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RENATO ALTERIO

CRONISTORIA DI NAVELLI

3 SULMONA-VALVA Le Diocesi Per una maggiore comprensione di quanto seguir occorre che io faccia delle premesse partendo dal generale per arrivare al particolare. In generale, nel medioevo, le istituzioni civili avevano scarso potere politico e culturale e perci alla loro inconsistenza supplirono i papi i quali esercitarono il potere spirituale e temporale attraverso le diocesi. Questo fu il motivo per cui le citt medioevali si svilupparono attorno alle cattedrali e furono quindi i Vescovi e gli Abati quelli che oltre ad esercitare il potere spirituale esercitarono anche il potere politico. La diocesi di Valva, alla quale fu associato il territorio del futuro Navelli, era una di quelle. Nel medioevo Valva era un insediamento esistente nel territorio della antica Corfinium, oggi Corfinio. La diocesi di Valva era contigua a quella di Sulmona e furono sedi vescovili a partire dal secolo V (400) ma la tradizione ne attribuisce la fondazione a S. Feliciano morto martire a Foligno nell'anno 249. Le due diocesi furono poi unite fra di loro in persona episcopi a partire dal XIII secolo. Il castello di Navelli fu uno dei castelli pi antichi fra quelli appartenuti alla diocesi Valvense. Navelli fu poi annesso alla diocesi di LAquila il 29 Agosto 1424 dal Papa Martino V al fine di sedare i violenti conflitti sorti in merito al pagamento delle decime al Vescovo di Valva da parte dei cittadini e degli abitanti del comitatus Aquilanus. Il Paese fu fondato dagli abitanti di alcuni villaggi che, per motivi strategici e difensivi, furono costretti a riunirsi in un unico castello sito sulla cima di un colle prospiciente alla piana dove prima erano disposti i villaggi. Di quei villaggi sono rimaste poche tracce come la chiesa di S.Maria In Cerulis che anticamente faceva parte del "Vicus Incerulae" e che al tempo dei Vestini era stato un tempio dedicato ad Ercole Giovio protettore della pastorizia. Alle abitazioni gi esistenti si aggiunsero quelle delle ville che concorsero alla fondazione del paese formando Villa di Piceggia grande, che in seguito si ampli fino a includere anche Villa di Piceggia piccola. Con il passare degli anni per Villa di Piceggia grande diventata 'l'odierna Via delle Spiagge Grandi e Villa di Piceggia piccola diventata Via delle Spiagge piccole, chi lo sa perch. Invece il paese tuttora suddiviso in due parti: una medievale e laltra rinascimentale. Nel 1456 ci fu un forte

4 terremoto che sconvolse l'altipiano di Navelli. Dopo questo periodo il paese fu in parte ricostruito e le mura di cinta vennero spostate pi a valle. CRONISTORA DI NAVELLI

La prima traccia degli insediamenti umani nel territorio dell'attuale comune di Navelli risale al III secolo avanti Cristo ed testimoniata da una iscrizione in dialetto vestino incisa su pietra calcarea e conservata nel Museo Archeologico di Napoli. Tanto per capire in quale epoca si era allora utile ricordare che il terzo secolo avanti Cristo fu quello della prima guerra punica quella in cui Attilio Regolo fu fatto rotolare dai cartaginesi dentro una botte (264-241 a. c.). Tale iscrizione fa riferimento ad un tempio italico dedicato a Hercules Iovius situato nel posto dove oggi esiste la chiesa di Santa Maria in Cerulis. A quell'epoca, come testimoniato da un altro reperto archeologico, nella zona dove oggi si trova il cimitero esisteva un borgo di nome Incerule. Tale borgo era abitato da gente della popolazione dei Vestini i quali erano distribuiti su una vasta zona dell'Italia centrale che andava dall'Altopiano delle Rocche alla valle dell'Aterno. Provenendo dalla Sabina i Vestini, in seguito a una migrazione, si erano spinti fino alla piana di Navelli, nel versante occidentale del Gran Sasso, tra il XI e l'VIII secolo a. C, e poi verso il mare sino all'altezza di Penne. Costoro furono a lungo in conflitto con la Repubblica romana per alla fine, sconfitti, si romanizzarono. Per avere la seconda testimonianza sugli insediamenti allora esistenti nell'ambito del comune di Navelli dobbiamo saltare dal III secolo avanti Cristo al secolo VIII d. C. e precisamente all'anno 787 dopo Cristo. Questa volta la testimonianza la troviamo in un codice chiamato Chronicon Vulturnense perch quello nel quale si fa riferimento esplicito alle chiese di Cerule alias Santa Maria in Cerulis e di Lapide Vico che rappresenta la chiesa di Santa Maria Pede Vico situata sempre nel territorio del comune di Navelli ma in localit Serra di Navelli. Tanto per fare chiarezza forse bene spiegare che il Chronicon Vulturnensis un tipo di manoscritto chiamato codice miniato perch scritto su tavolette di legno

