pubici di Tamara Baroni, che allegati in bustina a Zip sul finire degli anni Ses- santa portarono di botto la tiratura della ri- vista da 40 mila a 300 mila copie, Parma vanta un altro prodotto Dop: i notai. Anzi, i Micheli, che di padre in figlio, da ben 16 TRADIZIONI DI FAMIGLIA MICHELE MICHELI RACCONTA LA SUA ANTICHISSIMA VOCAZIONE Era il 1455 quando, a Parma, Giovanni Giacomo Micheli scelse la sua professione, che si tramandata per 16 generazioni, come una missione. Perch ha uno scopo: evitare contese fra gli uomini. di STEFANO LORENZETTO Notai di padre in figlio da 550 anni 120 Panorama 21/12/2006 avuto, giacch in base al Trattato di pace di Parigi dovette consegnare le navi da guerra italiane allUrss. La prova peg- giore che la vita potesse riservargli com- menta il pronipote Michele Micheli. Suo figlio, che portava il mio stesso nome, era rimasto disperso nella ritirata di Russia. E che mestiere faceva il suo omonimo scomparso sul Don nel 1943? E me lo chiede? Notaio. Notai sempre, anche in guerra. Lei ci scherza, ma pensi che Cesare Ro- gnoni, figlio di notaio, studi in un cam- po di prigionia tedesco sui libri di mio pa- dre. Il quale era pure recluso in quel la- ger. Ma non si conobbero. Il destino in se- guito li volle cognati. Che cosa compare nel vostro sigillo? Unicuique suum, a ciascuno il suo. Fregato allOsservatore Romano. Spiacente, ma il motto fu adottato dal quotidiano della Santa Sede solo nel 1862, mentre compariva gi dal 1687 nel si- gnum tabellio- natus del no- taio Michele Mi- cheli. E comun- que il mio ante- nato prese la lo- cuzione da un precetto del di- ritto romano: la riporta Ulpiano, Secondo secolo dopo Cristo. Quanti sono i notai in Italia? Circa 4.700. L80 per cento non sono figli di notai. Ogni 18 mesi viene ban- dito il concorso unico nazionale per i posti va- canti. Per supe- rarlo occorrono tre anni di clau- sura. Non si pu preparare lesame studiando in gruppo. Che doti vi sono richieste? Buona memoria. Precisione. E tanta pazienza, che io non ho n con me stes- so n con chi mi sta dintorno. Ma col cliente debole s, ce lho, mentre la per- do subito con gli arroganti. Parecchi li ho messi alla porta. Oltre a sua sorella, chi ha dintorno? Gli stessi collaboratori che erano in stu- dio con mio nonno e mio padre: la se- 21/12/2006 Panorama 121 LINTERVISTA generazioni, cio da 551 anni, fanno i notai in Parma, secondo laulica formula solidifica- ta nel timbro della Zecca di Stato. Cristoforo Co- lombo ne aveva appena 4, di anni, e lAmerica avreb- be dovuto atten- derne 37 prima dessere scoperta, quando Giovanni Giacomo, figlio di Bartolomeo Mi- cheli, abbracci la professione. Era l8 dicembre 1455. Federico III regna- va sul Sacro roma- no impero e Fran- cesco I Sforza sul ducato di Milano, quindi anche su Par- ma. Al soglio di Pietro era appena salito Callisto III, primo pontefice della famiglia Borgia, che sar stato anche un nepotista ma lanno successivo riabilit Giovanna dArco. Il riferimento al Papato non pleonastico: i pochi Micheli che in mez- zo millennio hanno rinunciato a diventa- re notai si sono fatti preti, quasi dovesse- ro espiare una colpa inescusabile. Lultimo della schiatta, Michele Mi- cheli, 55 anni, festeggia le nozze dar- gento col notariato. Ultimo si fa per dire, visto che divide lo studio con la sorella Anna Maria, 49, notaia pure lei (ma solo dal 1986), nella dinastia la prima donna sedotta dal fascino del rogito. La predile- zione dei Micheli per la ceralacca e le car- te bollate deve aver a che fare col sangue o la rabdomanzia. Si prenda zia Virginia, per