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Diritto Commerciale 2 - SS 2014 1

(24.02.2014)

Cosa sono le SPA quotate?


(cfr. 2325 bis c.c. “Società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio”) Sono società che
hanno azioni rilevanti: le azioni circolano in maniera rilevante ma non sono quotate nel mercato
regolamentato. Esse hanno la forma di una organizzazione che prevede lo scambio e la
negoziazione delle azioni secondo le norme previste della legge.
Tutte le norme della SPA sono imperative.

La Borsa nasce con l’obiettivo di favorire lo scambio delle azioni (siamo nel 1600 - 1700). Si
trattava di un mercato libero. La Borsa nasce come una sorta di fiera dove avviene lo scambio di
azioni (p.e. La compagnia delle Indie). La più importante Borsa nella seconda metà dell‘800 in
Italia era quella di Milano. Nel 1913 il legislatore definisce il diritto delle borse e regolamenta:

(1) riconoscimento di una autorità --> la Camera di Commercio per regolamentare


localmente le Borse

(2) Potevano entrare in Borsa solo intermediari riconosciuti (ovvero agenti di cambio,
questa figura oggi è sparita)

(3) La Borsa è controllata / regolamentata dal Ministero del Tesoro

Oggi le Borse si chiamano “Mercati regolamentati” perché è il TUF a regolamentarle.


La quotazione è una sollecitazione continua al pubblico risparmio, il quale deve sapere valutare e
riconoscere il rischio.

Le banche popolari sono società cooperative e alcune sono quotate mentre altre no (ma solo con
azioni diffuse al pubblico). Nel primo caso il prezzo delle azioni è fissato dal mercato e il prezzo
cambia sempre. Se invece le società non sono quotate ma hanno l’azionariato diffuso, il valore della
azioni è stabilito dalla società stessa. Inoltre nel secondo caso è possibile vendere solo se ci sono
acquirenti, nell’altro caso è possibile subito la liquidazione.

La CONSOB ha poteri di controllo e di regolamento della società e dei mercati. Essa è una società
pubblica e indipendente e ha un potere regolamentare molto forte. Fu istituita nel 1974 con una
legge in parte abrogata dal TUF. La sede è a Roma, mentre a Milano c’è la sede secondaria. La
CONSOB ha personalità di diritto pubblico ma è una autorità indipendente (con questo termine si
intendono autorità di controllo e supervisione. L’obiettivo è di regolamentare con disposizioni
alcuni segmenti economici; si tutela l’efficacia delle legge senza ricorrere ogni volta al giudice,
dunque il regolatore funge anche da arbitro. La autorità è indipendente perché pur essendo inserito
nell’apparato dello stato non è sottoposto a potere esecutivo e legislativo, non c’è dunque nessun
ruolo di subordinazione. Non a caso è Presidente delle Repubblica a porre la firma alla nomina dei
membri della commissione della CONSOB.
Quali sono le funzioni della CONSOB? Il TUF tratta i poteri della CONSOB a macchia di leopardo.
La parte IV del TUF con titolo “disciplina degli emittenti” inizia con l’art. 91, rubrica “poteri della
CONSOB”. La CONSOB si occupa della tutela degli investitori attuali e futuri (non parla di
azionisti e questo ci mostra che il legislatore ha una visone di mercato), oltre che alla trasparenza di
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mercato nel controllo societario (mi interessa chi controlla la società e come lo fa) e del mercato dei
capitali. Oltre all’art. 91, ci sono altre norme rilevanti come gli artt. 114 e 115 e questi attengono
alla informazione societaria. L’art. 114 si intitola “comunicazione al pubblico”. Il legislatore
prevede la comunicazione senza indugio alla CONSOB di informazioni privilegiate, per favore la
comunicazione e l’informazione al pubblico. La CONSOB può anche prevedere direttamente la
diffusione delle informazioni a spese dell’emittente, lì dove questo con le comunica direttamente. E’
un reato la tracimazione volontaria di informazioni. Art. 115 “informazioni alla CONSOB”. La
CONSOB ha anche funzioni ispettive per l’ottenimento di informazioni per il raggiungimento degli
obiettivi previsti dall’art. 91 del TUF (dunque che gli investitori siano informati sulla gestione).
Le Banche quotate sono sottoposte alla vigilanza informativa della CONSOB ma anche alla
vigilanza prudenziale della Banca d’Italia, il cui fine è la stabilità delle banche. Talvolta per
garantire questa stabilità si devono omettere delle informazioni e questo va contro la trasparenza
della CONSOB.
La CONSOB ha poteri sanzionatori e di controllo nei confronti delle società di revisori dei conti e
dei singoli soggetti revisori dei conti.
La CONSOB è una autorità italiana, ma ci sono altre autorità simili negli altri paesi. La prima fu
istituita negli USA e chiamata SEC “Security Exchange Committee”. Anche in Europa gli Stati
hanno le loro autorità di controllo. La ESMA è quella europea.