5 ricoperte di cera unite insieme da anelli. Fu scritto nel 1130 dal monaco Giovanni del monastero di S. Vincenzo al Volturno situato in provincia di Isernia, nell'alta valle del Volturno ed conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Nel Chronicon Vulturnensis si pu leggere ancora che nell'anno 816 vi furono donazioni delle genti dei borghi di Incerule e di Turri al Monastero di San Vincenzo al Volturno. Turri era forse il borgo pi importante nell'ambito del territorio del comune di Navelli perch esiste una seconda particolare citazione dell'anno 998 nella quale si specifica che tale localit era la sede del Giustizierato d'Abruzzo. Anche questa volta utile spiegare che I Giustizierati, in epoca sveva ed angioina, erano i distretti amministrativi del Regno di Sicilia i quali erano governati da un giustiziere di nomina imperiale. Alla fine del millennio, una bolla del Monastero di San Benedetto in Perillis ci fa sapere che, nell'anno 1092, i monaci di tale monastero possedevano nel Castello di Navelli alcune propriet consistenti in: due colture, una a Stipibus e l'altra una vigna in localit Venatura, met chiesa di San Angelo, S. Eugenia, met della chiesa di Santa Maria in Piedivivo, San Savino e sue pertinenze. Attorno all'anno 1000 le funzioni nelle quali si dividevano gli individui nella societ erano quelle assegnate alle corporazioni degli Oratores, bellatores e laboratores I primi pregavano per la stabilit e la sicurezza del mondo cristiano, i secondi combattevano, mentre i terzi, attraverso il lavoro manuale, provvedevano al sostentamento di tutta la societ. Gli oratores (gli ordini religiosi), essendo i pi istruiti, avevano anche il compito di tramandare le memorie della propria civilt, sia a livello storico che miticoreligioso, per cui la funzione della preghiera era quella pi importante e sacra. Nel 1173 Il castello di Navelli fu assegnato a Galgano di Collepietro, Signore di Caporciano. Con la nascita delle Signorie i Comuni avevano perso le loro funzioni e si erano trasformati in istituzioni signorili. Quel nome fu dato loro dal fatto che a gestire quella istituzione era un Signore il quale apparteneva ad una ricca famiglia, era una persona colta e piuttosto considerevole. Veniva nominato a volte dal popolo stesso, altre volte dall'imperatore o dal pontefice. In questa nuova situazione politica il Signore godeva di poteri assoluti e veniva considerato al di sopra della legge (non veniva applicata a lui la legge) poich era lui stesso che faceva le

6 leggi. Cos il Signore amministrava il territorio per mezzo delle leggi e lo Stato esercitava il proprio potere per mezzo del Signore. Su tutti per l'autorit suprema era rappresentata dal Papa che designava i re ed anche l'imperatore del Sacro Romano Impero che allora era suddiviso in tre tronconi: Germania, Francia e Italia. Ecco perch nel 1188 furono confermate da Clemente III le propriet che gi dal 1092 i monaci di San Benedetto in Perillis possedevano a Navelli. Inoltre nella bolla pontificia erano fissate anche le date delle feste di Santo Stefano e dell'Assunta, nelle quali i monaci ricevevano dei doni dalla popolazione. Per capire in quale ambito dobbiamo inquadrare le vicende successive all'anno 1100 utile ricorrere ad una breve descrizione su nascita vita e diatribe di quelli che furono i regni di Sicilia e di Napoli. Il regno di Napoli fu istituito nel 1130 con il nome di Regno di Sicilia citeriore e l'antipapa Anacleto II nomin Rex Siciliae Ruggero II d'Altavilla. Tale titolo fu poi confermato nel 1139 dal Papa Innocenzo II sino a quando nel 1263 Papa Urbano IV nomin nuovo Rex Siciliae Carlo I d'Angi. Gi da quanto descritto si comprende come in quell'epoca erano i papi quelli che nominavano regine re ed imperatori. La situazione della chiesa di Roma era per nel caos perch fra i cardinali ci furono guerre intestine talmente violente da essere il motivo per cui si alternarono o si sovrapposero fra di loro papi ed antipapi sostenuti da questo o da quello ed ognuno di quelli toglieva o assegnava i territori a chi pi li sosteneva. Stavano cos le cose quando si stabil che le chiese che ricadevano sotto il governo del monastero di San Benedetto in Perillis dovevano pagare delle rendite nei giorni prestabiliti, ossia: una libbra di cera l'anno per Santa Maria di Piedivivo, da pagarsi nel giorno di Carlo I Santa Maria; San Savino e le sue pertinenze pagavano a Natale e nella festa di Santa Maria, per volont del Proposto; SantAngelo pagava nelle feste di San Benedetto, Natale e il giorno della sua intestazione; SantEugenia nelle feste di Natale,

