Notiziario
In copertina
Villa di Chiesa. Noce di balestra in osso dal butto Mura pisane-Via Eleonora
(recupero C.I.S.S.A. 1988-90).
Notiziario C.I.S.S.A. n. 5
Iglesias 4 novembre 2013.
C.I.S.S.A.
CENTRO IGLESIENTE STUDI SPELEO-ARCHEOLOGICI
Notiziario
Introduzione
Preface
Il 6 luglio 2001 venne inaugurata nei locali dellArchivio Storico Comunale delle
ex Carceri di Iglesias, la mostra permanente La collezione Pistis Corsi e il
patrimonio archeologico del Comune di Iglesias. La descrizione della collezione
ed il testo dei posters esposti confluirono nel volumetto che porta lo stesso titolo.
Lanno successivo si espose nella stessa sede il pannello che illustra sinteticamente
la consistenza del patrimonio del nostro territorio durante il Medioevo. Quel breve
testo, in attesa della ristampa del volume, rimasto inedito fino ad oggi.
La sua pubblicazione, senza alcuna aggiunta ed aggiornamento, nel notiziario
dellassociazione speleo-archeologica cittadina (C.I.S.S.A.), della quale gli autori
fanno parte, vuole porre rimedio a questa mancanza.
Et giudicale
LEt medioevale (476 1492) inizia in Sardegna con la conquista
vandalica, la cui dominazione si protrasse per 78 anni (456 534 d.C). Larrivo nel
Sud-Ovest di una colonia di Maurusi inviata dai Vandali determin da parte degli
altri sardi limposizione alla regione del nome di Maurredda e agli abitanti di
Maurreddus.
Con la vittoria di Belisario, generale dellimperatore Giustiniano, a
Tricamari nel 533, la Sardegna pass sotto la dominazione bizantina, che,
protrattasi per mezzo millennio (534 X sec.), con un nuovo sistema politico e
militare, contribu alla crescita culturale dei sardi con lintroduzione di una nuova
lingua (il greco) e di nuove tradizioni liturgiche e artistiche. Nel VI sec. a fianco
della tomba-altare ipogeica di S. Antioco fu eretto un martyrium di pianta a croce
libera con bracci voltati a botte e cupola allincrocio.
Nel IX secolo nacque e si svilupp un governo autonomo dell Isola, la
quale venne suddivisa in quattro regni (o giudicati). Nel giudicato di Cagliari erano
comprese la curatoria o triconia di Sulci e la curatoria o triconia del Sikerri,
facenti parte della diocesi sulcitana, la cui sede prima a
SantAntioco e poi, nel XIII sec., a Tratalias, fu traslata a Villa di Chiesa tra il
1355 e il 1362.
During the Giudicale Ages, the only building standing on the area within
the future walls of Villa di Chiesa was the church of San Saturno (currently
Madonna delle Grazie), whilst outside were the church of S. Salvatore and to the
north the church of S. Antonio Abate (fig. 1). The presence of small groups of
houses scattered around the three churches is also highly likely.
Et pisana
The battle of Santa Gilla (1257) brought an end to the Cagliari Giudicato,
which as a result was parted into three. The Counts of Donoratico, Gherardo and
his nephew Ugolino, were allocated he western part. They then proceeded to split
the province into two in 1282. Ugolino took over Cixerri and Gherardos heirs
took over Decimo, Nora, Sulcis, Gonnesa and the Giosaguardia Castle
(Villamassargia).
The systematic exploitation of mineral resources, maily silver, increased,
especially in the former district of Cixerri. In order to manage this lucrative
business within the region closer to the richest mines, a city was erected, Villa di
Chiesa, by developing and enhancing the pre-existent human settlements.
