Sei sulla pagina 1di 3

La presenza dell’Ordine Teutonico a Ostuni, in terra di Puglia

Una ricerca affascinante nel medioevo nostrano tramite un Codice Diplomatico

Negli ultimi anni, molto è stato scritto sull’Ordine Templare e su quello di Malta (Ospedalieri o di
S.Giovanni) ma, forse per una scarsa e documentata presenza sul territorio, poco invece si è scritto
sull’Ordine Teutonico. Un Ordine, questo, che conobbe grande importanza proprio con
l’omnipresente - quando si parla di Medioevo - Federico II di Svevia. Infatti, è proprio con questo
poliedrico uomo e potente imperatore che l'Ordine Teutonico riuscì ad ottenere grandi benefici e
potere. Giulio Cattaneo nel suo libro 'Federico II di Svevia, Lo specchio del Mondo' scrive: "…
Federico II nel 1226 aveva concesso privilegi all'Ordine Teutonico nel Regno di Gerusalemme e
seguiva a conferma una lettera dell'imperatrice Isabella: documento quasi unico che porti la firma
della moglie del sovrano. Nel marzo dello stesso anno, l'imperatore con la bolla d'oro di Rimini
autorizzava Hermann von Salza ¹ a ricevere <<quod devotus noster Corradus dux Masovie et
Cuyavie promisit et obtulit providere sibi et fratribus de terra que vocatur Colmen et in alia terra,
inter marchiam suam videlicet at confinia Prutenorum>>. […] Concedeva in perpetuo dominio
all'Ordine la terra offerta da Corrado di Masovia, le sue future donazioni e in piu' tutto quello che i
cavalieri avrebbero conquistato <<in partibus Prussie>> con l'aiuto di Dio perche' le conservassero
libere da vassallaggio e da esazioni senza doverne rispondere a nessuno. Seguivano minacciosi
ammonimenti: nessun principe, duca, marchese, conte, ministerialis, advocatus, <<nullave persona
sublimis vel humilis, ecclesiastica vel mondana>> avrebbe osato contravvenire all'editto". Sempre
Cattaneo, a proposito dell'uomo piu' importante nella storia dell'Ordine Teutonico, aggiunge: "…
Hermann von Salza era entrato nella vita di Federico in occasione della Dieta del 1216 a
Norimberga. In quell’anno un gruppo di pruteni devastò i villaggi e della terra di Chemno. Il terrore
si diffuse nella Polonia percorsa da quei feroci cavalieri pagani, forse venticinque in tutto, secondo
un cronista, che colpivano e si dileguavano come folgori: alle scorrerie sempre più frequenti si
rispose con le crociate e alla fine con la chiamata dei Cavalieri Teutonici. Di Hermann von Salza
gli storici tedeschi hanno lodato la fedeltà che <<non era soltanto una qualità peculiare del suo
carattere, ma anche da tempi antichissimi, sempre e solo nei tedeschi, una forza attiva che dava
impulso all’azione>>. […] Il Gran Maestro era riuscito ad essere amico dell’imperatore senza
rendersi inviso al papa. Al tempo della crociate aveva continuato a informare Gregorio IX sui
risultati positivi di una impresa avversata dal pontefice. Un commento rapido e sarcastico del
patriarca di Gerusalemme al suo discorso per l’incoronazione fu tutto il biasimo che si attirò e per
di più in forma prudente. Non era poco: il ministro generale dell’Ordine Francescano, frate Elia, fu
deposto e scomunicato per aver preso <<la mala via>> con la sua fedeltà a Federico. L’Ordine
Teutonico, che Hermann von Salza aveva trovato in condizioni così modeste da non poter armare
nemmeno dieci cavalieri, diventò ricco e potente sotto la sua guida accorta: presente in Oltremare,
in tutta l’Europa mediterranea e in Germania oltre che in Armenia, aveva gettato le basi di uno
Stato in Prussia e in Livonia. Il Gran Maestro si era prodigato al servizio dell’Impero e della Chiesa
per assicurare prosperità al suo ordine e l’Ordine era allora saldo e in espansione nell’Occidente
cristiano e vigile scorta nelle terre degli infedeli e dei pagani.” Quindi, da come si evince da queste
righe, se è vero che l’Ordine Teutonico ottenne molto da Federico II è altrettanto vero che lo stesso
Federico II ebbe grande vantaggi da un Ordine al suo fianco, soprattutto, nel ruolo di
<<mediatore>> con la Chiesa. ‘Il Dizionario dei Misteri’ - a cura di A. Castelli - al capitolo
dedicato ai Cavalieri Teutonici, invece, rivela altri particolari, anche singolari: “... La confraternita

