Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
BOLOGNA OCCULTA
2
3
INDICE
4
5
Presentazione
6
1200
8
Abito di un frate Guadente
9
La chiesa, il convento - passati nel 1475 all'Ordine dei Dome-
nicani - e la tomba del fondatore ora non esistono più, ma a
Ronzano resta l'atmosfera di mistero che ha sempre aleggia-
to intorno a questa milizia, spesso associata a pratiche esote-
riche, forse per via dell'antica usanza di adorare le divinità
pagane Pan e Silvano, proprio su questo colle.
10
Achille Volta fu ucciso nel 1556. Prima della morte, nel 1536,
egli rinunciò alla Commenda in favore di suo nipote Camillo
d'Astorre Volta (1528-1589), che divenne un «uomo di molto
ingegno, che fu in Bologna, l’inventore delle ombrelle per ri-
pararsi dal sole cocente; e dalla pioggia nell’aperto, inven-
zione, che da Bologna passò nelle altre Città». Camillo all'e-
poca aveva solo 8 anni. Il bimbo restò sotto tutela dello zio,
come è documentato da un'iscrizione del 1550 che comme-
mora le opere di abbellimento che egli aveva fatto eseguire
nel priorato di Casaralta: villa, giardino, fontane.
11
pera. Trascendendo il senso didattico dell'immagine e della
parola, sublimando l'ideale legame mistico che integrava en-
trambi, si soleva elevare i significati a un piano sottile, all'in-
terno del quale la fusione degli elementi (‘corpo’ e ‘anima’)
creava un'unità, che era un nuovo segno, spesso con una va-
lenza simile ad un talismano.
Forse fu anche per questo motivo che Achille Volta fece del
Priorato di Casaralta, un luogo di ameni piaceri, con moltis-
sime iscrizioni augurali, spesso giocando sull'appellativo dei
Gaudenti come ad esempio nella frase:
12
Museo Civico Medievale di Bologna, unitamente a una lapi-
de minore con una trascrizione compiuta da Achille Volta.
D.M.
ÆLIA • LÆLIA •CRISPIS
NEC•VIR•NEC•MVLIER•NEC•ANDROGYNA
NEC•PVELLA•NEC•IVVENIS•NEC•ANVS
NEC•CASTA•NEC•MŒRETRIX•NEC•PVDICA
SVBLATA
NEQVE•FAME•NEQVE•FERRO•NEQVE•VENENO
NEC•CŒLO•NEC•AQVIS•NEC•TERRIS
IACET
LVCIVS•AGATHO•PRISCVS
NEC•MARITVS•NEC•AMATOR•NEC•NECESSARIVUS
NEQVE•MŒRENS•NEQVE•GAVDENS•NEQVE•FLENS
HANC
NEC•MOLEM•NEC•PYRAMIDEM•NEC•SEPVULCRVM
ET•NESCIT•CVI•POSVERIT
13
La Pietra di Bologna
14
Alla luce di tale persuasione il significato dell'epigrafe miste-
riosa sarebbe stato la «Cabala, la Dottrina secreta dell'Ordine
divisa in alta e bassa».
15
Ad aumentare i dati esoterici contribuisce ancora Gio. Pa-
squale Alidosi (XVII secolo), l'autore del testo relativo agli
Ordini cavallereschi della città di Bologna sopra citato, in
quanto ricorda a Casaralta un bassorilievo di marmo nel
quale si leggeva la parola ASOTUS (H), che poteva essere
collegato ancora una volta alla Cabala e di conseguenza
all'Alchimia, dove questo elemento, chiamato Azoth, rappre-
senta, secondo l'autore di testi esoterici Eugène Canseliet
(1899-1982), la ‘prima immagine alchemica che appare all'o-
peratore’ «che rappresenta un leone verde, contiene la vera
materia e fa conoscere di che colore esso sia; e la si chiama
Adrop o Azoth, Atropum o Duenech».