During the first decades under the Donoratico rule, the city developed an
urban structure (fig. 2) including a Castle (fig. 3 to 5), with inside the S. Guantino
Chapel, later renamed after S. Eulalia), fortified walls (fig. 6), the Donoratico
palace which later became the royal palace,the Captain court, the Universit di
Villa, churches (S. Saturno and S. Chiara were respectively restored and erected
(fig. 7 to 9), while Valverde (stood outside the walls), the hospital and church of S.
Lucia, an aqueduct with fountains, and a mint, operational from 1288 to 1387 (fig.
10 to 11). A written statute Breve (fig. 12), preserved in the form of a scroll and
dated 1327, currently kept at the city historic archives, regulated urban life and
mining activities.
Count Ugolino (1257 1288) was succeeded by his descendants Guelfo
and Lotto (1288 1295), then after a brief period under the government of the
Judge of Arborea (1295 1301), the government under Pisa followed up (1301
1324).
Et aragonese
Infeudati dal papa Bonifacio VIII nel 1297, gli Aragonesi condotti
dallinfante Alfonso, figlio del re Giacomo II, sbarcarono nel giugno del 1324 a
Palma di Sulcis e, col loro alleato Ugone II, giudice dArborea, il 28 dello stesso
mese cinsero dassedio Villa di Chiesa. Il 7 febbraio 1324 la citt
pisana, stremata dalla fame, si arrese ai nuovi padroni iberici dopo un assedio di
pi di sette mesi. Fin cos dopo un periodo di 66 anni la dominazione pisana.
Inizi il 19 giugno dello stesso anno il Regno di Sardegna e Corsica. I
territori e le ville che erano attorno alla citt furono concesse in feudo. Tra i
feudatari figurano i primi camerlenghi di villa di Chiesa aragonese: Duodo Soldani
e Guglielmo de Riu. Di questultimo stata rinvenuta nel 1990, riutilizzata nelle
strutture murarie del monastero di San Francesco, la lapide funeraria (fig. 13).
Villa di Chiesa, non infeudata, divenne citt reale. Il Breve fu confermato il 7
giugno 1327.
Leconomia era basata sullattivit mineraria, che prevedeva la
coltivazione dei filoni metalliferi di piombo ricchi dargento con la scavo di
fosse e la fusione del minerale in forni fusori forni per colari costruiti
lungo il corso dei fiumi presso Villamassargia, Domusnovas e Villa di Chiesa, nel
cui territorio lungo il Rio Canonica (Cadadoniga) ci rimangono ancora quasi intatti
due forni di epoca pisana (fig. 14). Lultima fase del lavoro metallurgico
prevedeva la separazione del piombo dallargento attraverso la tecnica della
smiratura. Fiorente era lattivit degli argentieri, il cui marchio civico per bollare
gli argenti, in uso sin dal 1331 (fig. 15), stato di recente scoperto nella base di un
calice, datata al XV sec., facente parte degli arredi di culto della Chiesa della Beata
Vergine delle Grazie di Masullas (OR).
Alla fine del 1353 la citt si ribell e pass dalla parte di Mariano IV,
Giudice di Arborea. Ci furono combattimenti e incendi che interessarono quasi
tutte le case. Il ceto dirigente filoaragonese si rifugi nel castello Salvaterra, che,
completato e restaurato nel 1325 dagli aragonesi, resistette agli assalti dellesercito
arborense. La zecca fu quasi completamente distrutta e lattrezzatura portata via. In
seguito agli accordi del novembre del 1354 di Alghero e alla pace di Sanluri del 15
luglio 1355 Villa di Chiesa ritorn sotto il dominio aragonese. Il re Pietro IV fece
restaurare la cinta muraria turrita con un perimetro pi corto e la zecca, che
riprese a coniare monete nel giugno del 1355; decise inoltre di far rientrare nel
territorio cittadino le ville circostanti, che erano state infeudate dopo la conquista
del 1324: Baratuli, Sibilesi, Musei, Corongiu, Bangiargia, Sigulis, Antas e Gindili,
senza le quali
la citt non avrebbe potuto prosperare e le miniere essere frequentate e fece di
Villa di Chiesa lunico centro commerciale del Sulcis e del Sigerro.
