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ARCHIVIO
STORICO ITALIANO
FONDATO DA
G. P.
VIEUSSEUX
R.
QUINTA SERIE
Tomo
XXXIX
Anno 1907
IN FIRENZE
PEESSO G.
P.
VIEUSSEUX
Tipografia Galileiana
1907
LINAIII
-^-
:^Z>'^i^^i
^'fp^f:
Panorama
Lo
di
venuta
d'ereditaggio.
murato
in
una vecchia
La
due
figli
torre di
a titolo
venne
(1)
Io
iiale di
Firenze)
lOHselli),
tine,
codd. II.
cos ricchi di
ne contengono
I,
(^BihlioteGa Kaizlo-
stemmi delle
sette simili a
famisjjlic fioren-
questo. Quindi la
stemma
(1)
GIROLAMO MANCINI
manipolo pen-
il
Le
S
bell'alto
come
hanno
Linari fu circondato
lor morte,
wi!
della collina
da muraglie
di
dove sorge
meridionale
(1),
denominavano Porta
al
Perone quella
colline
di
8.
la
Appiano
setten-
(2),
e la
castellane
il
non restano
un' occhiata
Le
(1)
M. 492
(1339).
(2)
F. 568
e 12.
VI. 1348
foo-lia.
Presso
base meri-
la
di terreno
Poggibonsi
Brove d'Amaiani, Drove di Oinciano e Bozzone, che congiungono le proprie acque prima di scaricarle sull'Elsa.
Allorch non usavano le artiglierie, e le fortezze
assediate opponevano difese piombanti agii assalitori,
questi potevano investire Linari soltanto da mezzogiorno,
essendo
il
assicurato negli
cavstello
altri
lati
mura
e dare la scalata.
le artiglierie
Dopo che
sulle
muraglie pi solide
un refugio opportuno
ma
il
fino al secolo
ai belligeranti
castello
XV
co-
quali vo-
difensori
sorveoiiavano
il
GIROLAMO MANCINI
prime due
terre,
spiavano
soccorsi
i3roveiiienti
momento opportuno
da
per mole-
il nemico diretto a
Poggibonsi
ad allontanarsene. Fra questa terra e Firenze
risoluto
la A ia
Appiano, e a
transitando per Linari, il nemico da
Liliali, l'idiscendeA'a,
1
Barberino
(1).
Xon
quindi risaliva a
S.
doveva costeggiare
colline
le colline,
difensori di Linari
i3cco. Il
il
La
situazione di
Linari,
tanto propizia
taccare
il
castello, e sar
questo
il
ai
nemici
tempi
dall' at-
Una
risce
(1)
La
sosia in IJnari di
l'esaltazione di Pio
l'antica
strada tra
s.
si rife-
prova evidente del ijassaggio da Linari delFirenze e Poggibonsi. In s. Stefano presso Linari
e
la
ficiendi
mento Pisa
In quel mocombattevano
Firenze.
sarono di Linari
di
ai
maggio
ed
guelfi di Firenze
seconda impresa
lo strazio e
'1
s'
interes-
Fiorentini, ch'entrati
si
preparavano a rim-
Montaperti
finita a
ghibellini
4 settembre con
il
grande scempio
potest di Firenze,
suoi 4 consiglieri, ed
dell'esercito ordinarono a
capitani
Quando
poi,
(2).
il
si
ritir colle
sue genti a
gravemente danneggiato
ma non
(1)
il
Comunicazione del
il
castello
ben
(3).
sig.
Davidsohx, V
Il libro
(li
le
sonnuinistrazioni
Le stala 10
Andrea in Linari, i).
soccorrere Montalcino.
rettore di S.
132,
M.
S. V., 1898,
II, 71,
bens
GIROLAMO MANCINI
di
400
Tolentino, condottiero dei Fiorentini, pass nella Yaldelsa. Quivi, per cattiva guardia, per segrete intelligenze,
occup Linari, e subito cavalc verso Pontedera. I Fiorentini gii stavano alle calcagna, e, secondo un cronista,
principale
il l""
dell'armata
il
Eomano, congiuntosi
che, in prossimit di 8.
nemico,
al
corpo
del
La j)erdita, il
mata ducale,
riacquisto d Linari,
fatti
la
rotta dell'ar-
di
sei
giorni,
oppure
Lina-
al loro ap-
gii
assoldati
somma
di
celerit ne veniste
La
sanza homarde
mento da combactare
exj)ugn et vinse
solo con
medesima
et in-
strepitosa vittoria
munito da
sommo ardire
et
Le rimbombanti
(2).
esaltano al pari di
terre,
castello
credibile virt,
stato
a Linari^
il
frasi
il
del
Bruni
recupero del
le
(1)
D. E. T. {Deligie
(2)
VI,
f/^ 51.
XIX,
99, 104.
poche vicende
nari raccolte
militari,
qua e
l,
riassumer
le
sopra Li-
le notizie
ed alquanto pi m'estender
ne
lA.
S. F.
D.
Dogino di Conte
77,
F. 568. Francesco di
G.
.369,
I. 47,
Giovanni di
le
XIV
(1305-L316), filze n. 4.
Tomeo
(134<vl348), n. 1.
Biizzicliello (1334-1347), n. 3.
conservati nel-
segnatnre
Sinume
(1334-1339). n. 1.
2.
GIROLAMO MANCINI
10
Per quanto io so, il nome di Linari incontrasi menzionato la prima volta in una pergamena del marzo 1072,
gi posseduta dall'abbazia di s. Michelangelo a Passignano nella Valdipesa, e la seconda volta in altra
membrana del medesimo monastero rogata dentro al cadelo, il 31 marzo 1074. Con la prima Guido di Gherardo,
alla
salberto
di
alla chiesa e al
anime
delle
monastero
terreno
di
di
mundualdo
i^er
propri servi ed
figli,
vendono
(1),
il
compratore
di-
M.
Linare, ter-
castello de
Tomaso
T. 174,
Citando
di Birrozzo (1361-1363), n.
contratti indico
1.
delFA.
S. F., e
il
numero
asse-
erano defunti
il
i)adre o
il
A Linari
dicendo
quale, secondo la
femmina. G.
369.
il
matrimonio o
un
la
atto
di mundio, il notaro
vendita di xjossedimenti.
destra,
S. F.
(1)
esto
11
che
il
ra<;lie di cinta,
il
La vicinanza
stello?
il
ca-
di
C;orbinaia e
estese
Colle
(2).
nome
mato
il
12 febbraio 1200,
Mangona promisero
di
quando Alberto
ai
Fiorentini:
fir-
Maghinardo
non faciemus
Elsam
(3).
Poich
al
momento
della
incastellato,
un
promessa Linari
nella
sua
feudatario,
Mangona non pu
cinta
patto
il
riferirsi
muraglie di fortificazione da costruire, essendo gi inalzate sull'apice della collina linarese lambita a mezzo-
(1) 11 territorio
ili
una terza
del
3.
territurio Fiorentino.
.ietuni est hoe
castello,
l)ochi
anni
VII. 1128:
II. 1127:
oomitatu fiorentino.
Nel corso di
18.
pure
a Firenze
un conte
in
cui
l'
impero
affinch giudicasse.
(2)
D. E.
(3)
Santini, in Documenti
di storia italiana,
GIROLAMO MANCINI
12
tramontana
corso
dal
del
Virginio,
impetuoso
il
tor-
limite col
Chianti.
fu signoreggiato
una volta
ed allegato un distico
(1),
s.
il
di
castello
Michele Verino,
senza
in cui,
quondam
(2).
I Gherardini
si
trovavano fra
del contredici
le
M. Oece
ohiif
Famiglia numerosis-
s.
Appiano
s.
di
quelli delle
XVI
coi
patronati di parrocchie
me-
civile,
il
sol-
priore
s.
(1)
Biadi, Della
(2)
Verini,
(3)
murata
presso
il
(4)
i^if^'^
di
Appiano
]>.
31.
s.
Stefano
Pontevecchio a Firenze.
A. S. F. Ms8. n. 531.
Gamukkini,
Del Lungo.
13
moni
(1),
d'
un Glierarduceio,
Appiano
sepolcrale a S.
di feudi
da
(2)
peraltro
goduti a Linari.
essi
come
mancano memorie
Nemmeno sembra
lo
che ne
di
Mon-
cui signori,
del 1184,
gli
il
nella
medesima guisa
Fogna
nella Vaklelsa,
dopo aver
e continuato
gare
(3),
a taglieggiare
viandanti riottosi a
ivd-
pros-
il
cum turri
(4).
un ramo
pi potente fra
l'
le
Guidi, la
dei conti
ai
Senesi
Mar-
siti valle
uno
Ugo d'Uguccione
(1)
(1.
X.
Guidi,
Gemma
1329).
un proprio
Cacciantino
delmni conquistatori
dell'
il
tre Va-
disegno della
CoKAZZixi, / Gherardini
il
castello di Montagliari,
in Miscellanea
Santini, X,
25.
Il
Repetti, Dizionario
della
Toscana.
Fi-
renze, 1833, Supplemento, 195, dice che Fattuale terra di Marcialla sorge
sulla localit delFantica Fogna.
(5)
Ammirato,
5.
M.
S.
\.
'
GIROLAMO MANCINI
14
vassallo di Liiiari di
la terza
Mandano
nella Valdelsa
(1).
Ruggero di
Marcovaldo, Guido d'Aghinolfo da Eomena, e Guido
Novello nel G maggio 1255 alienarono in Firenze il pacosa pi importa,
conti Gnidognerra e
(2).
I pa-
hanno sempre
rocchiali,
per congetturare
cjio le
oppure avessero
sero,
costituito
un
fortissimo indizio
comodo pro-
prio e
vicino d'abitazione
il
di
ed
gli
Alberti di
Mangona,
Gherar-
congetturare
al
evo sparirebbero
il
le
di grandi tenimenti
Oatignano
(3),
(1)
Repetti,
(2)
D. E.
vedova
II, 701.
ramo
Bernardo da
Lami, Monumenta
(3) Il
di Eidolfino di
Borgouuovo, che sembra estinto nel 1113. Za1>ollina rimasta vedova disponeva di grandi i)rox>riet senza dubbio ereditate dal padre. Il Repetti, I, 623, nota nella Valdelsa due localit denominate Catignano, una gi sede della parrocchia di s. Donato da lungo
dei Cadolingi di
minano
s.
all'altra di
s.
la
s.
Donato a Giugliano
la
parrocchia aggregata a
s.
Stefano, se-
capitis, dice
vescovo
il
documento,
Firenze
di
oft'r
castelli, le
15
don a Grotofredo
case e
terreni di sua
S.
Catignano,
(1).
Il
si
riserv in Linari
Mazzo
del fu
il
dono
et curie
de TAnari.
di Zabollina al
vescovado
fiorentino
Xel Bullettone, ovvero registro dei livelli dell'episcopio fiorentino, sono cos descritte l'enfiteusi concesse
<
Homagium, vassaUagium,
et
Florentie,
et
et
luibent, et
condo
il
tignano.
Lami,
Un
536,
(4).
il
Repetti di Ca-
il
Poggio,
lia
pure
denominazione
la
di Catignano,
(1)
(3)
(4)
Repetti,
Lami,
Lami,
f. 105.
Repktti,
I,
Tak623.
II, 701.
720.
152.
B. N. F., cod.
IL IV.
484, p. 578.
Questo codice
contiene lo spoglio del Bullettone fatto nel 1697 dal canonico Lorenzo
Ghehakdixi, ai^partenente
Linarese.
alla
GIROLAMO MANCINI
10
Anche
vescovo lorentino,
Anello
Trlierardini
ma
duti dall'episcopio.
senza vincoli
Come
ma
servili,
a riconoscere
altri
luoghi posse-
piccole offerte
il
la
brama d'evitare
(1).
im-
litigi coli'
rentini
permettere
al
comune
e dell'episcopio.
Le
che giurava
mune.
Il
di
non
A'olgersi
mai contro
al co-
e,
Le sottomissioni
il
dominio
le
tempo
maggioranza
coli'
obbligo di sot-
diritti feudali
La pergamena
di
non
Pas-
(afocm. sire
rcdditum,
ve!
(1)
Compagni,
(2)
stello, 1903,
1)1).
II, 104.
XLVII, XLVIII.
17
vel
morantihus
iiuste,
in
dre suo,
gli
Da tempo immemorabile
antecessori ed
vano esercitato
L' enltuta
Contessa,
il
pa-
diritto ceduto.
il
alienare le case o
il
terreni concessigli,
fedeli,
la
annualmente
doveva fare
si^alti
feudale, corrispondendo
pressi
casu
la
(1).
oneri
agli
assnti
Anche
(2).
mezzi pi scorretti erano giudicati buoni, pure di svincolarsi. I monaci di Passignano nel 29 marzo 1244 intentarono
lite
tas, vel
sopportare
suari,
gli
fedeli
donde resultavano
carte
le
(1)
nota
La membrana
(2)
di Passignano del
V. 1233
14.
badia
n/' 1
n.*^
Milite pel
Santini,
Aech. Stor.
58
n.*^
VI, 325,
e'
informa sulle
Pietro in Sillano.
Fittaiuoli
Militi pel
comune
s.
Coltaiuoli, n. 1
n.*^
liberi, n. 9, oltre le
(3)
10
n.*^
Pagatore di x>ensione,
Figli loro, n. 2
n. 1
4^,
4.
Uomo
della
comune
di Firenze,
n. 4
Totale, fedeli,
n.*^
71
Uomini
50.
It., 5."
Serie.
XXXIX.
perpetui, senza
GIROLAMO MANCINI
18
dei fedeli.
mune
di
Infatti
Firenze
cuni Campana, e
esili
(2).
Il
dava
il
maggior contingente
i
prigionieri, fatti da Oastruccio siLucca il 23 settembre 1325 nella battaglia
combattuta alP Altopascio, trovasi un Mico, o piuttosto Meo, di Vicuzzo (3) da Linari, senza dubbio no-
gnore
di
Linari. L"n
gi esistita
da
s.
s.
essi
ed impone loro
Michele a ]Mar-
di star quieti
la
di quella
nell'avvenire.
dovuta,
Prescrive
riconsegna
ai
Linaresi degl'im-
Gemignano
nella
(1)
cluas
domos eum
(2)
D. E.
XI,
eastro TAnari
65.
65. 1779,
XII, 284
la sorella Melliiia,
La vedova di Lippo
(29, I, 1346).
(3)
T.,
(1314)
19
in
Liuari
Sauoemigiianesi
ai
(1).
si-
livellari di fedeli
Quando allargava
e distretto
Eomena
castelli di
Xon
si
datoli
impolani.
Comprati d Firenze
furono
risulta in qua!
dalla fedelt
fu recato a
V estimo come
momento
Linaresi svincolati
formato nel 29 maggio 1270, secondo apparisce dal documento che gentilmente mi comunic l'illustre Davidsohn. In quel giorno
di
(1)
Santini, 369.
(2)
Matteo Villani,
Ctr. pure
(3)
I.
73,
Cronache, X. 2,
Davidsoiin.
II. 166.
I.
X. 52.
GIROLAMO MANCINI
20
come
numero
in
sere
insignificante, seppure
es-
qualcuno sog-
non
vi
si
trovassero
le disposizioni
testamentarie di Za-
cisasi
ed unitisi
tari,
ai
le
si
censuari, scosso
giogo
il
trasformarono in proprie-
minori costituirono
XIV
il
comune.
Linari gi possedcA'a la
s.
Appiano
in iwesentia
rendono
giustizia,
(1).
Soltanto
in curia
i
giudici
l'officiale
incaricato di giudicare.
dall'attuario del
atti
dei notari
come
comune presero
(1)
D. 77
(2)
D.
77.
un
eoiu'liulessero
1330
consoli,
il
sindaci in
glieri
nome
da Gherarduccio Gherardini
(3).
(2).
1327 ed
^e
17 aggiunti
rettore, 15 consiglieri e
21
d'oro prestati
fiorini
deliberazioni fra
il
l'
Due
coli'
comune
l'
assentimento
adunanza,
se-
condo l'uso, veniva annunziata dal suono della campana e dalla voce del banditore (4). Kestano memorie
di due convocazioni degli uomini di Linari nella medesima chiesa, la parrocchiale del castello nella prima
un prestito di 600 fiorini d'oro venne deliberato col
voto di 249 intervenuti, compresi i due consoli ed
il rettore: nella seconda i presenti furono 277, e consentirono la vendita d'un molino comunale alle Drove(5).
Considerando che al consiglio generale venivano am:
messi
soli
pro-
(1)
D. 77
(23.
IV. 1312).
(2) I.
47 (19. X. 1330).
(3) I.
(4)
D. 77
(5) I.
47
(23.
(3.
IV. 1312).
XI. 1327
7.
VII. 1333).
GIROLAMO MANCINI
Seppure mancassero
comune
l'esistenza del
in
sopra
la
secondo affermano
del
notarili.
atti
Della vecchia
rovina,
l'
iscrizione
OCOCLXIX
.
.
II
OMUXE
||
.||...B6.C||.M.O. La
ci-
Linari, inviero di
liano, si
,s.
Aj)-
leggono ed inte-
grano a prima
vista,
non
cos le rimanenti.
I
un
contratti
stipulati
comune menzionano
dal
un
due, con
1327
(2).
rettore, nel
(1)
Biadi,
(2)
D. 77
(3) I.
(24.
10.
5.
47 (17.
I.
1328
(4) I.
(5) I.
47 (14.
VI. 133Sj. M.
I.
47
VI.
(9.
3.
XI. 1327).
VI. 1329).
IX
o 19.
\\V2
X. 1330
7.
S.
VII, 1333
Vili. 1345).
11.
23
in quei
procuratore
nari e
t'oppiano e di
altro atto
in
comuni
rettori dei
Oepparello insieme
di
Filippo
S.
nominarono nn
debili uomini di Li-
infatti
Ugualmente comparisce
(1).
il
(2).
tssa sulle
danni dati
Innanzi d'assumere
(3).
bene e
legalmente
In caso
(4).
di
mancanze
mune,
coli' assenso
chiesa di
s.
dei consoli,
scrivano
lo
il
convoc
era
il
consiglio nella
con
pre-
17 aggiunti, fu
sentasse in Firenze
all'
si
che
verrebbero
gli
per
comune
ai
multe
imputategli
Linaresi
il
(5).
In quei tempi
potest di S. Donato
in
le
inflitte in
le i)revaricazioni
rendeva giustizia
avrebbe pagate
di Linari
'epparello
(G).
La lega
Donato gi
il
comune
(1) 1.
47 (17.
(2) I.
I.
1327).
(3)
M. 492
(4)
(5)
G. 369
(1.
(24.
I.
1339).
VI. 1338).
(6)
iiiente
di S.
poich in quest'anno
militari. G.
Villani.
Crortc7*r,
Vili,
1.
pili faeil-
ai servigi
GIROLAMO MANCINI
24
rante
Linari
in
la
tempo
trascorso molto
Donato
S.
I^on
(1).
denominati potest.
Lo
XV
lega
di
S.
Donato
di
s.
(2).
Facevano parte
popoli o parrocchie,
sedici
Donato
di
s.
Pietro in
s.
Appiano,
s.
Pietro
Sillano e di
in
altri
Oepparello e di
perch
il
paganti
alli-
le
ed avere
versit,
rettore
il
Nel 1459
(4).
il
territorio
da quattro
(1) I.
(2)
consiglieri,
47 (1327).
d' allibrati
1448
un gonfaloniere e
prendevano il nome da S. Do-
rappresentati ciascuno da
per L.
18. 13. 8
di Linari
3. 3, o
59. 5. 3, il
rimanente
x>iviero
8.
nel 1355, la lega di S. Donato riapparisce formata da 30 popoli e 3 comuni compresi nei pivieri di s. Donato, s. Piero in Bossolo, s. Piero
in Sillano, e
s.
Appiano. A. S.
I., 1851,
XV,
34.
All'opposto
in altro
s.
Croco,
D.
Statuta Florentiae
{aW 'cwwxo
in
(1).
nno statuto
Esiste tnttora
Donato
della lega di S.
malora
in
gli
degli
modificati. Deliberarono
nuovo statuto
il
piviere di
del
Donato
vieri di
di
s.
riformatori
quattro
s.
e di
s.
e quattro notari,
in S.
di s, gli altri
soldi
pesi, di
j>er
suo
per ogni
colpevoli di
misure non segnate, e d'ogni altra multa notata sui registri e riscossa dal
Il
di
s.
Donato, quindici
(1)
A. S. F.,
(2)
Nel 1441
^Statuti di S.
il
di
e di quaranta consiglieri,
Donato
in Poggio, n. 754.
n.*^
si
s.
s.
ogni semestre
un
un
il
salario
cavallo.
GIROLAMO MANCINI
2(3
darebbe
li
il
comune
di Liiiari, tre
il popolo di Petrognano,
Dei consiglieri quindici sarebbero pennonieri (1), ed uno per localit scelto fra i
rappresentanti di Linari, Cepparello, Vico e Petrognano.
di
due
rimanenti
i)opoli.
l'adunanza
(2),
consigliere
il
non intervenuto
dere in consegna
gonfalone e
il
In questa occasione
10
il
il
potest a pren-
pennoni della
lega.
gonfaloniere ed
il
al-
di capi)uccio
si
Per ogni adunanza consiliare compensati i pre7, i consiglieri con soldi 6 a testa. Multato in soldi 40 il gonfaloniere e ciascun pennoniere
ficio.
gonfaloniere ed
prenderne
il
la
pennonieri assenti
consegna. Durante
nuovo
momento di
nessun membro
al
l'officio
comune
il
gonfa-
e popolo,
poteva
(1)
Furono
istituiti in
stennua,
del Bargello.
come
si
Montevarclii e
S.
Museo
lil).
27
da
6,
sce-
in Bossolo.
sogni
d'imporre
Pagher poi
locali.
cinque giorni,
di denunziare, entro
nel
comune
multa
L. 50 di
se
ometter
malefizi
commessi
comune
di Linari,
notaro del
in
danno
tutte le universit
mozzatore
<lesignare
Le cause
numero
fanti nel
fino a L.
50
debitore
il
dai Fiorentini.
dell'
il
messo notificasse
fare a ciascuno,
si
fissata
jrolunghino,
(1)
G. 369
(28.
Vili. 1885).
al
temjyi, d, et liore,
quale dinanzi ad
quistioni
le leggi
giorno e P ora
.sedere, et giustitia
inimicizie
lega obbligato a
richiesto
dehhano a'deMti
delle
dallo
el
essi,
emolu-
potest
notari siano
le
te-
GIROLAMO MANCINI
28
e
mente vietate
Proibiti
le
lungaggini giudiziarie!
cliino,
cose, si vin-
marelle
giocatori,
(1),
il
pene per
semplici
padroni
dimorante nel comune o nel j)opolo al quale era appartenuto il defunto, se non si faceva rappresentare da
un uomo obbligato a
accompagnare
il
ed
alla tu-
mulazione.
Proibito di procedere a qualsiasi cattura di colpevoli nel venerd giorno del
mercato a
S.
Donato. Vie-
case, e duplicata
sassi, traesse
uscia overo
Per
penale di L.
(1)
Anche
ai nostri giorni
fessa.
ed
il
giudice
ugna
2,
zampe
il
Isidoro
comunemente detto
Del Luxao da me
piastrelle,
interpellato.
come crede
il
senatore
I.INARI
29
Secondo
le
del
minate contro
gii
pene com-
le
il
cittadini prestan-
da lupi!
Xel comune o curia
quali
Vera
giu-
stizia
que
di Linari
s.
Vignano
della parrocchia di
s.
Giugnano,
Donato, in sguito
vo-
comune
di
Pog-
Oampomaio
Campomaggio,
e pass al
comune
di Bar-
berino la
Afilla
di S.
vetustissimi vocaboli,
lare,
Castel-
(1),
al
Valacchi, Valcanoro,
piagge
vi
Il
Sam-
comune possedeva
diversi
le
le
acque forse
terreni
seminativi.
grano 53
(1)
(ettolitri
12,91)
non possono
essere
28. II.
mede-
1128, rogata in
(2.
XII. 1306).
GIROLAMO MANCINI
30
simi dai quali nel 1336 percep d' affitto stala di grano
44
(ettolitri 10,72),
moggia
tero
Mancano
oppure
20
stala
9,
gii altri
grano
di
(ettolitri
57^/^)(l).
(2).
comune
Il
ritiro d'
il
un deposito
di L. 600(3).
brazione del
sale,
per
le leghe,
dazi,
prestanze,
le
gii
Dai magistrati
Zi/Yf,
sopportavano
l'alli-
locali.
diversi
po-
il
s. Appiano,
ad dividendas, partiendas, sortiendas,
distrihuendas libra s 40 dicto populo contingentes de
polo di
s.
officiales
(1)
G. 369
(2) I.
s.
Appiano
Vili. 1335)
(14.
(3) I.
47
(9.
(4) I.
47
(15.
7.
I.
47
(2.
IX. 1336)
G. 369 (1341).
VII. 1333).
VI. 1327).
XII. 1329)
M. 492
electus de
(9.
II. 1343)
T.
8ive Florentie. I.
cavallata ed
I.
danaro ed
il
I.
1326.
il
il tglio
>
C'alu-
Paolo
4.
XI. 1329).
ol
il
mancavano
8,
oltre a L. 2 pr pulitiis
comune
(mance)
(2).
pagarono una Aolta L. 14 all'arte dei calzolai di Firenze (3), la seconda fra le arti minori con la bandiera
a
liste
il
(4).
Come
Tommaso del
et spetiarie.
da Fedo
(5).
Un
venne rogato
(6).
Ohe l'amministrazione
del
comune
atto
in bottega
somme
vistose, gi
fosse tenuta in
ripetuti prestiti
V'2 i^)'
ai
(1)
uno o pi
G. 369
(28.
IV. 1337).
XI. 1327.
(2) I.
47
(3) I.
47 (1327).
(6.
arbitri scelti
(4)
G. Villani, VII, 13
(5)
G. 369
(6)
D. 77
(7)
G. 369
(8)
G. 369 (1341).
(1315).
(29.
IX. 1337).
Compagni.
II, 24,
nota
13.
GIROLAMO MANCINI
32
che
le liti
amministrazioni.
La sentenza
pieno valore giuridico. I comuni di Linari e di Poggibonsi disputavano quale dei due avesse diritto di riscuotere le tasse dovute dagli eredi del fu Volta,
un
le parti
di Oaleffo
Ghe-
a pagare
le L.
nuovo
ai
nelPA.
altri
la
A^oro, e
.
La
scritta dalle
le
la-
case vi
si
trovavano addossate
le
une
alle
altre,
compra
(1) AI.
492
(2) I. 47.
di ser
(5.
IX. 1341).
Avevano nome
UN ARI
33
ma
le
miserrime condi-
case per L.
15, 17,
il
terzo di
due case per L. 40 e 50; sette case per L. 20, 22, 25,
36, 40, 90 e 100. Sei, contrattate in monete d'oro, per
fiorini 5, 6, 10, 16 e 20. Quattro case con cantina, o
f omini incavata sul tufo, Acnnero acquistate per L. 3,
10, 30, 35, e quattro tombe o cantine separate dalle
abitazioni per L.
In paragone
2,
10, fiorini 1.
6,
al a alore a
annue. In quattordici
le i)igioni
La
Una
3.
d'acqua i)otabile
Fonte Castellana o
Castellare. Dubito dell'esistenza d'un borgo in quel
luogo, i)oicli nel medio cA'O i casalini dei deboli Acnipiccola distanza dal castello, detta
protezione dei
castelli
vigneti,
non tornano
A-ecchie
fabbriche.
per godere
la
alla luce
macerie o fondamenti di
un podere con
(1)
M. 492
Akch. 8tor.
(3.
It.,
aia alla
Fonte Castellana
XII. 1343).
Serio
5.".
XXXIX.
(1),
dove da
34
31a\cim
(iinoL ,:un
strumenti del
(1).
famio-lie
le
t.'J.'iS
aratorii confinati
Fra
!.'>'>')
furono
Alberti
gli
(2),
il
s.
Eossi ed
il
Felicita,
nome
Ciurianni. I
alla piazzuola di
questioni.
definire
l^er
Stefano
s.
presso Pontevecchio,
comprarono
j^oi
con case ed
aia, del
fiorini 450;
impiegando pure
(4),
(1)
G. 369 (1333)
(2)
vel
444 nel-
47 (1338).
I.
18.
altri terreni e
fiorini
haheret in e uria
et
et
communi
quo
idem
La
te-
fglia
Niccolosa tino dal 1365 ora moglie a Niccol di m. Giovanni Medici. Passerini, Gii Aheril di Firenze. Firenze, 1870, II, 152. 94.
(3)
uno
M. Pino nel
1347,
il
dnca d'Atene, fu
fare Ugg
e statuti.
sansa rituperevole
ri-
titolo
Tis, Studii sulle ojere latine dei Boccaccio. Trieste, 1879, p. 145,
crede scritta
eoinitro
ima
solare,
con
tutte
le
mura
da p>rimo
via,
a ij chiasso, a
iij cliase
over cha-
35
un terreno
annua
in
10 di terra
Staioli
(1).
Quanto
4 di grano
Xel Linarese
orzo
l'
lira
e per
97)
medesimo
il
Cos in quell'anno
(ett. 3,41).
2,
(litri
a staio
(litri
24),
il
meno
(3).
le terre
date a lavorare e
si
le
sccide
riscontrano
dell' utile
vorevoli ai locatori,
meno
due
in
al
un Gherardini prudentemente
serv^ di verificare se
il
ri-
alla pattuita
quantit
rono
si
casi, l^e
le frutta,
il
vino,
ed uno volle in pi L.
10.
ma
il
ricostruirla
le
ritir
il
vigne,
riserva-
si
Altra volta
jyovc
indietro
il
muro
e Pareo.
casa con torre, gi sede alla fattoria della mia Suocera, e la cantina posta
di rimpetto,
ambedue
F. 568
(2) I.
(3)
M.
(4. II.
47 (1327).
492.
1348).
GIROLAMO MANCINI
36
conduttore doveva
il
il
letame,
un bove, un
il
Un
asino,
somma ne pagherebbe
la
un
con-
met.
Ad
mag-
altro agricol-
glia di
il
in lavorerio per
conduttore metterebbe
il
maschio.
Ma
un patto da
segnalarsi,
dotto dalle viti esistenti a Solo, pagandone la met colonica ai prezzi correnti
(1).
per met il lucro ed il danno: bens s'incontrano alcune eccezioni. Di due bovi, d'un' asina, e di 22 f)ecore,
date a sccida per un triennio,
staia 15 di
grano
a rimborsare
met
D'un paio
(1) I.
il
di
sovventore pretese
(ett. 3,65) e la
il
dei frutti,
il
conduttore
s'
assoggett
il
37
il
Dei
uno bruniccio.
quello
56;
degli
ronzino magagnato
La
Il
dalle
casi
cost fiorini
15 V2 ^^^
L. 6 e 81: un
L.
0.
uora, e imgnora ad
in
})((-
Linari.
anche innanzi:
ma
pochi
determinare
per
il
tempo
dell'edificazione
del
fabbricato.
Sull'altare a sinistra di chi entra nella chiesa trovasi
La
nudo con
manuccia destra
la
sedile
il
Battista e
Francesco; a destra
s.
palma
il
Bambino
materna e
sulla spalla
manca
s.
la
del
Caterina,
colla ruota e la
delle martiri,
alla
sua
mano
destra, e ricevono
Ben
dipinti
pieghe
poche le dorature.
XelP altare di fronte sopra piccola tavola pure
delle vesti,
d'arte
senese,
Bimbo
fra le braccia
s.
Lucia.
assai
progredita,
ed
ai lati in
^^
GIROLAMO MAXCIN]
38
ISUl
IIOJCIUIIH)
Il
Uno
porta
le
insegne episcopali,
ma nemmeno
il
ret-
numero
s.
Pulinari.
onoratamente menzionato
in solenne atto
Donde
sar
39
Eesta memoria
chiesa del castello.
tiorini
la
Tavola
di testatori
ti'
Mari
.sopra
dei
ss.
Cri-
il
larghi d'oro
(1)
spendendo 4 fiorini
Xon restano tracce delle due opere.
Salvatore ed
(1).
il
Battista,
GIROLAMO MANCINI
40
La parrocchia possiede un
calice
medievale in rame
poi un
vero gioiello
la
41
Prima
dell'
anuo 1813 nella chiesa di s. Maria ri(1), una padrona d'un ospizio
per ricoA^erarvi
veri
pellegrini,
Societ di
stelli)
spacciassaro
si
Maria
s.
tali.
Certamente la
s. Marie Ca-
(Societas
del Castello
discijdine ecclesie
atti
s.
Marie
mentre
ad ambedue
non
le societ,
zio,
medesimi
ai Disciplinati,
lavano e pregavano
ovvero
da servire
all'
si
Ospi-
flagel-
nella
ci)
D. 77
(2)
G. 369
Lo compagnie
si
(13.
(9.
V. 1313).
VII. 1339)
T. 174 (1362
13.
IV,
16.
VII. 1363).
diffusero nella
media
e nell'alta Italia.
quando
cessasse.
GIROLAMO MANCINI
42
mente
i
fra
mior,
comune l'anno
Valcanoro fu stipulato
Lo
grano
nuo
s.
Galli
(2).
(3).
un
narono
lo
s.
in
spedalingo
nella chiesa di
s.
il
mand
la
conferma
nell'officio, e
pauperes liospitare
La formula
(4).
del giuramento
gli
scopi avuti da
quando sorgCA^ano in vicinanza delle strade che portavano a Roma. Lo spedale di s. Xiccol possedeva almeno
(1)
RiCHA,
M. 492
(4.
XII,
1342)
Dello spedale di
167,
ed
D. 77
(3)
G. 369
(12.
(4)
G. 369
(5 e 6.
(22.
VI. 1308).
IX. 1337)
M. 492
VII. 1338).
(1340).
il
s.
Gallo parlano
Passekixi.
il
Sfoi-ia
43
Bonamente
(2).
esiste
alla
la tradizione
denza della
il
prioria. S'ignora in
ma un
trasferimento,
di ritenere
rimanendo uno
s.
senza
di
pievano
di
rettore di
Appiano,
s.
di
s.
Stefani
s.
di
Gheri
ser
fratelli
di
(4),
s.
s.
e costruirvi
riunita a
canonica
in
vStru-
legarono L. 20
s.
(5).
ed ben provvista
l'altra
la prioria di
47
(5.
IV. 1338).
(2)
L. 84
(9.
X.
(3)
D. 77
(30.
(4)
Il
(1) I.
(5)
G. 369
I.
Stefano
si
trova tas-
1334).
XI. 1308)
parroco di
s.
s.
I.
(5 e 9.
47 (II. 1327).
Stefano denominato
VII. 1338).
lrior
cunonice
s.
Stefani
GIROLAMO MANCINI
44
sata in L.
9,
nato in sole L.
esercitava
s.
Do-
KStefano
il
hits et terris
2,
s.
commune Linari,
in
(2), la
prioria
s'
estendeva
ampio e fertile, cos pi cospicue riuscidecime. Nel 1348 venne sistemata una lite ver-
in territorio
vano
le
tente fra
rettore di
il
uomini
degli
e delle
s.
persone del
il
zione e disinteresse
di fiorini 200,
il
fiorini d'oro.
priore di
renunziando
s.
Con
Stefano
rara discresi
content
due rettori di s. Maria e di s. Stefano pubblicavano i monitorii e le scomuniche lanciate dal loro
vescovo di Firenze, ma non gli obbedivano ciecamente,
e nel 1306 ser Lapo cappellano di s. Maria litigava
col vescovo Lotterio (4). In .quei tempi i semplici curati, offesi nei loro diritti, coraggiosamente chiamavano
I
in
giudizio
il
le
di
Appiano
s.
(5).
Essendo vacata
parrocchiani presentarono
vano
di
s.
il
la prioria di Vico,
Ap-
(1)
Lami,
(2) I.
536.
47 (1338).
(3)
F. 568
(4)
D. 77
(.5)
Biadi,
(15.
(3.
VI. 1348).
XII. 1306).
14.
45
popolani, ed essi
da impedire
riscaldarono talmente
loro
al
si
economo
(1).
lo stesso
pievano
asi-
animarnm
et
Linari in temioraihns,
et
fllio
LoU
de Linari
memorie storiche
e delle
Era proporzionata
per migliorare
il
le
Lo strumento nota-
stipulato al
momento
monio determinava T ammontare della dote e del donativo sostituito nella Toscana al morgincap delle genti
germaniche, e dai Linaresi fissato in cifra assai modesta.
Kinvenni
dono
il
marito di Linari
di
la
le L.
L. 40
alla
met
dote di 300
molto
donativo am-
fiorini d'oro,
il
allo sposo, di
Tre volte
di L.
(1) I.
(2)
grano
(6.
Una
(ett. 2,44),
G. 369
550,
stala 10 di
le
mont
110 e
V. 1338).
25 con
ad una
una seconda
in
staioli
(>
GIROLAMO MANCINI
46
parlato di donativo.