17
il ‘tempio di Bacco principale’, dalle cui ritualità gli apparte-
nenti all'Ordine avrebbero recuperato la loro famosa e fumo-
sa dottrina segreta. Inoltre la via che conduceva verso Casa-
ralta, via Mascarella, deriverebbe da ‘via del Mistero di Æe-
lia’.
18
re l'epitaffio, che divenne poi la misteriosa epigrafe di Bolo-
gna.
19
AGLI DEI MANI
ÆLIA LÆLIA CRISPIS
NÈ UOMO NÈ DONNA NÈ ANDROGINO
NÈ FANCIULLA NÈ' GIOVANE NÈ VECCHIA
NÈ CASTA NÈ MERETRICE NÈ PUDICA
MA TUTTO CIÒ.
ESTINTA
NON DA FAME NON DA SPADA NON DA VELENO
MA DA TUTTO CIÒ;
NÈ IN CIELO NÈ IN ACQUA NÈ IN TERRA
MA OVUNQUE GIACE.
LUCIUS AGATHO PRISCIUS
NÈ MARITO NÈ AMANTE NÈ PARENTE
NON TRISTE NÈ LIETO NÈ PIANGENTE,
QUESTO
NÈ MONUMENTO NÈ PIRAMIDE NÈ SEPOLCRO
MA TUTTO CIÒ
EGLI SA E NON SA PER CHI POSE
20
Antica stampa di uno strano fenomeno celeste, 1561
21
Un’altra cronaca del XIII secolo descrive un terremoto in
concomitanza del passaggio di una Trabes ardentes ovvero
‘trave di fuoco’. Lo storico secentesco Matteo Palmieri af-
fermò a questo proposito: «Venne il terremoto; fece di ma-
niera crollare la torre del Comune [...] le mura del Palazzo si
spaccarono e caddero molti merli. Si vide ancora una trave di
foco per l'aria e si accese il foco sulla torre Asinella, il quale
arse tutto il disopra. Crollò la campana, ed il custode ebbe
gran pena a fuggire». Alcuni fonti si spingono ben oltre e
raccontano che lo spaventato custode riuscì a vedere dentro
alla trave, sospesa immobile sulla Torre, alcuni esseri viventi
simili a diavoli. Ma questo fu solo l’inizio di una lunga serie.
Infatti, un dragone tornò il 12 Ottobre 1352, di notte, nella vi-
sione di un globo di fuoco «molto grande e lungo; attraversò
il cielo come un fulmine, aveva la parte anteriore grossa e
andava assottigliandosi verso la coda. Al suo passaggio e-
manò una luce intensa e scomparve rapidamente. Molti bo-
lognesi lo videro e tutti pensarono che si fosse trattato di un
fenomeno di straordinaria importanza e di un grande avve-
nimento del cielo». La terra tremò in città e la campana
dell’Arengo suonò da sola la notte del 21 Luglio 1399, quan-
do il cielo divenne colore del fuoco, seminando il panico tra
la popolazione che vide librarsi in cielo una trave di fuoco, il
Ghirardacci nella sua Historia la racconta così:
24
1300
25
L’amore di Dante verso il cielo e i suoi movimenti è anche
testimoniato nella Divina Commedia. Ognuna delle tre parti
dell’opera terminano con la parola ‘stella’. Nell'Inferno l'ulti-
ma frase è «A riveder le stelle», inteso come ritorno allo stato
umano, ma rinnovati così da captare i riflessi del divino e
migliorare. L'ultima frase del Purgatorio «Salir le stelle», con-
ferma il concetto di ascesa continua e necessaria e infine, nel
Paradiso, «L'Amore che move il sol e l'altre stelle» indica
proprio il centro massimo d'energia divina, da cui tutto si di-
rama.