7 dell'Assunta e dedicazione. Carlo I d'Angi, era figlio del re di Francia Luigi VIII ed era fratello del re di Francia Luigi IX. Il papa Urbano IV, che era stato eletto nel 1261, scomunic il re di Sicilia Manfredi e il 29 marzo 1263 con l'approvazione di Luigi IX, offr la corona a Carlo I che accolse l'invito del papa e con un piccolo contingente, il 14 maggio 1265 raggiunse Roma via mare e il 28 giugno fu investito re di Sicilia. Il Pontefice Clemente IV succeduto a Urbano IV diede l'incarico d'incoronare Carlo a ben cinque cardinali. La cerimonia si tenne il giorno dell'Epifania del 1266, nella basilica lateranense, dove, alla presenza dei baroni francesi e provenzali, magistrati e numerosi prelati, l'Angioino prest il giuramento di vassallaggio alla Chiesa. Carlo I, Re di Sicilia, conquist poi nel 1266 anche il Regno di Napoli sconfiggendo a Benevento Manfredi l'ultimo re svevo di Sicilia. Nell'anno 1269 risulta invece che era fissata in 11 once la tassa che i Castelli di Navelli e Rocca Preturo dovevano versare alla General Sovvenzione, federazione istituita da Carlo I, per il territorio comune di Torre Maggiore. Sempre nel 1269 Navelli partecip alla fondazione del Comitatus Aquilano. Gli fu assegnata la localit di Santa Maria Paganica per gli abitanti di Navelli si rifiutarono di lasciare il proprio castello e all'Aquila non ci andarono pi. Nel 1270 Carlo I organizz una crociata verso Tunisi per convertire al cristianesimo l'emiro di Tunisi al-Mustansir, giunse a Cartagine il 25 agosto ed il 1 di Novembre stipul con l'emiro un trattato con il quale si fece pagare una indennit di guerra ed un notevole tributo. Tra lo scontento dei crociati rientr in Sicilia il 22 novembre. Se sembra certo che gli abitanti di Navelli parteciparono ad una crociata non per certo a quale delle otto crociate parteciparono. Inoltre non tutte le crociate si diressero in Terra Santa, per esempio quella comandata da Carlo I diresse a Tunisi e Cartagine. In mancanza di prove certe e dovendoci basare sugli indizi allora pi probabile che abbiano partecipato alla crociata di Carlo I piuttosto che ad altre. Tuttavia Terra Santa o Cartagine l'impresa rimane pur sempre importante dal punto di vista storico e comunque se non Carlo I chi? Al Re di Sicilia e di Napoli Carlo I successe poi il figlio Carlo II e nel 1294 proprio in un Diploma di Carlo II si attesta che il Castello di Turri concorse alla fondazione della citt di L'Aquila e nello stesso Diploma viene citato anche Navelli con il nome di

8 Navellum. Nel 1302 ci fu la divisione del regno di Sicilia in due: il regno di Napoli ed il regno di Sicilia. Il territorio del Regno di Napoli corrispondeva alla somma di quelli delle attuali regioni d'Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. e comprendeva anche alcune aree dell'odierno Lazio meridionale ed orientale. A questo punto si capisce il perch il territorio di Navelli era allora sotto la giurisdizione del Regno di Napoli. Nel 1343 le Universit di Navelli e Collepietro si fronteggiarono in armi per motivi di confini e di pastorizia ma la pace fu consacrata nella chiesa di San Salvatore a Collepietro nel giorno del 30 di marzo alla presenza di alcuni notabili aquilani come Mattuccio di Mattuccio di San Vittorino e Niccol Teodino dei Pretatti. Laccordo raggiunto prevedeva: Lelezione di quattro sindaci, due per ogni Universit, che dovevano provvedere a stilare lelenco dei danni causati dagli scontri per permettere a coloro che li avevano causati di sistemarli; La possibilit per la popolazione di Navelli di poter pascolare gli armenti nelle Selve di Collepietro ma, senza poter costruire case, cavare calcare o coltivare i terreni. Daltro canto i collepietresi potevano usufruire dei pascoli di montagna di Navelli. Gli abitanti dei due centri potevano acquistare case o pertinenze nellaltro borgo, con facolt di versare i tributi nelle casse del centro di origine, e lopportunit per lacquirente di far legna in quel territorio. Per chi trasgrediva era prevista una pena pecuniaria di 50 once doro. Proposto di SantAngelo di Navelli Filippo del dottor Giovanni di Roio. Nel 1349 il Papa Clemente VII ammette Navelli nella diocesi del'Aquila. Come tutte le istituzioni ecclesiastiche le diocesi avevano un ruolo importantissimo. Vescovi e abati godevano di un grande potere non solo spirituale, ma anche culturale, giuridico e politico. Nel medioevo, quando le istituzioni civili vivevano tempi incerti e difficili, la Chiesa rimaneva l'unica istituzione salda. Agli inizi del Medioevo, i vescovi erano l'unica istituzione che risiedeva stabilmente in citt, e fu attorno alle cattedrali che si svilupparono le citt medievali. I vescovi divennero un punto di riferimento per i fedeli come anche per i sovrani, che spesso li preferivano ai loro vassalli laici. Infatti i vescovi, al contrario dei feudatari laici, non si sforzavano di trasformare il feudo loro assegnato in una propriet ereditaria. La commistione tra potere spirituale e potere temporale tuttavia provoc

