i concetti più importanti attinenti all'analisi del copione;
b) nella seconda parte presenteremo due modi di rilevare il copione di vita: attraverso il lavoro fatto a
partire dalla rievocazione di una scena infantile e attraverso l'uso di un questionario. Vedremo come sia
possibile arrivare con queste tecniche a raccogliere gli elementi essenziali del copione e a formulare il
contratto terapeutico.

PARTE I
Concetti fondamentali
Il copione. Il copione di una persona è il suo "piano di vita" basato sulle decisioni fondamentali
cognitivo-emotive prese nell'infanzia su di sé, sugli altri, su come sarà la propria vita e che limitano in
qualche modo la possibilità di essere felice, autonomo, consapevole, intimo e flessibile. É il Bambino
che prende queste decisioni e in particolare il Piccolo Professore (A1) in base ai sentimenti del
Bambino Somatico (B1) e alla sua percezione della situazione esterna, di cui gli stimoli o messaggi
provenienti dalle figure genitoriali sono una parte di primaria importanza; queste decisioni e strategie
'routinizzate' vengono immagazzinate nel G1(1). I messaggi genitoriali che assumono particolare
rilievo nella formazione delle decisioni di copione sono di due tipi: Ingiunzioni e Controingiunzioni(2).

L'ingiunzione. L'ingiunzione è una proibizione o comando negativo, un 'Non' di qualche tipo rivolto ai
bisogni, ai comportamenti, ai sentimenti del bambino. Le Ingiunzioni provengono generalmente dal
Bambino del genitore(3) e sono dirette al Bambino del figlio e generalmente non sono date
verbalmente ed esplicitamente ma più spesso sono comunicate a livello non verbale ed in modo non
consapevole da parte del genitore.
Questo avviene quando le richieste, il comportamento, gli stimoli provenienti dal figlio vengono vissuti
come minacciosi per il Bambino della madre o del padre (ad esempio: se il genitore in base ad una
Ingiunzione "Non Essere Bambino" ha deciso di non giocare in modo vivace, può sentirsi in ansia e
"minacciato" dal gioco vivace del figlio e reagire con una proibizione irrazionale che parte dal suo
Bambino) o dove c'è competizione tra i bisogni del Bambino del genitore e quelli del figlio.
L'Ingiunzione è dunque quello che il bambino recepisce di uno stimolo complesso inviato dal genitore
e questa percezione risentirà del livello evolutivo in cui è il bambino; inoltre perché il bambino prenda
una decisione di copione è in genere necessario che si tratti di situazioni e messaggi ripetuti
frequentemente oppure altamente traumatici.

Le Ingiunzioni recepite dal bambino in teoria potrebbero essere infinite; Bob e Mary Goulding (1979),
tuttavia, hanno trovato molto spesso un certo numero di Ingiunzioni che sono alla base di decisioni di
copione prese dal Bambino e che si ritrovano spesso nella pratica clinica(4): Non Esistere, Non Sentire
(fisicamente e/o emotivamente), Non Essere Te Stesso, Non Essere Bambino, Non Essere Intimo, Non,
Non Crescere, Non farcela (Non Riuscire), Non Essere Importante, Non Pensare, Non Appartenere,
Non Fidarti, Non Essere Sano.
Perché queste Ingiunzioni entrino nell'apparato del copione (vedi la figura1) debbono quindi essere
recepite come tali dal bambino e accettate, essere cioè prese come dato rilevante nella DECISIONE
elaborata dal bambino: ad esempio, se nella situazione descritta precedentemente il bambino recepisce
dal contesto e dalla reazione verbale e non verbale del genitore
l'Ingiunzione "Non Essere Bambino" e si sperimenta in una situazione di vulnerabilità(5) tale da non
poter rischiare di non tenere in considerazione l'Ingiunzione deciderà qualcosa tenendo conto di questa;
e le decisioni possono essere moltissime in quanto vi entreranno anche tutta un'altra serie di fattori, ad
esempio: "Non giocherò mai più in modo vivace davanti a mamma", oppure "non giocherò mai più in
modo vivace davanti a nessun adulto", oppure "non giocherò più a casa, solo a casa di amici". Il
bambino potrebbe anche recepire da quella situazione l'Ingiunzione "Non Esistere" e decidere qualcosa
come :"E' pericoloso farsi vedere e sentire, sarò 'come un'ombra'".

