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Primo Levi è stato un autore, chimico e sopravvissuto dell'Olocausto di origine

italiana, nato nel 1919 a Torino e morto nel 1987. La sua vita e le sue opere sono
profondamente intrecciate con la sua esperienza durante e dopo l'Olocausto.

Levi era un ebreo italiano che, nel 1944, fu arrestato dalla milizia fascista
italiana e successivamente deportato ad Auschwitz, il noto campo di concentramento
nazista. Durante la sua prigionia, Levi visse condizioni terribili e assistette
alle atrocità del regime nazista. Tuttavia, riuscì miracolosamente a sopravvivere e
a essere liberato nel 1945, quando l'esercito russo giunse ad Auschwitz.

Dopo il ritorno in Italia, Levi riprese la sua carriera di chimico e iniziò a


scrivere i suoi ricordi e le sue riflessioni sull'Olocausto. La sua opera più
famosa è "Se questo è un uomo", pubblicata nel 1947, in cui racconta in modo crudo
e onesto la sua esperienza nei campi di concentramento nazisti. Il libro è
diventato un classico della letteratura mondiale sull'Olocausto e ha contribuito in
modo significativo alla comprensione dell'orrore e della tragedia vissuta dai
prigionieri dei campi di concentramento.

Levi scrisse anche altri libri sull'Olocausto, come "La tregua" e "I sommersi e i
salvati", così come opere di narrativa, saggi e poesie. La sua scrittura è
caratterizzata da un linguaggio chiaro e preciso, unito a una profonda riflessione
sulla condizione umana e sulla natura del male.

Oltre alla sua carriera letteraria, Levi continuò a lavorare come chimico e fu un
membro attivo della società italiana, impegnandosi in diverse cause sociali e
politiche.

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