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PRIMO LEVI

10/12 h
0. POSIZIONAMENTO NELLA PROGRAMMAZIONE
Seconda Guerra Mondiale → la narrativa del secondo dopoguerra
1. CLASSE
CLASSE: V (da adattare a seconda che sia Liceo, Istituto tecnico o professionale) 24 alunni
(11 ragazzi e 13 ragazze).
Buone competenze ed abilità espressivo-comunicative, ritmi costanti di apprendimento e di
assimilazione dei contenuti. Un cospicuo gruppo di studenti si impegna con serietà,
manifestando una forte motivazione al profitto. Nella classe è presente un alunno BES, alunno
con funzionamento cognitivo limite, il CDC ha redatto un apposito PDP (LEGGE 170/2010)
MISURE DISPENSATIVE E COMPENSATIVE:
● Uso di mappe per orientarsi tra i concetti
● Riduzione quantitativa della consegna /tempi più lunghi per lo svolgimento della prova
● Uso di prove strutturate con risposte a scelta multipla
● Registrazione della lezione
● Verifiche orali con domande che orientino il candidato nelle risposte
Strategie di peer tutoring

2. CONTENUTI
Vita dell’autore
Nasce a Torino nel 1919, fa studi classici e poi si iscrive alla facoltà di Chimica. A causa delle
leggi Razziali, è escluso dalle attività di laboratorio nel 1938 e trova un impiego ℅ una ditta di
medicinali. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, si arruola come volontario nelle truppe
partigiane e viene catturato e deportato ad Auschwitz. Il ritorno a casa è segnato dal dolore,
Levi nel 1946 pubblica Se questo è un uomo con la casa editrice De Silva.
Viene poi assunto da una ditta di vernici, si sposa e nel 1963 pubblica La Tregua.
Successivamente pubblica racconti fantascientifici sotto lo pseudonimo di Damiano Malabaila
e comincia a dedicarsi a tempo pieno all’attività di scrittore.
Negli ultimi anni della sua vita si impegna in una battaglia contro il revisionismo e il
negazionismo, pubblicando articoli e andando a parlare nelle scuole per portare la sua
testimonianza. Negli anni ‘80 scrive i Sommersi e i Salvati.
Levi non dimenticherà mai gli orrori subiti e, verso la fine della sua vita, si ammalerà di una
forma depressiva che poi lo porterà alla morte per suicidio. Convisse con lui, per tutta la sua
vita dopo l’esperienza del campo, il senso di colpa di essersi salvato al posto di altri, che forse
riteneva migliori e più degni di lui alla vita.

Se questo è un uomo
Il libro esce nel 1958 per Einaudi ed è un successo. Della versione precedente, uscita nel 1946,
non aveva venduto un grosso numero di copie.
è diviso in 17 capitoli, che alternano forma diaristica, resoconto dei fatti e
descrizioni/riflessioni.
I fatti narrati vanno dall’anno della deportazione all’anno del rilascio, 1943-1945.
La stesura riprende ed amplia alcuni biglietti che il giovane Levi aveva scritto durante gli anni
di prigionia; in essi l’autore aveva trovato sfogo alle vicende che stava vivendo, la scrittura era
stata terapia, sfogo e bisogno di documentare.
La volontà dell’autore è quella di: rappresentare la condizione umana, testimoniare quanto
accaduto e riflettere sull’uomo e sull’intolleranza.
Uno dei temi più importanti è la memoria, da coltivare perché attraverso di essa è possibile
non ripetere gli errori del passato.
L’altro tema importante è la dignità umana, completamente calpestata dai nazisti che volevano
privare i prigionieri di tutto, persino della loro umanità, per fare in modo che l’orrore che
stavano compiendo fosse meno sentito.
Dal testo emerge la volontà dell’autore di rappresentare vittime e carnefici, le prime colpevoli
di non aver mai fatto fronte comune contro il nemico e di essersi rivoltate le une contro le altre
ogni qualvolta questo servisse ad ottenere calmieramenti di pena; le seconde, invece,
rappresentate come nemico assoluto. Ciononostante evita di dare un giudizio negativo a priori
sul popolo tedesco, che continua a guardare con curiosità anche dopo il rientro a casa. Una
curiosità dettata dal bisogno di comprendere a fondo come fosse stato possibile permettere
atrocità come quelle accadute durante la 2GG.
Il termine Olocausto è rifiutato, poichè etimologicamente significa “sacrificio di animali a
Dio”. Levi non vuole che la vicenda accaduta agli ebrei sia in qualche modo avvicinabile a
qualcosa di divino.
I riferimenti sono all’Inferno di Dante, in particolare l’entrata nel campo porta echi del
passaggio del personaggio Dante per la porta infernale.
L’Inferno dei dannati danteschi e l’inferno di Auschwitz differiscono però di gran lunga per:
- non esistono “colpe” per gli ebrei condannati;
- non esistono figure guida;
- la pena non è commisurata alla colpa poiché non esiste contrappasso;
- il percorso del personaggio Levi per l’inferno del campo di concentramento non è in
alcun modo assimilabile al percorso ascensionale del Dante personaggio.
Emerge anche la personalità di Primo Levi, uomo calmo, pieno di vita, dedito alla
ricostruzione dei fatti e al bisogno di documentare quanto in basso possa spingersi
l’uomo.