9 numerosi attriti tra l'Imperatore e il Papa, infatti gli imperatori cercarono di sottrarre al Papa il controllo sull'episcopato, per cui si arrogarono il diritto di nominare e investire i vescovi. Da qui nascer la lotta per le investiture. Nel 1353: Su di un provvedimento del 17 Settembre ad opera di Ludovico e della Regina Giovanna, vengono menzionati i centri di Cerule e Navellis. La regina Giovanna regnava a Napoli ma siccome ci fu uno scisma nella chiesa Giovanna parteggi per il Papa scismatico. Per questo motivo papa Urbano la cacci ed affid il regno a Carlo Durazzo mentre la Regina Giovanna fugg in Francia. Allora il Re di Francia mand a Napoli Ludovico D'Angi che la rimise sul trono ma poco dopo Ludovico mor. questa la breve storia di Ludovico e la Regina Giovanna. Nel 1360 Navelli era registrato nella Diocesi di Valva, alias Corfinium con la specifica che nel suo territorio erano presenti cinque chiese le quali versavano alla diocesi delle rendite che venivano corrisposte in date prestabilite: SantAngelo in Natale e festa di San Pelino; Santa Maria era messale, alla festa dell'Assunzione; San Pelino una libbra di cera in Natale; San Salvatore a Natale; San Pietro come San Pelino. Appuriamo poi che nel 1362 era Proposto di Navelli tal Filippo Giovanni di Roio. Invece nel 1373 il sindaco di Navelli fa omologare l'accordo con la comunit di Collepietro, nel Regio Palazzo di Aquila, dal Capitano Tommaso degli Olivj di Lucca. Da osservare che l'Universit di Collepietro era contumace. Ma le beghe oltre che con Collepietro ci furono anche fra Navelli e Civitaretenga. Infatti nel 1375 abbiamo notizie di una controversia tra la popolazione di Civitaretenga e la chiesa di San Angelo di Navelli. I civitovici si erano procurati della legna e avevano sfruttato i pascoli sui terreni in localit Lanterna, di propriet della chiesa. Il Proposto Filippo di Giovanni di Roio interpell il Capitano Tommaso degli Olivj di Lucca che viet ai civitovici di continuare le loro attivit in suddetta localit. Andando avanti dal punto di vista cronologico troviamo che nel 1380 :Nelle lotte contro l'Aquila, questa fu attaccata,dalla citt di Amatrice guidata da Carlo di Durazzo. Il centro riport notevoli danni. Invece nel 1397: Proposto di San Angelo era Marino detto Martino di Cola di Cervia. Appuriamo anche che nel 1400: Arciprete di Santa Maria era Antonio di Notar Lieto di Navelli. Che nel 1409: Nella Tassazione di Ladislao, Navelli tassato per 90 fuochi con 451 grani dove i fuochi erano le famiglie ed i

10 grani gli abitanti e dunque allora a Navelli c'erano 90 famiglie e 451 abitanti. Nel 1423: Navelli fu assediata dalle truppe di Fortebraccio da Montone, il castello si arrese ma non fu espugnato. Fortebraccio da Montone era un crudele Capitano di Ventura che ne combin di cotte e di crude. Nell'anno 1423 con il suo esercito di mercenari conquist Pizzoli, Poggio Picenze, Assergi, Carapelle Calvisio, Fossa, Paganica, Navelli e Barisciano. Da Barisciano mand le donne seminude nella citt dell'Aquila che lui non era mai riuscito a conquistare. Vag con il suo esercito in tutto l'Abruzzo distruggendo, saccheggiando tutto quello che incontrava sino a quando nel 1424 riconquist S. Pio che gli si era ribellato e ne distrusse il castello. Riconquist anche Barisciano e questa volta costrinse le donne a girare nude intorno alle mura.

L'immagine non si riferisce alle donne nude di Barisciano per da l'idea di come presumibile che siano andate le cose anche l. Ma la sorte di Fortebraccio era segnata perch nel mese di giugno fu ferito gravemente e poi catturato dagli uomini di Jacopo Caldora capitano di ventura al servizio del regno di Napoli e mor dopo pochi giorni di agonia in circostanze misteriose. Il 1424 fu anche l'anno in cui: Il Papa Martino V conferm il passaggio del Castello di Navelli dalla Diocesi di Valva ( Corfinio ) a quella di L'Aquila e quello in cui la Regina Giovanna II premi il coraggio dei Navellesi, che l'avevano difesa contro il perugino Forte Braccio da

11 Montone, concedendo loro il motto "Navellorum Merito Coronata Fidelitas" e la corona Ducale da aggiungere allo stemma del comune. La Regina Giovanna II fu una donna godereccia e di facili costumi e la cronaca ci tramanda che fu Bartolomeo Colleoni il primo dei numerosi amanti della regina. Sono stati proprio i numerosi amanti, veri o presunti, insieme agli intrighi, le trame, i complotti della corte napoletana che hanno contribuito ad avvolgere la figura di Giovanna II dun fuorviante alone fosco e nefando. Una cosa simile era per gi accaduta anche con la precedente regina Giovanna I tanto che le due regine nell'immaginazione popolare si fusero in ununica Giovanna che, dopo aver fatto lamore, mandava a morte gli occasionali amanti di turno facendoli precipitare in una botola o richiudendoli in luoghi segreti da dove mai pi sarebbero usciti vivi: i famosi bagni della regina Giovanna. Fuori Napoli ad Amalfi, in una torre, in unaltra torre, i bagni di Sorrento.

