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MONOGRAFIA: I SISTEMI DI SCRITTURA

Tipologia e sociolinguistica dei sistemi di scrittura


La scrittura è uno strumento per veicolare i significati e per organizzare la lingua, per conservare le
informazioni. La lingua la posso acquisire sia attraverso l’udito sia attraverso la vista.
«Scrivere come comunicare idee relativamente specifiche per mezzo di segni visibili e permanenti» cit.
Iannaccaro. La scrittura quindi NON è espressione di un linguaggio parlato. C’è generalmente una primazia
logica del parlato rispetto allo scritto, oltre che una primazia cronologica.
«Un segno grafico non è ancora scrittura: per questo sono necessari più segni connessi in un sistema di
opposizione» (Cardona).
Scritture nel mondo:
1. Alfabeto latino;
2. Alfabeto cirillico;
3. Alfabeto arabo;
4. Altri sistemi meno diffusi…
Tipi di scrittura
Nessuna articolazione
Per convenzione attribuiamo dei significati a dei simboli ottici, non è sequenziale e non è conseguente alla
lingua. Per interpretare la lettera bisogna imparare. Es: lettera di una ragazza jukagira (Siberia) all’ex
fidanzato (1910). Gli Jukagiri abitano nelle foreste della Siberia.
Prima articolazione (con alcune licenze)
- Rappresentazione convenzionale
- Espressione di determinazione
- È sequenziale
Es: rebus del sintagma «Il gatto sale sul tappetino».
N.B: questa “scrittura” è accurata per l’inglese ma non per l’italiano.
Seconda articolazione (con alcune licenze)
Basata sui fonemi.
Sistemi di scrittura (tassonomia)
LA SCRITTURA