La Tregua
Il libro esce nel 1963 come continuazione di Se questo è un uomo. Racconta la vicenda del
rientro a casa dei prigionieri, in uno stile simile a quello utilizzato nel primo testo, con maggiore
distacco ed ironia. C’è una maggiore leggerezza rispetto al primo libro, ma la Tregua non
significa che usciti da Auschwitz si possa dimenticare. L’Inferno, a differenza di quello
dantesco, non porta al Paradiso Terrestre, bensì lascia sulla Terra a ricordare e a testimoniare
l’orrore. Questa lettura è testimoniata dal fatto che alla fine del libro Auschwitz torna
prepotentemente alla mente di chi narra, attraverso sogni e macabre visioni notturne.

I Sommersi e i salvati
Il libro esce negli anni ‘80, poco prima del suicidio dell’autore, malato da tempo di una forma
di depressione.
Anche questo testo richiama Dante e le tre cantiche, poiché egli definisce “sommerse” le anime
dei dannati dell’inferno. I sommersi sono coloro che sono periti all’interno dei campi, i salvati
sono coloro che, attraverso astuzie, fortune o abilità, sono riusciti a salvarsi, come nel caso
dell’autore che, parlando tedesco, è riuscito più di altri a farsi capire e ad ottenere, talvolta,
sconti di pena.
I temi trattati in 8 capitoli sono: l’inaffidabilità della memoria, sia quella dei sommersi sia
quella dei salvati, che distorce i fatti; la zona grigia, ossia l’esistenza di gruppi di ebrei che
hanno tradito i propri simili, aiutando i tedeschi; la violenza; gli stereotipi; la vergogna di chi
è sopravvissuto; la cultura all’interno del campo, completamente annullata, tuttavia il
ricordo dei libri letti ha aiutato tantissimo l’autore; il rapporto con il popolo tedesco, che non
comprende come abbia potuto permettere tali atrocità.

0. OBIETTIVI
● Riconoscere e identificare periodi e linee di sviluppo della cultura letteraria ed artistica
italiana; (conoscenze)
● Identificare gli autori e le opere fondamentali del patrimonio culturale italiano;
(conoscenze)
● Individuare i tratti specifici di un testo letterario; (abilità)
● Contestualizzare testi e opere letterarie; (abilità)
● Formulare un motivato giudizio critico su un testo letterario, ponendolo anche in
relazione alle esperienze personali; (abilità)
● Imparare ad imparare; (competenze chiave, quadro di riferimento europeo)
● Collaborare e partecipare;
● Comunicazione in madrelingua;
● Consapevolezza ed espressioni culturali;
● Comunicare;
● Individuare collegamenti e relazioni;
● Acquisire ed interpretare l’informazione. (D.M. n. 139 DEL 22/08/2007)

1. FASI

FASE 0 – introduzione frontale all’argomento + finalità da raggiungere in riferimento alle