26
Michele Scoto nacque nella contea di Tife in Scozia verso il
1175 e morì nel 1234, fu uomo di grande cultura e si occupò
di occultismo e Alchimia. Scoto scrisse diverse opere: una
traduzione di Aristotele, alcuni trattati di Alchimia e la Men-
sa Philosophica un elaborato suddiviso in quattro libri nel
quale esaminò i differenti aspetti degli alimenti e dei vini, in-
sieme alle loro qualità ed effetti benefici. In questa opera egli
analizzò alcuni elementi del cibo in chiave alchemica, valu-
tando l’esperienza del nutrimento come un complesso siste-
ma di trasmutazione sia fisica, che filosofica. Merita ricorda-
re la sua figura, anche per via della sua fama leggendaria che
lo vide presente a Bologna, prima di entrare sotto la prote-
zione di Federico II. La fantasia popolare dell’epoca lo ricor-
da come personaggio dalle doti mirabili, in grado di orga-
nizzare banchetti tra i più lussuosi nel giro di pochi attimi
grazie all’aiuto di intere gerarchie di demoni che egli evoca-
va e che in un battere di mani giungevano in volo, allestendo
i più preziosi festini presso le case più altolocate della città e
soprattutto all’interno del Palazzo oggi chiamato Re Enzo.
Quando Michele Scoto giungeva a Bologna, tutti sapevano
della sua presenza che veniva sempre anticipata da scosse
telluriche che toccavano tutta la città. Egli predisse persino la
causa della propria morte che sarebbe dovuta avvenire per la
caduta di una pietra sulla sua testa. Proprio per questo moti-
vo egli indossava sempre una calotta a guisa di elmo, a pro-
tezione del capo.
28
riesce a scendere
nella profondità,
superando le ne-
gatività, per risali-
re con maggiore
forza e rinnovata
fede. Anche tanti
riti d'iniziazione
precristiana pre-
vedevano l'entrata
dell'uomo in un
incavo scavato
nella terra e la
permanenza in
questo stato, per
poi rinascere a
nuova vita, purifi-
cati.
31
Tornando a Bologna, Dante ebbe diverse contestazioni, per
esempio da Giovanni del Virgilio, soprattutto da un punto di
vista linguistico. Inoltre, il cardinale Bertrando del Poggetto
condannò la Monarchia, mentre nel 1329, Guido Vernani da
Rimini compose un testo in antagonismo a quello criticato di
Dante, dal titolo De reprobatione Monarchiae, dedicato al bolo-
gnese Graziolo Bombaioli. Questi nel 1324 aveva commenta-
to in latino, e successivamente in volgare, l’Inferno. A questo
lavoro seguì il commento dell’intero poema da parte del bo-
lognese Jacopo della Lana (1326-28) e nel 1375 di Benvenuto
da Imola.
...e ciò che fa più maraviglia, quelli che dimorano sotto uno
stesso cittadino reggimento, come i Bolognesi del Borgo
San Felice ed i Bolognesi di Strada Maggiore. Perché av-
vengano tutte queste differenze e mutamenti nelle parlate,
sarà manifesto in un'unica e medesima ragione.
33
sovr’essa sì, che ella incontro penda;
tal parve Anteo a me che stava a bada
di vederlo chinare, e fu tal ora
ch’i’ avrei voluto ir per altra strada
35
avere spinto la sorella tra le braccia vogliose del marchese
estense.
36
E ancora:
40
alla quale Cecco, forte e irruento, avrebbe partecipato, con
tanto di notifica legale a riguardo. La sua intelligenza schiet-
ta e diretta, gli permise un contatto intenso con Bologna, ma
anche molte contestazioni per via della sua imprudenza
nell'esporre le proprie idee.
Non solo astrologo, egli fece parte dei Fedeli d’Amore, attra-
verso i quali, seguì le orme di una ‘donna’, la mistica Sophia,
che altri non era che la ‘scienza sacra’. Egli ebbe importanti
contatti anche con Cino da Pistoia, anch’esso appartenente
alla ‘setta', il quale rimproverò a Dante di non aver ricono-
sciuto nella sua Beatrice l’unica Fenice che con Sion congiun-
se l’Appennino. La Fenice rappresentava la Sapienza, che se-
condo l’Ascolano proveniva dall’Oriente.