Le controingiunzioni. Le controingiunzioni sono messaggi espliciti, verbali, dati consapevolmente dal


genitore, provenienti dal Genitore, che rispecchiano in genere la cultura ambientale e i valori familiari e
indicano al bambino come deve essere, quali sono i comportamenti approvati e ricompensati.
Anche questi sono messaggi di copione in quanto non comunicano al bambino un'accettazione
incondizionata ma condizionata: "Sei OK se..." ed in questo senso sono, insieme alle Ingiunzioni due
aspetti dello stesso processo di limitazione del potenziale di sviluppo del bambino. T. Kahler (1974)
sostiene che le Controingiunzioni, o ordini di controcopione, rientrano in 5 categorie che
successivamente (1977) chiamerà "Drivers" (Spinte): Dacci Dentro, Spicciati, Sii Perfetto, Sii Forte,
Compiacimi. Kahler le considera manifestazioni (funzionali) di Controcopioni non OK (strutturali).
Essendo messaggi verbali, le Controingiunzioni vengono recepite dal bambino quando questi inizia ad
usare il linguaggio, sono facilmente accessibili alla consapevolezza e le persone ricordano molto
facilmente le frasi e le situazioni in cui venivano comunicate.
Ingiunzione, Controingiunzione e Decisione(6) sono gli elementi essenziali per tracciare la MATRICE
DEL COPIONE illustrata nella figura 1.
Altri elementi importanti nell'analisi del copione sono: la Posizione esistenziale, i Ricatti e i Giochi.

La posizione esistenziale nelle sue 4 possibilità (Io sono OK, Tu sei OK; Io sono OK, Tu non sei OK;
Io non sono OK, Tu sei OK; Io non sono OK, Tu non sei OK) dà un'idea riassuntiva della percezione di
sé e degli altri che la persona ha consolidato nel tempo in base all'insieme della sua esperienza e dà
un'indicazione importante sul tipo di conclusioni su di sé e sugli altri che la persona tenderà a
riconfermare sia nella vita quotidiana sia nella situazione di terapia.

I sentimenti di ricatto (Rackets) e i Giochi possono essere visti come conseguenze delle decisioni di
copione in quanto entrambi sono modi sostitutivi di avere carezze; sostituiscono i sentimenti originari e
i bisogni di carezze originari del bambino con i sentimenti e il tipo di carezze che sono possibili nel
contesto in cui il bambino cresce. Anche questa sostituzione ha valore di sopravvivenza seppure con
conseguenze negative per la persona. Più specificamente i Ricatti (7) sono comportamenti o sentimenti
messi al posto di comportamenti o sentimenti che non è permesso esprimere e nascono dalla
disconferma di ciò che la persona realmente vuole o sente. Per esempio, un bambino cresciuto in una
famiglia in cui vi è la regola di non chiedere direttamente e di non manifestare rabbia può imparare che
se diventa triste ottiene quello che vuole e quindi invece di chiedere ciò che vuole e mostrare rabbia se
non l'ottiene, sceglie di diventare triste per raggiungere il suo scopo e la tristezza diventa il suo
sentimento di ricatto.

