In Italia, gi verso la fine degli anni 30, si sviluppa la concezione
secondo la quale gli intellettuali devono uscire dalla posizione d'isolamento dalla realt e proporre nuovi contenuti sociali attraverso un linguaggio pi facile, accessibile ad un vasto pubblico. In particolare, dopo la tragica esperienza della seconda guerra mondiale, gli intellettuali avvertono la necessit di farsi interpreti dei problemi e dei bisogni reali del popolo. In Italia, questa tendenza a una letteratura impegnata sfocia nel movimento del Neorealismo, che trova la sua massima affermazione nel decennio dal 1945 al 1955. Il Neorealismo d luogo a una vasta produzione narrativa intesa a rappresentare la realt in modo realistico sia nei suoi aspetti positivi che negativi. A differenza dei veristi per, gli scrittori neorealisti si sentono investiti di una grande responsabilit, quella di contribuire, attraverso limpegno politico e sociale, alla ricostruzione materiale e spirituale della societ contemporanea. I temi pi frequenti nelle opere neorealisti sono quelli legati alla guerra e al dopoguerra: la lotta partigiana, la fame, la miseria, le rivendicazioni degli operai, le lotte e le condizioni dei contadini, la realt della vita nei ceti pi umili. La nuova visione della realt viene espressa attraverso un linguaggio semplice, popolare, che si avvicina al parlato delle singole regioni. Tra i pi significativi scrittori del Neorealismo ricordiamo: Elio Vittoriani, Alberto Moravia, Ignazio Silone, Primo Levi, Renata Vigano e, anche se in modo del tutto personale, Italo Calvino.
Primo Levi
Primo Levi nato a Torino nel 1919, studi chimica all'Universit di
Torino e successivamente decise di unirsi a un gruppo di resistenza ebraica formatosi in seguito all'intervento tedesco nel Nord d'Italia. Catturato e deportato nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, sopravvisse perch impiegato in attivit di laboratorio. Riprese il suo lavoro come chimico industriale nel 1946, ma si ritir nel 1974 per dedicarsi interamente alla scrittura. I profondi strascichi psicologici dell'internamento nel campo di sterminio furono probabilmente la causa del suo suicidio, avvenuto nel 1987. Tra i numerosi libri di Primo Levi ricordiamo: Se questo un uomo, che racconta le condizioni di vita dei deportati di Auschwitz; La tregua, Il sistema periodico, Se non ora, quando?. Fra le altre sue opere si ricordano i racconti di Storie naturali, Vizio di forma e Lilt e altri racconti; le poesie dell'Osteria di Brema e Ad ora incerta; i romanzi La chiave a stella e I sommersi e i salvati; i saggi di Laltrui mestiere (Premio Strega). Dalla Tregua ha tratto un film Francesco Rosi.
Se questo un uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case, Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo un uomo
Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per un pezzo di pane Che muore per un si o per un no. Considerate se questa una donna, Senza capelli e senza nome Senza pi forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana dinverno.
Meditate che questo stato:
Vi comando queste parole. Coricandovi alzandovi; Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi. Commento sulla poesia Se questo un uomo
Primo Levi scrive questa poesia per le generazioni future affinch
non dimentichino gli errori e gli orrori che hanno dovuto subire gli uomini durante le persecuzioni naziste. Egli che stato ridotto a una larva umana, umiliato e offeso, ma che riuscito a sopravvivere alla sua distruzione vuole far sapere agli altri il dramma infinito che hanno vissuto quegli uomini che non erano pi uomini perch la loro dignit veniva distrutta e calpestata e non erano pi degni di questo nome perch il Lager aveva annullato quanto di umano cera in loro. Ci non deve essere dimenticato affinch i giovani possano costruire un mondo, una societ fatta di libert e non di schiavit, di rispetto e non di sopraffazione, di amore e non di odio.