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28-SET-2010 11:27 SEGRETERIA PROCUPMTORE 9812236270 P.81/06 0812236270 COMUNICATO STAMPA In data 28 settembre 2010, nell’ambito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, personale del Centro Operativo DIA di Napoli ha dato esecuzione all’Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di SANTONASTASO Michele, avvocato, emessa dal Gip presso il Tribunale di Napoli, per i delitti di corruzione, falsa perizia_ ¢ concorso in falsa testimonianza, tutti aggravati ai sensi dell’art 7 dl 152/91 (per avere di volta in volta agevolato il clan dei Casalesi - fazione Bidognetti, il clan Cimmino ed il clan La Torre). Ordinanze di custodia cautelare per gli stessi reati sono state notificate in carcere a BIDOGNETTI Michele, fratello del boss Francesco, gia detenuto per 416 bis c.p., e presso una casa lavoro a CIMMINO Luigi, capo dell’omonimo clan operante prevalentemente nel quartiere Vomero di Napoli e da sempre fedele alleato del clan Bidognetti. L’ordinanza di custodia cautelare, che evidentemente si incentra sul tuolo dell’avyocato SANTONASTASO al servizio del clan Bidognetti, ed in particolare del boss Francesco e dei suoi familiari, nonché del clan LA TORRE e del suo capo indiscusso Augusto La Torre, ha ad oggetto due distinte vicende ricostruite grazie alle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e ad intercettazioni ambientali e telefoniche: la prima relativa alla falsa perizia depositata nel proceso di appello per il duplice omicidio in danno di RUFFANO Enrico e CONSIGLIO 28-SET-2010 11:27 SEGRETERIA PROCURATORE 9812236278 P. 22/06 0812236270 Giuseppe avvenuto in Napoli il 28.4.1999, utile a scagionare gli imputati BIDOGNETTI Aniello e TAMMARO Vincenzo; la seconda attinente alla costruzione di un falso alibi, in concorso con Vimprenditore nel settore dei latticini MANDARA Giuseppe, utile a scagionare LA TORRE Augusto dall’accusa di aver preso parte al duplice omicidio di ROSELLI Luciano e RICCARDI Salvatore, scomparsi il 27 marzo del 1990. Le indagini venivano avviate dalle dichiarazioni di pid collaboratori di Giustizia che riferivano che BIDOGNETTI Aniello, CIMMINO Luigi TAMMARO Vincenzo ( il primo esponente del clan dei casalesi e gli altri due rispettivamente capo e partecipe del clan Cimmino ), non solo avevano organizzato ed eseguito il duplice omicidio in danno di RUFFANO Enrico e CONSIGLIO Giuseppe ma che, seppure ( in particolare il primo ed il terzo ) intercettati durante le fasi preparatorie, contestuali e immediatamente successive al delitto, erano stati assolti a fronte di un versamento di denaro in favore del perito che aveva avuto incarico dalla Corte di Assise di Napoli di identificare coloro che avevano preso parte alle compromettenti intercettazioni. In sostanza, quindi, secondo i collaboratori ( tutti vicini, a vario titolo, agli imputati di quel processo ) il perito corrotto aveva “aggiustato” il processo depositando una perizia nella quale falsamente attestava che le voci captate nel corso delle decisive intercettazioni telefoniche non corrispondevano a quelle degli imputati BIDOGNETTI Aniello ¢ TAMMARO Vincenzo. Tale Perito veniva identificato in FICHERA Alberto Alfio Natale, gia destinatario, circa un anno fa di ordinanza di custodia cautelare per lo stesso fatto, ¢ successivamente scarcerato per ragioni di salute, L’attivita di riscontro partiva dalla acquisizione degli atti processuali relativi al duplice omicidio RUFFANO-CONSIGLIO il cui dibattimento era stato celebrato innanzi