(3 marzo 2014)

Art. 120 TUF: il legislatore si occupa della trasparenza degli assetti proprietari - al legislatore
importano gli assetti, se questo danno diritto di voto. Infatti il 2° comma prevede la comunicazione
alla società e alla CONSOB, quando la partecipazione supera il 2%. Talvolta la soglia del 2% non è
sufficiente per garantire sufficiente trasparenza e la CONSOB può prevedere percentuali inferiori se
si tratta di un azionariato particolarmente diffuso (in Italia però sono poco diffuse, ma un esempio
sono le banche popolari cooperative: in questi casi i voti si esprimo per “testa”. In Italia vere e
proprie public companies non ci sono). Quando il proprietario arriva al 30% delle azioni, deve
venderle. La CONSOB deve avere l’evoluzione degli assetti societari sempre sotto controllo e
monitorati.
Art. 118 prevede criteri di calcolo delle azioni e quindi alla loro comunicazione e vendita. Il
debitore ha ceduto al creditore pignoratizio delle azioni, quest’ultimo (come l’usufruttuario) ha
diritto di voto e deve comunicarlo alla CONSOB.

Cosa si intende con “partecipazione potenziale”?


Art. 116 decies dà delle definizioni alla lettera d) : io non sono ancora azionista, ma ho il diritto a
divenire acquirente. Questa situazione è da comunicare alla CONSOB.
Art. 2237 c.c. Tratta la sanzione per omessa comunicazione: non è possibile votare nelle assemblee.
In caso di voto nelle delibere, queste possono essere impugnate dalla CONSOB. Il suo voto deve
essere stato tuttavia rilevante.
Art. 121 “disciplina delle partecipazioni reciproche”. Due società hanno reciprocamente azioni al
2%. Le partecipazioni che eccedono, non danno diritto di voto e sono da alienare. Il legislatore non
si preoccupa solo della trasparenza, ma anche della “contenibilità” delle SPA. Ci sono tuttavia casi
dove le partecipazioni reciproche sono utili per la società. Il limite è però del 5% ed è necessaria
l’approvazione della assemblea dei soci. Nell’OPA, i limiti sopraindicati vengono meno.
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(5 marzo 2014)

Cosa sono i patti parasociali?


I patti parasociali sono una esigenza di trasparenza degli assetti della proprietà di una società
quotata. Il nostro sistema ha pochi capitalisti (nel senso che hanno capitale da investire). I patti
servono per controllare meglio la società. La UniCredit ha soci rilevanti tra il 3 e il 5%, dove il
capitale è molto frazionato. Con il 20-25%, seppur in 6-7 azionisti, [i proprietari] hanno un ruolo
decisivo in assemblea. E’ un modo efficace per usare al meglio il proprio voto. Questa tendenza era
di natura latina, ma non anglosassone. Questa spiega perché il legislatore del 1998 del TUF (ovvero
prima ancora della contemplazione dei patti parasociali nel c.c.) definisce in termini di durata e
pubblicità i patti parasociali.
Guido Rossi però definiva come illecite le pratiche parasociali, in quanto limitava la libertà delle
azioni. Inoltre i voti non potevano essere espressi liberamente. In generale erano contrarie all’ordine
pubblico, in quanto gli amministratori devono essere autonomi. Guido Rossi poi ritorna su i suoi
passi relativamente alla illiceità dei patti, perché pratica assai diffusa. Dunque è dell’opinione che
essi vengano dichiarati (ovvero in quale società, chi le compone e quali sono le tematiche) e siano
di durata limitata.
La funzione dei patti sono molteplici: p.e. Ci sono patti di durata triennale dove si trovano diversi
argomenti quasi creando uno statuto quasi parallelo. Ci sono anche patti parasociali della durata
anche di qualche ora.
Nel momento in cui il patto è lecito ma viene inosservato, c’è diritto al risarcimento del danno. Se
illecito ovviamente non comporta nessun risarcimento.
Tema dei patti sono opinione di put1 e di call2 . La ratio dei patti può essere la più svariata, ma
indipendentemente da ciò deve essere comunicata.
Poi abbiamo patti-non-patti, in quanto non c’è alcun contratto dal quale sorgono obbligazioni
lecite. Un esempio sono i patti d’onore, dai quali sorge una sanzione di credibilità e patti di
consultazione, dove gli aderenti hanno obbligo di ascoltarsi. Una OPA deve essere lanciata, quando
si detengono più del 30% delle azioni. Le OPA di concerto è frutto di patti sociali.
L’artt. 122 e 123 (del TUF?) trattano i patti e stabiliscono che i patti non pubblicizzati sono nulli.
Può capitare, però, che il soggetti incaricato, non provveda alla pubblicità: secondo l’art. 2043
(c.c.?) coloro che hanno confidato nell’adempimento del soggetto, hanno diritto ad un risarcimento.
La pubblicità deve avvenire anche per i patti di consultazione.
L’art. 120 stabilisce che per gli accordi che prevedono partecipazioni inferiori al 2%, la
comunicazione non è necessaria.