Quanto
al
dissolubilit del
consenso degli sposi, donde deriva F innodo matrimoniale, era prestato innanzi
che
gli sposi
Xon
sono
i)rive d'interesse
giurato
unire
d'
le loro
come
contraenti avevano
1315, in luogo
IS^e
particolarit registrate
le
delle grotte
o cantine, dette tombe a Linari, fu rogato l'atto nuziale. Cecca orfana di padre, ricevutone il permesso dal
mundualdo, signific la volont di maritarsi a Bartalino,
il quale convenne di sposare Cecca, introdusse l'anello
mano
il
destra fra le
Xel 1334 Andrea permise alla figlia di congiungersi in matrimonio. Fina e lo sposo prestarono il
ritale (1).
la figlia,
presane
la
mano
rendo
la
con
femmina
tutti
rentigi
diritti
sotto
il
e la potest coniugale,
notaro ordin
il
mundio
al
mento
l'
il
uomo mio
ticolarit
(2).
In altro stru-
(3).
Io A^oglio te j)er
Pi minute par-
XI, 1315).
(1)
D. 77
(2)
G. 369
(3)
G. 369 (1335).
(1,
(1.
I.
1334).
(a viva voce).
si
Giovanna
4/
il
lont di
mani
lei,
prese la
le
di Biagio,
mano
come guarentigia
(1)
e in
G. 369
M. 492
di
mantenere
il
mundio
diritti maritali.
le
promesse
(1).
XII. 1336)
(5.
(X, 1341)
Agli
notaro prescrisse
il
I.
e la po-
agjli
atti posteriori
In Xpi nomine. Breve securitatis pr futuris temporibus ad memoriam abendas vel retinendas, qualiter factum est in loco ubi dicitur
et pr ix)sa crosna valentes solidos viginti, et de ipsa crosna sic investi vit X)roi)rietario
grij), et
de
iure
omnem legem
et actionem, et de cunctis
frea, et ane-
curtis,
et
ecclesi,
omnibus
res
et de
eam
recex)it, et
pr
ix^sa
investitura, et
datio,
et
tra-
Signum
Signimi
($>
manu
ibi fui, et
mie In(\f
sciiixi. feci.
GIROLAMO MANCINI
48
Xel 1334 fu
mune
dentro
fissato
il
castello
un quadriennio.
un matrimo-
Un
amico co-
da lui stabilita in L. 380. Il contraente, che mancherebbe alP impegno assunto d'effettuare il matrimonio,
dote,
promise,
l'altro
penale di
la
gii sponsali,
fiorini
200 d'oro.
di
pagare
Xon
al-
apparisce
un nuovo contratto
e sconcluso
^N^emmeno Linari
si
il
maritaggio
(1).
dove non l'avevano presa in appalto gli Ebrei, i quali pagavano gravose corrisposte
annuali ai comuni ovvero ai principi che loro ne concedevano il monopolio. Diversi Linaresi nel fare testamento disposero legati come compenso delle usure e
della roba male aMata. Con tale scopo nel 1313 un
stiani (2) nei luoghi
fu Ildebrandino, Orco,
(3). !Nel
1314
il
figlio
del
strozzino,
sendo dal mal
pag
cappellano di
al
di
morte travagliato,
s.
(1) I.
(2)
47 (13. X. 1334).
Una
1.
et solidos
libra.
stito alla
tendessero
i)ei
Non conosco
quali frutti
et
i)re-
D. 77
(12. V. 1313).
Firenze; Orco ed
il
tglio
E osso
Xel 1334
49
del fu Volta
).
compens un conter-
raneo
di
rinnoA^avano
il
nome
mal
toilette
Tancredi del fu Volta infermato, quando imperversa\ a la terribile pestilenza magistralmente descritta
dal
danaro carpito
coli'
qu.acumque
il
ilieita,
(4).
condonasse quanto
gli aA^CA^a
modum
animam
care
di
il
ad corpus, e dato
vel
inlicitum,
buon Eigaccio
concesso perdono
si
il
cum
scri-
pepercit dicfo
non teneanfur ad
sottomise a pagare L. 25
penale
giorni
senza
y)ietA
((>).
Il
(1)
D. 77
(2)
G. 369,
(3)
G. 369
(4)
(5)
(6)
13.
(9.
VII. 1339).
F. 568
(5.
A^I.
F: 568
(6.
IA^ 1347).
Arch.
.Stor.
It., 5."
1348).
Sorif.
XXXIX.
GIROLAMO MANCINI
50
spingeva
domandar perdono, ed
usurai a
gli
ispirava
consegn a ser Eanieri del fu Tanuzzo prete di s. Manota degl'infelici da lui strozzati con
di
promettendo
illeciti
La
la restituzione di tutti
volgeva
secolo
il
vescovo
guadagni
sivi,
le
il
).
av-
XIV, m'
del tutto
secolo
XY,
procedevano
XVI,
cose del
Ad
lionore,
lande
Madre sempre
plieta, et
pi
elie
et del glorioso
populo fiorentino,
et
oun-
Tir-
patria rclia,
di
(2).
et riverentia delFopijhicie et
Maria,
po-
la
comune
in
et
mi per-
quali
gin e
Firenze
et
pro-
Giovanni Batista
difensore del ma-
et del glorioso
misser
persone, et comune
(1)
(2)
A. S. F. statuto di
Liiari.
ii."
32().
Amen.
51
Lo statuto venne formato a tempo di Marco Bo(li San Donato in Poggio, et del li altri
luoghi sottoposti et connessi alia potesteria. L'ordinarono
na volti potest
Francesco
l)iano,
di
Giovanni Pietro
d' Ap-
alias Cenlone, e
fu tenuto ordine
gii
essendone
officiali.
stati
Costoro,
le
Quale riparo a
sennio rinnovare
nomi
malanni stabilirono
simili
degli
officiali,
ed ogni
ses-
lo squittinio.
La prima borsa
nomi
il
pi degno
La
pre-
il
nome
camarlingo generale.
officiali
(ili
la carica
La
prime
delle
tre
borse conserveranno
de^ malefici
nome d'un
diverse
ville
de'populi
camarlingo,
per un semestre.
del
comune.
GIROLAMO MANCINI
52
un anno.
Alla ({uinta borsa degli .vj^/ceio/f/^i sar ricorso quando
dalle precedenti borse sortiranno nomi di defunti o di
.s^'
metta
huomini (ossia
il
nome
di
50
comune marraiuoli
ch bisognando al
a sorte
et
fortuna,
fussi di bisogno,
et
comanda mento
cavino
comune
et
di
di quivi si
tratta
^N^egli
meno due
sar da quattro
la
dua
hanno
tutti gli
imposta, data
et spese
et
huomini
et
ordinarie
et
straordinarie come a
llhoro
parr
ficio
consiglieri presteranno
giuramento
al cancelliere
faloniere
un
sei, il
gon-
cia-
2.
le
camarlingo riscoter
condannagioni, e pagher
le
imposte,
le
danari delle
fatti nel
multe
comune, godr
intitte.
pegni ed
comune
gravamenti
Dieliiararouo festivo
{((h'ocafo,
prof ecfore
O^
giorno saero a
il
Fidi u ri
.s.
comune. Multato in
vf (ifensore del
si
recheranno
una
offrir
notaro ed
il
alla chiesa di
far
lo squiftiiio.
Auctorit
del corhsiglio,
pena de
negassi.
chi
in odo
de-
Del-
Della fesfivU di
camar-
Maria, e ciascuno
s.
bestie
le
il
mra classe
Fui in ari.
s.
le
fonti.
Della
Il
tuti
re^sori
fiorentini
degli
sta-
le
maschi dai 18
sorte
nomi
dei Linaresi
A'endo che
l^olizza
ai
uno
uscita sarebbe
La
casi di
ripe-
lit di
mili
officii.
Attesa
la qualit del
comune
membri
si-
piccolo e povero,
GIROLAMO MANCINI
5-1:
Considerata
la fatica e
gliare sul
buon custodimento
F indennit in L.
4.
Tolsero
al
per ve-
ne fissarono
delle strade,
messo V obbligo
di
dimo-
tori. Il
et
residentie
in
gii
domo
guhernato-
et
cio
capi di casa,
come
esposto
vero
tutti lio-
le
opposi-
liahitationis
iniusta-
quale per
i'oluto essere
sua
utilit
il
governata da
altri, e
cie
sempre pi presto ad
il
gonfalo-
Dopo
riazioni rimasero
le
soli consiglieri
tassati
G contrarie.
oli,
Nonostante l'apparente concordia, gii armeggioni trionfarono, e dopo un quinquennio fecero sopprimere come
dannosi
Iella
lega con
a oti
nel secolo
XVI
degi' interAcnuti
prova all'cAidenza
la
(1)
A
i
igore
(pielli
alle
adunanze
diminuzione de-
sox)i)ro6S
L'esiguo numero
gli
rimisero in
g'
interessi di
nuovo
025.
(.'ASTKJ.LO
I.lNAin
OO
VA1J)ELSA
HKLI.A
erano ^i concorsi a deliberare persino 277 LinaDal secolo XVI ad ora la popolazione crebbe
tutti
resi.
comune, nel
2:^
aggregati al
tutti tre
comune
di Barberino,
S.
Donato
in
Poggio (2).
In qual modo nel secolo XVIII buona parte dell'antico territorio comunale di Linari si trasformasse in
latifondo, i^ochissimo frastagliato da altri proprietari,
e divenisse
una
s.
Cap-
Frediano, ho cre-
(apponi
si
nata,
sul
di
l'
<*appellina dedicata a
dalla priora di
La
Stefano.
s.
madre
s.
parti
Capponi
spetta ai miei
marchesa Amalia
adesso divisa.
figli,
eredi della
Lorenzo Caj)poni,
l'ottima ed impareggiabile donna che infior l'esistenza
mia fino al (> marzo 1000, giorno nefasto per me e per
la mia famiglia.
loro, la
(tTRolaaio ^Faxcini.
Flrt'ce.
(1) CejJpiirello
tico f-astoUo.
(2)
dotto
Rkpktti,
Rki'ktti,
I,
di
]iiro
Monmuto. vocabolo
III, 254.
2r>S.
IL
33.
rfrg5#S^S^
GLI ANZIANI
Per una pi coiiipiuta trattazione avrei desiderato esaminare lo svolgimento della magistratura degli Anziani
ln dalla sua origine, ma per deficienza di opportuni documenti sono stato costretto ad abbandonare tale proposito,
limitando
Del
il
sec.
ll^s()
tempo
di
maggiore importanza; x>oic]i, oltre gii stae Breve del popolo e delle Compagne
Comune
menti, che alcune volte hanno servito a confermare e dichiarare le disposizioni statutarie, altre invece ad aggiungere nuove notizie che in quelle mancano. Tali documenti,
che
centinaio di registri;
2.
3.
Credenza
e della
4.
ciali del
Comune
gli
istrumenti e
le
i)isano.
Servendomi di queste fonti inedite, nonch degli statuti citati, mi propongo di studiare la magistratura degli
Anziani, col fine di dare un semplice contributo alla storia
delle istituzioni
di
L'
Giugno del
1*5
11
di
si
italiani
il
celebre trattato
trova
Ma
57
EC.
il
se vero che
])er
la
mi-
sperare.
Ma
Genova, forti
quantunque non libere da in-
ren<lersi
stati italiani
un cambiamento
di regime.
La
citt di Pisa
si
Ma
pero.
i)odest
(1)
j.ar.
la
([uel
I.
KoNCioNi,
Breve
(2)
pimvi.
ffifo)-ie
\l,
p. 449).
I.
]>.
Coiisiiluiii
121).
i>i.saue
eivitatis,
MCLXIV
(Hoxaini. Statuti
FERfiUCCiO RIZZEl-LI
58
afforzare mirabilmente
il
popolo giunto ad
il
la nobilt,
con
la
i)i
una persona
Anziani (3),
ma una
costi-
non spignora
ma
Anziani
i^er
la notizia del
fossero istituiti a
nomi
dei
Concioni
(5),
che gli
perch gli Anziani solo nel 1228 si videro per la i)rima volta
in Italia e propriamente a Bologna, dove rapi^resentarono
dapprima
le arti e
divennero
nel
fosse
supremo potere
il
(6).
Ma
il
qual
attri-
mune
magistratura, se
1275,
dicemmo
quale fu
il
si
eccettua
esser quello
il
frammento
del
1286.
di
un Breve del
(1)
(2)
(3)
(4)
/.'.
.s".,
XXIV,
1.
]>.
X(>.
<U5).
itiiiiano,
RONCIONI,
(H) l'EltTILK,
o]>. cit.
Ol).
t'it.
il.l
DKl,
sicch,
si
59
CU.MUXK PISANO
(inali richiede-
il
nostro studio
XTV
al
Medio
secolo.
II.
Ufficiali.
a) Anziani.
l
Capitano del
affi-
modo continu a
acquistando,
(1)
Cl'r.
Breve
gli
(Bonaini, op.
sia
76
e.
Cum
t.
abusi che
cit.,
si
voi. I, p. 573).
Consiliimi inimis
iutellexeritis
eapituhmi
nune corani vobis legi et ex^ilanari, quo modo et i)er quos electio duoAntianorum i)isani populi pr mensibus septmbris et octubris
dee-ini
proxinii
venturi
fat et fieri
et
t/'stium
sibus
ad hec, quod per Antianos pisani poloni i qui luerunt pio men-
se-
tianoruni pisani
ier
unum quodcumque
homines
Se])t. .
jier
illis
qui
MCCXCVIII,
ind. X,
XII Kal.
FERRUCCIO RIZZELLI
(O
ai)])rov dal
si
le
ad invito
rica,
alla
in ca-
avrebbero proceduto
alla
le polizze,
nomi
borse
(2),
per gli
per
tre
alle
iscritti
Paltra per
arti,
candidati al priorato
(3).
popolari e la terza
popolo e dagli Anziani, erano ripomP altra borsa pi ampia che, sigillata come le prime,
si
Al termine
degli Anziani.
chiesa
nella
riuniA'a
di
S.
di
differenti, affidate
Comune
e del Cancelliere
ogni bimestre,
Sisto
il
il
Capitano
del
bimestre successivo
(1)
<>1.
il
voi. II,
elt.,
sotto
1308,
i>.
il
Da questo
605).
la
1313-1323. ea]).
caiiitolo,
abbiamo desunto
In'iano,
qual procedi-
Il
(4).
CXIV
(Bonaixi.
Tommaso
da Fal>-
de' Filismini
ele-
Cfr.
(3) I
Du Gange,
Priori,
Glossarmm,
uno ^er
to.
Vili, p. 36.
ma
eser-
quali, sotto
non
solo
un
non potevano
ma
Priori
il
con-
Consiglio degli Anziani fosse stato deliberato. Cfr. BrcA'e del po]>olo,
cap.
LXXI-LXXII.
(4) R. Archivio
cit.,
A.
47, ce. 42. 64, 74. 103, 107, 142. 161, 165, 172.
A. 159,
e. 5S.
e.
62; A. 139,
(ili
mento valeva
^51
soltanto,
seguito
si
elie
eome prima, ma
ordin che
le
(fittate
ria
E come
])ure
et
il tempo della
numero dei Savi
variava
variava
il
Elettori,
(leU'isc]
Antianorum
et
FERRUCCIO RIZZELIJ
62
Anziani
eletti
il
il
il
il
il
d^Elba,
il
Priore o
il
Cancelliere
il
il
Castellani e
Capitano
il Dogai
Rettori
il
S.
Xuovod
).
1.
sessanta miglia;
2.
iscritti
ad una corporazione
5.
parenti di un Anziano;
4. I
in
]^opulo e
amanti
stiero
6.
I figli illegittimi;
7.
<S.
9.
da padre fore-
10.
minorenni;
Quelli che gaUcam
13.
Comunis
14. I carcerati,
lo. I
loro gestione
loro arte;
la
figli
di
quacitmque de causa;
le
norme su
esposte,
il
in-
(1)
(2)
K. AifCiuviO
cit.,
2.
A. 99,
e.
12 r
(rl.l
(li
che
mantenersi
(li
il
;1
()>
del
])0])olo
PAnzianato
modo
])articolar
in
il
Breve
attinenti
capitoli
al-
(1).
])er lo pii
due mesi;
sol-
maggio
(a])rile,
Kei
(juattro
titolo,
ma
e giugno),
assumendo
subito dopo
si
j)er
grado (2).
Terminato
nome
di priori.
conservarono (juesto
si
distinguevano per un
gli
della
loro uttcio,
il
essi
il
tal
altri ITlticiali
tutti
tal fine si
ziani, e, troA'ando
rit
(3)
dest
dal
allora questi
colpeA'oli
doveentro
anche
(1)
(2)
Capitano o
])opuli.
(Bonaini, op.
RoxcioNi, op.
p. S9H. n.
(3)
al
Breve pisani
lircrc legendo
al
Podest spettala
MCCLXXXVl,
cit.,
voi.
I,
i).
<l<-
610).
R. Archivio
e delle
VI, disp.
2'\
(Bonaini, voi.
cit.,
MCCLXXXVl,
(Bonaini, voi.
(.5)
(5).
punire
II, p.
483) e nel
di
2'*^).
sentenzie condemnatorie
et Comi).,
col-
(4).
avcA-ano
o
alPAnziano
iiilliggeA^ano
Breve
I,
A. 81,
e.
I.
]>.
eap. De non
580).
p. 622).
pis. Coni.,
MCCCXIII-MCCCXXXVII,
in eap. De arbitrio
Antianoi'um et eoi'uin notarioruni suheundi iurisdietioni Potestatis rei Cap lunei, quod mafiis voluerint
(Bonaini, voi,
II,
p, 375).
64
^li Anziani, se questi inconsultamente spendevano il denaro pubblico, o giudicavano in presenza delP interessato,
denza
Cancelliere
(1)
(2).
K. ARCHIVIO
miniH Antianis et
A. 197, eap.
oit.,
eornm
CCVI
De
eorum
8.
residentie . Gli
dove oggi
Stefano,
cum
Anziani abitalia
sede la
K. Scuola Normale Universitaria; su d'una facciata del quale fu apnel 1898 la .se<>uente iscrizione:
])o.sta
IN QUESTO PALAZZO
K n
15
1{
EGNA
T>
1)
(li
LE VPrrUSTE MUKA
K r K
1{
< )
1{ A T E
DA G I O
NEL SECOLO XVI
A r
IMi
I <)
^'
A SA
12 I
DESTIN AD
ACOOGLIEKE
MILITARE
DEI CAAALIEHI DI S. STEFANO
l' OJJDINP:
e,
K.
CCXI.
Iteni
alia re
de ferro
cum
sanguinis
cum
si
ma-
nibus A^acuis vel alia re sine eftusione sanguinis in libris centum den.
pis.
Et caintaneus
j^is.
pop.
i)unire contrafacientes et
clie
R. Archivio
(3)
cit.,
A.
ijossit et
74, e. 60
tihns Jntianos
(Bonainl
condempnare, ut supra
voi.
I,
t.
MCCLXXX^'I,
]>.
584).
in cap.
De
offenden-
(JLl
Oo
]))
1312
lo statuto del
cui
lo
(1)
ordina che
li
ufficio
et
sia
in poi la
stessi,
la cui
la
lui affidata.
Questi era
del popolo,
donde usciva
Comune n vero
col per-
(4).
ufficio,
zioni di ambasciate
gistrare in
un
e in
le
un quaderno u vero
re-
Comune.
Comune dava
somme
che
il
Podest,
sua gestione,
dulatio,
dopo
il
trascorsi
(1) Il
si
almeno
medesimo
ufficio se
non
tre anni.
solo in quest/
(2)
Cancelliere
anno
(BONAINI, voi.
e delle
Comp.
cap.
CXLYII
II, p. 615).
(3)
R. Archivio
(4)
Ibid.
Ancn. Src=.
ma
la
cit.,
Ir., 5.*
A. 74,
Serio.
a. 1346.
XXXIX.
FERRU'CCIO RIZZELLI
Q6
Insieme col Cancelliere, gli Anziani avevano un Noche doveva registrare ed autenticare le i)rovvisioni
taio,
le
qaali venivano
Anziani stessi e restava in carica due mesi. Sudopo reiezione, giurava solennemente, con la destra sul
Vangelo e dinanzi agli Anziani, di mantenersi sempre feeletti gli
bito
comune
dele al
ufficio,
popolo di Pisa,
al
terminato
e,
il
suo
essere rieletto, se
Qualora poi
multa di
gli
lire
e)
(1).
si
etc. .
come
ferenziale,
dif-
maggiore
Quando
si
campo
rivolgevano
al
modo
la loro
respon-
sabilit.
(1)
Breve del pop. e dello Coinp.. nel oap. LXXA'I Jh' rclcctione
Jnsiani (BONAixi, voi. II, p. 511). Cfr. anche K. Ai{-
CHivio
(2)
cit.,
A. 197, cap.
CCXXVI.
V. Rossi, Il Consiglio
dei
^Siivi
(il.I
Oltre
suddetti Utticiali,
dovevano
elejijjere
servizi e anelie
jli
07
guarnaccia di ferro
loro
quaranta e altre
eon coretto u vero
i)oi)olo,
Xon
di
altro
di
(quaranta
Anziani
agli
(1).
di anni venti o
maggiori
(2),
(3),
denaro necessario.
il
in seguito a
ziani
personali
al servizio
prestazioni
(4).
marrabesi, anche
fa-
invece, in
altri
di
si)ecie
(1)
numero
guardia
di ventiquattro,
Anziani,
degli
costituivano una
che
si
mutava ogni
LXXVII
JJella electione
dei marrabesi
(2)
R. Akchivio
eit.,
A. 82,
e. 87.
(3)
R. Archivio
eit.,
A. 81,
e.
(4)
R. Akchivio
eit.,
A. 185,
37
t.
CCCLXXVII.
oflfeio
et repertus est
po}). in servitio et
sit
bensium
et marrabensibus atributis.
tate concessa
recjuiri.
Et ghaudeat franchigia
et
immuni-
ca]>itaneum
et
habere
donec vixerit, stipendium et tunichas a Comuni x>isano marral)ensibus franchie et immunibus ordinatas, sicut habent ceteri marra
del)eat,
non obstante
Cfr.
non
possit,
anche A.
148, e. 70
t.
FERRUCCIO RIZZELLI
()8
anno
(1).
sentissero nel
guardia
si
magna
immantinente
agli
Anziani tutte
si
il
le
1356,
novit che
famuli di
organizzarono in vero
comando
di quattro
Capitani (2).
Dipendeva
infine dagli
Anziani un cappellano,
al quale,
con uno stipendio annuo di lire venti, si affidava la cappella del Collegio. Vi era pure un massaio, alcuni domieelli
che accompagnavano
gli
Anziani
al
passeggio,
avevano
il
cuochi e
a itto
due
servi
altri
(3).
III.
la
sori.
del
Gli statuti
il
quale
gli
eletti
al
tempo del magnifico Ugolino, Podest pisano, sia che Poffesa venga fatta durante il tempo in cui gli Anziani sono
in ufficio, sia che venga fatta dopo deposto P ufficio, sar
(1) I
Ansiani
li
CLIV
(2)
R. Archivio
cit.,
(3)
R. Akchivio
cit.,
A. 74,
1356.
Il
massaio,
un semestre
soltanto.
del
Dei
e.
domieelli e
215
i
t.
69
GLI ANZIANI
imposta alP offensore di un cittadino privato ; ma se il reo assente, sar messo in perpetuo
bando. Per neofli statuti posteriori del sec. XIV la pena
comminata ajli offensori degli Anziani estesa, in as-
do])i>ia di quella
])u
procedere contro
non pu avere
del delin(piente
figlio,
il
e,
il
deve punire
ecclesiastica,
il
tglio
il
Po-
perch
delinquente,
il
con-
il
Capitano o
costui,
di
il
padre
fratelli
torture (2
Ma
naturali
).
facit-
indipen-
accentrando tutti
mani
loro
le
dice di Gallura,
di
campeggiano
Donnoratico
e di
famose
Xino giu-
le
la loro indole,
spensero
la
della grandezza
di
dopo
li-
(1)
(ili
il
II, p. 637).
nobile,
vero
II, p. 471).
non
FERRUCCIO RIZZELLI
70
nella sala
gli
cos
quali
gli
Anziani perdono
fermano
la
loro autorit,
nel
riaf-
luccliese,
Dal 1369
al
^92
per
(1).
Kocca, vediamo
Dino della
P uno o
(3),
e nel Consiglio
ma
vano Pautorit
Comuni
scelsero
menoma-
uno dei pi
fiorenti
Ma
(1)
d'Italia.
die vigesima
(3)
7.'.
/. s.,
XV,
1017. 1018).
(,LI
71
mattina seguente
sotto
sero,
Anziani
gli
ma
la
])eiia
per
la
IV.
Adunanze
e deliberazioni.
Le adunanze degli Anziani, per quanto risulta dai documenti d^ archivio, si tenevano nel Palazzo del popolo,
o nella chiesa comunale di S. Sisto o anche nella Primaquasi ogni giorno.
ziale,
Anziani
Gli
si
oi)portuno totiens
loro
volterint (2)^
et
quocumque
il
ra-
scritto
li
odo discordante {3 ); altre volte per la deputazione poteva esser formata di sei e anche di quattro
Anziani^ secondo la volont del ])riore(4:).
mdlo
di quelli
Cos riunito
tura delPaffare,
il
si
(1)
<lKp.
il
permesso degli
altri
2'',
(2)
(3)
RONCIONI,
]).
o]). eit.
I, to.
suo-
VI, voL
I,
805).
Brovo
])is.
Coni., in ea}.
De
stattitis po2mli(ti)y.\iy:.
delle Coiiip.,
nel
ca]).
voi. II.
].
14).
p. >27).
Breve del
]o]>.
CLXXI (Bonaim,
aoI. II,
FERRUCCIO RIZZELLI
72
rum
e amici
(2).
deliberava su affari
si
compagni,
dagli altri
il
N^otaio
nome
I
il
modi
di deliberare
erano
(4).
tre,
glalloH sive
perch in tutte
le
altre magistrature, e
generalmente in tutte
si
dimento
le
provvisioni
al
qual proce-
maggiore
(1)
Consilio
(2)
((>),
Breve
e,
i)is.
i>op. et Conip..
in
Cii]).
I,
De Antianis, ne surgant
in
p. 567).
LXXXVII (Boxaim.
proi'isione che
NAINI, voi.
(4)
non
si
eap.
LXXXIX
Di non fare
II, p. 529).
LXXXVI (Boxaim,
l'
(5)
Breve del
(6)
Lo
\\o\).
altro Consiglio. Il
cede
e delle
CLV
H2^!).
minore per
lo
i^oi
GLI ANZIANI
,->
Credenza
Consijrlio della
cos
j)itano,
dannato
alla
si
se
multa
(juale,
il
(2).
approvate e ratificate
V.
L'attivit
della parola,
Anziani, intesa
nel
largo
i)in
senso
si
col-
lavoro,
ci
(1)
Breve
i)is.
Coni.,
I.
e.
Comune
et
di Pisa.
elip;i
lacieiuus; videlieot
non
nienses et
plus.
liabore
j)ossint
pr<ptorea
l'ufficio di
Brovo dol
executione
le
j><)].
prrisioni
(Bonaixi, voi.
II,
\}.
XXXV
479).
Di maiKlure ad
Le provvisioni degli
si
conservano
nel K. Archivio di Stato di Pisa in 117 registri che contengono le provvisioni ordinario e straordinario dall'anno 1298 al 1405. quasi sino alla
Si
alla
Dir.
.1.
19S.
cit.,
FERRUCCIO RIZZELLI
Bapporti
a)
colVesUro.
le
ambasciate, alle
davano
nerale,
1326
le risposte
ordina che
si
mie
in.
eis,
agli
comune
del
di
Pisa vengono in
il
di
(1).
ambasciatori pisani. La
gli
Xapoli, per
nome
con Xiccol
ti*attative
d^Alife, ambasciatore
fatti
Anziani
gli
il
quale
nomi-
ufficio di
attribuzione,
ri-
(1)
(2)
Breve
p. 22).
le
(2).
Le
pis.
Di questo fatto
prova anche
II,
seguenti:
a) Gli
e se
li
ricevono,
Gli ambasciatori
non
altri,
u numifestare ad
domandare
altri l'am-
Anziani;
]>isau<) le risi)()ste
ottenute:
Comune
(litticilo
il
porre
ANZIANI XKL
>I.l
(oiiii)ito
KKNO
iiu\
che
Anziani era
a>li
ed
DKl. t'o.MLNK
i'i>AN()
Vo-
com-
attdato, di
tervenivano o direttamente o per mezzo di loro rappresentanti. Infatti nel lo4;i sorti alcuni dissidi tra Pisa e
Spinetto
Bene da Calci
anche avvenne nel 1379, nel
comporre
pace
la
(1),
e cos
(2).
nei
tale era la
politica
di
fatti
ili
laspina
(1),
Anziani
figli
Ma-
del marchese
stessi,
con essa
mano
lo
man
mi salario, che
vioiic
stabilito
dagli
Anziani.
Cfr.
anche K. Ahchivio
In altre provvisioni
si
A. 81,
oit.,
stabiliscono
(2)
('Ir.
97
r.
t.;
A. 85,
e.
104 r.
Florentiani
itiiro
CiV. A.
81.
ce. 17 r.
21
pr
r,
ani-
A, 82,
r.
ARCHIVIO
cit.,
R. Akciiivio
cit.,
Atti pubblici,
(1) li.
fatto
eo.
e.
si
t.
e sego-.
pergamena
il
(3)
(4)
R. Aiu'Hivio
K.
cit.,
A. 31,
e.
57
r.
"/,,
1379.
Lo
stesso
FERRUCCIO RIZZELU
76
deW ordine
b) Mantenimento
ffiuridico
aW interno.
si
la
riserbavano
il
loro autorizzazione,
se ci ay-
e,
tro
il
convocare
testa
il
Capitano
).
cli
si
afferma Aa la supre-
il
loro
Quantunque
Pufficio
di
(2),
pure que-
(1)
pisani
K. Aiciiivio
i)opuli,
cit.,
A. 81,
e.
99
t.
Iiintinus
(3).
Questi poi
de Peccioli Antianiis
A'^III
kalendas Septenibris
maius populi ut congregaretur in malori ec desia civitatis pisane, dixit niilii Guidoni Turcliii notario quod ii)se
nolebat venire seu ire ad dictuni Consiliuni, cuni dictus Cai^itaneus
predictum consiliuni lacere non debet, quia non est de voluntate An fecerit banniri Consiliuin
tianorum
(2)
R. Aiu'Hivio
cit.,
A. 81, ce. 67 e 8.
(3)
R. AucHivio
cit.,
A. 85,
e.
132
t.
GLI ANZIANI
Anziani
si
77
iudices
ejiaminandis
])er
Nl-:i.
(1),
condanne
le
si
et
mancare
annullavano ed
giu-
dici
obbligatorio,
gli
facoltative. Essi
fisca
mani
cento
(2);
il
reo nelle
(3),
e liberare
per
anno (4).
Anziani ave-
Ma
civili
loro
renza,
pena
Sotto
di lire venticinque
il
era
inge-
denari pisani; e
di
il
il
Breve
(1)
(2)
R. Archivio
cit.,
A.
35, e. 438.
(3)
R. Archivio
cit.,
A.
64, e. Go t.;
A. 85,
r.
Providerunt Antiani
infraseriptis
ex
condempna-
pis.
A. 85,
e.
62;
l^.
A. 134,
359).
e.
58;
domino
viro
exbau-
altera....
scriptis
(4)
in
nitos
35
e.
facta
De modo servando
bannis
pis.
de infra-
li
pregioni
Breve del pop. e delle Comp., nel cap. Di non intromettersi nelle
(Bonaini, voi. II, p. 535). Questa disposizione era in Algore
fin dal 1286. Cfr. Breve pis. pop. et Comp., in cap. De non intromictendo de causis eirilihux (Bonaini. voi. J. ]>. 564).
(5)
cauze
civili
FERRUCCIO RIZZELLI
78
un
ai debitori di
tal
detto Roberto
dote di Francesca,
alla
(1).
berrovieri
Avevano
il
qualora per
nelle
richiedenti
e)
trovassero
si
porto d'armi,
condizioni
Comune pisano
(4).
anche questa parte delPamministrazione dello Stato spettava al Collegio degli Anziani. Alcune si riferiscono in
special modo agli ordinamenti per la vendita del frumento,
delle
dagli Anziani stessi o dai Savi a tal fine eletti. Cos nel
capitolo I>e pissicariis
si
et rigatteriis
(1)
R. Archivio
(2)
Breve
cit.,
A. 113,
e.
23
(itper
pro-
t.
p. 23).
(3)
R. Archivio
cit.,
Bogta
cit.,
A.
et
instrumenta
et
eleetioneH ofiicialiiim.
R. Archivio
82,
Luce
ce.
88 e 89 Baccioni de Seta
lilio
(BoNAixi. voi.
II. p. 327).
(li
ni
popui
etc.^
eecti ci attesti
visioni
ferro delPElba
raggio
(3),
si
(1*),
e del
sale
all'importazione di frumento
fo-
Comune (4);
e, i)0ich i mari erano allora infestati dai piAnziani erano obbligati sotto giuramento ad armare ogni anno due galee (5), per garantire la sicurezza
dei trafficanti che univano in relazioni commerciali la provvida Repubblica con le maggiori isole del Mediterraneo e
rati, gli
con
le pili
Comune,
mandavano
(1)
R. Archivio
16
e.
t.
vendi tacere in
ih effetto tutte
Antiani pisani
(lere et
])oi)uli
provi-
ci vitate ])isana
et
x>une,
non obstante
vel
(2)
R. Archivio
eit.,
A. 3o,
e.
43
r.
R. Aiuiiivio
oit.,
A. 90.
e.
81
t.:
cit.,
A. 85,
e.
(4)
20
R. Archivio
dinee i)ossit
A. 85.
e.
16
t..
e.
17
r.
t..
r.
Ciolus Grassnlinus
(jiuid
Comunis vendere
(3)
e. li) t. e e.
A. 85,
cit.,
(7),
offieialis
r.
et
vacehas
sani
v'eteres pisani
Comunis
(5)
Comunis de
bestiis seu
armento J^estiarum
])i-
et iudicatus Gallure .
eupittdi factl in
(6)
R. Archivio
cit.,
(7)
R. Archivio
cit.,
A. 197, cap.
merariis pisani
Comunis
CCLXA^
in solutionihus per
eos fiendis
de ^j^'cwwia pisani
Comunis de qua facte fuerint provisiones per dominos Antianos pisani popuU
FERRUCCIO KIZZELLI
80
registrate e
(1),
dal
sigillate
stesso degli
Alla
non possint, nec debeant dare seii solvere alieni persone vel loco ex
forma alienins provisionis dominornm Antianorum pisani poiinli ali-
qnanj
singolariter et
(3).
Anziani
Et quod
sit
sit sj)eciicata
causa
modo
possint
debeant solvere seu dare alieni persone vel loco aliquam quanti-
lutionem facere
pisani popoli,
et
et api)robata
jiossint alieni
sit
revisa
quo in x>resentibus ordinamentis sit mentio et eorum siEt de predictis teneantur dicti Camerari ad penam dupli
totius eius quod solverint seu solvent contra dictam formam. Et quod
calculator et notarii Camere pisani Comunis non jjossit nec debeat aliquam provisionem contra dictam formam factam et non revisam, ap-
probatam
officium, de
gillo sigillata.
et sigillatam,
(1)
(2)
K. Archivio
cit.,
4.
A. 197, cap.
CCLXYIIl
et
De
officio
lievisorum
E. Archivio
])isani
Sindicus et
t.,
e.
e. 21 r.
5 r.; A. 82,
e.
t..
e.
10
r.;
A. 84.
e.
37
t.;
A. 85,
e.
31 1.; A. 72,
GLI ANZIANI
tino di
81
ebdomada
totum id quod in
et
ebdomada
dissent in ipsa
et
summa
il).
si
rileva
il
continuo
dogane erano
eletti dal Podest, mentre documenti posteriori ci provano
che anche reiezione di questi ufficiali fu pi tardi affidata
agli Anziani, i quali alla loro volta potevano pel medesimo
del 1286 attestano infatti che gli ufficiali delle
ufficio autorizzare
Savi
(2).
E come
nella
Camera
eserci-
tavano continua personale vigilanza, cos delle dogane dovevano controllare gli introiti e gli esiti (3). Oltre a ci, gli
Anziani avevano facolt di riformarne gli statuti, quando lo
credessero opportuno (4:\ di esaminare per mezzo d^un notaio
tutti
(6).
Un'ultima importante attribuzione degli Anziani riguarda il conio delle monete. Gli Anziani erano tenuti a
stabilire e indicare la forma di qualsiasi moneta nigram
ad eleggere due caun provaiolo e un intagliatore di monete, al quale era anche affidata la custodia dei coni. Tutti costoro rimanevano in carica
rei
grossam
(7),
Breve
(1)
Com.,
jiis.
lib. I, in
cap.
De
K. Archivio
(3)
Breve
lei
Breve
eit.,
A. 82,
e.
57
t.
CXXIII (Bonaini,
voi. II,
p. 559).
(4)
Comunis
(5)
(Bonaini, voi.
Breve
unum notarium ad
(6)
eligere
cioli a
De
II, p. 39).
