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Tribunale di Palermo
Sezione dei Giudici per le Indagini Preliminari
Il Giudice del17UdienzaPreliminare
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
8
I1 Giudice dell'udienza Preliminare, Lorenzo Matassa;
all'udienza del 5 MAGGIO 2010, a seguito di udienza in rito abbreviato, ha
pronunciato e pubblicato, mediante lettura del dispositivo, la seguente
SENTENZA
(art. 438 e seguenti C.P.P.)
Nei confronti di:
1. DI PACE Francesco, nato a Palermo 14 MAGGIO 1979
Difeso dalltAvvocatoGiuseppe Di Peri.
LIBERO - PRESENTE
IMPUTATI
(Le odierne imputazioni sono così determinate all'esito dell'udienza preliminare
e della scelta di definizione, con riti alternativi, da parte alcuni imputati.
Le posizioni degli odierni imputati sono sottolineate ed evidenziate.
Si ritiene di trascrivere l'originaria contestazione per rendere chiara e
completamente percepibile l'intera tematica imputativa.
P R E S T I G I A C O M O R o s a ( i n c o n c o r s o c o n il d e f u n t o
coniuge GELARDI Mario) GELARDI Emanuela (in
concorso con il defunto coniuge MADONIA Francesco),
8 MADONIA Aldo
*
Con la circostanza aggravante di avere commesso il fatto
awalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis C.P. ed al fine di
agevolare l'attività dell'associazione denominata Cosa Nostra.
In Palermo in data 6 febbraio 2007.
lo
SGROI Vincenzo, SGROI Rosa, DI TRAPANI
MARIA A N G E L A , DI TRAPANI Nicolò, MADONIA
Salvatore:
PIZZO Pietro
8. per il delitto concorso esterno in associazione mafiosa (articoli
110, 416-bis comma lo, 39 4O, 6O C.P.)per avere contribuito alle attività
dell'associazione criminale denominata Cosa Nostra, tra l'altro con gli
associati mafiosi DI TRAPANI Nicolo', MADONIA Salvatore,
T R A P A N I Michele, DI TRAPANI Maria Angela, LO VERDE
Massimiliano ponendo in essere una serie di condotte continuate, che
e
. < I ,
CORSINO Antonio
10. del delitto di rivelazione ed utilizzazione continuata di notizie
segrete di ufficio (artt. 81 cpv, 326, co. 2" C.P.),per avere, nella sua qualità di-.
44 appartenente al Corpo di Polizia Municipale del Comune di Palermo, con più
azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, rivelato ed utilizzato
illegittimamente, anche in tempi diversi, notizie segrete del proprio ufficio
informando preventivamente l'esponente mafioso DI PACE Francesco,
amministratore unico della società "VISIONI MAXISCHERMI S.R.L. ", sugli
imminenti controlli preventivati dai competenti uffici del predetto Corpo di
Polizia Municipale, aventi ad oggetto la verifica della legittima installazione e
gestione degli spazi pubblicitari concessi alla predetta società, al fine di far
procurare al medesimo DI PACE un indebito profitto patrimoniale;
Commesso in Palermo dal 27 aprile 2007 all'l l marzo 2008
DI PACE Francesco
11. per avere contribuito alla consumazione del delitto di cui al
capo precedente (rivelazione ed utilizzazione continuata di segreti di
ufficio artt. 110, 81 cpv, 326, co. 2" C.P., ) istigando e richiedendo
ripetutamente al CORSINO la comunicazione di notizie del proprio ufficio
che dovevano rimanere segrete, awalendosi delle stesse per eludere i
controlli della Pubblica Amministrazione finalizzati a verificare la
legittimità della gestione dell'attività società "VISION I MAXTSCHERMI
@
S.R.L. " cosi procurandosi un indebito profitto patrimoniale;
Commesso in Palermo dal 27 aprile 2007 all'll marzo 2008
IL PUBBLICO MINISTERO:
LA PARTE CIVILE:
C4 Affermando la penale responsabilità degli imputati, così come richiesto dal
Pubblico Ministero, condannare gli stessi a corrispondere gli importi
specificati in comparse a titolo di risarcimento del danno morale subito oltre
alle spese in misura pari:
Euro 12.1 57,15 (dodicirnilacentocinquantasette,15) per la Provincia di Palermo.
Euro 17.327,25 (diciassettetrecentoventisette,25)per PIO LA TORRE ONLUS.
Euro 17.327,25 (diciassettetrecentoventisette,25)per Confindustria Palermo.
Euro 12.982,62 (dodicimilanovecentottantadue,62)per F.A.I. italiane.
Euro 12.982,62 (dodicimilanovecentottantadue,62)per Comitato Addiopizzo.
Euro 25.025,00 (venticinquemilazeroventicinque,OO)per il Comune di Palermo.
Oltre IVA e Cpa come previsto dalla legge.
LE DIFESE:
Per DI TRAPANI MARIA ANGELA:
assolvere l'imputata da tutte le ipotesi delittuose ascritte con formula
ampiamente liberatoria e, comunque, con formula che escluda l'elemento
psicologico nei reati.
Q
Per SGADARI VINCENZO:
assolvere l'imputato con formula ampiamente liberatoria.
Alla successiva udienza del 9 Novembre 2009, nel prosieguo del processo
relativo agli imputati DI TRAPANI GIUSEPPINA, PRESTIGIACOMO
ROSA, SGROI ROSA e MADONIA ALDO e DI TRAPANI MARIA
ANGELA quest'ultima chiedeva la definizione della propria posizione
processuale nel rito abbreviato.
L'udienza del 24 Febbraio 2010 era rinviata a motivo della brutale aggressione
subita dall'Awocato Enzo Fragalà del Foro di Palermo poi sfociata nella
morte.
L'esito decisorio era reso con ordinanza che si trascrive, qui di seguito, per
intero:
GIUDICE - Certo. Sì, se è possibile. Grazie, molto gentile. Ci sono questioni che
riguardano...? Prego.
P. M. - Sì, grazie Giudice. Non sono questioni, in realtà è una richiesta da parte
dell'ufficio del Pubblico Ministero di poter depositare dei verbali, verbali di
interrogatorio di un collaboratore di giustizia, di un nuovo collaboratore di
giustizia, Pasta Manuel, il quale ha iniziato il proprio rapporto di collaborazione in
data 29 marzo del 2010, quindi da pochi giorni. Ecco perché si chiede di poter
depositare questi primi verbali di dichiarazioni rese dal Pasta nella parte che
che il cancelliere possa verbalizzare, gli estremi di questi verbali, che sono quelli
del 29 marzo 2010, ore 17:00, riassuntivo e trascrizione; del 30 marzo 2010, ore
12:15, riassuntivo e trascrizione e, in entrambi i casi, così come per gli altri
verbali, in forma omissata; e i due verbali di interrogatorio del 13 aprile, delle ore
10:15 e delle ore 16:40. I difensori hanno avuto modo già di dare un'occhiata,
Giudice. Io intanto li... non lo so, vuole prima sentire i difensori? Intanto li
rassegno alla sua valutazione.
GIUDICE - Intanto i difensori su questo?
P. M. - Hanno avuto modo di dare un'occhiata, appunto, poi vediamo un po'...
GIUDICE - Sì.
A W . MARASA' -. Posso?
GIUDICE - Certo, awocato.
A W . MARASA' - Esatto.
GIUDICE - Mi può indicare quale articolo del Codice di Procedura Penale, avuto
riguardo a questa sua eccezione tecnica, crea questa preclusione?
A W . MARASA' - Il fatto che già la fase della attività... io non... in questo
momento non ho il codice davanti, quindi...
t
$ 7 27
A W . MARASA'- (voce fuori microfono)
GIUDICE - Se può, al microfono.
A W . MARASA' - Si. L'articolo 421... sono sempre l'awocato Marasà. L'articolo
421 del Codice di Procedura Penale prescrive i termini per la discussione finale e
P. M. - In realtà, appunto, faccio presente che siamo in una fase particolare del
procedimento, nella quale, così come disposto dalla Signoria Vostra, è già in corso
l'audizione di altri collaboratori di giustizia e comunque, qualora vi fossero delle
obiezioni che la Signoria Vostra dovesse ritenere condivisibili, sarà sempre
possibile - e in questo senso il Pubblico Ministero avanza formale richiesta -
procedere anche in questa sede alla audizione in contraddittorio del Pasta Manuel,
cosicché possa procedersi all'esame e al controesame dello stesso da parte dei
difensori.
GIUDICE - Beh, è anche vero però che alcune cose... io non conosco questi
verbali, non li ho ancora visti, non li ho esaminati, forse la difesa li ha visionati,
anche se, diciamo, a volo d'angelo; potrebbero esservi delle affermazioni che
potrebbero avere un'ulteriore specificazione, connotazione, senso compiuto -
come posso dire - consolidamento, in quello che andiamo a fare. Io... questa
:. proposi -postuma può essere fatta dal Giudice soltanto quantomeno se..: dopoaaver "
adesso o può farlo anche dopo l'audizione dei due collaboranti di oggi. Questo è il
passaggio delicato che tecnicamente vi rassegno e che dimostra, ancora una volta,
- l'avvocato Marasà mi scuserà se lo faccio - che senza un Giudice dialogatore e
fine del periodo che abbiamo già calendato, stabilito, qua a Firenze per l'audizione
di tutti i collaboranti e, quindi, come dato, diciamo, di chiusura della nostra
permanenza entra moenia, se così posso dire, dal punto di vista processuale.
Quindi su questo io vorrei che voi trovaste... perché se voi trovate su questo un
punto d'accordo, il Giudice...
AVV. MARASA' - Posso, prima del...
GIUDICE - Sì.
A W . MARASA' - Prima del punto d'accordo.
GIUDICE - Sì.
scorta degli atti esistenti nel fascicolo del GUP, non vi è dubbio che questi nuovi
elementi di prova, costituiti dalle dichiarazioni di altro collaboratore di giustizia,
potrebbero far venir meno il consenso, o comunque la determinazione
all'abbreviato già adottato dall'imputato. Ed è anche per questo che mi oppongo
alla acquisizione dei verbali, perché nel caso in cui questi verbali contenessero
elementi suscettibili di accertamenti ulteriori o di prove contrarie, verrebbe
precluso all'imputato il diritto di difesa in ordine proprio a questi verbali e in
limine litis, cioè... o addirittura oltre il limite entro il quale l'imputato ha il diritto
di far valere i propri diritti. l-
GIUDICE - Chiarissimo.
03*
A W . MARASA' - Grazie.
GIUDICE - Chiarissimo. E, suppongo, che anche i suoi colleghi si associno a
queste... a questi rilievi defensionali. Io però ho una domanda da fare al Pubblico
Ministero: queste... questi nuovi verbali, questo quadro probatorio, diciamo così,
aggiunto, crea delle condizioni, o presuppone delle modifiche imputative,
aggravative, circostanziali, si che gli imputati debbano rispondere, oggi, davanti al
voi avete letto, il giorno 09 aprile del 2010, a pagina 10, apprendeva dati, diciamo,
che si correlano in qualche modo allo svolgimento integrativo probatorio del
processo.
(I1 Giudice ndr) li apprende dal giornale, ne prende atto.
Io, questa circostanza, la lascio a verbale, perché penso che storicamente essa
debba essere lasciata a verbale e che, a mio awiso, il Pubblico Ministero,
attraverso questa allegazione, non ha fatto altro che chiarire ciò che in fondo già i
giornali avevano rassegnato. Quindi, sarebbe stato incoerente, diciamo, che questo
dato gnoseologico, chiamiamolo così, in senso filosofico, fosse rimasto lontano
dal processo mentre questo processo stesso veniva istruito.
Sarebbe stato un dato manifestamente, evidentemente contraddittorio.
Quindi, al vostro buon giudizio l'accadimento integrativo, diciamo, oggi svolto dal
Pubblico Ministero. E, allora, detto questo, se non ci sono altre questioni, io
continuerei nella traccia già solcata dal prowedimento ordinatorio, come
dicevamo, del 19 marzo 2010, udendo, cominciando a udire il Fontana Angelo,
perché per l'altro collaborante dobbiamo reperire il difensore.
+
GIUDICE Allora, il Giudice, all'esito dell'udienza oggi celebrata, sulle richieste
formulate dal Pubblico Ministero;
valutate le fonti di prova offerte in relazione alla collaborazione dell'imputato di
reato connesso Pasta Manuel, allegate a verbale del 14 di aprile 2010 e ritenuta la
necessità ex articolo 441, cornma quinto, del Codice di Procedura Penale, di
estendere l'attività integrativa anche a quelle fonti di prova, essendo le stesse
refluenti sull'oggetto della decisione,
Dell'esito dell'audizione svolta in via integrativa dal Giudice, si dirà tra breve.
Ciò che qui occorre riferire, per la completa esposizione degli accadimenti
oggetto dello svolgimento del processo, è che l'esame del PASTA MANUEL è
stato svolto a Roma, presso l'aula bunker della Casa Circondariale di Rebibbia
per tutto il pomeriggio (e fino a sera) del giorno 29 Aprile 2010.
P.Q.M.
Sez. 3, Sentenza n. 29240 del 09/06/2005 Ud. (dep. 03/08/2005 ) Rv. 232374
Presidente: Savignano G. Estensore: Amoroso G. Relatore: Amoroso G.
Imputato: Fiero, P.M. Passacantando G. (ConJ)
(Rigetta, App. Salerno, 27 Aprile 2004)
PROCEDIMENTI SPECIALI - GIUDIZIO ABBREVIATO - IN GENERE -
Nullità ed inutilizzabilità degli atti e delle prove - Rilevabilità - Limiti - Ragioni -
Fattispecie.
Nel giudizio abbreviato sono rilevabili e deducibili solo le nullità di carattere
assoluto e le inutilizzabilità cosiddette patologiche. Ne consegue che l'irritualità
nell'acquisizione dell'atto probatorio è neutralizzata dalla scelta negoziale delle
parti di tipo abdicativo, che fa assurgere a dignità di prova gli atti di indagine
compiuti senza rispetto delle forme di rito. (Nel caso di specie, la Corte aveva
ritenuto corretta l'utilizzazione di un'intercettazione telefonica non trascritta
ritualmente, a seguito di consulenza tecnica ex art. 268 codice di procedura penale,
ma riprodotta su cosiddetto "brogliaccio").
In cui possono leggersi chiari "obiter dicta" come quelli qui di seguito
trascritti:
(Sentenza n. 1266 del 8/10 - 11/12/2008)
If. . . I1
problema da affrontare concerne la
possibilità dello imputato di dedurre la nullità
dopo avere accettato di essere giudicato cQn il
rito abbreviato alla luce degli elementi
probatori (tra i quali la decisiva analisi dei
campioni) offerti dal1 'organo della accusa. Ora
con la richiesta di definizione del giudizio
abbreviato, 1 'imputato consente 1 'uso di atti
non assunti in contraddittorio tra le parti e,
per la tipicità del rito, non può dedurre le
inutilizzabilità ed fisiologiche delle prove,
cioè, quelle coessenziali ai peculiari connotati
del processo accusatorio. Anche nel rito
abbreviato, l'imputato può rilevare le
inutilizzabilità ed patologiche (relative a
prove assunte contra legem) e può dedurre le
nullità che inficiano gli atti processuali. La
tesi, recepita anche da qualche sentenza di
legittimità, secondo la quale è onere dello
in teressato eccepire prel iminarznente - prima
della introduzione del rito - le ritenute
nullità o inutilizzabilità non è valida per il
rito abbreviato senza integrazione probatoria
(tale è il caso in esame) la cui ammissibilità
non è valutata dal Giudice ed è un diritto
incondizionato per il richiedente.. .
-
(Sentenza n. 1529 del 2315 24/9/2007)
annotazioni di indagine;
atti di perquisizione e sequestri;
attività di intercettazione delle conversazioni tra presenti e delle
comunicazioni telefoniche su apparecchi in uso agli imputati ed
altri coindagati;
dichiarazioni rese da persone sentite a sommarie informazioni;
dichiarazioni rese dagli imputati nel corso degli interrogatori resi
al G.I.P. ed al P.M. durante la fase delle indagini preliminari.
In realtà, è bene specificare, tra tutti gli atti genericamente indicati dal
Pubblico Ministero, quali saranno oggetto di considerazione probatoria
piena ai fini della decisione che di qui a poco verrà emanata.
La base dello sviluppo delle (fonti di) prove è nel rapporto del
Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri che ha permesso di
radiografare il "Mandamento" mafioso del quartiere palermitano
"Resuttana - San Lorenzo":
45
57) Le acquisizioni del 18/09/2007 - I1 2" incontro con
GRECO Orazio.
58) Le acquisizioni del 1511012007 - I1 3" incontro con
GRECO Orazio.
3.4.3 La tesi avanzata da DI TRAPANI Mariangela circa l'aiuto
fornito da MADONIA Salvatore al fratello MADONIA Aldo
per favorirne la posizione nell'ambito del processo "Big John"
1) I1 procedimento penale a carico di MADONIA Aldo per il
reato di associazione mafiosa
2) Un approfondimento delle dichiarazioni del collaboratore
di giustizia Joe Cuffaro
3) Le dichiarazioni di MADONIA Salvatore al fine di
scagionare MADONIA Aldo dall'accusa di traffico di
sostanze stupefacenti
4) La posizione di MADONIA Aldo nell'ambito del
processo "Big John".
3.4.4 I colloqui "riservati" nel pianerottolo di casa GELARDI
C\k 49
4.3.3 I1 ruolo di GENOVA Salvatore nell'omicidio di BONANNO
Giovanni.
4.3.4 La presentazione di GENOVA Salvatore al cospetto dei
MADONIA.
4.3 -5 I1 rapporto GENOVA - LO PICCOLO
4.3.6 La richiesta avanzata dal MADONIA Salvatore al LO
PICCOLO intesa a far "lavorare" GRAZIANO Vincenzo.
4.3.7 . La collaborazione tra GENOVA Salvatore e GRAZIANO
Vincenzo nella reggenza del mandamento di Resuttana.
4.3.8 La morte di MADONIA Francesco - L'organizzazione dei
funerali
1) Le acquisizioni del 09/03/2007
2) Le acquisizioni del 23/03/2007
3) Le acquisizioni del 26/04/2007
4.3.9 I1 ruolo del GENOVA dopo l'arresto dei LO PICCOLO
60
6.12.9 Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia DI NATALE
Giusto del 17/04/2002
7. i A ~ T V I TDÀI INTERCE~AZIONETELEFONICA
7.1.1 Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 328165895 10
intestata ed in uso a DI PACE Francesco
7.1.2 Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 33817497942
intestata ed in uso a LIGA Piero
7.1.3 Intercettazione telefonica delle utenze cellulari 33411264085 e
33516482235 intestate ed in uso a SGADARI Vincenzo
7.1.4 Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 34015519859
intestata ed in uso a DI MAGGIO Grazia Maria
7.1.5 Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 33816836940
intestata ed in uso a COSENZA Ruggero
7.1.6 Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 33411463552
intestata ed in uso a DI PACE Francesco
7.1.7 Intercettazione telefonica dell'utenza 09116713865 intestata ed in
uso a COSENZA Ruggero
Intercettazione telefonica delle utenze cellulari 33411264085 e
33516482235 intestate ed in uso a SGADARI Vincenzo
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 33319215194
intestata ed in uso a DI MAI0 Sergio
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 33518792634
intestata ed in uso a DI PACE Francesco
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 34912541160
intestata ed in uso a DI TRAPANI Maria Angela
Intercettazione telefonica dell'utenza 09116887516 in uso a LO
VERDE Massimiliano
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 34719565209
intestata ed in uso a LO VERDE Massimiliano
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 38813655000
intestata ed in uso a LO VERDE Massimiliano
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 39319172272
intestata ed in uso a LO VERDE Massimiliano
Intercettazione telefonica delle utenze cellulari 34715558755 e
34012355321 intestate ed in uso a PIZZO Pietro
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 34013628636
intestata ed in uso a PIZZO Pietro (Bar Sofia).
Intercettazione telefonica dell'utenza 09116911497 intestata ed in
uso a GELARDI Giacomo Luciano
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 34715746209
intestata ed in uso a GELARDI Giacomo Luciano.
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 38910577830
intestata ed in uso a COSENZA Ruggero
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 33411557746
intestata ed in uso a GELARDI Giacomo Luciano
Legge n. 646 del 1982, l'associazione di tipo mafioso viene qualificata come
tale proprio in ragione dei mezzi usati e dei fini perseguiti.
Seguendo lo schema normativo contemplato all'articolo 416 bis del Codice
Penale perchè possa compiutamente ritenersi accertata l'esistenza di un
sodalizio criminoso di stampo mafioso, sarà, dunque, necessario avere la prova
di un accordo criminoso tra almeno tre persone (da cui la natura di reato
necessariamente plurisoggettivo del delitto in oggetto), a carattere generale e
continuativo (da cui la natura di reato permanente), destinato a rimanere in vita
anche dopo la consumazione, prevista solo come eventuale, di singoli fatti
criminosi (c.d. autonomia del delitto "de quo" rispetto ai c.d. reati-fine), volto
al perseguimento delle specifiche finalità previste, in via alternativa, dalla
norma in esame e mediante il sistematico ricorso alla forza di intimidazione del
vincolo associativo e delle condizioni di assoggettamento ed omertà che ne
derivano.
f
I1 carattere permanente del vincolo associativo e dell'apparato strutturale
dell'organizzazione criminale, potenzialmente utilizzabile in un indefinito ed
imprecisato numero di fatti penalmente rilevanti, in vista del perseguimento di
un generico programma delinquenziale (elemento discretivo tra reati
associativi e semplice partecipazione criminosa di cui all'articolo 110 del
Codice Penale), determina per se stesso una lesione di quel precipuo bene
giuridico ravvisabile nell'ordine pubblico, che si identifica nell'assetto
istituzionale vigente sul quale poggia l'ordinata convivenza civile e, pertanto,
giustifica l'intervento punitivo dello Stato indipendentemente dalla
commissione di eventuali reati-fine, da cui la configurazione del delitto di
associazione mafiosa quale reato di pericolo (in tal senso: Cass. Sez. V n.
38412 del 25/06/2003 - Sez. I n. 9859 de11'1/07/1987).
Elemento caratterizzante e specializzante della fattispecie di cui all'art. 4.16 bis
rispetto all'associazione per delinquere semplice, è certamente da ritenersi il
metodo utilizzato dal sodalizio per conseguire le proprie finalità, le quali, pur
potendo essere in taluni casi non penalmente rilevanti (esempio ne sia
l'acquisizione del controllo di attività economiche, di concessioni, di
autorizzazioni ecc.), si convertono in attività illecite proprio per l'adozione di
una metodologia, che la norma incriminatrice di cui all'articolo 416 bis ha
posto come elemento oggettivo della nuova fattispecie penale.
Tale metodo è, quindi, qualificato non tanto in relazione alle finalità perseguite
ma soprattutto in relazione al "modus operandi" dell'organizzazione criminale,
che assurge ad elemento strumentale costitutivo della condotta associativa, ed
è proprio per la maggiore insidiosità, insita nel metodo usato e nella
conseguente maggiore pericolosità che da esso deriva all'ordine pubblico, che
il legislatore ha inteso reprimere, con maggiore efficacia, la forma associativa
8 di stampo mifioso (in tal senso euplurìmìs Cass. VI n. 1612 dell'll~01/2000
- I1 n. 5386 del 10/05/1994).
I1 metodo mafioso, espressamente descritto nel comma I11 dell'art. 416 bis del
Codice Penale si connota, dal lato attivo, nell'utilizzazione della forza di
intimidazione nascente dal vincolo associativo e, dal lato passivo, in una
correlazione di causa ed effetto, nella condizione di assoggettamento e di
omertà che da detta forza deriva per il singolo, sia all'estemo che all'intemo
dell'associazione.
Momento centrale del parametro descrittivo offerto dalla norma per
l'individuazione del "metodo mafioso" deve, quindi, ritenersi la forza di
intimidazione che può sinteticamente ravvisarsi nella capacità propria di certe
organizzazioni criminali di incutere timore determinando un diffuso stato di
coazione psicologica (vero e proprio stato di "succubanza") tale da costringere
chi la subisce a comportamenti non voluti per timore di azioni esemplari e
terribili, il cui verificarsi è ritenuto altamente probabile per il sistematico
ricorso da parte dell'associazione a forme di violenza.
Tale capacità di intimidire, che può essere espressa nei modi più vari (modi
diretti ed espliciti o anche impliciti o subdoli), è necessario che sia percepita
all'estemo come possibilità concreta di ricorso a ritorsioni e rappresaglie o ad
atti di coazione fisica.
L'avvalersi della forza intimidatrice può limitarsi nello sfruttamento dell'aura
di intimidazione già conseguita dal sodalizio in un determinato territorio
ovvero ponendo in essere nuovi atti di violenza e di minaccia, purché tali atti
non realizzino l'effetto di per sé soli, ma in quanto espressione rafforzativa
della precedente capacità di intimidazione già conseguita dal sodalizio,
naturale conseguenza del "prestigio" criminale acquisito.
@ (In tal senso chiara la giurisprudenza del Supremo Collegio: Cass. sez. VI n.
31461 del 7/06/2004 - sez. I1 n. 2350 del 21/12/2004 - sez. V n. 4893 del
16/03/2000 - sez. VI n. 1612 de11'11/01/2000 - sez. VI sent. n. 1793
de11' 1 1/02/1994 ).
Le circostanze che, sul piano giudiziale, possono fornire la prova del ricorso a
tale forza di intimidazione possono essere le più varie ed attengono non
necessariamente a comportamenti attivi di intimidazione quanto anche a
condizioni passive di timore sufficientemente diffuso.
Può, pertanto, ritenersi sicuro sintomo della carica intimidatoria promanante da
un sodalizio di tipo mafioso, un numero esorbitante di testimonianze reticenti,
m -
non ragionevolmente spiegabili se non alla lùce della paura ingenerata nei
testimoni dal gruppo criminale sulle cui azioni sono chiamati a deporre, tanto
più se le omissioni e le reticenze si manifestano anche in ordine a semplici
circostanze di fatto, marginali, di per sé inidonee ad individuare responsabilità
soggettive.
Come già detto, i necessari risvolti passivi della forza di intimidazione devono
appunto essere l'assoggettamento e l'omertà.
L'assoggettamento individua lo "status" di coartazione psicologica che induce
all'estemo i soggetti terzi rispetto all'associazione, a sottostare ai suoi voleri,
divenendone ad un tempo vittime e complici, e che all'interno
dell'organizzazione criminale si manifesta nell'impossibilità di recedere dal
vincolo associativo, inizialmente contratto con un atto di volontaria adesione
ma che successivamente, i singoli gregari possono essere indotti a mantenere
in virtù del timore suscitato dalla ferocia con la quale sono generalmente puniti
tradimento ed insubordinazione.
L'omertà, strettamente correlata all'assoggettamento, deve ricondursi
all'atteggiamento riscontrabile nell'ambiente sociale in cui l'organizzazione
mafiosa esercita la propria influenza, di reticenza, tacita connivenza o
addirittura di solidarietà nei confronti della stessa che si manifesta nel rifiuto a
collaborare con gli organi dello Stato ostacolandone l'intervento punitivo
(omertà esterna) ma che, anche all'interno del gruppo criminale, si palesa
normalmente in atteggiamenti adottati dagli adepti di cautela nel chiedere
spiegazioni su determinati eventi concernenti le dinamiche interne
dell'organizzazione criminale, nel subire le direttive ed eseguire
remissivamente i compiti assegnati dai capi, nella reticenza a divulgare tra gli
stessi affiliati notizie rilevanti per l'organizzazione (omertà interna - Cass. sez.