I giochi sono sequenze relazionali ripetitive caratterizzate da Transazioni Ulteriori e da uno 'scambio' di
ruoli (esempio: da Vittima a Persecutore) il cui esito finale è negativo e lo scopo (inconsapevole) è
quello di riconfermare le decisioni di copione (Berne 1972 - Karpman 1968).
Conoscere i Rackets e i Giochi significa quindi sapere quali sentimenti probabilmente la persona
esprimerà in sostituzione di altri (coperti) che non ha il permesso di esprimere e quali tipi di sequenze
interattive tenderà a ripetere, anche in terapia, allo scopo di riconfermare i sentimenti di ricatto e le
decisioni di copione; ad esempio: giocare a prendimi a calci per sentirsi
triste e poter riconfermare che "è meglio stare lontani dalla gente."
Abbiamo già accennato al contratto: a come la sua formulazione sia una delle finalità della rilevazione
iniziale del copione; a come man mano che si arricchisce il quadro di informazioni della persona, la
conoscenza del suo copione, si riformulino anche gli obiettivi dell'intervento. L'aspetto contrattuale è
molto importante: sottolinea la corresponsabilità di cliente e terapeuta nella riuscita della terapia; è
importante quindi che il terapeuta verifichi che il contratto sia veramente il primo passo fuori dal
copione che la persona compie nella sua terapia, che non sia quindi un contratto genitoriale, un
contratto cioè che miri a riconfermare gli elementi di base del copione. La persona potrebbe infatti
chiedere di essere aiutata a portare avanti meglio il proprio copione. Ad esempio: darci dentro con più
impegno o non sentire un certo sentimento, in questi casi è importante che il terapeuta sia pronto a
confrontare delicatamente queste richieste e ad aiutare la persona a fare posto
alle sue richieste autentiche, all'espressione cioè dei suoi bisogni originari.
(8) In termini strutturali un contratto dovrebbe essere elaborato dall'Adulto partendo dalle motivazioni
del Bambino Libero. In ogni contratto è importante specificare gli obiettivi da raggiungere in termini di
sentimenti, pensieri e comportamenti e anche i modi per verificarne il raggiungimento. In termini
generali gli obiettivi possono essere di due tipi:
controllo sociale, limitato cioè ad aspetti particolari del comportamento del cliente; autonomia che
mira ad una ristrutturazione completa della personalità, che permetta di essere spontaneo, autonomo e
felice.
Molti terapeuti, oltre al contratto globale di trattamento stipulano anche contratti 'di seduta':
definiscono di volta in volta qual è l'obiettivo della singola seduta e come esso si riallacci all'obiettivo
del trattamento: ad esempio Bob e Mary Goulding iniziano ogni lavoro chiedendo al cliente: "Cosa
vuoi cambiare oggi?"

PARTE II

La rilevazione del copione


a) la scena infantile
Presentiamo ora alcuni esempi di rilevazione del copione attraverso il lavoro di rievocazione di una
scena infantile. Questa è la modalità usata da John McNeel nel lavoro individuale intensivo in contesto
di gruppo. Il workshop da cui sono tratte le trascrizioni che presentiamo aveva la durata di tre giorni e i
partecipanti avevano l'opportunità di iniziare con un lavoro
sul copione che permetteva al terapeuta di raccogliere informazioni importanti sul cliente, che
incontrava per la prima volta, e a terapeuta e cliente di formulare un contratto sulla cui base lavorare
per quei tre giorni.
Sottolineiamo che la matrice del copione ed il contratto derivati da questo lavoro sul copione sono
strettamente legati alla fase di conoscenza di sé e di contatto emotivo con sé in cui il cliente è; persone
che hanno partecipato a due o tre di questi workshop a distanza di uno o due anni l'uno dall'altro, pur
ricevendo gli stessi stimoli , hanno lavorato su scene sempre
diverse ed elaborato contratti diversi e rappresentativi dell'evoluzione della propria terapia.
Presentiamo dapprima la trascrizione delle indicazioni che il terapeuta dà per aiutare a ricordare e
rivivere la scena infantile, seguiranno poi alcune trascrizioni di lavoro sul copione fatto da diversi
clienti e la relativa matrice del copione.