alla 1* Sezione della Corte di 28-SET-2018 11:27 ‘SEGRETERIA PROCUBATORE 612236278 P.23/06 0812236270 Assise di Napoli nell’ambito del Procedimento penale n.22/01 RG a carico di BIDOGNETTI Aniello, CIMMINO Luigi, CRISTOFARO Giuseppe ¢ TAMMARO Vincenzo. Risultava che tutti gli imputati tratti a giudizio innanzi alla citata Corte di Assise, erano stati raggiunti da OCCC - confermata innanzi ai diversi organi giurisdizionali - che, come ricordato dai collaboratori di Giustizia, risultava, effettivamente, trarre i] Proprio fondamento dallo svolgimento di intercettazioni telefoniche nel corso delle quali venivano captate le voci di coloro i quali avevano organizzato ed eseguito il delitto. Questo ufficio gia all’epoca, cosi come la stessa Polzia Giudiziaria, non aveva avuto dubbi sulla riconducibilita di quelle utenze e di quelle voci agli allora indagati CRISTOFARO Giuseppe, BIDOGNETTI Aniello ( fglio del capo clan Francesco Bidognetti ) e TAMMARO e, conseguenzialmente , sulla sussistenza di gravi elementi indiziari anche a carico del CIMMINO, all’epoca capo del!’omonimo clan cui apparteneva il TAMMARO ( esecutore del delitto ) e stretto alleato dei BIDOGNETTI . Sempre come riferito dai collaboratori di Giustizia, risultava dagli atti Processuali : 1) che la Corte di Assise al fine di acquisire la certezza sulla attribuibilita delle voci agli imputati aveva affidato incarico peritale a FICHERA Alberto Alfio Natale; 2) che proprio in conseguenza della citata perizia, che escludeva l’attribuibilita delle Voci intercettate a Bidognetti Aniello e Tammaro Vincenzo, la Corte assolveva sia BIDOGNETTI che TAMMARO Vincenzo ) mentre condannava, invece, CRISTOFARO Giuseppe, gregario del clan bidognettiano e CIMMINO nei cui confronti gli elementi indiziari non si fondavano, direttamente, sulle intercettazioni. Risultava poi che nel successivo processo dappello anche il citato CIMMINO. Luigi veniva assolto dall’accusa di essere stato il mandante 28-SET-2018 11:28 SEGRETERIA PROCURATORE 812236278 P.84/86 0812236270 del duplice omicidio. Cid quale conseguenza logica della assoluzione, nel processo di primo grado, del] TAMMARO Vincenzo che, secondo la tesi accusatoria, era stato, proprio su incarico del CIMMINO, esecutore materiale del reato. Esito finale del processo ¢ conseguenza diretta ed indiretta della perizia era che tre impuitati su quattro venivano assolti e che l’unico imputato condannato per il duplice omicidio era CRISTOFARO Giuseppe, come si @ detto componente di secondo piano del sodalizio casalese — fazione bidognettiana . Veniva pertanto nominato un qualificato collegio di Consulenti che non solo , e senza dubbio alcuno, evidenziava che i due soggetti assolti in primo grado ( Bidognetti e Tammaro ) erano sicuramente fra gli interlocutori di quelle conversazioni intercettate ma che, soprattutto, sottolineava come la perizia del Fichera fosse affetta da gravissime incongruenze nella lettura dei dati strumentali. I collaboratori di giustizia e segnatamente CARRINO Anna, ALBINO Franco, DANESE Bruno, olre a consentire di ricostruire la complessa vicenda processuale, indicavano chiaramente _nell’avvocato SANTONASTASO il soggetto che si era occupato di predisporre ed organizzare il tutto, procurando il perito compiacente e curando, direttamente o per interposta persona, i contatti e le relazioni con tutti i soggetti interessati, a cominciare da BIDOGNETTI Francesco e Michele, nonché CIMMINO Luigi, preoccupati rispettivamente per le sorti di BIDOGNETTI Aniello e TAMMARO Vincenzo. Le dichiarazioni