VI n. 1612 de11'1110112000 ).
Sul piano strettamente probatorio la struttura organizzativa di un'associazione
@ di tipo mafioso potrà ritenersi esaurientemente dimostrata ed idonea, rispetto
alle finalità indicate dall'art. 416 bis del Codice Penale, quando essa si basi su
una forza di intimidazione sufficientemente diffusa tale da produrre
assoggettamento ed omertà nell'ambiente sociale in cui l'organizzazione
criminale opera.
Sul piano probatorio ciò comporta che, una volta accertata la rispondenza di un
sodalizio criminoso al modello legale di cui all'art. 416 bis non è
indispensabile provare che i singoli affiliati diano concreta esecuzione ad atti
diretti ad intimidire essendo necessario e sufficiente dimostrare oggettivamente
il clima di intimidazione diffusa scaturente dall'associazione del quale - come
una sorta di " patrimonio comune" - tutti i soci si avvantaggiano (Corte di
Assise di Palermo 1611211987- Cass. sez. I 131611987 - sez. I 6/4/1987).
La strutturazione della norma, da un punto di vista soggettivo, come fattispecie-
con dolo specifico, comporta che la realizzazione degli eventi previsti dalla
norma è posta oltre la consumazione del reato, per la realizzazione del quale è,
quindi, sufficiente dimostrare che l'associazione si awale dell'apparato
strumentale caratteristico (come sopra evidenziato) semplicemente "al fine di
conseguire quei fini tassativamente indicati: commettere delitti; acquisire in
modo diretto o indiretto la gestione o almeno il controllo di attività
economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e pubblici servizi o per
realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri ovvero al fine di
impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad
altri in occasione di consultazioni elettorali".
La previsione delle predette finalità in via alternativa consente che, anche in
presenza di una sola di esse, il reato possa ritenersi integrato e, viceversa, la
eventuale compresenza di tutti gli scopi tipici non muta il carattere unitario del
reato. P
"Le finalità dell'associazione di tipo mafioso hanno carattere alternativo e non
cumulativo, anche perchè con la previsione, fra gli scopi del sodalizio mafioso,
del controllo di attività economiche, il legislatore ha mirato ad ampliare
l'ambito applicativo della fattispecie, estendendolo anche al perseguimento di
attività in se formalmente lecite. Ne consegue che, prevedendo l'art. 416 bis
finalità associative non direttamente riferibili all'economia pubblica, l'ordine
pubblico economico si atteggia soltanto come oggetto giuridico eventuale del
delitto in esame, il quale come risulta dalla rubrica del titolo V del libro I1 del
codice, in cui è inserito, è essenzialmente diretto contro l'ordine pubblico
generale" (Cass. sez. VI n. 01793 de11'11/02/1994 - sez. I1 n. 02533 del
15/03/1995).
Non vi è dubbio, quindi, che l'interesse primario protetto dalla norma in
esame, per le ragioni anzidette e come si evince dalla sua stessa collocazione
O sistematica, sia quello dell'ordine pubblico, ma ciò non esclude che l'art. 416
bis protegga altri interessi e tra questi, in modo direttamente connesso al
primo, certamente quello della libertà morale dei consociati a causa della
diffusa compressione della libertà di auto-determinarsi che consegue alla
realizzazione della forza di intimidazione del vincolo associativo, nonché
quelli, protetti in via meramente eventuale, dalla norma in esame, a seconda
del grado di sviluppo del suo programma associativo, dell'interesse ad un
corretto ordine economico e ad un corretto funzionamento della pubblica
amministrazione.
=i.
economico siciliano attraverso le estorsioni.
L'aggravante prevista dall'art. 7 della Legge n. 20311991
"...I fatti attengono ad una complessa attività investigativa da tempo svolta dai
Carabinieri dei R.O.S. sul mandamento mafioso di Palermo "Resuttana", da
tempo considerato una sorta di "protettorato" del mandamento mafioso di
Partanna - Mondello retto da Lo Piccolo Salvatore fino al momento del suo
arresto avvenuto nel mese di novembre del 2007, storicamente capeggiato dalle
famiglie "Madonia" e "Di Trapani" ed i cui esponenti di vertice, Madonia
Salvatore, Madonia Antonino, Madonia Giuseppe, Madonia Francesco (fino al
momento del suo decesso) e Di Trapani Nicolò risultano da tempo reclusi per
reati di associazione di tipo mafioso ed altre fattispecie delittuose strettamente
legate all'appartenenza a "Cosa Nostra".
9
1 In particolare, le attività investigative svolte dai Carabinieri su delega dei
Pubblici Ministeri della DDA di Palermo hanno consentito di acclarare che
anche dopo l'arresto dei sopra menzionati capimafia, gli stessi attraverso i loro
familiari più stretti hanno continuato a reggere il mandamento, impartendo
ordini e direttive sia per il compimento delle attività illecite nell'interesse della
famiglia mafiosa, sia per l'amministrazione del cospicuo patrimonio
immobiliare, costituito da appartamenti, terreni ed esercizi commerciali in
Palermo e provincia (tra cui in particolar modo beni immobili esistenti sul
territorio del Comune di Cinisi).
Sotto tale profilo, come meglio si vedrà nel corso del presente provvedimento,
le attività investigative consistite, da un lato, nell'effettuazione di operazioni di
intercettazione di tipo ambientale all'interno delle sale colloqui delle diverse
case circondariali ove si trovano tuttora reclusi i sopra citati capimafia delle
-- - A - . .\ famiglie Madonia e Di Trapani, nonché telefonica sulle utenze in uso ai diversi
@ familiari dei capimafia reclusi, dall'altro lato nell'audizione di diversi soggetti
appartenenti con ruoli di vertice alle diverse famiglie mafiose di Palermo e che
dopo il loro arresto nell'ambito di precedenti operazioni investigative hanno
deciso di intraprenderne un programma di collaborazione con l'Autorità
Giudiziaria (Franzese Francesco, Nuccio Antonino e Pulizzi Gaspare), hanno
consentito di ricostruire l'organigramma del mandamento mafioso di Resuttana
a seguito dell'arresto dei capimafia Madonia Salvatore, Madonia Antonino,
Madonia Giuseppe, Madonia Francesco e Di Trapani Nicolò, consentendo, non
solo di riscontrare che questi ultimi, come detto pocanzi, hanno mantenuto
inalterato il loro potere all'interno di detto mandamento, ma anche di rilevare i
ruoli sempre più importanti ed incisivi all'interno del mandamento stesso
assunti dai familiari dei capimafia reclusi, tra cui, in particolare, l'odierna
indagata DI TRAPANI Maria Angela, come sopra generalizzata, coniuge di
Madonia Salvatore e MADONIA Aldo, come sopra generalizzato.
k
Ruolo che, soprattutto per la DI TRAPANI Maria Angela, come meglio si
vedrà, ha assunto una tale importanza e decisività per le sorti dell'intero
mandamento, tanto da fare di quest'ultima il principale artefice e gestore sul
territorio delle sorti e degli interessi economico patrimoniali delle famiglie
Madonia e Di Trapani, nonché il referente principale delle direttive impartite
dai capimafia reclusi e dirette agli appartenenti della famiglia mafiosa operanti
su detto mandamento mafioso. Direttive finalizzate essenzialmente a garantire
il controllo del territorio compreso nel mandamento di "Resuttana" e a porre in
essere le attività illecite rispondenti agli interessi della famiglia mafiosa, dalle
estorsioni, ai danneggiamenti, al traffico degli stupefacenti e delle armi, al
riciclaggio, per finire al trasferimento fraudolento di beni a soggetti
"prestanome" incensurati al fine di eludere le disposizioni in materia di misure
di prevenzione patrimoniali.
Le sopra esposte considerazioni oltre ad emergere in maniera inequivocabile
@ dal contenuto delle intercettazioni sia telefoniche che ambientali che verranno
riportate nel prosieguo del presente provvedimento, hanno trovato, altresì, una
precisa conferma dalle risultanze di alcune connesse attività investigative
svolte nell'ambito del fermo operato nei confronti di Lo Piccolo Salvatore e Lo
Piccolo Sandro e ancor prima nell'ambito dell'arresto operato nei confronti di
Provenzano Bernardo, sotto il particolare profilo dell'esame della numerosa
documentazione "cd. pizzini" rivenuta in entrambe le occasioni nei covi ove
stavano trovando rifugio i latitanti. Documentazione che ha consentito di
acclarare gli stretti rapporti tra i Lo Piccolo e le famiglie Madonia - Di Trapani
del mandamento di "Resuttana".
Tornando, poi, alle risultanze delle attività di intercettazione di tipo ambientale
disposte nel corso delle indagini all'interno delle sale colloqui delle diverse
case circondariali ove si trovano tuttora reclusi i soggetti appartenenti alle
B! famiglie mafiose Madonia e Di Trapani, si osserva che proprio lo studio dei
colloqui intercettati in carcere nei confronti del gruppo MADONIA - DI
TRAPANI, ed in specie l'intelleggibilità via via crescente delle tematiche
affrontate in maniera criptica dagli indagati nel corso dei colloqui, ha permesso
di ricostruire dinamiche associative qualificatissime ed apicali, dato che i
soggetti carcerati riuscivano, grazie ai familiari, ad interagire in pieno con il
contesto associativo "in libertà" e questo nonostante la gran parte di loro sia
attualmente sottoposta al regime restrittivo di cui all'art. 4.lbis della legge
n0354/1975 in tema di ordinamento penitenziario che concerne anche i
colloquio con i familiari, sia in relazione al numero mensile per i quali possono
essere autorizzati, sia in relazione alle modalità di conduzione degli stessi.
Sotto questo aspetto si osserva che nel corso delle attività investigative
attraverso una complessa attività di "decriptazione" del contenuto di detti
colloqui svolta dai Carabinieri del R.O.S. è stata comunque consentita una
significativa e valida ricostruzione delle comunicazioni intercorse tra i
capimafia detenuti ed i loro familiari, nonostante l'utilizzo di una serie di
accorgimenti da parte dei conversanti finalizzati, appunto, ad impedire alle
forze dell'ordine la ricostruzione del contenuto di detti colloqui.
Tali accorgimenti, in particolare, si sono estrinsecati nell'utilizzo di nomi e
"nomignoli" convenzionali per indicare soggetti facenti parte di "Cosa
Nostra"; nell'utilizzo di nomi al femminile riferibili alle mogli e10 compagne o
congiunte di altri soggetti facenti parte dell'associazione mafiosa; nel
repentino variare gli argomenti trattati nel corso delle diverse conversazioni,
senza seguire all'apparenza una logica evoluzione tra le tematiche di volta in
volta trattate, con l'introduzione di argomenti di sicuro interesse investigativo,
mentre si discuteva di normali tematiche familiari; nell'utilizzo anche della
mimica facciale piuttosto che del solo labiale, nonché della "mimica
corporale".
Considerazioni analoghe vanno affrontate anche in relazione a quanto emerso
dall'utilizzo della corrispondenza, con particolare riferimento alle lettere
($ intercorse tra i fratelli Madonia Salvatore, Antonino e Giuseppe ed i loro
familiari, dalle quali si evince un intenso "flusso comunicativo" che non aveva
altra ragione se non quello di consentire ai capimafia reclusi di continuare ad
impartire ordini e direttive dal carcere attraverso i loro parenti, attraverso
l'utilizzo di un linguaggio criptico e convenzionale che ha tuttavia consentito
di far emergere tematiche associative di assoluto interesse per la comprensione
delle evoluzioni intercorrenti in seno alla consorteria mafiosa.
Stesso discorso vale anche per le telefonate effettuate dal carcere ed anch'esse
intercorse tra i capimafia reclusi ed i loro familiari, con particolare riferimento
a quelle effettuate dal noto capomafia Madonia Giuseppe, soprattutto dopo che
allo stesso era stata consentita la revoca del regime carcerario restrittivo
previsto dall'art. 4 l bis dell'ordinamento Penitenziario.
- In- particolare,- ,è stato appurato che il Madonia Giuseppe. attraverso- telefonate
- ,
14. CARLA per indicare MADONIA Aldo, coniugato con COTTONE Carla;
16. ZIA ROSA per indicare MADONIA Diego, nato a Palermo il 9/5/1928,
sposato con COLLURA Rosa, nata a Palermo il 20 gennaio 1936;
18. NICOLA 'U NI W R U owero FIGLIO DI MARIO 'U NIW R U per indicare
DI TRAPANI Nicola di DI TRAPANI Mariano e ULIZZI Casimira, nato a
Palermo il 07 marzo 1965;
Fatta questa premessa di carattere generale, sui fatti oggetto del presente
provvedimento di fermo disposto dal Pubblico Ministero e sulla relativa
richiesta di convalida dello stesso e di applicazione della misura cautelare in
carcere, nonché sull'indicazione degli elementi di prova costituenti i gravi
indizi di colpevolezza posti dallo stesso Pubblico Ministero a sostegno delle
proprie richieste, il passo successivo attiene all'indicazione specifica dei fatti
contestati agli odierni indagati, dei ruoli da essi occupati all'interno del
mandamento mafioso di "Resuttana" sempre sulla base delle prospettazioni
effettuate dal Pubblico Ministero e sugli elementi specifici sui quali si fonda il
grave quadro indiziario che ha indotto l'organo della Pubblica Accusa a
disporre il provvedimento di fermo o comunque a chiedere l'emissione di
ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di coloro che si trovano
già detenuti per altri fatti di reato sempre strettamente connessi alla loro
partecipazione all'interno della famiglia mafiosa denominata "Cosa Nostra",
per taluni di essi (Madonia Salvatore, Madonia Antonino, Madonia Giuseppe e
Madonia Aldo) con un ruolo di vertice nell'organizzazione, gestione e
promozione del sodalizio criminoso.
Sotto questo aspetto si osserva che la completezza e l'esaustività della richiesta
in tal senso presentata da parte del Pubblico Ministero ne rende opportuna la
necessità di riportarla nella sua versione integrale, proprio al fine di fornire una
migliore comprensione di detti fatti, utilizzando un diverso carattere grafico.
Q
Capitolo 1: I1 mandamento mafioso di Resuttana
A questo punto pare utile riportare alcuni cenni storici sul mandamento
mafioso di Resuttana, che possono essere utili a ricostruire anche le attuali
dinamiche associative.
'7...I Preciso che, nel 1987, ho conosciuto quale uomo d'onore Nicola DI
TRAPANI, figlio di Francesco e cognato di Salvo MADONIA. II DI TRAPANI
mi venne presentato ritualmente da Armando BONANNO. Ho poi saputo,
mentre mi trovavo in carcere tra il 1995 e il 1996, che il DI TRAPANI aveva
assunto la carica di reggente del mandamento di Resuttana. Del resto di ciò
avevo avuto una precisa sensazione in precedenza quando il DI TRAPANI,
f
unitamente a Salvatore BIONDO il lungo, si era interessato per risolvere i
miei problemi con i GALATOLO nascenti dalla soppressione di un mio nipote.
Sapevo pure che il DI TRAPANI veniva ben considerato in cosa nostra in
quanto ritenuto un valente uomo d'azione [...l".
'I[...] Sono a conoscenza degli interessi economici dei GALATOLO [...] i miei
contatti, da ultimo, con la famiglia mafiosa dell 'Acquasanta erano costituiti
da Pino GUASTELLA e Nicola DI TRAPANI. Lo stesso Nicola DI TRAPANI
@ ebbe a lamentarsi con me del comportamento di alcuni giovani rappresentanti
della famiglia GALATOLO in occasione dell'omicidio di un parente di
ONORATO Francesco [...I
" (cfr. verbale di interrogatorio di BRUSCA
Giovanni del 04 settembre 1997).
BRUSCA Giovanni veniva arrestato, infatti, nel maggio del 1996; egli quindi,
nel raccontare gli episodi di cui sopra, intendeva riferirsi ad un periodo
immediatamente antecedente al suo arresto, nel quale, come già visto,
GUASTELLA Giuseppe e DI TRAPANI Nicolò erano entrambi liberi (cioè dal
, - febbraio del 1995 all'aprile del 1996). .In questo senso, quindi, BRUSCA
,
01-1- 97
definiva lo stesso GUASTELLA come figlioccio di BAGARELLA Leoluca.
Le dichiarazioni delllONORATOerano univoche in questo senso:
-
DI NATALE Giusto interrogatorio del 30 settembre 1999
98
P.M.: La combinazione di GUASTELLA...
D I NATALE G.: Poi il MADONIA si premunì di fare un paio di
bigliettini per i vari mandamenti di sua
competenza, tipo Acquasanta, Vergine Maria, [...l
che ordinava che il GUASTELLA doveva essere
...incompr... [...l
[...l
DINATALE G.: Poi c'era una certa tensione in quel periodo...
[...l
D I NATALE G.: Stavo considerando questo: c'era un periodo che
c'erano conflitti, il GUASTELLA faceva riferimento
principalmente a Nino MADONIA. Il DI
TRAPANI invece cercava di dialogare di più con il
Salvino in quanto gli era cognato e poteva avere
qualche discorso più aperto con lui, cosa che poi
andò a finire per quello che mi risulta si sono
litigati fra di loro fratelli i MADONIA (...)
[...l
P.M.: Quindi questa situazione di effettiva e continua
reggenza del mandamento da parte dei fratelli
MADONIA e poi di Nino in particolare anche se
detenuti. Referenti esterni erano GUASTELLA e
D I TRAPANI finché erano stati liberi. Quando
vengono arrestati GUASTELLA e D I TRAPANI?
D I NATALE G.: Rimane il GUASTELLA... cioè prima viene
arrestato D I TRAPANI e rimane il GUASTELLA a
continuare e viene invitato a persistere la linea
che gli era stata disposta fin dall'inizio ch'era la
linea di BAGARELLA. Nel frattempo comincia a
comparire la figura di Pietro D I TRAPANI (n.d.r.
Diego D I TRAPANI e non di "Pietro" come
erroneamente trascritto) non che già il D I
TRAPANI non era esistente, ma perché già il D I
TRAPANI era libero quando noi ancora eravamo
fuori, so che veniva tenuto da parte...
[...l
D I NATALE G. : Poi apprendo prima da mio cognato che compare
questa figura di D I TRAPANI dopo I'arresto di
GUASTELLA e da quello che mi manda a dire
capisco ch'è lui che ora gestisce la situazione
perché mi parla di CANNELLA, mi parla di
problemi, di sistemare le cose. Dopo di che
l'arrestano e lo incontro in carcere e mi racconta
tutto quello ch'è successo contro GUASTELLA per
via di questi conflitti che avevano...
[..-l
D I NATALE G.: [...l E da qui apprendo che diciamo che lui
cercava anche di giustificare questa sua... questo
suo carribio di posizione, in quanto lui stesso,
vecchio mafioso [...l
P.M.: Quando lei dice Diego D I TRAPANI raccontava
del cambiamento, intende dire del cambiamento
. dall'adesione sulla linea di BAGARELLA
all'adesione sulla linea PROVENZANO'?-
D I NATALE G.: Si.
P.M.: E in che periodo si manifesta questo
cambiamento?
D I NATALE G. : Dopo l'arresto di D I TRAPANI Nicola. I l Diego
D I TRAPANI cerca di affiancare GUASTELLA e
comincia ad avere contatti riservati con Nino
MADONIA.
[..-l
D I NATALE G.: I veri due quartieri erano Brancaccio e Resuttana,
perciò il D I TRAPANI scriva a MADONIA e gli
prospetta il suo pensiero. Questo pensiero che lui
gli prospetta non è che glielo prospetta
arbitrariamente! Comincia ad avere dialoghi con
Totuccio LO PICCOLO e con Pietro LO GRADO
e allora lui chiede il permesso, l'autorizzazione di
Nino MADONIA a risistemare le cose, alla
vecchia maniera per come lo discussero tra Piero
LO IACONO
P.M.: Quindi in linea PROVEZANO. Quindi in sostanza
Diego D I TRAPANI chiede a Nino MADONIA di
potere aderire alla linea PROVENZANO assieme
ai vecchi: LO IACONO, CANNELLA...
[...l
DI NATALE G.: I l MADONIA per risposta gli dice che lui è
d'accordo e non riesce a capire com'è che suo
nipote s'era messo con BAGARELLA.
P.M.: Suo nipote sarebbe... ?
D I NATALE G. : Nicola ...
P.M.: Nicola D I TRAPANI... ah... il nipote di Diego...
, D I NATALE G.: :[I nipote di Diego come mai si sia messo con
BAGARELLA. Però gli dice di intanto che è giusto
che una volta che MADONIA ha messo a
GUASTELLA là non lo può pigliare e buttare e
allora cerca la soluzione di farli collaborare. Gli
arriva una lettera pure a Totuccio LO PICCOLO
di MADONIA. Viene chiamato GUASTELLA per
farli incontrare e dice che devono collaborare, non
deve tenere tutte cose GUASTELLA nella mani,
ma si deve fare guidare dall'anzianità di D I
TRAPANI [...l
RUVOLO B. : [...l
BONANNO Francesco è attualmente il capofamiglia di
Resuttana, e ciò dall'arresto del fratello BONANNO
Giovanni... Inoltre so da Enzo D I M A I 0 che i BONANNO
erano stati desianati dai MADONIA a qestire anche la zona
delllAcauasanta... Ciò in quanto, dopo l'arresto di Enzo D I
MAIO, la zona era stata gestita da Angelo GALATOLO
figlio di Gaetano, e Gaetano GALATOLO, fratello di Enzo
Ulteriori importanti conferme, acquisite in merito al ruolo verticistico assunto
dai BONANNO, si registravano nell'ambito di attività investigativa già
condotta da questa Sezione e denominata "GHIACCIO", nel corso della quale
era già chiaramente emerso l'avvicendamento tra i citati fratelli (Giovanni e
Francesco) al vertice di quel contesto mafioso.
Per vari motivi (ed in specie, perché era in corso un "processo" a carico di
BONANNO, che poi avrebbe portato alla sua uccisione) DI TRAPANI
(s, tornava, dunque, nuovamente a rivestire il ruolo di reggente
dell'organizzazione mafiosa operante nell'area di Resuttana, in un primo tempo
insieme allo stesso BONANNO. In tal senso appare quanto mai utile riportare
un breve tratto del pizzino sequestrato 1'11 aprile 2006 in località Montagna
dei Cavalli a Corleone (PA), rinvenuto all'intemo del covo ove fu tratto in
arresto Bernardo PROVENZANO, datato 10 febbraio 2006, venne redatto
dall'allora latitante LO PICCOLO Salvatore, per informare il
PROVENZANO dell'amara decisione che si era dovuta prendere nei confronti
I
cfr. Ordinanza di applicazione della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere nr. 5464105 R.G.N.R.
e nr. 7445105 R.G. G.I.P. emessa &l Tribunale di Palermo - Sezione dei Giudici per le Indagini Preliminari il
07/06/2007, pagg. 8 e segg.
del BONANNO Giovanni (argomento più speczjìcatamente trattato nel
prosieguo).
l'[ ...l Ora caro zio, la metto a conoscenza, che Diego, come le ho già detto in
una mi precedente si trova agli arresti domiciliari. E si sta mettendo in
movimento per riprendere a giostrare sia Resuttana, che i paesi di loro
competenza, che sono Arenella e Acquasanta. I n più le faccio sapere e la metto
pure a conoscenza, che questo tipo di incarico Diego l'aveva avuto rima
del suo ultimo arresto da Nino MAD. .... Quindi penso che Diego, a questo
punto può benissimo operare ? [...l"
ep
periodo la "cassa" della famiglia MADONIA - che non doveva avere remora
J
-105
alcuna nel pretendere da DI TRAPANI Diego il denaro a lei spettante [dico,
non è che ti pare ci sta facendo un piacere (...) sta facendo più che il suo
dovere (...) e lo deve fare con... con sostanza (...) se lui ... si annaca il culo
6..) è dovuto a chi!? (INDICA SE STESSO, ndr) ... non è che .... per la sua
bella faccia è?].
Questa analisi permette altresì di dire che DI TRAPANI Diego, così come gli
altri precedenti reggenti, traevano la loro investitura proprio da MADONIA
Antonino, che continuava a rimanere il vero "capo mandamento", cui tutte le
principali scelte andavano sottoposte, pur se in prigione.
e) Del resto, acquisizioni in tal senso emergevano anche dall'indagine c.d. Gotha.
Conversazione del Il agosto 2005 ore 10.18, tra ROTOLO Antonino, "Nino" e
ROTOLO: (...) Esatto, gli devi dire: "io i discorsi che ho fatto li ho
fatti per questo, per quello, per quello" gli dici "ora qua siamo arrivati al
e:
----- 3
- punto che non ci posso parlare più neanche io, a me non mi riceve, a me
m andato.. .
CINÀ: Esatto, e gliela m ando.. .
ROTOLO: E gliela mandi. Gli dici: "se.. . vedi.. . vedi.. . ...
99
ROTOLO: .
"No" ma, gli dici "e poi dentro casa mia.. questo dentro
.
casa mia, lui mi chiude il discorso" gli dici 44quindi.. siccome io penso
8
CINÀ: uhuh ...
ROTOLO: "... a nome tuo, perché vedi che questo va dicendo.. . 99
Questo poi glielo scrivo pure io, gli dici: "vedi che questo va dicendo...
Q.,
CINA: finc.) ...
CINÀ: Personale
ROTOLO: "Eh, ma qua tu questa cosa la devi chiarire" cioè ali devi
dire questo, che qua esistono i mandamenti "che non è cambiato niente,
che Nino e Totuccio e Pippo ... che qua lo vogliamo bene tutti, qua ci
BONURA Francesco
[.-l
ROTOLO: A f i
BONURA: E già funziona Diego?
ROTOLO: Si, Diecio è acili arresti domiciliari!
Gk 108
Analoghe acquisizioni probatorie si avevano nell'ambito del presente
procedimento penale.
Alle ore 16:28 del 21 ottobre 2005, infatti, in esecuzione del decreto di
intercettazione nr. 2011/05 emesso da codesta A.G. il 24 agosto 2005, veniva
intercettata una conversazione ambientale all'interno della Jeep in uso a DI
PACE Francesco (Palermo, 14 maggio1979, nipote di GUASTELLA
Giuseppe), intercorsa tra lo stesso e SGADARI Vincenzo (Palermo, 27 marzo
1962). I due interlocutori, accennando ad alcuni problemi di natura economica
lamentati da DI TRAPANI Maria Angela (zia di DI PACE) convenivano che
8 la donna avrebbe potuto risolverli solo rivolgendosi, come espressione del
marito detenuto MADONIA Salvatore, ad un soggetto inteso "u viddanu",
dipinto dal DI PACE come "l'unico che può decidere ".
1 FONTANA Angelo
-
- interrogatorio del 7 febbraio 2006
.
r...I
P.M.l: Pagliarelli. E invece a Resuttana, come famiglia di Resuttana
chi ne fa parte per quello che sa lei?
FONTANA: Per quello che so io c'era Francesco...
P.M.l: Oltre i due MADONIA che sono in galera da un sacco di
tempo...