1
si formò a Gerusalemme quando, per soccorrere i crociati feriti di origine germanica, alcuni
mercanti di Lubecca organizzarono un ospedale sotto le mura della città assediata, innalzando tende
cucite con le vele delle navi. Al suo arrivo in Terra Santa, Federico di Svevia decise di prendere
l’ospedale sotto la sua protezione e nel 1192 papa Celestino III confermò la nuova confraternita. La
successiva trasformazione in ordine cavalleresco avvenne però solo nel 1198, in occasione della
ritirata dell’esercito tedesco dalla Terra Santa.. […] Infatti, come i Templari e gli Ospedalieri, i
Cavalieri Teutonici dovevano rispondere delle loro azioni solo davanti al Gran Maestro o al Papa.
Nel 1230 il trasferimento dell’Ordine Teutonico in Prussia, in appoggio alle truppe del duca
polacco Corrado di Masovia, offrì ai cavalieri la possibilità di crearsi un impero. I Teutonici, infatti,
sottomisero in breve tempo le tribù pagane del luogo e le costrinsero alla conversione: ai massacri
seguivano spesso battesimi di massa. Lungo tutto il territorio germanico furono edificate fortezze
inespugnabili, che i Cavalieri Teutonici, utilizzavano come sedi distaccate del loro governo. Tra il
XII e il XIII secolo, la presenza teutonica si allargò dalla Germania in Italia, in Armenia, in
Boemia, a Cipro e perfino in Francia; in breve l’ordine cavalleresco giunse a costruire un vero e
proprio impero che si estendeva dall’estuario della Vistola fino al golfo di Finlandia. La sua
espansione a est fu arginata nel 1240 dal principe russo Alexsandr Nevskij ². […] Per un certo
periodo, entrare a far parte dell’Ordine Teutonico fu relativamente facile: non era infatti necessario
essere di sangue nobile, come per altri ordini cavallereschi; poi nel 1216 e nel 1284 due ordinanze
papali sancirono che sarebbe stata necessaria un’autorizzazione speciale per i non nobili. Oltre a
pronunciare i voti caratteristici di tutti gli ordini cavallereschi (giuramento di obbedienza al Grande
Maestro e all’Istituto, impegno a difendere fino alla morte la fede cristiana), i Cavalieri Teutonici
ricevevano un’iniziazione supplementare. Venivano infatti addobbati (ossia vestiti con le armi)
secondo un rituale che, a detta di certi autori, si rifaceva direttamente ai misteri Eleusi o al culto di
Mitra ³. Dopo aver ricevuto la spada, l’elmo, il giaco (la cotta di maglia), lo scudo triangolare, gli
speroni e il budriere (la cinghia di cuoio che regge la spada) venivano colpiti dal padrino con un
colpo di spada dato di piatto sulla nuca, in un simbolico gesto di purificazione. La cerimonia aveva
luogo di solito in occasione delle grandi feste liturgiche e per poter essere addobbato un Cavaliere
Teutonico doveva avere almeno dieci anni di anzianità. Il cavaliere era un semplice strumento nelle
mani dei suoi superiori, e si sottometteva interamente al bene della comunità, rendendosi
disponibile anima e corpo, sempre e comunque. Dei tre voti (di castità, povertà e obbedienza) che i
Cavalieri Teutonici pronunciavano, l’obbedienza era decisamente il più importante. Gli iniziati
dovevano sottostare a un regime inflessibile che non tollerava errori: perdonarli, infatti, significava
dimostrare debolezza. Alla più piccola disubbidienza i cavalieri erano costretti a lavorare per un
anno con i prigionieri di guerra e la minima insubordinazione equivaleva a morte sicura.” Questa,
in sintesi, la storia dei Frates hospitalis sanctae Mariae Theutonicorum Ierosolimitanorum, che,
per meglio comprendere, la loro presenza in Puglia, e in particolare a Ostuni, ha fatto da opportuna
premessa. Nelle pergamene dell’Archivio Capitolare di Ostuni troviamo traccia dell’Ordine
Teutonico in piu’ documenti. Ma andiamo a vedere nel dettaglio il contenuto delle siddette
pergamene. In un regesto di una pergamena perduta viene così riportato: “In anno 1226, a 7 marzo.
Instrumento di concordia tra Taddeo Vescovo di Ostuni e fra Ludovico priore di S.Maria
Theutonicorum, sopra le differenze di un orto, case e forno vicino la Chiesa di S.Sabina, concessa
dal vescovo per l’Ospedale con la soluttione mancia di una libbra d’incenso. Instrumento per Notar
Angelo di Brindisi. Signato N.55 (L.c.f. 21)”. Nella nota a fondo pagina, il Prof. Don Luigi Roma
riporta: “La chiesa di S.Sabina, concessa ai Cavalieri Teutonici nel 1226, si trovava e
corrispondeva alla località S.Sabina, sulla marina di Carovigno, fino al 1360 in territorio di
Ostuni.” Chiesa che, da sopralluogo effettuato di recente, non esiste più nella sua struttura