(10.03.2014)

Codice di autodisciplina
Nelle SPA complesse, i processi di organizzazione e funzionamento sono molto importanti. La
Corporate Governance definisce come deve avvenire l’organizzazione e il funzionamento in una
SPA e una buona corporate governance è indice di affidabilità.
Nel codice di autodisciplina si tratta delle remunerazioni e questo è legato alla corporate
governance. Il codice è emanato da Borse Italiane e la prima edizione è risalente al 1006. Attraverso
esso si vogliono dare delle regole ulteriori alle norme del legislatore e lo stesso legislatore prevede
che le SPA aderiscano a un codice di comportamento, quindi bisogna aderire indirettamente al

1 acquisto

2 vendita
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codice di autodisciplina, in caso contrario bisogna motivare la scelta. Le sanzioni sono di natura
reputativa e dunque in assenza di un codice, la società stessa risulta essere inaffidabile: il mercato
agisce non comprando o vendendo azioni. Dunque sanzioni reputazioni possono avere un ruolo
molto importante influendo sul comportamento del mercato.
Gli articoli di autodisciplina sono 10, ma molto densi!
L’art. 1 ha una rubrica significativa: tratta il ruolo del consiglio di amministrazione, trattando com
maggiore profondità un aspetto del codice civile. Il codice di autodisciplina regola la cadenza delle
sue riunioni: l’obiettivo del consiglio è la creazione (delle azioni) della società con un orizzonte di
medio / lungo termine. La prospettiva è quella di dare / affidare delle prospettive agli
amministratori.
I precetti operativi sono l’utilizzo di piani strategici programmatori (ovvero l’individuazione degli
obiettivi) e di rilevamento dei rischi. Fin dove spingere il rischio? E’ il consiglio di amministrazione
a determinare questo limite e lo fa tramite il comitato di rilevamento. L’art. 123 c.c. è dunque
integrato dal codice di autodisciplina. Inoltre il mercato deve sapere se degli amministratori
lavorano nelle stesse qualità anche in altre società, questo è necessario per informare sulla eventuale
possibilità di conflitti di interesse e capire se davvero riescono a dedicare il tempo necessario
all’amministrazione delle società in cui opera. Questo punto è importante quando si tratta di
“responsabilità”: ovvero se l’operato dell’amministratore è stato influenzato dalla sua distrazione
(perché opera in più società) o dovuto a un chiaro conflitto di interessi. In generale gli artt. 1), 2), 3)
e 4) sono molto importanti.
Art. 10) tratta i sistemi di amministrazione alternativo e monistico (anche se in realtà non esiste un
sistema di sorveglianza monistico).

(13.03.2014)

Il TU prevede norme integrative al c.c favorendo la partecipazione dei soci all’assemblea e norme
che prevedono maggiore semplicità alla partecipazione delle assemblee.

La disciplina si articola in
* formalità
* Possibilità dei soci di intervenire sulla convocazione (dal art. 125 bis al 127 ter)

La assemblea è convocata su internet entro 30 giorni dalla data prestabilita. Nel c.c erano invece
previsti 15 giorni della data prestabilita e della pubblicità che deve avere luogo su quotidiano
(previsto dalla CONSOB). In alcuni casi i trenta giorni sono diluiti in 40 quando però si tratta di
voto di liste e nomina di organi. Il legislatore vuole ampliare i diritti dei soci, soprattutto sul
versante della informazione. Il legislatore prevede la convocazione di 21 giorni per temi urgenti (p.e
la riduzione del capitale). Nel c.c l’avviso di convocazione non è molto trattato, e nelle SPA
l’avviso di convocazione è molto complesso. Nei giornali nazionali maggiormente diffusi avviene
la pubblicità legale (data / luogo / ora / diritto di integrare l’ordine del giorno / procedura di
esercitazione dei voti per delega / procedure di voto). Emerge che l’avviso di convocazione deve
informare l’azionista (e non sia l’azionista a doversi informare, così come accade nelle società
chiuse).
Solo chi è socio può votare. Nelle società chiuse è il Presidente che si accerta che il socio sia
davvero tale. Nelle SpA aperte questo procedimento richiederebbe troppo tempo, quindi non è
previsto con queste modalità.
L’avviso di convocazione è, come abbiamo già detto, procedurale + formale (determina la modalità
di convocazione e la votazione) e informativa + sostanziale (che va oltre la mera convocazione e ha
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una finalità informativa, sia per gli attuali azionisti e investitori che per i potenziali tali, chiarendo
loro quali sono i temi e i documenti trattati e valutare dunque se acquistare o vendere le azioni.

