2. CONTENUTI
La vita dell’autore
Giuseppe Fenoglio nasce ad Alba nel 1922 in una famiglia di condizioni modeste, in un
contesto abbastanza ostile alla pomposità delle parate fasciste e, frequentando il liceo classico,
ha modo di entrare a contatto con insegnanti ostili al regime che influenzeranno la sua
formazione e il suo orientamento politico. Negli anni liceali ha anche modo di scoprire la sua
passione per le lingue e di affinare la sua competenza linguistico-comunicativa in inglese,
attraverso le traduzioni in cui si cimenta.
Si iscrive alla facoltà di Lettere e filosofia, ma nel 1943 è costretto ad interrompere gli studi
perché, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, si arruola come partigiano nelle formazioni
delle langhe piemontesi.
Finita la guerra, a causa delle ristrettezze economiche, è costretto ad abbandonare gli studi e
trova impiego presso un’azienda vinicola piemontese, pur non sopprimendo mai la vocazione
letteraria. Il primo romanzo viene rifiutato da Elio Vittorini che lavorava con Einaudi, che
sceglie però di accettare alcuni racconti che formeranno poi il testo I ventritre giorni della città
di Alba. La critica non accoglie in modo uniforme il testo, che viene contestato dalla critica
militante e comunista per la poca mitizzazione dei militanti partigiani.
Dopo che anche il romanzo La malora non viene ben accolto da Elio Vittorini, passa a lavorare
per Garzanti e quando esce Primavera di bellezza nasce una contesa legale tra le due case
editrici, conclusa con la vittoria di Einaudi dopo la morte dello scrittore.
Durante gli anni ‘50 lavora poi ad un grande romanzo, che non vedrà la luce, e si ammala prima
di una malattia ai polmoni e poi di cancro e questo ne causerà la morte nel 1963.
La poetica
Post mortem
Dopo la morte dello scrittore, di lui erano stati pubblicati solamente tre romanzi: I ventitre
giorni della città di Alba, La malora e Primavera di Bellezza. Garzanti, dopo la morte, pubblica
Una questione privata e, dopo la battaglia legale tra Garzanti ed Einaudi, quest’ultima riesce a
mettere le mani sugli altri testi inediti.
Il partigiano Johnny
Tra i brani che emergono, il volume più vistoso è quello che racconta della vicenda
autobiografica di un giovane, Johnny, Beppe o Milton, dagli anni liceali fino all’adesione alla
resistenza.
Nel 1968 esce il primo volume dedicato a questo personaggio, ma ne nasce una polemica
perchè la versione sembrava non rispettare la volontà dell’autore. Ne escono altre tre versioni,
di cui l’ultima nel 2015, con il titolo Il libro di Johnny.
I modelli di riferimento
Proprio per l’assenza di una riflessione storico, sociale e politica, i modelli di riferimento non
sono la letteratura della resistenza contemporanea all’autore, bensì le tragedie di Shakespeare
e l’epica classica, letteratura che mette in scena l’uomo e il suo rapporto con il suo destino.
La malora
Il romanzo è ambientato nelle langhe piemontesi e ha come protagonista Agostino, un giovane
contadino che, a causa delle ristrettezze economiche della famiglia, viene mandato a lavorare
come servitore da un mezzadro il quale, per arricchirsi, sfrutta lui e la sua famiglia. Muore il
padre, così il protagonista è costretto ad allontanarsi dal podere per cercare condizioni di vita
migliori; quando ritorna, chiede un aumento di salario che gli viene negato e si innamora di
una donna che però è destinata sposa in un matrimonio combinato. Alla fine del romanzo, dopo
la morte del padre, riesce a tornare come uomo libero e a prendersi cura della madre e del
fratello.
I temi del romanzo sono: la malora, cioè la povertà e l’asprezza della vita dei contadini delle
langhe piemontesi; le langhe piemontesi; il linguaggio povero, la mancanza di parole che non
permette di esprimersi e di cogliere sfumature e possibilità; il lavoro, visto come una prigione
dalla quale è difficile liberarsi; la violenza degli uomini sugli altri uomini.
Il linguaggio utilizzato è il dialetto piemontese, nell’intento di narrare il più realisticamente
possibile la vicenda. La vicenda è narrata in prima persona.
3. OBIETTIVI
4. FASI
5. VERIFICA E VALUTAZIONE
Verifica iniziale delle preconoscenze, diagnostica. Test con domande a risposta chiusa
Valutazione:
1. Formativa di processo: in itinere con griglia di osservazione sistematica
incentrata sugli obiettivi delle competenze chiave;
2. Prova strutturata al termine dell’UDA: basata su domande a risposta aperta per
verificare come l’alunno abbia appreso i contenuti della lezione;
3. Questionario per raccogliere il punto di vista degli alunni.
6. SETTING E AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
Aula si presenta come “aula aumentata” dalla presenza delle tecnologie digitali. Sono a
disposizione la LIM, un PC e la connessione internet, sebbene la versione del Sistema
Operativo del PC e la velocità di connessione non garantiscano un collegamento stabile ad
internet. Il docente incoraggia il gruppo classe ad utilizzare anche i propri dispositivi
tecnologici per la didattica (BYOD)
7. METODOLOGIE E TECNOLOGIE
peer to peer; mini quizzes; retrieval; reciprocal teaching + Chavruta; cooperative learning;
debate; internet; nearpod per controllo delle schermate; LIM.