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L'inquinamento è un cambiamento dell'ambiente che può essere provocato da cause

naturali come ad esempio un incendio, oppure dovute dall'uomo. Quest'ultima causa è


quella principalmente responsabile e le maggiori cause sono industrie, veicoli, impianti per
incenerimento dei rifiuti e energia domestica. L'inquinamento atmosferico provoca danni alla
salute degli esseri viventi, ma anche l'erosione e l'annerimento dei monumenti artistici e
storici, infatti l'inquinamento provoca piogge acide che danneggiano anche coltivazioni,
foreste e la vita di molte specie di pesci. L'aumento delle sostanze inquinanti provoca il
surriscaldamento climatico, portando quindi all'effetto serra e al buco dell'ozono. L'effetto
serra è una cosa naturale da sempre esistita che permette al clima di essere mite, senza la
terra sarebbe molto più fredda, ultimamente però il progredire dell'industrializzazione ha
aumentato la presenza dei gas serra in modo esagerato portando ad un innalzamento della
temperatura eccessivo. 
Intorno al atmosfera terrestre c'è uno strato di ozono che funge da protezione dalle
radiazioni ultraviolette provenienti dal sole, negli ultimi decenni però l'ozonosfera ha
cominciato a diventare più sottile aumentando il numero di raggi uv che giungono la terra
portando conseguenze negative per l'ambiente e per l'uomo, facendo aumentare i casi di
cancro alla pelle e i danni alla vista.
Anche le acque sono estremamente inquinate a causa delle scariche industriali agricole e
urbane che riversano nelle acque prodotti chimici, e a causa dell'eliminazione di rifiuti da
parte delle imbarcazioni. L'inquinamento del suolo è dovuto dall' accumulo di rifiuti urbani e
dall'uso dei fertilizzanti e pesticidi in agricoltura che sono portatori di malattie e provocano,
inoltre, la diminuzione di uccelli predatori che si nutrono di sostanze tossiche provenienti da
questi pesticidi divenendo poi sterili, se non morti.

Il riscaldamento globale emerge dall' incremento di temperatura media atmosferica e


oceanica ed è notabile tramite i fenomeni atmosferici come lo scioglimento dei ghiacciai,
l'innalzamento del livello medio degli oceani, alluvioni e siccità. Gli ultimi 50 anni sono stati
più caldi della storia e questa crisi climatica è causata da attività umane, in particolare
l'aumento dei gas serra emessi nell'atmosfera. Difatti, a causa dello sviluppo industriale, gli
ultimi 30 anni sono stati più inquinanti dei 200 anni passati e l'aumento di temperatura
globale continua ad accrescere di quasi 0,2° Celsius per decennio. Il settore più inquinante è
quello che riguarda le forme di energia, ad esempio elettricità per illuminazione,
elettrodomestici e riscaldamento in edifici residenziali o commerciali. Secondo
l'Organizzazione Mondiale della Sanità l'inquinamento atmosferico è responsabile di 7
milioni di decessi ogni anno. L'energia globale continua a essere basata sui combustibili
fossili che producono il 75% delle emissioni globali invece l'uso di fonti rinnovabili e del 11%
tuttavia si prevede il loro aumento.

Al momento animali come orsi polari, pinguini, balene franche, leopardi delle nevi etc..
soffrono come non mai gli effetti dei cambiamenti climatici e se non si fa nulla per impedirlo
presto finiranno col estinguersi. Come simbolo, per così dire, del riscaldamento climatico
viene comunemente preso in causa l'orso polare che con la continua riduzione dei ghiacci
marini e hanno difficoltà a sopravvivere, così come in Antartide i pinguini potrebbero
scomparire se le temperature cresceranno fino a 2° C.

Le scarse risorse energetiche sono risorse con una disponibilità limitata che è stata sfruttata
eccessivamente anticipando l'esaurimento definitivo, e quindi l'estinzione, di questa risorsa.
Le risorse si dividono in rinnovabili e non rinnovabili. Per quanto riguarda quelle rinnovabili
basterebbe diminuire lo sfruttamento per aumentarne di conseguenza la disponibilità. Le
risorse non rinnovabili, come i combustibili fossili (petrolio,gas,carbone…), sono destinate ad
esaurirsi.

L' abbattimento degli alberi aumenta il rischio di frane, desertificazione dei territori secchi e
alluvioni e anche solo la distruzione di un piccolo bosco potrebbe modificare l'equilibrio
naturale. La loro distruzione graverebbe anche sull'effetto serra, poiché le piante
contribuiscono a ridurre l'anidride carbonica nell'aria attraverso la fotosintesi clorofilliana. Le
foreste sono anche l'habitat naturale di milioni di esseri viventi e la loro distruzione
causerebbe l'estinzione di numerose specie animali e vegetali diminuendo così la
biodiversità. Se l'amazzonia scomparisse si rischierebbe di perdere quasi il 20% di risorse
d'acqua e il 10% della biodiversità mondiale. Inoltre essa consuma grandi quantità di
anidride carbonica generando ossigeno, per questo viene denominato polmone terrestre.
L'eccessivo taglio di alberi è principalmente causato dalla urbanizzazione e dalla necessità
di spazi per agricoltura che sfruttano il terreno per mettere su piantagioni che vengono in
parte usate per nutrire bovini da allevamento, difatti la riduzione del consumo di carne
aiuterebbe a diminuire la deforestazione.

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