44
della Chiesa che unì a questi aspetti leggeri del suo compor-
tamento, la denuncia pervenutale da un medico bolognese.
La conseguenza fu la messa in discussione dei suoi testi che
affondavano le radici in quelli arabi considerati eretici.
49
Pagina tratta da L'Acerba
50
La magia tempestaria
51
sicumera tipica degli ignoranti, assicurano che il temporale
è stato scatenato da alcune formule magiche, opera di certi
maghi che si chiamano maghi delle tempeste e, dunque,
ecco perché dicono che il tempo è stato scatenato. La veri-
dicità di questa credenza del popolo andrebbe dimostrata
con l'apporto dell'autorità delle Sacre Scritture. Se però
questa verità non sussiste, come in vero noi senza alcun
dubbio crediamo, bisognerà proclamare con chiarezza che
colui che attribuisce all'uomo un'opera di Dio si rende col-
pevole di un'enorme menzogna.
Noi tutti abbiamo visto e sentito che molte persone sono
vittime di questa follia e succubi di queste sciocche creden-
ze, per cui credono e dicono che esiste un paese di nome
Magonia. Da questo paese verrebbero spedite navi fra le
nuvole, con le quali poi si trasporterebbero quei frutti che
la grandine strappa via dagli alberi e che si perderebbero
nella tempesta fino a quel paese; questi naviganti dell'etere
compenserebbero quindi i maghi delle tempeste per rice-
verne in cambio cereali e frutta.
53
54
Streghe che evocano tempeste
1400
Nasce a Bologna
l’8 Settembre 1413
e muore il 9 Marzo
1463. Viene cano-
nizzata da papa
Clemente XI il 22
Maggio 1712 ed è
compatrona di Bo-
logna insieme a
san Petronio. Fin
da piccola viene
istruita dalla ma-
Santa Caterina de' Vigri, stampa d'epoca
dre e da parenti. Il
padre è assente,
55
ma vuole che impari anche il latino così d arricchirne la cul-
tura. Nel 1424, all'età di 11 anni, fa parte della corte estense
come damigella di compagnia di Margherita d'Este, figlia na-
turale di Niccolò III e comincia a dilettarsi di musica, pittura,
danza, imparando a poetare e divenendo particolarmente
raffinata ed edotta nell'arte della miniatura e della copiatura.
Nel 1427 lascia la corte estense e insieme ad altre ragazze
appartenenti a famiglie nobiliari comincia a seguire la spiri-
tualità agostiniana. Poi arriva a Bologna e fonda il Monastero
del Corpus Domini. Scrive diversi libri, il più famoso è Le set-
te armi spirituali. La prima arma è la diligenza; la seconda è la
diffidenza verso le proprie forze; la terza è confidare in Dio;
la quarta è non dimenticare mai la passione di Gesù Cristo;
la quinta è non dimenticare mai la propria morte; la sesta è
non dimenticare mai la gloria di Dio; la settima e ultima è
non dimenticare mai l'autorità della Santa Scrittura, così co-
me ne diede esempio Cristo Gesù nel deserto. Inoltre, come
scrissero le sue consorelle, Caterina conosceva i segreti altrui,
e ciò che predicava poi si avverava, come la caduta di Co-
stantinopoli, la rovina di nobili casati a seguito dell’uccisione
di Annibale II Bentivoglio o addirittura sapeva in anticipo
quali sarebbero state le Serve di Dio nel Monastero che anco-
ra non erano nate; e toccando le sorelle inferme, le sanava nel
nome di Gesù Cristo, benedicendole col segno della Santa
Croce. Inutile dire cosa sarebbe accaduto ad una donna, fuori
del convento, se avesse fatto previsioni, o avesse curato con
l’imposizione delle mani o si fosse dilettata nell’arte pittorica
o musicale al di fuori della casa paterna o di un marito. Que-
56
sta è la differenza tra miracolo e atto magico. Se differenza ci
deve essere!