R. Archivio
cit.,,
A.
ad cahellam (Bonaini,
33, e. 270.
Si autorizza
a'oI. II,
civi-
p. 260).
Giacomo da Pec-
(7) Il
colui che
Podest aveva
non
1'
I,
in cap.
De moneta
XXXIX.
vtutaria. Cfr.
(Bonaini, voi.
Breve
II, p. 229).
6
pi-
FERRUCCIO RIZZELLI
82
]}er
al
gli altri
i
COXCLUSIOXP].
Di varia natura erano quindi
le
attribuzioni
gii
scopi di questo Collegio supremo. In primo luogo rileveremo che per quanto libera fosse Fazione degli Anziani
nel proprio ufficio, ci
dello Stato
si
questo aveva
ziaria, e
il
Uffi-
uffici, divisi e
ficiali
(1)
Breve
liatore monete
(2)
(2),
(Bonaini, voi.
R. ARCHIVIO
cit.,
A.
e. 28;
A.
caintaneH. jrroruiolo. et
A. 47,
De
iiital-
II, p. 112).
GLI ANZIANI
S'
scere
tempo
il i)ii
come
e dovessero ancli\ssi,
del loro
ulti ci.
Ma
il
et
repubblicana
Ma (ili e
Te r r a
d' '
r a nto).
Ferruccio Rizzelli.
(1)
disi.
2\
(2)
Roxcioxi, op.
VI, voi.
I,
p. 805).
R. ARCHIVIO
cit.,
A. 197, cap.
CCCXXXVIII
Providerunt do-
salarii librariim
X)ossint et
debeant a kal.
anno de mensibus Novembris, Decembris et .Januarii et Febriiarii, quibus multa, ut dictum est, ligna comburnntur, singula die libras quindecim den. x)is. sine cabella et omni>us
aliis
<lie
libras
cal)ella .
(8)
R. Aitciivio
cit.,
A. 135, co. 7 e
sego;.
FERRUCCIO RIZZELLI
8-t
APPENDICE DI DOCUMENTI.
1358
1.
[K.
AicIino
Doininice
(k.
p.).
(li
(le(jl
Anziniii
IIoeltf<elilifc.
Incarnationis
e.
9o
e/e(/(iibili
et.].
IV,
domini Antiani
videriint
actributa,
et
liiis
bailia eis
bono
Comunis et i>ro conservatione boni et pacifici
status pisani Comunis et populi, x)artitu inde facto Inter eos ad
denarios albos et giallos secundum formam Brevis pisani populi,
cum (piam pluves ex intascbaris in tascliis nunc vigentibus de officio et regimine dominorum Antianorum pisani populi sint mortui
et ntilitate
et
quam
pisani
vt
ex
lioc
dictum ofiicium et
(piod
infias(ii])ri
sai)ientes viri
liiis
generalis
quos in
Comuni
et
populo jiisano
spectorum extraliendorum
et
et presenti statui,
dictorum mortuorum
eiciendorum de
tascliis
et
su-
predictis ac
tascliis
nunc
exi-
ponendo
et
mietendo in
eis priores
ponant
et
mictant
pr prioribus, mercatores
x)ro
])i()
dummodo
non possint
civitatis.
COMUNE PISANO
novo
quod
illis
tascliis
in dictis taseliis pr
i>ro niaiori
85
illis
qui de
ab
eis
nebunt ex
et debeant eo
pieiitibus
tascliis renia-
modo
et sicut dicto
viris melius
et
utilius
domino Gualteio
videbitur.
et dictis sa-
Et durent
et
durare
nunc vigentibus continetur et non ultra, conputando in dicto tempore tempus preteritum dictarum tascharum.
Et quod nullus de novo addendus sive ponendus in dictis ta-
predictis taschis
eanim pr priore
nunc sunt
ratus
et
habiles
fuerunt,
si (luis
ex predictis de novo
naverunt
et
de mari presens in
officio
pisani
populi,
si
novo ponerentur, sive mictenon obstantibus predictis eorum officiis. De aliis vero va-
rum
et cai)sa
earundem
omnibus
et
taschis
nunc vigentibus.
^'>
FERRUCCIO RIZZELLI
1361, luglio 2H
2.
|K. Arcliivio
(s.
(li
(lei
p.).
loro
SU
e.
h<>r.<i('
'atccieri e
t.
se-i-i.].
(leijl
A n ciani
Xofari.
decem per
maioris. videlicet
qiiarteriuin et oeto
consulum
])()])iili
eoiisiiliini
vitatis a
additormii secundnm
r<'nt<'
artiiim.
et
([uarterium pisane
ci-
formam Brevis
ir
state snb
priorum septem
per (jiiodlilK
pisanornni pote-
C'ivitella
sacramento petitum.
Cnm intellexeritis nnnc corani volis le.ui et explanari i)rovisionem dominoriim Antianonim pisani i)opnli snprascriptam lioc
anno et indictione, quarto kalendas Angusti, de et super ordinamentis tascliarum dominorum Antianonim pisani populi, cancella-
dominorum Antianorum
aliis et
super
et
notaiiorum ipsoriim
aliis in dieta
approbaverunt
in-
liec
et
et
Comunis
et
pr quiete, pace
viri
super biis a
et eijiiitate
civium pisanorum
et paci-
conservandis
(jiiod
ofHcium
po])uli
leformetur et refor-
et sex
mensibus inci]iendis
Gl.l
in kaleiulis Noveiiibiis
modo
et fonila,
de
proxime
([iiibus et
si ve
Un'iio
pioti
eleetioiies et taseie
tribiis
et
veiitiiri
87
domiuorimi
Aiitliiaiioriini
pisani
)e
mercatoribus vero
incipiendis
in dictis kalendis
Xovembris proxime
eligantiu- per
quod
dominos Antianos pisani populi, nunc
in officio exi-
Magnietc.
de
norum eligendorum. De
a<l
minus
et usqiie in tres
et
cellarius
dominorum Antianorum
electis,
cohadunentur
pisani populi et
non
et
Can-
usque in tres pr (piolibet eorum tantum. Et facta dieta nominarione, priores predicti
ad denarios albos
et giallos.
Et
ille et illi
qui habuerit et
sive de <pio
facti (]uani
et
omnes tam
pr quolibet
scruptineum secretum et
fiat
et Cancellarios suprascriptos.
De quibus
FERRUCCIO RIZZELLI
88
tle
num
et 8int priores
Et
illi
contigerit
si
modo
predicto, intelligantur
quod
illi
scripti
mero necessario pr
dictis
decemocto antianatibus
quam
et
reperi-
si
dominum
Gualte-
et
essent necessarii
si
numero vocum, fat per dictum dominum Gualterium et Cancellarios predictos inde ad sortem
scilicet per apodixas lioc modo, quod cui ex eis venerit apodixa
nerit casus
piena
aliciui
essent in pari
de
erit
quod
illis
in quibus
piena ad sortem,
sit
predictos predicti Cancellarii teneantur tenere in credentia et secreto et nemini di cere vel pandere sub iuramento. Et facta electione
de suo
in alios sex
tantum pr
artilices quoscumque
tantum pr mercatoribus et usque
in mercatores vel
di-
secretum ad de-
illi,
tam
de
facti
in quibus
non
factis,
eis facto.
minum Gualterium
est de prioribus.
gantur
et
et cancellarios
et
artificibus
eli-
Gualterium de dictis
anziani
(li
XKl.
ut siipia (licitar,
illi
89
predictum doiuinuni Gualteriuni pr factis Antianis, pr mercatoribus vel artitcibus. modo predicto, iutelligantur et sint Antiani
pr niercatoribus et artitcibus pr dicto tempore duorum annorum
et
mensium
sex.
Et servetur
et fiat In eis et
de
eis
modus
et forma,
bus supra
tt
mentio.
omnes
predirti, sicut
et scribantur
dictum
sive
est,
mini Gualterii in apodixis siniplioibus sive spicinatis tantum, dumsoribatur unus Antianus
(piis
vel
si
(pii
ex toto
ponantur
et
artificum ponantur viginti (piattuor mercatores et in qualibet artificum i)onantur viginti (piattuor artifices. Et
et
incipit qiioniam
ad rem sacram
lathis
Antianorum
est.
et
Antianorum, quod
conUnetur^ et ponantur et
unam
teneat prior
dominorum
norum
neum
(jui
cajjita-
FERRUCCIO RIZZELLI
90
primo
primo
uuus artifex
<le
.se-
Et
primo
sic fat
con-
temj)ore
primo prioribus
et
mercatoribus. Et
illi,
vel alii
de tascha vel taschis, de qua vel quibus extractus vel extracti fuerit
vel fuerint. Et
si
earum non
reperire-
tur aliquis qui illa vice posset esse Antianus tempore extractionis,
comode
dum
presentia ordinamenta.
oficio
existentium
norum
Antia-
tianorum in aliquo convenienti loco illos qui comode liaberi ])oterunt ad faciendum et teri facere i)er eos electionem dicti talis
Antiani vel Antianorum, qui in eorum Antianatu defceret vel defcerent, ut dietimi est.
Et dictus
talis
comunis
et Cancellarius dojui-
non
si
alter
e.sse
i)re-
alii
habiles, videlicet:
unum
oficiis.
Possit
tamen
<iiio
GLI ANZIANI
91
atl Uictiuii oticiuin Antianatus taiitiiin. Et eo exiAntiano modulali non debeat de officio quod habuisget.
C'aneellarius ad lioteras tam ille <iui tempore extractonis esset
in officio qnam ille i\m esset intraturus ad officium tempore quo
haberet iiitraiv
sreiite
ad officium Antianatus. Cancellarius pisani comunis ad Consilia et provisiones et cancellarius dominorum Antianoium pisani populi, et similiter notarius Antianorum existentes
in officio et ille qui esset intraturus ad officium, ut supra. Doaintrare deberet
neriiis
officiis.
Et etiam Castel-
Comunis
quo
Luca
electi es-
illa
iurare
eis existentibus
ad aliquod
dictorum officiorum tempore quo intrare deberet ad officium Antianatus.
esset intraturus
et
de potestate
tamen
intrare
quod
liabuisset,
Absens a civitate pisana per miliariji sexaginta a civitate pisana numeranda, dum tamen non intelligatur de absentibus a dieta
civitate, cpii essent in
i)isano,
licet essent
qui
Ultra
octo.
unum
unum
car-
Et qui
iurati
bouum statum
esse possit
Dummodo
pisani
unus pr quolibet
(luarterio
FERRUCCIO RIZZELLI
92
Antianatus
debeant
J^t 8i
non
extralierentiir, legiptiinati
eorum
esse
esseht,
ortciuiu
donec
et
Et
tasclia.
norum
unum
pisani populi
norum
intasehare. Et
si
dominorum Antia-
ipsorum Antia-
eis
eorum
ipsi vel
in
eiA^tate
patres.
Et qui
eorum
patres.
qua
fdelitate
publicum instrumentum.
Et omnes de septem artibus pr arte aliqua qui artem suam
esset
tamquam magister de
et exereuerint a die
ipsis
arti-
illa
viee ullo
ijisis
vel ad OS,
modo
durante dieta
taselia,
taseiis
debeant
maiorem
nec eos vel aliquem eorum somare quando recederent a palatio vel
ab ec^clesia vel alio loco. Et de lioc teneantur iuramento et pena
arbitrio
modulatorum eorum.
Et
si
fuerit
antea eligi vel esse non possit ad aliquod officium notarie pisani
Comunis nec
modo
exereere. Et
si
exerceret ullo
illud
in dieto of-
'il.l
modo
lirio aliqiio
et
iiis
eondemimari
noriim. FA
ai
ab inde in antea
Et etiam
artis.
A el
93
si
mercatore acceptaverit
modo
aliquo
et exercuerit et postea
numquam
aliquod offieium
si
dictum
et intaschandis pr
Antianis, ut
est, esse
tantum.
sit
taschis.
Et
si
tianorum vel
nullus notarius reperiretur esse in dictis taschis Anin eis nullus reperiretur habilis
si
habendum, tunc
et in eo casu eligatur
et eligi
ad dictum offieium
possit ad os
x^^i'
of-
Antianum
proxime
et
secuturis.
Cui electioni
Cancellarius
unus ex
eis, si
Et quicumque nominatus
minorum Anthianorum
et scruptinatus fuerit
pr priore do-
idem
fiat
et
dominorum Antianorum
ijisani
j)opuli.
FERRUCCIO RIZZET>Lr
94
pisani Comniiis,
ct'llurio
non
Comunis. Kt
Canci'llario lucani
(juicniiKiiic fiicvif
aiit
noniinatus voi
non
i)ossit ypl
lucani Conninis
idem
liat et
populi. Et
iiiuiiis
et
teneantiir
formam
Cancellario
dominorum Antianorum
sciuptinatio
nullum
de
si
pisani
et inanis.
<'t
sit irrita
et cuius(iue eoruni a
munis.
pr
dominorum Antianorum
iure
i])so
sciuptinari
Antliianorum
8i
eorum nominatio
set
doniinormn
vel
Siudico
(^t
penam
eis
auferendam.
fuerit,
di(^ta
scruptinari
si
i)r<)
])riore
domi-
et
Couunis,
si
etiones et tasclie
dominorum Antianorum
]isani ])opuli
quod
ele-
pr futuro
auferenda nullo
dominorum Antianorum pisani populi, CanComunis vel Cancellariis lucani Comunis aut Notariis ipsorum dominorum Anthianorum vel de corrigendo, proviilendo A-el ordinando directe vel per obliquum aliciuid super dictis
tascliis vel alicjua earum nu])er contici endis, addendo vel minuendo,
et, si fieret, non valeat nec teneat ullo modo. Et quod Cancellarii
populi, Cancellariis
cellariis pisani
pisani
Comunis
iuramenti
et
dominorum Antianorum
teneantur nullam
s<'ripturam
facere
GLI ANZIANI
1>5
ali(|uaiii
centuni
librariiHi
Siiidico et
pisaiiorinn
denarioiuii
Modulatore
ofteialiiim pisani
eis
et
peiiaiii
eonim
eui([ue
Coinunis aiifereiidaiu.
dominorum Antianornm
Comunis et dominorum Antianornm pisani populi et lucani Comunis ac etiam notarioruni
ipsorum dominorum Antliianoruni talis modus et forma servetur:
Qiioil per ipsos dominos Antianos in i^rincipio eorum oftcii vel
quando inde j^lacuerit, liabeatur eonsilium quadrauinta sapientum
virorum ad minus de melioribus et suttcientiori])Us pisane civitatis
et presentis status, in quo quidam Consilio interesse debeant vigiliti quattuor de i^roximioribus prioribus Antianorum Antianatu
tieii
(juani
eonleiendis
tasoliis
liiis
posterum
fat
successive
et
executioni ple-
servetur et fat de
tempore in tempus.
Et quod
et
fat tasclia
annorum incipiendorum
leiidis
in ka-
quos nia-
rum trium
Gualterium. Et
fat et
dominum dominum
si
est,
Comunis
et
et
ordinamentorum
decem ad
de
miiuis, ita
dieta
tascha non
duret
ille cpii
seu
sic
ad Consilia
otHcio
et provisiones
salario
et
aliis
durare
extractus
Comunis
consuetis.
Et (juod
cum
FERRUCCIO RIZZELLI
96
supra
(le
tiat et seqiiatiir,
et inde
extrahatur no-
unus ad fatum habilis ad dietuni ofleium habendum secundum formani brevium et ordinamentorum pisani Comunis, tempore
tarius
Et
ille
Cancellarius,
sit
et
del)eat
esse
dictum
Comunis,
et
duret et du-
vel aliquo
eorum
esse ultra
Et qui intaschatus
habuerit,
non
officiis
'
officioruni
et
illud
earum aliquod
modo
aliquo in dictis
modo
tempora suprascripta.
vel iure.
officium
liabere.
.N(
Et qnoi
pisani
niiii
taselia et electioiies
populi
notarioium
et (juihiiK et
termino et de
modo
eo
officio
j)er
Antiano(loininos
pr eo tempore et
illis
forma
et
(loiiiinoruni
debeant
et teri possiiit et
taiit
et
prout et
siciit
(^iio
prefatis dominio
carnationis anno millesimo trecentesimo sexagesimo primo, indictione tertiadecima, tertio kalendas Augusti.
3.
1357,
[R.
JRisj9osta degli
leali di
il
Ser
nes,
gennaio
5.
27].
Vannes Scaccerius
l^
cliiedere
impresa della
prior,
il
sussidio navale
Sicilia.
Rau
et
de Vada, Uguccione
Bindus Nocchi tabellarius Anthiani pisani populi
officio et
vice et
decima indictione
et ipsis
vigesimoquinto Novembris,
It., 5.
Serie.
XXXIX.
FERRUCCIO RIZZELLI
98
teneri as.seruiit ex
serenissimo principe domino Kege Eoberto initarum, cimi ipsi asserant se armasse et
Sicilie,
me
semper observavit
Tenctiones initas
Roberto lerusalem et
Sicilie rege,
teneatur.
bsidium in quantum ad
est, in
ipsuiii
pecunia impendere
mam
est,
secimdum
for-
dictarum conventionum.
1404.
4.
r.
t.].
Primo quod
infrascriptis
debere esse
cum
ille
Item in omnibus provisionibus flendis per dietimi vicarium domini et Antianos apponatur titulus in forma infrascripta, videlicet
primo lonatur dies cum annis domini et indictione deinde dicaturj
Mandato
etc.
domini
GLI ANZIANI
provideruut
poimli
pisani
Brevis
foiiiiaiii
(loiiiiuus
i>aititii
i)isaiii
populi. Et
in
sic
omnibns provisionibus
<bxervetur.
Et liabeant predicti doniinus vicarius et Antiani providere onines provisiones ordinarias qiiorunicumque salariorum solvendoruni
otti'ialibns
offici a-
libus Curie cabelle niaioris, Curie cabelle vini, Curie gl'asse et doliane salis portaruni pisane civitatis,
Campanariorum, banneriorum,
omnium
condepnationum
in
forma consueta
et
alias
omnes provvisiones
ordinarias.
Comunis pr
biboreriisfiendis,
vinarios,
primo,
belle vini
quod
sic sit.
salis
quod
singiilis
aliis
piis
forma consueta.
et
aliorum expe-
non respicientes
vel
plures,
si
res
100
si
EC.
una
testo sancte
anno duabus
Domini et alia in
tum domini
in aliquo,
dummodo
Item facere
sta-
que
alias provisiones,
aliter.
eis
minum.
Item quod omnes provisiones, quas
nantur in
libro, notifcentur
domino
fecerint,
et eius Consilio.
et
sigillentur sigillo.
domini ad referendum
et pluries
ad voluntatem domini,
requirentur.
et provisiones
cum
eis.
more consueto
modum
ta-
Demum
-^
officio
-^-
Postilla.
Amedeo
prof.
di Paolo Diacono,
nostro codice?
quesito
il
Le
risposi:
che cosa
lo scritto del
ipotesi
un
adattato
l,
ha
principio ed
fatto
un
fine proprio,
ha mutato qua
vinciarum Italiae
di
peso nel
II
libro
T ha
pro-
Ed
possibile
l'opera
dendo da
sua
Ad
ogni
modo
siffatta questione,
io
hanno alcuni
(1) Cfr.
Crivkllugci, nel
La mia pubblicazione
dispensa del
19()6.
farli
XV,
co-
fase.
I,
CARLO PASCAL
102
le
ed aggiunte di qualche
rilievo,
il
pro-
mio no;
blicazione
anzi,
secondo
li
(p.
un
cita e se
lui, io
ne giova
(p.
potevo risparmiarne
121);
la
pub-
dovere. V^ediamo
dice que-
io
avevo
fssati, circa
T ac-
una ipotesi o dell' altra, egli li varca risolutamente. Secondo lui io, per risolvere la questione nel senso
che a me piace, ricorro ad argomenti ingegnosi e sottili,, ma
che non reggono alla critica. Vediamo perch. La prima
ragione da me addotta che la descrizione d' Italia, col
dov' in Paolo, ci si presenta quasi come una intrusione,
mentre nel nostro testo ha l' aspetto di opera compiuta ed
organica. una impressione, s'intende, ne io avevo dato a
cettazione dell'
limiti
avevo anzi
scritto: Si
il
descrizione opportunissima in
in Italia, e proprio
nella penisola e fa
sentita V opportunit
nonch
l,
al
di premettere
cpiella
gi gi, e
si
descrizione.
Se-
in quel
punto
lOo
trat-
Ambrosiano non
sia un excerptmn di Paolo? Giustissimo: dol)biamo dunque
esaminare, l'uno di fronte all'altro, i due testi: quello di
Paolo e quello del codice Ambrosiano quale dei due ha inAmbrosiano'^? Chi
ci
il
testo
di
dizi
sta
non
me
Per
Ambrosiano, per
il
mie il chiaro critico? Il nostro ms. nomina la citt di Ticimis; Paolo dice Ticinits quae alio nomine Papia appellatur queste parole non hanno tutta l'aria
opposto
alle ragioni
della citt ?
(1).
Ma pu
cerptor Ambrosiano
rato;
si
menzionare anche
pensarsi ad
nome
recente
dell'e^c-
il
una omissione
ma
ci, se
testo di
il
La Terminano ha
Paolo ha
Roma
totius
extitit.
Roma
dopo Paolo
ma
io
domando
tra le
due
Andiamo
(li
ma
lui nella
Paolo stesso
infatti
il
nome
/^fipla
(/tic
oliiii
CARLO PASCAL
104
che
fatto
nell'
sono con-
vi
sono
il
dunque
un lavoro
fatto
pu supnon
piuttosto che Paolo, riproducendo macchinalmente la Terminatio, non si sia accorto delle contraddizioni in cui ve-
critico sull'opera di
porre,
ma
proprio questa
l'
si
ipotesi pi probabile? o
Ma
il
E sono prove
linguistiche.
La
eii-
della
seriorit
mm
dicitur a perhihetur
( 1),
ferax
Terminatio.
sint
( 12),
a consistunt
( 9),
fertilissima a satis
( 13),
Umbria... habet a in
Umbria...
come avvertimmo,
modo nep-
pure la parola enriim pu dirsi sicuramente estranea alla Terminatio, giacch forse da riporre al 15
pure la Terminatio ha
rax
est;
stituito
nota); e cosi
(v. ivi
56
al 42 consistit, al
quorum
fe-
le
la
Terminatio ha
L' aut pi
dunque
l'
Non
citii.
si
et
ha a
eius exer-
(1)
Come
gi
originale aveva
strettamente
notammo,
In
affine.
eonin.
il
codice
come ha
ha
il
circa
Vat. Lat.
i:361,
tesi.
codice Vati-
il
f.
8.,
che
il
suo
gli
(ano Liit.
prof. Grivellucci
che
(1).
attenzione
medesimi
come
ma m,
non ha
(n. l23)
ah urbe
Roma
Di pi
TerminaUo, non ha
la
la
es.
Per
nell' altro
Roma
cente Papia, di
ad
uno
nell'
(n. i25)
gia di Capua,
che
dir
errori grafici;
per ah iiherrima,
il
sono
1^
105
dice totius
Ma che
anonimo
un catalogo
un catalogo
d' imperatori
tore aggiunse a
tro
scritto
di
e
;
oleo
ficii et
i
due
scritti
ed
in
hanno
senza
e
titolo,
come ho
seguito (foglio
fa
il
8.'^
ad
raccogli-
indole
storico -geografica.
la
il
di
fare respingere
l'
ipotesi mia.
minate
le
ma
Catania.
(1)
Clii
da
II
le riserve
Crivellucei
Carlo Pascal.
enumera cinque
codici della
descrizione
d'Italia,
me
copie di
Di altre
hi SicHi(f (ti'it'nldlo
Aneddoti e Variet
Galileo Galilei e
Tra
voglia limitarsi
motivi per
de' Medici.
fatti
non
Don Giovanni
ridotti
a ripetere
quali egli
si
altrui
Ch'
egli avesse gi
pensato a lasciarlo
altrimenti
non potrebbero
perch
trattata, secondo
li
ma
vorrei veder
la
io
non
la
il
Mi
poich
som-
resto compita-
pi contenta e meglio
Marchese
del
il
rimanente
Monte aveva
ficuo collocamento.
miche, gi poco
si
lei
lettera scrit-
1590,
procurare
aprile
io
il
Ma
perch Galileo,
decidesse a
le
cui condizioni
econo-
liete,
opposizioni che per parte della maggioranza dei suoi colleghi ave-
vano incontrato
le
ci tanto pi perch
anche
le
giusti-
(i)
di
Le Opere
Sua Maest
il
ai
due
biografi
di
Gauleo
Re
d'Italia,
contempo-
X, Firenze,
tip.
che
gli auspici
(t)
ne tesserono
la biografia,
rimangono e
il
fatto
che
107
loro asserzioni
le
fanno
si
non erano
quali
le
si
g'
intendenti di
mente ben
reputazione
affetta e sincera,
gli
che molti
eccitarono con-
tal
il
fatto pronostico di
'<
in
ef'etto
segu),
seppero
di quel gran
perso-
g'
Gioseppe
stette gran
INIoleti
Marchese Guidubaldo
Gran Duca,
di
s'elesse
Viviani non fa
il
nome
un eminente soggetto
dini,
che
ripete,
dell'inventore, e dice
ma
si
come vedremo
comprende
(2).
suoi
Qui dunque
soltanto
ch'era
con buona
senz'altro
come
il
me-
si
Gherardini
infatti,
soggiunge
lileo in Pisa,
ma
Pisa
(l)
Fa VARO
si
facesse
Sene
\).
606.
una certa
fabbrica,
deciviasettima di
{Aiti e
Padova, Nuova
(2;
La
Memorie
serie,
Le Opere
di
voi.
S.''
non so gi
Scampoli Galileiani,
della R.
XXIII,
Accademia di
D. Giovanni ch'in
se di fortificazzione
raccolti
scienze,
tip,.
da ANTONIO
lettere
ed arti in
G. B. Randi, 1907.
voi.
XIX,
ANTONIO FAVARO
108
o
d'altro edifizio.
di metter
in
il
si
era concluso
il
Galileo s'oppose,
S.^"
al
S.''
non
io
lo so; so
D. Giovanni,
ne mostr risentimento
di
il
che
bene che
la contradizione
si
intimori
il
S/
Galileo di
ma-
niera, che stim bene non dopo molto tempo domandar licenza
dal Monte,
S.J*
offizio
nere, perch
fortuna
S/
il
(i).
qual
Il
ma
S.""
sopra
il
Gherardini che
la
grande
reputazione di cui incominci a godere Galileo poco pi che adolescente arriv all'orecchie dell' Ecc.'"^ S. D. Giovanni de' Medici,
guerra, se
di
considera
si
il
Viviani
Ed
for-
ancora lo stesso
Galileo gratissimo
scrive ch'ebbe
citato
famigliare a
fatti
e
il
dini esplicitamente
sia
Il
partecipazione ebbe
sua
luogo
la
condotta
Don Giovanni
ad entrare
de' Medici,
che viene
(4),
e che
figlio
modo
(3).
tanto significativo
naturale che
il
Granduca
maggio del
solennit e
(1)
Op.
cit.,
voi.
(2)
Op.
cit.,
voi.
(3)
Op.
cit.,
voi.
(4)
libri
il
in
allo
dal Gherar-
XIX,
XIX,
XIX,
p.
638.
p.
605.
p.
638.
Maria
Duca Cosimo
de' Medici,
duca
di Firenze et
tonio da Montalvo e
il
Siena,
po-
signor
An-
(i.M.ILKn GALILEI E
riccamente dotato
(i),
ciatichi (2).
a capo
Bartolomeo Pan-
a Carlo di
al
anche
padre ed
quale anzi lo
il
all'or-
quella
di
anco perch
fors'
la prospettiva dei
madre
109
DE' MEDICI
Francesco,
fratello
al
DON GIOVANNI
la
Serenissima Repubblica Veneta per aver dichiarata la Bianca Cappello vera e particolar figliuola di
San Marco,
in
Don Giovanni
considerazione
che dignissima
di quelle
Repubblica non
la
assistito e
perch fosse
Capodivacca
ci
ri-
curato
dai
Mercuriale ed
il
(3).
partire dall'anno
Medici
de'
la
1582
intorno ai
di
fatti
Don Giovanni
compagno
(i)
Tra
le
costantemente
legi,
quasi
gli fu
Privi-
dei
libri
i
diversi
atti
di
figlio
Cfr.
(i55'J-8'j),
narrate
di
Cosimo
(3)
dici, to.
(4)
I,
Firenze,
MDCCLXXXI,
sig.
la
della
figlia del
de'
l ASsmcKLLi,
i favoriti
stid.o
del
fase.
un esemplare
224.
se
e della
Dianora Bosi
Re Enrico
4" e della
Don Giovanni
sopra
370
Regina Alaria,
il
Cosimo
Don Giovanni
governo
sul
documenti
su
ne ha pure nella
Biblioteca
segnato
AIs.
Classe
Marucelliana,
in-
Ma-
XXV,.
scaff.
A,.
ANTONIO FAVxVRO
110
recandosi
Spagna
della
al servizio
in
Senonch, morto
Granduca Francesco,
il
ascensione di Ferdinando
al
mutato con
anche
trono di Toscana,
la
in conse-
guejiza del suo matrimonio con Cristina di Lorena, l'indirizzo posotto pretesto che
litico,
Don Giovanni
conto,
appena ventenne,
nelle
godesse gi di
egli
dopo
perch, poco
cose militari,
mand
non erano
suoi servizi
fu richiamato; e
ripatriato,
il
Granduca
lo
Don Giovanni
forme riferiscono
la
Toscana pare
(tranne
Roma
frequenti viaggi a
del Granduca,
il
lileo,
sia rimasto
si
dunque anche
ed
in cui, con-
quale, conforme pi o
tempo
ne avrebbe favorita
Galileo,
citati biografi di
meno
al
esplicitamente afi'ermano
tempo nel
Viviani
il
Ga-
lo
proposta da
Don
Ora
il
galileiane,
Dott.
EmiUo Wohlwill,
not di recente
(i) la
acutissimo fra
il
il
secondo.
gli studiosi di
cose
narrazione dell'episodio era stata accolta sulla fede delle due asserzioni
quanto
citate,
il
Nelli (3), se
anche non
le
il
Targioni - Tozzetti
citarono n l'uno n
(2)
l'altro, si
giustamente osserva,
(1)
(Schluss).
Galilri-Studien, von
Emil Wohlwill.
18,
Band,
n.
II,
servire
ziir
und
n.
ad
3,
1906,
pp.
439
ri.nd
segg.
nel corso di
anni
TozzETTi, tom.
(3)
Natttr'wisseJischaften. n,
(2)
di
I,
LX
del secolo
in Firenze,
XVII,
raccolte
MDCCLXXX,
pp.
dal
Gio.
dr.
Targioni-
529-30.
voi. I,
Losanna, 1793,
p.
47.
MI
competenti
dei
in
fiorentini avrebbero
non ostante
affatto,
essere
ripetutamente
state
ben
indagini che,
le
istituite,
nulla
traccia,
nulla
comprende, devono
si
rinvenuto di relativo a
si
archivi
gli
ed a cercare con
due
il
un equivoco.
in
se)bene noi siamo ben lungi dal portare completa luce sul-
che guidi
filo
alla scoperta di
non possa
come oro
prendersi
che generalmente
di quello
Sta anzitutto
Ferdinando volse
di
riferire poi,
quanto pur
il
fatto
creda
si
il
privilegi e
1590
questo fine
il
di
traffici,
porto,
(i)
mio
le
ed
arti,
C. Ferrari,
to.
motivi
LXV,
p.
per
quali
U episodio
Vita di Galileo
1906 ed a
lato
con
persone pi speri-
poi,
dissento a tale
lettere
Repubblica
raccogliendo
marittime dell'antica
dal
Granduca
il
mentate nei
(2)
e Livorno servirle
al
Pisana.
(x).
che intorno
par.
II,
{Atti del
pp.
conve-
proposito
ci ch'ebbi
di Giistccvo
Adolfo di Svezia
R.
veneto
Istituto
di scienze,
di
dici,
tip.
G. B. Randi, 1907.
(2)
to.
III, Firenze,
MDCCLXXXI,
il
ANTONIO F AVARO
112
port, scrive
si
tra-
si
Galluzzi,
il
Don Giovanni
telli
Fu
del porto.
tatori
citt
stabilito
che
si
il
si
quivi
communicazione di terra
ferma
gettarono
si
la
(i).
il
Fra
le
pi gravi difficolt
mare
il
Di qui adunque
struzioni in Pisa
de-
vi
(2).
risulta
dei particolari
Pisa,
secondo
gata.
Che
poi
il
si
Li dieci di Gen-
le piante.
e la
Don Giovanni
Bontalenti e
il
stati
Don Giovanni
Medici: quindi
de'
la va-
Viviani,
il
il
Don Giovanni
sua e che nel 1591 o nel 1592 attendesse in Livorno ad un modello che, secondo ogni probabilit, aveva relazione con
che
ci
venne conservata
Cosimo
con facolt
(i)
Op.
cit, p. 36.
Op.
cit.,
lendo
V:
il
degli
Don
Alessandri
depositarle in quell'istituto
(2)
del voi.
di
di
tra le carte di
p.
37.
Addi ix
Giovanni ultimamente
al
Comune
scientifico
Firenze
di
della
di febbr.
1590
(s.
f.)
si
lavori
Granduca
parla di lavori
e.
fatti
citt
228
r.
vo-
medesimo volume:
incominciato a votare
Addi vni
il
Porto
di febbraio
Nuovo
1591
a Livorno.
(s.
f.),
a
si
e.
281
narra
r.
che
del
fu
'i.VLlLEO
ci^^>.-^c
.iv
<
.stimato
c|uel
Ilo
la eredit di
che
di ricordare, e
A Incarnai ione
Il
modello
5154, in data
n.
che
la possibiht
sia
si
Non
del misurare.
ci
il
modello
si
pos-
va spianando
si
finito di tutto
fo reverenza humilmente a
Di Livorno,
sassi,
si
\'.
17 di
li
A.
Marzo 1591.
Di V. A. Ser.ma
La
vano
le
ma
abbiamo rinvenuta
in
intomo
al
argomento
Galileo,
ma
modo
modello
che,
le
forse di suo
dal
tutt'altro
le
conseguenze che
si
che troverebbero
con
le
ipotesi
appoggio in
Don Giovanni
de'
si
ha ad ogni modo
riferito,
It., 5."
Serie.
la
alcune presunzioni
Medici conserv, o
XXXIX.
n vogliamo
si
di
certo
credette
di
pur priva-
s e
Nelli,
il
Don
spingerci ulteriormente
il
parere
il
ch'egli, sia
porre.
ora,
Noi non
aggiunge
Granduca
di quel disegno, e
Giovanni, con
almeno per
ulteriori schiarimenti.
come
Me-
trovammo alcuna
relativa, sicch,
de'
che desta-
a questa lettera, n
grado d'aggiungere
crediamo ad ogni
lavori
il
purtroppo tra
la risposta
non siamo
esistenza di
dici intorno al
ANTONIO FAYARO
114
Quando
dal Sidereus
contro
infatti
Nuncms
si
le
non trov
Sizzi,
siccome recava
dici, e
imbastita
Don
che a
consuetudine che
la
dedicatorie fossero
le
non
i
vi
sia
si
lui
intendimenti
ti-
Giovanni, in-
meno
lo
Sizzi
il
intorno
alle
non
gli
che per
rifiutato,
sentimenti di
g'
Don
sua Dianoia,
la
conoscesse
mondo
tra essi,
uno
indotto
pensare che
pu
se nulla di ci
rilevarsi
passarono
le cose, in
Galileo a
di
ad impugnarne
egli
il
Don Giovanni
ella si
come
e,
che in quella
si
sia
(3).
Le
quali
dispute;
come
si
imperocch.... la
da
altro
si
161
1,
e provocata
da un frammento cancel-
si
ricorda,
(1)
abbiamo
letto
fa
Io so che
mi occorse
qitatttor planetis
qjia
1'
che abbiamo
infatti,
A. V. benissimo
alla
Syderei
presenza
Nnntn
sua
7-wnor de
Le Opere
(3)
Op.
cit.,
luogo
doveva
se
di Galileo nel
Lei
si
rileva
mento
conclu-
le
delle
Nuova
della
ragionamenti e
Don
Lodovico
cio
proposito
161
di
voi.
1,
FRANCrsco SiTlO
p.
319.
voi,
IV,
\).
315.
(.Al. ILEI
(iAl.ll,K(>
contradire
parere
al
nella profession
in aqqua,
l'aiuto,
115
per altro
eccellenti
il
modo
di contessere
da gran moltitudine di
pur
vasi,
di
quali, gi sottopostigli
la
quale
il
DE' MEDICI
legno ma concavi
ingegneri,
li
DON UlOVANXI
alcuni
di
loro,
si
superficie, la
o'
che
pi di peso,
triplo,
raccolto separatamente da
strava
loro.
far capitale
il
computo minuto e
io dissi,
di
quello
in
volesse
concludendo
altra forma,
la figura
non dimo-
particolare,
doppio
il
riunite;
non poteva
che sosterrebbero
macchina,
altra
io
al
si
generalmente, che
sue
le
qual
di
fondo nell'aqqiia
corpi solidi
(i).
