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Strage di viale Lazio

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La strage di viale Lazio, avvenuta a Palermo il 10 Strage di viale Lazio


dicembre 1969, fu uno dei più cruenti regolamenti di
conti della storia di Cosa nostra.[1]

Indice
Storia
Vittime
I processi e le condanne
Il primo processo Il cadavere del boss Michele Cavataio
Il nuovo processo negli uffici di viale Lazio
Note Tipo Sparatoria
Altri progetti Data 10 dicembre 1969
19:30

Storia Luogo uffici del costruttore


Moncada in viale Lazio
Un commando di killer composto da uomini reclutati n. 108, Palermo
da varie famiglie — Salvatore Riina a dirigere le Stato  Italia
operazioni a bordo di un'automobile, Bernardo
Provenzano e Calogero Bagarella della cosca di Obiettivo il boss Michele
Corleone, Emanuele D'Agostino e Gaetano Grado della Cavataio
cosca di Santa Maria di Gesù, e Damiano Caruso della
cosca di Riesi — irruppero, con addosso uniformi da Responsabili Luciano Liggio,
militari della Guardia di Finanza, negli uffici del Stefano Bontate,
costruttore Girolamo Moncada in viale Lazio n. 108, a Gaetano
Palermo, covo del boss Michele Cavataio detto Il Cobra, Badalamenti e
capo della famiglia dell'Acquasanta ritenuto colpevole Giuseppe Di Cristina
di avere scatenato la guerra fra le famiglie mafiose. (mandanti)
Secondo una versione dei fatti data da Antonino Salvatore Riina,
Calderone, fu Caruso, il più irruento del gruppo, ad Calogero Bagarella,
aprire il fuoco per primo su due impiegati disarmati. Bernardo
Secondo la versione di Grado, poi divenuto pentito[2], a Provenzano,
sparare sugli impiegati fu invece Provenzano[3]. Emanuele
Secondo quest'ultima ricostruzione, i killer, armati di D'Agostino, Gaetano
pistole, lupara e Beretta MAB 38, aprirono il fuoco sui Grado e Damiano
presenti; Cavataio provò a reagire con la sua Colt
Caruso (esecutori
Cobra, ma venne colpito più volte e cadde a terra.
Provenzano, per controllare se Cavataio fosse morto o materiali).
meno, gli diede un calcio ai piedi: ancora vivo, Cavataio Motivazione punire Cavataio,
esplose all'improvviso un colpo di pistola al petto di ritenuto uno dei
Bagarella, mirando poi al viso di Provenzano, ma la sua responsabili della
arma non aveva più munizioni. Provenzano a sua volta prima guerra di mafia.
cercò di sparargli una raffica di mitra, ma l'arma si
inceppò e allora gli fracassò il cranio con il calcio della Conseguenze
sua Beretta, prima di finirlo definitivamente con un Morti 5
colpo di pistola alla testa[4].
Feriti 2

Vittime
Oltre a Calogero Bagarella e al boss Michele Cavataio, morirono tre uomini dipendenti
dell'impresa: Francesco Tumminello, pregiudicato, braccio destro di Cavataio e socio-custode-
guardaspalle del vecchio Girolamo Moncada, il manovale Salvatore Bevilacqua e il custode del
cantiere, Giovanni Domè[5], completamente estranei ai fatti. Rimasero feriti Angelo e Filippo
Moncada, figli del costruttore Girolamo, detto Mommo.

I processi e le condanne

Il primo processo

Le prime indagini sulla strage vennero dirette dall'allora giudice istruttore Rocco Chinnici e si
orientarono sulla pista della speculazione edilizia: si ipotizzò inizialmente una rivalità relativa ad
un'area edificabile tra Cavataio ed un altro mafioso dell'Acquasanta, Domenico Bova, che vedeva
coinvolti anche il costruttore Girolamo Moncada e i figli[6][7].

Il 30 novembre 1970 le indagini ebbero una svolta a seguito dell'arresto a Castelfranco Veneto, in
provincia di Treviso, di alcuni mafiosi (Gaetano Fidanzati, Salvatore Rizzuto, Giuseppe Galeazzo,
Salvatore Lo Presti) che stavano per compiere una spedizione punitiva contro Giuseppe Sirchia,
vice di Cavataio, il quale si presentò dai Carabinieri e rivelò che sicuramente i quattro arrestati
avevano partecipato alla strage di Viale Lazio, per poi ritrattare queste affermazioni[7].

