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Traslitterazione
Bolor mardik çnvowm jen azat ow havasar irenc'
aržanapatvowt'yamb ow iravownk'nerov. Nrank'
ownen banakanowt'yown ow xiġç, mimyanc' petk'
Mappa dei dialetti della lingua armena nel
ē eġbayrabar veraberven.
1909
Si è sviluppato a partire dai primi decenni del XIX secolo basandosi sul dialetto armeno di Istanbul.
L'armeno occidentale in Turchia è definito come sicuramente in via di estinzione (Lingua in pericolo).[5]
Il dialetto armeno orientale[2] (armeno: Արևելահայերեն) è uno dei due dialetti moderni della lingua
armena ed è parlato nel Caucaso, in particolar modo nella Repubblica d'Armenia e nel Nagorno-Karabakh
ed anche dalle comunità armene in Iran.
Classificazione
L'armeno è una lingua indoeuropea, benché con caratteristiche tanto peculiari da essere stato riconosciuto
come tale soltanto relativamente tardi, nel 1875 da Heinrich Hübschmann. Più in particolare, l'armeno
appartiene a un ramo a sé stante della famiglia indoeuropea, poiché non esistono altri idiomi che siano
strettamente imparentati con esso.
Alcuni studiosi ritengono che l'armeno sia molto simile alla lingua frigia, ormai estinta. È stata anche
suggerita una somiglianza con il tocario. Tra le lingue moderne, il greco è considerato la lingua più
prossima all'armeno, il quale, inoltre, contiene molti prestiti dal persiano (che, a sua volta, appartiene alla
famiglia indoeuropea).
La fonologia dell'armeno è stata influenzata dalle vicine lingue caucasiche, dalle quali ha adottato la
distinzione tra consonanti sorde, sonore, occlusive e fricative eiettive. Le radici delle parole, al contrario,
sono in gran parte di origine indoeuropea; molte discendono direttamente dal proto-indoeuropeo e sono
imparentate con quelle delle altre lingue indoeuropee, come l'inglese, il latino, il greco antico ed il
sanscrito.
Tuttavia, a causa dell'elevata presenza di prestiti linguistici (soprattutto dalle lingue iraniche vicine), si sa
che solo circa 1500 parole (G. Jahukyan) sono state ereditate dall'indoeuropeo dalla fase armena classica; il
resto è andato perso, un fatto che rappresenta una sfida importante per gli sforzi per comprendere meglio il
proto-armeno e il suo posto all'interno della famiglia, soprattutto perché molti dei cambiamenti sonori
lungo il percorso dall'indoeuropeo all'armeno rimangono piuttosto difficili da analizzare.[6]
La tabella che segue mostra alcune delle parole di origine indoeuropea più facilmente riconoscibili,
paragonate con le suddette lingue (e l'antico inglese). (Fonte: Online Etymology Dictionary.[7])
Radice
Armeno Inglese Latino Greco antico Sanscrito
indoeuropea
ut' "8" eight (< A. ing. eahta) octō "otto" oktō "otto" aṣṭa "otto" *H₁oḱtō(u) "otto"
inë "9" nine (< a. ing. nigon) novem "nove" ennea "nove" nava "nove" *(H₁)néwn̥ "nove"
*pod-, *ped-
votk' "piede" foot (< a. ing. fōt) pedis "piede" pous "piede" pāda "piede"
"piede"
heart (< a. ing. hṛdaya
sirt "cuore" cor "cuore" kardia "cuore" *ḱerd- "cuore"
heorte) "cuore"
kov "mucca" cow (< a. ing. cū) bum[12] "mucca" bous "mucca" go "mucca" *gʷou- "mucca"
leukos
light (< a. ing. lēoht lucere, lux, lucidus roca
luys "luce" "brillante, *leuk- "luce"
"brillantezza") "brillare, luce, lucido" "brillante"
bianco"
hur "fiamma" fire (< a. ing. fȳr) pir[12] "fuoco" pur "fuoco" pu "fuoco" *péH₂wr̥ - "fuoco"
far (< a. ing. feor "a *per- "attraverso,
heṙu "lontano" per "attraverso" pera "oltre" paras "oltre"
grande distanza") oltre"
admi
utem "mangio" eat (< a. ing. etan) edere "mangiare" edō "mangio" *ed- "mangiare"
"mangio"
wit "sapere" (< a. ing.