57
Ben presto cominciarono i miracoli, ed alcuni malati gravi,
che avevano visitato la tomba, furono guariti. Nel frattem-
po, le sorelle si erano pentite d’averla seppellita senza bara,
e si lamentarono con il loro padre confessore. Egli, uomo di
gran senno, chiese cosa intendessero fare per porvi rime-
dio. Noi rispondemmo: Tirarla fuori, metterla in una bara e
riseppellirla. Egli fu sorpreso da una simile richiesta, poi-
ché erano già passati diciotto giorni dalla morte e quindi
era certo dello stato di decomposizione del cadavere. Tut-
tavia, noi gli facemmo notare il dolce profumo, ed egli fi-
nalmente diede il permesso. Quando trovammo il corpo e
ripulimmo il viso, notammo che era stato schiacciato e sfi-
gurato dal peso della tavola di legno che vi era stata posta
di sopra. Inoltre, scavando tre delle sorelle l’avevano dan-
neggiata con la vanga. La ponemmo in una bara, e stavamo
per riseppellirla, ma uno strano impulso ci spinse a siste-
marla temporaneamente sotto il portale. Fu allora che il
naso schiacciato e l’intero viso ripresero gradualmente la
loro forma naturale. La defunta divenne di colore bianco,
bella, intatta, come se fosse ancora viva, le unghie non era-
no annerite ed Ella emanava un odore delizioso. Tutte le
sorelle erano profondamente agitate; il profumo si diffon-
deva nella chiesa e nel convento, impregnando le mani che
L’avevano toccata, e non sembrava esserci alcuna spiega-
zione. Dopo essere diventata abbastanza pallida, Ella co-
minciò a cambiare colore, diventando più rossa, mentre il
Suo corpo cominciava ad emettere un sudore piacevolmen-
te profumato. Passando dal pallore ad un colore d’ambra
incandescente, Ella trasudava un liquido aromatico che a
volte sembrava acqua limpida, ed a volte un miscuglio
d’acqua e sangue. Piene di meraviglia e perplessità chia-
mammo il nostro confessore: la voce si era già sparsa in cit-
tà ed egli accorse, accompagnato da un colto medico, Mae-
stro Giovanni Marcanova. Essi osservarono da vicino e
toccarono il corpo. Per lo spazio di tre mesi dopo la morte,
le uscì dal naso uno scodellino di sangue.
58
Allora la Santa fu sistemata su una poltrona all’interno della
cappella del Monastero, dove ancora oggi si può vedere. Se-
condo i biografi del XV e XVI secolo, i suoi resti mortali ave-
vano mostrato ai fedeli manifestazioni straordinarie anche
con il passare del tempo, muovendosi autonomamente, ingi-
nocchiandosi di fronte all'altare ed emettendo suoni non
qualificabili. Inoltre le suore si dedicavano a lei, nel tagliarle
le unghie e pulirla periodicamente. Le unghie e i capelli ve-
nivano poi messi in sacchettini che avevano un valore tera-
peutico e venivano distribuiti ai fedeli bisognosi di cure.
60
durre a livello naturale il procedimento di mummificazione
utilizzato dagli antichi egizi. Questi punti di intersezione de-
rivati dalle falde sotterranee non avrebbero comunque una
collocazione casuale. Spesso sarebbero in corrispondenza di
luoghi di culto particolarmente venerati o mete di pellegri-
naggio assai frequentate, e appaiono delle rilevazioni molto
potenti da questo punto di vista che fanno pensare a una
corrispondenza sottile tra sfere superiori e quelle terrestri.
61
sere ispirato all'iconografia di Chiara d'Assisi e delle Claris-
se, dato che fin dal 1429 esisteva un convento di questo ordi-
ne a Cremona, città prediletta dalla suddetta Bianca Maria.