Galileo
si
gli
fermamente che
il
1608, e precisamente
nell'estate di
Galileo
non
fu,
mentre
vi si
anzi ed
a lungo
Artimino
(2).
La
ospite
della
Altezza, alla
quest'anno, poich
finora ci risulta,
le
io
credo
luogo nel
nel
in
107
Toscana,
quale Galileo
si
Toscana.
Si
dici,
il
Don Giovanni
ed
de'
espliciti
cosi
lo
(i)
Op.
cit.,
voi.
IV,
(2)
Op. cit,
voi.
X,
p.
32, nota 3.
pp. 217-23.
Me-
della
chiari
sia
pur
ANTONIO FATAR
116
Fino
rendo
1594 adunque
al
tempo
il
raccogliendo
gli
negli
egli
studi di architettura
sue
le
studiosi nel
quentemente date
si
nelle ville
conservateci
lettere
nelle
carte
conversazioni
severi e le
con
pi
gravi
filosofi
Ales-
gli studi
pi
e in Firenze
in Pisa, di
da Galileo
zatagli
Rodolfo
Turco,
II a
Generale
e l'Italia
campagna contro
nella
dell' artiglieria
Toscana
lasciava la
indiriz-
avendo
al
suo
il
comando ben
di
quale
campagna
quella
si
Don Giovanni
raccogliessero tutti
frutti
impedisse che da
che se ne erano
sperati.
1597
dove pare abbia avuto il torto
JMarsiglia,
Marsigliesi
Fra
(i)
alla
non erano
le
il
in
DICI attese nel corso della sua vita, vogliamo qui in particolar
dare le Cappelle IMedicee in San Lorenzo {Delle tre sorduose
dicee situate nelV
del canonico
Domenico AIoreni
Bernardo Buontalenti,
Losanna, 1793,
stotelis
ec,
{3)
p.
e cojnt?iercio
in
In
tiniver sarti
Platonis
lib.
I,
Le Opere
pp. 197-202.
826).
et Aristotelis
vie-
ordinarie,
ricor-
(2)
modo
cappelle
voi. I,
di
di lasciarsi sfuggire e di
Venetiis,
di
p. 195.
voi.
II,
lo
1599
mandata a Re Filippo
non
gine,
III,
pot, nonostante
conseguire
il
117
Grandato
grandi servigi
in Fiandra,
gi
resi
quale aspirava.
al
diciotto
le
accompagnarono a Marsiglia
terra, fu assunto
pendio e con
intrighi di
Re Giacomo
il
ai servigi
straordinarie
in
Fian-
d' Inghil-
IV con ragguardevole
Enrico
di
nuova
la
ma
distinzioni;
coinvolto
sti-
famosi
nei
Don Giovanni
Serenissima,
in
(i), di
addi 17 maggio
Collegio
ebbe
le
seguenti
parole
La
fece ritorno
venne a Venezia e
domande ed
esibi-
proferta poi di V. S.
della
alle
sue
deve.
La
pre-
si
dal
in
promesse fattegliene
ricevuto
le
sia
Sig.""'
alle
per un
occasioni
dunque, diremo
cosi,
la
tutti,
et
si
merita
la
o Padoa, o
che
perch
citt,
Don Giovanni
(2).
si
trattenne in attesa,
come
dove
(i)
Pietro Friuli
e forse anche
del
il
Baroncelli, a
(2)
c.
il
58.
PP. 33-35-
l'ultimo
sta sotto
Principi,
reg.
20,
ANTONIO FAVARO
118
neirEcc. Collegio
111."^
1'
Ma
tare, et passati
disse che
le
li
le
Gio-
alli
esser
Don
voleva
(i) fu del-
SgJ
il
non
servitor
Sig.^
di parole
ma
Don
Gio.
di fatti
la
non dimandava
Stato et che
accomodato
al resto si
sarebbe
Il
Principi di fermarsi pi in
gli altri
di
quanto
alla
quiete
citt,
titolo, et
il
fatto
degno
di servir
con
lileo
Padova e
e poich
non
alcun
risulta in
stabile
vi si trov
loro in
essi
in
acci
(2).
dimora
effetti
rifferire,
modo
tra di
attriti tra
leo
si
dova, poich
brare
Padova
e col quale
Gali-
si
le
Don Giovanni
soggiorno di
Non
in
Pa-
Maddalena
e quindi
pu benissimo
pure e
si
rec a Firenze,
(t)
il
le
accennate prime
Medici,
che aveva
in ottime rela-
esaudite dal Senato Veneto alcune sue domande. Cfr. Galileo Galilei e lo Studio
di Padova, per
ANTONIO Favaro,
Le Mounier,
AR(.:hivio di
Stato
p. 36.
119
abbiamo
sebbene
vanni fra
il
diario
le
toc-
i[uelle
come presumerebbe
Galileo,
caduti in equivoco
anni
a tanti
lire
quali Galileo
il
Viviani ed
innanzi e
tivando
il
Don Giovanni
Gherardini che
riconoscono anzi
vi
Don Giovanni
venne a morte
il
citato,
fanno
li
risa-
cause per
le
le
si
Si trattenne
le
Wohlwill
il
il
in Firenze
si
Granduca Ferdinando,
sempre
sicch, pur
col-
la
opponessero
difficolt si
tomandato da
lui,
gravi
al
il
fido Baroncelli,
il
quale, rac-
(2),
riuscendo
maneggi
ai suoi abili
di
ottenere che circa un anno dopo fosse condotto a condizioni onorevolissime anche
Don
si
recava a
la
lettura
Come
Don Giovanni
nato
una prima
nel quale
(i)
ce.
il
di altri
(4);
si
spiega
l'assenza
due
il
giorno
durata oltre
Gixo Capponi,
261, voi.
I,
213t.-2l8t.
(2)
1)
gU
permesso
il
licenza di
22 aprile e nuovamente
Colombe
Ibid.,
(4) Ibid.,
Senato, Secreti,
Secreti,
filza
80.
Deli-
v.
filza
81.
filze
197-98-99, 201.
ANTONIO FAYARO
120
questo tempo egli
Le
porto di Livorno
(i).
Don Giovanni
che,
senza
le
di
era trattenuto in
si
Io
de'
Medici
(2),
sol-
averla
clamorose
altri intimi
le quali
mente
negli
e ritiratosi definitiva-
(3),
manc
della Serenissima,
Stati
Murano
in
vivi
ai
Nessuna traccia
Don Giovanni
compiutamente
cos
sfuggita. In quelle
studiati
buste per
resti della
ch'ebbimo
ventura di
la
Bibhoteca Palatina
(4), e
Me-
de'
da noi ormai
esserci
scoprire
sentemente nella Nazionale di Firenze in appendice alla Collezione Galileiana propriamente detta, abbiamo
nella quale
caso,
Le
il
(i)
riferirci
scana
P.
nome
carte
infatti
trovansi
di
insieme
riuniti,
Don Giovanni
Potremmo
di
ci
a quanto ne narra
sotto il
Galluzzi
una carta
col
di Galileo.
9 (5) contengono
n*'
Sisf.
documenti,
addurre molti
il
mano
de' Medici e la
trovata
ma
ci
limiteremo a
Gramhicato di To-
Ili, Firenze,
MDCCLXXXI,
313.
(2)
altri
Senato,
Secreti,
7 agosto 161
documenti ad essa
(4)
il
degli
li
filza
Fra
86,
3.
novembre
161 6
allegati.
Antonio Fa varo
gennaio, 1886),
Roma,
(5) Intitolata
sul
tip.
delle Scienze
dorso:
ViVlANi
/.
Galileo.
e dal
matematiche e
fisiche,
XIX,
1886.
Xelli.
tergo della
del
Chiabrera
S.
Chiabrera col
titolo:
Medici.
vanni
Da
di Galileo:
stampata
all'Illus.
la
Canzone
fra le
ed Eccel.
opere del
D. Gio-
Sig.
(i). Il
relazioni
strette
mano
la stessa
Canzone
D. Francesco Medici
in assai
scritto di
Questa
121
altre
diceo
(2),
Don Giovanni
noteremo che
4 della busta
Poema
a mio
il
2^ del
stesso in
una
d 5 settembre
nome
lo ringrazi e
legge a
si
Hebbi
io
me
l'amo
Roma
pp.
MDCCXXX,
cit.,
ec,
morali e
le
in
Venezia, presso
le
An-
1-2.
Gabbriello Chiabrera,
un corpo novellamente
eroiche, le lugubri, le
Op.
affettuosamente sic-
gli offerisca
MDCCXXXI,
Delle Opere di
sione tutte in
il
S.
Antonio Favaro.
Delle Opere di
giolo Geremia,
(3)
e finalmente
Geremia,
115, e che
Padova.
{2)
(3)
lettera al Baroncelli
come cordialmente
(i)
Me-
unite, tom.
sagre
pp. 443-44-
^^
ec, in
in questa
I,
Venezia,
427-29.
ultima
contenente
le
presso
impres-
canzoni
Angiolo
Rassegna Bibliografica
Il
signor
S.
Salomone ha pubblicato
la
II ed.,
Augusta, 1905.
la
ma
con-
Qua
ma ci
al
Megara
temendo
questa
che
nuova
abi-
andarono a popolare
dei
la citt
di Marcello, delle
di
primi
e delle istituzioni
cittadini profughi,
dei
reliquie di
S. tratta
Il
Megara
nome
il
della loro
terra
origi-
citt
Augusto,
la citt
dandole
il
nome
Augusta
di
(42
a.
vedendo
nuova
citt e d'ingrandire
il
il
castello.
Parlamento
di
Foggia (1240)
il
Dopo
il
e allora
dopo concedettero
in
il
re
ma
finalmente cadde in
Federico prima
feudo
la citt che,
tutta l'Isola,
Ferdinando
salvo un breve
soffri,
come
XIV
per cedergli
SALOMONE, STORIA
Sicilia, questi
la
AUGUSTA
123
l'Olanda
(^essendo
DI
alleata
Au-
allora
della
1676).
Luigi XIV, dopo quasi tre anni di inutile lotta, abbandon l'Isola
e
lasci
Spagnuoli che
Seguono
secolo
sul
e
si
XIX
grave
ma
si
accenna anche
S.
Il
agli
uomini
illustri di
Au-
folMore augustano,
opere pubbliche,
condi-
sulle
ribelli.
Augusta nel
gusta,
ec. ec.
stata pi riassunta.
Insomma
il
lavoro del
S.
abbastanza.
Massa.
G. Bianco.
Con
documenti
di autentici
portando un con-
ha
provato
chiaramente
una istituzione
do-
guida sicura
la
il
di Stato,
dalle
fino
il
Pecchiai
sue
origini
di addimostrare.
addivenuta istituzione
civile,
in
Pisa
hanno esercitato
si
ma
solo di protezione
secoli,
tale,
nomi diversi
si
le istituzioni simili
provvedere
al-
sovente
ziose,
donavano
alle chiese.
doveano servire
al
culto delle
chiese,
Queste donazioni di
sostentamento del
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
124
vescovo
e del clero
e per-
ch fatte alla chiesa, erano dai sacri canoni e dai vescovi nominati
prima fra
nomini
gli
di chiesa, e poi
Circa
tali beni.
al clero,
il
diritto di
delle chiese,
ma non
come funzione
nominare
si
gli
di governo,
ma
fini
leggendo a suo
modo
documenti avea
di
quest'Opera
Dobbiamo
di
porgono
Che
agli
se
tali
dei
ricchi
il
studiosi delle
meritevole
di lode
si
reso
il
tempi che
furono.
pubblicando
Pecchiai
suo studio, se
Duomo
il
l'Opera del
rendendolo completo
per
le
persone ed
Del
avuto
re-
G. B. Ristori.
XIV,
d'indole storica
hanno
hanno
remota antichit.
Firenze.
fatto fare
utili
che
libri
un passo importante
Medio Ero.
giuridica, che
netti
e precisi
il
prof.
le
patti
lavoro industriale,
Un volume
1."
Italiens in
Geldwirtscliaft
loid
2.'^
Hart-
L. M.
di
titolo
il
Zur Wirt-
/ contratti agrari
1904), di S. PiVANO.
Bistun\
3.''
dello
Roma,
dell'Istituto Prussiano in
Il
M. E.
frhen
nelVaUo M. E. (Torino,
in Italia
sotto
125
Vili, 1905.
ai
diritti
Chiesa
si
tra-
propriet ec-
le
la
Il
che l'ordina-
tesi
una continuazione o
in sostanza
il
come due
livello e Fenfiteusi
veri
contratti agrari, distinti fra loro per la durata, la entit della concessione, la persona del concessionario, ecc.
convincente, divide
Questa distinzione
perch non vi
Pivano. con
in
due grandi
pastinato, la porzionaria, la
parziaria.
il
il
il
Invece
contratti
sembra
la
al
co-
locazione a tempo e la
nostro A. troppo
rgida,
Lo
coll'andar del
formale
e si
tempo
stesso
il
confuse con
Pivano
costretto a
riconoscere che
Ad
contratto
di
il
Volpe^
giuridicamente
la
teoria rimane
intatta.
offre al
Volpe l'opportunit
svolgimento storico
e di
sulla
di
studiare
il
livello
meno
di
nel suo
noti del-
rurali,
il
cio
dei
lavoratori
che hanno un
o massari,
siastici,
aldi
manzo
coloni,
in cultura
livellari o
della
autonoma, siano
gli agri-
essi servi
laici,
la
prima cate-
Il
nostro
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
126
dei livellari,
Quanto
si
quali
dopo
tutti
il
sec.
in
lavoro industriale,
al
provvedeva
Volpe enumera
il
parte del
modi
al
Una
dipendenti della
vendevano
coi quali
corti.
loro pro-
dotti nei mercati. I liberi artigiani crebbero dall' Vili secolo in poi,
l'Hartmann vede,
come nell'ordinamento
agrario,
la
Roma
bizantine, quaJi
le citt
ma nega
Volpe ammette
Il
Ravenna, ove
fatto
il
la tradizione la-
possa
si
denza corporativa
e
non fu
si
Handel
storica,
ultimi
nell'alto
Fu invece
il
agricoli dalle corti lontane alla centrale e quello degli stessi dalle
campagne
tento
fondi,
residenza
fra
su navicelli propri
vanno
commerciale
tante
il
il
prodotti, che
lavoro dei
commercio
le citt,
in
La via
loro dipendenti,
trasportano per
di
le
so-
vie fluviali
al
artigiani.
interregionale
liberi
citt
impiegati, scelti
speciali
Chiese pi ricche di
le
Ma
assai
pi
impor-
esercitato
internazionale,
comunicazione pi comoda
mercanti di professione
il
corso del
Po:
mann esamina
analizza
trattati che
re
Comacchio. L'Hart-
por-
essi,
secondo l'Hartmann
di
romana
origine
e rurali)
delle re-
luogo, ove
reg'i,
fu
ci
di
127
costanti
avviamento questo
mente
citt.
le
romana,
far
che
e quelli
risalire
pascne
le terre
pon mente
si
s,
gi
per
altre,
il
E veniamo
perch, se
consi-
si
possono
si
comuni (trasformazione
tramite
della
Chiesa),
beni
fatto nuovo.
il
Studiando
la storia di
Pan-
il
dopo una
il
vescovado
si
suo
il
A parer
fatto
ma
esistente nell'antichit:
critico, cio la
terra.
beni collettivi
che,
beni comuni
del
al titolo
dei
lo
boschive per
coloro
Egli, fra
l'istituto
derano
studiare a
di
in
Volpe promette
Il
la pro-
monetaria
da una parte
dall'altra.
e la ricchezza
commerciale, industriale
Ve-
il
prezzate ad un tratto
barazzo
col
porsi
le
alla
testa
propriet; non
del
proprietari
dare in pegno
i
ai
propri
bisogni
beni.
Le
Ma, osserva
da un
sol
il
Volpe, in questo
punto di vista
modo
si
considera la questione
si
pongono
la
le
con-
fatti e
teoria
dello
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
128
le stesse
vicende che
si
riscon-
si
vescovado
Tra
di Volterra.
e forza materiale.
quali
il
mancava
di
Volpe enumera
la
la posizione
un comodo sbocco
quale
al
mare:
le altre citt
conser-
il
le
Dunque bisogna
il
a lottare per la propria indipendenza spirituale e per gravi controversie di giurisdizione territoriale: la lunga lotta fra
aspiravano a togliere
in
comune
libero, e
voleva conservati
il
il
cittadini, che
appieno
diritti
dagli
pretese e
tali
imperatori
con ripetuti
una amministrazione
laica
autonoma,
via dicendo.
Insomma
economiche d'indole generale, determinarono l'abbassamento repentino della potenza dei vescovi-conti di Volterra di casa Pannocchiesea.
Firenze.
Pietro Santini.
Armando Tallone,
Begesto
dei
Chiantore-Mascarelli, 1906.
Gabotto
F. e G. B. Barberis,
In
Le
S"*,
XVI
Reg.
Pinerolo,
I).
archivio
carte dello
arcivescovile
Italiae,
XXIV).
8.-,
pp. viii-449.
contengono
la scienza
ed
il
loro
cosi dell'una
speravasi,
come
si
129
(li
come
essi,
vescovado torinese.
del
cumenti saluzzesi,
prof.
il
tamente secondo
Savoia ed
grande
del Vasto,
membri
come
Mar-
Duchi
Borgogna,
di
derivano, per
ec.
lui,
da quel
sommi
Quindi, per
capi
il
Gabotto ricorda
e degli altri
le
di Saluzzo,
Tallone;
quale in
il
lissime per la
subalpina. Nella
sufficientemente ampi
menti
mezzo
a'
essere
di
riferisce
si
la
studiate.
stesse
alle
specie di
interessanti
docu-
regesti;
per
il
metodo severamente
scientifico, col
chi,
quale la raccolta
ma
scovado
di Torino,
il
integralmente
le carte
donazioni, vendite,
affitti,-
investiture, albergarle,
It.,
Serie
5.".
il
ter-
XXXIX.
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
130
conoscenza delle vicende delle terre e dei comuni compresivi o vicini, oltre a meglio determinare le condizioni economiche e sociali
nelle qnali giacevano
quei
paesi,
La
agli
del pre-
editori
di
Torino.
E. Casanova.
Fi-
Il
nuove ricerche
quelli che gi
si
e si studiarono di ricostituire
lomeo Lucense,
sta
prima
la
il
contenuto di que-
vato pi fedelmente
le
la
dette
noto,
napoletano;
ma
ora
il
S.
e alteratissima compilazione,
zionale fiorentina,
il
gi Magliab.
di
questa gi tarda
XXV
1^-21'"
ai
Gesta un'al-
XIV.
se la trascrizione sia
e altre
;
ma
le
somiglianze sono cos grandi che inducono a non tener conto delle
non grandi
differenze. Forse
il
S.
non
ci
spiega in
modo
del tutto
Tolomeo:
egli
si
attribuisce l'omissione
ai
ma sembra un
ri-
come
fa altrove, ricordarli
Ciononostante, poich
meno
quale stato
in
il
modo
sciogliesse in
ci
?^.
sodisfacente tutte
dubbii.
La cronachetta
volume
La cronachetta
da
della
non
Chromca de
che
difficolt e tutti
Tolomeo.
resti
il
codice
il
le
S. nel
ture.
le
ne abbiamo,
se chiedessimo che
acefalo.
lui
sol-
il
ma
nella
non
Poteva,
storici.
Santini
il
avvenimenti
gli
S.
scrit-
in un codice del
XIX, contenente V Avventuroso Siciliano di Bo sone da Gubbio . Quel XIX, sfuggito nella stampa, sar forse
da leggere XIV, poich si suole attribuire tal data al cod. Laurenziano del romanzo; e cosi s'intende quel trascritto la prima volta.
Ma. in tal caso, anche il S. s' lasciato trarre in un errore, che non
Malespini
si
meno un
II
il
romanzo stesso
XV
secolo
o di poco anteriore
si
XV
il
S.
rammenta
come gi
manzo che
si
di
amore
ai
s'
ma
il
S.,
si
sul ro-
tratta d'
prendendo
na-
Fatti di
fatto
ai
un
un grande
ch solo cinque di essi (che fra tutti sono quasi una quarantina) mostrino la detta coda posticcia.
d'opera; e inoltre
S.
un fuor
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
132
c'
guarda
in bocca, e
La
terzo capitolo,
dove
(pp. 81-87),
suo
e il
volgarizzamento^ gode
testo origi-
il
secondo
classificati
le
conclusioni
dell'editore
La tradu-
tedesco.
zione volgare, finora inedita (a non tener conto del frammento pub-
secondo
sec.
XIII, perch
, C.
S.,
il
vale a dire
E un argomento
probabilit,
di
che lascierebbe
volgarizza-
il
un tempo in cui la redaz. C era gi nota e difdunque stato opportuno, dal punto di vista della chiarezza e della buona composizione del libro, che il S. accennasse qui
subito a un altro argomento, assai pi sicuro, che sta in favore della
della redaz. B, in
fusa. Sarebbe
sua datazione
a Brunetto Latini
(la
compiuta, avanti la
XIII)
si
malamente attribuita
al Petrarca, che a
Ma
sua volta
le re-
non
Le scarse
nude notizie
e XIII,
erano tutto
il
Uno
de' primi
'
ancora incerti
tentativi,^
Di essa
la
contengono tratta
il
S. nel
quarto capitolo; passando poi via via ne' capitoli seguenti alle composizioni
pi progredite. Anzitutto,
La Cronaca Napoletana-Gad-
il
lo
Pseudo-
s'
in-
si
suol chiamare
l'
Ottimo. Poi,
La Cronaca
di
il
materiale
Toscana
il
si
sa,
La Cronaca
XXV,
Magliab.
Essa
565.
si
IV, 323, gi
II,
fin
e inoltre
ma
Lo studio
modo
ci offre
recchiava
attri-
ci
e di Firenze,
il
di sorprendere
suo lavoro;
ci
il
ammaestra cio
opere
S.
il
riassume
completa
di
risultati del
punto
le loro
il
necessario
Firenze.
E. G. Parodi.
Ogni promessa
medio evo
in
XXXV).
italiana
214
II 331),
almeno quando
dell'opera a cui
quella
si
due volumi
Ora
al
1815.
la
veduta dall'autore
diffusione di cui
teche nazionali
loghi nostri
si
sig.
Onorio Soardi
Sieveking avr
del
degna
in tal
la
modo
e ri-
traduzione
in Italia la
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
134
Il
di
comune
poste e tasse, sui prestiti pubblici, sui bilanci dello Stato e sui molti
uffici,
che
fatti
ci
offerse
ma
molto ordinate
confronti
Monumenta
notarili
sec.
IV,
Historiae
ma
specialmente dei
inediti,
XIII:
Solmi nella
1,
485.
atti
il
di diritto comvterciale,
Jiv.
e precise,
il
si
x^(^^^'^^^y
valse pure
numerosissimi
il
il
regesto, parte
completa degli
Ligure. Nel sec.
XIV
Wolf
estratti
economici e finanziari
e
le
il
compere minori.
miglior ordine
talvolta non
evitano
si
tal'
manca
ripetizioni
le
non
altra
pienamente escluso
ogni dubbio che certe affermazioni generali siano fondate sopra una
citazione
sola
atti
non
Le prime notizie
novese risalgono
sulle condizioni
all'alto
per diritto
feudale
le tasse
specialmente dopo
le
entro Genova.
erano fissate
rappresen-
singoli
membri
d'esercitare
loro di-
met del
consortile.
ai
Marchesi
si
accentrarono intorno
sec.
al
X, esercitarono quei
Le resistenze
Vescovo,
il
diritti
e le opposizioni
supremazia ecclesiastica
])rofittan(lo della
nome
rificiiotere in
135
e delle
di essa,
^Hiesia.
il
Compagna,
commercio anche
spedizioni
nelle
lontane, in fine
coli'
intento di
mezzi d'oifesa
obbligatoria
coli'
escludere
re-
sceglie dapprincipio
Comune accogliendo
col
comunisti sotto la
in altri
insieme
finanziaria,
giudizio
col
Comune
il
diritto
entra
affini
esistenti
chiamare
lotta
in
di
anche
alle
armi
e citare in
(sec.
per assicurare
la
indipen-
propria
primi
e l'ultimo,
mentre
Compagna) conservarono
sec. XIII. Qui,
loro ragioni
come
pago dapprincipio
far
di
diritti
ancora
Comune
(p. es.
fu
sui
versari parte dei profitti che ritraevano dai redditi stessi: cosi esso
pot ottenere
nel 1162
compenso
dell'aiuto
promesso per
la
genovesi e
Non parr
nel
tempo romano
cit.j,
medesimi ed appartenevano
e sotto
tanto pi che
popoli
germanidi
la signoria sugli
com' noto,
niale,
pel
quale
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
136
i
computavano
si
merci
d'entrata delle
furono
che
dazi
talora
citt e quelli
in
peso
sul
merci,
delle
transito,
di
tal' altra
sulla
quantunque pi tardi ne
distinzione,
tale
senso.
Marchesi possedevano
giudiziarie,
mercato,
di
mare o
di
di terra, e
nomi
intr.
di
fodro
il
modificato
stato
sia
diritti
Genova
nome
col
({''introitus
oltre alla
decima
pagava a forma
da cui ritornava:
Comune
il
Le condizioni
una decima
di testatico
mare che
di
si
viaggio
il
il
una grandis-
all'
popolo, fu, insieme colla oppressione esercitata dai nobili guelfi, anche
cattivo stato delle finanze: Guglielmo Boccanegra,
il
mato
al
nuovo
ufficio, die
mano
di reddito in
del
il
primo chia-
Comune, riducendo
cespiti
quelli spettanti ai
Mar-
esistenti. Altre
debiti
carico
delle
uffici
si
vincoli
sangue
del
e la
prossimit dei
La
le
palazzi,
per quartieri
terzo
come
nei
mutamenti
l'
loro,
la
rivali,
ordinamenti
dei numerosi
i
prov-
assai
agevole
in-
europeo, a lottare
contro
negli
interesse
maggior
soltanto
introdotti
pacifici
gravato
stato,
aumentando
oltre
si
misura
il
numero
de'
suoi
larga
creditori
137
pi ricchi e
ai
d'
modo incompleto;
si
gati del
Comune,
distinguevano
si
conto generale
si
alle quali
provvedeva con
si
ma
spese ordinarie,
le
le
straordinarie,
ma non
leggi speciali,
le
tempo tenuto
Il
partite
somma
per
un altro foglio:
coli'
il
modo
di registrazione,
nuenses
modo
101) dimostra in
(col.
p.
pensa che
Genovesi ne siano
(1). Il
ma
Sieveking
se ne trovano
Tra
le
varie
forme, che
cit.).
si
il
le
riscossione delle
l'interesse, invece di
loro discendenti
nuovi mutui
pagare
per
Tali
formati per
pegno
le
le tasse
debiti e restituire
imprestiti
forzosi
imposte dirette:
si
ai
capitali
ricevuti
ripartivano
mutuanti
il
secondo
di
catasti
Comune assegnava
in
pagandole somme
(1)
od
delle coUecte
l'esazione e
essi stessi
la stessa riscossione
prestiti.
Legg. Gen.,
redditi
col.
dello Stato,
101, cap.
174:
in
<
riservata al
Cartularinni
eodem
in
il
Comune
doge
sol-
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
138
somma annua
tanto una
fissava
si
mantener
messa
prestiti
e tali
dapprincipio
comune
il
ma
rate trimestrali,
si
obbligava a pagare un
si
compere
in consolidati
interesse
fisso
l'erario
si
compone
Singolare
et officia
voliiit vel
cit.
solvere et solvuvf ut
col. 62)].
del
nome
allontanavano sospetti
si
e v' perfino
magister
il
si
ed una
al
Comune
in ordine alfabetico
registrate
Il
creditori vi
collo-
si
secondo
(1),
somme
cre-
gittimo delle
neces-
si
cavano
una comlire
pi spesso
e coll'aiuto
Si istituiva
ma
si
versamenti
la
il
il
creditore iscritto
solo
le-
libro
il
lire,
quantunque
se
un numero frazionario:
le
quote
si
nome dato
ne' pi
antichi tempi alle parti spettanti agli armatori sulla propriet d'una
di
karati.
pareggiamento
ai
mobili, salvo
imposte
(cfr.
il
(1)
104)
delle
La
non
anche in caso
compere
loca
si
consideravano cose
dichiarati fungibili
(p.
De
di
bando politico
ma
si
si
a a quelli in cui
dinati alfabeticamente,
loca erano
e degli appalti,
prout moris
est,
si
riferisce ai cartulari
si
nomi
il
139
soltanto degli
cit., col.
trasmissibili fra cittadini senza limiti, tra forestieri coli' obbligo d'ot-
il
Comune
d'altra parte
e per cauzioni
di capitali
potevano per
erano ricer-
d' ufficiali,
minorenni,
uguali ai moderni
contratti a termine
ed agli affari
differenziali,
Queste
riunivano a gruppi,
passaggio
si
il
difficili
si
e si
riordinavano,
dusse un
si
modo
s'
intro-
il
Comune
si
metteva
in serbo
acquisti
Anche
fossero
assorbiti ed estinti.
tutti
rono alle
ugualmente destinati a
di loca^ perch
donafossero
Nel 1323
si
aggiunsero agli
altri
uffici
del
rappresentavano
tutti
protectorefi
creditori delle
compere
esistenti
eletti pro-
un
ufficio
ispettori che
colla
erano
pi ampia
il
stessi visitatores o
Comune,
facolt
di
le
divennero poi
libri:
furono
loro
prima volta dai partecipi stessi ed elessero poi
forma
una
(con
comperisti
fra
sempre
in
anno,
anno
successori d'
d'elezione usata anche per altre cariche del Comune): essi ebbero
nominati
la
le
Qualche volta
il
di
maona, per
le
si
imprese
presenta in
di
guadagno
RASSEGNA BIBLIOGR.iFICA
140
sicuro e rilevante:
la
le
neva
il
impero.
monopolio dei
cambio
in
mentre
traffici,
un capo
sotto
governo delle
il
Comune
il
mero
il
rite-
misto
Il
da
stesso
lui
maona
di
pel
Comune, ma
al
esecuzione
all'
conseguivano
la
citati
danaro
il
provvedevano
poi
spedizione, di
davano
privati non
direttamente armavano
uscita
sia
Sieveking
il
dai limiti
pi antica
la
Gruber,
voi. 68
Comune
Il
ed
v. Giustiniani)
s.
Goldschmidt.
il
di
di bisogni, dovette
usare largamente anche l'altro modo, a cui uno Stato pu volgersi per
far danaro.
ed industriale, favorire
dotti
consumo
di
invece
l'
e l'esportazione
Mediterraneo
ogni
il
in
anche
delle
mantenere
le correnti contrarie,
cosa
e di
mentre
le
peso
del
Genova.
colpivano
necessit
erano
grandi,
mancava
stabile
un largo sistema
la
numero
perch,
tassabile,
di
di tributi.
immobile,
sugli
e.
mobile, sopra
maris, e
stabili
si
secondo
il
ad ogni mutamento
bestiami e
le
di
in
propriet, in
e.
il
riscossione
super
nario di
e. t.
valore sulla
l'appalto annuale:
per formato
Modo
il
ordi-
ruolo dei
comune, conforme
imposte dirette
in
la
informazioni date
somma
si
flai vicini,
non
si
esigevano
si
le
somma
totale iscritta e
si
141
il
medici
somma
fissa
da
tutti
le
con
altri
carattere
quali
di-
nome
s.
quanto ^Wavaria
V.:
cfr.
e stalia,
ling. ital.
gioverebbe sapere se
si
nome
il
applica, o pass
Genova,
e le
della
il
trasformazioni d'un
sime fra
suo contenuto
Comune
relazioni
le
strettis-
passaggi successivi
questa
in
del
sovranitc
la storia
civile e
politica.
cause commerciali
in
Genova fu negata
le
dal LASTiG(Entwickelungsivege
ragioni dal
tractatores mercantie
ai cittadini
Mercanzia
e di
si
Gazaria tutta
la giurisdizione
537) secondo
il
quale
l'ufficio di
uffici
un
posto di guelfi
posteriore
(col.
fazioni civili;
e ghibellini
540)
in
non vi
in
un capitolo
un tempo anteriore
al
di
1339 e
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
142
come quote
d parteci-
maone,
in cui
Lehmann
Il
il dividendo
prima della Compagnia olandese delle Indie orientali fonil
italiane,
nega che
S.
Il
due autori
diversi.
pi
Il
compere.
le
esaminarono
Goldschmidt espose
affini ai vari
che purtroppo
al
istituti
la
fatti
alle societ
storiche
citati
la
morte
qua
di
gli
imped di continuare
di
XXX,
72).
Invece
il
Lehmann
risali
fiir
le
(cfr.
non dimenticare
preziose ricerche
sopra la storia
gesammte Handeisr.
diede norme precise a quello speciale contratto, alle forme precedenti che pi direttamente vi rassomigliano e che ebbero sul Code
una pi immediata
tutte
in
principio
le
pi certa influenza;
non
mentre
in
accetta
inoltre quest'ultimo
utile
per
la
distinzione
secondo
tempi,
istituto
fondamentali
sono per
di esso, e tali
le
origini
d'un
elementi
tracce degli
le
variabile,
la
la
responsabilit
limitata
alle
quote,
soci, la
il
dividendo
il
Lehmann
attribuisce
lo
scopo, a
la
specu-
la
non
mantenersi.
state
costituite
143
che contengono
istituti
primi
requisiti suaccennati.
di luoghi
per
le
compere
per
le
maone, ed anche
dove
di Chio);
bile,
punto perch
all'
promesse non
le
Sieveking mise
il
loro:
l'unico
poich
la responsabilit
potevano mantenere:
nomina
e delle
capitalisti
imposte loro
dei
le
il
parole e
contrario,
si
promessa
os-
1'
Lehmaxn che un
di
ai luoghi di
maona nuova
servazione del
parla
menzione
fa
si
si
non pagata,
la quale
di
debiti
sia
quota stessa
alla
come afferma
pure,
il
penso che
io
costituzioni di un
im-
d' assai le
si
accenna a
p.
76,
come compilati
gli stessi
che
nel
1432 e
particolari
il
Sieveking
cultori della
Genova
mercanti non
si
noscenza.
La
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
144
natorum
2)ro libra
et
nascitorum
(corr.
tosto sui filugelli che sui panni (p. 177 not. 1)?
tare
possa interpre-
(p. 83) si
in citt* per
in
sia
ma
della
genovesi, in cui
si
cuoi in
Albenga
di
murta seu in
come
il
monopolio
altri testi
fimo ed
il
il
n ad alcuni
vel ebreaca^
di tenere
st.
cit.
p.
31
ordina
cit.
almeno
v. callegarius): la
s.
(Stat.
voce murta
il
documento pubblicato a
nel
234
p.
legge roxi
si
prima voce
1902,
302).
I,
Oggid
:
ma
et
nelle
(col. 230,
di
murte
affine
it.,
Alessandro Lattes.
scienza
murte
et
si
Torino.
Gino Arias,
adoperano dai
pu interpretare bosso, le
tannino, o sommacco, se invece la giusta
se boxi,
lezione
si
la
moda
di questo
il
Roux
Torino,
sociale italiana
Viarengo, 1905.
avviso non
se,
l'Arias,
dopo
le
il
incertezze o
tentennamenti
traverso
lo
studio
dei
fenomeni
essi.
e del
loro
coordinamento,
la
nome
di
naturalismo storico
indeclinabili
consistenti
neiraff"ermazioue
dell'intima e
145
sizione
questi secondo
di
cogliere
potr dar
catalogare dei
fatti e
raggiungere
ragione
la
di
fenomeni subordinati
di rac-
questi
fino
fenomeno superiore da cui tutti gli altri come secondari promanano o dipendono. Allora il subbiettivismo, dominante
il
delmente
coordinamento
il
questi campeggi
ai
primogenii ben
fattore economico
il
si
vedr come
il
tra
morale,
il
religioso,
<lei
e la
il
politico,
il
costituzione economica.
Questi
le
mo'
premesse cui fu inspirata
criteri informatori.
degli
istituti
in
collaterali
si
vario giuoco delle forze sociali e delle loro attinenze con gli
tuti
la
zione
Il
di
isti-
pi che de-
scrivere esplica; pi che della storia fa, direi, della filosofia della
storia.
il
libro,
armonicamente svolto
raente piantato e
Eccone
le linee principali.
All' assetto
riera,
subentr
feudale,
nell'
dell'
economia
ter-
eentri
economici.
il
gi eccedevano talvolta
attivit loro,
It.,
due periodi
5.''
gli
citt, nell'esercizio
Seri.
XXXIX.