Art. 125-ter tratta le materie dell’ordine del giorno e questi devono essere frutto di relazione.
L’ordine del giorno è costituito da materie e per ogni materia bisogna indicare i contenuti e le
proposte. La riunione dell’Assemblea dei Soci può anche essere richiesta dalla minoranza, i quali si
dovranno occupare dell’ordine del giorno e redigere una relazione che sarà valutata dall’organo di
amministrazione. L’assemblea non è momento di ponderazione, ciò avviene tramite le relazioni, ma
nelle assemblee vengono prese le decisioni.

L’Art. 126-bis tratta integrazione dell’ordine del giorno. I soci, che assieme rappresentano 1/40 del
capitale sociale possono chiedere l’integrazione delle materie da trattare anche 10 giorni prima della
convocazione. Loro possono chiedere una integrazione dell’ordine del giorno e / o scrivere relazioni
(che rappresentano nuove ipotesi di delibera e dunque non solo dell’ordine del giorno).
Gli amministratori però, con giustificazione, possono non accettare la modifica dell’ordine del
giorno. I soci che non sono soddisfatti del rifiuto degli amministratori possono rivolgersi alla
CONSOB.
Nelle SpA quotate è consentito il voto per corrispondenza o per vie telematiche / elettroniche. Il
voto a distanza significa una partecipazione integrale dell’assemblea (p.e. Tramite grandi schermi e
sistemi tipo Skype) oppure la semplice partecipazione al voto. La seconda opzione è quella più
utilizzate nelle SpA quotate. Nelle società cooperative quotate (ovvero le banche popolari) il
legislatore prevede un quorum deliberativo diverso: il quorum è generalmente contato con le
“teste”.

L’art. 127-ter prevede la possibilità di porre domande all’ordine del giorno e al più tardi alla
convocazione queste domande devono trovare risposta dall’amministratore. Il diritto di porre
domande significa che le domande devono essere rese pubbliche in una apposita sezione del sito.
L’assemblea inizia con la convocazione e termina con la delibera e nel mentre può intervenire la
CONSOB (p.e. Quando l’avviso di convocazione è poco chiaro).

(20.03.14)

Art. 147-ter TU: La gestione della impresa spetta alla amministrazione. E’ infatti nel consiglio di
amministrazione che si decidono le cose importanti. Il consiglio è nominato secondo il metodo
“voto di lista”, ci deve essere la rappresentanza di genere (cd. Quote rosa), ci deve essere anche una
rappresentanza di minoranza (la 2° lista votata). Lo statuto prevede che gli amministratori siano
eletti secondo liste. Nelle SpA quotate le liste devono essere presentate preventivamente, ovvero
prima che si procede a votazione. Per presentare la lista è necessario un quorum di capitale (questo
per evitare confusioni dovute alla possibilità che ogni azionista, indipendentemente dal numero di
partecipazioni, possa proporre liste. La CONSOB determina il quorum di capitale.