Per queste ragioni, nel 1971 il giudice Chinnici rinviò a giudizio venti imputati per associazione a
delinquere (tra cui il noto boss Gerlando Alberti e i costruttori Moncada) poiché coinvolti nella
speculazione edilizia mentre Gaetano Fidanzati, Salvatore Rizzuto, Giuseppe Galeazzo e Salvatore
Lo Presti come esecutori materiali della strage[6].

Il processo si aprì il 20 settembre 1972 e si concluse dopo 48 udienze nel dicembre successivo:
sedici condanne per associazione a delinquere e otto assoluzioni per insufficienza di prove;
Gaetano Fidanzati, Salvatore Rizzuto, Giuseppe Galeazzo e Salvatore Lo Presti vennero pure
assolti con formula piena dall'accusa di aver partecipato alla strage[8].

Il nuovo processo

Nel 1999 le indagini sulla strage vennero riaperte dal pm Michele Prestipino a seguito della
collaborazione con la giustizia di Gaetano Grado, ex mafioso di Santa Maria di Gesù che si
autoaccusò di avervi partecipato[9][10]: le sue rivelazioni, che si aggiunsero a quelle precedenti di
Tommaso Buscetta, Antonino Calderone e Francesco Di Carlo, portarono ad un nuovo processo,
che si concluse il 28 aprile 2009, con la condanna all'ergastolo per Salvatore Riina e Bernardo
Provenzano.[11]

Note
1. ^ La strage di viale Lazio (http://www.ildirigibile.eu/index.php?option=com_content&view=articl
e&id=1322:la-strage-di-viale-lazio&catid=3:tracce&Itemid=4). Marcello Testa. Il Dirigibile. 8
marzo 2012.
2. ^ La strage di viale Lazio spiegata dal pentito chiave (http://livesicilia.it/2009/04/28/la-strage-di-
viale-lazio-spiegata-dal-pentito-chiave/). Live Sicilia. 28 aprile 2009.
3. ^ Strage di viale Lazio, il killer era Provenzano (http://archiviostorico.corriere.it/2007/gennaio/2
3/Strage_viale_Lazio_killer_era_co_9_070123018.shtml). Corriere della Sera. Archivio storico.
23 gennaio 2007.
4. ^ Strage di viale Lazio - sentenza (https://mafieitaliane.blogspot.it/2009/04/strage-di-viale-lazio-
sentenza.html). Mafie Italiane. Fonte ANSA. 29 aprile 2009.
5. ^ 10 Dicembre 1969 Palermo Strage di Via Lazio (https://vittimemafia.it/10-dicembre-1969-pale
rmo-strage-di-via-lazio-4-morti-tra-cui-vittime-innocenti-giovanni-dome-custode-del-cantiere-e-s
alvatore-bevilacqua-manovale-che-stava-chiedendo-un-anticipo/). Vittime di mafia. URL
consultato il 18 maggio 2022.
6. Sentenza-ordinanza di rinvio a giudizio del G.I. Rocco Chinnici per la strage di Viale Lazio
7. Impassibili i 20 mafiosi ascoltano come avvenne la strage di via Lazio (PDF), in L'Unità, 21
settembre 1972, p. 5.
8. ^ Giuseppe Carlo Marino, La Sicilia delle stragi, Newton Compton Editori, 5 novembre 2015,
ISBN 978-88-541-8753-5. URL consultato il 16 marzo 2022.
9. ^ Viale Lazio, la strage di mafia che segnò il sacco di Palermo - la Repubblica.it, su Archivio -
la Repubblica.it. URL consultato il 16 marzo 2022.
10. ^ Il vecchio pentito contro i superboss 'Cosa nostra distrutta dai corleonesi' - la Repubblica.it,
su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 16 marzo 2022.
11. ^ Strage di viale Lazio, ergastolo a Riina e Provenzano (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/a
rchivio/repubblica/2009/04/29/strage-di-viale-lazio-ergastolo-riina-provenzano.html).
Repubblica. Archivio. 29 aprile 2009.

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