Rievocazione della scena infantile


Il terapeuta inizia il workshop dando informazioni sul suo svolgimento e una serie di informazioni
Adulte e di 'permessi' perché ognuno utilizzi l'esperienza per la propria crescita, nel rispetto delle
proprie esigenze e dei propri confini. Propone poi il 'primo esercizio': ognuno scrive su di un foglio, in
una frase, cosa vuole cambiare di sé durante il workshop; poi propone di fare una fantasia: tornare
indietro nel tempo e visualizzare sé come bambino e ricordare il giorno più felice, 'entrare' nella scena e
riviverne i sentimenti facendo attenzione alle cose più piacevoli del bambino che egli era. Dopo
qualche minuto il terapeuta invita a tornare alla situazione presente, a dividersi in coppie e a raccontarsi
l'esperienza fatta; successivamente ognuno riferisce al gruppo le cose che il partner gli ha detto. Questo
primo esercizio ha lo scopo di raccogliere una prima serie di informazioni sul cliente e di favorire la
conoscenza e la fiducia reciproche tra i partecipanti
iniziando dal fare contatto e condividere cose di sé piacevoli e positive.
Presentiamo ora la trascrizione del secondo esercizio:
"Ora vi presento un'altra fantasia e alla fine di questa fantasia non vi chiederò di mettervi in coppia ma
vi inviterò a dirne a me il contenuto e da questo partiremo per fare un breve lavoro sul copione.
Rilassatevi e di nuovo chiudete gli occhi... e viaggiate indietro nel tempo...
e questa volta datevi il permesso di scoprire la scena più infelice che riuscite a ricordare, forse è
l'esperienza peggiore che abbiate avuto con i vostri genitori o con le persone che vi hanno allevato...
con chiunque sia... datevi il permesso di ricordare la peggiore scena che ricordate... e datevi il permesso
di essere lì facendo attenzione a quanti anni avete, a chi c'è in questa scena con voi, a cosa sta
succedendo... quali sono i vostri sentimenti, e, cosa più importante, cosa state decidendo rispetto a voi e
a come vi dovete comportare come risultato di questa scena...... Essendo quella piccola persona... cosa
vi dite riguardo a voi stessi su come evitare che questa scena si ripeta in futuro; i bambini piccoli
prendono decisioni riguardo a come evitare che gli succedano cose spiacevoli e mentre siete nella
scena... cosa state decidendo come bambino, in modo che questo non succeda mai più?... E quando
siete pronti tornate al presente... A questo punto lavorerò con uno di voi alla volta e vi chiederò con che
cosa siete entrati in contatto nella fantasia, faremo quindi un breve lavoro sul copione e arriveremo al
contratto...... (dopo una adeguata pausa) Allora, chi è il primo?

Il questionario
Un secondo modo per rilevare il copione della persona è l'uso di un questionario.
Berne stesso nell'ultimo capitolo del libro "What do you say after you say hallo?" presenta una serie di
domande che formano una "lista di controllo del copione" (check list) attraverso le quali è possibile
avere informazioni necessarie per la comprensione del copione di un cliente. Dopo Berne altri autori di
Analisi Transazionale hanno elaborato questionari aventi lo scopo di individuare il copione
evidentemente perché questo metodo viene riconosciuto valido e soprattutto celere per avere in breve
tempo informazioni utili per lo sviluppo della terapia. Il questionario che noi presentiamo è la fusione
di due questionari, il primo è stato elaborato da Paul McCormick e il secondo da William Holloway. Si
tratta di un questionario comprendente 47 domande aperte e che va somministrato dal terapeuta
possibilmente durante l'intervista iniziale. Le informazioni che si ottengono riguardano le ingiunzioni e
controingiunzioni (domande 1-19), le decisioni (20-23), la posizione esistenziale (3-13, 20-23), i giochi
(30), i ricatti (24-29), il piano di vita (37,38), il contratto (39-47).

Questionario di rilevamento del copione


1) Descrivi brevemente tua madre
2) Descrivi brevemente tuo padre
3) Cosa ti dice tua madre quando ti fa un complimento?
4) Cosa ti dice quando ti critica?
5) Qual è il suo principale avvertimento?
6) Cosa ti dice tuo padre quando ti fa un complimento?
7) Cosa ti dice quando ti critica?
8) Qual è il suo principale avvertimento?
9) Qual era la cosa che tua madre diceva più spesso sulla vita?
10) Cosa vuole tua madre che tu sia?
11) Cosa vuole tuo padre che tu sia?
12) Cosa ti piace di più di te?
13) Cosa ti piace di meno di te?
14) Sei più vicino a ciò che vuole tua madre o a ciò che vuole tuo padre?
15) Quando eri piccolo cosa ti hanno detto di fare i tuoi genitori?
16) Che cosa ti hanno insegnato a fare?
17) Che cosa ti hanno proibito di fare?
18) Quali sentimenti, pensieri o atteggiamenti non dovevi rivelare nell'infanzia?
19) Vi era qualche altro adulto a casa prima che tu avessi 10 anni?
20) Descriviti brevemente
21) Cosa dici e credi della vita ora?
22) Cosa dicevi e credevi della vita da adolescente?
23) Cosa dicevi e credevi della vita quando hai iniziato la scuola?
24) Qual è il sentimento negativo che hai più spesso?
25) Quando ricordi di averlo sperimentato per la prima volta?
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26) Descrivi le circostanze correlate più spesso con questo sentimento
27) Quale sintomo fisico hai spesso?
28) Quale sentimento hai più frequentemente quando sei preoccupato o a disagio?
29) Quando tua madre era preoccupata come lo dimostrava?
30) Ti capita spesso di sentirti scontento dopo aver interagito con una persona?
Se si descrivi una situazione tipica.
31) Cosa farai tra cinque anni se le cose continueranno ad andare come ora?
32) Come pensi che potresti morire?
33) Cosa ci sarà scritto sulla tua tomba?
34) Quale sarà l'ultima parola delle persone che conosci?
35) Da piccolo cosa hai deciso sulla tua vita futura?
36) Hai deciso di fare sempre e comunque una certa cosa?
37) Quale era la tua storia preferita da piccolo?
38) Quale parte ti piaceva di più?
39) Cosa vorresti che avesse fatto di diverso tua madre?
40) Cosa vorresti che avesse fatto di diverso tuo padre?
41) Se per magia potessi cambiare qualche cosa di te, cosa cambieresti?
42) Cosa desideri maggiormente dalla vita?
43) Qual è il tuo problema più grande?
44) Cosa vuoi cambiare di te stesso durante la terapia?
45) Come possiamo sapere io e te che hai raggiunto le tue mete?
46) Come pensi che finirà il tuo trattamento?
47) Cosa deve accadere prima che tu migliori?