competenze europee
- Imparare ad imparare
- Competenza alfabetica
- Competenza digitale
- Di iniziativa
FASE 1 – ATTIVAZIONE DELLE CONOSCENZE PREGRESSE
Recupero delle conoscenze sulla letteratura : peer to peer con test di verifica mini quizzes da
condurre a coppie;
Brainstorming sul significato di Olocausto.
FASE 2 – LEZIONE FRONTALE INTERATTIVA
Vita dell’autore
Nasce a Torino nel 1919, fa studi classici e poi si iscrive alla facoltà di Chimica. A causa delle
leggi Razziali, è escluso dalle attività di laboratorio nel 1938 e trova un impiego ℅ una ditta di
medicinali. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, si arruola come volontario nelle truppe
partigiane e viene catturato e deportato ad Auschwitz. Il ritorno a casa è segnato dal dolore,
Levi nel 1946 pubblica Se questo è un uomo con la casa editrice De Silva.
Viene poi assunto da una ditta di vernici, si sposa e nel 1963 pubblica La Tregua.
Successivamente pubblica racconti fantascientifici sotto lo pseudonimo di Damiano Malabaila
e comincia a dedicarsi a tempo pieno all’attività di scrittore.
Negli ultimi anni della sua vita si impegna in una battaglia contro il revisionismo e il
negazionismo, pubblicando articoli e andando a parlare nelle scuole per portare la sua
testimonianza. Negli anni ‘80 scrive i Sommersi e i Salvati.
Levi non dimenticherà mai gli orrori subiti e, verso la fine della sua vita, si ammalerà di una
forma depressiva che poi lo porterà alla morte per suicidio. Convisse con lui, per tutta la sua
vita dopo l’esperienza del campo, il senso di colpa di essersi salvato al posto di altri, che forse
riteneva migliori e più degni di lui alla vita.

Se questo è un uomo
Il libro esce nel 1958 per Einaudi ed è un successo. Della versione precedente, uscita nel 1946,
non aveva venduto un grosso numero di copie.
è diviso in 17 capitoli, che alternano forma diaristica, resoconto dei fatti e
descrizioni/riflessioni.
I fatti narrati vanno dall’anno della deportazione all’anno del rilascio, 1943-1945.
La stesura riprende ed amplia alcuni biglietti che il giovane Levi aveva scritto durante gli anni
di prigionia; in essi l’autore aveva trovato sfogo alle vicende che stava vivendo, la scrittura era
stata terapia, sfogo e bisogno di documentare.
La volontà dell’autore è quella di: rappresentare la condizione umana, testimoniare quanto
accaduto e riflettere sull’uomo e sull’intolleranza.
Uno dei temi più importanti è la memoria, da coltivare perché attraverso di essa è possibile non
ripetere gli errori del passato.
L’altro tema importante è la dignità umana, completamente calpestata dai nazisti che volevano
privare i prigionieri di tutto, persino della loro umanità, per fare in modo che l’orrore che
stavano compiendo fosse meno sentito.
Dal testo emerge la volontà dell’autore di rappresentare vittime e carnefici, le prime colpevoli
di non aver mai fatto fronte comune contro il nemico e di essersi rivoltate le une contro le altre
ogni qualvolta questo servisse ad ottenere calmieramenti di pena; le seconde, invece,
rappresentate come nemico assoluto. Ciononostante evita di dare un giudizio negativo a priori
sul popolo tedesco, che continua a guardare con curiosità anche dopo il rientro a casa. Una
curiosità dettata dal bisogno di comprendere a fondo come fosse stato possibile permettere
atrocità come quelle accadute durante la 2GG.
Il termine Olocausto è rifiutato, poichè etimologicamente significa “sacrificio di animali a
Dio”. Levi non vuole che la vicenda accaduta agli ebrei sia in qualche modo avvicinabile a
qualcosa di divino.
I riferimenti sono all’Inferno di Dante, in particolare l’entrata nel campo porta echi del
passaggio del personaggio Dante per la porta infernale.
L’Inferno dei dannati danteschi e l’inferno di Auschwitz differiscono però di gran lunga per:
- non esistono “colpe” per gli ebrei condannati;
- non esistono figure guida;
- la pena non è commisurata alla colpa poiché non esiste contrappasso;
- il percorso del personaggio Levi per l’inferno del campo di concentramento non è in
alcun modo assimilabile al percorso ascensionale del Dante personaggio.
Emerge anche la personalità di Primo Levi, uomo calmo, pieno di vita, dedito alla ricostruzione
dei fatti e al bisogno di documentare quanto in basso possa spingersi l’uomo.

La Tregua
Il libro esce nel 1963 come continuazione di Se questo è un uomo. Racconta la vicenda del
rientro a casa dei prigionieri, in uno stile simile a quello utilizzato nel primo testo, con maggiore
distacco ed ironia. C’è una maggiore leggerezza rispetto al primo libro, ma la Tregua non
significa che usciti
da Auschwitz si possa dimenticare. L’Inferno, a differenza di quello dantesco, non porta al
Paradiso Terrestre, bensì lascia sulla Terra a ricordare e a testimoniare l’orrore. Questa lettura
è testimoniata dal fatto che alla fine del libro Auschwitz torna prepotentemente alla mente di
chi narra, attraverso sogni e macabre visioni notturne.