FONTANA: ...oltre i MADONIA che sono tutti in galera e sono tutti... c'è
Giovanni BONANNO gli ultimi che sapevo io e ora che è
uscito di nuovo, Diego D I TRAPANI.
P.M.l: E quindi come diciamo capofamiglia o reggente della
famiglia in questo minuto sarebbe...
FONTANA: Diego D I TRAPANI.
2
cfr. Fermo di indiziato di delitto nr. 5464105 emesso da codesta A.G. a carico del D I
TRAPANI Diego ed eseguito il 11/11/2006, pagg. 20 e segg.
P.M.l: ...Diego D I TRAPANI.
Nel corso della stessa, DI PACE - che è stato successivamente tratto in arresto
7
ne11 ambito del procedimento c.d. "Addiopizzo" - nr. 38/08 R.G.N.R., in
quanto persona di fiducia dei LO PICCOLO) faceva proprio riferimento al
. . . comportamento posto in essere da BONANNO, confidando all'interlocutore di
Q avere parlato con il diretto interessato che, nella circostanza, facendo
riferimento alla "cassa" del mandamento, si era giustificato asserendo
testualmente: "Franco! Prima ... la tenevo io, ora ... non la tengo più io .. .
7,
Alla luce di ciò non poteva non rilevare la coincidenza temporale tra la
scarcerazione di DI TRAPANI Diego (avvenuta, come detto, nel maggio
2005) e la circostanza riferita ad Ottobre da BONANNO Giovanni al DI
C&.Fermo di indiziato di delitto nr. 2474105 R. Mod. 2 1 DDA emesso dalla Procura deiia Repubblica presso
il Tribunale di Palermo, Direzione Distrettuale Antimafia, emesso il 1510612006 ed eseguito il 2010612006,
c.d. Operazione Gotha.
4 Prima di proseguire nella trattazione, appare opportuno riportare poche ma significative acquisizioni utili
ad identificare in maniera inequivocabile BONANNO nel soggetto indicato, dalla D I TRAPANI Maria Angela,
come "NIPOTE D I MIA SUOCERA': L'l 1/02/2006 veniva intercettato, presso la Casa Circondariale di Parma,
un colloquio tra l'indagato DI TRAPANI Nicolò (Cinisi, 08/06/1961), la sorella D I TRAPANI Maria Angela
(Cinisi 30/04/1968), la zia materna SGROI Lorenza (Palermo, 11/03/1951) e la zia paterna acquisita
CARLINI Liliana (1 4/02/1952). (Allegato C2)
D I TRAPANI Nicolò chiedeva conferma della scomparsa di BONANNO Giovanni, essendone già stato reso
edotto in occasione di un analogo colloquio del 14/1/2006 con gli altri familiari. D I TRAPANI Maria Angela
confermava l'accaduto, riferendo l'argomento proprio al "NIPOTE D I MIA SUOCERA":
r
[...l
MARIA ANGELA: perché non ci posso arrivare né ora né mai ... NICOLA, se lo sono mangiato
vivo .... Se lo sono mangiati vivo
NICOLO': a chi?....
MARIA ANGELA: a SERGIO!...
NICOLO': e chi?...
MARIA ANGELA: è giusto?.....
NICOLO': chi?...
MARIA ANGELA: ... tutti ... ( gesticola con le mani ndr) ... LA NIPOTE D I MIA SUOCERA ...
tutti questi che c'erano la .....
NICOLO': ... ma dice che LA NIPOTE D I TUA SUOCERA ... dice che se ne era andato ...
MARIA ANGELA: ... ora si!.... prima si!... ora gli ha detto...
NICOLO': ... dice che se ne era andato? ...
MARIA ANGELA: ... si se ne è andato ... fino ad ora ... ora c'è CARMELA e gli altri ...
NICOLO': ... ah se ne è andato allora?...
MARIA ANGELA: ... è giusto che...
NICOLO': non c'è ... non c'è?...
MARIA ANGELA: ... non c'è! (nasconde il viso dietro il bambino che tiene in braccio e
avvicina le dita della mano destra alla bocca, producendosi nel gesto
usualmente utilizzato per indicare l'atto del mangiare ndr)
Veniva quindi ribadito che LA NIPOTE DI MIA SUOCERA fosse partita e, dato ancor più significativo,
che Il relatlvo nome dt battestmo tosse proprio GIOVANNI.
Estrema rilevanza aveva l'ulteriore dato emerso nel corso del colloquio carcerario registrato il
10/08/2005, quando la D I TRAPANI specificava al cognato MADONIA Antonino il nome di battesimo
del fratello de LA NIPOTE D I M I A SUOCERA, ovvero FRANCESCO, evidenziando tra l'altro come
quest'ultimo fosse peraltro deceduto [sua sorella, quella che e morta ... sua sorella ... FRANCESCO ...
FRANCESCO! la sorella DEL NIPOTE D I TUA MADRE ...l.(Allegato D I )
r...I
Nino - Siccome mi ha detto a me, lui è intelligente e capisce ...
sono stato buono....a posto! Va bene così! Però, ora, deve
avere la soluzione di 'Banchitieddu"! Ouali soluzioni ci
5
Cfi.Ordinanza di applicazione della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere m. 5464105
R.G.N.R. e m. 7445105 R.G. G.I.P. emessa dal Tribunale di Palermo - Sezione dei Giudici per le Indagini
Preliminari il 07/06/2007, a carico di LO PICCOLO Salvatore + 4 (omicidio BONANNO Giovanni), pag.
37; P
Queste prime acquisizioni riportate già provano che DI TRAPANI Maria
Angela, oltre ad intrattenere personalmente rapporti con l'allora latitante L O
PICCOLO Salvatore, in quel periodo al vertice di Cosa Nostra palermitana,
adempiva alle sue mansioni di vettore comunicativo, comunicando decisioni,
anche di grande delicatezza (come un omicidio) da e per il carcere. La stessa
conversazione permetteva di dimostrare che MADONIA Antonino era
certamente a conoscenza (e compartecipe) dei provvedimenti adottati da Cosa
Nostra nei confronti del BONANNO Giovanni, a dimostrazione della sua
ancora attuale autorità nel contesto mafioso di Resuttana, nonostante la
@ detenzione al regime carcerario previsto dall'art. 41 bis.
Tenuto conto che, come visto, il soggetto indicato dalla DI TRAPANI con
g.)
l'appellativo NIPOTE DI MIA SUOCERA si identificava nello scomparso
BONANNO Giovanni, la DI TRAPANI individuava immediatamente la
persona che si era avvicendata a BONANNO . ora c'è CARMELA~k p14
I..
ml...l. D'altro canto appariva evidente come quest'ultimo fosse alle dirette
dipendenze di DI TRAPANI Diego, inteso ZIA LINA', [NZCOLO': ... e
CARMELA che fa?. è venuta? .. ... MARLA ANGELA: ... con ZIA LINA!...
.
SAL V 0 me lo aveva detto.. stai attenta perché è con la ZIA LINA!].
Sempre nel corso del colloquio carcerario svolto a Parma 1'11 febbraio 2006,
D1 TRAPANI Maria Angela sottolineava più volte al fratello come lo zio DI
TRAPANI Diego avesse tratto sicuro vantaggio dalla scomparsa di
BONANNO, su cui poteva far ricadere tutte le responsabilità della mala
gestione economica che aveva danneggiato i MADONIA, pur essendone,
secondo la donna, anch'egli corresponsabile ali è venuto il condono! ...
I...
tutte cose ... non so niente, era lei! {inteso BONANNO. ndr)... il condono
edilizio gli è venuto!... .... dobbiamo vedere però... il prossimo... chi sarà
...
(owero chi lo farà ndr) il condono edilizio!...].
k
Colloquio del 9 marzo 2006 tra DI TRPANI Maria Angela ed il marito MADONIA
Salvatore
SALVATORE: ... Maria Angela .... perchè noialtri combattiamo!? ... minchia!...
io ti sto dicendo... fai quello che ti dico io!... lasciali
perdere!! ... vai... tu, quando ti ci presenti, sei SALVO...
dimentica.... Sei SALVO che ti ci presenti!... non ti ci
presenti tu!... devi dire... senti vedi che io... SALVO...
(gesticola, ndr)... e basta!.. però ci devi andare con gli occhi
"usciti di fuori"! ... devi "acchiappare" a lui ... devi dire...
senti... non vediamo niente... non ve... non vi
"risicate", dice mio marito!!!!... non vi rischiate!... I o
non voglio sapere di quello... cioè... quanto meno ci lascia in
pace?".
0 "Di pomeriggio vorrei andare in campagna a salutare Zia Lina, se dipendesse da me saprei
cosa fare ma tu la vedi così e farò come dici tujhchè gli occhi non te li aprirai da solo"
Cfr. Fermo di indiziato di delitto nr. 2474105 R. Mod. 21 DDA emesso dalla Procura della Repubblica presso
M. ANGELA: ... dice ... fai finta d i niente ... dice ... sennò gli pare
che sono io che t e lo dico d i no ... che non ci devi
andare! ... e io faccio finta di niente ... ci vado ... saluti ...
normali ... dice ... eehh! ... stai bene? ... gli ho detto ...
si, bene, così ... nel mentre, g l i faccio ... senti qua, g l i
ho detto, m i devi fare una cortesia, gli ho detto ... io
m i devo andare a chiudere là?! ...
r...I
M. ANGELA: ... ora a auanto pare ... [con il ~ o l l i c ee I'indice della mano
destra indica aualcosa di PICCOLO, come soaaetto della
frase che seciue n d r l ... eehh! ... dalla Z I A LINA ... non si
ci fa vedere e sentire! ... e auesti (sfreaa I'indice ed il
pollice della mano destra ad indicare denaro. ndr) ... si ci
bloccano t u t t i là! ...
NICOLO': ... (indica la sua sinistra con il capo, ndr)
M. ANGELA: ... LO PICCOLO ... (labiale, ndr) ...
NICOLO': ... (non capisce, ndr)
M. ANGELA: (ripete, ndr) ... LO PICCOLO ... (con il pollice e I'indice
della mano destra indica qualcosa di piccolo) ...
NICOLO': ah! (annuisce, lasciando intendere di aver capito, ndr)
L-l
il Tribunale di Palermo, Direzione Distrettuale Antirnafia, emesso il 15/06/2006, c.d. Operazione Gotha
129
M. ANGELA: ... gli ho detto... ancora così! ... ma, così ... ehhh! ... gli ho
detto ... no ... però ... ci sento parlare la ZIA SARA ... fa ...
dice... dice ... non c'è, per ora niente! ... dice ... è da
quest'estate! ... la ZIA LINA mi fa ... niente, ti giuro ...
nessuno viene più qua! ...
Del resto, si è già visto che DI TRAPANI Maria Angela risultava aver
effettivamente già incontrato LO PICCOLO Salvatore in una data
antecedente al mese di febbraio 2005, quando il latitante aveva comunicato
alla donna di dire al cognato MADONIA Antonino quali provvedimenti si
pensava di attuare a carico di BONANNO ~iovanni"- [Nino: A febbraio mi
avete detto.. si deve fare in questa maniera.. e tu sei intelligente e capisci
8 ..
quello che. MARIA ANGELA: No, che te l'ho detto... ti ho detto... mi ha
.
detto.. le parole di ... PICCOLINA fonetico, ndr)].
Nel prosieguo del colloquio intercettato a Parma il 14 ottobre 2006 i
partecipanti facevano esplicito riferimento al pericolo di vita cui lo stesso
DI TRAPANI Diego era evidentemente esposto. In questo senso DI
TRAPANI Nicolò esortava la sorella affinché suggerisse allo ZIO di
"rimanere dentro. totale!" [NICOLO': perché se lo mangia a colazione!]:
10
Nomignolo usualmente utilizzato per LO PICCOLO Salvatore Giovanni
II
Si legga la nota in richiamo nr. 651102-2005 del 0211012006 della Sezione Anticrimine
oggetto "Annotazione circa le risultanze investigative relative all'ornicidio di BONANNO Giovanni
La notizia veniva immediatamente comunicata anche agli altri carcerati. Anche
in questo caso si utilizzava MADONIA Giuseppe - che, come detto, non è
sottoposto al regime di cui all'art. 41 bis O.P. I1 20 ottobre 2006, infatti,
MADONIA Giuseppe effettuava la periodica telefonata verso i propri
congiunti. Nel corso della stessa, GELARDI Emanuela informava il figlio di
alcuni problemi riscontrati proprio con DI TRAPANI Diego, lasciando
intendere l'esistenza di un'anomala situazione gravante a carico del parente.
MADONIA Giuseppe chiedeva che la cognata DI TRAPANI Maria Angela
Anche MADONIA Salvatore veniva reso edotto delle novità relative alla
gestione del mandamento di Resuttana; ciò avveniva per mezzo della moglie
DI TRAPANI Maria Angela, che scriveva al marito il 22 ottobre 2006. Nel
tratto d'interesse della lettera sotto riportata, la donna, confermando di essersi
finalmente recata "in campagna" dallo ZIO (il 7 ottobre 2006), lo metteva a
parte della awenuta deposizione di DI TRAPANI Diego da parte di LO
@ PICCOLO Salvatore, indicato con lo pseudonimo "ZIA ROSALBA"".
Premesso che lo pseudonimo ROSALBA veniva inizialmente introdotto dalla DI TRAPANI Maria
Angela, va precisato che la relativa identificazione in LO PICCOLO Salvatore trovava innumerevoli
riscontri nell'ambito di tutta l'attività d'indagine. In questo senso si riportano solo alcune acquisizioni
probatorie:
- nel corso del colloquio carcerario effettuato tra MADONIA Salvatore e la moglie 1'8 novembre
2006, e quindi dopo l'esecuzione dei fermi di indiziato di delitto a carico di ROTOLO Antonino
ed aliri, il detenuto riferendosi a ROSALBA, lo indicava quale unico vero referente con il quale
rapportarsi, esaltandone nel contempo l'incontrastata supremazia in quel momento
ROSALBA! ... ali &i tuttì zero, sono.1 . In quel periodo, in effetti - come
emerso dalle ordinanze nr. 38/08 R.G.(c.d. Addiopizzo), LO PICCOLO Salvatore era
effettivamenteil reggente di Cosa Nostra palermitana.
- il 24 febbraio 2007 DI TRAPANI Nicolò, che forse per la prima volta sentiva pronunciare il
nome ROSALBA, chiedeva delucidazioni alla sorella sulla reale identità della stessa. La
manifestata impeflezione nel collaudato sistema comunicativo, consentiva di captare un ulteriore
elemento utile fornito proprio dalla DI TRAPANI, che, senza pronunciare ulteriori parole, ma solo
Veniva quindi riferito che:
- in quel momento la ZIA ROSALBA aveva reciso ogni tipo di rapporti con DI
TRAPANI Diego, i cui canali comunicativi con il latitante erano divenuti
oramai inefficaci;
- in considerazione di ciò, DI TRAPANI Diego risultava essere molto triste,
ovvero preoccupato;
- lei stessa (DI TRAPANI Maria Angela) era stata sospettata da entrambi gli zii
(Diego e Michele) di essere la responsabile di questo comportamento di LO
PICCOLO, attribuito ad eventuali lamentele prospettate direttamente da DI
@ TRAPANI Maria Angela a "ROSALBA ".
Si riporta qui di seguito testualmente la trascrizione della parte rilevante
della detta lettera :
"La zia è venuta e l'ho salutata lo trovata preoccupata e mi ha detto che per ora e
amareggiata perché la zia Rosalba senza alcuna spiegazione non ci telefona e neppure
ci parla. La zia Lina l'aveva chiamata e lei non ci si è fatta sentire. La zia Sara mi ha
chiesto esplicitamente se io ne fossi a conoscenza è se avevo visto la zia Rosalba le ho
"La zia Lina, alla fine, invece di andarci a casa, ci hai mandato il bambino a
chiamarla.
La zia ti ha manifestato il suo stupore per il comportamento della zia Rosalba, mi
chiedo cosa C 'entri tu?
l o rimango allibito, non solo di quello che ti ha detto, ma di quello che mi scrivi tu,
tu mi dici, molte volte, che io dimentico, stai sicura che io non dimentico, o la nostra
tristezza è meno di quella degli altri, o ti sei dimenticata il comportamento che hanno
avuto e continuano ad avere, vedi esempio ultimo 6.)ognuno ha le sue rogne, poi ciò
che si semina raccoglie!
Cambio argomento, ora mi devo prendere il pensiero di chi ha sempre tenuto un
comportamento scorretto, cavalcando l'onda di turno".
y
L 136%
PIPPO: ...inc...
M. ANGELA: ...no gli ho detto io non so niente gli ho detto sapevo che t u
stavi male?
PIPPO : ...inc...
M. ANGELA: umh...
PIPPO: poi altre... altre cose ...inc...
M. ANGELA: e niente!
@i avveniva con l'appellativo "LINA", usualmente utilizzato dai due, bensì con lo
pseudonimo "GIUSI", già utilizzato da MADONIA Giuseppe nel colloquio
telefonico con DI TRAPANI Maria Angela, utilizzando così per DI TRAPANI
Diego non il nome della moglie, ma quello della figlia (DI TRAPANI
Giuseppina), come peraltro accadrà numerose altre volte.
Appare, inoltre, opportuno anticipare che la decriptazione del linguaggio
comunemente utilizzato nel corso di tutta l'indagine ha ampiamente dimostrato
come le "jhioterapie" somministrate a GELARDI Emanuela per i "dolori alle
spalle", erano da tradursi nella mera ricezione del denaro dovuto alla famiglia
MADONIA, proveniente dalle estorsioni e dai beni intestati a terzi
prestanome.
I1 7 novembre 2006 si concretizzavano i timori su DI TRAPANI Diego, che,
ormai in estrema difficoltà, si recava a casa di GELARDI Emanuela, dando
origine alla conversazione ambientale intercettata al progressivo nr. 837 delle
ore 09:35.
Nell'occasione l'uomo esternava la necessita di interloquire con MADONIA
Aldo, fratello di Giuseppe, Antonino e Salvatore, per prospettargli i problemi
sorti con l'allora latitante LO PICCOLO Salvatore che, a dire di DI
TRAPANI, non risultava nemmeno rispondere alle numerose richieste di
DIEGO: le cose non vanno come dovrebbero andare... hanno
fatto un po' di problemi ...
EMANUELA: sono brutti che non ti puoi "catamiare"? (non ti puoi
muovere liberamente)
DIEGO: i contatti... che avevo io... i n questo momento quello
non c i si incontra con me...
EMANUELA: e perchè?
DIEGO: e non lo so... e sto discorso non m i piace ...
[..l
DIEGO: fammi parlare con Aldo... come dobbiamo fare...
EMANUELA: ...
eh quando t u sei libero...io ci dico a mio figlio vedi
che questa sera viene... DIEGO a casa... quando t u dici
questa sera... domani... mio figlio e che ci manca...
non è che è dentro...
DIEGO: lo so... e quando possiamo fare?
EMANUELA: ...
tu...io sono sempre dentro dato che domani...
DIEGO:
EMANUELA:
t u quando ci devi andare da Nino domani? ...
da Nino? domani ci devo andare...
L-l
DIEGO: i o vengo questa sera...a che ora?
EMANUELA: e... dopo le otto...q uando chiude la farmacia...
r...I
EMANUELA: ... ehm...
DIEGO: eh... non funzionano le cose... come è giusto
...
funzionare eh e voglio che NINO l o sappia capisci?
...
cose che non sono...
r...I
EMANUELA: ...
siediti premura hai?... te lo faccio un poco di caffè?
DIEGO: no... me ne devo andare... perchè scusami... perchè Aldo
non c i può venire là al colloquio?
EMANUELA: ma dove?
DIEGO: da NINO...
EMANUELA: ... da Nino là... a Novara?
- - DIEGO: t eh! ... altrimenti... altrimenti va da... va da Pippo da ...
Pippo ci può andare!
EMANUELA: ...
ALDO può andare da t u t t e parti è che non ci... non c i
vuole andare...
DIEGO: ...
vabbè....con Pippo da PIPPO non ci può andare o no?
EMANUELA: si mio figlio è che non ci vuole andare ...
DIEGO: ..
...incompr... può partire. può partire...
EMANUELA: si. .. signore ...
DIEGO: perchè per lo meno va a parlare con Pippo oh ... ...
EMANUELA: dici che gli devo dire che ci vo... per partire e non ci
vanno? se g l i devo dire che c'è da partire c i vanno ...
... dimmi che cosa m i devi dire che io...
DIEGO: TOTUCCIO ...
si sta c o m ~ o r t a n d omale... lo devono
accontentare ...
EMANUELA:
DIEGO:
... ...
m e cugino? il GENOVA?
no...iI LO PICCOLO...
EMANUELA: ah...
DIEGO: si sta comportando male ...
ci h o dato sempre ... ...
appuntamenti ...
per vedersi con m e ma non s i ci ...
incontra
EMANUELA: ...
eh e questo a mio figlio io glielo posso dire
DIEGO: ...
eh e come l o capisce lui ...
EMANUELA: passa la voce che glielo faccio capire ...
DIEGO: ...incompr... lui ha situazioni che a ~ ~ a r t e n a o nao n o i
altri... e mi c i voalio incontrare ..e lui niente
EMANUELA: non si fa ...
DIEGO: e niente... n o n s i f a incontrare...
EMANUELA: e nessuno c'è...p e r capire perchè n o n f a niente lui?
DIEGO: ...
...incompr... però il discorso è che lui è circondato da
gente che...non sono d i lui... m a invece d i n o i altri...
m i capisci?
EMANUELA: eh ...
DIEGO: ...
eh abbiamo avuto un discorso...
r...I
DIEGO: f a m m i parlare con Aldo e vediamo lui che dice...
EMANUELA: ...
e questa sera Aldo qua è incompr...
DIEGO: m a a PIPPO n o n glielo devi dire?...
EMANUELA: ...incompr...
DIEGO: l'altra volta c h i c'è andato... l'altra volta c'è andato il
Aldo (o simile)
EMANUELA: ...
i o c i sono incompr ...
DIEGO: ah? c i f a i sapere che... c i fai sapere... che in o g n i
caso... mi dicono... una persona fidata d i loro... c h i è
che può essere che i o c i posso parlare
l3 Ore 19:15 Si nota, nei pressi del civico 7 di via Guido Jung, il quadriciclo marca
AICAM, di colore grigio, con targa identificativa 9A328 (intestata a
139
GRAZIANO Vincenzo, nato a Palermo il 12/06/1951, ivi residente in via
Ruggero Mamirano nr. 5 3 , là parcheggiato.
Ore 19:37 DI TRAPANI Diego, nato a Palermo il 25/05/1936, residente a Cinisi
(PA) nella c.da Cipollazzo snc. e la moglie DI FIORE Carolina, nata a
Palermo il 01/03/1939, a bordo dell'autovettura Ford Focus, di colore
grigio, targata BR082GF (intestata a quest'ultima), rispettivamente
passeggero ed autista del mezzo, giungono in via Cimbali. Qui, nei pressi
del civico 46, si fermano. Dopo aver parcato l'autovettura, scendono e si
avviano verso il civico 44.
Ore 19:40 DI TRAPANI Diego e la moglie DI FIORE Carolina, giungono davanti
al civico 44. Qui, DI TRAPANI Diego suona al citofono e unitamente alla
moglie, rimane in attesa. Poco dopo, DI FIORE Carolina, accede
all'intemo del civico 44. Nel contempo, DI TRAPANI Diego, si
allontana. Lo stesso, percorre il marciapiede della via Cimbali, costeggia i
contenitori dell'irnrnondizia ed accede all'intemo di un passo carrabile
posto sul retro del civico 7 di via Guido Jung. All'ingresso del suddetto
passo carrabile vi è, afiissa al muro, una insegna riportante la seguente
dicitura "Proprietà privata del condominio di via Guido Jung nr. 7".
Lo stesso subito dopo viene perso di contatto.
Ore 19:36 MADONIA Aldo, esce dalla Farmacia "UANISCALCO,si pone alla
guida della propria Fiat Panda di colore grigio met. targata DC993CT e si
allontana. Lo stesso, dopo aver percorso alcune vie cittadine, giunge in via
Cimbali. Qui, nei pressi del civico 46, si ferma. Dopo aver parcato
l'autovettura, scende e si reca davanti l'ingresso del civico 44 ove rimane
in attesa (1955).
[...l
Ore 1953 MINE0 Giuseppe, nato a Palermo il 11/05/1949 ivi residente via Aiaimo
Da Lentini nr.20, la moglie BASILE Anna, nata a Palermo il 1211 111953
e una bambina dell'età apparente di 13 anni, a bordo dell'autovettura Seat
Ibiza, di colore bianco targata PAB10061 (intestata a MINE0 Giuseppe),
rispettivamente autista, passeggero ant. e passeggero post. del mezzo,
giungono in via Cimbali. Qui, nei pressi del civico 44, si fermano. Dopo
aver parcato l'autovettura, scendono e si avvicinano al predetto civico.
Dopo aver salutato MADONIA Aldo, BASILE Anna e la bambina
accedono all'intemo del civico 44 mentre, MINE0 Giuseppe, inizia a
conversare con MADONIA Aldo.
Ore 1959 MADONIA Aldo accede al civico 44 di via Cimbali. MINEO Giuseppe,
si pone alla guida della propria autovettura Seat Ibiza, targata PAB10061
e si allontana.
Ore 20:30 GRAZIANO Vincenzo e DI TRAPANI Diego, escono dal passo
carrabile del civico 7 di via Guido Jung. I due, passeggiando e
conversando, giungono ad angolo tra la via Guido Jung e via Cimbali.
Ore 20:33 GRAZIANO Vincenzo e DI TRAPANI Diego, dopo essersi salutati, si
separano:
I1 primo, si reca nei pressi del civico 7 di via Guido Jung, si pone alla
guida del quadriciclo marca AICAM, targato 9A328 e si allontana.
Lo stesso giunge in via Ruggero Maturano ed accede all'intemo del
passo carrabile del civico 71, venendo perso di contatto.
I1 secondo, si reca davanti al civico 44 di via Cimbali. Qui, dopo
aver citofonato, accede.
Ore 20:40 MINEO Giuseppe, alla guida dell'autovettura Seat Ibiza, targata
PAB10061, giunge in via Cimbali. Qui, nei pressi del civico 46, si f e m .
Dopo aver parcato l'autovettura, scende e si reca davanti al civico 44.
Dopo aver citofonato accede all'intemo
b e 2050 DI TRAPANI Diego e MADONIA Al
f3nestrat3del dodicesimo piano del civi
conversar .
Pochi giorni dopo, il 10 novembre 2006, si registrava un ultimo tentativo di
ottenere una rivalutazione del suo operato da parte di DI TRAPANI Diego;
questi, infatti, alle ore 18:14 circa, si recava ancora una volta presso
l'abitazione della GELARDI Emanuela, accompagnato dalla moglie DI
FIORE Carolina. Nel corso della conversazione scaturita, l'uomo tentava di
rassicurare la GELARDI sul permanere del suo interesse verso la famiglia
MADONIA, nei confronti della quale, evidentemente, non riusciva più ad
onorare le periodiche elargizioni di denaro. Nel contempo l'uomo si
raccomandava alla GELARDI di non fare parola con alcuno dell'argomento
e, trattato, evitando così di complicare la situazione. DI TRAPANI, poi, non
riuscendo a fissare un ulteriore appuntamento con il MADONIA Aldo per la
:ed*- "
stessa sera, lo rimandava a data da destinarsi. [-$W&@@)
*q<->,<*
Diego : Nenè...