Art. 144-quater: le quote vanno correlate alla capitalizzazione di capitale. Il flottante è la quota di
azioni “mobili”, p.e. In un determinato trimestre si rileva la quotazione media.
La CONSOB dà la possibilità do rivedere i quorum di presentazione delle liste, tuttavia il quorum
può essere solo diminuito, ma non alzato. Anche il Consiglio di Amministrazione può proporre una
lista. Le liste devono essere presentate entro 25 giorni prima della convocazione e 21 giorni prima
deve avvenire la convocazione (p.e. Tramite il sito internet).
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1/3 degli amministratori eletti deve essere rappresentante del genere meno eletto (la famosa quota
rosa), anzi, già le liste devono contenere 1/3 di quote rosa e in caso contrario la lista può essere
esclusa. Infatti se venisse approvata si andrebbe incontro a delle sanzioni da parte della CONSOB.
La società deve preporre un sindacato che si occupi della validità delle liste.
ATTENZIONE: la lista di minoranza non deve essere collegata alla lista mi maggioranza. E’ la
CONSOB che stabilisce quali sono i collegamenti tra le liste: rapporti di parentela / di controllo /
adesione ad un medesimo patto sociale, ecc. Il collegamento fra liste comporta che una o più liste
vengano escluse.
Gli amministratori di minoranza devono servire da “cani da guardia” per controllare la
maggioranza, ma ha anche un ruolo dialettico. Questo può portare anche ad un abuso di minoranza,
non preoccupandosi dell’interesse della società a lungo termine, cercando quindi di avvalorare al
massimo le proprie azioni per poi vendere di lì a poco.
Nel sistema dualistico il Consiglio di Sorveglianza ha il compito di supervisione ed è formato solo
dalle minoranze, dunque il Consiglio di Gestione è “immune” dalla minoranza. Per questo, sotto
questo aspetto, il sistema dualistico è da preferire a quello monistico.

(24.03.14)

Gli amministratori indipendenti L’indipendenza significa avere una autonomia di giudizio tale,
da non esserci conflitti di interesse. Con la mancanza di indipendenza vi sono delle conseguenze
giuridiche. Alcuni comitati devono avere degli amministratori indipendenti, così come prevede il
codice di autodisciplina.

Art. 191 bis: Le parti correlate sono soggetti che detengono partecipazioni di società controllanti /
controllate (la joint venture è un contratto tra società) e possono esercitare una influenza notevole
all’interno della società. La CONSOB vuole che sia un regolamento per assicurare le opzioni con
parti correlate. Importante a riguardo è il ruolo del Comitato di Parti Correlate, formato da
amministratori indipendenti, i quali si pronunciano sulla importanza / utilità economica di una
azione che le viene presentata; dovranno dare dunque una valutazione.
L’interlocking directorate è il divieto di ricoprire la medesima carica di amministratore o di
controllare in due società concorrenti (questo vale nelle società bancarie, assicurative e finanziarie).

(26.03.2014)

E’ l’organo amministrativo a convocare l’assemblea.


La lista è presentata dagli azionisti. Esistono cause di ineleggibilità per gli amministratori e devono
avere i requisiti previsti dalla legge (e eventualmente anche altri requisiti particolari presenti nel
cv).
Le azioni oggi sono dematerializzate, quindi chi intende presentare una lista, deve presentare anche
l’attestazione dell’intermediario che attiene le azioni dematerializzate (non esiste un titolo cartaceo
e tantomeno è possibile comprare azioni direttamente dalla società, ma è necessario farlo da un
intermediario, il quale è generalmente una banca). Le azioni devono essere di un numero minimo
necessario al fine di presentare la lista. Gli intermediari hanno un registro elettronico relativamente
alla compravendita delle azioni.
Nelle SpA chiuse, invece, si vendono le azioni nominative iscritte nei libri soci; questo non avviene
nelle società quotate, in quanto le azioni sono demateriallizzate.
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Le liste devono contenere anche la quota minima del genere meno rappresentato. Un
amministratore entra in carica con l’accettazione della sua nomina (è un rapporto giuridico di
mandato).
L’art 136 sexies (?) del TUF disciplina che il consiglio degli azionisti possa avere un quadro di
coloro che risultano azionisti tramite un sistema telematico, questa lista non può essere resa nota a
partire dal 7° giorno antecedente la riunione (record date). Ne deriva che è legittimato a votare
anche colui che ha venduto le azioni, dopo che l’intermediario ha presentato la lista.

(27.03.2014)

I sindaci delle società quotate non possono avere più di un certo tot di incarichi finanziari. In Italia è
diffuso il fenomeno i soggetti che prendono troppi incarichi contemporaneamente non potendo
offrire una buona operatività. Il cumulo degli incarichi è una c.d. Bad Practice. La CONSOB ha il
compito di stabilire il limite e questo limite lo troviamo nel Regolamento Emittenti all’art. 144
duodecies. La CONSOB stabilisce che non tutti gli incarichi sono uguali (p.e. quelle di interesse
pubblico sono di grande rilevanza, in quanto sono importanti sono solo per i soci ma anche per il
pubblico. Idem per le grande aziende (la dimensione viene calcolata secondo il numero dei
dipendenti e il giro di affari). Dunque secondo la natura degli incarichi vengono stabiliti il numero
massimo di ruoli da ricoprire. Questa norma è tipica / specifica per gli Organi di Controllo. Nelle
banche, il collegio sindacale deve comunicare le irregolarità alle Banca d’Italia.
Nel 1974 nasce la CONSOB e in questi 40 anni c’è stata una metamorfosi che sotto alcuni aspetti si
avvicina alla Banca d’Italia, operando della vigilanza prudenziale.
Art. 152 TUF (denuncia al tribunale): La CONSOB ha qualche sospetto di irregolarità (nel suo
compito di vigilanza) può denunziare al tribunale.
L’art. 150 e 151 prevedono degli obblighi di comunicare e sanciscono il potere degli amministratori
e i doveri dei sindaci.
Il consiglio di sorveglianza ha una doppia natura:
A) organo di controllo
B) (laddove lo statuto lo prevede) potere di supervisione strategica, ovvero di alta amministrazione