esempio. Non diventa notaia per sposa il notaio Cesare Rognoni, fratello dellex ministro dc Virginio, e insieme mettono al mondo Paola, oggi notaia a Pavia, e Francesca, che non diventa no- taia per sposa il notaio Fabio Grillo. Pic- colo dettaglio: sia Virginia sia sua figlia Francesca hanno trovato il marito a un congresso di notai in Sicilia, la prima nel 1952 a Palermo, la seconda nel 1981 a Taormina ridacchia il notaio Michele. Resta il mistero del perch Francesca, che non notaia, si trovasse a un convegno di notai, ma questo attiene appunto alla rabdomanzia. Attualmente in Parma ha lo studio di notaio anche Marco Micheli, figlio del no- taio Ferruccio, che era il fratello del no- taio Pietro, padre di Michele e Anna Ma- ria. Da perderci la testa. Per riordinare le idee i Micheli hanno messo a disposizio- ne il loro archivio, esposto nella mostra Notai a Parma (fino al 14 gennaio, in Ve- scovado, con monumentale catalogo cu- rato per la Skira da Ada Gigli, consorte del notaio Piergaetano Marchetti, presi- dente della Rcs-Corriere della sera). Che uomo, Pietro Micheli, presiden- te del Consiglio nazionale del notaria- to ma anche parlamentare democri- stiano per due legislature, morto nel 1978. Sul sagrato della chiesa di SantUlderico, Flaminio Piccoli salut la bara con queste parole: Caro Pietro, ti abbiamo sempre visto pi notaio che deputato. Complimento migliore non avrebbe potuto fargli. In politica era stato anche lo zio di Pie- tro, Giuseppe, ovviamente notaio. In as- soluto il pi famoso dei Micheli. Figlio di notaio e fratello di notaio, Giuseppe era nato a Parma nel 1874. Cattolico antifa- scista, fond con don Luigi Sturzo il Par- tito popolare e si batt per lestensione del suffragio alle donne. Fu ministro nei governi Nitti, Giolitti, Bonomi e deputa- to dal 1908 al 1926, quando venne di- chiarato decaduto per aver partecipato allAventino. Eletto allAssemblea costi- tuente, entr poi nel secondo gabinetto De Gasperi come ministro della Marina militare, lultimo che la Repubblica abbia RICORDI Michele Micheli fra i suoi antenati. Sopra, la famiglia allinizio del 900. L8 di cembre 1455 Giovanni Giacomo Mi- cheli, a Parma, intrapre- se la professione di no- taio. Da allora, 551 anni fa, per 16 generazioni, la famiglia Micheli sem- pre rimasta fedele al no- tariato: le uniche tra- sgressioni allantica tra- dizione si sono avute per qualche Micheli diventa- to sacerdote e per un gi- necologo. In questi giorni, fino al 14 gennaio, nella sede del Vescovado di Parma, nella mostra Notai a Par- ma, la famiglia Micheli espone tutto il suo pre- zioso archivio. PERCH M A S S I M O
S E S T I N I M A S S I M O
S E S T I N I
gretaria Pina Ponti-
celli e Dante Carra, che ha solo la terza media ma coordina tutto lufficio da 53 anni. Quanti casi di ribellio- ne si sono contati nella vostra famiglia? A parte i preti, ben po- chi. Il pi clamoroso fu quello di Ercole, fratello di mio nonno, che di- vent ginecologo. Lei ha figli notai? E quale donna mavrebbe sopportato? Sono scapolo. Per mia sorella ha due fi- gli adolescenti e mio cugino Marco, no- taio, quattro nipotini maschi. La saga dei Micheli prosegue. Che cosha di bello il notariato? una professione che ti fa stare a con- tatto con la gente. Le persone saspetta- no che io abbia il tempo di ascoltarle e di capirle. Purtroppo s perso lo stampo del notaio confessore. Una vocazione, come il sacerdozio. Ma non sono un rogitomane. Lavoro con juicio: 1.500 atti lanno. Mi sarei de- dicato volentieri al latino e al greco, co- me Giuseppe, il mio avo cancelliere