Emanuela: ... non ne hai avuto tempo?
Diego: per ora... non mi è arrivato niente!
Emanuela: niente!. ..
Diego: ora io siccome mi sto... mi sto interessando per questa
situazione ...
Emanuela: tu mi devi capire certo non te li prendi tu... ci mancherebbe
altro... ma ho le partenze la seccatura è che ho le partenze...
Carolina: ...incompr... (si sovrappongono le voci)...
Emanuela: a parte che ...incompr... (si sovrappongono le voci)...
Diego: ...incompr... eh... ti deve dare un vitalizio... perché... come
tenere ...incompr... (si sovrappongono le voci)...
Emanuela: ...incompr... (si sovrappongono le voci)... non lo fanno non ti
preoccupare...
Diego: ...
perché perché io sto cercando di... perché le cose
non funzionano tanto bene... e stiamo cercando di
Ore 21:lO DI TRAPANI Diego e DI FIORE Carolina escono dal civico 44 di via
Cimbali, salgono a bordo dell'autovettura Ford Focus targata BR082GF,
rispettivamenteautista e passeggero del mezzo e si allontanano.
Ore 21:18 MADONIA Aldo, MINEO Giuseppe e una bambina, escono dal civico
44 di via Cimbali. Gli stessi si salutano e si dividono:
9 I1 primo, si pone alla guida della propria Fiat Panda targata
DC993CT e si allontana. Lo stesso, dopo aver percorso alcune vie
cittadine, giunge in via Miseno e viene perso di contatto;
9 I1 secondo e la bambina, salgono a bordo dell'autovettura Seat Ibiza
e si allontana.
Immediatamente dopo, e precisamente dalle ore 20:35 alle ore 21:lO circa si realizzava l'incontro con
MADONIA Aldo, richiesto dal medesimo DI TRAPANI ed avvenuto all'intemo dell'abitazione della
GELARDI Emanuela. L'intercettazione non aveva alcun esito nel senso che i dialoghi non erano
registrati (cfi. brogliaccio relativo alle operazioni di intercettazione).
inquadrare un poco quello che è questa persona... (si
sovrappongono le voci) ...
Emanuela: non so una volta chi è che me lo ha detto... no che io
parlo per te ci mancherebbe altro... però non sei stato
t u dice questi soldi dice ci sono!?.,.dice!,,,Ma quei soldi
sono messi da parte... ma chi è che me lo ha detto ci
Diego:
credi che non ci penso?... Me lo hai detto forse t u ...
forse qua!
Emanuela: eh...lo vedi? Questi soldi dice che ci sono...incompr... mi
dice...
Diego: per ora c'è... che ci sono tutte cose bloccate...
Carolina: bloccate...
Emanuela: bloccate? E perché?...
Diego: e siccome certe cose ...incompr... non si dovrebbero sapere
invece si sanno... eh... e crè qualche cosa diciamo noi che
per ora non sta funzionando bene!
Emanuela: insomma t u quando eh...
Diego: sto cercando di fare...
Emanuela: vieni ...incompr...
Diego: sto cercando di fare...
Emanuela: ...incompr... ( si sovrappongono le voci)...
Diego: sto cercando di fare... tutto quello di...
Emanuela: e immagino ...incompr...
Diego: tutto quello che crè ...
Emanuela: sono tutti contro ...incompr... ( si sovrappongono le voci)...
Diego: aggiusto tutte cose...
Emanuela: ...incompr... a qualcuno magari che...
Diego: io quello che voglio lo sai che cosa è?.., Che per
nessuna ragione a mondo non v i dovete permettere di
parlare con gente estranea...con nessuna ...incompr...
[...l
Emanuela: mi sento tranquilla p,erché la mia bocca... è stata insegnata...
mai ti ha chiesto una cosa... (pausa)... che ci vorrebbe a
bedda matri... il Signore a farmi questa grazia... di uscire i
miei figli...
Carolina: ma magari uno per lo meno ...incompr... (si sovrappongono
le voci) ...
Diego: lo sai... lo sai ... quanto ci tengo che t u forse non hai
avuto l'ombra dell'idea... quanto ci tengo io in questo
momento t u neanche hai I'ombra dell'idea... io vorrei...
Carolina: con un por di appoggio! ...
Emanuela: eh!...
Diego: ...incompr...r
Carolina: con un po di appoggio...dico!
[.-l
Diego: Nenè io...io devo andare da una parte...
Emanuela: ...incompr...
Diego: e tra un poco vengo...
Carolina: ...incompr...
Diego: ...incompr... (si sovrappongono le voci)
Emanuela: torna con i tuoi comodi io ...incompr...
Carolina: perché per non perdere tempo mi prenderei ...incompr ...
(pausa) ... haia ...(ndr: sbadiglio)...
Emanuela: ci sono certi minulicchi... perché che ora sono.... verso le otto
...
meno un quarto e il piccolo è qua! E d'altronde ...incompr...
Diego: sto sbrigando un po di cose sempre per voi altri... per questo
sono qua!
Emanuela: ...
quello che fai per i miei figli certo se i miei figli
erano fuori...una mano ve la davamo pure!.. .
\
Carolina : ...incompr... (si sovrappongono le voci)...
Diego: certo...
Emanuela: ...incompr ...(si sovrappongono le voci)...
Carolina: a voglia!
Emanuela: ...incompr ...(si sovrappongono le voci)...
Diego: io parlando con te... quanto prego il Signore di ...incompr ...(si
sovrappongono le voci)...
Emanuela : ...
se c'era uno dei miei figli mio figlio Nino... ...incompr...
se li guardava...incompr ...(si sovrappongono le voci)...
Carolina: perciò...
Emanuela: e sono tutti chiusi...
Diego: io ce la metto tutta... e faccio tutto quello che potrei
fare come se loro fossero presenti ...
se il Signore ci
aiuta ...incompr...
[...l
Diego: io ora me ne sto andando... gli dici a Aldo... ad
Alduccio... che io sto venendo...incompr...
Ore 1859 GRAZIANO Vincenzo, sale a bordo del horisirada Toyota Rav 4 e
unitamente al figlio Angelo, si allontana. I due giungono in via Guido
Jung e ad angolo con la via Don Gnocchi si fermano, parcheggiando.
GRAZIANO Vincenzo scende dal horistrada e si incontra, salutandolo,
con GENOVA Salvatore, nato a Palermo il 02/02/1958, ivi residente in
via Muciaccia Vito nr.1, il quale era appena sceso dall'autovettura
Mercedes Smart di colore grigio met. targata BY959BK (intestata a
MANGO Antonino, nato a Palermo 1'11/03/1955, ivi residente in via
Giovami Gorgone nr. 75) (ore 19:OO).
1.. .l
Ore 19:02 GRAZIANO Vincenzo e GENOVA Salvatore, si recano, a piedi e a
passo veloce, nella vicina via Cimbali e dopo aver citofonato, accedono al
civico 44.
Ore 19:12 GRAZIANO Vincenzo e GENOVA Salvatore, escono dal civico 44 di
via Cimbali e sempre a passo veloce, salgono rispettivamente a bordo
dell'autovetture Toyota Rav 4 e Mercedes Smart. f
l7 Cfi. ALLEGATO A10
M. ANGELA: Ah... CARMELA da MAMMA è andata... va da MAMMA...
lei stessa.. .
SALVATORE: chi?
M. ANGELA: ...
CARMELA va da MAMMA (abbassa il tono della voce, ndr)
... forse con ALDO... sicuro... perchè MAMMA non e che e in
grado...
SALVATORE: Si però... MARIA ANGELA... si... se li porta... (con la mano
mima il gesto usualmente utilizzato per intendere piccolo)
M. ANGELA: me I'ha detto ieri...
SALVATORE: Da mia madre?
M. ANGELA: Si... dice ci sono andata l'altro giorno, dice,
INCOMPRENSIBILE
SALVATORE: Ah, ce I'ha I'interesse, allora...
M. ANGELA: Si, dice, io ho tutto I'interesse per tutelare voi...
e) L'ascesa di GENOVA Salvatore alla solitaria reggenza del mandamento di Resuttana. La
"presentazione" da parte di GRAZIANO Vincenzo.
Nel corso del colloquio carcerario registrato 1'8 novembre 2006 a L'Aquila,
tra DI TRAPANI Maria Angela ed il marito MADONIA Salvatore, si apprendeva
che LO PICCOLO Salvatore aveva designato GENOVA Salvatore quale reggente
del mandamento di Resuttana [M. ANGELA: ... la ZL4 ROSALBA ha detto a
CARMELA che deve essere CARMELA!].l8
"Rosaria ci ha regalato la bici che lui desiderava da questa estate, la R. M.XJ poi ha
ricevuto anche altri regalini. A me anno portato un cestino con il panettone e dei
liquori più un altro pensierino da parte di Carmela e Maria dei soprammobili a forma
di animaletti di ceramica"
I
ricevuto da CARMELA la stessa mattinata, evidentemente in orario antecedente le
11:18.(ALLEGATO M57)
La stessa giornata, del resto, era quella in cui erano stati praticati i "massaggi"
alla GELARDI [(...) proprio oggi glieli hanno fatti i massaggi e sta benissimo (...)l.
Già nel corso del colloquio de11'8 novembre 2006, MADONIA Salvatore
aveva messo in guardia la moglie affinchè prestasse molta attenzione nell'incontrare
GENOVA, e ciò in considerazione del fatto che - quale espressione di LO
PICCOLO, in quel momento considerato uno dei maggiori obiettivi delle forze di
polizia - potesse essere oggetto $indagine, come del resto era [SALVATOW: ...
QUESTO! (con la mano mima il gesto usualmente utilizzato per intendere
PICCOLO) se li porta appresso M. ANGELA: L'ho chiamata io a CARMELA, ieri..
non è stata venuta ..l.
19
L'argomento è trattato in maniera più dettagliata nel capitolo 2.9.2 "Le precauzioni adottate dal LO
PICCOLO in merito ai ~rofilirelazionali del GENOVA Salvatore sul territorio". \
M. ANGELA: è L'ALTRO che tira così ... ...
le manopoline! e non lo ...
fa venire nemmeno da ME!
SALVATORE: chi?
M. ANGELA: ROSALBA
SALVATORE: fa bene! ...
sangue mio ...
M. ANGELA: si, però, almeno ...
avere la risposta, sangue mio! ...
eh! ...
e non lasciarmi così! è giusto?!;...
Nonostante ciò, comunque, GENOVA continuava a reggere, secondo i
dettami di LO PICCOLO, mandando, tra l'altro, quanto dovuto ai MADONIA [M.
ANGELA: ... ogni mese ... (annuisce, ndr) ... manda!].
20
L'argomento sarà trattato in maniera più dettagliata nel capitolo 4.1 "11 pizzino scritto dall'allora latitante LO
PICCOLO Salvatore".
B LeJigure di GRAZIANO Vincenzo e di FONTANA Stefano (specie dopo l'arresto di LO PICCOLO
Salvatore)
I collaboratori più recenti hanno fornito utili dichiarazioni sulla figura del
GRAZIANO (si veda l'ordinanza nr. 38/08 R.G.N.R.), ma la lettura critica di
ulteriori acquisizioni ottenute nel corso della presente indagine ne ha ulteriormente
specificato il molo, facendo risaltare un vera e propria investitura voluta ed attuata da
MADONIA Giuseppe ed Antonino; ciò accadeva in tempi non sospetti, owero il 7
settembre 2006, giorno in cui MADONIA Aldo, unico componente della famiglia in
libertà, alle ore 20: 11 circa, incontrava GRAZIANO Vincenzo a casa della madre
GELARDI Emanuela. Il dato assumeva particolare importanza se analizzato quale
logica conseguenza della partecipazione di MADONIA Aldo ad alcuni - allora
recenti - colloqui carcerari effettuati nell'agosto 2006 sia con il padre che con i
fratelli Antonino e Giuseppe.
Q, 157
In specie il 7 settembre 2006, presso l'abitazione della GELARDI
Emanuela, Aldo MADONIA diceva di riportare a GRAZIANO ("Viciuzzu") le
direttive ricevute dai suoi parenti detenuti, delle quali se ne percepivano poche ma
'7 -3 ,.<F
- h
SALVATORE: basta, non voglio sentire ...
M. ANGELA: ah! (porta la mano alla fronte, ndr) ma # una
i cosa ...
reci~roca! ...
SALVATORE: eh ...
giemnre è stato ...
M. ANGELA: però
...
...
I O faccio finta che non vedo
ne alllALTRA! ...
ed ora mi ha detto
ne alllUNA
dice
... ... ...
(ANGELA, ndr) ...
ho un pensiero dice che voglio ... ...
fare a SALVO ...
dice ... al più presto dice glielo ... ...
faccio avere ...
(continua a riferire quanto detto da
ANGELA, ndr) IO per LUI... (mima il rispetto ...
esternato da ANGELA nei confronti del marito, ndr) ...
glielo deve sempre dire ...
qualsiasi cosa ... ha bisogno
di ME ... solo per LUI!
J Infine, oltre alle numerose acquisizioni emerse in tal senso, i servizi di O.C.P.
effettuati da personale dipendente, consentivano di documentare i seguenti
incontri, awenuti tra GRAZIANO Vincenzo e GENOVA Salvatore:
SALVATORE: MARIA ANGELA senza fare segno (sorriso sarcastico, ndr) ...
INCOMPRENSIBILE... anzi ti consiglio di andarci a dire a
VACHITIEDDU ... non ho bisogno di niente ...
M. ANGELA: ma guarda che I O non la vedo lo sai da quanto ... più di
un anno ... e se la vedo ... a calci nel sedere che la faccio
scendere scala, scala come una pallottola ...
Analoga conversazione telefonica veniva registrata anche alle ore 17:05 del 4
dicembre 2007 (solo due giorni prima del prefissato colloquio a Biella). Nel corso
t
della telefonata censurata al progressivo nr. 2398 la DI TRAPANI ribadiva a
MADONIA Giuseppe che la situazione riguardante "i dolori della madre" risultava
non essere ancora stata definita, evidenziando la necessità di dover far trascorrere
-- ,+i>..*
almeno un mese per poterne valutare gli eventuali danni. k&mm&iJ?)
X% T "C a " '
" Ore 15:31 DI TRAPANI Maria Angela e MADONIA Francesco, sempre a bordo
dell'autovettura Citroen C1, si allontanano. Gli stessi, dopo aver percorso
alcune vie cittadine, giungono in via Papa Sergio ove vengono persi di
contatto (ore 15:38).
Ore 15:45 Nei pressi del civico 90 di via Cardinale A. Lualdi, si riscontra, li parcata,
l'autovettura Citroen C1 targata DA688LM.
Ore 17:35 In via Cardinale A. Lualdi, ail'aitezza del civico 55 e 60 si nota DI
TRAPANI Maria Angela e MADONIA Francesco che, camminano al
centro della via, in direzione l'autovettura Citroen C1.
Appena rientrati in auto, DI TRAPANI Maria Angela ed il figlio Francesco discutevano in merito ad
una non meglio indicata somma di denaro, verosimilmente ricevuta in occasione della predetta sosta, e
che il MADONIA Francesco asseriva di voler utilizzare
Di rimando la donna intimava al figlio affmché non faces
Francesco: T m ~ o t t a n t... e
inc...
A conferma di quali fossero le direttive ricevute da MADONIA Giuseppe, il
successivo 18 dicembre 2007 DI TRAPANI Maria Angela si recava presso
l'abitazione di GELARDI Emanuela, ove partecipava alla preannunciata telefonata
del cognato MADONIA Giuseppe, awenuta alle successive ore 16:09. Nel corso
della stessa (registrata al progressivo nr. 2462 sull'utenza in uso alla GELARDI) la DI
TRAPANI riferiva al cognato di aver provveduto a contattare ANGELA, che aveva
p"%*Q,'
n' *;-j**,; ",
4
Maria A: ...
a chi a me?...
Francesco: inc.. .
Maria A: 9 DaDà?
Francesco: .
a papà.. ci vuole... inc...(tanto) per (ad) arrivarci?
Maria A: .
a me?... sangue mio della mia vita.. no conservali tu
Francesco: ... no...
Maria A: no amore mio... questo amore solo ho io... inc...
Francesco: ... inc... 130 euro a nanà e 120 euro a te...
Maria A: no conservali tu che io sto... inc... nel libretto inc... ....
qualche giorno di questo (andiamo in piscina andiamo a ...
prelevare il libretto di là, cosi lo mettiiamo alla posta e cosi
ogni volta che prendi i soldi te li porti sul conto) dobbiamo
avvicinare al Banco di Napoli o lo mettiamo alla posta e ogni
volta che hai i soldi glieli porti tu qua
Francesco: va bene
[...l
Maria A: ...inc... e
nessuno
1
associative. I1 13 dicembre 2007 si otteneva la decisiva conferma alle ipotesi
avanzate. Quel giorno veniva registrato il periodico colloquio in carcere tra il
detenuto MADONIA Salvatore, DI TRAPANI Maria Angela ed il figlio
&) L'analisi del relativo contenuto permetteva di decifrare
Francesco. (&~LEGA.~'o
gli ultimissimi elementi sulle dinamiche associative investigate. La donna, con poche
ma significative parole, descriveva il nuovo incarico assemato a FONTANA
Stefano; quest'ultimo, per volontà del cognato MADONIA Giuseppe, avrebbe, da
allora in poi, provveduto "PER TUTTI".
E' chiaro, qui, il riferimento alla somma che - 1'11 dicembre 2007 -
commentavano la DI TRAPANI ed il figlio dopo la sosta effettuata in via Cardinale
Lualdi.
Sk 164
La vicenda sin qui descritta registrava ulteriori sviluppi alle ore 17:05 de11'8
gennaio 2008 quando, sull'utenza in uso a GELARDI Emanuela (09116373105)
veniva censurata una ulteriore conversazione con il detenuto MADONIA Giuseppe.
PIPPO: come il gatto e il topo ... dimmi una cosa ... eh ... la mamma
come sta? Con i dolori ... cose ... come si sente?
M. ANGELA: mamma bene, bene, bene ...
PIPPO: bene ora?
M. ANGELA: si ...
PIPPO: "buonicedda ci stette" come ... come ..
M. ANGELA: si meglio ... meglio ...
... ...
... ... ...
PIPPO: ah dolori alle spalle cose come
M. ANGELA:
PIPPO:
no, per ora ...
per ora bene
bene, bene, bene, bene ...
M. ANGELA: non ha accusato dolori alle spalle ...
PIPPO: perciò ... allora ...
M. ANGELA: la 'curetta" che ha fatto ... perciò
PIPPO: come?
M. ANGELA: la curetta che ha fatto ...
PIPPO: eh!
M. ANGELA: per ora non ...
PIPPO: gli giova, gli giova ...
M. ANGELA: ci ha dato ... ...
si, gli ha giovato in questo momento ...
[...l
PIPPO: come ...
come sta ANGELA ...
com'è ANGELA? Buona è
fatta?
M. ANGELA: no ... ancora non ... non l'ho vista ...
PIPPO: ho capito ...
M. ANGELA: assai che non la vedo ...
PIPPO: eh assai ...
M. ANGELA: però ...
PIPPO: va bene ... dimmi una cosa ... perciò a mamma "buonicedda"
come è?
M. ANGELA: l'altra sua cugina è proprio tipo ...
$
PIPPO: come?
M. ANGELA: l'altra sua cugina ...
PIPPO: eh ...
M. ANGELA: ... ...
è fuori penso fuori di sé ...
PIPPO: fuori di sé (ride)
165
M. ANGELA: Ah (ride)
PIPPO: si?
M. ANGELA: si! Credo di si
PIPPO: ho capito ... va bene ...
M. ANGELA: anche ... anche sua ...
PIPPO: dimmi una cosa ... altre cose ...
M. ANGELA: anche VINCENZINA
PIPPO : si?
M. ANGELA: si! Ma comunque sono vecchie perciò ... ...
PIPPO : rimbambite proprio ...
M. ANGELA: rimbambite ... perciò
PIPPO : rimbambite ... va bene ...
M. ANGELA: certo ... ognuno ha le sue ...
le proprie ragioni ...p erò
PIPPO: si ...vabbè ...
M. ANGELA: che possiamo fare ...
PIPPO: e vabbè I'età ... e quindi
M. ANGELA: è I'età ... è I'età ...
g)Il ruolo di GENOVA Bartolo inteso "la nipotedi Santina ":la continuità del sostentamento
economico a favore della famiglia MADONIA (inserire qui la scheda di GENOVA)
22
cfi. Decreto di fermo di indiziato di delitto nr. 38108 emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo -
Direzione Distrettuale Antimafia, il 1510 112008 ed eseguito il 1610 112008.
Nel corso della medesima lettrera, la DI TRAPANI manifestava i propri timori
derivanti da una possibile investitura dello Zio DI TRAPANI Michele (inteso ZIA
SARA) a capo del mandamento di Resuttana:
L'l1 febbraio 2008, infatti, DI TRAPANI Maria Angela scriveva ancora una
volta al marito detenuto, informandolo di aver ricevuto, giomi addietro, la visita di
"una nipote di SANTZNA "
(...) SAI L'ALTRO GIORNO E' VEM/TA A TROVARMI LRVA NIPOTE DI SANTINA
ERA DA TANTO CHE NON LA VEDEVO, E MI DICEVA CHE SUA ZL4 SANTINA HA
LASCL4 T 0 PER VL4 CHE GIA' E' ANZLANA IL LAVORO DI RAPPRESENTANZA
DI CORREDO E COSE VARIE (...)
Premesso che SANTZNA già risultava essere emerso quale ulteriore pseudonimo
utilizzato per indicare il GENOVA ~ a l v a t o r e appariva
~~, altrettanto chiaro come
l'impossibilità della stessa di continuare il lavoro di rappresentanza di corredo, fosse
in realtà da riferirsi all'impossibilità del medesimo GENOVA di continuare a reggere
il mandamento di Resuttana, stante il suo stato di detenzione. In alternativa la
medesima NIPOTE D I SANTZNA, risultava aver prospettato alla DI TRAPANI la
possibilità di affidare proprio alla ZL4 SARA (ovvero al DI TRAPANI Michele,
fratello di Diego) tale mansione:
(...) IO GLI HO DETTO CHE ALLA ZIA SARA NON LA VEDO, E CON GLI IMPEGNI
CHE HO NON HO MODO DI VEDERLA NEANCHE CI VADO IN CAMPAGNA, E
QUINDI NON AVEVO NIENTE DA DIRCI. IL TEMPO PASSA, QUESTA RAGAZZA ME
LA RICORDAVO PICCOLA, ADESSO LWWCE HA DUE BAMBINI ED ASPETTA
PURE UNA BAMBINA, INFATTI ADESSO SI E' RITIRATA PERCHE' D E W
BADARE AI SUOI BAMBINI (...)
[.-.l
M. ANGELA: no, prima devono esserci questi fogli ... ora ne ho parlato
pure con CARLA ... gliel'ho detto che è "addurmisciuta"
totale ... ora CARLA fa ... dice:"venerdì ci devo andare io" ...
per cose sue ... dice: " e poi ci chiede lei".
24
Appare opportuno sottolineare come la DI TRAPANI Maria Angela, proponga il suo pensiero nella
valutazione della scelta di un nuovo reggente della consortena mafiosa.
PIPPO: va bene ... ...
vedete e poi se ne parla t u per venire qui
da me quando se ne parla?
M. ANGELA: quando dite voi
PIPPO: ah ...
vediamo per il mese prossimo? Vediamo ...
M. ANGELA: ...
eh va bene dico...
Intanto, il 13 febbraio 2008, DI TRAPANI Maria Angela effettuava un
riservato incontro con il cognato MADONIA Aldo. I due rimanevano in
conversazione sul pianerottolo del dodicesimo piano di via Cimbali 44, tentando di
eludere ogni possibile attività d'intercettazione svolta all'interno di casa GELARDI.
Anche nel corso di questa conversazione, opportunamente intercettata in relazione al
decreto int. N. 717108, la donna comunicava al cognato la visita ricevuta dal
NIPOTE DI SANTINA e della eventuale possibilità di cooptare lo zio DI
TRAPANI Michele a capo del mandamento di Resuttana. -*$i)
segue e sta a casa! ... perchè per ora non è il momento (...)l.
Tornando alla visita effettuata dalla NIPOTE DI SANTINA a casa della DI
TRAPANI Maria Angela, appare opportuno riferire che il 28 febbraio 2008
MADONIA Salvatore, dal carcere, scriveva alla moglie:
(...) IN UNA DELLE TUE ULTIME LETTERE MI DICEVI CHE ERA VENUTA LA
NIPOTE DI SANTINA, E TI DICEVA SE ALLA ZIA SARA POTEVA IhTERESSARE IL
LAVORO DI RAPPRESENTANZQDI CORREDO. MI CHIEDEVO SE UVA COSA DEL
GENERE POTESSE INTERESSARE ALLA ZIA U r W E L L A E PERCHE' NO,
POTREBBE FARE COMODO ANCHE A TE, NON TI CHIEDO DI TUA SORELLA,
PERCHE' UNA COSA DEL GENERE, SO CHE LA SCARTEREBBE A PRIORI, O
POTREBBE ESSERE UTILE A KATLQ, PENSACI SU, IO QUESTA POSSIBILITA'NON
LA SCARTEREI DEL TUlTO (...)
(.. .) AMORE SULL'IDEA CHE TI AVE V 0 DATO DI PARLARE CON LA ZIA UARIELLA
SE GLI POTREBBE INTERESSARE LA RAPPRESENTANZQ DI CORREDI DI SANTINA
COSA HAI FATTO, PER NON PARLARMENE, PENSO CHE L'IDEA NON TI PIACE (...)
8 stato reso chiaro in occasione del successivo colloquio carcerario tenutosi a L'Aquila
il 31 m a n o 2008; nella circostanza, infatti, i due si sarebbero chiariti come segue:
L'S aprile 2008 si registrava lo sviluppo della vicenda sin qui trattata. DI
TRAPANI Maria Angela scriveva ancora una volta al marito informandolo, nei
soliti modi, di aver ricevuto del denaro ("ovetti di cioccolato") dalla NIPOTE DI
SANTZNA e che, al più presto, avrebbe provveduto a consegnarne uno alla suocera
GELARDI Emanuela, owero al cognato MADONIA Aldo (CARLA).
nipote del noto GENOVA Salvatore e padre di due figli maschi a nome Girolamo e
Giuliano, rispettivamente di anni otto e due; inoltre, di lì a poco, sarebbe divenuto
padre, per la terza volta, di GENOVA Carlotta (Palermo, 19 maggio2008). Appare,
dunque, assolutamente certa la identificazione in GENOVA Bartolo del "nipote di
Santina", che, dal contesto delle emergenze in esame, risultava aver collaborato con
lo zio nel lavoro di rappresentanza di corredi (= reggenza del mandamento di
Reasuttana), e che lo aveva sostituito sino alla fine di questa indagine (aprile 2008).
Capitolo 2. Le singole schede:
i MADONIA-DI TRAPANI e la loro ancora attuale centralità
nel mandamento mafioso di Resuttana
NICOLO' : ...