Lo stemma del Comune di Navelli Di volta in volta Giovanna II stata ritenuta dissoluta, gaudente dedita solo ai piaceri mondani. Si era ormai nel XV secolo ed appuriamo che nell'anno

12 1435 il Proposto di San Angelo era Antonio di Fagnano. Nel 1443: San Angelo, nelle lotte contro Renato D'Angi al quale il centro aveva dichiarato fedelt, viene riconquistato da Alfonso di Aragona. Invece nel 1447: Il Comune di Navelli concorse con delle rendite in soccorso dell'Ospedale Maggiore di San Salvatore affinch riservi posti per i suoi abitanti in caso di ricovero. La notizia riportata su di un documento di papa Niccol V. Quello fu il papa che nel 1450 tenne un giubileo a Roma e poi nel 1452 nella Basilica di San Pietro incoron imperatore del sacro romano impero Federico III. Nel 1456: Nei giorni 4-5 Dicembre vi fu uno dei pi disastrosi terremoti che distrusse numerosi centri in Abruzzo e alcuni di essi, soprattutto i pi piccoli come Turri non vennero pi ricostruiti. Il primo terremoto avvenne a l'Aquila nella notte fra il 4 ed il 5 dicembre dell'anno 1456 con morti e feriti all'Aquila, Ortona e Sulmona. A Teramo ...caddero molte case, colla morte di dugento e pi persone. Pi o meno di danno risentirono le altre citt e luoghi del Regno. Intanto nel 1457 il Proposto Liberato di Mascio della Riviera era succeduto a Sant'Angelo al Proposto Antonio di Fagnano. Nel 1461 ci fu ancora un forte terremoto a L'Aquila l'intensit si stima abbia raggiunto il X grado della Scala Mercalli ed a Lucoli il grado VIII della Scala Mercalli. In tutto i terremoti furono tre. Nel 1475: Viene edificata la Porta Santa Maria ad opera di Antonio Cola di L'Aquila che all'epoca era il capitano di Navelli. Nel 1495: Ci fu una razzia di animali da soma nella Piana di Navelli ad opera del Governatore di L'Aquila Giovanni del Tufo il quale ne aveva bisogno perch voleva andare a scontrarsi contro il sopravvenuto Carlo VIII, poi per ci ripens e ne divenne un sostenitore. Nel 1498: Carlo VIII di Francia, il quale gi da tempo per effetto dell'offerta di papa Innocenzo, ma anche a causa degli antichi diritti che il re di Francia, erede degli Angioini, vantava sul regno di Napoli, raccolse una grande armata composta da ventimila uomini armati, con un corpo innovativo di artiglieria e marci verso Napoli. A quei tempi il Castello di Navelli era cinto da mura, secondo una notizia tratta da un atto di compravendita tra il Sindaco e due massari di Navelli e Giacomo di Notar Nanni di Civitaretenga. Il luogo era fuori Porta Santa Maria. Nel 1508: Nella Stemma Numerazione incorsa in questo anno il Castra di Navelli contava 350 anime. Nel 1509: Ci fu un nuovo contenzioso tra le Universit

13 di Navelli e Collepietro per questioni legate ai pascoli indivisi e dei relativi confini. Laccordo per la risoluzione della controversia avvenne di nuovo nella chiesa di San Salvatore, fuori le mura del borgo di Collepietro. Gli intervenuti per la stipula dellaccordo furono Troiano Casella di L'Aquila Dottor in Legge nelle cause civili, Santuccio Franco sindaco di Collepietro e Alessandro di Giacomo di Carlo di Paganica sindaco di Navelli. I siti oggetto della contesa erano: la piana ai piedi di San Salvatore, il lago di Montore, il prato Navellense e Spineta, i quali erano indivisi tra le Universit, oltre a Curiale e Colle Pagana, dove non erano segnati i confini, tanto da provocare contese tra i pastori dei due borghi.

Stemma della Famiglia del Tufo Laccordo avallato dai Signori della Camera Aquilana e da Ludovico Franco Conte di Montorio prevedeva: che i navellati potevano far pascolare i loro animali grossi nella zona occidentale, ai piedi del borgo di Navelli e gli animali non dovevano oltrepassare il confine stabilito dalle vigne, il colle di San Salvatore e la strada pubblica verso Colle di Pagana. Nella zona orientale non era permesso il pascolo ai navellati ma a loro veniva lasciata lopportunit di far abbeverare gli animali nel lago di Montore. I confini dovevano essere rispettati anche dai collepretesi. Bisogna ricordare che rimanevano validi gli accordi raggiunti nel 1343. Nel 1513: Vi furono dei problemi con Capestrano per questioni di pascolo. Per Navelli partecip all'incontro il sindaco Alessandro di Giacomo di Carlo e per Capestrano