Il 18 ottobre 1365 Mariano IV, giudice d Arborea, prese Villa di Chiesa,
rilasciata agli Aragonesi il 24 gennaio 1388, in base al trattato stipulato tra
Eleonora dArborea e Giovanni I dAragona.
28th of the same month sieged Villa di Chiesa. On February th1324, seven months
under siege and worn by hunger, the city surrendered to the new Iberian owners.
This marked the end of 66 years under the rule of Pisa.
The Kingdom of Sardinia and Corsica began on June 19ththe same year.
All territories and estates around the city were allotted to Landlords. The first
Cardinals of Villa di Chiesa under Aragona, Duodo Soldani and Guglielmo de Riu
were among these landlords. The tombstone of the latter, it was discovered in
1990, had been reused within the wall structures of the Monastery of San
Francesco (fig. 13). Although not formally, Villa di Chiesa became a royal city.
The Breve was confirmed on June 7th 1327.
The economy was based on mining and the extraction of silver was
operated with the excavation of ditches over silver-rich lead grounds and the use of
percolating furnaces located by the rivers nearby Villamassargia, Domusnovas
and Villa di Chiesa. Two furnaces (fig. 14) from the Pisa Ages still stand along Rio
Canonica (Cadadoniga). The final separation of silver from lead was achieved
through a process called smiratura. Silversmithing was thriving and a city label
was used to brand silver since 1331 (fig. 15). This was recently discovered on the
bottom of a chalice dated XV century, used as part of the liturgical tools in the
church of Beata Vergine delle Grazie in Masullas (OR).
At the end of 1353, the city insurrected and deflected in favor of Judge
Mariano IV of Arborea. Battles and arson affected almost all buildings. The
Aragon friendly ruling class took refuge at Castello Salvaterra, which, restored and
completed in 1325 by Aragon, resisted the attacks of the Arborea army. The Mint
was plundered and almost completely destroyed. Further from peace agreements
made in Alghero in November 1354 and in Sanluri on July 15th 1355, Villa di
Chiesa returned under the rule of Aragon. King Peter IV restored both the fortified
walls, shortening the perimeter, and the Mint, which became operational and
started coining again in June 1355. Furthermore, he decided to re-extend the urban
limit to the surrounding estates, which had been invested after the conquest in
1324. Without Baratuli, Sibilesi, Musei, Corongiu, Bangiargia, Sigulis, Antas and
Gindili,the city could not have prospered and mines could not be attended to. This
also turned Villa di Chiesa into the only trading center in Sulcis and Sigerro.
On October 18th 1365, Judge Mariano IV dArborea took over Villa di
Chiesa, later released to Aragon on January 24th 1388, on the grounds of a treaty
between Eleonora of Arborea e John I of Aragon. On October 3rd 1391, the
inhabitants of Villa di Chiesa insurrected to the call Arborea! Arborea ! and
made the Iberian garrisons to retreat to Castello Salvaterra, while the
Giudicale army headed by Brancaleone Doria entered the city. On July 4th 1409,
Villa di Chiesa, undefended and under siege, surrendered to Aragon.
In 1436, King Alfonso V of Aragon, led by a need for funds to maintain
his fleet, invested Eleonora Carroz Countess of Quirra with the city and its
territories against the sum of 5000 gold florins. The people of Iglesias never
accepted this situation and opposed it in every way. In 1450 it escalated to a
kidnapping, paid with a big sum to the Count of Quirra.
Iglesias returned to being a royal city.
Iglesias 2002
Iglesias 2002
Fig. 1. Iglesias in
periodo
giudicale
(Prima del 1257: la
cinta muraria verr
edificata in periodo
pisano):1 - Chiesa di
Sant Antonio Abate,
2 - Chiesa di San
Saturno, 3 - Chiesa di
San Salvatore.
