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Ricerca sull'acqua

Usi, spreco, abusi e ambiente

Ogni giorno usiamo grandi quantità di acqua per molti scopi differenti: usiamo l'acqua per
bere, lavare i piatti, fare la doccia, per tirare lo sciacquone, per preparare la cena e così via.
Ma l'acqua è usata non soltanto per usi domestici: gli esseri umani la usano anche nelle
industrie e nell'agricoltura. Nell'agricoltura l'acqua è usata principalmente per irrigare i
raccolti, ma nelle industrie serve per molti differenti impieghi. Può servire come ingrediente
per la realizzazione di un prodotto, ma può anche costituire una parte dell'intero processo di
produzione. L'acqua può essere usata per raffreddare sostanze nel processo di produzione,
per trasporto e condizionamento di materie prime, per ebollizione o cottura, per il flusso,
come agente per la pulizia e per il trasporto del prodotto per mezzo in imbarcazioni. L’uso
maggiore di acqua è relativo all’agricoltura: si calcola che il 70 per cento dell’acqua
prelevata dal sottosuolo viene impiegata nell’irrigazione. Sarebbe necessario introdurre
tecnologie più moderne che porterebbero ad un uso più razionale delle risorse idriche.
Un altro grave problema è l’inquinamento idrico, causato dall’emissione di sostanze
dannose che possono procurare problemi all’uomo e all’ambiente che lo circonda. Anche il
riscaldamento globale del clima influisce sull’uso dell’acqua perché ha tra le sue
conseguenze l’aumento della siccità. Durante l’inverno non piove più in quantità accettabili
e quindi le falde si abbassano e i contadini sono costretti ad irrigare i campi molto di più
durante l’estate, consumando più acqua. Infine il consumo globale di prodotti aumenta la
richiesta di acqua nelle industrie. La produzione genera grandi quantità di rifiuti che devono
essere smaltiti o riciclati: ciò comporta un ulteriore bisogno d’acqua nei processi di
smaltimento.
Però l’acqua è un bene prezioso, il più prezioso che abbiamo. Lo sappiamo tutti. Eppure
lo spreco d’acqua è ancora un problema decisamente preoccupante in Italia e in gran parte
del mondo, con numeri da capogiro. Una tendenza che deve essere assolutamente invertita,
con la responsabilizzazione dei singoli cittadini, ma soprattutto con l’impegno di Governi e
imprese. In Italia si sprecano 104.000 litri di acqua al secondo. Basta fare un rapido calcolo
per scoprire che si tratta di ben 9 miliardi di litri al giorno. Lo spreco di acqua potabile è
pari al 42% dell’acqua che scorre lungo i 500.000 km di rete di acquedotti. Non occorre
essere esperti del settore per capire che si tratta di numeri preoccupanti. Gran parte delle
persone infatti è portata a pensare che il problema della scarsità d’acqua riguardi soltanto
chi abita nei Paesi in via di sviluppo o dove regna la siccità. Sbagliato. Anche nel nostro
Paese, infatti, sono numerosissime le famiglie costrette a far fronte ad un accesso razionato
all’acqua.
Secondo alcuni recenti studi del CNR il 70% della Sicilia è già a rischio desertificazione,
così come un quinto dell’intero territorio italiano.
In molte aree del mondo la siccità è un problema sempre più pressante. E non riguarda
“soltanto” la carenza di acqua potabile, ma anche l’assenza di servizi igienici. E il futuro
non si preannuncia roseo. Nei prossimi decenni, a causa dei cambiamenti climatici in atto e
per effetto del riscaldamento globale, vivremo fenomeni atmosferici ed ambientali sempre
più violenti, seguiti da lunghi periodi di siccità, con inevitabili conseguenze sull’agricoltura
e sulla disponibilità d’acqua.
Uno di questi fenomeni è l'alluvione. Un’alluvione è l’allagamento temporaneo di aree che
abitualmente non sono coperte d’acqua. L’inondazione di tali aree può essere provocata da
fiumi, torrenti, canali, laghi e, per le zone costiere, dal mare. A seconda delle cause che le
determinano, le alluvioni si possono generalmente suddividere in tre gruppi:
Primo gruppo: alluvioni causate da piogge intense o prolungate o dalla rapida fusione di
neve, ghiaccio/ghiacciai.
Secondo gruppo: alluvioni causate da forti venti. Si possono verificare lungo la costa ed in
corrispondenza dello sbocco dei fiumi in mare.
Terzo gruppo: alluvioni causate da terremoti sottomarini e, meno frequentemente, da
eruzioni di vulcani sottomarini od insulari. I terremoti e le eruzioni sottomarine possono
causare onde giganti – maremoti, che solitamente producono alluvioni nella fascia costiera.
Si possono ulteriormente distinguere attraverso le seguenti tipologie:
Alluvioni fluviali che avvengono in prossimità degli alvei fluviali. Sono le più frequenti e ne
esistono di diverse tipologie.
Alluvioni legate al drenaggio locale od all’innalzamento dei livelli di falda. In questa
tipologia rientrano le alluvioni causate dall’inefficienza del drenaggio locale e quelle
causate dall’innalzamento dei livelli di falda che si sviluppano in aree urbane. Questa
tipologia di alluvioni è principalmente causata dalla cattiva manutenzione, dalla mancanza
di controllo o dalla pessima condizione dei sistemi idraulici in aree urbane. Queste alluvioni
determinano il peggioramento delle normali condizioni di vita ed è causa di perdite
economiche. Oltre che in corrispondenza delle piane alluvionali e dei principali assi di
drenaggio, precipitazioni locali molto intense possono generare alluvioni anche in aree
diverse. Se le condizioni locali non sono sufficienti a sostenere le intense precipitazioni,
grazie all’infiltrazione ed al deflusso superficiale, le acque possono accumularsi e
determinare un’alluvione. Anche l’innalzamento dei livelli di falda può essere fonte di
preoccupazione e può produrre effetti negativi anche in assenza di eventi alluvionali. I piani
interrati delle case sono particolarmente suscettibili agli alti livelli della falda.
Alluvioni legate all’oscillazione dei livelli dei laghi. Questa tipologia di alluvioni interessa,
solitamente, ampie aree pianeggianti in prossimità delle coste lacustri ed ha una persistenza
prolungata nel tempo. I cambiamenti climatici influiscono sulla frequenza e sull’estensione
di questa tipologia di alluvioni, poiché il ciclo idrologico viene interrotto. Il livello dei laghi
può avere fluttuazioni di breve termine, stagionali, o di lungo termine, di mesi od anni.
Precipitazioni intense, stagionali, possono determinare l’innalzamento del livello dei laghi
in brevissimo tempo, mentre la fusione del manto nevoso può incrementare il deflusso dalle
sorgenti. Le fluttuazioni di lungo termine sono un fenomeno meno conosciuto, ma che può
determinare alti livelli d’acqua e relativi problemi di alluvionamento che possono permanere
per anni o addirittura per decenni.
Alluvioni (Inondazioni) costiere che, in combinazione con altre tipologie di alluvioni (in
particolare quelle fluviali), possono produrre enormi perdite. Il termine “alluvione
devastante” viene usato per indicare tutte le tipologie sopra indicate, in grado di produrre
enormi perdite in vite umane ed economiche.
Concludo col ripetere che l'acqua è un bene preziosissimo che i grandi poteri stanno
deturpando e distruggendo a sfavore di tutti il resto dell'umanità che non ha molte risorse in
autonomia per fronteggiare tali perdite!

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