It
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
146
aveva
il
funzionamento
il
di quegli
organismi
corporativi e tocc anzitutto della loro genesi per venire alla con-
clusione
clie
e la costituzione
vero
richiedevano
bizantini
il
tra
lusso
al
romane
associazioni
le
al
regime associativo
il
del
sociale e politica
cittadino e
comunali
e le
sagacemente
bisogno di proteggere
gavano
nelle
citt
dopo
le
assodare
le
lungo torpore
il
limitandone
le quali,
punto
concorrenze estranee
all'esercizio
proibivano
comprare
modo
d'
un
le
la
d'azione,
insieme la pi
vigile
dell'arte e le altre
esercitar
l'
arte
al forestiero di sottrarsi
con cui
campo
il
spie-
le
straniero
digeni
le
si
medioevale, esigeva
le citt
di forestieri.
mercato cittadino
al
regolavano
singole
un pericoloso predominio
regime
esclusivista
cittadini
di tutti,
sul
mercato
e si
vietando
sempre pi
avrebbe mutato
voleva scansare un
ad essa attinenti
norme
avrebbe prodotto
le industrie,
danno
offerto
e alle
condizioni dell'offerta di
rischio.
materiali primi,
Ci avrebbe
stessi
mir
scopi
tal
il
non
iscritti
per vincere
la
nell'arte
di
compiere
lavori
mutua
doveri
di
tivi in
morte o ad eliminare
assistenza
in vita e di
le
cause
accompagnamenti
dissolventi
che
collet-
derivavano
dal soverchiare di alcuni soci sugli altri, col vietare l'incetta delle
sottrarre
chi fosse
la
contraenti dalle
botteghe altrui o di
compera
di merci
da
altri
comprate o
altri
soci,
di rincarar
contrarre con
coli'
la
impedire
bottega ad
ARIAS, COSTUI
o di tirare a s
;ilrri artittata
/J().\K
il
sopratutto abbisognavano
iiii;iure
unione fraterna
del
rischi
ai
di
aggiungeva quella
all'esercizio dell'arte
(iiieste
arti
le
forze tenui
le
147
mercato.
addestrare
di-
Il
inesperti
gli
di assicurare ai maestri
il
dipendenza rinsaldava
con
osava
fra chi
contro
il
poteva
cresciuto
la
la gerarchia ch'era a
ma ad
impedire
ad impedire
lo
il
spareggio fra
soci
mi-
membri d'arte
inarmonica
al
Ma
lo
scopo di raggruppare
dirigerle e coadiuvarle:
i
le
essa,
col
disciplinarle e
doveva adattarle a
il
per meglio
moderarle entro
che
in altro
non eccedesse
la potenzialit del
il
la
di vari luoghi,
lavo-
La pressione
con cui
si
ben
di questo
si
in diretti e indiretti.
tra
primi rassegna
il
o d'associarsi per
conto
fini
e tutto l'altro
li
distingue
giuramento
il
di obbe-
il
obl)ligazioni
.soverchia
dell'operaio,
richiesta
di
maestro
in
rapporto
alla
prova delle
mano d'opera
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
148
limitando
la
legalmente
Tra
salari.
il
gli indiretti
enumera invece
divieto del
il
lavoro in
il
momento
scarseggiava l'offerta,
in cui
la richiesta di
posti alla
limiti
l'artificioso
mantenimento
l'unione delle
contro
forze lavoratrici
il
un
di
allo scopo di
capitale e la
moneta
e di vii
l)rezzo,
concorrenza tra
le
deprimeva
di
il
salario con
ad
addormentare
classe
ribelli e a
gli istinti
promuovere
1'
esistenza di una
prezzo ad ogni
se in rapporto alla
porazione, artigiana
il
sottosuolo, non
meno
sembra a
e la ravvisa
coniazione^
le difficolt
che
Firenze
le
nuove
energie capitalistiche incontravano nella situazione politica, nell'assetto politico e nei detriti d'un ordinamento giuridico
omai antiquato:
all'
estero e con-
per guadagnar
e poi
si
per
un
artificiale
rialzo
del
suo prezzo
progressivamente degradante.
l'economia medioevale e pur la politica monetaria che da essi fu suggerita s'inspir all'egoismo gretto che in quel particolarismo s'era
149
tatto dominante.
<l('Ila
e nell'esclusione del
moneta, che
lo
plice
mossa
l'alterazione della
altri
monetari
dei sistemi
per vane
ma anche
suol riguardare
si
le
dall'
ingenerava
ma
appunto
di qui trasse
le
sue basi
il
pericoli
una classe
il
capitale a quelle
imprese
tncli
pi
addusse agli strepitosi fallimenti delle ditte per esse gi fatte opulente.
coi
romani
mentre
la
mancanza generale
di fiducia
il
Ma anche
premio d'assicurazione
il
guadagno
saggio dell'interesse
in esso incluso.
dominante nella
citt
prezzi
e,
attenuando
valore della
energie
terra:
umane per
lent allora
al
il
impiego delle
il
einancipativo impedi
le
scemarono anche
necessit di un pi proficuo
operava anche
sit d'equilibrio,
luogo
quella pi libera
del
la
il
la
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
150
(lei
la mobiliare
era aggiunta
si
quelli
proprie
le
naturalmente
fu
mettitrice
varia
proporzione alla
in
giuoco,
il
ma
urbano
e alla
vivacit e
perfezione dei
un governo
l'assenza di
ferma
di classe e
Ma
non
le citt
si
la
si
tutelava
debitori fu-
le
gazioni e
le
quel grado di
le
sottomissione
industrie della
E non
le obbli-
cercarono se non
impedire che
le
e,
industrie cittadine
lo stato
e fu di
miche
sia che
si
esplicasse
si
svolse
le
di
moderare
si
L'azione negativa
pretese
gli impulsi
il
cara
dell'approvvigionamento dall'estero
mirava a mantenere
campagne
e tra
il
maggior
le
altre
mevasi che
la rendita fondiaria
lasciando
monopolio
e allo
ficate
cereali e
il
compensasse
le
spese e
un lucro che
151
condizioni migliori e la
l)oi
maggior
Secondo
la
rono anche
e si
comuni
immobiliare
e della
a fianco
rinconciliabilit
organizza-
si
Se in un primo periodo
le classi sociali.
interessi
dava
di lucro
contrapposero
sotto la pressione di
in
avveratir^e in
si
gli
attriti
si
si
acuirono e
slanci contro
si
di
il
ric-
di quelli. Allora
ma
parabola ascendente:
le
il
discordie insorgenti
cominci
decadenza
la
col
comune,
l'Arias vede
in cui
le
frutto
il
di
un compromesso
tra le
il
progresso: quindi
di tutela
traverso
ziativa
la
borghesia
egli
l'espressione
di
necessit
generali ed uniformi.
feudatari
desta vittoria
l)ile
strapp
si
ma
il
politico e
privilegio
il
il
la
co-
giurisdizione,
appunto alla prevalenza del capitale moall'avverarsi di condizioni tali che la rendevano
gener
matur
confece
sul terriero e
teressi
si
necessaria.
la costitu-
grassa
governo
il
fu
di
propriet terriera e
il
reddito
si
e di
predomin
la
il
sorgere stesso
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
152
e
foggiarsi
il
all'Arias
il
delle
sembra che
ruppe
si
pur
la
e all'estero
conciliare
il
delle
che
e ragioni di carattere
feudale,
la
un momento
in cui,
diverse
le
vocazioni economi-
le
all'
adozione
scomparsa
la classe
compresa dalle
e tutta
isti-
preponderanti del
capitalismo locale.
Da
conflitti
pi
lo
le
guerre,
cui
il
mitigare
secondo
informarono anche
pacificamente
la
gli
le
condizioni del
depressione di
che tendevano a
vario
e
aspetto
vario conte-
lit positiva
la
trattati
antagonismi assumendo
il
si
tornaconto
il
conseguimento d'una
di
uti-
pur
il
tire
la
ciate
ammantate
sotto
il
quella di smal-
lo slancio
con cui
si
sarebbe esplicata
economica
e civile:
seguirono
le
cro-
la
in
in
essa avrebbe
modificando a quest'uopo
si
ma da
armonia
allo svolgersi
cercato di
dominarla
della vita
e dirigerla
rendendola pi
complessa con
dell'autorit
la
la corruzione dell'au-
153
la
la
libero
l'anapiezza
stessa
in
al
Pi tacile fu naturalmente
generale dell'economia e
il
rivelare
pitalismo fu in
fiore,
prevalse
ben presto
capitale indu-
di riversare altrove
il
il
ca-
il
catasto
il
le istituzioni finanziarie.il
un sistema com-
fiacco o decadente: l
non partecipavano
forme
alle
qua un sistema
di reddito capitalistico,
Come mezzo
diaria.
concorrenti esteriori
di vivere e
si
il
classi
danno
prosperare a
presentano
dazi di transito
dei
possibili
in parte, quelli
!e
il
mercedi
e assicurarsi
profitto.
il
impossibilit sopra
limiti delle
di sicurezza per
prestiti
vadel
non
lavoratrici ur-
le classi
il
Anche l'aggravio
e,
si
pa-
Ma
che
ad essa ovviassero
denza
la
e poi le leggi
o rendevano coattivo
di
come un mezzo
di assicurazione
che moltiplicavano
il
numero
il
colpiti
regime finanziario,
s e
il
dei responsabili
da tasse
la
ecclesiastiche
come
le
e di qui
repugnanza a
una
bisogno di congegni
qui,
il
la tolleranza
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
154
per
un aiuto
ricchezze
di
che legarono
sua fermezza,
alla
erano
v'
lo
ed erano appunto
classi,
dominanti, che
le
economica
stica,
il
l'alto
medioevo
il
ma
viduo
si
neva sempre
1'
impedi
sistema delle
lavoro, l'indi-
qui la necessit
1'
il
e di
continu
sorgere
il
obbligazioni
della
causare
fiducia
il
necessaria perch
si
ric-
privilegio del
il
sostanziali e
al
diritto
commerciale quell'aspetto subiettivo che oggi cede dinanzi all'obbiettivit consentita e imposta dal
il
commerciali
lit
e nel loro
si
tutte
le
forze
con
la
para-
del
persona-
della
persone
le
commenda,
risultato della
in
maniera
l'as-
avrebbe permesso di
farsi
centro
la
d'una particolare
efficienza
di afforzare le
garan-
155
terzi
rebber giunte
le
mancanza
la
sviluppo dei
lo
la clausola
Come
recenti.
tnalmente sa-
di fiducia.
Sono
gli
di credito:
titoli
e l'Arias ritiene
correttivo
compenso
quando
economie separate
le
di
che
le fiere
sfuggire di quando
sparvero
Cos
quell'antidoto.
istituti che,
e ai lavoratori
ai
pur
infatti che
in
la
al
altres
le
a mitigarne le asprezze.
pene secondo
le
scem
il
ne influenz
loro
la
la
cre varie
frequenza
loro
la
capacit di danno,
stizioso.
Secondo l'Arias
le
il
di frenare
il
si
sarebbero manifestate
avrebbe avuto
le
La
lotta
sue basi
scarso, poi,
le
baldan-
troppo
capitale
il
produttivo: e cos
dosi in periodi
le altre in
via di formazione e
economicamente
reali, a
queste inspirando
le
non
la
lievi
egli la con-
come un grande sforzo per svincolarsi da Roma e dal Mezzod, per promuovere una pi feconda incubazione dei germi di
risorgimento che gi si manifestavano in Germania; e cosi esplica la
cepisce
il
coni-
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
156
condanna
e la
del
l)ravvt?nto della
umanisti,
terriera
il
il
varie economie
delle
e al so-
il
il
rismo: e connette
cinarsi
rannoda pure
locali,
economia nazionale.
La chiave
da
cos
sario
prima
dioevo
la
ademp
loro
alla funzione
forti in
modo da
di differenziare
consentire
in
il
economiche supplendo
commercio internazionale.
Ho
economie
un periodo successivo
particolarismo che
tra le varie
alle
le
pi
l'esplicarsi
loro deficienze
spesso
parole
le
riassunto ne emergono
il
rilevarlo:
in
pregi e
difetti.
Che pregi
vi sieno grato
costruzioni
tendo
le
Ma
e a critiche e la struttura
lo
comunale
l'esi-
troppo rigidamente
mente uniformi.
Se nell'ammettere la colleganza intima dei fenomeni sociali parecchi saranno d'accordo con l'Arias, molti dissentiranno invece da lui
strette proporzioni
fare
le
influenze arbitrarie,
agli elementi
potranno esser
volitivi
ben
ri-
tratti a
casuali. Inteso a
forse trascurato
un
po' troppo la
che,
le
antinomie: con ci
secondo
il
il
non esistano
in
zione
ii'en
etica.
modo
e della
rapporto di
subordina-
andar oltre
fatto
il
costante dell'Arias ad
lo sforzo
per ricercarne
157
le
in
sproporzionata
ai fatti e
Qua
lato.
nasce anche
conclusione
e l poi la
dubbio che
il
non
fatti
le
([uel
la ratio
ai
primi due
ma non
le
associazioni
romane
e le
Gi l'osservazione che
e sostanziale.
il
ha pro-
gone
equivoco:
osservare
che
ferenti
in
l'equivoco
si
fa
l'associazione doveva
armonia
alla
genere
e quelli
eh' ei
Egli ha guardato
la
due punti
di vista
sta
dif-
fatti collaterali.
un
cela
vede l'Autore
si
presentarsi in strutture
variabilit delle
manifesto quando
appunto
la
quale, individuati
certi
si
d'istituti
tipi
base
in
determinate
si
la
Ma
suoi strali.
mano
il
egli se
o dell'acclimatazione dell'uno
il
dell'altro
diritto,
le
basi
il
diritto
ro-
ma
scientifiche
fermandosi
dimostra poi di
di
essa.
Il
com-
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
158
esaurito
clie
a trattare
affacciandosi
chi,
le
risica
il
problema genetico
hanno
si
confondere quello
di
ma
io
amo atteggiarmi
Palermo.
P.
Enrico Besta.
di
antichi
Terra Santa,
ma un
testi
scrittori
fin
si
6,
dove
si
cenno
fa
Cristofani
al 9,
dove
si
capitolo da S. Bonaventura
un codice
e di
al
dove
14,
si
di essa
contenuta
si
non
da
credere che queste aggiunte sieno dovute alla fantasia dei nuovi
biografi,
ma ben
piuttosto a nuove
attingere. Cos, p.
fonti
e.,
il
frate Enrico.'
comprende bene che per questo lato ne potesse sapere pi del Celano. S. Bonaventura non fu mai in Oriente,
ma bene avr potuto attingere le sue informazioni da frate Illumiche and in Oriente,
nato,
il
compagno
di viaggio
di
S.
Il
stessi di S.
compagni
si
proponesse
tura.
Ben
non
prove pi rigorose,
ci, fino a
al
altri
Soldano
la
v'
ha ragione
io esito
S.
di dubitarne.
a credere che
S.
il
S.
ci
par-
Francesco
Con
tutto
Francesco
Bonaven-
IKKHA SANTA
lHLUr.OVK:ii.
159
la via al
apriitsi
tutte le fonti narrano concordi, che, non ostante l'aperta guerra tra
n.
il
il
il
Ad una
simile con-
clusione ero venuto anch'io da una esatta collazione dei primi ventisei capitoli del testo
Minocchi, che,
infuori
all'
di frate
il
la
forma dell'abito
fine della
non
non
se
8),
Angelo dal
la
qualche
di
cap.
fol.
come ha dimostrato
52
fol.
come
onore se
tare troppo
il
quale non
l'opera
Specuhim
faccia ritorno,
la si
il
una contraddictio
di S.
come
escluso
pu chiamare
malme-
Bonaventura;
alla
nuova
in
alcun
modo
fin
dalle
prime
il
e,
che vorrebbe
che
al n. 31
Cenni
lo stesso,
biografici su frate
nella
giudizio, che vi
si
in tutto,
tranne
in adjecto.
ma non
e gli Actus.
Minocchi; poich,
il
37'
salta al
Ma non
Legenda nova
linee, si cita la
che
fol.
si
traduce dal
si
si
propria.
lo
si
nata
si
della quinta. Col cap. 30 s'esce fuori dalla cronaca per at-
<i
desimo,
Golubovich, vi
72 presso
si
41
il
11
ch,
'i
se
18 v.
fol. 1 al
traduzione del
la
stron-
non sono
il
Lempp
ritae,
anche
modo
se
non
si
il
secondo
la
lui
una
notizia,
benanche dell'architettura
nel
Golubovich da un ma-
II
ma
intendeva
Importante
il
n.
b.
F. Pietro
Catani
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
160
e
primo vicario
intorno
di S.
Francesco (intorno
al
J210,
o al
dopo
la
al
pi
tardi
rinunzia del
qualche errore
Mi contenter
cosi preciso
da vincere
le
dubbiezze.
di
addurne alcuni
come esempi
soli,
modo tenuta
del
n.
55
si
hanno
come
pubblica
si
il
il
ou Tartares par
le frre
Anche questo
trand, 1838).
perch vi mancano
le
testo al Golubovich
lettere che
il
Kan
fr.
d fra
Salmbene, che
le
Nel
n.
1,
III, 28)
il
molto pi corretto
fr.
grande
di quello
che
il
Nazionale di Torino
il
81 data
n.
mero intorno
Costantinopoli
re-
di
la
Nel
si
del
(DXCV,
n''.
compagno
Chronicon
il
lat.
Mongols
lu
al Sa-
scriveva
cescano e
come
Raimondo Lullo
tale
coli'
abito
fervido
colla
ammiratore
il
Golubovich, ne sa perdo-
deW Histoire
littraire de la
XXIX
voi.
bi-
polemica.
Ma
Autore sorvola,
l'apostolo, che
non
s'
il
nostro
mai stancato
di
101
le
Saraceni guadagnassero
divenissero
il pericolo,
che i
Tartari e che uniti insieme questi popoli
insegnare
le
solo,
certo che
Lullo
Du
Bois a Filippo
il
Bello,
ma
le
aver dato
lettere
altri
nove
articoli ed altri
susseguente
non solo
volume.
se ne
ma
I.
aggiungono
, si
aggiungeranno nel
Certo che
ai Palestinologi,
francescane.
secolo XIII
il
non dubitiamo
di cose e di
indici
posti
nomi, Index
Firenze.
Felice Tocco.
Nuovo Ardi.
Lega
tra
e il re
al
il
Buca
di Milano,
Lombardo, XXXIII,
1452).
medesimo
Venezia
(juindi
e
si
Milano,
I-II).
Fiorentini
1906, pp.
Carlo
VII
re
di
X).
Le monografie presenti
blicato dal
1905,
si
storico
e fra re
Alfonso di Napoli
si
e i
di
storia
che va
italiana,
ma degno
di studio.
lucidamente
le
ne-
5." Serie.
XXXIX.
11
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
162
esposizioni
documenti
Venezia;
il
le
Serenissima ed
di
seconda
re di Napoli; nella
il
tini col re di
Alfonso.
re
il
Il
la
appendici
tre
tutti inediti,
degli
archivi
Milano,
di
di
Firenze,
Siena,
di
di
Venezia.
La
non
vano
periodo storico
mire, le cupidigie,
le
le arti segrete,
si
cercava
si
contrappone-
re
il
Alfonso di Napoli,
Genova,
si
di
ambizioni di tutti
parentemente
le
apparente
pic-
le
mire
il
re
il
dudi
di Pisa, di Siena,
di
Pistoia.
P.
MoLMENTi,
Luigi Chiappei.li.
La
Bergamo, Istituto
Splendore.
Lo
Al periodo
in
dello Splendore
cui
e
matur
la
come per
si
annuncia,
la bellezza
e che,
una
di
volume,
al
per l'importanza
della
dinanzi.
l'et
un'opera quale
si
riferisce.
quella
che
Fa vera-
ci
sta ora
di far recensioni.
Il
fa rivivere in
mezzo
e inedite, e
alla societ
nel
pi bel fiore
della
Kina-
MOLMENTl. LA SKJKIA
par proprio di
anche, come
(juasi
DI
trovarci
mezzo
in
antichi, dimenticliiamo
f!rli
Kh)
patrizi, o
ai
quel
condizioni locali.
come T esordio
M. a\\eiU'
il
di (luesto
XV
sec.
care
sua ricchezza.
distoglievano
la
Cambray
;illa
la
costitu per
ricchezze gi accumulate
le
decadenza
da impedirle
fiero,
presenta appena,
si
imprese marit-
e difficili
Venezia una
La battaglia
a prezzi gravissimi.
Repubblica un colpo
Tuttavia
crisi,
di
da cui salv
Agnadello fu per
mai
di rialzarsi
pi.
e si
Se
le
numero
si
il
di
ma
l'esistenza,
principali della
le fonti
La lega
da cui traeva
orientale,
Il
foro da Canale,
time.
il
commercio
il
appunto
e di
importanza,
vita
la
effonde
si
M. intende
Il
tosto le mosse
che egli
ci
discorre della
marina,
cura che
il
della
politici,
famigliare. Meglio
diritto
pene e
si
prende
fa
accostano
legisla-
caso
al
no-
Quando
carceri.
alle
che meglio
le notizie
si
Venezia
la vita di
per la
al
quelle riflettenti gli abbigliamenti dei soldati, che sono qui rappre-
sentati
strati.
il
vestito di
della
ne costituiscono
XVI,
buon
dei
si
citt cambia.
La piazza
rizzano nuovi
diritto
magi-
dei
vestiti
, p. e.,
L'aspetto
il
pari
al
edifici,
Marco
di S.
col, tra
splendidi
il
e Rialto
sec.
XV
da
(jualsiasi part'
Nelle
feste pubbliche
si
abbandonano
lo
ed
il
spirito
lusso.
Il
le
per
l'
Quanto
ad esse
addietro:
carnevale e
la
le
si
maschere
repubblica ha di
mantenere
la
vita sfar-
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
1(34
zosa
il
dog-e
trice d'Este-Sforza, di
Enrico
III di Francia.
Ma anche
senza di que-
Intorno
all'
origine e
progresso di
al
tali
tendenze,
non dimentichi
avvertire
met del
sec.
XVI, ne
come, in conseguenza di
di notare
terario,
si
Gian
Il
seconda
ci, la
trasformasse paganeggian-
si
(1),
era alcun
M. non
il
di
un tantino esagerato.
Il
problema
meno largamente,
l'altro
storica,
si
materiali
la
Speriamo che
il
M., con
la
si
in
arti belle,
sentimento
del
del M.
Ma
in appresso
in
completa.
l'ef-
con rigidezza
in quella
modo
Farmi che
ac-
larghissime cognizioni e
si
al
Discorre susseguentemente
fetto
dobbiamo, come
trattato.
bellissimo,
il
valore
pi rigidamente severo
arti
di
il
queste
M.
si
pagine
comporti
arti
nella
il
gli artisti
veneziani non
(1)
La
in lui
il
cultura
Zanichelli, 1905.
l'osserlettore,
modo
MOLMENTI, LA STORIA
DI
argomento, complicato
Belle cose scrive
che
lavori
gliosi
il
M. intorno
il
ai
tessuti, e
segni orientali
mescolano
si
come vedemmo,
dietro,
artistiche
ago
tessuti
colla
di-
egli
Venezia
il
combatt fra
si
varie tendenze
le
<lizion antiche,
come
mondo
il
Cristiano e
La situazione geografica
il mondo Musulmano, of-
vava distaccata
<lirizzo
coli'
nei
coi
1(35
dall'Italia continentale,
il
fatto che
Venezia
dovea favorire
tro-
si
in essa l'in-
alcun tempo, un riparo all'ingresso delle nuove tendenze. Sono problemi questi che
si
e quella
il
resto di Europa,
la
ma
e delle lettere,
e la
causn
storia
avevano posto
principale e profonda
tra
della
Venezia
guerra
Cambray.
fiamminghi recarono (1422) l'arte degli arazzi a Venezia, ma
I
t's:>:i
non
Un
vi attecch.
allo studio dell'arte nella vita degli artisti. In esso avrei desiderato
che
si
modo con
cui
a questo argomento
si
la
maschi ritraggono
Sviluppando
le
la
quando
p. e.
si
nota
pittori berga-
(1).
vemente tocca del valore dei Diari di Marin Sanudo per la conoprimi rudimenti
scenza dei costumi veneziani. Il Sanudo ricevette
i
Il)
\).
nuziale.
mammola
in
omet-
un raro opuscolo
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
166
governo
Il
si
vano biblioteche,
minore larghezza
senza
neziane,
questa
parte
aprivano tipografie.
si
di
volume
pi curiose
belle, delle
neppure
trascurare
del
fonda-
Si
Il
rilegature
le
dei
Anche
libri.
del
per novit
di
argomenti
per ampiezza
di dati.
Le rappresentazioni drammatiche
conducono nella parte pi viva
concerti musicali
ci
ri-
Il
organi.
degli
ma
rappresentazione,
il
al
pittore servirono
nostro storico
come riproduzioni
innanzi
si
Lo
le
mirazione.
rappresentare
come
ricordare le ville,
1
che
nei suoi
parti-
Le
al
Accanto
tuttod.
alla
mette
rimangono
e ce le
lo
squisito dell'arte.
l,
ed
come sfondo
colari,
trae di
le
Il
si
ai palazzi,
ricchi patrizi
il
M. non
ma
am-
pi co-
molti esempi ne
decoro di Venezia,
si
devono
dal sec.
XV, dopoch
la
Terraferma fu sottoposta
ville,
al
dominio della
M. ne deriv rappresentazioni
traendo da una
Ricchezze
le
si
vano
cui,
a profusione,
si
sia
per
carica-
(1)
la
Gli orecchini
si
1525.
introdussero assai in
ritardo.
MOLMENTI, LA STORIA
DI
Anche
sori.
La grandiosit
gli
ai busti e ag-li
al)l)igliamenti
notizie
raccoglie
speciali
il
intorno
iM.
sensi.
balli,
come
dei festini,
107
La corruzione
si
infiltra
pura
vede chiaramente
si
mescola
si
culto dei
il
La leggerezza
tempo
pu scorgersi
della vita
circoli
serali,
cui
in
il
si
tutto trascurata,,
ma
in
radunanze
nelle
la
famiglia
dissolveva.
si
secondo
lo
lustrare
le
libro, egli si
si
di
M. rac-
Il
ma,
famiglia;
ferma particolarmente ad
riferiscono alla
il-
famiglia, in
commercio
cagiono all'aggravarsi
fu
savano
il
nome
di cortigiane,
loro giorni
in
conducevano mala
lusso e lo sfarzo.
il
Le
le
Come dicemmo,
magistrati.
bergamasco
d'arti gratche,
riguardo ai
del
XVI. Ma
la fine
del sec.
argomenti trattati
le
XV
noto
e l'esordio
cerimonie religiose
si
festivit
speciali.
Nell'appendice
alcuni
il
mancano
Il
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
1(38
Pi volte
M. paragona
il
altre terre italiane. Cos a proposito dell'uso dei profumi, egli nota
che in tutta Italia, e non soltanto nella citt della Laguna c'era per
esso una passione, che toccava
Tuttavia un pi ampio
delirio.
il
la vita italiana in
e"
storia
sua autonomia
la
si
me
di
si
pu
cosi
fnre:
un lavoro
raffronti
anche
presentasi imponente.
Firenze.
P. L.
di
Carlo Cipolla.
Veneto, N.
S.,
in origine, se
da
Casciano, 1902);
lui
posta nel
ma
la dottrina e
ristudiare
il
soggetto,
al
Vinciguerra
di per s e
e alle
sue opere, ne
Un
conclusioni.
le
ricerche del Della Torre e quali rintracciati dal R. stesso (pp. 5-14),
ci
presenta
come
il
legato,
come testimonio
di pubblici atti,
Zovon
il
Maggior
Roma Antonio
forse
il
Loredan, accusato
un anno,
di
sodomia, e
di quell'ambasciata,
Ma
segnano
osserva
il
R.
ne per codesta
Bembo,
al
rilievo fra
difficile
Andati perduti
il
degne
missioni
in
uomini
veri
di
patrizi
1(39
il
e la collaborazione.
il
Canzoniere,
sono
compresa
dieci,
la
un
po'
austero, di
cui
l'
os-
sottili,
Le
piuttosto
modelli
dei
tenuti presenti dal Vinciguerra e additati dal Della Torre, che non
di quell'anima, sensibile agli allettamenti del
troppo
devota,
nella
D'importanza storica
l)ur
pratica,
le satire
cristiane
alle
si
predicava.
non mancano;
temi in
fa. I
medievale
e nella stessa
etici cristiani
aveva disputato
Sommariva
suoi servigi al
mano
composizioni,
e,
il
e alla frottola
ormi assicurata
senza sapere di
quella
ricordarlo - dal
le
sue
lui,
che fu pubblicata
Safi/ra,
mi
come dimostra
il
modulo giovenalesco
il
R. riprendendo e svolgendo
merito d'entrambi
il
la vittoria
il
il
concetti
alle satire,
(^o)isolatoria al Caldiera.
sici,
canzone
alla
s'era
della tradizione
di recente
satirica
la
buon
dritto
il
il
mettendo
in
resti
sminuita
e a
che
si
restringa la gloria di
n dopo
il
al
valoroso Se-
Pavia.
V. Rossi.
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
170
liano
I,
che a
il
quale vi
Il
barone de Wolff
si
applic
stampa,
riale e
si
lasci sedurre da
a trattarlo, giovandosi
sia
Innsbruek
citt.
si
lui-
e di
dei Diarii di
lui
libri
libri
pubblicati,
Verona
il
si
di
e dei
il
(1).
tal fatta, e
documenti a
dagli
fornito
suoi rappresentanti in
Fra
sia dei
materiale inedito,
del
un soggetto
archivi di
governo impe-
Wolff giovossi
in
modo
particolare
XVI. Siccome
lianea
costituito
il
il
suo dominio anche qualche altra citt del Veneto, ci avvenne soltanto in via precaria), cos alla storia di Verona dal 2 giugno 1508
al
15 gennaio 1517
Wolff.
La prima
si
modo l'attenzione
momento in cui
del
ri-
rivolta in particolar
di queste
citt,
la
il
gli
torna a Venezia.
Per certo
egli
non considera
si
cosi esclusivamente
Verona, da
conicamente
la
poi
da
altri
pi tardi
per
largamente
illustrati.
Lo sfondo
della
politica
generale
tracciato
il
dall'Autore di
llO, JaJtresher.
I. hischofl.
strettis-
7,
e p.
l:^.
ter narrare
Le
interessano.
Leone
e di
XII
compariscono
guerra
Francesco
di
I,
lo
Giulio TI
di
al
di esse
171
^li
di Luigi
figure
MASSIMILIANO
DI
sopra
fatti di
gli
si
documenti
e.
alla fine,
editi
ac-
Verona addi
giugno 1516.
Anche
senso stretto,
la
fa qui
l'amministrazione
sono
gli atti
in tale
questo argomento
Verso
la
fine
il
Wolff
di
Verona.
Veneziana,
Ma
rispetto
si
del volume,
Veneziano
pure
vio di
di
questo punto
non
alla
il
Terraferma
di
e gli Sta-
limita a
notizie
si
carattere
occupa della
riforma fattane nel 1450, che cita secondo una tarda edizione (Venezia, 1727), riassumendoli
fermandosi sopratutto a
in parte, e
il
sec.
ri-
XV.
parla
o tace,
in
modo alquanto
fa.
Veronese (pp.
14-15),
ci
di ci
si
era
occupato con
profitto.
bracciano
mero sono
al
libro,
il
documenti
che
al
l'Autore
10
e ab-
usufruisce, e
fatti
vengono messi
in
vista.
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
172
Wolff non pare che sempre abbia potuto scliivare qualche ma-
Il
linteso.
p.
quando
Matteo
a proposito di
Schinner, dice che gli parl in Venezia da buon italiano licet sia
nasuto barbaro
vescovo
di
Gurk aveva
come
se
naso lungo.
il
Sanudo volesse
il
p. 79,
citando
rec ad assumere
si
non corrisponde
tolo
che
in ci
al
il
und
governo
Verona,
di
ne d
Brutigam Maximilian
ihr
il
il
Sanudo,
il
quando
dire che
di
Gurk,
il
titolo:
Questo
ti-
paraninfo inviato
il
Nel libro del Wolff non troveremo tutto quanto potremmo desiderare, se da esso chiediamo di conoscere sotto ogni rispetto quel-
Ma
libro
ci
suo Autore
il
il
in ogni
propose
si
di darci.
Firenze.
Caklo Cipolla.
titolo di
Duca
di Firenze
di Siena a
de' Medici).
il
suo principato,
tutti,
brama gran-
si
che
fatto,
Questo
valore,
fu
Granduca
finora
il
fra di loro,
Toscana. In generale
confondono
giudicando in
tal
Duca
di
il
volentieri
Duchi
modo, dice
d
il
Firenze e quelli d
sig.
M.,
'si
vero
Firenze a quello d
la
Ma
Co-
Il sig.
Grandi
lascia da
lite d
Ferrara.
parte e
si
il
nuovo
ttolo
non fu solamente
di
lite.
Infatti, se
si
si
venne a dare
la
col
il
conse-
colpo di
questione
cosmo
MAFFEI,
ne
titolo
(lei
esce in gran
mira pi
sia
in l, e in sostanza,
tere l'influenza e la
ma
ci
Tale
nuovo
il
de' principi
italiani:
si
dominazione straniera.
non pu togliere
l'aspetto
173
E IL TITOLO DI (4RANDUCA
Il
lo
il
ide e lo fece.
sig.
M. ha esami-
Cosimo davanti
Ma
alla storia.
da molti
tato
provato da avere
il
non
ci
vari tentativi fatti per raggiungere quel suo intento, fosse guidato
dalla sua solita, innata ambizione personale, e non dal nobile senti-
le
ci
auguriamo vivamente
che,
il
sig. 31.
tesi.
Perch
in
breve
principato di Cosimo
lui
dopo l'acquisto
egli,
il
I.
di
titolo, s'incontra
Fu
Siena.
Era
concedergli l'investitura di
posto.
il
l'autore,
che
re Filippo
la
di possesso precario e
la
l'eflt'etto
di
una
cuore^
Ma come
po-
teva egli raggiungere quest'ultimo scopo, data specialmente l'inferiorit sua di fronte a Filippo II?
Fu per
costretto a seguire
partito da
la
si
una
qualunque
parasse: cos
minghi, coi mori, perch fosse distolto dal pensare seriamente agli
affari d'Italia, e
di questa politica
un matrimonio
di
il
fra
suo primogenito e
la so-
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
171:
Re
rclla del
di Portogallo.
un ampliamento del
di
Ite
molto
reintegra-
la
e dei
confidare
nell'aiuto
cooperazione
sopra una
sopra certe
lettere
Vienna, che
per cui
concludere
si
Roma
rec a
per
pratiche
le
si
Duca
il
nel 1560
appunto quello
fosse
di
il
certo merito del sig. Maffei di aver portato luce sopra questo viaggio
di
il
speciale dell'opposizione
del suo consenso,
torizzati
al
sarebbe
Galluzzi
da Filippo
cambiamento
stato
del
della
indipendenza
fu ricercato
Ma siamo
significato
il
quando
II,
titolo.
au-
noi
centro della
del
cui
l'idea
Duca
il
si
ispi-
straniera?
soggezione
dalla
per
solo
fatto
determinato
meglio
o non sarebbe piuttosto vero, per dirla colle stesse parole usate da
un
altro ambasciatore
veneto,
il
intendere
il
concetto
infine
titolo,
si
di
libert e
di
e dalle
aspirazioni di Cosimo
indipendenza
lui
di
il
vero
senso moderno; ed
nel
da
deve bene
dell'aflfare del
sarebbe necessaria
volo,
la
di
un parentado
si
cominci a trattare
la
figliuola
il
Ma
Spagna,
fu risol-
matrimonio tra
in quella
all'
il
l'
im-
ingrandimento della
occasione che
il
Duca annunzi
il
dell'imperatore Ferdi-
il
governo dei
MAFFEI, COSIMO
dopo 28 anni
l'Italia, fu
175
E IL TITOLO DI OK.VXDUC.V
Ma
di governo.
di
procurare a se stesso un
di
insiste nel
sig. MafiFei
il
credere che a questa renuiizia non sia stato estraneo l'affare del
Perch, quando Cosimo per
tolo
tastare
il
la
vedere tutta
terreno e di
lui.
ti-
luel-
mala
la
eran
mosse,
la cosa
non era uomo da destare timori. L'ipotesi poi che la renunzia sia
in relazione colle mire di un aumento di titolo acquista maggior
che gi nel
fiducia sapendosi
1560
Con
tra
il
di
un identico scopo.
finissima critica
invertire
ambasciatore Fedeli
stesso
lo
il
si
deve
il
Papa
il
Ducato
il
di
Firenze
Ar-
in
era gi guadagnato
si
ministri.
se ne
l'imperatore Massimiliano
possono vedere
suoi
le
il
mo-
mento opportuno,
offerte del
il
continuare
temeva
Duca
piati del
Duca
di
Ferrara
il
e col
e dall'altra
fu ardito
un nuovo
tranello. Cio
verso
di
lui,
il
stesso
Difatti volentieri
il
di-
non perch
rinun-
II,
e artificiosa, la
da qualunque respon-
ratore
Papa,
disgusto di Ferdinando
Papa prendesse
Ma
la
fatto del
sunto ver.30
il
Duca
non poter
di
si
egli
venir
titolo di
adottasse ([uello di
Arciduca offendeva
le
Granduca. Con
ripiego
tal
orec-
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
176
infatti, cio
Lituania,
Moscovia,
eludevano
({uelli
di
gelosie degli
Arci-
le re-
Con
tutto
Slesia
pubbliche
ci,
d Firenze,
Pisa
si
Siena,
ficolt.