*weid- "sapere,
ghitem "so" ƿit[10], ƿitan[10] vidēre "vedere" eidenai "so" vid "sapere"
vedere"
"sapere")
(*wodor, *wedor,
water "acqua" (< a.
ghet "fiume" utur[12] "acqua" hudōr "acqua" udan "acqua" *uder-) da *wed-
ing. ƿæter[10]) "acqua"
Storia
Origine
Le prime testimonianze della lingua armena vengono datate al V secolo d.C., con la traduzione della Bibbia
in armeno da parte di Mesrop Maštoc'. La parte più arcaica della storia della lingua è incerta e soggetto di
numerose speculazioni.
Ipotesi greco-armena
Alcuni linguisti ritengono che l'armeno sia un parente stretto del frigio. Molti studiosi come Clackson
(1994) ritengono che sia il greco la lingua vivente più geneticamente vicina all'armeno. L'armeno condivide
con il greco la caratteristica rappresentazione delle laringali indoeuropee per mezzo di vocali protetiche, e
condivide anche altre peculiarità fonologiche e morfologiche. La stretta parentela dell'armeno e del greco fa
inoltre luce sulla natura di mutamento areale dell'isoglossa centum-satem. Inoltre l'armeno condivide altre
isoglosse con il greco; alcuni linguisti hanno proposto che gli antenati delle due lingue fossero quasi del
tutto identici, o per lo meno in stretto contatto areale. Ad ogni modo altri linguisti come Fortson (2004)
hanno mosso come critica che "al tempo a cui risalgono le prime tracce dell'armeno nel V secolo d.C., le
prove di una tale vicinanza si sono ridotte a poche allettanti tracce."
W. M. Austin nel 1942 ipotizzò[15] che ci sarebbe stato un contatto remoto tra l'armeno ed il gruppo delle
lingue anatoliche, ipotesi basata su quelli che considerava tratti arcaici comuni, come la mancanza di un
femminile o le vocali lunghe. Tale teoria non si basava su prove definitive, anche se contatti, più o meno
parziali ed episodici, tra armeno e lingue anatoliche sono stati rilevati a più riprese da vari studiosi
(Giuliano Bonfante, John Greppin e altri).
Influenza iranica
L'armeno classico (a cui spesso ci si riferisce come grabar, letteralmente "(lingua) scritta") importò
numerose parole dalle lingue iraniche, soprattutto dal partico, e contiene piccoli inventari di prestiti dal
greco, dal siriaco e dal latino ed altre lingue autoctone come l'urarteo. Il medio armeno (XI-XV secolo d.C.)
incorporò altri prestiti dall'arabo, dal turco, dal persiano e dal latino; e i dialetti moderni hanno incluso
ulteriori prestiti dal turco e dal persiano. In questo modo risulta particolarmente difficile determinare
l'evoluzione storica dell'armeno, dato che ha preso in prestito moltissime parole, sia dalle lingue iraniche
sia dal greco.
L'alta percentuale di prestiti dalle lingue iraniche portò i primi comparativisti a classificare l'armeno come
una lingua iranica. L'appartenenza dell'armeno ad un ramo a sé stante fu riconosciuta solo quando
Heinrich Hübschmann (1875) utilizzò il metodo comparativo per distinguere i due strati di prestiti iranici
dal lessico armeno originale. I due dialetti moderni, l'occidentale (originariamente associato con scrittori
dell'Impero ottomano) e l'orientale (originariamente associato con scrittori dell'Impero persiano e
dell'Impero russo) eliminarono tutte le influenze turche dalla lingua, soprattutto dopo il genocidio armeno.
Sistema di scrittura
Lo stesso argomento in dettaglio: Alfabeto armeno e Sistema di numerazione armeno.
L'armeno è scritto utilizzando l'alfabeto armeno (in armeno: Հայկական Այբուբեն, Haykakan Aybowben),
creato da Mesrop Mashtots nel 405 o 406. Si tratta di un sistema alfabetico, scritto in orizzontale da
sinistra a destra, originariamente composto da 36 lettere. Seppur concepito per l'armeno classico, esso si è
conservato nell'uso fino ai giorni nostri, sostanzialmente inalterato. Attualmente è utilizzato per scrivere sia
l'armeno orientale che quello occidentale.
A partire dalla sua concezione, l'alfabeto armeno ha subito pochi aggiustamenti. Nel XIII secolo furono
aggiunte due nuove lettere (օ [o], ֆ [f]) per trascrivere più accuratamente i termini stranieri, portando il
totale delle lettere da 36 a 38. Una seconda riforma ortografica avvenne solo tra il 1922 e il 1924, in epoca
sovietica, e fu poi riveduta nel 1940. I cambiamenti introdotti da quest'ultima sono tuttora osservati
nell'ortografia dell'armeno orientale, ma non furono mai accettati dalle comunità della diaspora armena,
che parlano l'armeno occidentale.