... Maria Angela ha sofferto da picciridda Maria Angela...
Maria Angela ha sofferta da bambina... non ha sofferto ora...
Maria Angela era brava a scuola... voleva andare a scuola...
e a scuola non c'è andata per amore di mio padre... e di
...
me... perchè se ne è voluta venire con noi altri perchè noi
eravamo latitanti... eravamo... non è andata più a scuola e
se ne è venuta con noi... mi segui? A scuola non c'è andata
più... non c'è andata più... hai capito?...
&.
emergeva come centrale.
Difatti, l'ascolto di un primo colloquio carcerario del fratello DI TRAPANI
Nicolò, al quale presenziavano la sorella Giuseppina e la nipote Giovanna figlia di
quest'ultima, forniva utili spunti sia in merito agli attriti interni alla famiglia
MADONIA-DI TRAPANI sia per quanto concerne gli equilibri in seno alla
consorteria, con la contestuale comunicazione al detenuto di quanto accaduto (lupara
bianca) al BONANNO.
11 conseguente approfondimento d'indagine sul carcerario risalente all'inizio
del 2006 ed il contestuale monitoraggio della DI TRAPANI a far data dal 10 marzo
2006, hanno da subito consentito l'acquisizione di una considerevole mole di dati
investigativi che, opportunamente compendiati con servizi sul temtorio, hanno
esaltato profili penali a carico di DI TRAPANI Maria Angela di indiscutibile
valenza probatoria, evidenziandone il ruolo attribuitole dal vertice del
mandamento ristretto in carcere.
A questo proposito si cita l'ambientale in danno di MADONIA Salvatore del
6 aprile 2006 a)Nell'occasione
.
%&W".
DI TRAPANI Maria Angela
riferisce al marito quanto, tra l'altro, dettole dal cognato MADONIA Giuseppe,
quale latore delle disposizioni dal fratello MADONIA Antonino, capo indiscusso del
mandamento di Resuttana, nel corso del colloquio del 25 mano 2006.
SALVATORE: ... può essere che PIPPO viene ... perché lui m i ha
detto che ha presentato pure questa cosa ... se viene
PIPPO ... questa cosa che vuole fare ... non m i piace
tanto...
FRANCESCO: ... che vuole fare?.....
...
...... ...
SALVATORE: Maria Angela cosa mischiniedda ha avuto
dal CORVO
...
problemi hai capito?
...
eh lui ha detto
MAREDDU... cosa
eh
...
vai
e i o questa cosa non
... ...
la vedo PAPA' questa cosa ...
FRANCESCO: ... da chi?
SALVATORE: ... da MAREDDU cosa
sempre una femminedda è...
...
andarci MARIA ANGELA... ....
FRANCESCO: dove deve andare?!
SALVATORE: da MAREDDU... nostro...
FRANCESCO: ah... incomprensibile...
SALVATORE: se ci sono cose... non ci sono cose... sempre una
femminedda... a me m i seccano queste cose papà i o ...
non l'ho mandata mai da nessuna parte scusa... si ...
trova u n modo diverso... non l o so... ma i o n o n...
...
incomprensibile a MICHELE. Troviamo u n altro modo...
lasciamole stare 'ste femminedde...
cose che c i sono i n giro ...
I timori espressi da MADONIA Salvatore risultavano, del resto, più che
fondati. Questa 'sovraesposizione si evidenziava ulteriormente se rapportata alla
figura di MADONIA Aldo, unico congiunto in libertà della famiglia, la cui condotta
criminale è improntata, diversamente da quella dell'indagata, a connotati di maggior
prudenza e riservatezza.
Inoltre, come detto, il "protagonismo" dell'indagata all'intemo delle
numerose diatribe familiari, essendo sempre riconducibili ad interessi e beni di
illecita provenienza, ha consentito di individuare molti beni dei MADONLA grazie
al qualificatissimo contributo di conoscenze della DI TRAPANI.
Del resto, il ruolo via via crescente assunto da DI TRAPANI Maria Angela
nelle dinamiche del mandamento di Resuttana, era già noto per lo meno dall'estate
del 2005 nei più qualificati ambiti associativi. I1 dato investigativo, di assoluto
rilievo, emerge da intercettazioni ambientali svolte nell'ambito dell'indagine c.d.
"Gotha".
In merito si riporta uno stralcio di dialogo tra i noti CINA' Antonino e
ROTOLO Antonino il 18 agosto 2005:
CINÀ: ...
(...) Nino, per quanto riguarda Diego gli ho mandato i
soldi, è giusto? Ora che noi siamo come a Napoli, forse
peggio, ti faccio ridere... Nicola... Ciccio D I TRAPANI
a , @ d u e femmine, visto che
Nicola non c'è. c'è sua sorella che reacie tutta la
situazione e sarebbe la moalie di Salvino...
ROTOLO: Ma che mi stai dicendo?
[...l
Già il fatto della "circolarità" dei colloqui con tutti i MADONIA poneva, dunque,
la donna in una strategica posizione informativa centrale.
Inoltre, in tutti questi viaggi, effettuati da Maria Angela DI TRAPANI quasi
sempre con la compagnia del piccolo MADONIA Francesco, altre volte della
suocera GELARDI Emanuela e qualche volta, quando andava a Parma dal fiatello,
era in compagnia della madre SGROI Rosa e della zia SGROI Lorenza, l'attività di
intercettazione ha permesso di acclarare che non si è mai privata delle comodità,
spostandosi in aereo e ricorrendo quasi sempre al noleggio di un'autovettura con
conducente per gli spostamenti aeroporto casa circonddgle e viceversa (in
@ alternativa sosteneva il costo di un noleggio di autovettura), con ciò manifestando
chiaramente - vista l'apparente mancanza di giustificabili risorse economiche atte a
consentire numerosi viaggi aerei sul territorio nazionale, a volte con cadenza più che
mensile - la presenza di introiti iiiegaii (dato che il reddito deil'indagata risulta,
negli ultimi cinque anni, pari a zero).
Ed è rilevante che nel corso di questi colloqui la DI TRAPANI usava un
linguaggio cifrato, che solo gii appartenenti all'associazione carcerati potevano
intendere.
Oltre che con i colloqui, la DI TRAPANI ha alimentato il flusso comunicativo,
risultato di sicuro spessore criminale, tra i MADONIA in carcere e l'esterno anche
attraverso le lettere, anche queste opportunamente "cifkate", con le quali aggiornava
il marito recluso. Egualmente, utilizzava le telefonate settimanali di MADONIA
Giuseppe al domicilio della madre, ove l'indagata, in più occasioni, ragguagliava il
detenuto sulle più attuali dinamiche del territorio di competenza (sempre in maniera
cifrata).
In ultimo, volendo sintetizzare l'insieme dei profili relazionali, poi sviscerati in
appositi capitoli, che contribuiscono a formare un consistente quadro probatorio a
carico di DI TRAPANI Maria Angela, oltre alla citata funzione propulsiva delle
direttive impartite dal carcere dai MADONIA, si possono citare le seguenti plurime e
rilevanti condotte di interesse.
Difatti, l'indagata si è relazionata:
- sia prima dell'inizio di queste investigazioni che durante le stesse con il noto LO
PICCOLO Salvatore, all'epoca latitante2', reggente del mandamento di San
Lorenzo Tommaso Natale e, dal giugno 2006, dell'intera Cosa Nostra palermitana
(oltre che punto di rifkrimento dei MADONIA su Resuttana). Questi profili
relazionali, per come emerso dall'attività, si concretizzavano o direttamente
(intendendosi con incontri de visu) o attraverso il noto circuito relazionale dei c.d.
pizzìni;
- con BONANNO Giovanni, in ragione del ruolo di reggente dallo stesso ricoperto
in seno al mandamento di Resuttana prima della sua soppressione;
I1 16 marzo 2007, alle ore 09:42, DI TRAPANI Maria Angela, sulla sua
utenza cellulare, riceveva una telefonata da parte della madre SGROI Rosa. Nel
corso della conversazione quest'ultima informava la figlia che, la sera precedente (15
marzo 2007) GIOVANNA (ovvero DI PACE Francesco) le aveva consegnato un
libricino per il catechismo del piccolo MADONIA Francesco, figlio di Maria
Angela
25
La vicenda è raccontata nel demglio nella nota in richiamo nr. 651102-2005 del 02/10/2006 di questa Sezione
ad oggetto "Annotazione circa le risultanze investigative relative all'omicidio di BONANNO Giovanni
MARIANGELA: ah ...vabbè ...
ROSA: ... incompr ... ciao
MARIANGELA: più tardi, non posso venire per ora
Alle ore 12:ll la DI TRAPANI si attivava per il ritiro del predetto libricino,
chiedendo al LO VERDE Massimiliano di accompagnarla presso l'abitazione della
MASSIMILLANO: pronto?
-GELA: ehi MASSIMO ciao ...
MASSIMILIANO: ciao M A R I . ciao ...
MARLQNGELA: ...
ascolta mi sento così male che non ho ...
non posso alzare
nemmeno un braccio ...
devo andare un attimino da mia madre,
mi ci puoi accompagnare cinque minuti, il tempo di salire e
...
scendiamo subito i>ausa) ...
UASSIMO ...
UASSIMILL4NO: ehi ... quando rientro
iWIRL4NGELA: e verso che ora?
MASSIMILLANO: verso l'una e un quarto, l'una e venti ...
U ARIANGELA: eh! Non devi mangiare?
MASSIMILIANO: non ti preoccupare verso l'una e un quarto, l'una e venti ...
MWGELA: va bene ti aspetto ... non riesco ad alzare nemmeno un braccio ...
UASSIMILIANO: ciao ...
MARIANGELA: ... per questo ... ciao ...
Nel pomeriggio dello stesso giorno, alle ore 17:01, veniva intercettata una
ulteriore conversazione telefonica intercorsa tra DI TRAPANI Maria Angela e la
sorella Giuseppina; dalla relativa analisi si delineava, in maniera ancor più chiara, il
percorso terminale seguito dal pizzino prima di essere ritirato dall'interessata: DI
PACE Francesco lo aveva consegnato alla suocera DI TRAPANI Giuseppina, dalla
quale era stato successivamente ceduto alla SGROI Rosa ed infine, da questa,
consegnato alla DI TRAPANI Maria Angela
MXRIANGELA: ...
ah ma uuella cosa a mamma "ci a rette GIOVANNA" (ndr.
gliela dato Giovanna)
GIUSEPPINA: GIOVANNA "a rette a mia" (ndr. l'ha dato a me)
MARLWGELA: ah! E ... ci puoi dire che la nrossima volta gli dice:" senta per
...
favore a me non me le dà" perché è inutile che io adesso ora ...
... ...
devo non e che W posso narla a fu a lei W non d i d ò ...
niente a lei di mio capito?
GIUSEPPINA: uhm ...
MARLLUVGELA: è giusto? Dopo ... dopo quello che aveva detto la ...ti ricordi
quando ... tempo fa? Non deve dire che poi la ...
GIUSEPPINA: ...
e perché perché non lo deve dare a lei perché che che ... ... ...
giusto il discorso?
MARIANGELA: ...
siccome aua in questa in questa C 'è scritto:" chissà dice . ... ..
... ...
gualsiasi cosa dice gliela dà di nuovo a lei .. " .
GIUSEPPINA: e vabbè tu ti faila tua cosa come sempre, no?
MARIANGELA: ... ...
cosa no deve dire, deve dire! deve avere avere il cora se ... ...
...
no io devo dire tutte le cose come stanno devo fare questo? SOIO
...
così lo posso fare eh... dire le cose come stanno GIU (ndr
...
Giuseppina) perché se mi si dice in un modo e poi io faccio in
un altro modo. devo dare la motivazione ...
GIUSEPPINA: eh... e io che ci devo dire ...
MAiUANGELA: invece ... invece di "annacarsi " (ndr. perdere tempo)
GIUSEPPINA: eh ...
MAUNGELA: e prendersela si assume le sue resuonsabilità ...
GIUSEPPINA: uhrn... uhrn...
MAUNGELA: ...
e dice:"guardate uer favore fate lasciatemi fuori da questa cosa
...
- co ... quello che non ha fatto tempo fa che poi me la butta
...incompr ... a me ...
GIUSEPPINA: intanto per ora sta andando là ... per ora farlo andare là ...
MARIANGELA: uhrn ...
GIUSEPPINA: farlo andare là per ora e poi vediamo &... (ndr. abbrev.
Maria Angela)
UARIANGELA: uhrn ...
GIUSEPPINA: va bene?
MARIANGELA: e poi glielo dici? ...
GIUSEPPINA:
ikiwmNGELA:
-
certo ...p er ora farlo andare là e inutile ...
no ... anche perché io entro lunedi, martedì devo uer forza ...
GIUSEPPINA: ... ...
e ...devi per forza cosa se se non ~lieladevi dare a lei che
...
cosa auale è il problema?
MARIANGELA: ...incompr
GIUSEPPINA:
MARIANGELA:
Non gliela dare basta
... ...
. ...
...
si però dico quando dico se faccio diversamente devo ...
scrivere la motivazione quella che è questo ti voglio dire...
...quindi W la devo scrivere GIU (ndr Giuseppina) la motivazione
...
la devo dare non è che DOSSO fare di testa mia e continuare
...incompr ...
GIUSEPPINA: ... ...
e non ho capito non ho capito tu la cosa a lei non la devi dare
... .
devi fare di testa tua.. e aual è per ora ...incompr ...
M4RL4hGELA: come non lo sai dopo che... non la sai ...
GIUSEPPINA: ... ...
eh ti dico non pliela dai e basta non gliela dai e basta. c'è
bisopno ...
hUU4hGELA: si ma poi ...si ma poi a te ... te la dò
GIUSEPPINA: eh ...
iìhU&WGELA: ...
devo ... devo dirle a qua a questa ìl perché non l'ho dato a lei
... hai cauito?
GIUSEPPINA: uhrn...
MARIANGELA: ...
eh la devo dare la motivazione GIUSI questo devo ti ti ... ...
voglio dire ...
GIUSEPPINA: ma intanto ...
ikiwmNGELA: la devo dare la motivazione ...
GIUSEPPINA: ... ma W intanto di te la darei a chi la dovrei dare. senza bisogno di
...
dare né motivazione e nè niente quando poi te le chiedono non ...
...
ora auando poi te le chiedono ...
MXRL4NGELA: ah ...
GIUSEPPINA: ...
poi si vede c'è bisopno di darle prima in anticipo le motivazioni
-
..e
Il 23 marzo 2007, alle ore 13,32, nel corso di una ulteriore conversazione
telefonica, DI TRAPANI Maria Angela riferiva alla sorella Giuseppina di essere in
procinto di rispondere al LO PICCOLO Salvatore I...va be, io sto risuondendo a
chi devo rispondere].[*A$$@@.
.
così.. e il perché lo vogliono sapere ...
...
dobbiamo arrivare davanti alle persone noi perché purtroppo
NICOLA non c 'è. arriveremo davanti agli estranei ...
... devo aspettare che mi ferisce a morte ...per dire poi ancora ...
GIUSEPPINA: non aspettare niente dove vuoi andare vai W'... non aspettare
niente ...
-GELA: ... no, devo ...p erò io andrò avanti non mi interessa ...
GIUSEPPINA: e vai avanti
MARLWGELA: che me nefi-ega ...
GIUSEPPiIVA: ...
vai avanti ... vai avanti cosa vuoi fare fai ...che vuoi che ti dico
M. ANGELA: sangue mio ... ROSALBA ... ROSALBA ti ricordi doveva fare eh
... niente non si è fatta ... mi ha mandato (con il pollice e l'indice
della mano destra indica ~ualcosadi piccolo.ndr) ... ho detto a
CARMELA di ... (con la mano destra mima il pesto dello
scrivereadr) ... niente ... però è stato bene così, sono contenta.
mealio cosi ...
SALVA TORE: ma ... ma ... UARIA ANGELA ...
M. ANGELA: meplio così è vero? ...
Appariva chiaro che la mancata elargizione del denaro richiesto non aveva,
comunque, inciso sulla riuscita del progetto, portato a termine grazie al positivo
contributo del LO VERDE Massimiliano [... niente ... però è stato bene così, sono
contenta, meglio cosi ..,l.
UASSIMILLANO: o r
intendere GENOVA. ndr)...
M. ANGELA: ... ora 2 ritirata!/
ANTONINO: E... ti fai accompagnare... (fa un gesto di intendimento non visibile dal
video) Più distante la macchina, no? E ci vai!
EMANUELA: Eh!
ANTONINO: Me lo saluti!
EMANUELA: Si!
ANTONINO: Ci dici: NINO è incavolato! Gli dici, NINO è siddiatu (seccato) !
EMANUELA: Eh!
ANTONINO: Mi sono spiegato? La dovete smettere! La dovete smettere! Puntualmente,
puntualmente! .....(breve pausa)......I miei, quelli di SALVO e quelli di
NICOLA! Da te! (fa dei gesti non visibili dal video) Mi sono spie..... da te,
che io così controllo!...e poi, ti dico io, quando ti arrivano glieli dai a
GIGIO'!
EMANUELA: e.. senti a me!
ANTONINO: Eh!
EMANUELA: l o invece.....(labiale non visibile al video) (inc.) ,..dottore.
ANTONINO: pio! No. davi andare orima da lui... Poi. se eventualmente c'è una
trascuranza. moi ti mando da lui! Prima. mrova...
EMANUELA: Perché aueilo.. era... oiù imoortante oer m-!
ANTONINO: pio! Devi fare così!
EMANUELA: Sì. si. va bene!
ANTONINO: .....
Poi, quando è che (gesti non visibili dal video) ......poi ,... poi, tu quando tu
ritorni da ..... che vai da PIPPO, la prossima volta mi porta la risposta, mi
sono spiegato? Sono stato chiaro?
EMANUELA:
morte!
ANTONINO: E va be... a noi non interessa niente! Con chi? con MARIA ANGELA?
EMANUELA: (a bassissima voce) MARIA ANGELA (inc.) I
I1 6 aprile 2006, quando proprio DI TRAPANI Maria Angela si recava a
L'Aquila per effettuare il periodico colloquio con il marito detenuto MADONIA
Salvatore &&EG~To:'&), si raccoglievano ulteriori elementi su CINA'. Nella
circostanza DI TRAPANI Maria Angela riportava al marito le direttive che aveva
ricevuto dal cognato MADONIA Giuseppe in occasione di un precedente colloquio
carcerario - avallato anche dall'altro cognato MADONIA Antonino. In particolare, la
donna, per espressa volontà dei cognati, si doveva recare. unitamente alla suocera
GELARDI Emanuela, presso lo studio del dottore CINA'. MADONIA Salvatore,
intuita la "delicatezza" dell'incontro, riferiva alla moglie che era preferibile andasse
MADONIA Aldo. Ciò, evidentemente, al fine di tutelare la moglie e la madre da
eventuali investigazioni di polizia.
M. ANGELA: ...
v
~ oqlii chiedi se c'è aualcosa... poi v a i da CORVINA...
ANTONINO: .
E a noi che ci interessa.. non c'interessa, a noi non interessa questo
discorso!
EMANUELA: ..
e lui. non può essere che lui, dice, manda e dice: per loro, io non .....
ANTONINO: No, e allora perchè ti sto dicendo.., siccome so questo discorso, allora ....da
me! (gesti non visibili dal video) tu da me devi mandare SALVO e NICOLA!
Mi sono spiega.....m i sono spiegato, dico, il discorso?
EMANUELA: Si, si, si!
ANTONINO: ....
NO, quelli solo tuoi (gesti non visibili dal video), per dove li manda, da...
(gesti non visibili dal video) ...manda.....quelli di NICOLA; e di.. e di........e
poi ci...ci pensiamo noi. Va bene? Così io controllo! Ci dici: Puntualmente!
Puntualmente! Ci dici: questa e la prima e l'ultima volta che vengo qua! Ci
....
dici: la prima e l'ultima volta! Mi sono spiegato? Brava! Altre cose, che mi
hai portato da mangiare? (si rivolge alla cognata) scusami...
EMANUELA: Tutto quello che volevi tu!
CARLA: No, non ti preoccupare!
l o sa come rintracciare (abbassa il tono della voce,
...
30
ve andare in n e s a ~o-ma
=li di aueste cose?!
ooi.., con ROSANNA. oerch4
io... madre! ... che ne so, io?!... inc...
EMANUELA:
ANTONINO:
EMANUELA:
... si, dico... non... Don oarlare di aueste cose con
si, si
.... Mi sono sdegefe2
ANTONINO: eh!... dimmi una cosa!,..
~erciòt u semore... semore aI solito auesti,
puesti doioretti aua. diciamo così... alla schiena!? (porta la mano
sinistra alla schiena, ndr)
EMANUELA: ,.. insomma!... certo. forte forte no. ma insomma!.... c'è auando
~ i risento
e e C*&auando no ...
ANTONINO: Ppluzione!?
EMANUELA: ,.. no. niente!... ci passo per esempio...
ANTONINO:
EMANUELA:
...
solo... polo CAPEI U USCI. auesti di là. auelli solo
... insomma... si tira...
...
ANTONINO: si, perché...
EMANUELA: si, si, si... che io così, si, si, si...
ANTONINO: eh!... solo ... inc...
EMANUELA: certo, certo
ANTONINO: ... siccome lei mi aveva scritto, no?
EMANUELA: eh
ANTONINO: dice che c'è l'avvocato, la... quello di Napoli
[...l
ZIA LINA (DI TRAPANI Diego) e il giorno successivo (28 aprile 2006)' sarebbe
addirittura stata notataferma in Piazza San Lorenzo. La DI TRAPANI lasciava così
intendere al marito come la suocera GELARDI Emanuela si fosse autonomamente
(su indicazione del figlio NINO) attivata anche nella ricerca del DOTTORE
CINA'~',non interessandola (volontariamente) in tal senso.
Serve sottolineare come la doma riconduca Piazza San Lorenzo al dottore CINA' Antonino. Ciò
perchi?,come si avrà modo di vedere più avanti, le due dome andranno in cerca di CINA' Antonino
proprio andandolo a cercare in Piazza San Lorenzo. ove insiste la residenza della madre dello stesso
GELARDI Emanuela alla quale chiedeva se la stessa volesse uscire. Ottenuta
risposta affermativa Maria Angela le diceva di farsi trovare pronta per le ore dieci
che sarebbe passata a prenderla a casa sua [A~~ECATO'MIO).
Alle ore 10:37, invece, dopo che le due donne erano state viste citofonare al
civico 12 di Piazza San Lorenzo, all'intemo dell'autovettura Citroen C1 targata
DA688LM in uso a DI TRAPANI Maria Angela veniva intercettata altra
conversazione del seguente tenore
- LP
sua sorella mi ha troncato e mi fa: signora io non DOSSO perchè ho mia madre che
sta male"" La conferma che le donne non erano riuscite nel loro intento, ossia a
contattare CINA' Antonino, si aveva dall'analisi di uno scritto prodotto da DI
TRAPANI Maria Angela ed indirizzato al marito MADONIA Salvatore.
y*r&' ~i"Ygo)
Occorre precisare che la lettera in argomento riporta testuale la data di
"Giovedì 24-05-06". Si ritiene che erroneamente sia indicata la data del 24
maggio2006 in quanto ricorreva di Mercoledì ed anche perché dall'attività non
risultava che la stessa era uscita con la suocera, cosa che effettivamente, invece, si era
verificata, come visto Giovedì 25 maggio2006.
STAMATTINA
SONO USCRD CON TUA MADRE, SONO ANDATA A PRENDERLA PER ALCUNE COSE
CHE PIPPO DESIDERAVA, E COSI SIAMO USCITE INSIEME, MA SENZA PORTARE LO STESSO NIENTE
A COMPIMENTO.
32
Ore 07:55 Inizia il servizio di osservazione nei pressi del civico 44 di via Giuseppe Cimbali di Palermo.
Ore 09:34 DI TRAPANI Maria Angela e il proprio figlio MADONIA Francesco. a bordo dell'autovettura
Citroen C1 di colore grigio met., targata DA688LM (intestata a SCROI Rosa, nata a Palermo 1' 11
maggio1939, residentea Cinisi nella c.da Cipollazzosnc.) giungono in via G. Cimbali. Qui,
all'altena del civico 44, si fermano e vengono persi di contatto.
Ore 09:46 DI TRAPANI Maria Angela, il figlio e CELARDI Emanuela, a bordo dell'autovemira Citroen
CI, escono dalla via G. Cimbali e si allontanano. I tre, dopo aver percorso alcune vie cittadine,
giungono in via Papa Sergio I. Qui, svoltano a sx. per la via Cardinale Rampolla e vengono persi di
contatto.
Ore 09:55 Si nota, l'autovettura Citroen C1 targata DA688LM. parcata nei pressi del civico 8/F di via
Cardinale Rampolla.
Ore 11:13 DI TRAPANI Maria Angela, il figlio e CELARDI Emanuela escono dal civico 8/F salgono a
bordo dell'autovettura Citmen C1 e si allontanano. Gli stessi, dopo aver percorso varie vie cittadine,
giungono in via G. Cimbali. Qui, all'altezza del civico 44 si fermano. CELARDI Emanuela scende
dall'autovettura ed accede al predetto civico (ore 1135).
Ore 11:38 DI TRAPANI Maria Angela e il figlio, a bordo dell'autovettura Citroen C I, escono da via G.
Cimbali e si allontanano. I due dopo aver percorso alcune vie cittadine giungono in via Del
Granatiere. Qui, all'altezza del civico I I, si fermano e dopo aver parcato, in doppia fila, DI
TRAPANI Maria Angela scende dall'autovettura ed accede al panificio "CRQZIANOSolvatore"
ubicato al civico 11/13 di detta via (ore 11:51).
Ore 11:55 DI TRAPANI Maria Angela esce &l predetto panificio si pone alla guida dell'autovemira Citroen
C1 e unitamente al proprio figlio si allontana. I due, dopo aver percorso alcune viecittadine,
giungono in via Emilia ove, ad angolo con la via Ausonia, si fermano. DI TRAPANI Maria Angela,
dopo aver parcato l'autovettura, in doppia fila, scende ed accede all'interno del supermercato
denominato =EFFE 1 srl", ubicato al civico 14-22 di via Ernilia.
Ore 12:08 DI TRAPANI Maria Angela esce &l predetto supermercato. seguita da un soggetto sconosciuto
(basso e tarchiato) che trasporta un carrello pieno di sacchetti di spesa. Quest'ultimo aiuta a caricare i
I
suocera al numero 8/f di via Cardinale Mario Rampolla di Palermo. Che i soggetti
incontrati fossero CINA' Antonino e GRAZIANO Vincenzo deriva dal colloquio
che il successivo 15 giugno2006 DI TRAPANI Maria Angela aveva con il suocero
MADONIA Francesco, lì ristretto presso la Casa Circondariale di Napoli
ANGELA: ah ... l'altro giorno avevo visto tutti e due ... quando sono
uscita con mia suocera ...
dottore CINA' ...
dottore CINA'
... CINA' ...( abbassa notevolmente la voce e comunica con
il labiale, ndr) ...
NICOLO': uh ... (annuisce) ...
ANGELA: a auanto ~ a r eé così (indica aualcosa con la mano destra,
ndrl ... con la Z I A LINA ...
NICOLO': si... si! ...
ANGELA: D
0 0
vedere (comunica con il labiale e con la mano destra
produce il gesto dei soldi, ndr) ...
che dobbiamo fare?" ...