I Sommersi e i salvati

Il libro esce negli anni ‘80, poco prima del suicidio dell’autore, malato da tempo di una forma
di depressione.
Anche questo testo richiama Dante e le tre cantiche, poiché egli definisce “sommerse” le anime
dei dannati dell’inferno. I sommersi sono coloro che sono periti all’interno dei campi, i salvati
sono coloro che, attraverso astuzie, fortune o abilità, sono riusciti a salvarsi, come nel caso
dell’autore che, parlando tedesco, è riuscito più di altri a farsi capire e ad ottenere, talvolta,
sconti di pena.
I temi trattati in 8 capitoli sono: l’inaffidabilità della memoria, sia quella dei sommersi sia
quella dei salvati, che distorce i fatti; la zona grigia, ossia l’esistenza di gruppi di ebrei che
hanno tradito i propri simili, aiutando i tedeschi; la violenza; gli stereotipi; la vergogna di chi
è sopravvissuto; la cultura all’interno del campo, completamente annullata, tuttavia il ricordo
dei libri letti ha aiutato tantissimo l’autore; il rapporto con il popolo tedesco, che non
comprende come abbia potuto permettere tali atrocità.

FASE 3/4 - ATTIVITÀ e RESTITUZIONE


Divisione in gruppi di lavoro e assegnazione di un brano di Se questo è un uomo. Ad alcuni
gruppi viene fornito un testo con forma diaristica, ad alcuni un testo con descrizioni ed a altri
un testo con il racconto storico dei fatti. Il brano viene letto da ciascun gruppo e ciascun gruppo
è invitato a creare delle domande sul significato globale del testo proposto. Poi ciascun gruppo
si scambia con quello che ha a dx il brano con le domande, e si chiede agli alunni di rispondere
alle domande inerenti il brano, formulate dall’altro gruppo. Si ripete l’operazione fino a che
ciascun gruppo abbia letto tutti e 3 i brani scelti del testo. In questo modo, gli alunni sono spinti
a leggere a turno i testi, a scambiarsi domande e a rispondere alle domande degli altri
fornendosi feedback reciproci (chavruta)
Al termine dell’attività, l’insegnante si sofferma sulle risposte degli studenti che le presentano
e le motivano e argomentano i loro punti di vista (circle time con condivisione e socializzazione
delle conoscenze). Il docente, in una fase successiva, le riprende in una esposizione organica e
chiede precisazioni favorendo i loro interventi.
Viene poi assegnato un testo tratto da I Sommersi e i Salvati, a coppie si chiede di leggerlo, e
di rispondere a domande prima di skimming e poi di scanning, analizzando lo stile dell’autore
e la personalità che ne emerge.
Successivamente, in aula computer, gli alunni sono coinvolti in un’attività di websearch sul
negazionismo. Si chiede loro di cercare informazioni sul tema, il docente indirizza le loro
ricerche in preparazione di un’attività di debate da svolgere in classe.
Al termine, è prevista la redazione di un testo argomentativo valutato sul tema.
0. VERIFICA E VALUTAZIONE
Verifica iniziale delle preconoscenze, diagnostica. Test con domande a risposta chiusa
Valutazione:
● Formativa di processo: in itinere con griglia di osservazione sistematica incentrata sugli
obiettivi delle competenze chiave; rileva la difficoltà nel corso dello svolgimento del
processo e monitora l’efficacia della lezione.
● Prova strutturata al termine dell’UDA sommativa: basata su testo argomentativo da
redigere sulla base delle conoscenze e delle abilità sviluppate nel corso dell’UDA
● Questionario per raccogliere il punto di vista degli alunni.

0. SETTING E AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

Aula si presenta come “aula aumentata” dalla presenza delle tecnologie digitali. Sono a
disposizione la LIM, un PC e la connessione internet, sebbene la versione del Sistema
Operativo del PC e la velocità di connessione non garantiscano un collegamento stabile ad
internet. Il docente incoraggia il gruppo classe ad utilizzare anche i propri dispositivi
tecnologici per la didattica (BYOD)

1. METODOLOGIE E TECNOLOGIE
peer to peer; mini quizzes; reciprocal teaching + Chavruta; cooperative learning; debate;
internet; nearpod per controllo delle schermate; LIM.

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