Ben
stamento politico
dicesse Granduca.
si
si
si
le
II,
siccome
in Italia e
minime proporzioni
alle
diritti. Bi-
disegno stesso:
il
si
dif-
ad ogni spo-
fosse contrario
le
il
piano
si
lo accettasse.
spiegherebbe per
il
nomina Salvis tamen jurihiis S. imperii e S. Regis CathoUci super civitate et statu Senarum, savis etiam jurihvs
S. imperii ad quaecumque alia loca aut civitates in provincia Tnsi
volle sottoposta la
siciae sitaSy
et Orhetello,
dem unicuique
spontanea
sto
domanda:
la
si
il
che viene
valore d quetentativi di
domande
Tali
sig. Maffei
titolo
Cosimo non
bizione
il
e in
trovano
la
loro
insinuava
clesiastico
Re
l'imperatore,
il
di
.,
da Firenze a
odiose ad
Toscana...,
un tempo
essenziale, cio
il
il
Ma
cumento
mato
a qualunque deduzione
si
so
di
non ingannarmi,
che
si
contentato di ottenere
il
nuovo
suppone,
si
sarebbe
con
come
anche a scapito
di
di
si
MAFFEI, COSIMO
177
E IL TITOLO DI C4RANDUCA
la
La
vecchia volpe sarebbe stata in questo easo inferiore alla sua fama
Del resto,
la
si
Si sa che la
Cosimo
per
Ma
disparte.
il
1'
il
lippo.
il
o di
Re
Fi-
Concini perch,
che,
Pio V. Era
mondo
e
gratitudine
per
uomo austero
onde
la
al
il
Card. Alessan-
il
negligente per
le
e religioso,
di certo la
nome
di
cose del
pi gradita a Cosimo
tefice,
fra
le relazioni
una
serie conti-
che tende-
nua
vano a fondere insieme
in poi che
Sede.
Una prova di questa politica l'autore la trova nel modo con cui il
Duca tratt Pietro Carnesecchi. La vera ragione infatti, nota l'autore, che spinse Cosimo a dare il Carnesecchi in mano all'Inquisizione
sua eresia:
il
Papa
di
cui
Cosimo gi aveva
le
stabilito
Da
nali
di
molti anni la
Roma
di
lite di
precedenza
trascinava per
si
si
si
tribu-
Il
Duca sper
finirla
Roma
il
la carica di Pre-
XXXIX.
VI
RASSEGNA BIBIJOGRAFICA
178
Ma
aspettava.
si
meraviglia
buon
resultati che a
e fu
nuovo Granduca,
e
si
come
questo atto
di
dogli le noje e
il
Papa
il
Papa;
per ringraziare
lo
Ma Cosimo
pensando che
insist
l'
rilevare
e far rispettare la
come
fosse savia
di fatto,
incorona-
zione, mentre
Il
Roma
pericoli che
torit.
che creava
il
nonostante che
cale,
la Bolla,
lo
impe-
sua auper
politica,
parte del Duca, l'aver condotto la cosa a complicazioni di tal genere; e l'aver fuso cosi la sua causa con quella del Pontefice.
neghiamo che
saggio
il
ha ragione
l'autore
far questa
di
conseguimento del
titolo;
Non
deduzione rispetto
il
voi.
I,
prof. Luigi
fase.
Ili,
di accordarsi
nella
so-
stanza col concetto del Maffei, e porta anche dei nuovi documenti,
Ma
tori
parte
biblioteche di
Roma,
si
italiani,
potrebbero rintracciare
negli
altri
archivi
ricorda
si
in generale si
come pure
occupavano
vi
si
dalla quale
dice vaticano,
documenti che
stanno
in quel
tempo della
lite
di
ciie
precedenza.
nuovamente
in
mano
il
l'acume, di cui ha ben dato prova, di risolvere quei dubbi che ancora
ci
rimangono.
Firenze.
A. Gioruetti.
fiouGio
Del Vecchio,
Bologna^
aSV
179
Zaniclielli, 1906.
Questo lavoro
che
ha per oggetto
di chiarire
senso proprio della dottrina del Contrai social del Rousseau, con
r intendimento di mostrare, da un
4ul essa
debba ricongiungersi
luzione francese
e ci in
la
punto
di
vista filosofico,
come
diritti nella
Rivo-
Dichiarazione dei
il
da
si
ciet
lui,
umana
per determinare
e poich,
da ricercarsi
la originaria e
in
dover essere,
il
secondo
si
Rousseau
il
quali gli
apparvero come l'antitesi del primitivo stato di libert e d'uguaglianza goduto dagli uomini: di guisa che
il
le
prerogative giuridi-
che dello stato naturale. Ora, l'idea secondo la quale pu e deve avvenire la coordinazione civile dei diritti naturali degli individui
nel pensiero del Rousseau,
il
La concezione ideologica
contratto sociale.
del
Inoltre,
il
con-
in
que-
sudditi
hanno obbligo
(1)
dei diritti
nova. 1908.
delV uomo
il
di
si.
del cittadino
nella
La Dichiarazione
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
180
presciiideiulo
Ora,
dall'ordine di obbiezioni
storiche,
giuridi-
come
quanto
il
come
il
Ma
Locke
pi specialmente per
il
una creazione della volont degli individui a gadeterminate prerogative individuali, onde s'inferisce l'ob-
lo Stato
ranzia di
lo Stato
muovere
glianza.
il
il
solo
il
punto
11
empirico
di vista
come
contratto sociale,
illustra assai
85-98), nel
dall'arbitrio di alcuno,
mento
ma
per s stesso
il
necessario risulta-
natura
cose:
di
a dire,
contratto
il
si
determinerebbe fra
Vale
mme
qu'auparavant
idealmente
il
quale
li
riconferma
ai sin-
tutti
dinamento
politico. Ciascuno,
si
risolve in
come per
l'
secondo
Vecchio
(p.
il
Rousseau,
94)
solo
dice
un atto
come
communaut
il
Del
diritti dell'individuo,
debbano formalmente
pur essendo
in-
il
diritti
suppone
si
(pp. 101-2)
Non
un atto, per
nuovo sopra
di
^ieguenza
di
medesimo processo
il
in
quale
al
suggestiva
contrario,
il
l'es-
Del Vecchio
singoli
stessi
gli
frase
qualit giuridica di
la
ci,
questa costituiscono,
di
scrive con
convergano idealmente
poi
il
senza:
il
intento in comune:
181
previsto
per con-
dalla Dichiarazione,
la
quale pone,
degli
essenziali
diritti
zione
politica.
Lo Stato
individui
si
gruppo,
iliritti
il
biettivamente entro
individui,
mente
gli
l'
si
idea
detto
organizza-
quanto
in
, e
fine di
alla
come persona,
preesistenti
afferma
Se pertanto
di
con-
il
comporre ob-
essenziali degli
diritti
moderna
ad un complesso
norme imperative,
delle quali
cittadini, a ga-
forma che
lo
gli
ammirevoli pregi
di
pen-
di dot-
una
Il
e la
connessione coi
il
proprio
riassunto nella Dichiarazione dei diritti, mostrasi, per vero, non solo
<nntesignano della concezione giuridica nella vita dello Stato, ma,
il
Modena.
(1)
moderno
(1).
Benvenuto Donati.
cit.,
pp. 70-76.
Del Vecchio,
La
Di-
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
182
und
poitisclie
kirchliche
in Deiitscldand.
Tdtigl-cit des
1761-1763.
Eoin,
Garampi
Germania
in
la
trattative
al fine;
al
il
le
potenze per la
pace
e,
religiosi
partecipare
politici
avuto pi nunzi
ma
ufficiali,
momento
grave
era cos
il
papa non
di
il
Il
Garampi
le
e,
il
un agente privato
di
il
una
e scelse a
visita al
questo
Monastero
suo invio.
per la sua missione, te-
ammettesse un
potevano uscire
congresso
e dal
ufficio
il
Germania, che
il
troppi interessi
in
umiliazioni, e dalla
il
Romana aveva
quel convegno;
andata scemando;
tavia
intenzioni,
difficile la
in
lui,
perch
era
il
deliberati
della
fondamento d'ogni
pi
il
Garampi
ritardava poi
il
egli
ritorno,
si
accompa-
tratteneva col
viaggiando nella
s'allontanava l'idea
Ma
in ogni
luogo svolgeva
in Inghilterra.
sitati,
lui vi-
contribuendo a
che
bilitasi la pace,
peggio per
di
il
suoi
183
condotta del
la
il
il
Garampi torn
in Italia, in
il
appa-
congresso non
si
era raccolto; in realt, secondo l'A., appunto per questo, con ottimi
frutti per la Chiesa.
11
papa,
le
le
il
azione politica
Curia romana
e religiosa in
di
dimostrare alla
maggiore
il
Invece
conoscere pi intimamente
la
animo sereno
Germania ed
sicuro
della sua
detcenza e la fallacia
condotta ulteriore.
La seconda parte
larmente
visita
la
Garampi
del
al
pi partico-
riflette
Monastero
di
Salem.
quella
Schwab,
II
principe splendido, geloso della sua dignit, rigido con s e coi suoi
Contro
dipendenti.
di
lui
era mossa
si
una coalizione
interessi,
di
monaci
secondati in parte
vescovo
di
questioni di giurisdizione.
ziosit
ma
inviati
come
con
colla sospensione di
portato un grande
dal
ufficio.
reclami, di difese
per
dipendeva.
lui
criteri e
visitatori
Una
era
le
a quelli
seguita una
serie
di
di
proteste, di appelli, di
Vienna,
della
Curia di
Roma,
tori, di
maggiore
vincere
le
Ardua dunque
sentimento di
e
il
forze di chi
la
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
184
sua carica
particolari
abate nella
lettera d
Nimega a quella
e un'altra di
aprile 1763,
Slesia
una
il
suo viaggio,
Napoli.
J.
G. Papaleoni.
La
notevoli: di uno,
ci
Risorgimento
Le Origini
scritto
da uno straniero,
J.
si
arricchita di
due lavori
l'altro,
Lemmi,
discorriamo,
al nostro
animazione dei
di
riscatto
d della lotta,
tramandare
ai
posteri
memoria
la
della
guerra santa della patria, delle gesta immortali del popolo italiano.
il
viv^ce,
anche nei
figli
un
a scoprire le colpe e
le
questa
da smania
di novit,
1'
anima
ha trovato
la forza di
reagire.
Ep-
per fra una lusinghiera apologia che tradisce una evidente inesattezza, e
al
fondo pi antico e pi
la verit,
e si
[RE,
iterici
pur
di
la
stampa.
Ma
quell'et.
(li
razioni
aveva gi esaminato
altri
si
e ritenuto
Ai lavori sintetici
se
egli dichiara
(1).
ci
indegno d
da smarrire
insistito cos,
si
esage-
le
pubblicato anclie
qui
185
dell'Italia contemporanea.
il
non indicazioni
Ho
sulle
origini intellettuali
il
fondo co-
esempio
Il
somma
di attitudini e di
un'ottima stampa
documenti
di
dentemente ha dato
inediti.
suo studio
al
questo genere,
di
ci
vuole ben
il
Ma
il
Luchaire
titolo di saggio
che
si
pru-
accinto
movimento
dell'ottocento, e una pi serena concezione delle vicende e dei principi che agitarono quei primi fortunosi anni del secolo
Nell'introduzione
il
Luchaire discorre
dell' elcacia
al
vivacit
XIX.
le
ma
sufficienti: pregio
incom-
piutezza di pensiero.
Il
dopo
la restaurazione.
addormentare
in breve
esposto
(1)
degli studi sulla storia del nostro Risorgimento, che fa parte del
Epimdl, tendenze
di stampa.
e figure
volume
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
180
il
le
condizioni della
vita intellettuale?
11
secondo capitolo
si
ma
riescono forse
i>ine
le
meno pregevoli
queste pa-
il
debo-
persone colte
e dalle scuole.
pu chiamare, come
sterilizzatrice
al
Pel L.
il
il
proto-
Monti
e'
innegabilmente qualcosa
di pi e di meglio, tanto
il
vero
scritti dei
di
come dimostra,
sul
esterni,
ch
Conciliatore
il
il).
aveva bisogno
quegli anni
zione cordiale
per
giovinezza
gli agi di
variet
la
ma sempre
onde non
discontinuit di sentimenti in
pubblico, e
nello spirito
versi
il
il
che
egi
Luchaire
abbia scritta
(p. 65).
Certo in
Conciliatore contro
le
di
lusinghe dell'Austria
fronte agli
amici
del
machia; ed anche
in
questo argomento
il
e sulla
romantico-
ri-
asserire
lecito
il
le
condizioni mo-
prevalenza per
(1)
di
si
quest' ultime.
Il
pj).
la
52 sogg.
ra-
187
del Misogallo
gallofoba.
e di tutta
conseguente letteratura
la
hanno, come
il
e figura (1), in
molti
parte che
ricordo delle
il
nome
tori del
l)ubblica da apprezzare
come
Campofor-
mio,
il
inesplicabile
la
l)ubblico
(2),
fine della
Il
dei
Kepubblica
cataloghi
fra
spirito
di
Toscana
Cuoco, un
occhi
agli
cui
solitario
dei
il
librai,
'15 e
il
quello che
stampava
si
Sono dati
'30.
pochissimo danno
leggeva in
si
osservazioni
(3).
censura e
registri della
un pregio
di
modo
gli
studi sul
nostro Risorgimento.
pienamente con
risultati di
avevo gi pubblicato
uno studio
e figure.
ma
il
Luchaire concorda
a lui ignoto
che io
capitolo
alla restaurazione.
e nei
dedicato
Questo
si
al
inteso
come reazione
gruppo
come educa-
(1)
G. Lkopardi. EiJstolario,
(2)
Il
l'Italia
oligarchia
fiorentino, la distru-
veneta,
sar
sempre per
Napoli, Milano,
(3)
1801, p.
Balbo. Delle
:]1.
RASSEGNA BIBLIUGRAFICA
188
Lo
del quale
L. discorra a lung'o
il
la
scrittore, che
uomo
proprio in questo
che
il
germoglia
1'
mondo tempestoso
L. rileva nel
lazzaroni,
buio quelle
efficacia,
contraddizioni
e a lui attribuisce.
il
del
accanto
diplomatico,
governo
di
VI capitolo studia
il
moralismo
rifiorente fra
il
'15 e
il
'30,
misticismo
mente
filosofica
mai dai
e chiariti in
modo
vera-
completamente
le
sue passioni.
Il
meglio studiato,
il
pessimismo.
Il
Guerrazzi ne
e assai
l'espressione vio-
il
l'altro
dunque
di
pessimismo.
infine
studia
Un uomo
l'
le
in
unit
organica
il
rilevano
nettamente
il
un'ottima sintesi
si
porre
(1),
il
lettore
l'affer-
e l si
Mazzini
il
(1) Stupisce in un'opera cosi scu-ia e ponderata vedere
posto nella schiera di quei politici che gettano a mare l'eredit del passato, per fare ricominciare la storia dal momento prc^sente, ond' essa si
la
del
metodo,
la
giudizio,
del
serenit
Appunti
sobriet ed
la
potrebbe fare ad un
si
genere?
sui particolari,
V ho
pi volte,
ripetuto
ma due
Anzitutto
titolo
il
189
ne
se
pos-
lungo
sintesi,
osservazioni
accentramento non
di
traccia in Italia,
mente
cervello e la
il
le
si
ma
occupato
dopo
il
'700, e
la tradizione letteraria
oltremodo vario
lo stato
economico,
il
si
possono scorgere
caratteri del
allargando
gli studi
le
erano pi coltivati,
movimento
rivelano
si
intellettuale
ma non
riflessa.
Quantunque
fin
il
proposito della
pensatori
italiani,
non
si
pu parlare
di
un
'48.
il
si
scorgono
le linee
(p.
332).
noto invece
il
recente
il
egli,
rimproverata intransigenza.
lOO
di
RA^^^SEGXA BlJiLlUtilLVFlCA
un popolo.
Forma vigorosa
maestri imprimono
grandi
le
della
riescono uno specchio fedele del tempo; nell'opera dei minori invece e
negli altri documenti in genere, V elemento soggettivo suole essere
Una prova
di ci
L.
il
espressione che
la differente
lieve che
somma
stessa
la
ragione
Per
prende nella
sentimento pubblico
il
L.
il
mostra di saper
L. sfuggita
al
fare.
affatto
non
l'efficacia
dovuta
alla
potenza di un'idea pi
apostoli
del
materialismo storico
ne inorridiranno
(p. xi).
questa
Roma.
J.
E.
S.
Driault, Napoon
1906.
en
Italie
{1800-1812).
Nu'Astko.
Paris,
Alcan,
DELIN sulla
Boma
di Napoleone,
abbiamo gi notato
Ma-
L.
mirabile
il
ri-
corso storico, pel quale la caduta del potere temporale nel 1808
svolse presso a poco nello stesso ordine che tenne dipoi nel
Non
pi soltanto per
Roma dobbiamo
il
fare quell'osservazione,
ma
per
costituzione
si svolse, ai
si
1870.
si
ma-
volgimenti consiste
tria
grande
liani,
solo,
mentre
il
nell'
ambizione
di
un uomo
ma ad
in
se e per se nutr e
Questa verit per noi risulta dal poderoso lavoro del prof. Driault,
condotto con vastissima dottrina ed erudizione, con alta mente filosofica su infinite serie di documenti inediti, che per lui hanno sve-
che contenevano.
se;reti.
Napoleone
litica di
cinque
in
P^gli
libri,
studia
1'
11>1
evoluzione della
tamente l'opera
il
la
segna-
svol:e
si
membra, respinga
po-
il
un impero pi vasto
ghiacci,
nei
di
enormi
imponga
s'
dell'
immane disegno
fiamme
di
fatica, la
che
crede
Mosca
lo
Italia
procura
egli
base ango-
bi
sogno accarezza
inalzato appunto
avere
di
l'
formarne
d lasciare
quando
allora
le
Checch
si
in
mente
checch
costituire
di
si
sa pensato,
Napoleone
indipen-
un'Italia libera ed
dente. Nella nostra contrada, da lui due volte conquistata, due volte
se
non
di esercitare
mero
il
diritto
fondamenti
tizzare
il
ceneri,
di
farne
divampare
con
la
fiamme
le
le
provocare inconscia-
di
quale dobbiamo
al
svolge
si
patria nostra.
la
dunque gradatamente
dapprima,
Dal 1808-1809
la politica
intento
di
e,
temporale
con la
Re
Roma, Napoleone
di
la nascita di
sua possanza
Napoleone
s'
II,
lo
della
scaraventa contro
la
percoli che
Russia
dove
la
quel
ha creduto di po-
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
192
riandando quell'epopea
noi,
memoria
e la
ne sono
fasi
le
osservando
politica,
esposte
studiate
la
dal
una delle
ma
leoniche,
tutto
il
rendono
solite
declamazioni napo-
il
il
Torino.
Le
E. Casanova.
Istituzione
ciali,
Institiits Solraif di
BruxeUes non
dominio delle
il
sociali troppo
ricerche
umano perch
si
possa,
il
problemi
e coscienti dei
grande
originali
gruppo
di
rassegne
De Leener
ha pensato
una nuova
all' altra,
tudes
l'Istituto
ed
specialisti,
redatte
critiche,
con
la collaborazione
d'un
sociales., iniziatasi
serie di volumi,
la
volgarizzazione
Ispirata per ad
economico
del
un
fine
non
si
limita a volgarizzare
problemi
Solvay,
umana
la
il
deW Istituto
produttivista,
cio
quella
che
assicura
all'attivit
morali,
il
(1)
G.
maximum
di
rendimento.
Misch et Thron,
1904.
193
tsica al
morale
uomo
chiamato a dare
ecco
fine cui
il
vistica,
applicata
massima
il
alla politica
ad un graduale elevamento
individuo.
l'
Un
Waxweiler
sociale
forma produttivista
la
di rigenerazione individuale.
dell'
antica
e pra-
quanto pu avere
ticare, sovratutto in
di vita
fecondo per
di
la
grandezza
Thron
di
Solvay sur
Que
Le
Gr.
Productvisme et
le
Comptabilisme,
le
2^ dition, 1904.
cliarhon dans
De Leener. Le
le
Nord
de vue juridique, L.
point
Ansiaux, 1904.
Wodon. Le point
et
fatigue
au point de vue
1904.
par
militaire,
J.
Jo-
190.5.
IJ augmentation
du
reudement
de
la
L. Quertou, 1905.
Assirance
le
mme.
assistance mutuelles
et
au
ptoint de vue
Di questi
l'unico,
come
facile
arguire dai
compendiando
quale,
ticamente
tesi
da
gli
argomenti
principi
e le cifre
il
come
in
libero
stessi,
fondamentali ed esaminando
contro
titoli
che
medicai, par
1905.
una
il
lastra fotografica
grande dibattito pr
l'Inghilterra e
le
sue
colonie all'alba del secolo XX", dibattito terminato, per ora almeno,
secondo
le
idee
del
Crick,
il
di trattati
quale
si
di politica
Akch. Stor.
It.,
come
commerciale dal
Serie
5.*.
XXXIX.
il
principio
13
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA,
194
il
EC.
il
colonie inglesi
le
da quel dazio d'importazione sulle derrate alimentari, il quale insieme con un dazio d'importazione del 10 "j^ in media sui manufatti
periodo dal
nel
dell'Inghilterra
mentre
1872
1902,
al
durante
il
quale
le
di milioni d
inglese, se le colonie,
il
Cham-
V esportazione per
le
le
stranieri.
Al
Chamberlain
al
per
liberisti
1872 infatti fu
commercio inglese
in seguito
ciale
1872-1902 e col
periodo
inglese nel
contestarne
l'esattezza
dagli unionisti
come
il
tocca-sana economico, ed
il
legame politico
il
pensare che
^/^
del frumento
portazione estera),
consumato
avrebbe costituito
grano
in ispecie (basti
un danno economico ed un
il
volume
del
del Crick,
aumentando
grande lotta pr
e contro
il
cos
il
pregio
riassuntiva della
lifs Sociales.
Pavia.
Gennako Mondaixi.
Necrologa
GIOSU CARDUCCI.
La rande ora che Egli aspett immutato e imierturhato venne per il Poeta il 16 febbraio 1907. Fu ora di
(j
lutto nazionale
ma
Bologna,
ma
con
lo spirito,
ducei, sentivano
....nel cliiaro
l'ora
le torri e
il
soave che
su
sol
neve
ride.
morituro saluta
'1
l)ennino,
il
P aure
parve
di
tuo....
salire verso
precoce
il
nevoso Ap-
primavera,
il
saluto
della patria.
COS
eroe
<^
il
vedrai
colla fronte
NECROLOGIA
196
corre
compianto dell' Italia e del mondo civile, quale proanzi maggiore, per la rinnovata coscienza
ruppe
alla morte di Alessandro Manzoni, vede
di nazione
come
il
il
quel primo
d'
un canto
Dio
ti
di
Giovanni Prati
ben
si
fosse per
e di verit
^WArcMvio
coronare
in-
gli
patria: Opere^
XYI,
Sto-
un dovere
di Italiani e
lodi
che su-
fatti, e tali
di sciogliere
specialmente,
il
Diremo
come
s'
il
Fu
anche
designato quale
dirsi
il
maestro della
dovr
tempo
si
giovanile, egli
suoi studi
il
GIOSU CARDUCCI
dino
'1
l'ali
Fra
le
letture che,
monte
de' secoli
superbe al
scolaro
L'amoroso e
ciane
fido
il
moderni,
Per
la
morte
si
ricor-
il
piede
cielo.
d'umanit e retorica,
il primo autore che
4 dicembre 1849
e
il
Muratori,
il
Balbo.
memorie carducuna
accompagn per tutta
raccoglitore delle
ci
la
ira.
guerra.,..
Cu
Miramar^ La
versi,
l^oesia
197
La conoscenza
vita.
tale studio appassionato e non mai intervenne acquistando degli avvenimenti umani
presso tutti popoli in tutti i tempi, form il substrato
effetto di
rotto,
della
mata
si
immedesi-
(Chia-
Chiarixi
il
nella quale
rampognava
il
Botta
di giudizi
avventati sul
....
io
credo
la
li
poesia
'(30
e di poi, sino a
Eoma
ca-
gloria, fu
sempre
NECROLOGIA
198
le
dell' Italia
moderna
Egli
minore
Toscana.
Onde,
pensiero
della
pnr sedel
della vita e
guendone il progresso e cogliendone i frutti, quando
si
la corrente
come
tenuto
fu
disparte
in
nelP opera
rigogliosa
non
solo A.
Xiccolini.
si
La
Vannucci
e A. Eabretti,
ma
continuavano tradizionalmente e
miglioravano di
si
che
si
G. B
lo stesso
Carducci,
al
cattedra
dalla
lui
universitaria
vanto
il
di in-
studio della
lo
davvero avventu-
filologica
lari,
D. Comparetti, E. Teza, e
si
studi,
si
tempr pure
non ascesero
demie
la
l'
Ali-
ad
altri
ingegno
di
scolari.
buoni
belli e
non pochi
In
altri
che
benemeritarono
nomi
(Opere, XII,
e altrove).
pi o
men
alimentarono
la
fiamma
si
rinserrasse,
non spensero,
nella fida
199
GIOSU CARDUCCI
IV,
sa e
s'
Iella
intende.
compagnia
cos
s'
o7) rimanes-
o(),
sero esposte le
JuveniUa;
si
nn
po' acca-
onda
-<
cennio innanzi
al 'OO,
<^
su
'1
paese.... (Opere,
dettate le
Bime
IV,
al
Ma
ricordo.
in
attetti cor-
se fu disdegnoso,
non fu ingrato
(piale
si
solitudine
poeta.
maremmana
diali e di
il
vanit sua
(juasi austera,
il
i)eso della
il
54),
dano
ma
pot
permetterla.
Toscana
(p.
della
nella
es.
Fref,
ai
Levia Gravia,
che
ma rendendo
s,
da bene. Meravigliosamente, e non solo serenamente, giudicato Gino Capgiustizia alla gente
25).
e,
(cfr.,
V, 502; VII,
Anche per
la scelta delle
si-
mentre pi benigno
dell'editore
l'
procedeva
e i)i largo
ultimo volume,
il
il
criterio
XA^I, pubblicatosi,
ha
il
titolo riassun-
NECROLOGIA
200
storia;
mentre la materia dantesca, muratoriana, del Eisorgimento italiano, leopardiana, metrica, riabbraccia e ricollega quasi ogni cosa a lui diletta pi caramente e dalle
ultime pagine della prefazione alla Primavera e flore della
lirica italiana (Pultima, credo, delle sue prose composte
;
Fratelli d'Italia, F
il
e
ammonimento
Leviamoci in inedi:
ritmi
si
congedava con
di tre colori
come
lo stornello
bandiera
la
Rime
invocante un fiore
d' Italia
Fior tricolore,
Tramontano
si
le stelle in
spengono
gii
mezzo
canti entro
il
al mare,
mio
core.
dalla
fortuna
del
tempo
e da' ca-
compiute dagli altri non molti scritti che vi troveranno presto il loro luogo, quanta ricchezza e variet
;
quista
Ohi
si
in-
che
il
(1 ).
(1)
un
di meglio,
cosiffatto lavoro
del Carducci
inil)l)licato,
la
signovina Tral>audl-Foscarini.
201
GIOSU CARDUCCI
del
scrittore.
Compariscono nel primo, coi celebri Discorsi sulla letteratura nazionale, e con altri cui torneremo, le Reazioni lette nelle adunanse generali (1866-1873) della
R. Dej)utazione su gli studi di storia patria per le Pro-
archeologico (seguendo
gli
la
di avere
un riassunto
il
ri-
campo
Deputazione romagnuola
in
una
dodicen-
il
ed eleganza, che
esser
si
si
faccia poco,
ma
pu
pur troppo
certo
ozio faticoso
glio, disfarsi.
meno
o solo affaccendasi in
il
me-
la storia
dodici
fortu-
patria,
nelP ordine
studi la
modesto
ne teme
il
giudicio
degli
doveva
tarlo.
passabili
mie e che
Ai giudizi
debita osservanza
Di questi
le sole
io
dei
e poteva;
intendenti e discreti
il
cose
segre-
la
che
lo vollero,
Presidente della
NECROLOGIA
2U2
ammi-
riamo
il
sua dottrina,
tesoro della
decoro e
il
la co-
di
v'
cosa,
'1
ri-
tale rispetto
meno
non
so
cosa che pi
viso proposizioni
pur che
sia,
basta.
ci
non basta a me
se basta a voi,
Comunque
dovunque
dotti o di popolo
erudito de'
rosissimo,
sue scritture
se,
si.
ci
i^ii
non
infatti, alla
uditori
talora,
bibliografo
amo-
farebbero forse
dimenticare
il
lui j^oeta,
'51),
al
X ho
discorso proemiale,
il
la
seguente postilla:
dotti della
introdotto
primi
idea d'un
nella
avere
rinnovamento
storico
che,
non manc
o non
vogliasi
n'a fait
fait celle
dell'
fatto
lode
que
de
l'histoire
des
la nation.
Il
il
n'y ait
rois,
203
(UUSUE CARDUCCI
(les rois,
moeurs, nos
lois,
ils (Ione
gnraux
des
(le8 miiiistres, et
^<
mais nos
es^n-it
ne sont-
Niccolini
il
ebbe poeti
il
Giordani, filologo
ed
Parini
Monti
il
Eomagnosi,
il
rilevava,
non
sent
Foscolo
Perticar i,
storici
il
il
il
Leopardi, oratore
filosofi e statisti
Botta e
Ma,
Colletta.... .
il
il
Gioia
il
di temperamento artistico,
movimento del pensiero e nerA^osa
e netta l'espressione, che raccoglie e condensa in un
raggio vigoroso la luce dell'idea, non la oscura n
il
il
ella
gran segno
spedito e sicuro
la
il
dissipandola e rifrangendola
illanguidisce
da
(luei
Tale
dell' altra
rinnovamento
scuola del
lieo, della
Contro
alla
romantica.... la
insorse la scuola
classico....
il
il
Grossi ed
Manzoni
il
Balbo,
il
Pel-
un illustre
il Troya e
anche un A'ivente illustre (G. Capponi), filosofi il Gioil Kosmini . E detto degli altri suoi pregi, soggiungeva: ed anche nella storia, avvezza da lungo
berti e
tempo
a registrare solo
trionfi e le
catastrofi
dei
messe
(juesta
non
scuola
il
l'attribuirle
tica storica,
che forse
le
intieramente
il
risorgimento della
cri-
all'in tutto .
NECROLOaiA
204
o da novatori sconsigliati, e
dimandava: quando?
si
inaugurarsene non
ed umana.
poeta
udire
incipit vita
dava gridando
direbbe)
Muratori
si
ai giornali
Nazione,
onde
noi non
le
sar dato
:
oh almeno
sg.).
Pamore
grande figura
dei
di storico,
suo, questa
si
'1
il
Preparate
(voi. Ili):
di studioso
le
co
Giornalista
altri
nova
diciamo
ci resti la fede,
la realt
meno
scritti,
il
il
quando
bisogno
nella contrastata
(fu tutto
ritirata,
un
ma
salire faticoso
s,
civile,
ad
essi
Risorgimento
Mameli (X,
fat-
XII, 411),
Giuseppe Montanelli,
205
GIOSU CARDUCCI
Crispi (XII,
44(1),
personalit ella
di
Dante Alighieri
il
far parte di
V idealit eroica
di
il
il
sempre pi
in su
accarezzando,
mini che
ei
ed
egli
ma non
mai a
restio
dire, del
momento
vorrebbe sospingerla
pi frustando che
omaggio ad uo-
far
Cant (XI,
di
quelli
che sanno
compiacimento
376)
il loro nome, comunque sia rammentato,
nelle pagine
basti
il
e ora, i^erfno,
il
Eiferendosi alle prefazioni che aveva dato alle raccoltine di Poesia melica e Lirica classica, e al
Cantilene
ballate
anni 18()8-1870,
Chiedo
il
tempo per me
politica
dovevo combattere
dei
furono degli
GiamM
ed epodi.
non
solo volevo
ma
e arte,
ha da sapere un
critico
di
d'
volume
il
NECROLOGIA
206
che
il
iiiA
oe replica-
tamente (I, 187 IV, 330) cara e santa patria. Il suo pensiero e sentimento su questioni di politica, e anche su
;
cose di storia,
ci
La pubbli-
stampano delle stupende e importantissime) integrer la conoscenza dell'anima di questo grande, che non ha, del resto, avuto
gli avvolgimenti e spasimi interiori di anime doloranti o morbose, e ha confessato se stesso come il suo
Dante
cazione delle lettere (gi se ne
ed
io,
me
stesso, tanto
quanto
convenne
si
Ohi esamini
conquiste negli
lo svolgersi delle
danteschi
studi
sue dottrine, e
(voli. I,
di
le
sue
Vili, X),
ei vi
si
ponesse di
Dante
pagine su un
alle
commento, solenne e nervoso a un tempo, sulla canzone Tre donne intorno al cor mi son venute.
Dopo aver presentato, con uno scritto de' suoi pi
belli, un buon libro di U. Pesci sulla presa di Eoma,
conchiude (X, 392):
nella
fummo
generazione nuova;
volume medesimo
d'
scontenti, se
Emilia per
la storia,
ma
il
si
ha
il
degna dell'avvenire
ma
nel
la fede,
la
la
ed non solo
poesia meravigliosamente
20?
GIOSU CARDUCCI
ertusa
bandiera d'Italia.
della
narra P episodio
di
de'
italiana
alla rA^oluzione
al
d'
un decreto
re dal Com-
del
emanato
18(>()
in
gloriosi
benaugurando all'impresa degnissima della Dante Alighieri, ma assumendo in Senato la difesa delle scuole
medie classiche. Agii adunati nel Convegno fiorentino
del 1905 telegrafava Sono d'accordo con voi nel di fendere con la Scuola Classica la ragion d'essere della
:
E
che
ci si
quale lo animer
immortali
e Guglielmo Oberdan (XII,
poi in pagine
235
non
sg.),
non
in se,
IHitt'altro
In Italia
gii
tutti caratteri
chiama
Dante Alighieri
la fede dell' avventura si chiama
Cristoforo Colombo; la fede dell'arte si chiama Mi chelangelo Buonarroti
la fede della scienza si chiama
Galileo Galilei; la fede della politica si chiama Giu-
di fede.
Per noi
la
fede
della
seppe Mazzini
(ibid., 393).
religione
si
NECROLOGIA
208
declinante
mostrano
l'
i
Ben aveva
ci
olume.
memoria alle nostre ceneri . E pur dal Foscolo procedeva non solo qualche atteggiamento della critica e
della
quale appunto
tanto
ci
sembrano
ma
le
anche
la
sfjesso sorelle.
Con pi minuta
appropri
il
Carducci molto
analisi
si
Ter-
meno
si
come
non
si volse troppo alla considerazione filosofica o, diciamo pure, sociologica delle vicende umane, sicch pi
vasto deve sembrare l'orizzonte apertosi, e prima e dopo,
ad altri storici e filosofi. Il fondo della sua cultura una
il
poeta, inalzano
degna veramente
il
di questo
ficialit bibliografica,
proprio
edifizio.
nome; non
Erudizione
volubilit e super-
(di
il
da meravigliare che
il
tempo
gli sia
disce-
non
209
CARDUCCI
(4I0SU
solo
]VIaestro dell'arte
il
ma
dunque, degli studi storici, dalla migliore eloquenza civile, egli viene svolgendosi, e l si impernia, quasi direi,
con la sua anima lera e veggente di democratico e di
poeta. Coloro che dell'oi3era sua di storico volessero giudicar troppo presto che fu opera di poeta,
egli storico,
a riflettere
quanto
e quanto saper
si
di storia,
Con anima
della
ideali
storia; e,
metodo, spinse
il
per possedere
poeta
lui
mo-
l'ala della
un poeta
A^oleva
ci
Eoma
e di
mendo
rivendicata
all'Italia.
Da
venerazione che
quasi tutta la
il
medioevo pur
sia
e
le pietre
della nazione
sono di
uomini predicato
fremiti devoti avevan pervaso le
altri
'1
provato
gli
dell'Alfieri, del
Roma
che
(A comm.
Mazzini,
veramente furono
di G.
Mameli,
Eoma
sono
la religione e la
poesia di
profondi, tra le
Salve, dea
Roma! Chinato
Oi).
tra'
de^ caduti
la genesi
X, 45
sg.); e
sentimenti pi
Enotrio romano
ruderi
te d'Italia,
Arch. Stoe.
popoli,
Ir., 5.'
Serie.
XXXIX.
