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SCHEMA PRESENTAZIONE

SLIDE1: l'argomento che ho trattato è....


prendendo in considerazione biomi peculiari delle nostre latitudini
SLIDE2 : Definizione completa di bioma

I biomi sono distribuiti in tutti i continenti come illustrato in questa


cartina nella quale sono visibili tutti i biomi terrestri...SLIDE 3

SLIDE 4 negli ultimi decenni, il cambiamento climatico globale ha


avuto grande impatto su tutti i biomi del mondo provocando diversi
fenomeni i cui effetti sono significativamente evidenti.
• frane e inondazioni
• siccità e incendi
• eventi meteorologici estremi ( nubifragi, tornado e
uragani).
• scioglimento dei ghiacciai
In particolare gli ecosistemi che, alle nostre latitudini, hanno mostrato
diverse fragilità sono EC. Mediterraneo (il 16,6% del territorio è
classificato a maggior pericolosità) e Alpino (in particolare la tundra
alpina) SLIDE5
la quale è un contesto particolarmente a rischio
perché si sta riscaldando più rapidamente di
qualsiasi altro bioma sulla Terra. Questo fenomeno
può a sua volta generare ulteriori effetti dannosi
sul clima, in quanto più del 50% del carbonio
ipogeo è contenuto nei suoli permafrost della
tundra, con attese che parlano di un massiccio
rilascio di CO2 in atmosfera entro il prossimo
secolo.
SLIDE 6
Punto 1: L'ambiente alpino , in Italia, ha subito dal 1850 ad oggi un
incremento di temperatura di 2° C, con incremento di 1,2° C negli
ultimi 30 anni che ha causato...( leggere slide)
Riduzione di 1/3 della superficie e di ½ della massa,questo si
accompagna all'instabilità delle morene , dei costoni rocciosi che
qualificano i ghiacciai( fenomeno del frost cracking, l'acqua si infiltra
nelle rocce e si gela provocandone la rottura) con aumento delle colate
detritiche che creano disponibilità di materiale sciolto e fanno si che
esso sia trasportato a valle dalle acque di fusione, dai fiumi e dalle
precipitazioni, creando potenziali e reali pericoli.
previsione aumento di temperature da 1 a 3 °nelle prossime decadi.

Punto 2: il dinamismo della vegetazione ,consiste nella migrazione


verticale verso l'alto di specie tipiche di piani altitudinali più bassi,
ovvero specie pù termofile, che si diffondono a scapito delle
specialiste di climi freddi.

-previsione nel corso di questo secolo di un aumento della


temperatura di 2-4 ° che spingerebbe la vegetazione alpina di 300-
600 metri più in alto, per alcune specie botaniche come la Androsace
alpina (specie endemica nivale della dorsale alpina , camefita
pulvinata: Piante poco sviluppate in altezza a forma tondeggiante con portamento a cuscinetto ), non
c'è spazio in verticale!!MOLTO MINACCIATA

Il monitoraggio ambiente alpino mondiale è attuato dalla rete


internazionale di ricerca GLORIA, attivata nel 2001 e si occupa dello
studio dei cambiamenti climatici degli ecosistemi di alta montagna in
100 regioni di 6 continenti). In Italia ho preso in considerazione il
monitoraggio, durato un decennio circa, di 2 regioni target, nelle quali
sono state messe sotto osservazione
4 cime , 2 in ogni regione e la vegetazione controllata dal limite del
bosco al piano nivale, queste regioni sono:

• Dolomiti ( Latemar e gruppo Sella): il periodo del monitoraggio


va dal 2001-2009, dove si sono censite 9 specie in più
• Gruppo di Tessa.( Val Venosta e Senales) dal 2003 al 2011,
contate 10 specie in più
nelle regioni montuose, dove le temperature non sono
cambiate( Norvegia meridionale) il dinamismo vegetazionale è
inesistente o non particolarmente rilevante.

stratificazione montagna: Piano subalpino 1800- 2100 zona


boschiva e pascolo
piano alpino superiore2400-2900
inferiore 2100- 2300
piano subnivale 2900- 3100
piano nivale > 3100 ghiacciaio

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