Analisi del questionario


Le prime 19 domande del questionario permettono di avere informazioni sulle ingiunzioni e
controingiunzioni ricevute dai genitori.
1-2: Dalla descrizione dei genitori si hanno informazioni sui messaggi che il cliente può aver ricevuto
indirettamente da essi semplicemente osservandoli, vedendo come si comportano e ascoltando quello
che dicono. Una madre descritta "dura e rigida" nei confronti dei figli e che "tende ad andare d'accordo
con tutti" può aver trasmesso le ingiunzioni "non sentire" e "non essere intimo" e le controingiunzioni
"sii forte" e "compiacimi". Un padre descritto come "uomo di successo e schiaccia sassi" può aver
comunicato la controingiunzione "dacci dentro".
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3-9: Queste domande hanno a che fare con l'attribuzione e danno informazioni sui messaggi inviati
direttamente alla persona e che in qualche modo la etichettano. I complimenti e le critiche sottolineano
ciò che è permesso e ciò che è vietato sia essere sia fare. Se le critiche e i complimenti riguardano di
più il fare hanno meno impatto e quindi è più probabile che
nascondano una controingiunzione, se riguardano l'essere hanno più impatto e maggior influenza sulla
persona e facilmente sono in relazione con una ingiunzione. La frase "Bravo, sei sempre ubbidiente!"
data come risposta alla domanda 3 informa che il comportamento ammesso e lodato è l'ubbidienza per
cui si può ipotizzare che l'ingiunzione comunicata sia "non essere te stesso" oppure "non crescere". Gli
avvertimenti esprimono la visione della vita e del mondo dei genitori da cui si possono ricavare i
messaggi ingiuntivi e controingiuntivi. Per esempio le frasi "Ricordati che nella vita bisogna
contare solo su sé stessi" e "Gli estranei sono potenziali nemici" sono avvertimenti che esprimono
entrambi l'ingiunzione "non fidarti".
10-14: Le prime due domande riguardano il "suggerimento" e cioè ciò che i genitori vogliono dai figli
o si aspettano da essi. Una aspettativa molto specifica come ad esempio "il medico" oppure "come
papà" può essere indice dell'ingiunzione "non essere te stesso". La mancanza di aspettative o desideri
non sempre è positiva perché può voler significare l'assenza di
interesse dei genitori nei confronti del figlio e quindi se la persona risponde "non hanno desideri
particolari" è bene fare delle domande supplementari per verificare l'ipotesi del disinteresse dei genitori
per il figlio. L'ingiunzione "non avere successo" può essere in relazione alla seguente risposta: "Una
persona che fa il proprio dovere ma che nello stesso tempo non si fa troppo avanti, non si fa vedere
molto" e la risposta "Mio padre si aspetta che io sia un uomo di successo" indica come probabile
controingiunzione "dacci dentro".
Le ultime tre domande (12-14) verificano quanto la persona ha risposto alle aspettative dei genitori e
quindi se ha seguito l'ingiunzione da loro trasmessa. Per esempio, la persona che alla domanda 9 ha
risposto "una persona che fa il proprio dovere...." alla domanda 12 ha dato la seguente risposta:"Il fatto
che non ottengo tutti i risultati che vorrei, non mi impongo"
che sta ad indicare che molto probabilmente ha seguito l'ingiunzione "non avere successo". La
domanda 13 serve anche a dare indicazioni per la formulazione del contratto di terapia.
15-18: Queste domande danno informazioni sui permessi e le proibizioni ,sia per quanto riguarda i
comportamenti sia i sentimenti, da cui si possono ricavare ingiunzioni e controingiunzioni. Per esempio
le risposte "mi hanno detto di darci dentro e sviluppare le mie capacità", e "mi hanno detto di
impegnarmi al massimo in tutto quello che facevo" indicano chiaramente la controingiunzione "dacci
dentro". La domanda 18 oltre a rilevare l'ingiunzione "non sentire" informa anche sui sentimenti di