14 Ludovico Franco e Andrea D'Alfonso Piccolomini D'Aragona Duca di Amalfi, Conte di Celano, Signore di Capestrano. Convennero che i navellati e i cittadini di Capestrano potevano entrambi usufruire del territorio compreso tra i due centri fino al confine con Collepietro tranne che sui terreni affidati dal Duca. I navellati potevano far abbeverare i loro animali presso la fonte di Capestrano a condizione che non invadessero i campi con gli armeggi e danneggiassero le colture, pena una ammenda al Duca di 5 carlini. Nel 1529: Vista la posizione geografica favorevole nell'Italia centrale e la sua rilevanza in campo economico, in quanto terra di confine tra lo Stato Pontificio e del Regno di Napoli, al quale apparteneva, il Comitatus Aquilano fu al centro di lotte tra la Corona di Francia e quella di Spagna. La spuntarono gli spagnoli che fecero pagar caro il doppio gioco messo in atto dalla citt per conservare i propri benefici economici. Infatti gli spagnoli il Comitatus Aquilano lo smembrarono affidando i centri che lo avevano composto ad ufficiali spagnoli, patrizi romani, oppure a baroni aquilani. L'infeudazione del territorio venne affidata a Orange, generale spagnolo, il quale assegn il Castello di Navelli a Camillo Caracciolo. Detto castello pass poi nelle mani della famiglia Gregori di Collepietro ed in seguito in quelle della Baronessa Maddalena Trasmondi dei Tomasetti di Celano. Nel 1532: Navelli contava 91 fuochi ( famiglie) fiscali. Nel 1533: L'Infeduazione in data 20 Dicembre cita il feudo di Navelli. Nel 1534: Durante il governo di Carlo V in questa terra si contavano 183 fuochi. Nel 1539: Vi fu una disputa con il Castello di Rocca Preturo per la contesa della Villa di Torre Maggiore che nel medio-evo era denominata Turri. L'universit di Navelli portava avanti la tesi che nell'Altopiano omonimo i castelli si erano formati dalla fusione di pi ville, pertanto al nuovo borgo erano affidate tutte le pertinenze dei villaggi confluiti. Anche Navelli fu soggetto ad un processo di questo genere, vennero riportate le ville che presero parte alla costituzione del castello, queste sono: Villa di Piano, Villa di Piaggiagrande, Villa di Piaggiapiccola, villa Santa Lucia e villa Del Colle. Ogni villa doveva avere acqua e territorio. La villa di Turri era accatastata da tempo immemorabile nel Castello di Navelli, quindi tale Universit la riteneva ricadente nelle sue competenze. Inoltre Torre Maggiore sorgeva nelle vicinanze della Serra Maggiore dove vi era sorgente

15 Acquari, ricadente al territorio di Navelli. Considerando che, gli abitanti di un castello potevano usufruire dei beni presenti sul loro territorio liberamente, mentre per i beni appartenenti ad un altro castello dovevano essere autorizzati, luniversit di Navelli riteneva che labitato oggetto della disputa non poteva che essere ricadente sotto la sua giurisdizione poich i suoi abitanti si approvvigionavano di acqua presso la sorgente Acquari. Nel 1545: Navelli contava 138 fuochi fiscali. Nel 1554: Il Castello fu venduto all'Universit di L'Aquila per essersi devoluto alla Regia Corte con patto di retrovendita. Nel 1559: Diomer Carafa aveva acquistato dalla Regia Corte undici castelli del contado aquilano, tra cui Navelli, che aveva scelto come sua residenza. La sua abitazione si trovava vicino la porta pubblica, verso L'Aquila, sul lato occidentale. Il contratto prevedeva che Carafa doveva rimettere nelle casse Regie 30000 ducati. Nel 1563 ne aveva corrisposti solo 5000, questo comport lannullamento del contratto. Nel 1561: Navelli contava 183 fuochi fiscali. Nel 1595: ne contava 204. Nel 1611: Camillo Compagni di Firenze Governator Generale dello Stato di Capestrano, in nome di Cosimo de' Medici, Gran Duca di Toscana, Principe di Capestrano, della Baronia di Carapelle e Terra di Bussi, i signori della montagna Angelo Sciovi sindaco di Capestrano, Fulvio Pietropaoli Barone di Navelli, Giorgio Massimo sindaco della terra stessa si riunirono per discutere di questioni riguardanti il pascolo. Venne cos istituita una zona franca sulla quale pascolare tra i due centri. Era vietato fare legna, calcare sui terreni di propriet del Principe, chi avesse trasgredito doveva pagare una ammenda. Nel 1632: viene terminata l'edificazione del Palazzo Baronale. Nel 1639: Viene compilato un catasto con le propriet di ogni singolo cittadino. Nel 1648: Il Castello di Navelli contava 204 fuochi. Nel 1651: Viene compilato un catasto con le propriet di ogni singolo cittadino. Nel 1656: La peste uccide circa ottocento persone che vengono seppellite per emergenza nella cappella cimiteriale delle famiglie pi ricche di Navelli detta del Suffragio. Nel 1668: Il feudo di Navelli era intestato a Carlo Ronchelli. Nel 1669: Il feudo era intestato a Silvia Nicca ma pass poi ai Pietropaoli di Molina e contava 170 fuochi. Quella dei Pietropaoli era una antica famiglia abruzzese che ebbe come feudo Navelli nella seconda met del seicento. Fu inoltre feudataria di Bussi sul Tirino, Molina e Castelvecchio Subequo.