ve- scovile nato nel 1791, che girava tenen- do in tasca questo (mi porge un libricci- no: gli Offizi di Cicerone, stamperia Albrizzi, Venezia, 1750, ndr). Versato nelle latine e italiane lettere si fece scol- pire sulla lapide. Lavorava per il vesco- vo di Borgo San Donnino, oggi Fidenza, ma era un laico. Notaio anche lui? Naturale. E vi passate in eredit i clienti? Non proprio. Per di recente m capi- tato di redigere un testamento in una ca- sa di Bardi. Lanziano mi ha detto: Ho chiamato lei perch mio padre fece te- stamento con suo nonno nel 1936 prima di partire per la guerra dAfrica. Sono soddisfazioni. Le capita spesso di raccogliere le ulti- me volont sul letto di morte? Due o tre volte lanno. un momento molto difficile. Immagino. Nel 1985 fui chiamato ad assistere un operaio vietnamita ventenne che era ri- masto schiacciato da un portellone au- tomatico. Un incidente sul lavoro. La sua unica preoccupazione, mentre versava in pericolo di vita, era come far arrivare lindennizzo dellInail alla famiglia ri- masta in Vietnam. Complicato. Voleva nominare eredi due connazio- nali che lavoravano con lui, con lobbligo di consegnare personalmente i soldi del risarcimento ai suoi genitori in Vietnam. Il problema, a parte trovare un interpre- te a Parma il 22 giugno, era che la loro lingua non ha pronomi. Alla fine il testa- mento in italiano risult lungo 10 centi- metri, quello in vietnamita 50. Quel po- veretto mor l8 agosto. Ma leredit ar- riv a destinazione. Quanto costa far testamento? Olografo, cio scritto, datato e firmato di pugno dal testatore, 150-200 euro. Pub- blico, cio per atto di notaio con testimo- ni, 250 euro. chiaro che alloperaio viet- namita non cost nulla, ma questo non lo scriva, per favore. Poi c il testamento segreto. Mi viene consegnato in busta chiusa, scritto a mano o a macchina, e io lo devo sigillare in un plico che rester in depo- sito nel mio studio fino alla morte del te- statore. Una grande responsabilit, per- ch poi pu accadere che la notizia del decesso non giunga al notaio. Ma far firmare un atto a un moribondo non equivale a dirgli che prima di sera sar cadavere? Non sempre. Ricordo che stetti per tre ore al capezzale di don Giovanni Peliz- ziari, arciprete di Sala Baganza. Aveva 85 anni ma non appariva conscio della fine imminente. Era stato amico di mio padre, voleva lasciare i beni alla parrocchia e al- la sorella. Passammo in rassegna la sua vita e la mia. Unesperienza dolcissima. A tuttoggi non saprei dire se si tratt di un testamento o di una confessione. Pare che la contessa Francesca Vacca Agusta andasse dal notaio Solime- na almeno una volta la settimana per diseredare ora Maurizio Raggio ora Tirso Chazaro. A lei capi- ta spesso di veder cam- biare testamento? Anche a giorni alterni. Unanziana si- gnora abitava in un palazzo dove ai pia- ni superiori vivevano le figlie. Mobili an- tichi, quadri e oggetti preziosi si sposta- vano virtualmente da un piano allaltro a seconda di quale delle due figlie laveva invitata a cena la sera prima. La mattina trovavo la vegliarda sulla porta dello stu- dio ad aspettarmi: Notaio, devo cam- biare testamento. Quando e dove nasce il notaio? Potrei risponderle a Parma, il 13 marzo 962, quando limperatore Ottone I confer al vescovo-conte Uberto la potest di no- minare i notai. Ma gi al tempo dei Ro- mani esistevano dei privati professionisti, i tabelliones, che non erano n giuristi n avvocati. E perch nasce? Per proteggere il debole dal potere im- periale, comunale e vescovile. Una gran- de invenzione del mondo latino: la pote- st dello