NICOLO': ...
si! si! ...
34
Ore 09.40 D1 TRAPANI Maria Angela, ilfiglio e GELARDI Emanuela, a bordo della Citroen CI, di colore
grigio me!.. targata DA688LM (intestata a SGROI Rosa, nata a Palermo 1'1 1 maggio1939, residente
a Cinisi nella c.da Cipollazzo snc.) escono dalla via G. Cimbali e si allontanano. 1tre, dopo aver
percorso alcune vie cittadine, giungono in via Cardinale Rampolla. Qui, all'altena del civico 8, si
fennano. Dopo aver parcato l'autovettura, scendono ed accedono al civico 8/F (ore 09:53).
Ore 09:54 Nei pressi del civico 8 di via Cardinale Rampolla viene notato. li parcato il qradriciclo AICAM 50,
targato 9,4328.
[...l
Ore 10:38 DI TRAPANI Maria Angela, il figlio e GELARDI Emanuela escono al civico 8/F salgono a bordo
dell'autovettura Cimen C1 e si allontanano. Gli stessi, dopo aver percorso varie vie cittadine,
giungono in via G. Cimbali. Qui, all'altena del civico 44 si fennano. GELARDI Emanuela, scende
dall'autovettura ed accede all'intemo del predetto civico (ore 10:45).
Ore 1053 GRAZIANO Vincenzo viene notato, dietro la vetrata del portone d'ingresso del civico 8/F di via
Cardinale Rampolla. Subito dopo, lo stesso, si addentra all'intemo del medesimo civico.
Ore 11:I 1 si nota GRAZIANO Vincenzo in attesa dietro la vetrata del portone d'ingresso del civico 8/F di via
cardinale m p o l l a e, subito dopo, addentnirsi all'intemo del medesimo civico.
Ore 11:15 GRAZIANO Vince- viene notato, affacciarsi al balcone posto al 2" piano del civico 8/F di via
Cardinale Rampolla. Subito dopo, rientra.
Ore 11:30 GRAZIANO Vincenm viene notato, uscire a piedi da una sbadina. a forte pendenza34. Lo stesso, si
pone alla guida del quadriciclo AlCAM 50 targato 9,4328 e si allontana. Lo stesso, dopo aver
percorso alcune vie cittadine, giunge in via Antigone. Qui. accede all'intemo di una stmdinaM
contrassegnata dal civico 99 e viene perso di contatto.
i
per circa un'ora "prima che ... due giorni prima che lo ... ehhh ... ci eravamo visti!
... e siamo stati un'ora a parlare ... ". In effetti CINA' Antonino il 30 giugno2006
risultava effettivamente detenuto poiché sottoposto a fermo di p.g. il 20 giugno2006,
e, dunque, DI TRAPANI Maria Angela il 19 giugno2006, come detto alla vigilia
dell'arresto del CINA' (ma non due giorni prima - come affermato - ma solo un
giorno prima) si era recata in Via Cardinale Rampolla 8If ove era rimasta per circa
un'ora . Del resto lo stesso MADONIA Giuseppe ha pronunciato nel corso del
dialogo con la cognata il nominativo del dottore CINA': " ... (incomprensibile,
unisce le dita indice in senso di legame, ndr) ... DOTTORE CINA '... ".
Conferma ai contatti con CINA' si avevano da una lettera che MADONIA Antonino
> v il -
il 25 giugno2006 scriveva al fratello MADONIA Giuseppe t i 4 ~ X h $ " .
SALVATORE:
...
- (indica se stessa, ndr)
e perchè?
M. ANGELA: ora, forse, io ce li ho pure addosso! ... perchè si parla di una
nipote ...
un nipote ...
I'AWOCATO CLEMENTI mi fa ... mi
dice ...
MARIA ANGELA ...
dice ... vedi che qua c'è sbaglio ...
parlano di una nipote! ...
dice ...
non sei nipote!
SALVATORE: .S.
M. ANGELA:
. . ... ma chi mi ci ha portato! ... chi mi ci ha ... quando m i ha
detto ... vacci! ... (verosimilmente riferito a MADONIA
Giuseppe, ndr) ... eh! ...
SALVATORE: (esterna disperazione e nervosismo, ndr) ...
M. ANGELA: calmati! ... forse! ... però è una voce che si vocifera dava ...
davanti e dietro ... da tutte le parti ... ma ancora non c'è
niente! ... però si vocifera troppo!
3. 1 rapporti con GENOVA Salvatore.
GENOVA Salvatore, nato a Palermo il 2 febbraio 1958, in atto detenuto, come ampiamente
dimostrato, ha rivestito nel tempo un'importante ruolo all'interno del mandamento di Resuttana,
divenendone il reggente sino al giorno del suo ultimo arresto avvenuto il 16 gennaio 2008 (c.d.
Addiopizzo 1). Appare opportuno specificare come lo stesso, in passato, sia già stato condannato per il
reato di associazione mafiosa, e segnatamente per avere fatto parte dell'organico della famiglia
mafiosa di San Lorenzo, venendo scarcerato1'8 ottobre 2004.
37
La naturale evoluzione della vicenda si bre 2006, giorno in cui veniva registrato l'ulteriore colloquio
carcerario svolto da DI TRAPANI Nicol
Nell'occasione DI TRAPANI Maria Angela specificava al fratello che, da allora in poi, per riferirsi a CARMELA, avrebbero
..., ...
adottato in via definitiva lo pseudonimo ROSY [ah! auundo è di CARMELA ... ROSY! ... ROSYq.
Proprio tale accenno originava nel detenuto la curiosità di sapere se la "picciridda" (GENOVA Rosalia. "figlia di Salvatore")
avesse o meno partorito I...accanò ... (ha parrrtorito. ndr) lo picciridda?], ricevendo in tal senso conferma dalla sorella
[L..)ROSY accanò].Nell'occasione i due accennavanoanche all'awenuto matrimonio della stesa:
In effetti il 12 settembre 2006. nsulta essersi celebrato il mahimonio tra GENOVA Rosalia e REINA Davide. nato a Santo
Stefano di Quisquina (AG) il 23 aprile 1986. I due, effettivamente, il 28 luglio 2006 hanno avuto un figlio REINA Salvatore
(nipote di GENOVA Salvatore).
Era quindi dimostrato come ROSY owero CARMELA fossero appellativi entrambi utilinati per indicare il GENOVA
Salvatore.
Infine giova riferire anche in relazione all'utilizzo dello pseudonimo
SANTINA. In tal senso appare opportuno riportare un breve stralcio del già
menzionato colloquio carcerario registrato il 10 agosto 2005, avvenuto tra DI
h , 3---
Maria Angela: (...) la cugina di sa ... SAIVTINA ... la cugina di CANTINA ...
Nino: VANCHITEDDU?!
Maria Angela: si! una sua cugina ...
amva dalle dichiarazioni rese il 28 novembre 2007 da NUCCIO Antonino
[(...)Ricordo che anche Salvatore GENOVA, VANCHITIEDDU, me ne aveva parlato
dicendomi che nell'ultimo periodo lo stesso era stato affiancato al BONANNO per
controllare sul suo operato].
... ,.~,:
..*% in cui la donna, evidenziava
.T .,* . z:.i~:~... .,, -,.
che GENOVA operava alle dirette dipendenze dello Zio DI TRAPANI Diego,
allora reggente incontrastato del mandamento [... ora c'è CARMELA e gli altri ...
con ZIA LINA!... SAL V 0 me lo aveva detto... stai attenta perché è con la ZIA
LINA !l.
Quanto ai rapporti con la DI TRAPANI, dall'analisi del colloquio carcerario
registrato a L'Aquila il 9 marzo 2006 consentiva già di comprendere che il pervenire
di GENOVA alla co-reggenza del mandamento non aveva risolto i problemi di DI
TRAPANI Maria Angela (e, dunque, della famiglia MADONIA); a dire della donna
continuavano infatti ad essere registrate le medesime mancanze a suo tempo attuate
dal BONANNO Giovanni [IO non vedo CARMELA da dicembre!... no, per ora ... è
per la ZL4 LINA, sicuramente!]
In quella occasione, anche dalle parole di MADONIA Salvatore, si
. - - ..
comprendeva, comunque, che la responsabilità della situazione veniva addossata a DI
TRAPANI Diego [ora ti sto dicendo una cosa... I'ALTRO... I'ALTRO... ti mandava
il cestino... ti manda... ti portava il cestino... per Natale... QUESTO... manco il
... però cosa dovevi andare a fare tu?... una cosa... non dovevi andare in
cestino
campagna? ... a quello! ... LINA! ... gli devi dire ... senti ... MARL.4 ANGELA ...
perchè noialtri combattiamo!? ... minchia! ... io ti sto dicendo... fai quello che ti
dico io!... lasciali perdere!!... vai... TU, quando ti ci presenti, sei SAL V 0 ...
dimentica ... Sei SAL V 0 che ti ci presenti! ,.. non ti ci presenti TU! ... devi dire ...
senti vedi che IO... SALVO... e basta! ... ciao, ciao ... e basta!].
Questa situazione veniva confermata anche il 17 nel corso del colloquio
carcerario registrato presso la Casa Circondariale di Parma, infatti, la DI TRAPANI
Maria Angela riferiva anche al fratello detenuto, come lo stesso ZIO Diego fosse il
reale responsabile dell'atteggiamento di trascuratezza nei loro confronti di
GENOVA Salvatore (CARMELA).~A~.>$Q0'~3)~'
In rapida successione, si avviava un processo di deposizione del DI TRAPANI, che si
accelerava a far data dal 20 giugno2006, quando venivano rese pubbliche le risultanze
investigative della c.d. indagine Gotha. L'estromissione di DI TRAPANI Diego
risultava essere stata disposta direttamente dall'allora latitante LO PICCOLO
Salvatore, così come riferito dalla DI TRAPANI Maria Angela al fratello Nicolò il
14 ottobre. La situazione, poi, evolveva ulteriormente in senso negativo,
concretizzandosi in un serio pericolo di vita.
Per quello che qui ci interessa, 1'08 novembre 2006 DI TRAPANI Maria Angela
indicava al coniuge il successore designato da LO PICCOLO alla reggenza del
mandamento di Resuttana, ovvero proprio GENOVA Salvatore [la ZIA ROSALBA ha
detto a CARMELA che deve essere CARMELA!].
GENOVA, veniva, dunque portato alla famiglia MADONIA.
I1 10 ottobre 2006 si registrava un incontro tra GENOVA Salvatore e GELARDI
Emanuela, moglie del defunto MADONIA Francesco. L'appuntamento, tenutosi
presso l'abitazione di quest'ultima sita al dodicesimo piano di Via Cimbali 44, veniva
nell'occasione mediato da GRAZIANO ~ i n c e n z o . ~ ~
Nell'occasione, seppur le operazioni di intercettazione ambientale ivi effettuate
(decreto int. 1637/06 del 14 luglio 2006) non consentivano di ascoltare la
.. Lconversazioneintercorsa, DI TRAPANI Maria Angela ne avrebbe riferito de relato
alcuni particolari l'O8 novembre 2006al marito [CARMELA da MAMM è andata (..)
va da W M A (...) dice, I 0 ho tutto l'interesse per tutelare VOI.. .l.
Dunque, nel secondo semestre dell'anno 2006 GENOVA Salvatore aveva
abilmente scalato varie posizioni di vertice all'interno del mandamento mafioso di
43
Cfi. capitolo 2.8 L'ascesa di GENOVA Salvatore a reggente del mandamento di Resuttana.
Alle ore 11:18 DI TRAPANI Maria Angela chiamava il cognato MADONIA Aldo
cui riferiva che nel pomeriggio si sarebbe dovuta recare a casa della suocera
(GELARDI Emanuela), per consegnarle "una cosa"; l'oggetto della consegna
appariva, dunque, strettamente connesso al pensierino ricevuto da CARMELA in
mattinata. ]r$$&. $k&&@&
Infine, alle ore 16:32 veniva censurata la periodica telefonata effettuata da
MADONIA Giuseppe ai propri congiunti. Alla conversazione, awenuta presso
l'abitazione della GELARDI Emanuela, prendeva parte anche DI TRAPANI Maria
Angela, recatasi nel fi-atternpo a casa della suocera; la stessa rassicurava il cognato
detenuto circa la consegna del denaro alla GELARDI. La corresponsione del dovuto
veniva nell'occasione indicata come la "somministrazione dei massaggi" effettuata
con successo nei confronti dell'anziana suocera [i...l proprio oggi glieli hanno fath' i
massami e sta benissimo (...)] *[mg*:&*9) n WL/
M. ANGELA:
SALVATORE:
buste
si
... Der MAMMA e Der ME ... hai ca~ito?
M. ANGELA: m
[...l t
M. ANGELA: ...
chi me lo domanda? ...
no! ... CARMELA m i ha fatto
avere aueste cose. hai capito? ...
alchè I O le ho date a
MAMMA ...
e le ho detto te... ...
portale TU là sopra a
GIUSI!
L'implicita conferma in merito al fatto che gli ulteriori destinatari della busta
fatta giungere a GIUSJ fossero proprio i componenti del nucleo familiare di
GUASTELLA Giuseppe, la si otteneva dal successivo lamentato mancato recapito
della busta. DI PACE Francesco, figlio di GUASTELLA Maria (sorella del
detenuto), si sarebbe infatti rivolto a LO PICCOLO Salvatore, lamentandone la
mancata consegna; per risolvere la vicenda sarebbe infine stato interessato in prima
persona proprio GENOVA Salvatore.
<<ah! ... da CARMELA non ho visto niente! ... ti ricordi che avevo chiesto ...
per favore ... se (..) è L'ALTRO che tira ... così ... le manopoline! (mima il
gesto usualmente utilizznto per indicare l'atto del tirare con icfili, ndr) ... e non
lo fa venire nemmeno da ME! (..) ROSALBA>>
<<è ... la ZIA ROSALBA che (con la mano destra accarezza la parte superiore
del tavo10,ndr) la .. la ... plagia secondo me, hai capito? ... >>
C
J Colloquio carcerario registrato presso la casa circondariale di Parma il 21
luglio 2007 con il detenuto DI TRAPANI Nicolò:
<< Avevo chiesto a... tipo a ROSALBA... ti ricordi? Ti avevo detto... Vastasa!
(..) CARMELA... peggio che andare di notte! (..) tanto fa quello che gli dice
-. .
*, , , . ,.., ., . ,,%:p,. .,
7,,~.-
Salvatore
detenuto, che evidenziava le presunte contingenti difficoltà patite da GENOVA
( VANCHITEDDU) a seguito dei predetti arresti [... piange a VANCHITIEDDU ...l.
La donna informava il marito di aver nuovamente incontrato ANGELA (pseudonimo
come visto attribuito al FONTANA Stefano), specificando di essere stata,
nell'occasione, messa al corrente della resistenza, da parte della famiglia di
Acquasanta (quella dei FONTANA e dei GALATOLO), ad una continuazione della
reggenza in capo a GENOVA [a CARMELA sicuro di no neanche morta (..) non la
possono vedere, infatti mi ha detto di dirtelo ... "lo zaino dice non è capace di
portarselo sulle spalle" (...) me lo diceva ANGELA ... dice: "non e ' capace ... vi sta
facendo fare$gure ... dice: "cammina a nome di SALVO (..) dice: ... "si stanno
"
Quanto ai due ultimi nomignoli, stralci di colloquio carcerario sostenuti dal detenuto
MADONIA Antonino - secondo quanto riportato dalla P.G. - provano che corrispondono sempre al
medesimo GRAZIANO. In questo senso, nel corso del colloquio carcerario registrato il 16 agosto
2006, tra il detenuto MADONIA Antonino ed il fratello ALDO, quest'ultimo, nel corso della
conversa za del detenuto le precarie condizioni in cui versavano le casse di
famiglia. ciò, MADONIA Antonino in tutta risposta chiedeva conferma
invece sulla regolare entrata pervenuta dai soggetti indicati con gli appellativi [perché U GNE GNE e
FRATELLO ... ci sono delle cose diciamo che regolarmente, regolarmente ci ha dato ... il RAGIONIERE
I... Immediata era la confernma di MADONi4 Aldo specificando che era l'unica entrata sicura. [ALDO:
...il sicuro è questo! ... CAPELLI LISCI, si! ...l
Nel corso della conversazione, i fratelli MADONIA fornivano involontariamente alcuni indizi
che permettevano di potere identificare, GRAZIANO Vincenzo nel soggetto dagli stessi indicato con
l'appellativo di "U GNE GNE , UHE UHE o w e m CAPELU USCI". MADONIA Aido, riferiva al
fratello che da circa due anni era deceduto uno dei fratelli del soggetto appena menzionato con il
nomignolo di "U GNE GNE , UHE UHE o w e m CAPELLI USCI'; era deceduto a causa di un
infarto. I successivi accertamenti riscontravano che effettivamente GRAZIANO Vincenzo era
fratello di GRAZIANO Ignazio, nato a Palermo il 20 febbraio 1947, natq a Palermo il 12
Quanto a quest'ultimo, come abbiamo visto, i collaboratori di
giustizia (vedi provvedimento nr. 38/08 R.G.N.R., c.d.
"Addiopizzo '7, parlando dei fratelli GRAZIANO, identificavano con il
nomignolo "VICIUZZU" proprio l'odierno indagato GRAZIANO
Vincenzo.
Detto ciò, prima di verificarne i rapporti con la D I TRAPANI,
devono essere analizzate alcune acquisizioni probatorie che
permettono una identificazione certa di GRAZIANO Vincenzo negli
altri nomignoli sopra riportati. I n particolare, nel corso del colloquio
carcerario avvenuto il 1 5 giugno2006 tra D I TRAPANI Maria
Angela ed il suocero MADONIA Francesco, si apprendeva che la
stessa aveva accompagnato il sabato precedente (lO giugno2006)
la suocera ad incontrare il dottore CINA' (ovvero CINA 'Antonino)
e tale "VICIUZZU ", ottenendo peraltro 4.000 euro r$i4$4$i.@'ii45)
I l servizio dinamico effettuato il sabato precedente (1O giugno2006)
a veva verificato che la D I TRAPANI Maria Angela, in compagnia
della suocera, si era recata in via Cardinale Rampolla nr. 8/f, dove
d
: . permane va per circa un'ora. Dai successivi.accertamenti emerge va
l'esistenza presso quel fabbricato di alcuni locali adibiti ad uffici
nella disponibilità di GRAZIANO Vincenzo. Altro
dato di sicuro interesse investigativo era ricavato dal corpo di una
Q lettera datata 11 giugno2006 con la quale D I TRAPANI Maria
Angela informava il marito circa un incontro con "CORVINA"
avvenuto il giorno precedente ed a cui aveva partecipato anche la
madre del detenuto GELARDI Emanuela:
giugno1951, risulta di fatto essere deceduto il Q7 maaaio2004, in Silvi (TE). Causa del decesso:
Arresto Wrdiores~iratorio.
Ancora, nel corso di una conversazione ambientale awenta il 7 settembre 2006 all'interno
dell'abitazione di GELARDI Emanuela, tra MADONIA Aldo e GRAZIANO Vincenzo, MADONIA
Aldo, per prima cosa trasmetteva a GRAZIANO le condoglianze espresse da parte dei fratelli
detenuti ANTONINO E GIUSEPPE, per la morte del suo congiunto ovvero GRAZIANO Ignazio,
precisando che non erano a conoscenza di tale evento [...incompr... prima di tutto e una cosa che
...
dispiace tantissimo ... ti mandano tantissimi saluti affettuosissimi ... sono dis~iaciutial massimo ...
per t u o FRATELLO ... di ... e ...incomprensibile...
uardati insieme, hanno
spinto la P.G. ad affermare che i nomignoli utilizzati nel colloquio sopra riportato
indicavano proprio GRAZIANO Vincenzo.
Ieri mattina sono uscita con tua madre, c'era CORV:iNA, sono stata fortunata
perché in questo modo la mamma ha mantenuto il desiderio e l'impegno che
Pippo ha esternato che io avessi.
Gli elementi oggettivi forniti dall'uomo nel corso della conversazione sopra
riportava, opportunamente riscontrati, permettevano di addivenire alla certa
identificazione proprio dell'odierno indagato GRAZIANO Vincenzo.
I n particolare si riscontrava che:
il ffatello GRAZIANO Domenico effettivamente risulta abitare in questa via Don Orione 10,
pertanto a poche centinaia di metri dall'abitazione della donna GELARDI Emanuela;
ha quattro figli: tre maschi ed una femmina,
il figlio Francesco sarebbe effettivamente convolato a nozze il successivo 01 settembre 2007,
(circa un'anno dopo la conversazione come asserito dall'uomo);
l'unica figlia femmina, GRAZIANO Loredana, risulta effettivamente risiedere nel Comune
di Roma dove ha conseguito la laurea in scienze delle comunicazioni;
- per quanto riguarda l'intervento chirurgico che l'uomo avrebbe dovuto effettuare al ginocchio,
la circostanza era già nota in quanto dallo stesso più volte discussa telefonicamente.
avvenuti rispettivamente il 9 e 10 ottobre 2006, sempre presso
l'abitazione dei MADONIA ed in presenza della GELARDI
Emanuela. I n tali circostanze il GRAZIANO si premurava di fare
conosce personalmente il nuovo reggente del mandamento
GENOVA Salvatore all'anziana donna.
Della rilevanza della visita effettuata da GRAZIANO Vincenzo
e GENOVA Salvatore in casa dei MADONIA, si avvertiva
puntuale riscontro 1'8 novembre 2006. Nel corso del colloquio
carcerario tra D I TRAPANI Maria Angela ed il marito MADONIA
Salvatore, infatti, si apprendeva direttamente dalla D I TRAPANI
dei recenti avvicendamenti al vertice del mandamento mafioso di
Resuttana, avvenuti in conseguenza all'operazione di polizia
denominata "Gotha". I n particolare la donna riferiva al marito che
l 'allora latitante LO PICCOLO Salvatore (nell'occasione chiamato
convenzionalmente ROSALBA, ndr), aveva rimosso D I TRAPANI
Diego dalla reggenza del mandamento mafioso di Resuttana ed
aveva affidato la gestione a GENOVA Salvatore
Le tematiche riportate da D I TRAPANI Maria Angela al proprio
marito, facevano comprendere quanto importate fosse stata quella
visita fatta da GRAZIANO Vincenzo e GENOVA Salvatore
all'anziana madre dei MADONIA; con l'incontro si perseguiva la
duplice finalità di rendere nota la sua nomina a reggente del
mandamento di Resuttana in conseguenza della rimozione del D I
TRAPANI Diego, come disposto dal1'allora latitante LO PICCOLO
Salvatore; e si formalizzava la posizione di GRAZIANO Vincenzo
quale espressione diretta della famiglia MADONIA.
GRAZIANO Vincenzo, pertanto, da questo momento a veva
iniziato a relazionarsi al1'interno del mandamento mafioso di
Resuttana, non soltanto come prestanome dei componenti della
famiglia MADONIA, ma anche come stretto collaboratore del
nuovo reggente di Resuttana.
I n questo senso si devono interpretare proprio le acquisizioni
ottenute nel prosieguo dell'attivita e precisamente il i i gennaio
2007, durante il colloquio carcerario tra la D I TRAPANI Maria
Angela ed il marito, quando, come s'è visto - la donna
informava il coniuge che GRAZIANO Vincenzo, inteso CORVINA,
coadiuvava GENOVA Salvatore nella reggenza del mandamento
-
r,%**% L *G. T x--
CWfi~~rn-Ad
2)
Lo stesso argomento era già stato anticipato dalla donna con
lettera inviata al coniuge il 1 9 dicembre 2006 (si tratta della già
riportata missiva in cui si dice che "CORVINA fa la galletta sotto le
ali di CARMELA".
47
Per i suesposti contatti si rimanda al brogliaccio relativo all'intercettazione in disamina (decreto 881/06).
I1 26 luglio 2007, alle ore 16:18, si registrava nuovamente la presenza del
GRAZIANO Vincenzo all'interno del negozio "CASAGIO' "; anche in
questa occasione la visita di GRAZIANO era stata preannunciata
anticipatamente da LO VERDE Massimiliano attraverso la telefonata
registrata con la quale i due si davano appuntamento per le ore 17:30
successive. servizio di osservazione, controllo e
pedinamento approntato registrava l'ingresso del GRAZIANO all'interno del
negozio.
Analoga situazione era registrata il 4 settembre 2007 allorché, attraverso il
sistema di localizzazione satellitare installato a bordo dell'autovettura in uso a
DI TRAPANI Maria Angela, si accertava che quest'ultima, alle ore 10:16, si
recava in via Montepellegrino dove parcheggiava l'autovettura nelle
adiacenze del negozio denominato " C A S A G I O per ripartire alle successive
ore 10:42; pochi minuti dopo di della DI TRAPANI Maria Angela in via
Montepellegrino, alle ore 10:20, LO VERDE Massimiliano contattava
GRAZIANO Vincenzo, comunicandogli che [erano arrivate le sedie] e
chiedendogli di [incontrarsi nel pomeriggio successivo dopo le ore 17:00].
'P1 telefono cellulare di GRAZIANO Vincenzo, alle ore
17:08 (del giorno 4 settembre 2007), impegnava le celle della zone della
medesima via ~ontepellegrino~~;
alle ore 20.54 successive si registrava una
- - =- A , tebfonata tra LO VERDE Massimiìiano e DI TRAPANI Maria Angela:
0 l'uomo, sinceratosi che la donna fosse a casa, le riferiva che stava per
'--
raggiungerla. $11 5 ottobre 2007, alle ore 1658, LO
VERDE Massimiliano contattava GRAZIANO Vincenzo e, nell'informarlo
di un presunto problema con l'ordinazione delle sedie, gli chiedeva di
raggiungerlo per mostrargli l'ultima serie. GRAZIANO Vincenzo
rispondeva che l'avrebbe raggiunto verso le successive ore 19:00, poiché al
momento era impegnato in ospedale.
I1 9 ottobre 2007, alle ore 12:33, veniva registrato un7ulteriorecontatto
tra il GRAZIANO Vincenzo e il LO VERDE Massimiliano che si
accordavano per vedersi, adottando come di consueto, una motivazione
%
fittizia. :I1 4 dicembre 2007, alle ore 12:27, LO VERDE
229
Massimiliano chiamava GRAZIANO Vincenzo (progr. 12109 Dec. Int.
1657/06) e, con la scusa di un problema con l 'ordinazione della macchina del
.s*: <;$;?w;$,~:
;,: > .',.aL$~;f,-: : ,' v<
Nel prosieguo, saranno esposti gli elementi acquisiti in ordine alla distinzione
tra il danaro che GRAZIANO Vincenzo faceva pervenire a DI TRAPANI Maria
Angela per conto del GENOVA Salvatore, destinato al mantenimento dei
carcerati, e quello invece proveniente dalla gestione del patrimonio occulto dei
MADONIA, recapitato da GRAZIANO Vincenzo e dal fratello DOMENICO
(Mario - Mareddu) o per interposta persona, direttamente presso il domicilio dei
MADONIA, sito in questa via Cimbali nr.44.