Semasiografica Glottografica

Logografica Fonografica

Morfemica Sillabica Segmentale Per tratti


Unità polimorfemiche
Sistema semasiografico: fa passare il significato in modo convenzionale e simbolico (non iconico), in modo
diretto. Es: lingua jukagira, ma anche la matematica, le istruzioni per il lavaggio…sappiamo come funziona
il sistema ma non come si pronunciano. Spesso si hanno delle commistioni di logografie e semasiogrammi.
Sistema glottografico: sistemi che passano attraverso la lingua:
1. Logografica: si basa sul morfema (1° articolazione), es: il cinese. Si può basare su unità
polimorfemiche o sulla morfemica. Passa attraverso la lingua e ne assume delle caratteristiche (es: la
sequenzialità);
2. Fonografica:
- Alfabeti sillabari, es: Sillabario Cherokee, le sillabe non hanno niente in comune le une con le altre;
- Scrittura trattale: basata sui tratti fonetici, le varietà si ridurrebbero a due; dal punto di vista
mnemonico è più semplice ma l’assenza di salienza grafica crea confusione, le frasi inoltre sono
troppo lunghe, es: stenografia, metodo di scrittura veloce che impiega segni/tratti per rappresentare
le lettere;
- Scrittura segmentale (es: italiano).
Lingua orale (tout court, ingiudicabile) vs. lingua scritta (giudicabile)
Quando si parla di lettera si può intendere:
a) Grafo: contenitore teorico;
b) Grafema: resa grafica;
c) Allografo: variante grafematica, es: G, g, g. Gli allografi a volte hanno valore distintivo, quindi è
anche un grafema. Es: Alice  nome; alice  pesce.
SUMERO-ACCADO
Ai sumeri è attribuita l’invenzione della scrittura. Il loro era un alfabeto cuneiforme, una lingua agglutinante,
sviluppatasi in Mesopotamia (“terra in mezzo ai fiumi”, il Tigri e l’Eufrate) attuale Iraq. Come?
o 8000 a. C = rivoluzione agricola, si passa a piantare e allevare per la propria sussistenza. Questa
rivoluzione vincola l’uomo al lavoro, si impone dunque una gerarchia del lavoro e una stratificazione
sociale. Vi è un aumento del tasso di natalità, diminuzione del tasso di mortalità > si crea una società
più complessa + organizzazione parastatale/protostatale che necessita di essere permanente.
La scrittura nasce dunque per motivi commerciali:
1. Fare delle “statuette” di argilla;
2. 4000 a. C palla cava di creta chiusa dove tenere le statuette come “contratto”, le cosiddette “bulle”
(da bulla, in latino);
3. Fare un “timbro” sulla bulla con quello che c’è dentro così da poterlo ricordare. Passaggio
importante: penso a qualcosa quando vedo un simbolo;
4. Rendere astratta l’idea del numero con i “tokens” dentro la bulla > classificazione visiva + astrazione
di numero;
5. Non si fanno più le bulle né i tocchetti d’argilla.
Dopo questi passaggi graduali: uso di un supporto piatto, solamente visivo e astratto che indica una
determinata cosa  tavolette commerciali.
Anch’esse subiscono evoluzioni nel tempo:
- Prima erano molto iconiche, si associano altri segni per creare altri significati;
- Uso di metonimia = una parte per indicare il tutto (es: donna = segno che indica la vulva);
- Problema con ciò che è astratto (es: l’amore, il suono etc.): 1) uso dei determinanti fonetici 2) uso di
ideogrammi che ti indicano il campo semantico.
1500 a. C: i sumeri vengono invasi dagli assiri, che importano nella lingua assira l’alfabeto sumero. Ogni
simbolo può essere usato sia come valore sumero sia come valore assiro. Essi scrivono da destra a sinistra,
dall’alto in basso (per non sporcarsi).
 La prima innovazione tecnologica riguardante la scrittura fu girare il foglio per non sporcarsi
scrivendo.
 La seconda innovazione tecnologica fu l’uso di un bastoncino appuntito e triangolare per scrivere
sulla creta (bastoncino cuneo) > si distrugge qualsiasi tipo di iconismo intorno al 2500 a. C.
Lo scriba: figura professionale in grado di decodificare il sumero-accado. I primi testi riguardavano gesta di
sovrani, gesta degli dei, preghiere, lirica etc.
Disco di festo
Presso Creta intorno al 1700 a. C, 241 simboli, due facciate. È la testimonianza di una lingua pre-greca,
evidentemente scritta con un apparecchio a stampa. Una tecnologia che però non ha dato i suoi frutti. Era il
lineare A (minoico) sviluppatosi fra il XVIII-XVII sec. a. C, si sviluppa poi un lineare B (greco arcaico) fra
il XIV-XII sec. a. C (è un sillabario).
FENICIO-GRECO
È un alfabeto fonografico, funzionava con l’introflessione (come l’arabo); il loro sistema di scrittura nasce
dal protosinaitico:
- Abbastanza iconico;
- Simboli ideografici;
- Simboli semplificati + rotazione del foglio.
Le lettere fenicie sono sostanzialmente quelle del nostro alfabeto (latino) in quanto hanno lo stesso valore
fonetico e quasi lo stesso ordine. È un alfabeto consonantario in cui ogni lettera ha il suo nome specifico che