(31.03.2014)

Ogni emittente deve avere un Organo di Gestione interno volto a consentire il monitoraggio dei
principali rischi. I rischi operativi sono rischi di natura generale legate alla operatività della azienda.
Art. 7 prevede che il sistema di organo interno individui un amministratore (in genere quello
delegato). Il Comitato di Controllo dei Rischi è composto da soggetti indipendenti ed è un organo
obbligatorio secondo il Codice di Autodisciplina. Questo organo ha solo funzioni di controllo e non
di gestione.
D.L. 231 tratta la responsabilità della persona giuridica di un atto compiuto da un esponente
nell’interesse della persona giuridica stessa. Più in generale tratta la responsabilità amministrativa
dell’Ente da un atto compiuto da un suo dipendente a vantaggio dell’Ente. La società risponde a
titolo di sanzione (di tipo amministrativo od operativo (non può più operare in un determinato
settore)). La società può sottrarsi a questo tipo di responsabilità se si procura modelli organizzativi
idonei a prevenire questi reati, allora non ne risponde. Chi stabilisce l’adeguatezza del modello? E’
l’Organismo di Vigilanza che deve valutare l’adeguatezza.

(03.04.14)
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La revisione legale dei conti è obbligatoria? Dipende. Per alcune categorie di società la revisione è
obbligatoria per altre volontarie, affidando la revisione al collegio sindacale. Il Decreto 216 / 1974
introduce per la prima volta il controllo del bilancio ad un organo esterno. Prima il controllo del
bilancio era affidato al collegio sindacale.
Dopo il 1975 l’istituto di revisione contabile si è diffusa sempre di più, penetrando anche a livello
di ordinamento. Il decreto 39 / 2010 sistema tutta la materia della revisione legale dei conti: si tratta
di un decreto di attivazione d una direttiva europea. Una parte delle norme del Testo Unico sono
state sostituite dal decreto; ovvero le norme artt. 155 - 165 septies contengono dei “buchi” dovuti
all’attivazione del decreto! Il servizio fornito dalla società di revisione deve essere conforme al
compito che le è stato delineato dal legislatore e il corrispettivo è sinonimo di adeguatezza del
servizio. La società di revisione opera secondo i principi di revisione “classica”, elaborata dalla
pressi e recepita in materia legislativa. E’ l’assemblea dei soci che conferisce l’incarico alla società,
mentre è il collegio sindacale che promuove una determinata società di revisione alla assemblea
stessa. L’incarico ha durata di tre esercizi. La società di revisione esprime un giudizio, tramite una
relazione: verificano la regolare contabilità. La società deve esprimere anche un giudizio
sull’andamento della gestione e la politica adottata. La società di revisione di esprime attraverso un
responsabile (il cd. Certificatore) che verifica la revisione, assumendo una responsabilità giuridica
per quello che dichiara. I revisore hanno una responsabilità verso la società, i soci, ma anche verso i
terzi (in quest’ultimo caso si tratta però di responsabilità extracontrattuale3. Rispondono anche gli
eventuali collaboratori. Attenzione: i bilanci infrannuali non sono soggetti a giudizio, solo quelli di
bilancio di esercizio).

(07.04.2013)

Disposizioni speciali per enti di interesse pubblico Si tratta di società che svolgono attività nel
campo del finanziamento e del risparmio e dunque per operare è necessario essere iscritte in un
elenco speciale e l’approvazione del legislatore. Lo status di queste società è di interesse pubblico.
Art. 17 “indipendenza”: l’incarico di esercizio legale è di 9 esercizi per la società di revisione e 7
per il singolo revisore legale a cui la società ha attribuito il compito di revisione.
La CONSOB stabilisce le regole per salvaguardare l’indipendenza dei revisore dei conti.
La relazione di trasparenza deve essere pubblicata dal revisore una volta l’anno e contenere alcune
informazioni, tra cui i gli incarichi che la società ha avuto. Funzione è anche quella di
responsabilizzare la società di revisione.
Il comitato per il controllo interno deve essere utile per vedere come la società di revisione opera e
se questa è effettivamente autonoma. Questo comitato si identifica con il collegio sindacale.
Es. Una società ha problemi di continuità aziendale, ovvero non riesce a operare regolarmente la
propria attività. Questi problemi sono rilevati dalla società di revisione e comunicati
tempestivamente alla CONSOB.