stato delegata a un soggetto pri- vato. Lex est quodcumque notamus: nel momento in cui il notaio firma, latto diventa legge. Rileggendo lArs notaria di Rolandino de Passeggeri, giurecon- sulto del 1200, si comprende la nostra in- dispensabilit. Abbia pazienza, ma Giuseppe Greco, ex presidente della Lamborghini, mi ha spiegato che quando vendeva Bmw a Corpus Christi, nel Texas, il cliente en- trava in concessionaria, sceglieva il mo- dello e se ne andava con lauto gi tar- gata. Le pare normale che solo in Italia serva il notaio per il passaggio di pro- priet di un motorino? In Messico si va dal licenziado, in Ar- gentina dallescribano, in Brasile dal ta- belio... Ci sono i notai anche in Louisia- na, in Canada, in Africa, in Giappone. E in tutta lEuropa, tranne che nei paesi an- glosassoni che si rifanno alla Common law. Non siamo soprammobili. Dal 4 lu- glio il decreto Bersani ha stabilito che una qualsiasi agenzia automobilistica possa autenticare un passaggio di propriet, IMPEGNO Cristoforo Colombo. In alto, Giuseppe Micheli con Alcide De Gasperi. 21/12/2006 Panorama 123 Giuseppe Micheli, notaio, fu tra i fondatori del Partito popolare. FARABOLAFOTO A R C H I V I O
G B B LINTERVISTA
facendo credere agli italiani che cos
risparmiano 20 euro. Auguri. Ci si accor- ger fra tre anni del caos che ne deriver. Leconomista Francesco Giavazzi ha denunciato sul Corriere: Per aprire unattivit produttiva servono 16 pratiche amministrative (con allegato obolo al no- taio) e per completarle simpiegano 62 giorni lavorativi: in Danimarca sono 3 e richiedono 3 giorni. Di che parla? Serve un atto notarile so- lo per costituire una societ. Ma per una- zienda basta liscrizione nel registro del- le imprese. Giavazzi un mistero. Non so perch ce labbia tanto con noi. Non gli avranno fatto un atto gratis. O sar redu- ce da qualche brutta esperienza con un pessimo notaio. Che differenza c fra voi e gli av- vocati? La terziet. Non sposiamo mai la tesi di una delle parti. Come avete fatto a passare inden- ni attraverso imperi, regni, rivoluzio- ni, regimi, repubbliche? Grazie a questa terziet. Come depositari della pubblica fede, ab- biamo sempre garantito lautorit costituita, qualunque essa fosse. Mio nonno Marco era lunico re- pubblicano in una famiglia di mo- narchici, eppure si fregiava del ti- tolo di regio notaro in Bedonia con tanto di stemma sabaudo. Era anche noto come fervente antifa- scista, nascondeva ebrei e partigia- ni. Ci nonostante il 3 settembre 1944 nazisti e repubblichini affida- rono a lui la custodia di 650 quinta- li di derrate alimentari da distribui- re alla popolazione. Per voi meglio avere come premier Romano Prodi o Silvio Berlusconi? Mah, cosa vuole, il nostro legislatore talmente poliedrico... Ci sar un motivo se Marco Tronchet- ti Provera pochi mesi fa s recato in tut- ta fretta dal notaio milanese Francesco Guasti per trasferire il suo patrimonio ai figli Giada, Ilaria e Giovanni. Be, che vi sia stata una corsa alle do- nazioni fuori di dubbio. Gli italiani te- mevano il ritorno dellimposta di succes- sione, che infatti questo governo ha poi reintrodotto, sia pure surrettiziamente ru- bricata alla voce Norme sulla riscossio- ne. La legge un giorno d e un giorno toglie. A noi tocca solo applicarla, spesso primancora che la Gazzetta ufficiale sia consultabile. Che valore giuridico aveva il Con- tratto con gli italiani stipulato nel salot- to televisivo di Bruno Vespa? Nessuno. Mancava un contraente. Eppure il Cavaliere laveva sottoposto al notaio Carlo Brerra. Non importa. rimasto solo uneffica- ce proposta