ricatto perché molto probabilmente il sentimento non permesso verrà sostituito da un altro sentimento
non autentico ma accettato nella famiglia.
19: È importante sapere se nella famiglia vi erano stabilmente altre persone adulte oltre i genitori, come
ad esempio nonni o zii, perché anche questi altri adulti possono aver comunicato ingiunzioni e
controingiunzioni e la loro influenza sulla persona può essere stata maggiore di quella dei genitori
stessi. Se vi erano altri adulti significativi le domande riguardanti i genitori possono essere ripetute
anche in riferimento a loro. Le domande successive fino alla 23 e dalla 31 alla 36 riguardano le
decisioni prese dal bambino come risposta alle ingiunzioni e controingiunzioni ricevute dai genitori.
20: La descrizione di come la persona si vede nel presente è fonte di informazioni circa le decisioni
prese sulle ingiunzioni e controingiunzioni. La persona presentata precedentemente che si era
ipotizzato avesse le ingiunzioni "non sentire" e "non essere intimo" e le controingiunzioni "sii forte" e
"dacci dentro" si descrive così: "Giovane, agile, snello, zeppo di attività interessanti, un pò sensibile ma
non troppo, non molto coccolone". In base alle informazioni precedenti e alla descrizione di sé si può
affermare che ha deciso di seguire sia le ingiunzioni sia le controingiunzioni e la decisione di copione
potrebbe essere "mi darò molto da fare e metterò in secondo piano i miei sentimenti". Questa domanda
serve anche a sapere se la persona è in grado di dare una descrizione realistica di sé oppure si
sottovaluta o si sopravvaluta.
21-23: Oltre a sapere come la persona vede la propria vita nel presente è importante sapere come la
vedeva nel passato per verificare se c'è stato un cambiamento in una particolare fase evolutiva e a quale
età risale l'atteggiamento attuale.
31-36: Queste domande danno informazioni sul finale del copione cioè su come la persona ha
programmato di condurre e terminare la propria vita e su eventuali tragiche decisioni prese da piccolo.
Una persona con la controingiunzione
"dacci dentro" ha così risposto alla domanda 32: "Dipende da come mi gioco la vita perché ho idea che
se ad un certo punto voglio fare troppo credo che morirò di roba di cuore. Quando smetterò di essere
attivo immagino che ci sarà un pò di crollo". Questa risposta informa che l'impatto della
controingiunzione è forte e che la persona ha deciso di seguirla fino
a conseguenze che possono essere tragiche subordinando il proprio benessere alle aspettative
genitoriali. La domanda 33 aiuta a sapere quello che la persona ha deciso di essere o desiderato essere
come ad esempio "uno che ha tentato ma non è riuscito" oppure "la persona più gentile sulla faccia
della terra".
Un altro elemento importante per la comprensione del copione è la posizione esistenziale che nel
questionario è rilevata dalle domande 3-13, 20, 23.
3-13: I messaggi diretti (complimenti, critiche, avvertimenti, aspettative) danno informazioni su come
la persona era vista dai genitori (complimenti e critiche) e su come i genitori vedevano la vita e quindi
sulla loro posizione esistenziale che il figlio può aver appreso e fatta propria.
12-13, 20-23: Qui la persona esprime direttamente come vede sé stessa e la vita. Riportiamo di seguito
alcuni esempi di risposte alla domanda 21 che riflettono le quattro posizioni esistenziali:
"La vita è bella e vale la pena viverla insieme agli altri" (Io sono ok-Tu sei ok).
"La vita per me è troppo dura e non ce la farò mai ad essere come gli altri" (Io non sono ok-Tu sei ok).
"La vita è bella ed è triste vedere come gli altri la sciupano commettendo continui errori" (Io sono ok-
Tu non sei ok).
"É inutile vivere in un mondo così brutto in cui tutti stanno male" (Io non sono ok-Tu non sei ok).
I comportamenti non funzionali e i sentimenti spiacevoli, rappresentati dai giochi e dai ricatti, nel