Infatti, proprio al tempo della progettazione di questo maz-
zo, Caterina de’ Vigri era tenuta in grande considerazione e
venne nominata badessa del convento dell'ordine a Bologna,
dopo una scissione tra le consorelle, di cui una parte seguì la
regola agostiniana e un’altra, quella di Chiara d’Assisi.
Quest’ultima fu l’ispirazione e la strada che seguì la Santa di
Bologna. Nei libri che scrisse, ella curò anche le illustrazioni
dalle quali si evince che gli elementi simbolici che le Clarisse
portavano in particolari occasioni durante il Rinascimento
nel Nord Italia erano un’asta simile a quella papale (férula) e
una mitra, gli stessi presenti nella II carta dei Tarocchi, la
Papessa. Evidentemente non c’è alcuna certezza in ciò, e la
questione rimane aperta. In ogni caso, oltre al mistero e al
miracolo, la figura di Caterina di Bologna incarna un esem-
pio di donna rinascimentale tra cultura, arte e santità. Un
modello di femminile difficilmente raggiungibile.
62
63
Papessa del mazzo di Tarocchi Pierpont
Bibliografia e sitografia essenziale
http://www.letarot.it/page.aspx?id=272 13/10/2016
64
MUSEODEI by Hermatena Edizioni
Il cammino di Museodei è quello di una piccola casa editrice, ma
come tutte le piccole cose possiede una grande libertà, ovvero
quella di non dover rispondere a schemi o aspettative di nessun
tipo. Le parole che narra sono legate alla sola pulsione del cuore
che attraverso l’analisi dei simboli vuole spingere a compiere il
primo ed importante viaggio. Quello dentro se stessi. Che importa
vedere il mondo se in ogni sua differenza non riusciamo a scorgere
parti di noi e sensazioni personali? Sarebbe guardare, senza vede-
re. Così, conoscere un luogo attraverso il linguaggio dei simboli è
vedere l’incanto della creazione nel momento stesso in cui si gene-
ra. L’invito è allora quello di partire, aiutati dal patrimonio simbo-
lico del passato, attraverso le vie ardite del presente, verso i sentie-
ri misteriosi del futuro. Poi, aprire gli occhi e… scoprire se stessi
come parte integrante del viaggio.
65
Voci dall’Hoggar – M. Ag Amastan, C. de Foucauld, D. Oult Yemma - A
cura di A. Chieregatti
Sulla strada – A. Chieregatti
Milano, Segreti e Meraviglie nell’Arte, Andrea Bianchi detto il Vespino -
C. Dorsini
Pinocchio in arte mago - M. Poltronieri, E. Fazioli Appendici di G. Pelosini
Lungo i sentieri dei bisonti – F. Finardi (romanzo storico)Siena e altri mi-
steri – M. Poltronieri
Salento, Grotte e altri misteri – E. Fazioli
Lecce… Il lato splendente della magia – M. Poltronieri
Malta l’Isola della magia – E. Fazioli
Magico viaggio nella Libia romana - E. Fazioli
In viaggio con la Dea - F. Coletti, M. Poltronieri, E. Fazioli
I segni della Dea Madre, da Malta al deserto libico – M. Poltronieri
L’eros della Dea, nelle misteriose Dākinī – M. Poltronieri
Amedeo Modigliani, La magia al femminile tra Cabala e Alchimia - C.
