3. CONTENUTI SIGNIFICATIVI
Il clima ha spesso subito variazioni nella storia geologica della terra. Ci sono stati periodi molto caldi,
durante i quali il clima dell’Europa era simile a quello tropicale, e periodi molto freddi, durante i quali
il clima europeo era simile a quello Artico e le glaciazioni hanno ricoperto quasi interamente le sue
terre. Queste forti variazioni, a volte, erano dovute a cambiamenti naturali della superficie e
dell'atmosfera terrestre.
Oggi viviamo periodo di riscaldamento climatico. Gli scienziati ipotizzano che questo
riscaldamento sia dovuto alle attività umane, in particolare all'unione della concentrazione
nell'atmosfera di anidride carbonica e di altri gas come il metano. Questi sono detti gas serra
perché trattengono più a lungo il calore proveniente dal sole nell'atmosfera: lasciano entrare i raggi
che riscaldano, e poi trattengono l'aria calda rallentando la dispersione calore. L'effetto serra è un
fenomeno naturale dell'atmosfera terrestre, infatti se non ci fossero gas serra il calore del sole non
sarebbe trattenuto e la superficie terrestre sarebbe soggetta a sbalzi termici che impedirebbero la vita
sul pianeta. L'aumento di questi gas è però dannoso perché causa l'innalzamento della temperatura
media. L’anidride carbonica è rilasciata nell’atmosfera dall'uso dei combustibili fossili come:
petrolio, carbone, gas naturale e i loro derivati, con la benzina e gli altri carburanti.
Proprio sulla base delle attività umane e dei gas da essere rilasciate, gli scienziati credono che il clima
continuerà a riscaldarsi, generando conseguenze pericolose per le attività umane e per gli equilibri
ambientali del pianeta.
Quali sono le conseguenze?
Un’atmosfera più calda ha più energia, che intensifica tutti gli eventi atmosferici. Le temperature
maggiori, ad esempio, velocizzano l'evaporazione dell'acqua e la sua ricaduta al suolo, aumentando
il numero dei fenomeni temporaleschi estremi come cicloni, tornado e nubifragi. Ad essi accompagna
l’aumento di alluvioni, frane, inondazioni e altri fenomeni legati al dissesto idrogeologico.
L'innalzamento delle temperature sta causando il progressivo scioglimento dei ghiacciai, le acque dei
quali si mescolano a quelle marine facendo innalzare il livello del mare che causa alluvioni nelle zone
costiere, l'erosione delle coste e la sommersione delle regioni si trovano appena al di sopra del livello
del mare.
I cambiamenti locali possono essere altrettanto marcati e ancora più difficili da prevedere: in certe
regioni il clima può diventare più mite, favorendo le colture; in altre più arido, causando la
desertificazione. Tutti gli equilibri degli ecosistemi vengono alterati, e molte specie viventi,
animali e vegetali, potrebbero non essere in grado di adattarsi a cambiamenti molto rapidi.
Lo stesso vale per le attività umane:
- I sistemi agricoli sono adattati ai diversi climi e il loro cambiamento anche minimo
causare la mancata maturazione, la diffusione di malattie virali insetti gli animali
prima non presenti e la crisi di interi sistemi coltura;
- Lo scioglimento dei ghiacciai può mettere in crisi l'economia legata al turismo
invernale e alle acque di scioglimento usate per l'irrigazione estiva e per le centrali
idroelettriche;
- L'inondazione delle regioni costiere e la desertificazione possono causare migrazioni
forzate per cause ambientali.
La desertificazione dei terreni è però causata anche da altri fattori.
È stata definita dalla United Nations Convention to Combat Desertification (UNCCD) come
“degrado delle terre nelle aree aride, semi-aride e sub umide secche, attribuibile a varie cause, fra le
quali variazioni climatiche e attività umane”. Essa si manifesta con "la diminuzione o la scomparsa
della produttività e complessità biologica o economica delle terre coltivate, sia irrigate che non, delle
praterie, dei pascoli, delle foreste o delle superfici boschive causate dai sistemi di utilizzo della terra,
o da uno o più processi, compresi quelli derivanti dall'attività dell'uomo e dalle sue modalità di
insediamento, tra i quali l'erosione idrica, eolica, ecc; il deterioramento delle proprietà fisiche,
chimiche e biologiche o economiche dei suoli; la perdita protratta nel tempo di vegetazione
naturale”.(UNCCD).
Secondo l’UNEP (The global authority for the environment) dei circa 5miliardi di ettari utilizzati in
agricoltura in aree semi aride o prospicienti ai deserti, ben il 70% circa di questi suoli è già degradato
e gran parte di esso soggetto a desertificazione o a forte rischio di desertificazione
Si definiscono aride, semi-aride, sub-umide e secche le zone in cui la pioggia apporta al bilancio
idrico un contributo inferiore al 65% di quanto potenzialmente sottratto al terreno dall’evaporazione.
Queste zone sono esposte a piogge brevi ma intense che, invece di attenuare gli effetti della mancanza
di precipitazioni, provocano fenomeni erosivi, quindi desertificazione.
La Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Desertificazione si propone di combattere la
desertificazione e la siccità delle zone a rischio, in particolare in Africa.
Oltre 100 Paesi nel mondo, più di 250 milioni di persone, risultano essere affetti da questo
fenomeno in continua espansione, sia per cause antropiche che per cambiamenti climatici in atto.
Le sue origini si rinvengono alla Conferenza di Rio su Ambiente e Sviluppo del 1992.
La convenzione è stata poi adottata il 7 giugno 1994 ed è entrata in vigore il 1996. L’Italia ha
ratificato nel 1997.
Essa rappresenta l’unico strumento giuridicamente vincolante in materia di desertificazione.
4. OBIETTIVI
Conoscenze Abilità Competenze chiave
Competenze di
cittadinanza
La desertificazione Analizzare i processi Comunicazione nella progettare
di cambiamento del madrelingua
mondo
contemporaneo.
Lessico di base della Comprendere i nessi Competenza digitale Comunicare
geografia causa effetto
5. FASI
FASE 0 – introduzione frontale all’argomento + finalità da raggiungere in riferimento alle
competenze europee
FASE 1 – ATTIVAZIONE DELLE CONOSCENZE PREGRESSE (1h)
Peer to peer con test a diagnostico a risposte chiuse per recuperare le conoscenze pregresse.
Attraverso l’uso della LIM, mostrare ai discenti una foto del Partenone e con l’app geacron mostrare
la cartina del mondo nel 479 a.C. Elicitare così le loro conoscenze pregresse.