La differenza sull'origine delle "entrate" di denaro veniva fatto nel corso di una
conversazione carceraria, awenuta il 16 agosto 2006, proprio tra il detenuto
MADONIA Antonino ed il fiatello minore ALDO. Nel corso del medesimo
colloquio - già riportato - MADONIA Aldo, metteva a conoscenza il detenuto delle
precarie condizioni in cui versavano le casse della famiglia. MADONIA Antonino
in risposta chiedeva conferma, invece, sulle regolari entrate da parte dei soggetti
indicati con gli appellativi U GNE GNE e FRATELLO ... ci sono delle cose diciamo
che regolarmente, regolarmente ci ha dato ... il RAGIONIERE ... Immediato era
l'assenso di MADONIA Aldo che specificava che si trattava dell'unica entrata
sicura. ALDO: ...il sicuro è questo! ... CAPELLI LISCI, si! ... F@@&&wa) .,&C
della voce, ndr)... dell'operaio.... CORWNA... .eh!... dice... (riferisce quanto detto da
MADONU Giuseppe alla madre, ndr)... ogni volta... dice... che ogni mese ti
portano eeehh... (denaro, ndr)... dice... devi dare... dice... vie... dice... vieni qua
Maria Angela... 1500 euro... (ripete, ndr) 1500 euro... ti bastano, dice, per te ed il
bambino? (il bambino è MADONLQ Francesco _figlio appunto dei colloquianti,
ndr)... e io gli faccio... che devo dire?... no o si?!... io... muta!... gli faccio... (da qui
riprende a riferire le parole dette da MADONU Giuseppe in occasione del
colloquio eflettuato con la Maria Angela e con la GELARDI Emanuela il 20
..
maggio2006)... eh!... peti andare. dice... da COR YINO... e gli dici.. che, ogn4
bese, a quelli che da a MAMMA... sia lui (CORWNA, ndr) che suo fratello (il
Fratello di CORYBVA, ndr)... 1000 e 1000 in piùd (CORWNA ed il fratello devono
quindi elargire alla GELARDI, mensilmente 1000 euro in più cadauno, ndr)... dice...
F
poi glieli portano alla MAMMA... dice... e la MAMMA te li deve dare a te (a DI
TRAPANI Maria Angela, ndr)... lo senti!?... tu gli devi fare così! (MADONZA
Giuseppe, di seguito, si assicura quindi che la GELARDZ Emanuela abbia
compreso, ndr)... e lei (GELARDZ Emanuela, ndr)... eh, eh!... ed è Jnito ....
all'indomani... vediamo a (abbassa il tono della voce, ndr)... CORVINO... lei
(GELARDZ Emanuela, ndr)... a PZPPO gli aveva detto che non aveva fatto niente!...
. perchè già, forse, glielo avevano detto prima!... tutti a tuo fratello ALDO!... se li è
i
presi.. ed a me non mi hanno dato niente! ... hai capito?! [M@=@)
-A'-& *"f?
-i(.*
6 232
SALVATORE: Si, ma MARIA ANGELA... ascolta! IMARIA ANGELA... ANGELA
con CORMNA (owero GRAZIANO Vincenzo,ndr)hanno avuto
sempre... (con la mimica lascia intendere: discussioni, diverbi,
ndr)...
M. ANGELA: ...sempre...
SALVATORE: oh.. oh...
M. ANGELA: ..
... no, poi mi chiama per dirmi delle. flnestre 49... dice: ti voglio...
dice: che tu lo sappia! ...come se io non ti ho detto niente, però...
Dice: ma ti hanno deito niente? Gli ho detto: no, non so niente!
SALVATORE: mh...
M. ANGELA: ascoltami! Lo sai mà se l'è venduta.. l'ha venduta..
SALVATORE: mh...
M. ANGELA: ...che dice che se lo sono comprati a fallimento... aitre persone...
però... al che io faccio$nta di non sapere niente... Ci faccio: e
guanto l'ha venduto? ... No, dice... Gli ho detto: non ne ha presi
W? No, dice, niente... dica.. sono rimasti sessantamila euro
(abbassa il tono della voce e contemporaneamente mima il gesto del
sei, ndr). Gli ho detto: ah... allora li investe... No no, dice... quelli
sono serviti a me, dice, perchè io ho altri debiti, dice, da andarmi a
..
togliere. gli altrifallimen ti... Al che guardo e mi fa: ah, dice, a
...
proposito dice lei, dice ,(abbassa il torro della voce, ndr) di questi
...
affim; dice, in passato ha preso centocinquanta milioni! Dice:
lo? Ma..sta scherzando? N O, dice, ciposso portarepure
RAGIONIERE!
SALVATORE: E chi, LUI... proprio LUI?
M. ANGELA: COR KtiYA. si! (con la gestualita delle mani lascia intendere che
CORVINA ha cambiato totalmente atteggiamento nei loro confronti,
ndr) ... Però ora aspetta! Cammina insieme a CARMELA (owero
GENOVA Salvatore,ndr)... (abbassa il tono della voce ed unisce gli
indici delle due mani per intendere: vicinanza, ndr) ...a
...
CARMELA ho capito! Ma non vorrei.. CARMELA è troppo
buona.. che quando fu, fu la ZL4 LINA! Hai capito!... Ho capito
che ci fu sta cosa..
SALVATORE: UARuI ANGELA basta... iK4R.U ANGELA non so niente. non... ..
queste sono tutte le mie cose...
M. ANGELA: A me non ha dato niente!
SALVATORE: queste sono le mie cose... . .
M. ANGELA: ...dice: io questi qua che le sto dando (con le mani indica il numero.
sette, ndr) orni mese...
SALVATORE: ... ..
tutte le mie cose... tutte le mie. tua le miei.. e ora l'ultima..
M. ANGELA: Gli ho dem: ma perchè lei... fallimenti.. gli ho detto... di che cosa?
Gli ho detto: perchè a mio marito gli avete dato... (abbassa il tono
...
della voce, ndr) appartamend.. cose? ma.. quelle sono cose con
i suoifratelli.. lui se la deve sbrigare con i suoi fratelli.. Io ho
sempre fatto tutto... qua per la famiglia (inteso G R A W O
Vincenzo,ng...poi se so... se hanno cose fra loro fratelli, che non
si..
49
I1 fabbricato chiamato convenzionalmente "finestre", con ogni probabilità, è da individuarsi nell'immobile
adibito a falegnameria sito a Palermo via Casteiiana Bandiera tu.3 1; tale fabbricato di proprietà del defunto
GRAZIANO Ignazio, fratello di GRAZIANO Vincenzo, era stato oggetto di procedura esecutiva
immobiliare tu. 1006196, R.Not. 124102, venduto all'incanto il 06/07/2006, ed aggiudicato per la somma di
euro 239.800,OO da GRAZIANO Francesco, figiio del citato GRAZIANO Vincenzo. In seguito detto
immobile veniva alienato alla ditta MAXRICAS s.r.l., con atto notarile redatto il 04/02/2008. (vds.
ALLEGATO Y l l , atto notarile del 04/02/2008 relativo alla vendita alla Max Ricas dell'immobile di
proprietà di G R A W O Francesco) L'immobile di cui in parola era adibito a "falegnameria", come si
desume dalla relazione di perizia e dalla documentazione fotografica, allegata all'esecuzione, ed intestati
ancora a nome di C E N T m O Filippo, nato a Palermo 1'810811944, C E N T m O Pietro, nato a Palermo il
2911011934 e CENTMO Placido, nato a Palermo il 2711 11193 1. 9
SALVATORE: i%fRL4 ANGELA lascia perdere, basta...
M. ANGELA: ...discorsi...
SALVATORE: ..
basta. poi me la vedo io...
M. ANGELA: ...fa ccio finta di niente...
SALVATORE: ...me la vedo io...
M. ANGELA: Mi fa: io questi di qua (con le mani indica il numero sette, ndr)
glieli continuo a mandare sempre... (abbassa il tono della voce,
..
ndr) ...a lei.. settecento... fino a quando posso. dice.. perchè io
qua vorreiparlare, perchè io ho tutte le mie case... tutte in
fallimenti... cose... parlo con ALDO (inteso MADONIA Aldo, ndr) e
mi dice faccia lei.. Ma faccio cosa? (abbassa i1 tono della voce,
...
ndr) ...soldi non ce n'è... & dice:... se lavoro... se voglio
.. ..
lavorare... voplio lavorare. dice.. pure per voi.. dice. ma metti..
SALVATORE: MARIA ANGELA...
M. ANGELA: ..
Adesso. dice... voleva... no... voleva.. fare una cosa là..
FONTANA: Ora c'è Mareddu GRAZL4NO con suojglio che avevano la società
con GALATOLO all'epoca... quando mi ricordo io c'erano:
Mareddu GRAZL4N0, Camiiio GRAZL4NO ufiglfu du '
'mbianchino e un altro Camiiio GRAZiANO che èjìglio di
Mareddu però poi Camiiio GRAZIANO che sarebbe cognato di
Ciccio ONORATO se n 'è uscito e non ha fatto più società con (inc.)
però ora c'è Mareddu GRAZIANO e suo figlio che sono in società
con CALATOLO e MADONLQ, però poi c'è successo che C'era un
pezzo di terreno che auesto terreno era alla Castellana. alla
Castellana stu terreno era araticamente di CENTmEO...
P.M.: CENTINEO chi?
FONTANA: CENTiNEO auello il falegname che fa... Ora stu terreno di
CENTINEO uraticamente l'hanno comurato i GRAZIANO
all'eaoca I~nazioGRAZIANO l'ha comprato stu terreno però si
diceva che auesto terreno era di CALATOLO e di MADONLQ,
quindi mandano a dire, del carcere am*vala notizia e mi arriva a
me e a mio nipote Gaetano di vedere come sono combinatiper
questo terreno, lo manda a dire mio zio Vincenzo e noi facciamo un
appuntamento con IgnaUo GRAZIANO e Mareddu GRAZIANO
al1 Yrenella. Mareddu GRAZIANO quando ci vede, eh ci saluta
bello sis... comunque facciamo questo appuntamento e ci dice a noi,
dice... ci dicemu: Marè, vulemu un appuntamento cu ' to'fiati
Ignazio perché amu a sapiri il discorso di CENTmEO com 'è, come
non è... Dice: ma vedi che già è venuto Giovanni BONAMVO e
Francesco BONANNO che volevano sapere d i p u discursu. Vabbè
non dite niente a loro, dovete parlare con noi. Va bene. &L
spiegano la ... viene, ci fa un appuntamento con Ianazio dopo giorni,
a stu Cinisi, sempre GRAZUNO si chiama u Cinisi e ci spiega che
auesto terreno lui I'ha comprato per i MADONU non è dei
GALATOLO. I'ha comprato solamente per i MADONIA auindi stu
terreno di CENTINEO è di Salvo MADONIA addirittura
s~eciticamente.Tutto qua. Noi mandiamo a dire a Vincenzo
GALATOLO e a Pino GALATOLO: viriti ca Ianazio c'ha detto che
guesto terreno è di... l'hanno comprato per Salvo MADONLA.
P.M.1: E quelli si acquietarono?
FONTANA: Eh?
P.M.1: A quelpunto si...
FONTANA: O si zittinu o si zittinu, cu ' chiddi un si ci putìeva!
P.M.1: Quindi siamo anni '80,fine anni '80, perché Salvo MADONIA è
detenuto.
FONTANA: Ma Salvo MADONIA è detenuto, io sto parlando quando ero fuori
io, nel '96, questo discorso l'ho risolto nel '96.
P.M.1: Quindi anche Ignazio GRAZIANO era in rapporti con voi, con la
mafia?
FONTANA: Si, si.
P.M.l: Solo con lei o anche con i MADONLA?
FONTANA: No, con i MADONLA aveva dei terreni, un ap~ezzamentodi terreni
che praticamente stu terreno è dei CENTINEO, sempre in cas...
alla Castellana e stu terreno è stato comprato, è stato comprato, nel
mentre che erano tutti in carcere e I'ha comprato proprio Ignazio e
mi hanno incaricato i GALATOLO per andare a vedere com'erano
combinati con questo terreno e io con mio nipote Gaetano ci siamo
recati al1 'Arenellae abbiamo avuto un appuntamento con Mareddu
GRAZIANO e Ignazio GRAZIANO per farci spiegare, perché i
MADONLA praticamente se ne. volevano impadronire di questo
terreno e per farci spiegare per chi e come avevano comprato questo
terreno perché i GALATOLO dicevano che erano in società, i
MADONIA dicevano che era u suo, alla fine abbiamo concluso
che... Ignazio ci ha detto che auesto terreno l'aveva comurato
direttamente per Salvo MADONL.4 e stu terreno ancora esiste, di
CENZ5VEO...
P.M.1: Ed è di Salvo MADONIA.
FONTANA: ...e dice che... mi ha detto che è di Salvo MADONLA e io ho fatto
sapere in carcere che era di Salvo MADONIA.
Ho capito ma posso chiedere scusa una domanda sola...
Sì, certo.
...no se questo discorso dei MADONLA mi pare di capire quindi che
ci sono tutta una serie di beni di MADONLA... da chi vengono
gestiti sti beni? Cioè arrivano soldi, a chi arrivano questi soldi, chi
le gestisce ste cose?
FONTANA: A chi am'vano prima i soldi noi li... cioè noi, quelli, i soldi che eeh
glieli davamo a Francesco BONANNO.
A Francesco BONANNO quando c'era Francesco BONANNO
reggente.
P. M. : E ora?
FONTANA: Poi ora... ora penso che gliel'hanno... Diego DI TRAPANI,
FONTANA: Tutti i beni di GRAZUNO, tutti i beni di GRAZIANO per esempio
sono tutti dei MDONZA e stu terreno di CENTZNEO è dei
MADONLA...
P.M.: E si trova dove?
FONTANA: Alla Castellana, una traversa della Castellana...
P.M. I: Sa di campi di calcetto o dei MADONIA o dei DI TRAPANI?
FONTANA: No, no.
P.M.: Ma quando lei dice la Castellana è Via Castellana a Borgo...
FONTANA: No, no. è ~roprionella zona nostra, dove che c'è ... allora andiamoci
da un altro lato, via n a o n de Revel, dove c'è il deposito delle
sigarette a destra. qua dentro scendendo C 'era, C'era ddocu una
falepnameria che era di CENTZNEO, tutto stu terreno qua
appartiene a...
SALVATORE: mi stavo dimenticando ... una cosa ... CORnNA! ... senza bisogno di dirgli
niente ... parli con CARMELA (owero GENOVA Salvatore,ndr) e gli dici
...
... sai, CORVINA... aveva necessità di questo di parlare con QUE ...
dice ... sono usciti ora ...
M. ANGELA: mh
SALVATORE: INCOMPRENSIBILE... e hanno bisogno di lavorare!
M. ANGELA: (annuisce, ndr) ... mh
SALVATORE: se ...g liela ... gliela chiedo IO. Questacortesia! ... non c'è bisogno che a
LUIglielo dici TU (tu inteso CARMELA, owero GENOVA Salvatore, ndr)
... che sia TU (questa volta indica la moglie DI TRAPANI Maria Angela,
ndr) ... e!
M. ANGELA: si... si... vabbè... glielo dico!
SALVATORE: cioè ... mi sono spiegato, MARIA ANGELA?
M. ANGELA: si, si
SALVATORE: ... a dire ... prima ... se èpossibile ... questa cortesia gliela chiedo IO
(indica se stesso, ndr) ...
M. ANGELA: si .. - . . .= - . :. L1. .
SALVATORE: cioè ... per vedere ... me la devo vedere tutta con QUESTO ... IO! ...
M. ANGELA: si
SALVATORE: me la devo vedere ... l'hai visto cosa ha fatto?! ... le porte (riferibile ad un
luogo, ndr) se l'è ven ... e perciò ... francamente ...
M. ANGELA: e l'altra volta voleva ... incominciare ... (a lavorare, ndr) ... e da ROSALBA
(owero LO PICCOLO Salvatore,ndr)... gli ha mandato a dire no, ...
interessa a NOI!
SALVATORE: e IO ti sto dice ... ti sto dicendo ... di pregare ...
M. ANGELA: ... una cortesia ...
SALVATORE: dice ... dice SAL V 0... cioè ... sono ... sono usciti adesso ... sono in mezzo
...
ad una strada... di poterli aiutare se è possibile!
[...l
SALVATORE: MARU ANGELA ... ascolta ... TUgli devi chiedere a CA ... se è possibile,
...
questa cortesia! ... cioè la risposta te la devono portare a TE!
M. ANGELA: si!
SALVATORE: ... nel momento in cui... gli dici... senti ... (breve pausa, ndr) ... se ne vada
a lavorare!
M. ANGELA: si!
SALVATORE: ...
cioè devo vedere come... come si comporta! ancora....
M. ANGELA: va bene ... come si comporta chi?
SALVATORE: LUI!
M. ANGELA: COR WNA?
SALVATORE: eh!
M. ANGELA: ah!
SALVATORE: ...
cioè non facciamo che co ... come si chiama ... CARMELA va loro ... ...
...
dato che dici che camminano insieme (affianca le dita indice, ndr)
M. ANGELA: ...
sono eh!
SALVATORE: eh! ... prende e alielo dice LUI (CARMELA, ndr) ... per farsi bello!
M. ANGELA: eh!
SALVATORE: ... ... ... ...
... cioè gli devi dire gli chiedi questa se è possibile che te lo dica
a TE!
M. ANGELA: ...
se è possibile a ME (incica se stessa, ndr) ... che poi lo devo dire 1 0 a ...
(abbassa il tono della voce e pronuncia il nome con il labiale, ndr) ...
CORnNA ...
5. 1 contatti con FONTANA Stefano e FONTANA Gaetano.
b aveva proweduto a pagarle i biglietti aerei; la donna inoltre riferiva che della bontà
d'animo di Sergio ne avevano approfittato in parecchi e, a tal proposito, testualmente
riferiva.
Questa logica conclusione appare l'unica, in effetti, a cui poter approdare; infatti deve essere
naturalmente escluso FONTANA Angelo, fiatello di Stefano, recluso e collaboratore di giustizia, così
come non può essere preso in considerazione FONTANA Angelo, nato a Palermq il 1 1 aprile 1980,
Nel febbraio del 2006 FONTANA era sottoposto all'obbligo di dimora nel
comune di Roma (via della Farnesina nr. 216), poichè scarcerato per decorrenza
termini massimi previsti per la custodia cautelare (era stato arrestato 16 novembre
2001, dalla Polizia di Stato della Questura di La Spezia), ma h i v a usualmente e di
frequente di permessi accordatigli per assistere alle udienze del procedimento penale
in cui era imputato a Palermo. Proprio in capo a FONTANA Stefano, quindi, doveva
essere ricercata la responsabilità della gestione della famiglia.
-figlio distefano, anch'egli arrestato il 04 agosto 2005 e tuttora detenuto presso la casa circondariale
di Palmi (RC). Gli altri due figli di FONTANA Stefano, owero FONTANA Gaetano, nato a
Palermo 1'1 marzo 1976 e FONTANA Giovanni, nato a Palenno il 17 agosto 1978 (quest'ultimo
pure detenuto, anche se in regime di semilibertà, presso il carcere di Opera) devono essere scartati, alla
luce di talune risultanze emerse dalle intercettazioni dei colloqui carcerari:
- nel corso del colloquio carcerario concesso al detenuto MADONIA Salvatore il 10 maggio2007,
DI TRAPANI Maria Angela, discutendo con il marito sul conto del soggetto indicato con
l'appellativo di ANGELA, riferiva di averlo incontrato unitamente a suo figlio [...era ANGELA e
SUA FIGLL4.q.
- durante il colloquio carcerario de11'8 febbraio 2007, MADONIA riferiva alla moglie che in
passato, nei periodi di detenzione di ANGELA I... ...
mentre non c'erano 1, si era sempre
interessato ai suoi familiari, non lesinando gualche buon consi~lio(..) ai SUOI FIGLI. ..
; venivano, inoltre, forniti ulteriori dettagli sui parenti della stessa ANGELA,
lasciando chiaramente comprendere come lo stesso avesse un fkatello collaboratore di giustizia
... ...
[LORO hanno a SUO FRATELLO che gli è risulrato (...)non è che può oiangere
FRATELLO oer un altro FRATELLO ...l.
Alla luce di quanto sopra, (ANGELA ha figli ed un fkatello collaboratore di giustizia) non può essere
raggiunta identificazione diversa da quella che individua la stessa ANGELA in FONTANA Stefano.
P.M.l: Nella zona?
FONTANA: Nella zona perché sono uscito con l'affidamento i n
prova, che dovevo uscire alle 7 d i mattina e m i dovevo
ritirare alle 8 d i sera a casa...
P.M.l: Quindi era sempre reperibile.
FONTANA: Ero sempre reperibile e poi ero l'unico che potevo
approntare...
P.M.1: Perché (inc.) tutti i detenuti?
FONTANA: Tutti i detenuti, si.
P.M.l: E ad aprile '97 che succede?
51
Tutti tratti in arresto in "Gotha"
C)- 244
delineare, ancora più nitidamente, l'episodio estorsivo subito da ARIOLO Sergio e,
di conseguenza, anche le modalità di esazione del pizzo, oltre che i soggetti che, pure
in passato, se ne erano direttamente occupati.
NICOLO':
*
... ma dice che la nipote di tua suocera ... inc...
MARIA ANGELA: ... ora si!.... prima si! ... ora gli ha detto....
NICOLO': e..
MARIA ANGELA:
, - ic
[...l
MARIA ANGELA: ... comunque sia... è aiusto che a SERGIO (indica la SGROI
Lorenza, amica di ARIOLO Sergio, ndr) @ i- -
oani... ouni anno... ?! ... scus...?! ... è norm... è giusto che
ora li devono prendere da noialtri?!
NICOLO' : ... ma dove...? ...incomprensibile... nostro?
MARIA ANGELA: no! per le cose sue!
NICOLO' : ah!
MARIA ANGELA: ... è giusto?
NICOLO' : non ci... e io mica ci posso entrare nelle cose loro!... non ci
posso entrare!
MARIA ANGELA: ... no. lei se li urende!... no. tutto aua viene!! ....non è
più la ... ...Incomprensibile.....( si avvicina con il capo alla
zia SGROI Lorenza e con il labiale cerca di far comprendere
al fratello di chi stia parlando e contemporaneamente porta
il pollice della mano destra dietro 'di lei. La SGROI Lorenza,
comprende la riservatezza della conversazione ed
istintivamente copre il microfono del citofono che ha nelle
mani ndr ...) ... da MARIANNINA?... (lascia intendere che
stia cercando di dare un riferimento al fratello. ndr)...
NICOLO': .. non c'entra niente!! (con tono seccato ndr)
MARIA ANGELA: ah .... Lo so!...
LORENZA: non si può immischiare ... (riferito al D I TRAPANI Nicolò ndr)
MARIA ANGELA: .. no ... non c'entra ...
NICOLO': ... ah ...
MARIA ANGELA:
[...l
MARIA ANGELA: ... anche perchè... per ora...(comunica qualcosa utilizzando
la mimica, ndr) ....
a lui!
NICOLO': (lascia intendere di non aver capito, ndr)
MARIA ANGELA: (ripete ndr) ...
a n t e vuole
0
-ARA... e la Z I A SARA l'ha rinreso
(ovvero li ha ripresi ndr)
LORENZA: .-.. ...
aspè tè ... '(le
. .passa il citofono ndr) \ i
NICOLO': ....ah!
MARIA ANGELA: ...Der dirali che la dovevano finire!
Diretti riferimenti alla detta estorsione venivano poi fatti, anche nel corso del
colloquio carcerario de11'8 febbraio 2007, intercorso tra DI TRAPANI Maria Angela
e MADONIA Salvatore. in questa occasione, la donna, ribadendo al marito come
ARIOLO Sergio (in questa occasione indicato con il nome di "LUISA", ndr.)
pagasse periodicamente a FONTANA Stefano [LUI ... LUISA ooni ... oli ... da
guesti (sfreoa pollice ed indice ad indicare denaro, ndrjl, riferiva come quest'ultimo
si fosse addirittura offerto di destinarle, in via continuativa, la messa a posto riscossa
dallo stesso Sergio.
M. ANGELA:
SALVATORE:
ah!
eh!
...
ANGELA ...
M. ANGELA: LUI ...
LUISA oani ... ...
cili da auesti (sfreaa pollice ed
indice ad indicare denaro. ndrl ...
SALVATORE: si ...
M. ANGELA: ...m
.., e allora gli
faccio ... ah! ... e che sono scema! ... subito gli ho detto ...
no ... non mi devi fare aue ... sono cose VOSTRE ... ali
S n t e ... non lo
permetto! ... capito? ... così ...
Nessun dubbio può nutrirsi poi sulla identificazione in ARIOLO Sergio del soggetto
indicato come LUISA: vale ovviamente, anche in questo caso, il meccanismo
solitamente utilizzato dagli indagati per celare la reale identità dei soggetti nominati
(indicazione di .nome femminile, per intendere un congiunto uomo). Così, -ne&
fattispecie, citare LUISA (da identificarsi in CANNIZZARO Luisa, nata a Palermo il
16 novembre 1968), significava volerne indicare il marito ARIOLO Sergio.
Nel corso del colloquio del 2 agosto 2007, concesso al detenuto MADONIA
Salvatore, venivano acquisiti ulteriori elementi, direttamente riconducibili alla
estorsione messa in atto dalla famiglia FONTANA, nei confronti di ARIOLO Sergio.
In particolare, DI TRAPANI Maria Angela riferiva al marito di una conversazione
avuta con lo stesso ARIOLO, nel corso della quale quest'ultimo gli aveva
rappresentato alcune lamentele, in quanto, nonostante fosse stato sempre puntuale
nell'elargizione del pizzo, aveva dovuto subire un aggravi0 delle richieste estorsive da
parte di FONTANA Stefano: quest'ultimo, infatti, aveva preteso dalllARIOLO
pagamenti mensili.
ck
SALVATORE: MARIA ANGELA... ....
a me... io mi... ci ho riflettuto...
eh... su... su ANGELA?
M. ANGELA: Mh...
SALVATORE : Può essere che.... (ride, ndr.) non si fa vedere più
completamente?!
M. ANGELA: Non si è fatta vedere più, infatti!
SALVATORE: Eh... e allora... io me lo immaginavo!
M. ANGELA: Eh... Infatti andò pure da (abbassa il tono della voce,
ndr.) SERGIO... andarci a dire: (abbassa il tono della
voce, ndr.) ogni mese... (con la mimica lascia
intendere: devi venire a dare, ndr.)!
SALVATORE: Ba... MARIA A ....
M. ANGELA: QUELLO fa... dice... Ma io... una volta all'anno... dice
non sono stato sempre... Ma... di sono un ....
pochettino ...
La vicenda fin qui discussa, relativa alla estorsione subita da ARIOLO
Sergio, pone in evidenza come, in capo a FONTANA Stefano doveva (fino al
momento del suo arresto) ricercarsi la responsabilità della amministrazione delle
entrate della famiglia delllAcquasanta, oltre che la titolarità della gestione mafiosa di
quel territorio.
Analoga vicenda era peraltro già stata registrata nel maggio dello stesso anno;
il 10 maggio2007, infatti, DI TRAPANI Maria Angela raccontava al marito di una
rapina perpetrata proprio ai danni del negozio CASAGZO' per la quale, su richiesta di
GUASTELLA Maria, aveva incontrato FONTANA Stefano e suo figlio
FONTANA Gaetano.