2
originaria. In una pergamena, invece, datata 20 agosto 1275, troviamo un cosa estremamente
interessante: “…juxta pratum (sic) theutonicorum equitum…”. Ovvero, si cita in un atto di
donazione un territorio in Ostuni identificato come “…il prato dei Cavalieri Teutonici…”,
presumibilmente vicino alla contrada Lamagullulo. Infine, in un atto di vendita datato 3 agosto
1335, si legge: “…Ecclesie Sancte Marie theutonicorum de brundusio…” . Nella nota a fondo
pagina, sempre del Prof. Don Luigi Roma, troviamo: “I beni dei Cavalieri Teutonici passarono alla
Chiesa di S.Leonardo della Marina di Siponto”. Certo, non sono moltissimi dati ma, credo, aver
appurato la presenza di un Ordine Cavalleresco, non solo di passaggio come sicuramente è
avvenuto per altri ordini tipo Templari e Ospedalieri, è un fatto di grande valenza storica. Dimostra,
tra l’altro, l’importanza strategica della bianca cittadina ostunese, in virtù sia del territorio sia,
soprattutto, della sede vescovile. Speriamo, in futuro, di trovare altri elementi utili a dare un quadro
complessivo, piu' chiaro e dettagliato, di tale importante presenza cavalleresca.

Franco Faggiano

Note:
¹ 4° Gran Maestro dell’Ordine Teutonico
² memorabile l’omonimo film del 1938 del regista S. Ejzenstejn
³ quindi, risalente a circa 600 anni prima della nascita di Gesù Cristo

Bibliografia:
 Gli Ordini Cavallereschi – Medioevo Dossier n.3/2000 – De Agostini-Rizzoli Periodici;
 Codice Diplomatico vol.1 ‘Le pergamene dell’archivio capitolare di Ostuni (1099-1455)’ – Prof. Don Luigi
Roma -1991 – Nuova Editrice Apulia;
 Il Dizionario dei Misteri – n.12 - 1995 – Sergio Bonelli Editore;
 Federico II di Svevia, Lo specchio del Mondo – Giulio Cattaneo – 1992 – Newton Compton Editori;
 “Cavalieri Teutonici, L’epopea dei monaci guerrieri” - Medioevo n.23 – 1998 – De Agostini-Rizzoli Periodici.

Potrebbero piacerti anche