politica. Per essere ricettizio un contratto deve avere un proponente e un accettante. Che figura era quella del notaio Ludo- vico Pellegrini nei programmi di Mike Bongiorno? Credo non fosse nemmeno notaio. Le piacerebbe prendere il posto di Giovanni Pocaterra, il notaio di Pupo preso in giro da Paolo Bonolis? Da ventanni garantisce la regolarit dei te- lequiz della Rai. No. una colleganza che vivo male. Anche perch devo ancora capire che co- sa stia rogando costui. Qual la sua atti- vit notarile? Verbalizzare lo svolgimen- to della trasmissione? come lo occuperebbe. Il mio lho riordinato solo per questa in- tervista. Le assicuro che i tavoli dei notai di norma sono ingombri di carte. Come vi vede lopinione pubblica? Come gabellieri dello Stato. E invece siamo gli unici esattori dimposta a non riscuotere laggio. Per nelle citt c sempre un notaio in testa alla classifica dei contribuenti. Per forza, il professionista che non evade le tasse. O le evade meno degli al- tri. Posso giurare di non aver mai sotto- fatturato o non fatturato una prestazione dal 3 febbraio 1981. Le daranno una medaglia. Siamo unaltissima percentuale a com- portarci cos. E non creda che gli avvoca- ti guadagnino meno di noi. Persino il me- diatore che tratta una casa, e non ha al- cuna responsabilit sul contratto, incassa pi del notaio. Cio quanto? Su un atto di 150 mila euro, la no- stra parcella di 1.630 euro. Lagente immobiliare riceve da ciascuna delle parti come minimo il 2 per cento, quin- di 6 mila euro. Nelle pratiche di suc- cessione che oltrepassano i 4,65 mi- lioni di euro, il nostro onorario non pu mai andare oltre i 5.800 euro. Si ricorre al notaio in sei film di Tot. S, ma quand che entra in scena il notaio Pensabene o il notaio Baracca? Non ricordo. Quando dalla farsa si ritorna al prin- cipio di realt. Per Tot lo studio nota- rile era il luogo dove non si scherza pi. Qui a Parma sono riuscito a far in- trodurre lobbligo della bandiera ita- liana dietro la scrivania. Cos la gente ca- pisce che il rogito una cosa seria. Il decimo comandamento del vostro decalogo recita: Ricrdati che levitar contese fra gli uomini la missione del notaio. Missione impossibile, direbbe Tom Cruise. Quando non arriva nelle aule giudi- ziarie, significa che latto perfetto. La gente viene qui, litiga. Io esco dieci mi- nuti. Poi rientro e intimo: Adesso basta. E voi giornalisti vi ostinate a chiamarlo atteggiamento notarile! Come sedare il Grande Battibecco na- zionale, dunque? Ritornando al principio di realt. Il po- litico fa il politico. Il giudice fa il giudice. Il cittadino fa il cittadino. Dobbiamo rien- trare, tutti insieme, nei limiti. E ritrovare una capacit perduta. Quale? La capacit di dire: Ho torto. LINTERVISTA 124 Panorama 21/12/2006 Lei non lo farebbe. Non si pu mai dire. Ho lobbligo di svolgere tutte le prestazioni notarili. Per fortuna questa non m stata chiesta. Com che i vostri studi sono zeppi di tele antiche e di tavoli lignei disadorni? Per impressionare i clienti? Cinque o sei persone le ho sempre se- dute davanti, sa? Basta lassemblea di una cooperativa lattiero-casearia e diventano una decina. La scrittrice Camilla Baresani dice che quando il notaio la riceve davanti a un lunghissimo tavolo vuoto pensa: Ah, fosse mio!. E si distrae immaginando M A S S I M O
S E S T I N I La scrivania enorme, ho sempre sedute davanti almeno cinque o sei persone.
2 Motto Il Contributo Dei Salesiani Di Frascati All'opera Di Assistenza Della Popolazione Colpita Dai Bombardamenti. Cronistoria Degli Avvenimenti 8 Settembre 1943 4 Giugno 1944