3 La responsabilità extracontrattuale, ai sensi dell'art. 2043 c.c., è originata da qualunque fatto colposo o
doloso che cagioni ad altri un danno ingiusto. Gli elementi fondamentali della responsabilità
extracontrattuale, così come individuati dal richiamato art. 2043 c.c., sono, dunque, il fatto illecito, il danno
ingiusto, il nesso di causalità giuridica e materiale tra il fatto illecito, l'evento lesivo ed il danno ingiusto, la
colpevolezza dell'agente e l'imputabilità del fatto lesivo.
La responsabilità extracontrattuale viene, di norma, messa a raffronto con la responsabilità contrattuale,
della quale condivide l'obbligazione risarcitoria ma dalla quale si distingue in ordine alla fonte
dell'obbligazione e quanto alla relativa disciplina giuridica.
La principale differenza tra le due fattispecie è che, mentre la responsabilità contrattuale presuppone un
preesistente vincolo obbligatorio inadempiuto tra le parti, la responsabilità extracontrattuale nasce ex novo
per effetto del fatto illecito produttivo del danno ingiusto.
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(10.04.2014)
Il mercato dell’investimento con mercati si intende che ci sono dei prodotti di investimento e dei
partecipanti. Il mercato è sia in Borsa che nei mercati paralleli, come nelle banche. Le banche
emettono obbligazioni, lo Stato titoli di Stato. Le banche emettono obbligazioni, lo Stato titoli di
Stato.
Art. 93 bis e ss. Appelli al pubblico risparmio Qui viene trattata l’offerta al pubblico. V. Art. 1 TU
intermediazion dove alla lettera t) viene definito lo strumento finanziario; esso può venire anche da
soggetti abilitati i quali offrono prodotti finanziari. L’offerte devono essere procedute da un
prospetto (cfr. Art. 94 TU) il quale deve essere preventivamente comunicato alla CONSOB. In
questo campo la CONSOB ha forti poteri autorizzativi e interdettivi (il principale è l’approvazione
del prospetto, il quale, senza approvazione, non può essere pubblicato). Il prospetto comprende la
nota di sintesi, dove vengono spiegati gli elementi salienti del prospetto ed esso è comprensibile
anche da chi è sprovvisto da background finanziari (p.e. Quando rende quella specifica
obbligazione e quale è la banca). Il prospetto si esplica come strumento informativo affinché gli
investitori possano decidere se investire sul prodotto del soggetti emittente. La CONSOB non solo
approva il prospetto ma può chiedere l’aggiunta di informazioni, eventualmente attraverso un
supplemento del prospetto. La responsabilità del prospetto è extracontrattuale. Le note di sintesi,
solo perché sintetiche, non sono causa risarcirai.
La CONSOB determina le eventualità di prospetti specifici per alcuni tipi di prodotti. E’ dunque lo
schema e la forma a determinare il prospetto.
Art. 96: Bilancio dell’emittente. Al prospetto deve essere redatto il bilancio più recente oltre alla
relazione (con giudizio positivo) della società di revisione legale. Se nel periodo dell’offerta viene
approvato un nuovo bilancio, anch’esso deve essere aggiunto al prospetto.

(14.04.14)

La CONSOB può sospendere per max 10 giorni lavorativi l’offerta al pubblico, se c’è il sospetto
che qualche norma sia stata violata.
Il mercato italiano è regolamentato da Borsa SpA e controllato dalla CONSOB.
Art. 104 TU è importante: l’offerta al pubblico di acquisto sono le offerte più importanti e si
distinguono da quelle amichevoli e da quelle ostili (quella amichevole è stata concordata, mentre
quella ostile è quando l’offerta non tiene conto della società bersaglio e dei suoi azionisti. Infatti
una OPA può essere gradita dagli azionisti e amministratori (p.e. Valutando una azione a buon
prezzo, dal punto di vista degli azionisti è una situazione positiva). Una OPA ostile è quando p.e. La
valutazione è buona ma il fine ultimo è la fusione, non lasciando spazio ai vecchi azionisti e
amministratori. Una OPA interessante può essere anche quando si offre un compenso superiore agli
amministratori.
Passivity rule: azione passiva
Il legislatore sembra ammettere azioni di difesa: gli amministratori devono andare in assemblea e
affermare “cari soci, vi proponiamo di deliberare in questo modo: ...”. Saranno poi i soci a decidere
se contrastare o meno l’OPA. L’assemblea può essere sia ordinaria che straordinaria.
L’offerta concorrente è una arma da chi subisce una offerta ostile. Il concorrente potrebbe offrire un
prezzo diverso oppure lo stesso prezzo, ma promette poi una azione di non fusione (come invece
aveva intenzione la prima OPA).
Una OPA generalmente avviene a prezzi superiori rispetti ai prezzi di mercato.