14
NECROLOGIA
210
E
zioni'
il
medesimo
alto
Q,dii\to
di lioma proclama:
e tutto clje al inondo civile,
gi
un maturo
la
il
fa
si
fondamento
commosse,
ma
largamente diffusa
insomma,
nulla di pi
il
il
Cos
il
il
immuta-
dominio
dell'arte:
organiche, che abbondano nelF opera carducciana, dobbiamo avvertire che esse hanno molti dei pregi onde
singolare
la
letteraria
critica
del
De
Sanctis (cui
il
e la somiglianza
si
potrebbe forse
per
la
derivazione
stessa
che
211
CARDUCCI
(41USUE
aA'e^'alK) dal
{Storica
contempla e
si
si
il
momento
storico- nel
quale
Atvrit la
La vigoria del lavoro costruttivo, sintetico, animato dall' affiato della poesia, si pu additare in pi
saggi storici e storico-letterari del Carducci,
non
ci
il
di
quale, se
prosa,
di dottrina, o d'arte,
sue Foesicy
Anzi
ci
delle diverse
membra
crea
si
un corpo vigoroso
modi
come
o,
disse
il
frutto
il
della
al
V, Opere; segnato
detto.
un uomo che
laboriosa vita di
In
politica,
la
forza su tutto
su tutto: in estetica, la
l'Italia
:
in pratica, la
schiettezza e
ci
sapere
in
Senza dire
di scritti a
carattere letterario
buon
ma con
felice
Stance Orfeo
han
mistura di notizie
(18()3),
il
i
Proemio
alle
discorsi Dello
NECROLOGIA
212
non
morte di Giuseipe
la
nuova edizione
dei
Carducci accord,
ma
Rerum
il
fatto, la sua
direzione
alta
Fiorini.
una
pu dimandare
in
morte
di Garibaldi,
che
si
non
manchi
del
Forse, tra
ritmo
il
dell'
secolo
gii
vigesimo quinto e
il
vigesimo
sesto... .
magnifica,
Bologna,
il
sono
volume XI
vicende dell'Universit
quando
nostri
mag-
213
GIOSU CARDUCCI
<^
<^
non
XI-XII,
ma i)er la
sintesi, tutta
carduc-
denze pi
significative.
all'eredit di
d' Italia
Roma
verso
il
si
le
ricordi
il
belPaccenno finale
suo capo,
Roma
ei vi scrisse,
e vi tornino a leg-
le
cosiddette
Da uno
studio paziente
(fraudi e iriecoli,
vecclii e
ed assiduo
di molti lhri
X,
la
gli
325),
nacque il discorso per la libert perpetua di San Marino ma, pi ancora, dalla visione di quel Titano che
domina il pian di Romagna e il mare, dal ricordo
<lelPoperosit sicura che vi avea trovato Bartolommeo
:
dove per sollecita cooperazione del genio di razza con le circostanze della natura e le condizioni dei tempi, minata la mole romana,
Dio A'oUe si rifacesse da povera gente latina ci che
anima e forma primordiale nel reggimento del popolo
italiano, il aco e il pago, il castello e il comune,
liberi .
<^
<
La
di ((uesta
<'
possente.
dell' idea
renzti
dii'ina
si
con
dice
la
Vlnuo a Satana,
NECROLOGIA
214
L'ignoranza della storia del Risorgimento il Car<lueci rimproverava agli Italiani (cfr. Opere, XII, 484 sg.);
e
pensando
Risorgimento
(1741)-1876),
esempi
il
tesoro
trascelti a
disegno che
il
preparazione
di riforme, di
di
lumeggiare
quarant'anni di pace,
(174)-17(SJ));
di contrasto, di confusione, di
quarant'anni
aspettazione
(1781)- 18*^0);
vimento (1830-1870).
il
risol-
lei,
lasciandole
iniziata
animosamente
e su quelle pagine
sempre pronto e
vigile
la
cadde
potenza
intelletto. Il
la
di
alla
ri-
dall'edi-
stanca mano,
secondare
il
Carducci attese
quale
Aoleva,
compiuta
augurava
scrittori
che
la
dessero pi
Vi racconta come dei Berum italicarum scriptores nascesse il disegno fra lo Zeno e il Muratori come
XII,
484).
questi ritrovasse
il
d'
Inghilterra, in Francia
vi
Germania,
sintesi
in
il
e postiMore,
sino alla
liano. Il
215
CARDUCCI
C4I0SU
nome augurale
nuova edizione
del
Se all'opera
di
tanto Maestro,
si
aggiunga
il
merito
stato
di
non potranno
essere pi
insegnando
dopo
Lui,
la
tempio italiano
di
unanime
Camera
data
a
all'
della
Koma, acuo
cant
degli
alle
si
il
nuovi
eroi,
cos
un
scritti
2.
il
strettamente attinenti
1.
il
monumento.
affetto
di
Fi-
sorella,
(1859): Prefazione
altro
grande Toscano.
Orazio Bacci.
Opere^ V.
Firenze.
pii\
antichi
compiva glorificando
degli
affi-
tomba
deputati, la
dei
amorosa custodia
ad essa
al
canto
La Croce
di
Savoia
in
(1861
li.
Di alcune condizioni
della
NECROLOGIA
216
di
introduttivo
discorso
altro
al
Periodico tiorentino
II
Po-
siano^ 1859.
3.
(1861)
in Opere^
4.
Roma
II.
(1864)
tria
sulla Storia di
(1865-1870)
in Opere^ V.
storia pa-
di
7.
(1866 a tutto
il
1873)
(1868-1871):
Romagna,
in Opere,
I.
I.
si
un comi)endio
di
questi
cincpie
discorsi
Parziali
in Rivista
italiana
di
i)atria
11. (1872)
12. (1872)
III.
di Roma(fna, dal
Un anno dopo
13. (1873)
14. (1873)
15. (1873)
in Opere, VII.
16. (1874)
Del rinnovamento
letterario in Italia,
17. (1876)
18. (1876)
in Opere,
I.
forlivesi pubblicate
da
Levia Gravia
(pref.), in
23. (1881-1883-1884-1887-1889):
24. (1882):
25. (1882
Giambi ed Epodi
(pref.), in
Decennale dalla
marzo):
Opere, IV.
morte
di
G. Mazzini, in
Opere, XI.
26. (1882
giugno)
I.
217
GIOSU CARDUCCI
27. (1882-1883-188H)
28. (1888):
Caididatnre
in
(fpere, XII.
29. (1888): Gli
Alcramic'u nella
81. (1886
maggio):
Atolo(/ia,
82. (1888)
83. (1888)
81. (1888
?>.
dicembre 1888.
Lettera e
in Opere, IV.
<li.<i'orso,
gennaio)
(1888 giugno)
86. (1888-1897-1899)
Lo Studio
87. (1890)
Aurelio
I.
di Bologna, in Opere,
I.
nelli,
Xuora
Opere, IV.
il
il
*SV/.^',
'^^.
(1891): In
89.
(1892 luglio)
.4
Fucecchio,
in
in Opere, XII.
40. (1892-1896 e 1899)
41. (1894
settembre):
La
libert
perpetua
di
S.
Marino, in
Opere, X.
42. (1895)
48. (1895)
44. (1896)
45. (1896)
46. (1896)
47. (1897)
XX
Settembre, in Opere, X.
Del Bisorgimento
48. (1897):
Ludovico Berti, in
49. (1897):
Programma
Oj)er^, XII.
argomento
])er letture di
]>atriottic<>. in
Opere. XI.
di G.
50. (1897)
Ber Candia,
51. (1899)
Scritti politici di A.
Mario
a cura
con proemio
raccolta
Pu giovare
alla
menzione
Ser. IV,
tomo
1.
])ag.
146: C. Cant,
Cenno bibliografico
sulle Cro-
(Bologna, 1877).
NECROLOGIA
218
Ser. IV,
tomo
Cenno
V,
tomo
I,
p.ag.
nomina
Presid. della
del
Dep. di
Carducci a
St.
Patria
tomo
II,
pag. 408: A.
bibliogratco
Lo
Stu-
dio Bolognese.
Ser. V.
sull'7/ror7y/c/oe alla
ristampa
al Car-
insegnamento universitario,
tzia del
No-
NOTIZIE
Teodoro von Sickel.
Teodoro von Sickel,
Nella vita di
Germania,
scienziati di tutta la
tempo che
periodi di
Vienna (1856-1890)
Roma
caratteristico
Parigi (1850-55), a
e in Italia
modo
distinguono in
pass a Berlino
egli
e a
si
(1),
il
prolungato
Il
ed intimo contatto che ebbe collo spirito latino, insieme colla severa
(1)
si
per
deir
presentato
allo
pu vedere
recano
si
Sickel
r.
V indirizzo degli
stesso
Monumenta Germaniae
o^r indirizzi
dei
Merano
in
si
anno di Teodoro
V80'^
dell'Accademia
Vienna, nonch
di
(piello,
il
Sickel ha la presidenza
loma,
ma anche
fin
di tutte le lettere
pervenute
si
in
F Accademia
(piella
circo-
de' Lincei di
Oswald Redlich,
il
18 di
le
si
di
tributq,te al Sickel in
\j
il
Sickel fra
stima e
onoranze
gloria di annoverare
di Paleografia e
di
notizia delle
anniversario,
omaggio
interpretando anche
Patria, clie
si
il
la
Li DlREZIONK.
220
NOTIZIE
formarne
la educazione.
La sua
riannoda
attivit, che
inizi
fine gloriosa,
all'Italia.
superiore. Tra
si
il
la-
il
Sickel
si
X parola
il
alle
di
al
tempo
del
cooperando
le
sttidi storici
in
Boma,
nazioni.
Ma
il
in
continui
rapporti colla storia e cogli storici d'Italia, se non altro colla pub-
Papato con
Documenti 2ir
tre
egli contribu
efficace-
Privilegio di Ottone
il
Monumenta Germaniae.
Ma
io
r Italia; giacch per questa parte non potrei forse dir cose nuove
deW Archivio
lettori
su
tutti
suoi
storico italiano.
lavori,
governi
de' vari
Ci)
Ad
della Soc.
(2)
Mi
es.,
in
onorificenze
che
enumerando
pervennero da parte
gli
mi proporr
(2) di ri-
Bom.
Roma,
1876.
Vienna.
ai
giudizio completo
partitamente,
analizzandoli
le
N dar un
])arole
che pronunziai
221
NOTIZIE
spondere alla domanda
(love sta
il
Secondo
piate in
il
mio giudizio,
in lui si riunirono
lari, che,
trovano accop-
si
Il
che non solo forniscono alla scienza nuove cognizioni e nuovi me-
ma sanno
todi,
le
La causa prima
della Paleografa.
si
meda
grande misurai Fu
e in
moderna
tutto
il
Ma
de'
la
cosa
negli altri
il
primo
siste-
Monumenta graphica
si
fondamentali su cui
I criteri
il
modo
suo
campo
ci
il
e*
si
matico
iiel
tempo
si
conoscevano
e si
usavano
in
Diplomatica;
vi port la
ma
la loro pratica si
massima della
Acta Carolinorum,
si
perdeva
specializzazione.
restrinse
Per
tal
modo
gli
riusci di
ci
in generalit. Il Sickel
ma
rintracciare
di
quella parte
i
caratteri
gli
campo
quel
la esauri.
ei
gi
critici,
da
e sicuro
in
della
ci
restano, mettendo
Cancelleria,
ed
vano
tre
Diplomi
di
un
re Carolingio,
per
tre
ad
es.,
si
tro-
monasteri, uno in
stati compilati altro che nella Cannon pu cader dubbio sulla loro originalit.
Sarebbe un portar nottole ad Atene se volessimo mostrare come
modo
si
esatto,
il
modo con
si
il
pot
proce-
ricavarono
formulari
222
NOTIZIE
ed in caso di interpolazione,
le
falsi,
la
genesi e
Ma
il
Sickel non
si
si
content di gettare
il
Monumenta
Diplomatica medievale
Neues
Arcliiv,
il
il
modo con
metodo
vasto, ed apparsa un
Il
aiuto
Sickel, pertanto,
in
facsimili
cos
materiale,
il
sua pubblicazione.
alla
del Sickel in
eccellente,
pu chiamarsi
egli
N qui termina
suo.
Due sono
mente
perfetti per
pubblicata
un campo pi
per l'insegnamento,
ricerche scientifiche.
le
luogo
elabor
ed
raccolse
cui
come per
Ger-
la disposizione e la
Ed anche
basi della
egli,
e affin
le
si
maniae
la
loro stile,
il
contesto de' foro atti; e come, finalmente, dal paragone de' testi
il
modi
coi quali
ma
Ficker,
il
primo
la
i
storiche: l'uno
scienze
sulle
il
condivide col
concerne
ai
la
narrazione e con-
personaggi
e alle
vicende
due modi ce
lo offre
il
meravigliosa,
il
Patriziato,
ma
il
Un buon esempio
Mommsen,
se
si
confronta
sua Storia
il
1848.
il
Romana
certo
La
opera
Plebe,
prisma delle
come scienza complessa della classica antiLa scienza medievale ancor lungi dall' esser cos avanzata,
22o
NOTIZIE
ma
Si tratta
anche qui
rendere
di
tempo
e integrare.
se
nome
il
deve distinguere
si
si
mondo
che
singole
le
di riunirle
non
scientifico tedesco,
si
trover altro
del Sickel.
sviluppo quando
fonte che
XIX
secolo
nomi
fin
Per ci
todo.
che
rese
ci
alla
riferisce
si
padroni
delle
modo incompleto
Germania,
narrative
fonti
me-
e senza
la
basta
citare
ultimi, colla
si
sistematico.
Prima
si
queste indagini
si
cri-
alla cosiddetta
due
in
modo
cosi
differenti.
contenevano
le
testi migliori
notizia tramandata
si
indagarono
si
vari autori.
salendo su su da
fonti prime,
le
modo a
scoprire
tutta la rete di
ci
rese per la
ci
che ha
la
storiografia e ci die
come ha
storia,
Le
fatto
il
il
modo
di tesserne
Wattenbach.
non appartengono
al
XIX
del
secolo.
3Io-
numenta Germaniae accolsero nel 1874 due nuove divisioni: i Diplomata e le Epistoae. Del pari caratteristico il numero sempre
crescente di Codici diplomatici e di Regesti, di Protocolli e di Imbreviature, di registri, di fittuart e feudatari, di atti riguardanti le
diete
di
d'Inventari,
ec.
si
diploma; per
risalgono
il
modo con
trasmesse
con
finalmente per
la
la
alla lettera e al
si
le fonti
loro
riconnet-
descrittive
uguaglianza
intrinseca, che viene determinata dai rapporti colla vita pratica gior-
224
NOTIZIE
naliera,
sovente
sfugge
ci
un dato genere
Ora
nulla.
col
perch quando
la
prima volta
il
interessiamo di
ci
contenuto; la forma
le fonti
il
imparare
bens
addentri nello
si
prenda a far
egli
cui questo
composto
fu
studio degli
storia
la
adoperato
il
scritti
del
sia
che
indaghi
secoli in
raccolte
le
Ottoni
in
che,
favore di un monastero,
faccia
si
ad esaminare
sempre
ogni
in
troppo piccolo,
pi
sa
penetrare fino al
suoi Rapporti
stessa
a raccogliere
e su
stesso
Io
guisa
Romani
modo con
singoli atti
spedivano
cui
si
analizza
de' manoscritti
altri, caratteri
si
del Concilio di
volumi
medievali.
rimettevano
un
di
accinse
Trento. Nei
Basandosi
sulla
scrittura
estrinseci,
allora
conducevano
gli
affari,
si
tutti
Sickel porta
e che,
insignificanti,
testo.
il
indagine
il
destinatari,
ai
si
spiega come
registravano,
come funzionavano
si
le
che potevano sembrare d tenue importanza, riusci a fare una raccolta razionale e ad elaborare in
il
modo profondo
tutta la materia.
ci
insegnano che
il
metodo inau-
ma anche
a un numero pi largo d studi intorno fonti. Certo, l'essenza del metodo stesso
ma
si
pu usare nelle lettere, negli atti, nelle scritvi deve essere usato. Anche per
documenti bisogner riconoscere che il testo, come si
per similitudine
si
questo genere
di
ma
si
pu crticamente inten-
si
prenderanno a esaminare
tutti
caratteri
225
NOTIZIE
penetrarne lo storico svolgimento
prattutto non
considereranno separatamente
si
indagandone
completa, come
ma
ridurremo
loro
la
fa
si
appunto per
documenti. Per
le
so-
testimonianze of-
in
specialit,
moderna avr
la storia
le
raccolta
la
modo anche
tal
come non
e,
c'
critica
cui
metodo
il
Ma
una scuola.
a questa
Vienna.
resultati
nuovo indirizzo
da
lui
il
tempo in
non
di studi.
nome
il
Sickel abbia
il
imprese e
scolari dell'Istituto di
gli
il
in
ogni
al di
fuori della cerchia dei suoi scolari. Gi alcuni di questi onorano coi
loro
nomi
Come
e sviluppati
dimostra
Diplomi
parelli.
la
nazioni
magistrale edizione
Sickel quanto
deschi
Guido
di Berengario,
le
da studiosi di molto
il
uniscono
si
di
italiani e
il
te-
Grande Mae-
Vienna.
Harold Steinacker.
Societ
istituti
Scientifici.
dal
1''
Internazionale
al 9 aprile 1903.
un cenno
di
un ampio
12 volumi
non mancher
Eoma
(ser.
V,
to,
XXXIV,
iniziata,
tenuto in
appena
pp. 508-509)
di Scienze Storiche,
U Archivio,
questo
Ma
XXXIX.
15
226
NOTIZIE
del Congresso.
lari,
Precede una breve prefazione del Presidente sen. Pasquale Viiil quale
dopo aver reso il meritato tributo d'encomio ai vo-'
comm. Giacomo
Segretario generale,
il
tunamente come
il
principio
attuazione.
di
Fa
un rapido riassunto
poi
avanzo netto
malgrado
0[uale,
il
si
Ministero che
pu
farsi,
ri-
cogli
si
Presidenza
la
intende
d'
enorme
de' risultati
la spesa
tuzione
efficacia
d'effetti,
proporre
rileva oppor-
studiosi
gli
veramente
quale do-
storici, al
tutte
di
le
Nazioni
nuUum par
con
eogiuvi
il
gresso.
Il
cap.
del presente
aderenti ed
programma
iscritti,
de' lavori e
nazionali ed esteri.
titoli
di tutti
e organiz-
completi di tutti
gli elenchi
Il
Forma
si
fa quindi
Il
cenno
capp. IV e
ricordano brevemente la
nostra
il
gli
Dele-
temi di discussione e
stampa, e
cap. II espone
e libri
offr agli
capitolo
storici
avvivano
il
omaggi
di pubblicazioni al
Congresso, ai
rendiconto finanziario.
Uniti, sulla
tre
stampa
brevi
de' fonti
in
Svezia, e
227
NOTIZIE
Cogl' indici
generali
particolari
si
monumento
vole
che
voti
avvenimento
Roma
ed da far
il
luminosa traccia
lasci
cui
in
effetti,
Germania
in
se
di
occupiamo, preziosa e
ci
com-
scientifico
Italiana
di
G. D. A.
stello Sforzesco,
il
u. s. si
tenne in Milano,
il
M.
S.
Re,
il
1'
e l'assessore
per la
P. L, on.
Ca-
al
la-
unanime a presidente
di Presidenza,
rario
il
Per
effettivo.
la costituzione
Araldica
vicepresidenti
tano Capasso
segretari
prof.
il
Alessandro
cav.
il
il
prof.
Degli Azzi-Vitelleschi e
Tra
il
seguenti
prof. V. Fiorini
Nazionale per
Giuseppe
Lfsio,
Gae-
il
dott. Giustiniano
al
Congresso
QuiNTAVALLE
prof. F.
prof.
il
il
mare
del
ricordiamo
Consulta
la
Luzio, Direttore
ciet
una Ri-
riviste
il
1796 e
il
1871:
prof. A.
sui criteri e
di
in
MicHiELi
Bertolini
libero Stato
del Risorgimento
fra gli
e
studiosi
pubblicazione
NOTIZIE
228
dott. G.
scientifico e
prof. E.
Museo
Michel
l'
istituzione
un
di
documenti;
CoEio
dott. L.
il
Governo pu favorire,
con acconcie
Archivi di Stato
si
dott. C.
criteri
proff.
alla
le
ranea Italiana
gliere,
Michel ed A. Michieli
proff. E.
le
Molte furono
cui
gresso, di
ria del
le
comunicazioni
accenniamo
Risorgimento
(S.
memorie storiche
pi notevoli
le
Ricci):
Il
lette al
La medaglia
Con-
nella Sto-
La prima parola
di resistenza
tazione dei
vini
Un quaderno
di
Tito Sper
et l'Italie
Settembrini dall'ergastolo
(I.
Gay);
di
volontari per
Tra
Nelson Gay); La
ritirata
di
l'Italia
Garibaldi e
dei
(G. Riva).
Congresso da ricordare
Na-
e,
conoscenza
mento.
la
per favorire
229
NOTIZIE
siano opportuiiamento tutelati e conservati
promuover
patrio riscatto,
del
stematicamente
il
o favorir
ricordi
e
pubblicazioni
di
pub-
Risorgimento, raccoglier
Storia del
di
Risorgimento,
Storia del
retta
stampa
la
appositi musei
si-
La Societ
liani e stranieri.
di
patriottiche, organizzer
documenti
l'istituzione
pubblicher un pe-
da Comitati regionali, ed
costituita
Francesco Novati
tore
Verga
lini
prof.
e a
Govone {Piemonte),
Abba (Lombardia),
e prof. G. C.
prof.
Dele-
dott. Et-
Francesco Berto-
cav.
(Toscana),
barone
cav.
gati regionali
sigg.
on.
dott.
Azzi
Giustiniano Degli
da alcune
di
privati,
come quelle
del conte
Camozzi
e dell' ing.
G. D. A.
Clerici.
Must'o di Etnografa italiana.
tutto quanto
ristici
delle
si
agli usi
riferisce
varie nostre
regioni,
Museo
si
nuovo Museo
il
propone
mezzi di trasporto
gli
e di
esprimere graficamente
e caratte-
presentano
e di abitudini.
di raccogliere
vestiari
gli
locomozione,
le idee, le
ornamenti
di
di etnografa ita-
scopo di raccogliere
costumi tradizionali
le
lo
modi popolari
focolari e
della
pesca,
di fissare e
ai
NOTIZIE
230
tutto ci che
si
superstizioni e
suoi pregiudizi.
alle
sue
raccolta.
di oggetti e di documenti,
non
studi
etnografici
antropologici,
quelli
dell' Italia.
noi
preme
uso
in
in
trasmessaci
di usi e di
costumi
p. es., la
le
sopravvivenze
gli
so-
Museo
dimostreranno secolari
leggende
che
e le tradizioni,
corrono anch' oggi sulla bocca del popolo, diranno talvolta come
questo popolo giudichi uomini ed avvenimenti, come alteri
della storia antica
sti
fatti
si
che
fatti
e,
cultori delle
il
ci
essi riescono a
le fonti
te-
senso storico
comprendere
il
meno disdegnano
sia, infine,
e discipline
giorno pi la
ausiliarie, e tanto pi
il
pi disparate e pi varie.
e pro-
sperosa vita al nuovo Istituto. Gli scopi del quale sono egregiamente
esposti in
dei suoi
due Direttori.
Avemmo
con cui
si
susseguono
ferma
due tomi
XIV
XV
da Mitteicald a Plakatschriften.
Anche
mente
che interessano
la storia
politica e geografica
e la
cultura italiana.
Cos per
la
voci
storia
:
Mo-
231
NOTIZIE
klena,
Morelli Giovanni, Muratori Lodovico Antonio, Napoli, Negri Cristoforo, Nicotera Giovanili,
Orsini Felice,
Ostia, Otranto,
glielmo,
nome
le
voci
Palma Iacopo
(Il
Vecchio ed
il
Petrarca, Piccini
Una
lieve
in questi
volumi onesta-
mente
dello
un pi ampio
completo ricordo;
cosi,
uomo
volentieri
meno
della biografia
cospicua
e si
avremmo
di
se
fatto
qualche
non d'aver
Nunzio Nasi,
il
non
della relativa
condanna per
reati
politica.
comune ad opere
sig.
Pietro Taddei
di dare
ma
stata
mata
la
s'
interes-
E
le
il
T. ha attinto
cessariamente manchevole e difettosa debba esser riuscita la sua trattazione. Generalmente non sa seguire altra traccia per le sue divagazioni erudite che quella della Storia Diplomatica del 3Iaffei e delle
NOTIZIE
232
ma
intende,
loro tempi,
}De'
magnifi-
le
le
opere
mera consultazione.
di
difficolt
le
l'A.
storica in argomenti
sintesi
che costituiscono ornai una scienza a parte e che esigono una cultura molto superiore a quella di cui egli
si
femminile
{sic!)
dell'Enciclopedia Italiana
scrive
(!)
bolognesi
gli archivi
la libera
consultazione dei
muni
dell'et di mezzo."
E
altri
seri circa
ci
il
e di
lui, e
veramente
a coloro che
utile
archivio o
v'
si
ma
dia
lui nell'attuazione
al
una fatica
riordinamento
Ed anche
in
d'
un
questo compito
ed a
aver compiuta
accingono
si
intraprendan ricerche.
pi limitato non
d'
uffici
norme ed esempi
pratici
concreti
per la sistema-
sumendo organicamente
e
le
dimostrandone l'applicabilit
alle esigenze
regolamenti, come
fa
le
Istruzioni ministeriali del i giugno '66, o per gli Archivi degli uffici
di P. S. cui
gran lusso
il
dedica tutto
il
di tabelle illustrative,
Ad un
dove non
dimenticato neppure
G. D. A.
!...
il
Manuale
di Cronologia e
Calendario per-
forme
modo
agli
233
NOTIZIE
modi
riguardo adottarono
anni
gli
e de' sistemi
che
Calendario,
cuni
computar
di
l'A. ci
Germania
dei
d'Italia sino
re
di nostri, cui
ai
fanno riscontro
cilissima consultazione,
lerpetuo Giuliano
il
Gregoriano
un
il
Calendario
necessari
in-
con quelli dell'Era Bizantina, di Spagna, dell'Egira, della Repubblica Francese e colle indizioni.
Santi
cipali
de' Sovrani
avremmo
chiudono
Beati, e
de' principali
Stati
volume
il
tavole cronologiche
le
periodo codatazione di
la
incom-
cune
citt e
cessariamente
un lavoro organico
trebbe farlo
il
amalgamando
C,
il
veramente completo
nostro desiderio
il
in proposito.
l'esattezza del
metodo
di compilazione,
Gi altra volta
demmo
in
questo periodico
(ser.
V,
to.
prof.
pp. 401-
lieti
ora di
Rocca
conterr, oltre
che
il
condotto sino
voi. V, che
e de' particolari,
benemerito erudito
in-
archivistici pi
IV volume. Siamo
interrotta
XXX,
compianto
la-
G. D. A.
il
po-
vori siffatti.
al
E ben
cosi
404
no-
dr.
di
S.
l'indice
studioso umbro,
Stato,
(sempre pe'
tipi del-
NOTIZIE
284
comunali
e par-
lenni
e XII.
Iesi,
Croniche^
coop.
tip.
estr.
1905;
edit.,
con
di
XI
{Le
studio
lodevole
suo
fase.
8^
p.
19);
quale
nel
verit, di
di
notizie
sadorna ne sia
so-
Albano Sorbelli in un
dalla Romagna, an. II,
letterati,
e
di-
la
da
lui
denominato nazionale;
il
si
ri-
romanesimo
lotta
memoranda
tra
di
il
alla
assistere
lente, e la
in cui
ad un avvenire
cristianesimo, ci permette
il
il
e cessa intorno a
quel leg-
della sua
lora comincia
il
modesta,
ma
piena di vita, d'interesse, di verit, non offuscata dalla tabe rettoquindi fonte preziosa ed importantissima per la storia, degna
rica, e
di
essere
altamente apprezzata
derni esteti.
ferenza
La cronaca
francese
della
che
checch dicano
studiata,
italiana
mo-
della
erudita,
religiosa
da
spagnuola che
tale
di
di-
carattere acquista
Corno
ciale Opizzi,
billa
E. C.
In un volumetto intitolato
si
ciali, del
C, 1906;
Studj
123)
16", p.
Discorsi (Milano,
il
sig.
tii3.
modo
di Stato nei
col quale
tempi antichi
era tenuta la
e di
mezzo
della
Mennher de Kempten,
nei Paesi Bassi
in
Guascogna
contabilit
forse
il
di
a principio
dell'epoca mo-
Stato
in
Atene; di
XIV;
A^'ilentin
Montauban
Ambrogio; della Conta-
(sec.
o so-
contabilit commerciale e
so-
Giuseppe Bram-
di
S.
235
NOTIZIE
ulit
di
Stato presso
danno
lui
ad
le
dina.
P.
Roma,
Da
il
I,
lavoro indefesso alla raccolta e allo studio delle bolle pontificie anteriori al 1198, per l'edizione critica affidatagli dalla R.
delle Scienze
di
Accademia
rosi
varii rendiconti,
nume-
quali contengono
studioso che
e nelle
le.
sterr.
und Pa-
Geschichtsforschung,
Ergilnzungsband VI) ha portato notevolissimi contributi alla diplomatica pontificia del secolo XI
chten der
e
k.
e cogli
ciati
materiale
tiche,
si
il
come prossima
la
si
Dopo
saranno
di Regesta
pubblicazione
inizia con esso
sistema-
pi esplorato di tutti.
ampiamente
nelle
seguito
K. tratta
il
1906, N.
8.
vescovati,
chiese, monasteri,
istituzioni
varie, citt
re-
come
singole per-
il
cosi
ricco
ed accu-
modo che
236
NOTIZIE
lo
le
il
regesto
ampie
regesti con
documenti
estratto, o
non
di cui
ci
frutto delle
il
e nelle biblioteche; in
di ogni
regesti
pervenuto
in
il
ma
testo,
conferme posteriori,
soltanto un
in
documenti
Il
materiale
il
quale
il
il
il
metodo seguito,
Jaff
di poter
ac-
fonti
le
tipo finora
Jlegesti del
K.
si
la
distri-
m^ ben anche
per la raccolta
di
scostano dal
forse trovare
todo seguito deriva all'opera del K. una importanza tutta particolare per la storia regionale.
regesti,
ma
una miniera
di notizie
plare
11. Jahrhnndertf^.
sellschaft
Gli
II
vescovato
il
di Tolla,
III
di
(1041
e 1047 (?)
tre ultimi ci
aprile 5
per
marzo 15 per
il
giunsero in originale,
il
primo soltanto
monasteri di
S.
Costanzo
in
copia.
In
composti
e scritti
dalla
medesima persona.
Gli
Adamo.
vescovato di
falsi,
esame quattro diplomi, due dell'imperatore Cor(1038 marzo 15 per il vescovato di Torino, Stumpf Reg. 2119
Salvatore
ai
clef<
in
base
S.
L.
AA. prendono
rado
e
f'ilr
storiche,
metodo esem-
la
quattro
237
NOTIZIE
L'importanza
di
questo lavoro
notevole,
le
la di-
conse-
ad ammettersi
infatti
la
recen-
mano, debbono
ritenersi autentici.
C. B.
(;.
zungshricite der philos.-philol. iind der histor. Klasse der kgl. Bayer.
Heft V).
1905,
Weitere Urlcunden
III). -
Sono rendi-
conti di ricerche fatte negli archivi e nelle biblioteche di citt delItalia settentrionale e di
l'
poter giudicare
non a
falsit,
ma
che
I,
rianti
testi
(li
va-
hist.,
rendiconti anteriori
nuovi
1.
In appendice l'A.
presen-
colle
Mon. Germ.
un interesse generale,
quindi
offre,
un contributo alla
tano
collazionati, portano
le
prepa-
il
fine di
la
storia
dico,
il
dott.
ai
di
lettori
questo Perio-
sue benemerenze
le
sopra
di
Una
Savoia,
Anna
Paleologitia
ed accurate indagini da
torinesi
lavoro
Giovanna
(Chambry, Imprimerle
1
tav.
la
geneal.).
Le pa-
Archivi di Stato
conoscenza, se non
perfetta, abbastanza larga, delle fonti della storia bizantina, la critica sapiente delle narrazioni di
Gregra
Giovanni Cantacuzeno,
gli
di
Niceforo
hanno som-
Amedeo
V, conte
NOTIZIE
238
scorsi alla Corte
con Andronico
dronico
II e (quindi
tenne
che
pel
fratello
del
III
Edoardo,
nozze
alle
Paleologo, associato
all'
di
figlio
le lotte intestine,
pi
posero
(1325-26)
lei
volte
al
rischio
perdere
di
Cantacuzeno
il
Quando suo
figlio,
Giovanni V, trionf
dell'
regnare, ella,
ofi'ese e di
cidamente
afl:'ranta dall'
di
usurpatore
l'altrui
gli
degli
respingere
scene di san-
le
fibbiarle.
quale, nella
il
scuola
la
liana.
ita-
E. C.
four volumes.
New
Inquisition of Span, in
L'autore,
un nuovo
in gran
parte
d'
cerca
di
scoprire.
Ed
base
in
non
zioni,
non
la
per scrupolosit
tre
diifusamente e come
lare
d'
indu-
si
il
se
I Moriscos
Capitoli
storia
della
religiosa
sia,
ne lascia
pion, 1907
8^,
pp. LXXix-126.
evo
Fra
le
Il
il
si
com-
moltiplicarono attorno.
la
Verso
F. T.
inesplorato.
Spagna
di
in
nome
due volumi.
di
Il
Cronique
primo
di
239
NOTIZIE
Sebastiano Mamerot.
sione di
3[a)'tiniane.
Il
mente
Fra
in francese.
essi trovasi
brani
di
titolo di
il
quasi
relativi
di Carlo
VII
Champion d oggi
il
corredandone
ma
Il
testo
il
abbondanti
di
conoscenza del
la
sec.
il
XV
in
ducato
di
la
di
Giovanna d'Arco.
P.
il
lavoro
dedicato.
grafia inedita di
XV siede.
XV,
Bernardino
S.
Rome,
si
XV.
bio-
un cod. miscellaneo
Le
altre
brevemente illustrate
dal
frati minori,
del sec.
Questa
1906.
trascritta in
nostro A.,
noto
il
G. C. B.
del sec.
Si
il
la
fine
qualche francescano.
La
di
vita opera
anonima
interessanti
il
D'Araules menziona
Fiesole, la predicazione di
noviziato di
il
Bergamo, l'incontro
di
Madonna
l'
gli
S.
episodi pi
Bernardino a
delle Grazie
ad Arezzo,
la
conversione
storicamente pi
Uno
di questi
il
impor-
il
rac-
Nome
di Ges.
S.
Bernardino dovette
L'adorazione del
tri-
NOTIZIE
240
gamma
Ges, da
di
lui
la
del rogo.
tuna Martino
frate, lo
for-
la salda fede.
Eu-
del
Ma
Bernardino.
rono dinanzi
si
Questi intima-
duca
Il
ne prese apertamente
Milano
di
le difese.
Il
gli
nome
oppositori
di Ges, con-
ma anche dopo
Il
la
sua
P. S.
Roma
di
contiene
loro
il
ed
estrae
tutto
quanto
si
riferisce
XVIII
S.
secolo,
al
in poi, ec.
Onde pu
dirsi
interes-
zione di tutti
la trascri-
E. C.
tembre
il
di
si
e
si
Antonio Soler.
trovano
le
pi
Munari ed
il
fanno
tali
241
NOTIZIE
zioiie della
nome
costituti del
la
di Latinismo.
al
il
dava
la
intorno
lui, e
in cui al
il
non alVunit
ma anche
si
vo-
domestico, disse
il
E. M.
LVII
il
prof.
Giorgio Bolognini
14
(il
monumento dei caduti in quella batCon ottimo intendimento il Bolognini non ripet particolari
della memoranda giornata, ma prefer insistere sul ravvivarsi della
fiamma del patriottismo, che al soffio della critica storica si come
chini, 1906, pp. 9) davanti al
taglia.
purificata.
Ora non. pi
demolitrice degli
altri,
le
l'opera
ma
indagini pi serene
pi
equi giudizi.
Ci piace di riconoscere che in queste
ma
d'altra parte
idee
e'
molto di vero
:-
libri e le
metodo
la
F. B.
tempi diversi
del
il
fascino
nostro paese.
dell'Italia
cen-
Liri,
Egli trascorse
trale, dai
memorie storiche
naturali e delle
bellezze
da Bracciano
in
il
il
titolo
della
frutto delle
...
Wander-
edizione tedesca,
il
ma
monca
It..
Serie
.5..
XXXIX.
1(3
NOTIZIE
242
Il
anche
in
suo
spoglia del
si
Evo ;
scritti.
Ma non
le
rovine e tra
commuovere
lascia
si
presentano
si
e l poi
sincer amico
Garibaldi,
liani
il
der nostro
che
si
abbandona
Ninfa,
quando
trat-
limpido Tirreno.
al
mostra
e liberale, si
il
pesante
dolcemente poetiche.
il
Medio
nel
vecchi mano-
Qua
ai suoi
teggia mirabilmente
il
maravigliose visioni,
dalle
Roma
che
il
il
(p. 290),
indipendenza
(p. 335).