hanno trovato un formidabile riscontro nelle intercettazioni ambientali compiute in carcere e ricostruite dalla Polizia giudiziaria. Da ultimo poi una ulteriore dichiarazione, di PICCOLO Raffaele, collaboratore di giustizia del clan SCHIAVONE, ha consentito di rafforzare ulteriormente il grave quadro indiziario, 28-SET-2018 11:28 SEGRETERIA PROCURMTORE 812236278 P. 05/26 0812236270 Invero sul ruolo dell’avvocato SANTONASTASO quale latore di direttive provenienti dal boss detenuto ¢ sulla sua disponibilita a strumentalizzare la funzione difensiva per gli affari illeciti del clan, sono state acquisite anche le dichiarazioni di altri collaboratori di giustizia, fra cui Domenico BIDOGNETTI, Oreste SPAGNOLO, Emilio DI CATERINO, Massimo IOVINE, GUIDA Luigi e Augusto LA TORRE che hanno citato diversi episodi in cui il difensore si é rs0 protagonista di attivita volte a favorire il clan e ben lontane dai limiti del mandato difensivo. Proprio il LA TORRE ha consentito di ricostruire la vicenda del cd. falso alibi Mandara. Si trata delle dichiarazioni rese durante un Processo dal noto imprenditore caseario a favore di Augusto LA TORRE, nella piena consapevolezza di dire il falso, sulla base delle indicazioni concordate fra il LA TORRE, ben prima della sua collaborazione, ed il SANTONASTASO; in particolare il MANDARA riferiva di essere stato a casa del boss a Mondragone in occasione del giomo di S.Augusto al fine di consentirgli di utilizzare !’alibi nel processo in cui era accusato del duplice omicidio ROSELLI — RICCARDI, cosi consentendo fra laltro alla difesa di screditare la figura di uno dei pit Iucidi ed importanti collaboratori di giustizia provenienti dal clan dei casalesi e cioe DE SIMONE Dario, che aveva chiamato in correita i] LA TORRE. Anche in questo caso altre dichiarazioni collaborative convergono nel delineare il ruolo del SANTONASTASO di organizzatore ed esecutore del piano criminoso, quali quelle di ORABONA Salvatore ¢ SPERLONGANO Mario. Va evidenziato infine che fra il materiale probatorio sottoposto alla valutazione del Giudice, é stato possibile utilizzare pienamente gli esiti delle attivita tecniche acquisite nelle indagini poiché art. 103, comma 5, cod. Proc. pen., come correttamente e pi volte indicato dalla giurisprudenza 28-SET-2010 11:28 ‘SEGRETERIA PROCURMTORE 812236278 P0606 0812236270 della Corte di Cassazione, nel vietare le intercettazioni delle conversazioni comunicazioni dei difensori, mirando a garantire I'esercizio del diritto di difesa, ha ad oggetto le sole conversazioni 0 comunicazioni relative agli affari nei quali i legali esercitano la loro attivita difensiva e tecnica, e non si estende invece alle conversazioni che integrino esse stesse reato. In caso contrario é stato rilevato, si introdurrebbe nel sistema una sorta di copertura inviolabile per una categoria di soggetti che il sistema costituzionale non potrebbe consentire ¢ che, del resto, non consente a nessun cittadino. Nel caso di specie é risultata evidente la strumentalizzazione della funzione per l’attuazione degli affari illeciti del clan ed il compimento da parte del legale di condotte illecite anche in ambito Processuale, attraverso la predisposizione di false perizie o false testimonianze. Napoli, 28 settembre 2010 Tl Procurat jiunto - Federico Cafi¢ro de Raho - 1. BIDOGNETTI Michele, nato a Casal di Principe il 23.2.1961; 2. CIMMINO Luigi, nato a Napoli il 15.3.1961; 3. SANTONASTASO Michele, nato a Caserta il 16.4.1 961 TOTALE P.28

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