Tipograficamente, l'alfabeto armeno si presenta in due forme distinte: la forma tonda, elaborata dai monaci
armeni di Venezia sul modello dei caratteri tipografici di Aldo Manuzio, e la forma corsiva (o, più
propriamente, notragir, in armeno "notarile"), che mostra una minore influenza occidentale.
Fonetica
Vocali
Aperte [ɑ]
L'armeno classico distingue sette vocali: /a/ (ա), /ɪ/ (ի), /ə/ (ը), /ɛ/ (ե), /e/ (է), /o/ (ո e օ) e /u/ (ու)
(trascritte rispettivamente a, i, ë, e, ē, o/ò, e ow).
Consonanti
Dentali/ Post-
Labiali Palatali Velari Uvulari Glottidali
Alveolari Alveolari
Nasali /m/ մ – m /n/ ն – n
Vibrante /r/ ռ – ṙ
Monovibrante /ɾ/ ր – r
Morfologia
La struttura morfologica dell'armeno corrisponde con quella delle altre
lingue indoeuropee, ma condivide alcuni fonemi distintivi e
caratteristiche della grammatica con altre lingue della zona caucasica.
L'armeno è ricco di combinazioni di consonanti. Sia l'armeno classico,
sia i dialetti moderni letterari e parlati hanno un complicato sistema di
declinazione, con sei o sette casi ma non c'è traccia di genere
grammaticale. Nell'armeno moderno l'uso dei verbi ausiliari per
coniugare i vari tempi ha generalmente soppiantato la declinazione
verbale dell'armeno classico. Al negativo i verbi possiedono una
coniugazione differente. Grammaticalmente le prime forme di armeno
avevano molto in comune col greco e con il latino, ma la lingua
Manoscritto armeno
moderna, così come il greco moderno o l'italiano, ha subito molte trasformazioni. Col tempo l'armeno ha di
fatto ridotto il proprio grado di sinteticità divenendo una lingua tipicamente analitica.
Sostantivi
L'armeno classico non aveva alcun genere grammaticale, neanche nei pronomi. La declinazione nominale,
tuttavia, conserva molti tipi di classi di flessione. Il sostantivo può declinarsi secondo sette casi,
nominativo, accusativo, locativo, genitivo, dativo, ablativo e strumentale. Tutti i nomi sono distinti tra
animati e inanimati: l'accusativo dei nomi animati coincide con il dativo, mentre l'accusativo degli
inanimati coincide col nominativo. Inoltre esistono 7 classi di flessione per il caso genitivo/dativo, divise tra
interiori (in cui la parola viene modificata all'interno, ex.: "մայր - madre", "մոր - della madre") ed esteriori
(in cui il marcatore di caso viene aggiunto a fine parola, ex.:"հեռախոս - telefono", "հեռախոսի - del
telefono"). Abbastanza interessante per la comparazione è che l'armeno condivide con il latino la desinenza
nominale -tio, -tionis (da cui l'italiano -zione), il cui parente armeno è -tiown, -թյուն.
Presenta inoltre un carattere agglutinante, in cui più morfemi distinti si aggiungono alla parola per
formarne di nuove.
Sostantivo relativo
*I sostantivi animati, sono sprovvisti della declinazione per il caso locativo, al suo posto può essere
utilizzata la forma sostantivo-gen. + meǰ (es: "մոր մեջ" - "mor meǰ - dentro la madre"). Inoltre al caso
accusativo sono identici al dativo.
Per i nomi terminanti per vocale si utilizza sempre la lettera ն al posto di ը. Es.: Լուսինեն (Lusine-n),
mentre Հակոբը (Hakob-ə).
Pronomi
Նրանով/
Strumentale Ինձ(ա)նով Քեզ(ա)նով Մեզ(ա)նով Ձեզ(ա)նով Նրանցով
իրենով
Նրանում/
Locativo Ինձ(ա)նում Քեզ(ա)նում Մեզ(ա)նում Ձեզ(ա)նում Նրանցում
իրենում
Verbi
I verbi armeni hanno un sistema esteso di coniugazione con due tipi principali di verbi (tre nell'armeno
occidentale), e si coniugano secondo il tempo, il modo e l'aspetto.
Coniugazione positiva del verbo: խոսել (parlare).