attualmente hanno ancora un significato, non sono “casuali”.
Questi simboli si sono evoluti in due direzioni:
1. Orientale (ebraico, arabo);
2. Occidentale (fenicio, greco, arabo etc.).
Dal fenicio al greco
Gli alfabeti storici nascono tutti dal fenicio (latino, cirillico, arabo); i greci sapevano che il loro alfabeto era
proveniente dal fenicio (cit. Erodoto). Il fenicio era una lingua semitica, in cui le consonanti portano da sole
il peso fonetico della parola. I simboli sono soltanto per consonanti. Gli alfabeti solo consonantici si
chiamano abjad.
I greci usavano il Lineare B come sistema di scrittura (greco arcaico), poi dopo il Medioevo dorico
(invasioni etc.) si sono dimenticati dell’alfabeto. Intorno all’800 a. C si resero conto di voler imparare
l’alfabeto fenicio. Si passa dal fenicio al greco senza troppi problemi perché gli inventari fonematici sono
quasi gli stessi. Riprendono per convenzione anche i nomi delle lettere, es:
aleph  alpha
Per quanto riguarda le vocali, i greci le presero da simboli originariamente usati per consonanti. Finché i
nomi delle lettere hanno come prima consonante quella del simbolo (corrispondenza) non si pone il
problema; nel non riconoscere un suono che fa parte del nostro inventario fonetico (quello greco), una falsa
comprensione dei nomi delle lettere ha fatto si che si creassero le vocali. L’ordine di comparsa delle vocali
nell’alfabeto non è casuale.
Consonanti e vocali lunghe in greco
- Lunghezza consonantica: raddoppiamento della consonante;
- Lunghezza vocalica: non la notavano, non è pertinente nemmeno per le lingue derivanti dal greco.
N.B: si parla solo di lettere maiuscole
Principio acrofonico: quello del 1° suono della 1° lettera dei nomi dei simboli.
Scrivere da destra a sinistra
Non è comodo per i destromani, si trovano dei sistemi, es:
- Sistema bustrofenico “segue l’andamento dei buoi nel campo”: 1° riga da destra a sinistra, 2° riga da
sinistra a destra, 3° riga da destra a sinistra etc. Dopo un’po’ ci si rende conto che le righe pari sono
più comode, quindi le popolazioni adottano questo sistema (tranne le lingue semitiche).
Struttura del greco arcaico
Dal punto di vista formale e strutturale è un alfabeto estremamente attento alla pronuncia, detto alfabeto
superficiale. Per un lettore moderno, non è comodo.
Dal greco al latino all’europeo
Dal greco al latino vi è la mediazione dell’etrusco, una lingua non indoeuropea di cui si ricostruisce
difficilmente la grammatica. L’etrusco è stata una lingua molto presente a Roma anche fino all’epoca di
Cesare. Poi scompare completamente, sostituito dal greco. L’etrusco è una lingua flessiva e quasi
sicuramente non faceva distinzione fra consonanti sorde e sonore.
L’alfabeto greco passa all’etrusco molto velocemente.
Intorno al 600 a. C il latino prende in uso l’alfabeto greco. I latini ereditano la non distinzione fra consonanti
sorde e sonore degli etruschi.
Nel tardo romano impero vi era una situazione di diglossia, come acroletto c’era il greco e il latino, come
basiletto i vari dialetti. Con il giuramento di Ludovico il Germanico, detto il giuramento di Strasburgo (850
d. C) vi è un’attestazione che afferma che la gente non parla più il latino, bensì le lingue romanze.
1° alfabeto latino (500 a. C/600 a. C)
ABCDEF G H IKLMN OP QRSTV XYZ
- Invenzione successiva deliberata della “G” per distinguerla dalla “C”;
- La successione delle lettere viene rispettato, dove prima in greco c’era un’altra lettera c’è la “G”;
- Il greco era estremamente diffuso a Roma e si inseriscono lettere dal greco (la pronuncia); si
inserisce la Y in fondo, giacché straniera e non deve alterare l’ordine delle lettere;
- Intorno al 100 a. C si inserisce la Z: non vi era alcun termine latino con la Z, con la diffusione del
cristianesimo viene inserito (prestiti per indicare termini tecnici del cristianesimo) e la si mette in
fondo perché non bisogna alterare l’ordine delle lettere;
- Anche il latino si scrive come si pronuncia;
- Dal latino in poi verrà usato uno stesso alfabeto per scrivere lingue diverse (le lingue romanze).
- Posizione dell’H: serve a indicare il verbo avere etc. il nome dell’H, inizialmente indicava
l’affricativa laringale, poi dimenticando il suono nel latino tardo, i tentativi di recuperarlo diedero
come risultato l’acca.
- Introduzione di nuovi suoni, es: gh, k+i/e, l’h per adattare nuovi suoni;
- Il francese è andato avanti con la palatalizzazione, l’italiano si è fermato alle affricative laterali;
- Inglese (lingua mista fra normanno e germanico).
N.B: h come modificatore per i suoni che si vogliono creare.
Il cristianesimo
Importanza della pronuncia dei termini biblici, es: (ricopiare appunti 5° rosa)