La rilettura dei dati GPS installato, sulla CITROEN C1, targata DA688LM, in
uso a DI TRAPANI Maria Angela documentava, in effetti come alle ore 16:37, la
vettura si fermava in un punto individuato dalle coordinate GPS Lat. N 38O8'38",3
..~,
-.-
.. . ~ .
La sosta in via Ammiradio Rizzo, nei pressi del civico nr. 55, l'unica fatta
dalla donna nel territorio sotto la competenza territoriale della .famiglia mafzosa
E
delllAcquasantacome si vedrà è significativa.
I1 giorno successivo, 19 dicembre 2006, DI TRAPANI Maria Angela
scriveva nuovamente al marito detenuto MADONIA Salvatore; il contenuto della
lettera forniva i necessari riscontri per valutare come awenuto l'incontro tra DI
TRAPANI Maria Angela e la famiglia FONTANA: ~ ~ ~ $ ~
Sai ieri ho visto ANGELA ti manda i suoi saluti ed auguri per un sereno Natale. Mi
ha detto che ci pensa sempre e che per te ha particolarità e che per te e il bambino la
casa è sempre aperta,
M. ANGELA:
...
si
SALVATORE: ... della buonanima di PAPA' ... se lo possono ... se lo
possono ...
M. ANGELA: certo ... no, lo chiama ... dice ... no ... mi ha detto a ME
... dice ... no ... dice ... I O quando ... dice ... ho visto ...
dice ... che è un RAGAZZO ... dice ... arrisittato --
(apposto, ndr) (...)
Sono molteplici, come si può ben vedere, gli spunti informativi meritevoli di
opportuna evidenza:
M. ANGELA: 3 3
da co ... ali avevo chiesto ... MARIA ... c'erano andati
raoina a mano armata, ndrl ... meschina! ... in
continuazione ... UNO con ...
con la cosa ...
(mima una
passamontagna o simile, ndr) ... QUELLA a terra ...
caduta
...si è fatta pure la pipì addosso! ...
e siccome ...
è UNO
0
0
a a
... per TE ... la ... oroprio ... (porta la mano alla bocca per
far intendere il rimetto ~ r o v a t onei confronti del detenuto
da ANGELA, ndr) ...
SALVATORE: vabbè ... MARIA ANGELA ...
M. ANGELA:
... dice ... ma è ... cretina?! (porta il dito indice alla
tempia ad indicare pazzia, ndr) dice stanno ... ...
mancando ~ ~ O D Dassai O con CORVINA! (il riferimento è
al comportamento posto in essere da CARMELA e CORVINA,
ndr) ... dice ...
TUTTE E DUE CARMELA e CORVINA ...
(unisce le dita indice ad indicare vicinanza, accordo, ndr) ,
venaono aua ...
a s~adroneaaiare dice in ... ...
continuazione! dice ... ...
vanno dentro le case da ... ...
(mima il gesto usualmente utilizzato per indicare il bussare
alla porta, ndr)
SALVATORE: MARIA ANGELA ...
alielo vuoi dire che PAROLA ...
INCOMPRENSIBILE ...
M. ANGELA: ... gli ho detto ...
I O non so niente M I O MARITO e fuori ...
...al di fuori di ogni ...
SALVATORE: no ...
ali dici ...
M I O MARITO è isolato! ....
M. ANGELA: gliel'ho detto ...
SALVATORE: oh!
M. ANGELA: &
1
1
.- (a gesti indica un peso gravante
sulla spalla, ndr) ...
lo sai che fa? dice ora? fa ... ... ...
? p (mima il dissenso esternato
da ANGELA, ndr) ...
nel mentre TU parli con CORVINA ...
senti parlare IO ...
muta! ... ...
faccio finta che non sento ne
alllUNO e ne alllALTRO!
SALVATORE: basta, non voglio sentire ...
M. ANGELA: ah! ( ~ o r t ala mano alla fronte, ndrl
reci~roca! ...
ma è una cosa ...
SALVATORE: eh ...
semDre è stato ...
M. ANGELA: però ...
I O faccio finta che non vedo ne all'UNA ne ... ...
alllALTRA! . e or mi a .. o t
ndrl ... ho un wensiero ... ...
dice che voalio fare a
M. ANGELA: rimettati!
SALVATORE: sempre! ...
questo non ti fa onore?!
%
M. ANGELA: onore!
SALVATORE : quello che no ti non ti ...
non capisci! ...
M. ANGELA: onore!
SALVATORE : TU non capisci! ...
le altre cose non m i inte ...
M. ANGELA: e che vuoi dire?
SALVATORE: no! ... cioè ...
256
[...l
SALVATORE: ..
ti ho fatto I'esem~io. che TU stessa... mi dici... dici ...
[
un oraoalio?! e di ... ...
M. ANGELA: si
SALVATORE: - p
M. ANGELA: mh, mh
SALVATORE: cioè ...i F I ... gli strucchiu ...
M. ANGELA: tutto il rispetto ...
da cosa
SALVATORE: ...
qli strucchiuluti dei fiali di ENZO
M. ANGELA: si
SALVATORE: m
m
maschi?!
M. ANGELA: si
SALVATORE: che ci andavo, solo?!
M. ANGELA: dice che sei stato semvre I'UNICO che ha semvre
D
remore ...
senza avere ad esem~io tipo ...
di fare ... ...
favoritismi ... soltanto per convenienza ... dice mai! ... ...
I'UNICO! dice ...
l'UNICO! ...
e lo diremo sempre! ... ...
l p '
...
ndrl solo!
SALVATORE: scusa ... lo sa TUA MADRE ... lo sanno TUTTI ...
M. ANGELA: ...dice ...
ma TU solo! (indica il marito, ndrl e voi ...
p
SALVATORE:
perchè è aiusto
eh ...
...
in tutte le sue cose!
auesto non è oraoalio?! non è oraoqlio?!
così mi dice!
...
...
M. ANGELA: orgoglio!
SALVATORE: però ...
nel momento ...
sarebbe cancellato ...
M. ANGELA: mi dispiace ...
dice ... per TUTTI G L I ALTRI ... ma non ...
esiste!
SALVATORE: . ..
cance .. cancellato . lo sai da che cosa? .. perchè le cose .
...TU lo vedi ... i SUOI FIGLI, girano! ... sangue mio!
M. ANGELA: si
SALVATORE: ... e vedono ... QUESTO (ARIOLO Sergio, ndr) con ... -,
QUESTA (LO CRICCHI0 Margherita, ndr) ...
~'QU'ESTI? ...
dice ... eh ... è la CUGINA D I SALVO! ... PAROLA
INCOMPRENSIBILE
[...l
SALVATORE:
che I O ... mi coricavo ... con SUA SORELLA! (unisce le
d U 1
M. ANGELA: si
SALVATORE:
con i SUOI N I P O T I ...
(si correaae, ndrl ...
con i S U O I
CUGINI ...
M. ANGELA: si, si
SALVATORE: oh! ...
ma ...
si ... mi ... (indica se stesso, ndr) una cosa ...
del genere?
M. ANGELA: no
SALVATORE: manco potevo ... m i gra ...
(mima il graffiarsi la faccia, ndr)
... però ...
la coincidenza cioè ... ... I
Oltre alla già ampiamente illustrata autorità che FONTANA Stefano esercita sul
territorio dell'Acquasanta, pare opportuno analizzare gli altri dati informativi
desumibili dalla conversazione:
- intanto era emerso in modo estremamente chiaro il forte dissidio che contrapponeva
FONTANA Stefano a GRAZIANO Vincenzo e GENOVA Salvatore, (in quel
momento reggente del mandamento). DI TRAPANI Maria Angela riferiva al
marito delle lamentele ricevute da FONTANA, in merito ad ingerenze esercitate
proprio da GRAZIANO e GENOVA, nel territorio di propria competenza
[CARMELA ... dice ... che deve ... dice ... ma è ... cretina?! (...) dice ... stanno
mancando troppo assai con CORVINA! (...)... vengono qua ... a spadroneggiare ...
dice ... in continuazione!]. La donna riportava al marito le recriminazioni di
ANGELA, che aveva raccontato che CARMELA e CORMNA si erano spinti
finanche ad avanzare richieste estorsive nella propria giurisdizione [TUTTE E DUE
... CARMELA e CORVINA (unisce le dita indice ad indicare vicinanza, accordo,
ndr) ... dice ... vanno dentro le case ... da ... (mima il gesto usualmente utilizzato per
indicare il bussare alla porta, ndr) ... eh ... niente ... cose ...l. In ogni caso, veniva
ribadita, da entrambi i coniugi, la datata e perdurante acredine che opponeva, ormai
da tempo, FONTANA e GRAZIANO [ah! @ortu la mano alla fronte, ndr) ... ma è
una cosa reciproca! ... (...) eh ... sempre è stato ...l.
- il racconto della donna aveva evidenziato, inoltre, il giudizio fortemente critico
.
L -
nutrito da FONTANA Stefano sul conto di GENOVA Salvatore; quest'ultimo,
I.
q&, 258
- ancora una volta si rilevava il rapporto di particolare rispetto nutrito nei confronti di
MADONIA Salvatore da FONTANA Stefano. DI TRAPANI Maria Angela
riferiva che quest'ultimo, preannunciandole di avere un pensiero per Salvo, le aveva
detto che presto avrebbe provveduto a farglielo recapitare [... ed ora mi ha detto ...
dice ... .(ANGELA,ndr) ... ho un pensiero ... dice ... che voglio fare a SALVO ... dice
... alpiu presto ... dice ... glielo faccio avere ... 1. Maria Angela raccontava, poi, al
marito che FONTANA le aveva confidato di nutrire una grande considerazione nei
confronti suoi, esortandola a riportare la propria disponibilità al detenuto per
qualsiasi evenienza futura [... I 0 per LUI ... (mima il rispetto estemato da ANGELA
nei confronti del marito, ndr) ... glielo deve sempre dire ... qualsiasi cosa ... ha
bisogno di ME ... solo per LUI!].
1.m.l
SALVATORE:
..
ne DIU e ... dici ... auando lo trovi ... o aià è venuta?
(ANGELA, ndr)
M. ANGELA: no, l'altra volta!
SALVATORE : si ma n o n ti ...
M. ANGELA: e mi ...
mi ha mandato a dire che ... presto ... mi vuole
vedere!
SALVATORE : mh! ...
me l o saluti ...
M. ANGELA: si!
52
L'l luglio 2007 MADONIA Salvatore, nella lettera di risposta indirizzata alla
moglie, ringraziava per i saluti giunti da ANGELA: "Grazie per i saluti di ANGELA
spero che stia bene"
. ... ,. .
M. ANGELA: Ah ...ti sa... ti... ti saluta... LA NIPOTE DI
MARIANNINA?!
NICOLO': eh...
M. ANGELA: incomprensibile ...
NICOLO': e chi lo conosce!...
M. ANGELA:
NICOLO': annuisce...
ENZINA: chi & ... neanche io ...
M. ANGELA: la sorella del siqnor ENZO ( con la mano destra indica la
medesima struttura carceraria,ndr) ...
NICOLO' : ah ... non mi interessa ...incomprensibile...
M. ANGELA: no ...
n o n auello
FIGLIA d i suo FIGLIO
... ... ...
no suo FIGLIO suo la ... ...
NICOLO': ah ...
ENZINA: S
per
...
- -
Si precisa, altresì, che detta autovemua era già stata notata in quanto
parcata nell'immediata vicinanza del luogo di parcheggio dell'autovettura
Citroen C1 targata DA688LM. t-
M. ANGELA: neanche con le figlie si guardano (ripete nuovamente il
gesto per indicare la struttura carcerario dove si trovano,
ndr) ...
NICOLO': STEFANO?
M. ANGELA: -(con ala testa annuisce in segno di conferma
ndr)
NICOLO': ehm ...
M. ANGELA: devo dire che [con la mano destra mima il qesto come
p p
NICOLO': ah ...
M. ANGELA: non può vedere ...incomprensibile... (la voce del bambino
copre la frase, ndr) ...
NICOLO': annuisce ...
M. ANGELA: ...
l'altra volta PIPPO MADONIA G i u s e ~ ~ e , n d r l mi ha
domandato ...auell'altra non viene? .,.
m i veniva d i
1
pir li:
1
... N O I abbiamo visto la sofferenza d i SALVO (inteso
MADONIA Salvatore, marito della stessa, ndrl ...
auando fÙ ... dice ... il fatto di suo FRATELLO ...
NICOLO': ah ... (ti aiuta suo FIGLIO? .I
M. ANGELA: annuisce... una volta m i ha mandato u n resalino... dice
solo Der te!
NICOLO' : ah ... LUI neanche lo può vedere ...incomprensibile...
(sorride, ndr) ...
. -- -
6. I1 progetto di MADONIA Salvatore di far ritrattare il collaboratore di giustizia
FAVALORO Marco per il tramite della moglie e di FONTANA Stefano.
M. ANGELA:
dire
ok
...
dice ma ... ...
ora?! se è possibile!... ...
SALVATORE: se è poss
fare ... ...
se è una cosa
non s i può fare!
dice
... ...
ah! non s i può ... ...
M. ANGELA: se è possibile!
[...l
SALVATORE: basta! ...
:[NCOMPRENSIBILE ... c'è la possibilità ... là ...
ANGELA! ...
M. ANGELA: va bene
NICOLO': eh...
M. ANGELA: incomprensibile ...
NICOLO': e chi lo conosce!...
M. ANGELA: MARIANNINA non te la ricordi? ...
NICOLO' : annuisce...
M. ANGELA: la sorella del signor ENZO ( con la mano destra indica la
medesima struttura carceraria,ndr) ...
NICOLO' : ah ... non m i interessa ...incomprensibile...
M. ANGELA: no ... non quello
FIGLIA di suo FIGLIO
... ... ...
no suo FIGLIO ...
suo ...
la
NICOLO': ah ...
ENZINA: sono sistemati sempre ... hanno la venerazione solo per ME
e per SALVO (il marito della stessa,ndr) ... degli altri non
vuole sentire l'odore ...
M. ANGELA: neanche con le figlie si guardano (ripete nuovamente il
gesto per indicare la struttura carcerario dove si
trovano,ndr) ...
NICOLO': STEFANO?
268
ENZINA:
M. ANGELA: STEFANO! (con ala testa annuisce i n segno d i
NICOLO':
conferma ndr)
ehm ...
con ME sola ... ...
[...l
NICOLO': ...
ah ti aiuta suo FIGLIO? ...
M. ANGELA: annuisce ...
una volta m i ha mandato un regalino ...
dice solo per te!
NICOLO': ah ... LUI neanche lo può vedere ...incomprensibile...
(sorride, ndr) ...
M. ANGELA: . infatti l'altra volta g l i ho detto gli ho detto gli h o ...
detto ...
gli ho detto incomprensibile... non può ...
vedere
...
...
gli ho detto se tramite
(con la mano destra mima qualcosa,ndr)
...
gli ho detto che
se s i può
...
...
andare a dire ma ...
a riprendere e dire (con al mano
mima il gesto d i tirare) (con al mano mima il gesto d i
tirare a se, ndr)
per mio MARITO dice:
......
ma che stai facendo
ehhh
gli ho detto
...
è difficile ma ...
...
vediamo ...
Nello svolgimento dell'attività di indagine, in ogni caso, veniva registrato un
ripensamento da parte di MADONIA Salvatore, in merito alla mediazione chiesta a
FONTANA Stefano; questo anche in relazione aile vicende personali del
FONTANA stesso, che avrebbe dovuto esercitare pressioni su un collaboratore di
giustizia, pur avendone uno (il Fate110 Angelo) in famiglia.
Nel corso del colloquio carcerario del 2 agosto 2007, MADONIA Salvatore
chiedendo alla moglie Maria Angela, notizie su FONTANA Stefano, testualmente
riferiva.
5?=
SALVATORE : ...
Se... Ma perchè ci ho riflettuto
M. ANGELA: Non vorrei che camminano a forza di bugie!
SALVATORE: Ci ho riflettu... ci h o riflettuto...
269
M. ANGELA: ... tutti
SALVATORE: no... siccome... Come può andare a fare... con suo ....
con SUO FRATELLO... come s i deve... come se la
combina?!
M. ANGELA: Ah?
SALVATORE: Con suo fratello come se l a combina?!
M. ANGELA: Ah, n o n l o so... ma (abbassa la voce e con la mimica
delle mani lascia intendere: va i n giro, s i muove, ndr.)
M. ANGELA: no ... mi fa ANGELA: ... "noi siamo per la nostra casa" ... gli
ho detto e IO pure per la mia casa solo ... v i ringrazio p e r
questo pensiero che avete f a t t o e basta ...
SALVATORE: MARIA ANGELA questo è quello che voglio IO ...
M. ANGELA: dice: 'e' una cosa solo per SALVO per .. per salvo ...
personale per SALVO" ... e basta ...
SALVATORE: umh ... sa ...
M. ANGELA: certo ... eh ... ehhh ... però non è la prima volta ... lo hanno
fatto un'altra volta l'anno scorso e ora ...
SALVATORE: I o pensavo che n o n s i fosse f a t t o più vedere ... ...
eh
M. ANGELA:
all'epoca quando gli hai d e t t o
..
no, anzi e h e h ...
... ...
sai e h ...
- intanto erano chiari i riferimenti relativi ai legami parentali; Maria Angela diceva
chiaramente di avere parlato con "LA NIPOTE DI LUCIA " [LUCIA?(...) SUA
NIPOTE!], che verosimilmente gestiva una pescheria [UARIA... dice... guarda il
pesce, dice, lo devi prendere qua, dice...]; dove, peraltro, aveva acquistato del
pesce per il detenuto [Ah... ti ho portato il pesce... (...)...infatti me lo ha... Gli ho
detto: ma no... lei non lo de... Nooo... questo, dice... stavolta, dice... è soltanto alla
salute mia, dice... Poi... dice... ilprossimo... dice... lo...l
- in relazione a ciò, inoltre, la DI TRAPANI forniva ulteriori dati, comunicando che
il posto in cui aveva incontrato "la nipote di Lucia" (in particolare faceva
rifdmento ad alcuni enormi capannoni dopo di Termini Imerese) era
riconducibile ad una zia di questa (quindi ad una zia del cugino del collaboratore
di giustizia) [Dice, perchè... su... fa.... dice... è la SIGNORA... di... dov'eravamo... è
SUA ZIA... perchè è sposata con LA SORE... con l 'A. .. capi... ? 1;
- rilevanti erano, poi, altre informazioni desumibili dal dialogo intercorso tra i
coniugi, nel quale si specificava l'origine di questo nucleo familiare [Sono di
Brancaccio LORO... sono di Brancaccio!], oltre ad indicarne alcuni nominativi
[NONNA GIUSY a questa... alla ZIA... (...)...e NONNO PINO].
" L'utenza è intestata a FAVALORO Raffaele, Via Messina Marine nr.127, Palermo.
chiedeva di RAFFAELE; l'uomo invitava la DI TRAPANI a richiamare dieci
minuti più tardi e le chiedeva, inoltre, se la telefonata fosse riconducibile alla
< -Lb- A h
- in effetti, il 31 luglio 2007, alle ore 17:23, i dati forniti dal GPS installato
sull'autovettura CITROEN CI, targata DA688LM, in uso a DI TRAPANI Maria
Angela, rilevavano una sosta della vettura in un punto, individuato dalle
coordinate GPS Lat. N. 38'6'24",7 Lon. E. 13'22'58",4, che il sistema dava come
corrispondente alla via Messina Marine di Palermo;
- alle ore 08:24, delllOl agosto 2007, DI TRAPANI Maria Angela, dall'utenza
34912541160 a lei intestata, richiamava il numero O911472425 e , questa volta
parlava con RAFFAELE, di una ordinazione di pesce da consegnare al proprio
domicilio; ~ 1 )
- i capannoni in riva al mare, nei pressi di Termini Imerese, erano da individuarsi
indiscutibilmente in quelli di proprietà della EUROCASA s.r.L (c.fisc.
04705430827) con sede a Termini Imerese (PA), zona industriale, catastati a
Termini Imerese - foglio 30 - particella 934 - categoria D/7, piani terra - primo e
secondo, all'indirizzo contrada zona industriale s.n.c..
I soggetti indicati nel corso del colloquio come NONNA GZUSY e NONNO
PINO, erano da identificarsi in:
- SZNAGRA Giuseppa, di SMAGRA Antonino e SPATARO Maria, nato a
Palermo il 21 luglio 1946, ivi residente in via Alagna nr. 27, coniugata con
posizione attendista per potere meglio valutare le eventuali ripercussioni sui propri
interessi. !@&$.E,i&Bi)
I1 6 dicembre 2007 poi, aweniva la svolta:
DI TRAPANI Maria Angela si recava a Biella, a colloquio dal cognato
MADONIA Giuseppe: in questa occasione, come emerso chiaramente dai successivi
sviluppi investigativi, la donna riceveva precise direttive operative, in ordine alla
gestione degli interessi mafiosi della famiglia MADONIA.
L'l1 dicembre 2007, infatti, venivano registrate alcune conversazioni
telefoniche particolarmente significative in tal senso: alle ore 13:lO (progr. 2437 -
utenza 09116373105) si intercettava conversazione telefonica intercorrente tra DI
TRAPANI Maria Angela e BASILE Anna, nel corso della quale la prima, in
previsione della telefonata che il cognato MADONIA Giuseppe avrebbe effettuato
nel pomeriggio a casa GELARDI, forniva alla seconda alcune precise indicazioni,
chiedendole di giustificare all'uomo la propria assenza con un concomitante incontro
-- partecipavano,.
. - .- .come sempre, DI TRAPANI Maria Angela- ..e . . MADONIA
,.a
M. ANGELA: l'altro ieri (11 dicembre 2007, ndr.) ANGELA gli ha ...
fatto un regalino (con la mano indica il figlio,ndr) ...
LUI quando ce ne siamo andati fa schii ... (ride,ndr) ...
devo fare un regalo a PAPA', che cosa gli faccio ... sangue
mio gli ho detto, gli stiamo comprando ... abbiamo fatto la
spesa ... gli ho detto, stiamo facendo la spesa per PAPA', hai
visto ...
Dunque, veniva confermato l'incontro, ed anche il luogo, via Lualdi visto che
proprio 1'1 1 febbraio, appena risaliti in macchina dopo essere stati in quella via, DI
TRAPANI Maria Angela ed il figlio MADONIA Francesco avevano discusso
dell'eventualità di utilizzare una somma di denaro ricevuta poco prima per acquistare
un regalo per MADONIA Salvatore.
SALVATORE: mah ... MARIA ANGELA cambia argomento ... non voglio
sapere ...
M. ANGELA: PIPP
p ~ in e , n d r ...
me
l l'ha
detto ... meh ...
alielo detto I O (con la mano indica il
fialio,ndrl ...
SALVATORE: va bene ...
PIPPO:
tutte queste cose ... ora c'è pure MARIANNINA che t u
la conoscevi che gli dà compagnia alla mamma...
NINO: ho capito ...
PIPPO: ...ma ...
NINO: ti dico ... ma con questi dolori alla schiena come sta?
PIPPO: ma insomma ... m i ... "raccussì" (ndr così) ... NINO "si
badduttulia" (ndr. si arrangia)
NINO: ...incompr ...
PIPPO: ha di bi... ha di bisogno affetto la mamma...
NINO: ah ... ho capito, ho capito ...
PIPPO: lo capisci come ... come .... com'è ...
NINO: si ...
PIPPO: ora che ti dico ...
che c'è
anziana che gli dà compagnia
... ...
pure questa persona
MARIANNINA e
...
questo tu ti ricordi di MARIANNINA?
NINO: si, certo ...
PIPPO:
NINO:
e allora ...
poi "amunì" (ndr: andiamo)
quindi l'importante diciamo che la curano e non
...
"l'appizzano" (ndr. non la trascurino)
-- - .- \ i .
Maria Angela:
Pippo:
l'altra sua cuaina è ~ r o ~ rt ii o~ o ...
come?
Maria Angela: l'altra sua cuaina ...
Pippo: eh ...
Maria Angela:
Pippo:
... ...
è fuori Denso fuori d i sé
fuori di sé (ride)
...
Maria Angela: Ah (ride)
Pippo: si?
Maria Angela : si! Credo di si
Pippo: ho capito ... va bene ...
Maria Angela: - 9
Pippo:
Maria Angela:
dimmi una cosa ...
altre cose ...
~ n c h VINCENZINA
e
Pippo: -
si?
Maria Angela: si! Ma comunaue sono vecchie ... ~erciò ...
Pippo: rimbambite proprio ...
Maria Angela: rimbambite ... perciò
Pippo: rimbambite ... va bene ...
Maria Angela: certo ... ognuno ha le sue ... le proprie ragioni ...p erÒ
Dunque, ed in esito a tutto l'esame della posizione della DI TRAPANI, non può non
rilevarsi la necessitata centralità della sua figura nelle dinamiche del mandamento
mafioso di Resuttana, la cui vita criminale si svolge, con assoluta regolarità, tra il
carcere (in cui sono ristretti i suoi più importanti esponenti) e gli associati liberi, che
via via vengono chiamati a reggere temporaneamente le varie strutture territoriali di
Cosa Nostra, anche per decisione dei "carcerati" (in specie, MADONIA Antonino e
MADONIA Giuseppe). In questa prospettiva, la DI TRAPANI è assolutamente
essenziale, quale ineliminabile trait d'union tra il circuito carcerario e gli associati
mafiosi in libertà.
6) Il ruolo di MADONIA Antonino e MADONIA Giuseppe.
. 289
PICCOLO Salvatore, all'epoca latitante, personalmente incontrato
dalla stessa. La comunicazione riportata risultava essere stata
anch'essa attinente le responsabilità gravanti in capo a BONAN N 0
e derivanti da una mala gestione del mandamento di Resuttana.
Giova ricordare che, in effetti, a febbraio 2005 il .BONANNO
risultava essere di fatto reggente del mandamento.
55 Si rimanda alla lettura del successivo capitolo 4.3 "I1 ruolo di GENOVA Salvatore".
C&-
I n altre parole ci si trovava di fronte a delle vere e proprie
anticipazioni fornite dal detenuto e relative al progetto
omicidiario che si sarebbe concretizzato pochi mesi dopo [la
risposta che tu devi dare a SALVO è che auello non c'è D ~ Ù...
quindi, già ... un destino aià ... stabilito ... nei secoli! ... è una
questione, cioè questo è un discorso diciamo così. Stabilito].
MARIA ANGELA: ... PAPA' ... sto ripensando ... al fatto di questa cosa che t u
hai detto che io avevo con MAMMA ... ma tu lo sai auella
4.
56
La vicenda relativa al Bar Sofia sarà raccontata nel dettaglio nel successivo capitolo 6.1 al quale si fa rinvio.
t
cognata D I TRAPANI Maria Angela [Imiei, quelli di SALVO e
quelli di NICOLA da te!].
I l soggetto con il quale la GELARDI avrebbe dovuto
relazionarsi veniva dal detenuto indicato con lo pseudonimo
PIRULLE' ovvero PIRUZZO, assolutamente compatibile con quello
successivamente indicato dallo stesso con l'appellativo PINUZZU
21, identificato con certezza in D I TRAPANI ~ i e g o . ' ~ Le
disposizioni impartite avrebbero dovuto così garantire a MADONIA il
totale controllo delle entrate [IO così controllo!].