Sei sulla pagina 1di 3

I DES BAUX…DEL BALZO, UNA STIRPE IMPERIALE !

“Race d’Aiglon, jamais Vassal !”, era il motto originale della famiglia Des Baux che
letteralmente possiamo tradurre in “razza d’Aquila, giammai Vassalla !”
ma il cui senso era “stirpe imperiale (l’aquila dal tempo dei Romani era il simbolo
dell’Impero; molto significativo peraltro il fatto che la A di aiglon fosse scritta in
maiuscolo), mai sottomessa !”. Un motto araldico, dunque, che voleva significare
quanto la nobile famiglia Des Baux fosse di discendenza imperiale e non potesse
essere sottomessa a nessuno.
Strano casato quello dei Des Baux. Le loro origini “ufficiali” risalgono all’XI secolo
quando compare nella terra di Provenza Guglielmo, Re di Arles e Principe di Orange
(1059 – 1110 c.a.) che viene identificato anche in un certo Hugues de Baux.
Nel tempo diventati potenti feudatari della Provenza, ove possedevano diverse
signorie fra cui Marsiglia, Bruges, Montepellier…, decidono, tuttavia, di lasciare le
loro terre per unirsi alla spedizione di Carlo I d’Angiò in Italia (1253).Qui, prima
Barral e poi il figlio Bertrand, dimostreranno il loro valore di guerrieri; quest’ultimo
parteciperà anche alla decisiva battaglia di Benevento (1266), vinta con l’aiuto
determinante dei Templari, durante la quale verrà sconfitto ed ucciso Manfredi, il
figlio dell’Imperatore Federico II Hohenstaufen..
Ma è forse questa la prima volta che i Des Baux vengono a contatto con il più
importante ordine cavalleresco del tempo ? Molto probabilmente no, non dobbiamo
dimenticare che la Provenza era la regione europea con il più alto numero di
“commanderie” templari, pertanto i legami fra la nobiltà provenzale ed i Templari
erano strettissimi.
Dopo la battaglia di Benevento, per il coraggio dimostrato, Bertrand venne nominato
conte di Avellino,mantenendo però anche il titolo di Sire de Baux.
Il nome dei Des Baux si unisce successivamente a quello dei d’Angiò a seguito di
matrimoni tra figli delle due famiglie ( come quello fra Bertrand III e la figlia di
Carlo II d’Angiò, Beatrice ).
E’ un periodo di grandi dominazioni per i d’Angiò. Carlo I diventato Re di Sicilia
s’impossessa della corona di Gerusalemme (1277) comprando le ragioni sul Regno
della Terrasanta da Maria, figlia di Melisenda, pronipote di Baldovino IV. Il d’Angiò
mandò a Gerusalemme il suo luogotenente, il conte di Marsiglia Roger de Saint
Séverin, coaudivato dal Gran Maestro dei Templari Guillaume de Beaujeu e da un
manipolo di uomini, ma li richiama in Italia allo scoppiare dei Vespri Siciliani e pone
fine alla dominazione angioina in Terrasanta.
Nel frattempo i Des Baux avevano consolidato i loro feudi nel sud dell’Italia, si erano
divisi in diversi rami (fra cui quello napoletano, quello tarantino legato agli Orsini e
quello di Altamura) ma soprattutto avevano italianizzato il loro cognome in Del
Balzo.
Interessante la storia di Amelio Del Balzo (Amiel de Baux), Barone di Avella, il
quale, nel 1324, incamerò i beni dei padri della Badia di Banzi di Molfetta dopo la
loro scomparsa a seguito delle persecuzioni nei confronti dell’Ordine dei Templari
che già nel 1308 era stato bandito da Molfetta. I templari si erano insediati in questa
città nel XII secolo dove avevano fondato una precetteria chiamata Cala di S. Andrea
e costruito la chiesa di S. Andrea con annesso cimitero. Alla stessa commanderia di
Molfetta erano collegate diverse città dell’entroterra fra cui Andria, nel cui territorio è
posto Casteldelmonte, il luogo ove l’Imperatore Federico II fece costruire un castello
a pianta ottagonale del quale nessuno a tutt’oggi ha compreso appieno la funzione e
che contiene al suo interno e nella sua struttura stessa numerosi “messaggi” esoterici.
Bisogna segnalare che gli antichi stemmi dei Del Balzo montavano sopra lo scudo un
cimiero con una “croce patente”, forse un richiamo ai Templari loro antichi alleati e
dei quali avevano incamerato i beni diventandone i custodi.
Un capitolo a parte merita lo stemma antico dei Des Baux/Del Balzo costituito da
una stella d’argento con sedici punte in campo rosso. Sembra che ciò stesse a
significare la discendenza della famiglia dai Re Magi ed in particolare da Baldassarre.
Tale discendenza è stranamente richiamata anche dai Balt (o Balsha), una famiglia
nobile albanese della provincia della Gocia, i quali a loro volta avevano nello stemma
araldico una stella, anche se questa contava solo sette punte. Sembra che gli eserciti
di questi Re Balti siano più volte venuti in Europa (le truppe albanesi, famose per la
loro spietatezza, erano truppe mercenarie al servizio degli eserciti europei ) ed alcuni
di loro avrebbero potuto insediarsi in Provenza.
Un particolare estremamente interessante collega i Des Baux addirittura alla stirpe
reale macedone, poichè sull’urna d’oro contenente le ceneri di Filippo il Macedone,
padre di Alessandro Magno, rinvenuta nel 1976 a Vergina in Macedonia (attualmente
il villaggio si trova nella Grecia) è incisa una stella a sedici punte, simbolo della
dinastia macedone; la stessa stella con lo stesso numero di punte che abbiamo visto
nello stemma araldico dei Des Baux.
Un’antica leggenda medievale, inoltre, narra che Olimpiade, moglie di Filippo il
Macedone, aveva concepito Alessandro unendosi con un gran sacerdote,
probabilmente durante un rito bacchico a cui era dedita, di nome Balthazzar. Pare che
con questo nome in Macedonia venissero chiamati i maghi (o magi) persiani. Sembra
che in realtà questi non fosse altro che Nectanebo II, ultimo faraone della XXX
dinastia il quale dopo essere stato sconfitto dai persiani di Artaserse III aveva riparato
in Macedonia. Sembra, inoltre, che Nectanebo II fosse di origini persiane in quanto il
padre, Teo, era un faraone che dopo essere stato sconfitto dai persiani riparò in Persia
presso tribù amiche e che in quel periodo nacque Nectanebo II il quale fece ritorno in
Egitto come faraone e gran sacerdote.
Tutto ciò giustificherebbe il fatto che nello stemma araldico dei Des Baux/Del Balzo
vi sia la stella a sedici punte, che indicherebbe la loro discendenza dalla stirpe
macedone e la leggenda della discendenza da Baldassare, uno dei re magi ( in realtà
egli era il mago persiano, vero padre di Alessandro Magno).

Concludendo possiamo dire che i Des Baux / Del Balzo sono una nobile famiglia di
origini antichissime che dalla Macedonia, l’attuale Albania, si sono spostati in Europa
e si sono insediati in Provenza per poi spostarsi nei secoli successivi in Italia e che, a
ragione, rivendicano di appartenere ad una stirpe imperiale, quella del più grande
Imperatore di tutti i tempi: Alessandro Magno.

Potrebbero piacerti anche