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BIODIVERSITà E AGROBIODIVERSITÀ

Con “biodiversità naturale” si intende tutta la variabilità che è regolata dalle leggi di natura, caratteristiche
che permettono a tutti gli esseri viventi di essere più competitivi nell’ambiente in cui crescono. Con
agrobiodiversità si intendono tutti gli elementi di diversità che non sono dettati da aspetti naturali, ma sono
basati sulla selezione dell’uomo. La biodiversità naturale è frutto della selezione naturale e dell'evoluzione
darwiniana, che premia gli adattamenti più efficaci in funzione degli ecosistemi, del clima, dei suoli, delle
posizioni geografiche, della competizione alla pari con altre specie ed è fortemente legata alla genetica. La
biodiversità artificiale (o agrobiodiversità) è il motore di agricoltura, allevamento, gusto, cibo.
L'agrobiodiversità è frutto di una selezione artificiale guidata dall'uomo e non prema gli adattamenti
ambientali più efficaci, ma quelli che l'uomo ha considerato più utili al variare delle sue esigenze nei secoli.

LAVORAZIONE DEL TÈ (AZIONI ENZIMATICHE)

Per ottenere del tè verde è necessario, dopo aver utilizzato il vapore, che le foglie vengono leggermente
rotte, così che la clorofilla venga degradata e una piccola parte delle catechine subisca una trasformazione.
Se prima di trattare le foglie con il vapore vengono danneggiate, quello che si ottiene alla fine è il tè nero.
Esistono cellule all’interno delle piante che contengono principalmente enzimi, conservati in una sacca
chiamata vacuolo, e questi sono enzimi specializzati. Le attivit post-raccolta incidono sull’orientamento di
prodotti particolari es. tè bianco o post-fermentato.

VITE E CAMBIAMENTO CLIMATICO

Le piante risultano particolarmente sensibili nel loro comportamento alle variazioni del clima.

Tutte le piante compiono il loro ciclo vitale e i relativi processi metabolici in stretta relazione con l’ambiente
in cui vivono. Da ciò deriva che le condizioni di vita (come quelle climatiche) o di coltivazione (come le
potature) possono influenzare il contenuto in sostanze organoletticamente importanti, come quelle che
determinano gusto, aroma, sapore, odore

L’anticipazione della fioritura però non è l’unica conseguenza al cambiamento climatico, altre sono ad
esempio la variazione della fruttificazione e la modificazione del gusto di alcuni frutti commestibili come la
vite o il progressivo spostamento delle piante verso zone in cui trovare il clima che risulta ottimale alle loro
esigenze. A causa dell’aumento di temperature, le viti fioriscono prima, la vendemmia viene anticipata e le
produzioni sono il calo. Le piante sono capaci di adattarsi e di modificare alcune delle loro caratteristiche in
base al territorio in cui crescono, in base al clima e a molti altri fattori. A seconda delle condizioni di
temperatura alcune piante, come ad esempio l’uva, producono quantità maggiori o minori di alcune
sostanze dotate di caratteristiche organolettiche.

AFFINITÀ-DIFFERENZE DI GUSTO E DI OLFATTO

Processo di traduzione della sintesi proteica: l'RNA messaggero arriva al ribosoma, viene letto secondo un
codice a triplette-codone x codine. Ogni 3 nucleotidi il ribosoma posiziona un amminoacido costruendo una
catena polipeptidica.

Questi due sensi hanno anche una valenza mnemonica che li caratterizza.
(gusto e olfatto) si manifesta pienamente nell'attività di degustazione che è un singolo filamento di RNA che
si ripiega su se stesso in anse in cui in alcuni punti diventano doppio filamento.

MITOSI

La mitosi (detta anche cariocinesi) è un processo di riproduzione asessuata delle cellule eucarioti grazie al
quale da una singola cellula si formano 2 cellule figlie geneticamente identiche alla progenitrice e fra loro.
E’ composta da 5 fasi
profase (i due centrosomi si allontanano l’uno dall’altro e iniziano a portarsi verso i poli, i cromosomi
iniziano a rendersi visibili nel nucleo)
prometafase (si frammenta la membrana nucleare e le fibre del fuso prendono contatto principalmente con
il centromero di ogni singolo cromosoma)
metafase (si forma la piastra metafasica dove i cromosomi si dispongono con un cromatidio disposto verso
le due estremità) anafase (le
fibre del fuso iniziano a ritirarsi e a separare i due cromatidi fratelli verso i poli opposti)
telofase (completamento della separazione dei cromatidi e si ricostruisce la membrana nucleare)

RIZODERMA

riveste il corpo primario della radice, monostratificato, si differenzia dal protoderma, è costituito da cellule
vive senza spazi intercellulari, possiede cellule molto grandi e molto vacuolizzate che si estroflettono

TRASFORMAZIONE CELLULARE

Passaggio di una cellula da uno stato differenziato, nel quale essa possiede tutte le caratteristiche delle
cellule dell’organo a cui appartiene, a uno stato indifferenziato, in cui si modifica in seguito all’introduzione
di una sequenza di DNA esogeno (per esempio attraverso un virus), all’alterazione o alla sovraespressione
di alcuni geni cellulari.

Una sequenza di DNA esogeno può essere introdotta in una cellula al momento di un’infezione virale.
Questo fenomeno può portare all’espressione di nuovi geni e all’inibizione di alcuni di quelli già presenti, in
quanto la nuova cellula ha perduto la capacità di fabbricare le proteine che sintetizza abitualmente. Per
estensione, viene definita trasformazione cellulare anche l’introduzione di una sequenza di DNA
ricombinante in un batterio, per esempio per fargli produrre una proteina a scopo farmaceutico o
industriale.

Fosforilazione ossidativa: membrana mitocondriale

Capolino: infiorescenza

Infiorescenza costituita di numerosi fiori sessili, inseriti a forma di disco su un asse accorciato (per es. quella
dell'acacia), spesso avvolta da brattee accostate fra loro

Tessuto vegetale che riveste le radici : zona pilifera

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