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La chiesa del Suffragio Aveva inoltre il titolo di Patrizio di Sulmona ed Aquila. Sui molti palazzi che un tempo furono di propriet della famiglia compare ancora oggi lo stemma gentilizio. Nel 1671: Viene compilato un catasto con le propriet di ogni singolo cittadino. Il 2 di febbraio del 1703 giorno della festivit della Purificazione di Maria e del connesso rito della Candelora, l'ennesimo terremoto si verific a nord della citt dell'Aquila distruggendo quasi completamente il capoluogo abruzzese e causando forti danni in tutta la regione. Il sisma, che ebbe una magnitudo di 6,7 ed un'intensit del X grado della Scala Mercalli, si verific poco prima di mezzogiorno e pertanto sorprese i fedeli radunati nelle chiese per le celebrazioni liturgiche. Alcune centinaia di persone si trovavano in quel momento nella chiesa di San Domenico dove si concedeva una comunione generale quando le capriate del tetto cedettero seppellendo i presenti. Bisogna considerare che la diocesi dell'Aquila era in quel momento priva di un vescovo poich la carica di Ignazio Della Zerda, morto nel 1702 era stato affidata temporaneamente ad un vicario; manc dunque una guida (come fu quella di Amici Agnifili nel terremoto del 1416) che evitasse l'assembramento di una gran quantit di gente negli edifici ecclesiastici. Altri crolli gravissimi si ebbero nella basilica di San Bernardino, ove rimasero in piedi solo il coro, la facciata e le

17 mura laterali, e nella cattedrale di San Massimo, oltre che nelle chiese di San Filippo, San Francesco e Sant'Agostino. Alla scossa principale, per ventidue ore ne seguirono altre durante le quali la terra esalava pessimi odori e l'acqua dei pozzi cresceva e gorgogliava a causa dei gas. In totale L'Aquila cont circa 2.500 morti, 800 nella sola chiesa di San Domenico, cio circa un terzo della popolazione ma il terremoto fece vittime anche nelle citt vicine per un bilancio totale di oltre 6.000 decessi. Nel 1707: Viene compilato un catasto con le propriet di ogni singolo cittadino. Nel 1732: Navelli contava 173 fuochi. Nel 1746: Su ordine di Carlo III di Borbone viene compilato il catasto onciario dove oltre alle propriet di ogni singolo cittadino vengono definiti anche i vari nuclei familiari il ceto di ognuno di essi e i loro mestieri. A Navelli vi era: un feudatario, due membri del Primo Ceto Civile, quattro Dottori in Legge, due Regi Notari, un Dottore in medicina, due Cittadini e Civili, cinque Studenti e Scolari, uno Scribente, quindici Ecclesiastici, un Negoziante, uno Speziale, tredici Calzolai e Scarpari, tre Sarti, cinque Falegnami, tre Mastri Ferrari, tre Muratori, uno Scarpellino, trentaquattro Massari, centosettantadue Bracciali, due Bifolchi, undici Campesi, diciassette Campieri, un Camparolo, un Mulattiere, un Pastore e cinque Militari, per un totale di 170 fuochi. Vi erano solo nove Magnifici. Nel 1751: Furono affittate al Magnifico Don Candido Piccioli le intere industrie dello zafferano e della seta. Nel 1752: Viene edificata sulla piana la Villa Francesconi in contrada San Rocco dall'architetto Filippi su commissione del Barone Giovanni Francesconi per la figlia Marianna in occasione delle nozze di quest'ultima con il Notabile Don Casimiro Giampietri. Nel 1755:Il feudo pass a Nicola Antonia Trasmondi.

Lo stemma della casata Trasmondi

18 Nel 1756: Passaggio del feudo a Maddalena Trasmondi. Nel 1794: Viene concessa da Ferdinando IV di Borbone re di Napoli (re Nasone) a Don Gian Saverio dei Baroni Francesconi la "Bolla della Santa Crociata" che comprendeva vari privilegi per aver donato "Grana 26 e tre Calli" al regno di Napoli al fine di aumentare le forze marittime contro i corsari Maomettani che infestavano gravemente tutti i lidi del regno. Nel Ferdinando I 1815: Ferdinando IV divenuto Ferdinando I di Borbone re di Napoli e di

Sicilia in virt della riunificazione dei due regni, assegna a Don Gianfrancesco Piccioli il Titolo di "Marchese di Navelli" per aver dimostrato fedelt alla corona nel periodo dell'invasione Francese. La famiglia per questo aggiunge allo stemma gentilizio un simbolo di fedelt al re. Nel 1816: a causa dell'unificazione del Regno di Napoli con il Regno di Sicilia, il nuovo regno prese il nome di Regno delle due Sicilie. Il regno fu istituito dal re Ferdinando di Borbone dopo il Congresso di Vienna e, al momento della sua istituzione, la capitale fu fissata in Palermo ma, l'anno successivo, fu spostata a Napoli. Palermo, per, almeno formalmente, continu a mantenere dignit di capitale, essendo considerata, appunto, "citt capitale" dell'isola di Sicilia. Nel 1821: il 29 Agosto viene nominato Sindaco del Comune di Navelli il Barone Giuliano Francesconi in rimpiazzo del Barone Leopoldo Marchi di Turri. Nel 1826: Venne stabilito che ogni marted del mese nel borgo di Navelli si allestisse un mercato. Nel 1867: Il primo Aprile, in seguito alla legge del 20/05/1865 n 2248 sulla Sanit Pubblica, il Prefetto nomina un agrimensore e un perito per lindividuazione dei siti per la collocazione dei Cimiteri negli abitati di Navelli e Civitaretenga. Il 24 ottobre il prefetto approva i piani topografici redatti dal perito agrimensore Francesco Paolo DOrazio, per la costruzione dei Cimiteri di Navelli e Civitaretenga. Nella relazione del Prefetto vengono apportate anche delle modifiche al progetto originario in rispondenza della Legge Regia sulla sanit pubblica. Tra le modifiche approvate: altezza del