Fig. 3. Iglesias - Castello di San Guantino o Salvaterra (Planimetria catastale da A. Ingegno 1987,
rielaborata).
Fig. 3. Iglesias - Castle of San Guantino or Salvaterra (planimetry by A. Ingegno 1987, reworked).
10
Fig. 4. Iglesias - Castello di San Guantino o Salvaterra: porta con ponte levatoio(da F. Fois
1992).
Fig. 4. Iglesias - Castle of San Guantino o Salvaterra: door with hoist bridge (by F. Fois.
1992).
11
12
13
Fig. 11. Monete coniate nella zecca di Villa di Chiesa (1336 1387) (da Piras 1980).
Fig. 11. Coins minted in the Mint of Villa di Chiesa (1336 1387) (by Piras 1980).
Fig.10. Monete coniate nella zecca di Villa di Chiesa: (1288 1336) (da Piras 1980).
Fig.10. Coins minted in the Mint of Villa di Chiesa: (1288 1336) (by Piras 1980).
14
15
Fig. 16. Iglesias - Torre pisana Convento S. Francesco: ceramiche det pisana (1257 1324)
Fig. 16. Iglesias - Pisan tower, Convent of S. Francesco: pottery from the Age of Pisa (1257 1324)
17
16
Fig. 17. Iglesias. Mura Pisane - V. Eleonora: maioliche spagnole (Recupero C.I.S.S.A.).
Fig. 17. Iglesias: Pisan walls - V. Eleonora: spanish majolica (Retrieval C.I.S.S.A.).
Fig. 19. Iglesias: Mura Pisane - Porta Nuova: vervelle in bronzo dorato (Recupero C.I.S.S.A.).
Fig. 19. Iglesias: Pisan walls - Porta Nuova: vervelle in gilded bronze (Retrieval C.I.S.S.A.).
Bibliografia:
Fig. 18. IGLESIAS: Mura Pisane - V. Eleonora: noce di balestra in osso (Recupero C.I.S.S.A.).
Fig. 18. IGLESIAS: Pisan walls - V. Eleonora: knob of bone crossbow ( Retrieval C.I.S.S.A.).
18
ALBA L. 1996, I forni pisani di Canadonica (Iglesias), in AA.VV., Primo centenario della
Associazione Mineraria Sarda, un secolo di attivit e di cultura, Iglesias 1996, pp. 78-81.
ATZENI E. ALBA L., CANINO G, FLORIS R. VENTURA M. 2001, La Collezione Pistis Corsi e
il patrimonio archeologico del Comune di Iglesias, Iglesias 2001.
BAUDI DI VESME C. 1877, Codex Diplomaticus Ecclesiensis, Torino, 1877;
CASULA F. C. 1998, La storia della Sardegna, Sassari1998.
FOIS F. 1992, Castelli della Sardegna Medievale, Milano 1992.
GALLERI C. 1997, Il marchio civico di Iglesias in un calice dargento di Masullas, Biblioteca
Francescana Sarda, VII, 1997.
INGEGNO A. 1987, Iglesias. Un secolo di tutela del patrimonio architettonico, Oristano, 1987.
PIRAS E. 1980, Manuale delle monete medievali e moderne coniate in Sardegna, Roma 1980.
PIRAS E., 1996, Le monete della Sardegna dal IV secolo a.C. al 1842, Sassari 1992.
SANNA C.- PIRAS C. 1995, Il ritrovamento della pietra tombale di Guglielmo de Rius primo
camerlengo catalano di Villa di Chiesa, in Biblioteca Francescana Sarda, VI, 1995.
SEGNI PULVIRENTI F. SARI A. 1994, Architettura tardogotica e dinflusso rinascimentale,
Nuoro 1994, p. 166, scheda 49.
TANGHERONI M. 1985, La citt dellargento Iglesias dalle origini alla fine del Medioevo, Napoli,
1985.
19
20