Dorsini e M. Poltronieri
Il male non esiste – F. Coletti
Evil does not exist – F. Coletti
Satiro Demone Folletto, I mille volti dell'Incubo – S. Renda
Revenant, Il ritorno dei vampiri – S. Renda
Tarocchi Sola Busca, Storia Segreti Alchimia – C. Dorsini e M. Poltronieri
Sola Busca Tarot, History, Mysteries, Alchemy – C. Dorsini e M. Poltronie-
ri
Le Voci degli Arcani – G. Pelosini con CD di Giovannimparato
Emi nel paese delle Emi-raviglie – F. Coletti
Emi in Wonderland – F. Coletti
Un Dio qualunque, Sguardi e attraversamenti dal Niger – M. Armanino
Odissea nel Gilgamesh, IO & L’Io – J. Casagrande
Il Volo del Falco - Lorenzo F. L. Pelosini
Tarocchi e Archetipi, La voce della Stella Vol. I – S. Secchi e A. Atti
Tarocchi in conserva – P. Parenti
Amor Sacro e Amor Profano I Tarocchi – F. Coletti
Oltre la selva oscura – F. Coletti
Emi dietro lo specchio Un esorcismo – F. Coletti
In Viaggio con gli Astri – Itinerari zodiacali – F. Farini
Carte di amore e di morte – F. Coletti
Gli Arcani Volti dell’Amore - F. Coletti
Ombre Bianche – F. Edosa
Le Porte dei sogni – F. Coletti
66
Nero, Una storia alchemica vista attraverso una città e due anime – F. Co-
letti
Ripensare il mondo con Ivan Illich, a cura di G. Esteva
Crisi, la rapina impunita Come evitare che il rimedio sia peggiore del male
- J. Robert
Emi e il reverendo – F. Coletti
Tao Te Ching Lao Tzu - traduzione a cura di Angiolo Daddi
La Grande Opera Grillot de Givry - traduzione a cura di Angiolo Daddi
Dhammapada Il cammino del Dharma - traduzione a cura di Angiolo
Daddi
Tarocchi in Pentola – P. Parenti
Tarocchi in Tavola – P. Parenti
Magia e Scienza della Spirale – G. Pelosini
River Runner, Il Filo d’oro – L. Pelosini
Le Nuove vie del potere – P. Dàvalos
Nuovi ambiti di comunità – G. Esteva
Tarocchi e Archetipi, Il Maestro interiore Vol. II – S. Secchi e A. Atti
Tarocchi Appropriati – A.A.V.V. Poesie di J. Casagrande
Tarot Travel Guide of Italy – A. Ando, M. Poltronieri, E. Fazioli
Arcana Maiora – D. Turco
L’invenzione della morte - S. Renda
Sussistenza, autonomia, libertà - J. Robert
Le sette tessere ‘ribelli’ del rompicapo globale – subcomandante Marcos
Rosso – F. Coletti
Bologna sotto il segno del Giallo – F. Finardi
Alba di mondi altri – R. Zibechi
Emi e la notte del Lupo – F. Coletti
Lettere d’Occitania – A. Albertano
Panico, amore e allegoria – K. Pietrobelli
In attesa di un segno – F. Finardi
Figli di un dio feroce – F. Finardi
Bologna Magica Per bambini di tutte le età – M. Frazzoni
Wolfy e Santina Una storia ad Auschwitz – F. Coletti
Astrologia dei Tarocchi – G. Pelosini
Blue – F. Coletti
Emi e i mari scarlatti – F. Coletti
Dalai Lama La Biografia La Storia Le Perle – Traduzione Mariateresa Bian-
chi
Tarocchi, gli specchi dell’infinito – G. Pelosini
Desideria Bramanti – F. Coletti
67
Nomi di vento – M. Armanino
Emi in Shakespeareland, Libro Primo: Macbet – F. Coletti
Emi in Shakespeareland, Libro Secondo: Sogno di una notte di mezza esta-
te – F. Coletti
Emi in Shakespeareland, Libro Terzo: Amleto – F. Coletti
Astrologia svelata – D. Donati
Divino divinare – G.Giorio
Bologna e la magia – M. Poltronieri E. Fazioli
68
Museodei by Hermatena Edizioni è un marchio
MUTUS LIBER
Via Palmieri 5/1 - 40038 Riola (Bo)
Tel. 051 916563
www.mutusliber.it
hermatena@libero.it
69
70