19 muro di cinta di tre metri, area maggiore. Il Prefetto di LAquila approva il progetto redatto dal Comune di Navelli per la costruzione del nuovo cimitero fuori dal centro abitato. Il progetto redatto dal Perito Agrimensore Francesco Paolo DOrazio. Nel 1872: Il 29 Giugno il Comune delibera per lavvio di studi per limpianto di approvvigionamento di acqua potabile e la realizzazione di una fontana. Nel 1873: Vengono iniziati i lavori di costruzione della strada comunale per Civitaretenga e per il cimitero di Santa Maria in Cerule. Nel 1879: In data 29 Maggio lAmministrazione Comunale delibera per lacquisto di un immobile di propriet del Sig. Luigi Benedetti per lampliamento della Casa Comunale. Questo edificio doveva contenere: gli uffici comunali, telegrafo, scuola elementare e magazzino. Nel 1882: Il Consiglio Comunale delibera per la realizzazione dellimpianto di illuminazione pubblica. Viene approvato il progetto per la distribuzione dellacqua potabile, in data 31 Ottobre. Il 10 Marzo vengono affidati i lavori di realizzazione del Cimitero di Navelli a Camillo Venditti. Ne1 1885: In un documento emanato dal comune di Navelli in data 3 Maggio, al prefetto si richiede un intervento finanziario per il recupero di alcune case del borgo antico per salvaguardare lincolumit degli abitanti delle case vicine. Nel documento si dice che per le case con pericolo di crollo immediato sono stati emanati decreti di sgombero e demolizione indirizzati ai proprietari. Si dice altres che questi decreti non potevano essere compilati per tutte le abitazioni che si trovavano in quelle condizioni, perch altrimenti bisognava sgomberare buona parte del borgo pi antico. Il Comune chiede che venga nominato dallAmministrazione Provinciale un Ingegnere che rediga un piano di recupero del centro. Inoltre viene riconosciuto il permesso alla famiglia Francesconi, in quanto "appartenente al rango de' Nobili", di far celebrare la Santa Messa nella cappella gentilizia di famiglia. Nel 1887: LAmministrazione Comunale autorizza in via eccezionale il taglio del bosco di Pi Piaggia, gi coperto da vincoli, per l'uso del legname in forni di calce. Nel 1890: Viene affidata da parte del Comune al Sig. Troiani, lantica cava di Pietrava in abbandono. Il Troiani si impegn a riconsegnarla allamministrazione alla fine del mandato in ottimo stato. Nel 1892: Vertenza tra la Parrocchia e il Comune per il pagamento dei terreni espropriati dallAmministrazione per la costruzione del cimitero e strada per

20 Civitaretenga. Viene presentato il progetto per la realizzazione

dellacquedotto municipale. Lopera stata progettata dallIng. Civile Giuseppe Inverardi. Il progetto presentato in data 15 Giugno. Viene redatto un verbale di accettazione dei fondi per lesproprio dei terreni da parte dellAmministrazione Comunale per la realizzazione del Cimitero. Nel 1893: Il Genio Civile approva il progetto di costruzione dellacquedotto comunale, in data 11 Giugno. Il Comune di Navelli, con delibera del 6 Dicembre, approva la costruzione della fontana nella piazza San Pelino, ai piedi dellabitato. Il progetto redatto dallIng. Civile Giuseppe Inverardi. Nel 1902: Viene terminata la Piazza San Pelino. Nel 1904: Appalto per lilluminazione pubblica. Nel 1906: La famiglia dei Baroni Francesconi acquisisce l'ex feudo di Bovadilla e il castello di Celano dalla famiglia dei Baroni di Renzo grazie al matrimonio di Alfonso Francesconi con Angela di Renzo. Nel 1912: Il primo agosto viene approvato dal Consiglio Comunale il progetto per lesecuzione dei lavori relativi allimpianto di una pompa elettrica per portare lacqua in piazza Santa Maria. Nel 1913: Il Comune acquista un terreno per lo smaltimento delle acque reflue del serbatoio. Il terreno in questione contiguo al serbatoio. Le acque reflue saranno impiegate nel pubblico lavatoio. Il Geometra Giuseppe Biglieri redige due piante topografiche, una per Navelli e laltra per Civitaretenga per il censimento della popolazione. Riceve come pagamento la somma di . 25. Nel 1914: Ampliamento del Cimitero. Nel 1915: il paese viene colpito dal terremoto d'Avezzano. Nel 1916: Nel Bilancio di previsione per il biennio 1916-17 il Comune chiede maggiori finanziamenti per fronteggiare le spese di ricostruzione dei fabbricati danneggiati dal terremoto del 1915.
Nota: In merito alla partecipazione della Universit di Navelli alle crociate in Terra Santa, non esistono prove che attestino di quale crociata si tratt. verosimile perci ipotizzare che la crociata alla quale partecip l'Universit di Navelli non si sia diretta in Terra Santa ma a Tunisi. Fu Carlo I, re di Napoli, ad organizzare una crociata nel 1270 diretta a Tunisi. Con la scusa di voler far convertire al cristianesimo l'emiro di Tunisi giunse a Cartagine il 25 agosto dell'anno 1270 con lo scopo di fare razzie e tornarsene a casa con il bottino.

Renato Alterio
Bibliografia: Navelli e le sue origini Date storicamente accertate

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