Clausola di reciprocità: OPA da aziende estere. Anche nel loro caso valgono le stesse norme delle
imprese italiane.
Diritto Commerciale 2 - SS 2014 10

Se si supera un certo quantitativo di azioni di una società quotata, il proprietario deve lanciare una
OPA.
Art. 106 comma 1 tratta le OPA obbligatorie: parla di una franchigia del 30%, il legislatore crede
infatti che una il 30% delle partecipazioni possano influenzare la gestione. Anzi: già con il 2% è
necessaria la comunicazione alla CONSOB. Con il 30% si ha l’obbligo di acquistare la totalità. Il
superamento del 30% non è sempre osservabile direttamente (grazie a diritti che ha acquistato e
azioni in possesso). Il più delle volte più persone, attraverso i patti parasociali, si accordano per
l’acquisto delle azioni per il 29.9% (al 30% scatta l’OPA).

(05/05/2014)

In quel momento il prezzo che deriverebbe dalla mera applicazione della legge non corrisponde a
quello effettivo. Una società è in crisi e sta fallendo, ma trova un cavaliere bianco che aumenta il
capitale: in questo caso l’OPA non deve scattare. Questo però ha dato in passato diversi problemi,
dove si trattava di una crisi passeggera.
In taluni casi involontariamente l’acquirente si trova in possesso di una percentuale superiore al
30% . In altri casi, per motivi di mero investimento e speculativi, uno è in possesso di azioni per
una percentuali superiore al 30%.

(08.05.2014)

Informazione privilegiata o sensibile: uno dei capisaldi della società quotata è l’informazione agli
azionisti. Le società sollecitano il pubblico risparmio. L’informazione è essenziale: la CONSOB, il
prezzo...
La CONSOB, come organo di vigilanza informativa, deve sorvegliare il rispetto delle norme. Le
società quotate hanno un onere informativo! Il legislatore vuole che ci sia una informazione
paritaria e allo stesso tempo è però difficile da raggiungere: c’è sempre qualcuno informato prima di
altri (p.e. L’ideatore della iniziativa che dà origine alla informazione) e il legislatore non vuole che
egli se ne approfitti. Gli aspetti più importanti si riassumo in due aggettivi:

A) privilegiato (vuol dire godere di una posizione migliore. Se una società emittente ha deciso di
fare una certa operazione, è perché p.e. ha studiato una certa questione e ha deciso di
intraprendere una certa azione. Informata di tutto è certamente la segretaria, la prima privilegiata
è lei. Lei capisce quali sono gli effetti, questo viene definito insider trading. Caso Chiarella:
Chiarella era un tipografo il quale doveva stampare un prospetto di una società quotata in borsa e
dopo aver analizzato il testo ha effettuato molte azioni vantaggiose e spinte. Egli per puro caso è
entrato in contatto con informazioni vantaggiose)

B) sensibili (il contenuto delle azioni è tale da influire sull’andamento delle azioni: informazioni
price sensitive)

Il legislatore attua delle norme preventive per il trattamento di queste informazioni.


Art. 115 bis prevede l’istituzione di un registro di colore che entrano in contatto con informazioni
privilegiate. Alcuni soggetti sono sempre iscritti: p.e presidente e la segretaria, perché si presume
che siano informati. Successivamente vengono inseriti i soggetti occasionali. In questo modo
l’autorità di sorveglianza e le autorità sono informate e possono prendere dei provvedimenti. La
compilazione di questo registro è dunque obbligatoria.
Diritto Commerciale 2 - SS 2014 11

Il TU ha una parte dedicata alle sanzioni. La CONSOB può anche erogare sanzioni amministrative:
le sanzioni possono anche essere personali.

Creazione di valore Theory gold rule: il valore deve salire sempre di più; sia in Borsa che nel
profilo del patrimonio della società. Il socio di controllo ha una serie di limitazioni e vincoli: non
può nominare gli amministratori.
Il fondo Black Rock è un fondo USA che raccoglie patrimoni e poi li investe (in azioni di società o
statali)

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