E. M.
di Psicologia,
anno
II, n. 4,
dapprima
il
ad oggi
ramo
tra
al
campagna
se
faccia eccezione
si
lo studio di
of"re
il
stata preferita
di
un
questo po-
quanto riguarda
e quel
poco
il
costumi
non
di persone, che
coglie,
campagnuolo
giudizi
Eppure
tempo
e vi si
pre-
le
in cui
le idee e
patrimonio tradizionale
del suo
dell'ele-
tradizioni
e le
il
confondono
e vi si
le si
sovrappongono,
accalin sin-
Questo feno-
mente
fra la
noi
il
Provenzal
trar-
non troveremo
certa-
NOTIZIE
243
ma scopriremo
risti,
deirli
in
suppellettile di leggende,
vaccio
fili
il
fantasia ha
la
colore
alle
donato,
scondendosi
catena che
della
l'A.,
prepareremo un anello
il
dovrebbero essere
e assimilate
qual'
princi-
Le
Quali sono
considera
modo
il
fenomeni storici? In
le ra-
e modificate dalla
il
folk-lore,
il
pali
linguaggio,
il
continueranno a intrecciare
storici futuri
gli
cane-
il
in
cio
citt....
avvenimenti remoti
numerose
facile
pi vive
immaginare
le
:
modo,
ricordi sono
memorie
mento politico
elementi
pi
rari
ma
pi
alterate cosi
Per
vaghi
pi
come non
pi numerosi
e sociale
passato.
monumenti
tradizioni storiche
le
recenti,
Altri
ricordo del
il
marea
la
in citt
pregiudizi
intorno
al
movi-
contemporaneo.
indispensabili
sono:
ricerca
di
il
il
patrimonio
gergo, in quanto
caboli tecnici
classe (marinai,
di raccogliere pa-
documenti
straordinario valore.
storici
di
F. B.
Storia Regionale.
Toscana.
stoia. Regesti di
XIV.
Q. Sntoli, Il Liber
Fascicolo
di segnalare
l'
Censuum
del
Comune
importanza
di ([uesta
Non
di Pi-
sec.
il
XIcaso
244
NOTIZIE
il
1"
Il
dr. Sntoli si
accinto al lavoro
1" fascicolo
lettore sul
il
non
metodo seguito.
regesto ap-
Il
mule per un regesto talora superflue; non sempre l'uso delle virgolette
sembra opportuno. Ma, poich
regesti possono essere compilati con
i
metodi
meno
e tanto
L. S.
illustri della
1906;
e intenti vari,
8,
famiglia Falconieri.
pp. 24.
La
Roma,
fatti
le
persone pit
Eomana,
Falconiera proles
a
si
Roma
un
e in Sicilia,
XII
un ramo pass
in Firenze; pi tardi
rimase in Firenze e
estinse nel 1812 colla morte dei due fratelli Francesco e Roberto
campagna na-
Chia-
rissimo, rimasto celebre per aver fatto costruire a sue spese in Fi-
come uno
La famiglia
E. M.
Liguria.
Ambrogio
Pesce,
Un
La fanciulla
impedire che
il
la
e noi
documenti, che
l'A.
Ma
avrebbe
Martinetto
l'aifare,
rapitore
quale, ad
accomodato volentieri
il
lo
giacche
dicono.
F. L.
245
NOTIZIE
L()Mi5AKDiA.
ma pu
forestiere,
t'
la
Un
al
dell'Istituto
Crivellari,
romana, medievale
et preromana,
come guida
simili pubblicazioni.
La Carta
in
a 18000.
a 15000, e ridotta
Il
riprodotto
disegno,
della
citt
successivi
varie
le
nostri giorni.
ai
Quanto
ha
ai dintorni, si
ad
di S. Siro
0.,
Salvanesco
il
Chiaravalle
al S.,
Rogoredo
Lam-
XVI
ad oggi
fino
mo-
antichi e
!>ec.
monumenti
ad uno ad uno
ha
ma-
del
e dal
nimetria. Le mappe, rilevate dal 1720 in poi, gli hanno servito per
la
toponomastica.
doveroso
storica sono
incorse alcune
comporre
avvertire
volendo
l'A.
farne coin-
riscontri
stessa
ha
ragione
bozze di stampa.
compiaceranno
Veneto.
di
eruditi cultori
delle
di tutte le
di fargli e suggerirgli.
Interessantissimo
Crivellari
Ma
nese
al
e di
serie, Voi.
XI,
Maiorca
d'
impor-
Morel
dallo
Schaube
istituzioni
le
ultimi, sudditi
da
essi protetti,
mente
consules
dello Stato
si
electi
lo
i
consolari
medioevali.
Schaube distinse
consules
hospites
con-
quali
ai prosseni dell'antichit
classica.
quest'ultima categoria
246
NOTIZIE
sembrano meglio
riferirsi
quali appunto
occupa ora
si
consoli
P.
il
veneti
in
in Cagliari ricevono
catalane, dei
terre
finora
sia creduto
si
Il
A. A. B,
dr.
XX
di quella R.
Napoli.
teressanti
edifici
sterreichische
Bobbio, Veleia
Antonio Boselli ed
giunge
filr
le
Deputazione
studi
fino
per
al
Il
serie,
pubblica a cura
di Storia Patria.
G.
S.
un volume
in
in-
su quella parte di
di
si
dr.
generale
dal
italiano
in
inserito
delle
Geschichtsforschiing
storica.
quel che
di
il
Emilia.
Conso-
al
consolato veneto
Non
ma
contenta per di
si
si
Na-
ferma a narrare
la
costruzione
la costruzione della
si
estendeva dal-
e si
largo del
il
S.
Michele, Port'Alba
di
Caravaggio, dell'Avvocata,
la Galleria
quella di
S.
Puglie.
und
le
Giovanni
de'
Piazza Dante,
chiese e conventi di S.
le
Principe di Napoli,
Nudi,
di
Toledo:
chiesa
di
Teatro Bellini,
il
chiesa e convento di
S.
Potito,
E. C.
ec.
staufische
Quellen
Bibliothelcen,
la
Domenico Soriano,
luogo.
l'attuale
illustra
il
Urkunden ans
italianischen Ar-
Il dr.
Niese, che
che
si
pu considerar
presenta
il
tale,
la
da
Roma,
lui rintracciato. In
247
NOTIZIE
cio
rico II ricavati
vi
da una pergamena,
buona
Altamura. Precede
al testo
illustrazione.
Sardegna.
Fede-
di
cui
di
un'ampia
L. S.
questo pi evoluto
moderno
il
delle
sino
alla
scopi,
pi
simili
a quelli
delle
istituzioni
ma
le
nome
queste as-
di gremi,
sono per
si
la
assai interessante
la
lettura
di
quei
testi
die
statutari
L.
il
ha
pubblicato, e che appartengono ai grem de' Muratori (147o), dei Barcaiuoli (1547), degli Argentari ed Orefici (16B1), dei Conciatori (1673),
Falegnami (1676)
dei
Se,
come
l'A.
si
dato
lui
pari di cfuesta (che lascia solo a desiderare per la esattezza tipografica) di tutti gli statuti delle maestranze sarde, ne resulterebbe
un notevole vantaggio
vili,
le
economici
e ci-
le
G. D. A.
Storia giuridica.
XXXIX,
1906,
Ist.
Lombardo
II,
il
noto
lavoro dell' Halban {Das rmische Rechi in den gerrnanischen Vollsstaaten, Breslau, 1899), cerca di determinare
limiti,
entro
quali
NOTIZIE
248
anche sui Goti, e
che ne sostiene
l'.altra
meno che
la dualit,
da Teodorico
ad assicurare
al
zionale barbarico
privati fra
diritto na-
il
opponevano
si
quale fu sempre,
il
alla per-
Del Giudice
il
Q. Se.
mento
di
il
prof. N.
argo-
sulle
in
onore
la dottrina
LXIV,
che considera
pallido
riflesso
il
suo studio
ai
documenti
nenza
la
non
si
ma
sia
lo speciale
si
mantenne attraverso
sol-
secoli.
Q. Se.
Il
prof. A.
Fadda alcune
in
vicarii
regni Kallari,
il
il
La carta de
non pu
con essa,
dirsi
XV
contro la
quella di Arborea;
il
e,
fortuna che
se di questa
testo, certo
ha
tanti punti
Q. Se.
249.
NOTIZIE
Ottimi contributi
sulla
Roberti intorno
del sec.
ai
XIV appartenuto
alla
Randi, 1906).
Il
sei
formule
complete
notula doctrinalis;
di
due frammenti
il
il
primo contiene
di
di
documenti
di
si
il
da
deplorare
rami
stessa del
rimasti cosi
sien
molto agevolato
molti
ci
la
i)rivato e pubblico
diritto
del
Vescovo
il
ci
avrebbe
che al prin-
di
Padova
in
nell'amministrazione
G. D. A.
Comune.
morte,
in
iniziata
si
colta
Vinciana, la quale
le
si
propone
del
vita
la
di
temporanei, la
della sua
fama
campi dello
sua influenza
vari
nei
le
pubblicazioni
d'
scibile,
sulle arti
comunque
Leonardo, l'opera
manifestazioni del
sulle
tempi, la vita e
di riunire:
le
scienze, la
fortuna
opere di artisti e di
inspirati
mento, a Leonardo
in
qualche parte
mente
si
lui,
risultino
di
utile
consultazione
e illustrano
manoscritti vinciani
250
NOTIZIE
le
incisioni,
anche antiche,
indirettamente a
le
Leonardo,
di
medaglie, ecc.
lui si riferiscano, le
Per comodo degli studiosi poi, a cura del Direttore dell'Archivio Civico di Milano, dott. Ettore Verga,
un
si
pubblica annualmente
bullettino,
Vinciana (Milano,
a Leonardo
articoli originali,
qui editi,
contengono anche
si
lustrati
del
fin
Verga su
e del
Leonardo fatta
Beltrami su
Verga
de' ricordati
e Beltrami.
De
La Baccolta
si
relativi
il-
ricordiamo quello
1 fascicolo
documenti
Ar-
dall'
le espres-
Marinis, G. Bonelli
propone anche
di
zione scientifica e
clie
ofi're
XVI
tutti
come un
del grande
lumeggiar degnamente
1900.
di
al
alcun peso,
di
ma
la nobile e
).
permettano
simpatica figura
"
da Vinci.
ne at-
solo
ricerche, che
G. D. A.
e i
Firenze, Lapi,
1905
p.
25.
Il
ci
nelle
interesse,
perch
e,
si
si
1898
la
ed stato
sarebbe pensato
s'innamor
da Simone Vespucci
il
di
Alessandra Be-
da Lucrezia
di Niccol
ne trae
la
conclusione che
l'Ariosto ebbe
figli
la
Giambattista
e Virginio,
non
l'Alessandra
Be-
251
NOTIZIE
micci; chi sia questa cognata TU. non sa dire per ora, e promette
di chiarire
questo studio
ma
intanto
E ben venga
ci
figli
lei,
si
TU.
ci
coronazione di Leone
1503. Importante
del
ma
anche
marzo
(11
12 febbraio,
il
Roma
per
l'in-
primo soggiorno
1513). In questo
spucci, in
nome
da
Vespucci, che
e
non
si
avremmo
desiderato che
pubblicasse
l'IT,
il
documento,
L'opuscolo
si
chiude col dar notizia delle due case abitate in Firenze dall'Ariosto,
e del costui ritratto dipinto dal Tiziano, assicurato or
alla Galleria
Il
Nazionale
di
Londra.
non
molto
A. D. T.
2-3,
dr.
pp.
308-317)
Ludovico Frati
un Tiberio dell'Aquila,
tore,
cod. Aldobrandino,
mano
della Novella.
in
Il
fiorentino,
il
Il
si
il
il
Da
si
esistiti.
di S. Stefano,
ove
si
sarebbero svolti
Maria Maddalena,
P. S.
XVII.
stessa
dalla
fatto in altro
scritta
nome
cui
storico e poeta
luc-
crede a torto
dimenticato, o
252
NOTIZIE
mandosi specialmente
scritti in
buon
latino,
ma
le
due principali:
sulle
annali
gli
ebbe
Lucca,
di
traduzione
sei
Il
il
prof.
e la
Poesia
Torello Fanciul-
rediana e satirica del Carli, poeta valdinievolese del XVII-XVIII sela Svinatura,
colo,
con digressioni
la
afiinit
A. A. B.
Concorsi.
dazione
col
festeggiar degnamente
la Societ
premio
50*^
il
anniversario
un
libro che, in
forma
com-
di sobrio
la
Storia
di
Genova
all'
an-
nessione al Piemonte.
lavori,
anonimi
e contraddistinti
solo da
un motto o da un
tore
la
la
quale
al 30
"/,,
sugi' introiti
netti
da
ogni spesa.
le
congratulazioni
sempre migliore.
(.
1*.
Vieusseux
(\e\V Archi-
responsabile.
/'
ATTI DELLA
E.
DEPUTAZIONE
(1907)
Adunanza generale
del
13 aprile.
'25
col
L' adunanza
e 2(i
del
con-
Regolamento,
1.
2,
1"
Istituto
Storico Italiano.
4.
Nomina
Nomine
5.
di
un
socio ordinario.
Presiede
il
Villari.
senatore
Sono presenti
soci
Del Badia^ Del Lungo, F aloci-Pulignani. Cxlierardi, Giorgetti, Lupi, Magherini-Graziani. Mancini, Santini, Sforza. Hanno
scusato la loro assenza i soci D'Ancona, Del Vecchio,
Fumi. G-iannini, Sardi e Sardini.
Dopo aver data lettura del verbale della preceordinari Berti. Corsini,
novamento degli
uffici.
segrete,
del Presidente, a
e
norma
procede
al
al
rin-
dell'articolo 17 del
Regolamento,
Tommaso
Isidoro Del
dente;
profes.sore
Segretario; e
Economo.
il
e del sena-
senatore
il
Del Lungo
Corsini.
Parimente a
di
si
cav.
Lungo
nell'ufficio
il
di Vicepresi-
II
Per
il
demandata
gato,
1'
Italiano,
Presidente
il
osserva
Segretario prof.
il
(1).
che
R. Accademia di Lucca
i]3otesi
che
si
di questa carica
siglio Direttivo
nel-
ma
membri
del
sia
Consog-
ma
Concordemente
un
si
delibera che
il
Del Vecchio
socio
con-
Si procede
nomina
un
di
socio
Viene proposto da pi
chetti.
l'art.
del Regolamento,
di
tre
soci,
come richiede
corrispondente prof.
socio
il
Il
con
affettuose parole
il
Deputazione
si
pi vive condoglianze.
si
affida alla
rinnovino
alla
La proposta
Presidenza
1'
di tutta
famiglia Franchetti le
viene
approvata,
esprimere
incarico di
il
voto
della Deputazione.
Si apre la votazione
per
nomina
la
IH
di
soci
La votazione
si
fa sui candidati,
(1)
il
il
cui
nome
sia stato
signori
lista,
marcii,
comm.
(tiacom<^>
Sardi xi.
Bonolis
Italiani:
Antonio
aroh.
prof.
prof.
Ili
Guido
(Firenze).
(Pisa).
Canestrelli
Cipolla conte
prof.
(Firenze).
Felice
prof.
Stranieri:
(Firenze).
Brockhaus
Luchaire
prof.
prof.
Enrico
Kehr
Achille
prof.
Paolo (Roma).
("Parigi).
Il
(Firenze).
si
pubbli-
Storiti
si
Ita-
vien
le
al carattere dell'
opera ne ritardino
com})iniento.
il
ha
An-
nunzia che
il
Consiglio
di iniziare
la
Direttivo
intanto
deliberato
Ubaldo Pasqui.
il
tario
r.
pensiero la
d'
inviare al Segre-
prof.
famiglia,
il
>0'''B^^'<^'
di
DELLA
SOCI
E.
DEPUTAZIONE
(1907)
SOCI ORDINARI
1.
Araldica (1878J.
2.
Corazzici
Toscana
della
r.
di Stato.
Consulta
Firenze.
Odoardo, Membro
Consulta
r.
della
Com-
Araldica (1896).
Firenze.
E. principe
3. Cor8i:ni S.
Tommaso. Senatore
4.
r.
Firenze.
5.
6.
Firenze,
prof. Isidoro,
Membro
della
7.
Del Vecchio
vali nel
r.
dica (1878).
cav.
Alberto, Professore
di
Scienze
d' istituzioni
Sociali
italiano
8.
9.
Consulta Aral-
Prefetto
d' Orvieto,
della
Cesare Allieri
(1896).
(1885).
onorario
Membro
10.
Firenze.
Foligno.
dell'Archivio storico
Commissione Araldica
medie-
Membro
r.
Firenze.
(1875).
Lucca.
CtAMURRINI comm.
Lincei (1888j.
Gio.
Arezzo.
dei
11
Gherardi
cav. uff.
della
r.
Firenze.
12.
Giannini
13.
GioKCiETTi cav.
14.
Lupi
Roma.
Crescentino (1864j.
Alceste, Archivista di Stato (1902).
cav. prof.
Firenze.
incaricato
Stato,
r.
Universit di
Pisa.
Ma(4herini-Graziani cav.
r.
di
Pisa (1896).
15.
Clemente, Archivista
cav. prof.
dell'
uff.
Giovanni, Presidente
1'
Umbria
della
(1892).
Citt di Castello.
16.
Mancini
17.
PiccOLOMiNi
nella
RiDOLFi
Rondoni
Santini
21.
Sardi conte
Giuseppe
prof.
Pietro
cav.
(1907).
(1902).
Gal-
Firenze.
Firenze.
r.
Accademia
luc-
Lucca.
(1900).
ViLLARi comm.
rr.
Firenze.
demia lucchese
24.
di lettere greche
di Firenze (1878).
chese (1888).
23.
Cortona.
Museo Nazionale
prof.
20.
22.
Eoma.
lerie e del
19.
(1898j.
Enea, gi Professore
cav. uff.
r.
(1898).
18.
Girolamo
cav.
prof.
r.
Acca-
Lucca.
Direttore del
r.
Archivio di Stato
Inorino.
Pasquale, Vicepresidente
r.
del Senato,
Istituto di Studi
degli
Archivi,
Firenze.
SOCI CORRISPONDENTI
ITALIANI.
1.
dott.
Vincenzo
(1H\)2.
2.
3.
4.
Barbi
5.
H.
Bertolini
7.
Biagi comm.
8.
9.
Ugo
Michele Y1902).
prof.
comm.
prof.
dott.
comm.
Roma.
Messina.
Perugia.
Francesco (1870).
Guido
(1888).
Roma.
Calisse
14.
Casanova cav.
15.
16.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
Firenze.
Firenze.
13. Carutti di
17.
Bologna.
Bucine.
11.
Firenze.
10.
12.
prof. avv.
Pfirngia.
Firenze.
(1892).
Eugenio
(1892).
Torino.
Torino.
prof.
cav. prof.
Fir^^nze.
dott.
(1863).
dott.
prof.
(1885).
prof.
prof.
Alessandro (1878
Giovanni (1892).
1.
Umberto
Trieste.
Siena.
Bologna.
30.
Marchesini cav.
31.
prof.
Firenze.
Terni.
(1907).
Ahrnzzi.
VII
32.
Manno barone
33. Marietti
comm.
Marzi
35.
Masi comm.
3(j.
Mazzi
37.
Morpurgo
dott.
prof.
Ernesto
42.
Salomone (1892).
Rajna
Firenze.
Firenze:
41. Podest
('1888;.
comm.
Arrigo (1907).
54.
Tocco cav.
55.
56.
Vigo
(Janerino.
Firenzi'.
Lodovico (1888).
Fir:'nze.
l'orna.
Firenze.
Macerata.
Zdekauer
Albino (1892).
l.irni-n.o.
57.
Messina.
58.
1863;.
Sirnu.
Solmi
prof.
Firenze.
Volterra.
53.
prof.
Luigi (1907).
Fin'nzt^.
Ventimiglia.
Enrico (1897;.
Gaetano (1902).
Siena.
Battista
Crio.
Firenze.
Firenze.
Fir;>n.ze.
prof.
Roma.
Firenze.
Rostagno cav.
1875).
Firenze.
Xcipoli.
48.
Torino.
Jionut.
Firenze.
('1902).
Curzio (1888;.
cav. dott.
1.
40.
Antonio (1883 j.
Demetrio (1902
34.
dott.
coniiii,
Me.s-.nna.
Tolo.sa.
vili
STRANIERI.
1.
Bryce Giacomo
(1898).
Londra.
8.
Firenze.
Davidsohn
Roberto (1898). Firenze.
Duchesne ab. L. (1898). Roma.
Fricken
Alessio (1885). Firenze.
Gauthiez Pietro (1907). Parigi.
Kehr
Paolo (1907). Roma.
Luchaire
Achille (1907). Parigi.
9.
Monod
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Brockhaus
prof.
Enrico (1907).
dott.
(v.)
prof.
prof.
prof.
Gabriele (1898).
Leone G.
(1892).
Semper
prof.
Parigi.
Innshruck.
Montpellier.
Parigi.
Emilio (1892).
Parigi.
Hans (1898). Innshruck.
Teodoro (1898). Merano.
Paolo (1902).
o4m^^<-
R.
DEPUTAZIONE
(1906-1911)
Presidente.
F*asqiiale Villari.
Vicepresidente.
Aless^saiiclro Grlxerardi,
Segretario.
>><Kc
PUBBLICAZIONI
DELLA
DEPUTAZIONE
R.
DI
STORIA
PATRIA
dX^c
Dociiiiieiiti
Voi. I-III.
IV.
stoi-ia italiana.
(l
Cronache
L.
45.
e illustrate
ta di
anteriori al secolo
tercalati,
V.
Cronache e
VI.
in.
15.
15.
15
Anna-
TOLi). (a
1870
1872
Cronache
les
Marco Tabarrini,
terbo, pubblicati
pi,
a cura di
Giovanni di
Luigi Passerini).
tino,
Diario di ser
Lemmo da Comugnori
-
(a
cura di
1358-1388 (a cura
di
Alessandro Ghe-
VII.
cura di
Marco
Tabarrini), 1876
Statuti della Universit e Studio Fiorentino dell'anno 1387, seguiti da un'Appendice di Documenti dal 1320 al 1472, pubblicati da Alessandro Gherardi. Con un Discorso
del prof. Carlo Morelli, 1881
5.
Voi. vili.
XI
citt d'Or-
XI
al
XV;
mune
Fumi, 1884
IX.
X.
Il
Libro
di
Montaperti
[an. 1260],
Documenti
comune
di
XL
15.
15.
15.
(6509-118O), 1899
Sono in corso
di stcmpa
due volumi:
15.
di
L.
pubblicato
la
Toscana
(1265-1285),
di
Carlo
D'Angi
Teelizzi.
Documenti per
evo, a cura di
Ubaldo
CHARTA AUGUSTANA
NOTE DIPLOMATICHE
Note diplomatiche
L' aggiunta di
si
svolga
al titolo
il
dice chia-
presente studio. Di
con quella diplomatica, perch altri possa trattarne colla necessaria competenza.
Alcuni caratteri di questa carta furono da tempo messi
in rapporto
una
vertiva in
Monumenta, Chartariint I
nota, che
Aosta
e II, av-
medesimo, un breve sunto delle sostanziali sue disposizioni (1), ed in altra indicava una formula di inscriptio
come propria
di
dell' atto,
cancellieri o notai
detti
Un
(2).
altro
edi-
Monumenta, il canonico di
Aosta A. Gal, parla di sommaire qui est sur
Orso in
le
dos de
d'Aoste
selon
l'acte,
l'
Bethmann, visitando
L.
(3).
gli archivi e le
bi-
Die Urkunden
vorgekommen, war
in
^
Chancelier de l'Empire
Op.
cit.,
I,
789 nota
(3)
Op.
cit.,
II
{Augustae Taurinorum.
It.,
Lieutenant du
(2)
Akch. Stor.
Serie
5.*,
1.
XXXIX.
1853), 311
nota
1.
17
LUIGI SCHIAPARELLl
254
vom Anfang
eigenthiimlich
und
fjj
Form
derselbeii
ist
sebi*
man
fiihrte, die
sicli
ditionem
Fideiussores....
in dieser Weise:
sicli
Ven-
facit....
so
man immer
dass
Un
discreto
Protokoll
numero
di
menta;
materiale
il
si
aostane
carte
nei due
Stiickes,
pubblicato
fu
patriae Monti-
citati Hist.
accrebbe in seguito
(1).
coli'
edizione fatta
storia
della
(2), e pi
Jierausg.
1889), 742.
(2)
de), nella Miseellanea di Storia Italiana, XXIII (Torino, 1884), 183 segg.
Un
Sul
fo. di
Registrum
si
XV
sec, di 128
ce.
ctV.
forse l'iniziale di
non
laudatores Di alcune
si
carte
si
omettono
di regola la feria e
trascrivono
nomi
dei
il
mese.
testes e dei
au
Esquisses
XIII" sicles
liistoriqiies
(I,
Aoste, 1885;
De
Tillier, op.
cit.,
I,
il
63.
dn Diich
Una
bella
raccolta di documenti
CHARTA AUGUSTANA
[7]
pubblic
nardo
255
Valdostana edita
In questo
(1).
volume
S.
dalla
Pivano
le
(i2),
come primo
considerarsi
tentativo di
su questa carta, e G. Battaglino alcune carte dell'Ospedale Mauriziano di Aosta (3). Utilizzarono opportunamente
queste ultime pubblicazioni A. Gaudenzi
per
le loro
carte medioevali.
Il
Kerx dedica un
redazioni, sul
parole
verso
e sul recto.
procedimento che
il
(5)
due
Kerx
e F.
(4)
si
mostra
il
valore delle
Gang
und
l'
atto
/le
die
Pnsumme
(Hfirf cqiie
begniigt er sich
ma
d'Aoste:
aostane ( Dociunents
ec. n. 70,
tra
questi
Den Kaufpreis
im gegebenen Fall
figurano
solo
quattro carte
cfr.
anche
F. G.
Frutaz.
(Extrait
du XV^ Bnlletin Soc. Acad. d' Aoste), con una sola carta aostana
XVIII). .J. Gremaud, Dociiments relatifs Vliistoire du Vcdlais
(p. 53, n.
{\n
Muioires
et
una
1875),
del
Gran
S.
Beniardo
121. n. 175).
(l)
S.
Bernardo
(3)
fli
PivAXO,
Le
Grande
G. Battaglino,
Le
del
Piccolo
San
Manriziano
formula * post tradita ni compie ri et dedi in rapporto alla redazione degli atti e alla tradizione degli immobili, negli Atti del Congresso internazionale di scienze storiche {lioma, 1-9 aprile 190H), IX
e la
(Roma,
LUIGI SCHIAPARELLI
25G
ebenso beschrnkt
er
Datum auf
sich ini
nimmt
miingen des
die
er
extenso
[8|
Vertrags
zu
die
(Grenzbeschreibung u.
s.
w.)
in
Protokoll.
nern Pergamentseite
derholung
nur durch das corani pluribus verAviesen wird, und bemit einer allgemeinen Bezeichnung des materiellen Inhalts. Dagegen wird das in den Dorsuahiotizen vernachlssigte Formular hier gieichsam nachgeholt.
Schliesslich erhlt die Urkunde auch Rechtskraft durch die
dazu erforderliche Unterschrift des cancellarius, durch
lierstellt,
materiellen Angaben,
aller
so namentlich der
gniigt sich
jahr
il
iiach
dem Kalender-
uno
(1).
Secondo
scrittore vescovile
feststellen (2).
(1)
Op.
cit.,
(2)
Op.
cit., p. 3.
fuor di proposito
(3).
pp. 5-6.
(cfr.
La
stessa
Bresslau, Urkundenelire,
I,
462 nota
2),
ma
M. Hand-
LOiKE, nel suo studio: Die onibardlsclten Stddte unter der Hcrrschaft
der Bischfe iind die EufsteJturu/ der Coinmunen (Berlin, 1883), p. 45,
nota 5.
(3)
S.
si
Registro di
Donnas. Secondo
gejitile
lai'gaiuente
[isi
anche a queste
fonti inedite
ma, debl)o
aggiungere, non come avrei desiderato e sarebbe stato opportuno, e per mancanza di tempo e perch l'ordinamento
archivi
degli
migliore e
il
Vescovile e Capitolare,
pi copioso materiale,
quali conservano
non
ancora
il
condotto
al i)inito
cumenti
tutti.
Il
Aosta
si sta
una
(1).
Ebbe
origine,
questo studio, da
tria,
mi
aiuto
prof. can. F. G.
il
fu di guida e di
grande
Frutaz.
si
con-
anche instrumentum.
carta augustana .
vien denominato e distinto il docu-
Frltaz
augustensis
(3),
{^),
Con
si
n vescovo
di
Aosta mons.
J.
A.
Due
(1)
(H)
Ha
il
prof,
strumenta chartaruni
l'
canonico F. G. Frutaz.
espressione
et
facio
I,
secundum
n. I: cfr.
augusta
dove Torig. ha
calta aug.
*.
258
LUIGI SCHIAPARELLI
quale
il
dalla carta di
uno
flOJ
si
scrittore qualsiasi
cio
uffi-
stana o augustensis
* qiie le
nota
i2.
p. 188:
ni de
l'ordre
compilateiir ne se soit
de l'ordre des
matires
>.
soiici
Eppure
si
Omnes
carte
suprascripte sunt
documento n. LXXl
266). La parte prima
del
segu
un
est legiettable
chronologique ni
certo
alla carta n.
augustane
Il
criterio
LXIX
sta
nella
scritto:
prima
(op. cit..
.p.
(il
n.
rubrica.
cartolario
questa distinzione
si
nort
si
incontra
nei
docu-
menti.
Miscellanea Valdosfana,
(4)
p. 327.
cfr.
sopra nota
1.
Nella
CHARTA AUGUSTANA
ciiinenti,
si
ricordano gli
lombarda
carta
il
(1)
pi di rado
instrumentum lombardum
anche con
distingue
si
augustane
gli scritti
(i^).
geranno durante
la trattazione
numerosissime sono
al 1147;
me
una ventina
1045;
10124 al
quelle da
al 1408 (3).
11.^
La cancelleria
La carta augustana
di
Aosta.
il
con propri
Quale cancelleria
come
cJiarta
notariiis
Esempi
Hoc vendidit
hoc
(1:288.
cum
gennaio
1280,
Battaglino, op.
(2)
Ad
1291, cfr.
*
es.
quam
I,
n. 54).
cum omnibus
in-
atestationibus cantantibus
h.
p. 276, n.
cit.,
nteric
cartis
I,
cfr.
rebus confectis
anche
XXXVIII
e Due,
augustanis
et
aliis
lombardicis
reafifft:
Hoc donavit
ei
instrumentis lonbardis
et
II,
395.
Docuniputa
* dictis
et finivit
23, orig.
/'piscopat dtt
nieric
h.
cartis aug. et
da
donavit
eis
...dedit
ce lo
da determinate norme.
hanc caitam
rogato in Aosta
* latii
e retta
ufficiali
sia questa,
cum omaliis
Arch. Capii.).
de
LUIGI SCHIAPARELLI
260
dicono due
quali
[12J
si
di
ufficiali
2:ionasse.
il
cancellarius
da
lui
dipendono gli scriptores o \ icecancellarii (2). Il cancelliere non sottoscrive i documenti, n prende parte alcuna alla
loro fattura. Fanno per eccezione il cancelliere Thom[as]
e i ricordati Stephanus e Petrus , i quali sottoscrivono
direttamente le carte, e quindi fimgono da scrittori e da
cancellieri (3). Nella subscript io delle carte aostane del
primo e del secondo periodo troviamo in alcuni casi, aggiunte
al
nome
era prepositus
fu cancelliere,
il
(4)
il
primo cancelliere
Il
serie,
premisero al titolo di
baudie
(1)
si tratti,
(5).
Tutta
la
La
quali
atti
privati.
quali ab-
un vero
scrittore vescovile si
il
ha
ricordo in
gustensis
h.
ineric
pluribus
et
I.
ronea V opinione di
(2)
si
la
J.
B.
D questi ufficiali
Non il caso di
De Tillier, di cui
si
veda
la serie in
Appendice,
nota
II;
1.
i
loro
formula:
aiiis
p. 127, n. 60).
nota
ba
3.
La subscriptio prende
vices) N. comitis
nomi
allora la formula:
et
N. gerens vicem (o
subscripst
>.
CHARTA AUGUSTANA
[13J
Amedeo
principia con
2(51
Ad Amedeo V
e Ame-
(1).
deo VITI. Uno solo per volta fu il cancelliere in carica. Il lavoro della cancelleria era affidato agli ufficiali inferiori, a quelli
che sottoscrivono il documento a nome, a vece del cancelliere.
La loro non era una carica puramente onorifica, poich sono
essi che scrivono la carta. Il confronto della scrittura non
duhhio alcuno che questa si debha attribuire allo scritnominato nella subscriptio. Non aggiungono di regola
lascia
tore
alcun
Cono
si
di
scrittore
dicono
nome
soltanto
non aostane
Nelle carte
scriptor .
Armannus
vicecancellarius
lo
(2),
La
Petrus
carta
erano presbiteri,
ricordato
del
che denotino
ufficiali
la
si
conti di
dei
cancellierato
non
il
Dodo
Armannus
ci
Ejtcus
Armannus
l'
clericus.
unica ecce-
del cancelliere.
di scrittore
leria:
ma
tit di
(1)
si
ci probabile,
alcuni
nomi
(3).
citt o coi
numerosi acquisti
fatti
intorno a quel-
r epoca dal conte di Savoia nella Valle. Per questa ricerca daranno forse
materiale
nota
3).
di
2.58,
esaminare questi
personale
tuto
Gabotto ha pubblicato
il
Coti
E grazie
soltanto
lo
scrittore
probabile, ad
dello
stesso
es.,
nome
che
1'
Aimo
3.5().
1'
Aimo
>
lo
cancelliere
262
i
SCHIAPAKELLI
lA'IGI
non solo
conti di SaAoia
carte
ma
nome
cancelliere,
accresce
si
l'
del
cellarius (1).
Pi
scrittori
il
titolo di can-
furono contemporaneamente a
tuttavia
loro ninner
il
non do-
ci
si
[14
(2).
nome
si
il
il
cancellariiis .
non solo
essere scelti
scrivere,
ma
da
Stephanus
di
una precaria
sua mano, e di
altri
gli
es., Turumbertus , Dioma, naturalmente, quando scricome brevi o istromenti, non fungevano
vevano
da
altre carte,
(Boneti) ;
ll) CtV.
la no
p. 344,
note
vicecancelliere ed
il
(2) Cfr.
(3) Il
I.
Aymo
Guillelnii .
del nostro
il
Nella
subscriptio
cancelliere
de-
cfr. p. 342.
Appendice, IL
DXIX,
827, n.
17, 21.
Di
fu scritto
da
Stephanus
Ilisf.
patr. Mon..
(Ikd..
come scrittore della cancelleria, non come scrittore privato del vescovo.
11 medesimo caso si ha nel documento del 1177 edito dal Pivaxo, op. cit.,
p. 1(K). n. XX. pure probabile che sia il nostro, lo Stephanus che scrisse
il
breve pubblicato in
precaria ricordata
lgura
il
nome
si
llist.
del notaio,
II,
1025, n.
MDXXXV. La
1.
ma
n.
si
iS).
mano
di Ste-
CHARTA AUGUSTAXA
[15]
non rinvenni
jignati,
del 1040,
ricorda
si
sent certo
il
suo sviluppo e
fiss
il
nna
Solo in
notizia.
ma
dictator;
bisogno quando
il
263
di
quella
carta,
non
tale carica
aostana raggiunse
la carta
si
il
fatlin*a di
hannis
sizioni di quanti
abbiamo
prima
alla settima
mana
ma
forse probabile,
(l'Aoste
Per
{"2
(3),
non
{^).
(4) e talora
ecliz.,
disposizione
non sappiamo se
mese o la setti-
si
fideiussores
cos
giorni del
(1) Cfr.
(:2)
certo
testes
:213,
nota
CoHimes gnrales
1.
Ducile
chi
LV, questa
mme pendant
du divin
<
la celebration
autre temps
di
(3)
In
(4)
In
si
non
numero
numero
di
cinque;
di
due;
un istrumento del
Office, et
18
cfr. p. 280,
cfr. p. 28(),
marzo 1278
nota
nota
1.
(cfr. p. 345)
le
1.
si fa-
1"
acquirente
decipi
di
care la
fronte ai terzi.
fideiussione
La
o garanzia e
il
indi-
territorio franco.
si
trova nei
documenti di Ivrea, cos vicina ad Aovsta, della formula dedit.... gua* diam guarentandi * (cfr. Durando, Le carte dell' Ardi tv io capitolare
d'Irrca fino al
12S0.
nella
liiblioteca
della
Societ
storica
Sidal-
LUIGI SCHIAPARELLI
264
tores
(1).
stassero
nante
il
consenso ponendo
la loro
ed probabile che
mano
atte-
Il
(2).
non
atto,
marito e
[16]
si
ci
teva
contradittorio
il
di esse:
1902,
carta;
cfr. p. 295.
Non
contradixerunt
33, ec), la
27,
pp.
caratteri estrinseci
(3).
contradixit
Pinerolo,
plU(,
e attestano
garendi
credo che
probabile
guarendi cartam
della nostra