Maiuscole e minuscole
Prima testimonianza della minuscola: tipo di scrittura veloce del segretario di Cicerone nelle note tironiane,
corsiva latina.
La minuscola carolina viene adottata da Carlo Magno come font ufficiale del Sacro Romano Impero. Simile
alla diffusione del Times New Roman come font ufficiale di Word. Da quest’ultima deriva il “gotico”, scritto
con un pennino piatto detto “facture”.
Centro della stampa nell’Italia rinascimentale, a Venezia con Aldo Manuzio che scrive e stampa in
“umanistica” derivante dalla minuscola carolina. Aldo Manuzio inventa il corsivo tipografico.
Usanza di alternare tondo e corsivo per evidenziare una parte del testo (solo nell’alfabeto latino).
Polimorfismo grafico e allografi
- Aa Bb Cc sono diverse ma noi le percepiamo come uguali perché le abbiamo interiorizzate; sono
allografi;
- Alcuni allografi hanno valore distintivo.
Corrispondenza fra religione e alfabeto:
- Cattolici  latinica (alfabeto romano);
- Ortodossi  cirillico;
- Greco ortodosso  alfabeto greco;
- Ebrei  alfabeto quadrato;
- ISLAM  abjad alfabeto arabo.ù
Glottico e cirillico
L’alfabeto cirillico si chiama così per via di due “agenti segreti” dell’imperatore d’oriente (Costantinopoli)
che si chiamavano Cirillo e Metodio, mandati nella regione della Moravia (fra Praga e Bratislava) per
controllare delle sommosse. Un modo per farlo era convincerli ad abbracciare riti e tradizioni romane, come
il rito cristiano (ortodosso).
La popolazione parlava una lingua slava (antico bulgaro); i due agenti provano a capire e scrivere la lingua
creando un alfabeto: il glagolitico, basato sul greco minuscolo con dei tratti inventati aggiunti. I moravi si
convertono al cristianesimo, qualche decennio dopo, allievi di Cirillo e Metodio creano l’alfabeto cirillico,
tutt’ora utilizzato nelle lingue slave.
L’uso del glagolitico è rimasto solo in alcune zone (es: Croazia) come alfabeto della lingua della liturgia,
fino agli anni ’30 del ‘900.
Particolarità cirillica e latinica
Nelle lingue slave  doppia serie consonantica:
1) Vocali dure (non patalizzate);
2) Vocali molli (patalizzate)
È una scorciatoia per indicare la minore o maggiore patalizzazione dell’intera sillaba, non della singola
vocale. Vi è un dimorfismo nelle vocali anche se si leggono allo stesso modo in russo, mentre si scrivono in
modo uguale lettere che si pronunciano diversamente. Il segno debole si usa per indicare una variazione nella
vocale precedente.
Gli alfabeti fonografici e vocalici rispondono non solo alla pronuncia ma anche alle altre caratteristiche
morfologiche della lingua.
Slavica latinica
Alfabeto ceco:
- Differenza di scrittura;
- Consonanti dure e molli, es:
- Alfabeto regolare (creato a tavolino) da Jan Hus.
Alfabeto polacco:
- Meno coerente;
- Alfabeto spontaneo.
DA SAPERE:
1. Non è solo la pronuncia che ci guida;
2. Ci sono segni che non hanno suono ma sono programmati per natura dall’alfabeto per aiutare
qualcos’altro, es: l’h;
3. Un conto è leggere da una scrittura a mano (scrittura spontanea) e un conto è leggere da una stampa;
4. Esistono sistemi di scrittura più semplici da scrivere e che nella storia è stato più conveniente usare.
Trascrizione-traslitterazione
- Trascrizione: passaggio dal medium orale al medium scritto. Una buona trascrizione mi permette di
ricostruire il suono di una lingua nella maniera più accurata, usando uno stesso sistema di scrittura
(IPA).
- Traslitterazione: passaggio da un sistema di scrittura a un altro. Una buona trascrizione è il passaggio
ricostruibile fra due sistemi diversi.
Es:

La traslitterazione ha come parametro quello di ricostruire la scrittura originale della parola. Non ha nulla a
che vedere con la pronuncia. Un esempio è il passaggio fra il pinyin e i caratteri cinesi.
Non vi è corrispondenza fra grafia e pronuncia, es:

L’IPA è pronunciabile ma non leggibile.


Il sistema che usa l’inglese per il plurale si basa a lv. morfologico > modalità di lettura non fonetica > la
lettura funziona per i parlanti nativi.
Ortografia e trascrizione
Abbiamo sistemi di scrittura che ci indicano anche il rapporto fra le parole, oltre che la pronuncia, e il
rapporto fra scrittura e lettura.
Sistemi di scrittura
1. Sistemi superficiali (che fanno riferimento solo alla pronuncia della lingua): sono più facili da
scrivere, come l’alfabeto IPA, l’alfabeto arabo. L’italiano è relativamente superficiale;
2. Sistemi profondi (che fanno riferimento anche ad altri livelli della lingua): sono più facili da leggere
come i sistemi logografici (caratteri cinesi).
Gli alfabeti tradizionali sono un compromesso fra esigenza della lettura ed esigenze della scrittura: il
compromesso può essere equilibrato, ossia equidistante fra i due estremi, come nell’alfabeto italiano o
tedesco, o sbilanciato a favore di uno dei due poli. Lettura in quelli logografici, scrittura in quelli
estremamente superficiali come il greco.
Ci sono lingue che si possono permettere un alfabeto equilibrato, e altre che non hanno questa chance: per
alcune lingue (turco, spagnolo, finlandese etc.) la scelta di un alfabeto superficiale risulta un compromesso
soddisfacente; per altre la scelta di rendere la pronuncia, si renderebbe meno indovinata.
C’è una ragione linguistica per cui alcuni alfabeti sembrano funzionare meglio di altri, ed è precisamente il
grado di importanza che le varie lingue attribuiscono alle variazioni interne dei suoni dovuta al contesto
fonomorfologico. Gli alfabeti fonografici vocalici nascono come rappresentazioni superficiali: il problema
della lettura e quello della scrittura sono in questa fase equivalenti o quasi, dal momento che entrambe le
tecniche sono da considerare come un’attività tecnologica avanzata. E allora cosa è successo?
- L’abilità di leggere ad alta voce si è sviluppata nella tarda antichità;
- Il significato si comprendeva attraverso la voce – l’astrazione del significato attraverso l’occhio
(lettura nella mente) arriva molto dopo nello sviluppo neuronale umano (es: Sant’Agostino e
Sant’Ambrogio);
- Gli alfabeti antichi sono estremamente superficiali > arrivare al significato attraverso il suono
(alfabeti fonografici); dopo lo sviluppo neuronale il sistema è comunque rimasto lo stesso. La lettura
non avviene più in questo modo; leggiamo i segni nella loro interezza (N. B avviene solo se si
conosce la lingua).
Rapporto fra lingua scritta ed etnolinguistica/sociolinguistica
1. La scrittura “standard” è quella inglese;
2. Vi sono dei contesti che mi fanno scrivere diversamente;
3. Vi sono parole che scriviamo e leggiamo in maniera arbitraria;
4. Vi è una correlazione stretta fra alfabeti e cultura ufficiale.
Shampoo  origini francesi di origini indiane; in India significa frizionare. Anche i derivati della parola
vengono scritti nel modo inglese, si mantiene il morfo “sh”.
Stiamo adattando le regole dell’italiano all’inglese; sul piano fonetico e ortografico tutto quello che non è
italiano ed è familiare, è inglese.
I sistemi di scrittura hanno una valenza di tipo sociolinguistico e delimitativo: scriviamo le parole come
pensiamo debbano essere scritte.
Paesaggio linguistico: impatto culturale e ideologico nel sistema linguistico, es: come si scrive una parola.
Attraverso la scrittura collochiamo nel mondo le nostre volontà linguistiche.
1988  epoca dell’abecedario
- Processo di alfabetizzazione dell’Unione Sovietica, orientata verso l’alfabeto latino (non il cirillico
per motivi ideologici);
- Idea di omologare il paesaggio linguistico per dare l’idea di “sentirsi a casa” ovunque nel territorio
dell’Unione Sovietica > impatto sulla scrittura della lingua;
- Alfabeti abcasi negli anni ’20: 1. Marr (linguista ufficiale dell’Unione Sovietica), alfabeto fonetico
2. Jakovlev, alfabeto fonomatico.
oggi l’alfabeto abcaso è una variante del cirillico.
Ortografia
Caratteri bandiera: microvariazioni di un pattern uguale che indicano una lingua piuttosto che un’altra.
Scelta di un’ortografia:
- Fonetica;
- Etimologica;
- Tradizionale;
- Facile e vaga: il più epocativa possibile senza che debba essere per forza descrittiva.

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