questionario sono rilevati dalle domande da 24 a 30.
24-26: Queste domande danno informazioni sul sentimento negativo più familiare alla persona. Non
sempre si tratta di un sentimento di ricatto, cioè di un sentimento messo al posto di un altro non
espresso, a volte può essere un sentimento autentico. Le circostanze correlate al sentimento danno
informazioni più dettagliate su questo punto.
Esaminiamo come esempio la seguente risposta: "Il sentimento negativo è la rabbia. Spesso sono
arrabbiato quando le cose non vanno come io voglio, e ciò significa che se è colpa mia mi do da fare
subito per cambiare la situazione, se è colpa degli altri cerco di influire sugli altri, di stimolarli ad
andare nella direzione che voglio io quando gli altri non fanno quello che io penso andrebbe fatto". Per
questa persona la rabbia può essere un ricatto e coprire senso di fallimento e tristezza, può essere usata
per manipolare gli altri portandoli a cambiare e a fare ciò che la persona vuole. Quanto più familiare e
antico è il sentimento tanto più è facile che si tratti di un ricatto come modo stereotipato e ripetitivo di
sentire.
27: Questa domanda individua quei disturbi per i quali non è stato diagnosticato un disordine organico
e quindi sono di natura psicosomatica e molto probabilmente strettamente legati ai ricatti.
28-29: Le situazioni di stress, ad esempio quando ci si sente preoccupati o a disagio, sono quelle in cui
più facilmente la persona sperimenta il proprio ricatto come modo per superare la difficoltà.
30: Questa domanda è specifica per il gioco e serve a evidenziare i modi usati dalla persona per
riconfermare le proprie decisioni di copione. Tutti gli elementi sopra descritti si manifestano nel piano
di vita della persona che nel nostro questionario è rilevato dalle domande 37 e 38. Conoscere la storia
preferita da informazioni su come la persona ha programmato di condurre la propria vita e spesso anche
su come ha deciso di terminarla. Storie come "La bella addormentata" o "Biancaneve" possono essere
indicative della decisione di essere poco attivi e aspettare che siano
gli altri a risolvere le situazioni problematiche della vita, al contrario di "Pollicino" in cui invece è
sottolineata l'ingegnosità e l'attività. Si possono fare domande aggiuntive circa i personaggi preferiti o
quelli con i quali si identifica la persona per individuare decisioni o convinzioni riguardanti sé stessi.
L'ultima parte del questionario, cioè le domande da 39 a 47, riguardano il contratto.
39-43: Nell'analizzare le risposte date a queste domande bisogna fare attenzione a quello che la persona
dice per ricavare possibili aree sulle quali intervenire per ottenere un cambiamento, aree da tenere
presente nella definizione del contratto esplicito di terapia. Prendiamo come esempio la seguente
risposta alla domanda 39: "Cambiare la capacità di fare soldi, mi
renderei un tantino più aggressivo dal punto di vista dei soldi, un tantino La rilevazione del copione
157 più prepotente ". Una possibile richiesta di cambiamento che si può ricavare da questa risposta è:
"Voler essere più assertivo per quanto riguarda i propri diritti e il riconoscimento del proprio valore".
Questa non è una richiesta esplicita di cambiamento fatta dalla persona ma è una indicazione su un
punto problematico che si può richiamare al momento del chiarimento del
contratto di terapia.
44-47: Queste domande sono specifiche per il contratto di terapia e servono a individuare le mete
concrete che il cliente vuole raggiungere. Una indicazione generale su quest'ultima parte del
questionario riguardante il contratto è quella di riprenderla in terapia dopo aver analizzato il copione
del cliente per specificare meglio un contratto che sia di rottura del
copione e non lo rinforzi in nessun punto.

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