խոսել խոսում
Infinito (xosel)
Imperfettivo (xosum)
խոսվել խոսելիս
Passivo (xosvel)
Gerundio*** (xoselis)
խոսեցնել,
խոսացնել*,
խոսցնել* խոսել
Causativo (xosec‛nel,
Perfettivo (xosel)
xosac‛nel*,
xosc‛nel*)
խոսելու
Tema Aoristo խոս- (xos-) Tema Futuro (xoselu)
խոսած խոսելիք
Participio (xosac) Tema Futuro II (xoselik‛)
Participio soggetto
խոսող խոսի
(xosoł)
Tema negativo (xosi)
(participio presente)
խոսել ենք
խոսել եմ խոսել է խոսել եք խոսել են
Passato prossimo խոսել ես (xosel es) (xosel
(xosel em) (xosel ē) (xosel ek‛) (xosel en)
enk‛)
խոսե՛ք,
խոսի՛ր, խոսի՛* (xosír, խոսեցե՛ք**
Imperativo —
xosí*)
— —
(xosék‛,
—
xosec‛ék‛**)
Caso Singolare
Nominativo խոսել(ը-ն)
Genitivo խոսելու
Dativo խոսելուն
Accusativo խոսել(ը-ն)
Ablativo խոսելուց
Strumentale խոսելով
Locativo -
***In realtà il gerundio è generalmente espresso con lo strumentale del verbo (es.: խոսելով), mentre quello
presente in tabella è utilizzato quando si vuole esprimere un'azione secondaria compiuta dal soggetto nel
momento in cui svolge l'azione primaria (շուկայից վերադարնալիս, գնի՛ր լոլիկներ - ritornando dal
supermercato, compra dei pomodori!) .
Letteratura armena
Lo stesso argomento in dettaglio: Letteratura armena.
La letteratura armena è la letteratura scritta nelle quattro lingue armene letterarie: ovvero l'armeno classico
o Grabar; il medio armeno del Regno armeno di Cilicia; il moderno dialetto letterario armeno occidentale,
lingua della diaspora armena, delle comunità del Vicino Oriente e di quanto è rimasto di quelle della
Turchia; ed il corrispettivo armeno orientale, lingua ufficiale della Repubblica di Armenia, e lingua delle
comunità armene dell'Iran.
Note
1. ^ Armenian, su Ethnologue. URL consultato il 9 agosto 2015.
2. Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine "lingua"
in accordo alle norme ISO 639-1, 639-2 o 639-3. Negli altri casi, viene usato il termine "dialetto".
3. ^ Classical Armenian - MultiTree, su multitree.org. URL consultato il 28 novembre 2012.
4. ^ “Review of Istanbul's Armenian community history” (http://www.panorama.am/en/politics/2010/09/29/r-
melqonyan-book/)
5. ^ UNESCO: 15 Languages Endangered in Turkey, by T. Korkut, 2009 (http://www.bianet.org/english/kat
egori/english/112728/unesco-15-languages-endangered-in-turkey) Archiviato (https://web.archive.org/w
eb/20090331051956/http://www.bianet.org/english/kategori/english/112728/unesco-15-languages-enda
ngered-in-turkey) il 31 marzo 2009 in Internet Archive.
6. ^ Benjamin W. Fortson, Indo-European Language and Culture, p. 338.
«Armenian is still difficult for IE studies. This is primarily due to the small number of native forms left
in the language by the time of its earliest attestation: no more than about 450 words are inherited.
The small stock of native words has left precious few examples of many Armenian sound changes,
some of which are among the most bizarre in the whole family...»
7. ^ Online Etymology Dictionary, su etymonline.com. URL consultato il 7 giugno 2007.
8. La lettera 'þ' veniva utilizzata nell'alfabeto antico inglese, e venne poi rimpiazzata da "th".
9. ^ La parola "futrei" (figlia) nella colonna del latino proviene in effetti da una delle altre lingue italiche,
l'osco.
10. La lettera 'ƿ' veniva utilizzata nell'alfabeto antico inglese, e venne poi rimpiazzata dalla lettera "w".
11. La lettera 'ç' viene pronunciata "ts", e nelle parole armene "çownk", "gorç", "meç", e "ançanot'",
corrisponde al protoindoeuropeo *g.
12. Le parole "bum" (mucca), "pir" (fuoco) e "utur" (acqua) nella colonna del latino provengono in effetti da
un'altra lingua italica, chiamata umbro.
13. ^ La parola "yare" (anno) nella colonna del sanscrito proviene in effetti da un'altra lingua indoiranica,
chiamata avestico.
14. I prefissi per "non" in latino sono "in-" ed "i-", e "an-" ed "a-" in greco e sanscrito, che corrispondono
all'indoeuropeo *n-.
15. ^ William M. Austin, Is Armenian an Anatolian Language?:Language, Vol. 18, No. 1, in Language,
vol. 18, Linguistic Society of America, January - March, 1942, pp. 22–25, DOI:10.2307/409074.
Bibliografia
(EN) Jasmine Dum-Tragut, Armenian: Modern Eastern Armenian, Amsterdam, John Benjamins
Publishing Company, 2009.
Voci correlate
Armenistica
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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