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1. Uno di mutuo con cui il mutuatario (mercante) prendeva a prestito delle somme di
denaro che investiva nell’acquisizione delle merci e che era obbligato a restituire solo
se la merce arrivava a destinazione sana e salva;
In epoca romana si riscontra l’esistenza dei collegia teneiorum in cui si rinviene la prima
forma di ripartizione del rischio. Questi collegia erano gruppi di famiglie, nel caso di
condizioni sfavorevoli di una delle famiglie partecipanti (Ex. Scomparsa del capo famiglia)
le altre mettevano a disposizione mezzi economici per il sostentamento dei soggetti
svantaggiati.
I primi contratti scritti e definiti come contratti per attività assicurativa nascono nel 1300,
essi si sviluppano tra banchieri e mercanti. Il banchiere si assumeva i rischi derivanti dal
trasporto merci a seguito di un corrispettivo che aveva, al contrario di oggi, natura
speculativa in quanto veniva richiesta una certa somma, normalmente molto elevata, che
non era basata sul costo medio del sinistro o su dati statistici e che quindi non
rispecchiava l’entità del danno. Spesso poteva succedere che fossero anche più
banchieri a sottoscrivere tale contratto operando quindi una frammentazione del
rischio.
Le prime assicurazioni di ramo danni sorgono, come detto, nel 1300. Quelle ramo vita si
collocano nel periodo del 1600 e del 1700.
L’impresa assicurativa in quanto tale nasce nel momento in cui assume carattere
autonomo rispetto alle altre attività (in particolare si distinguono le figure di banchieri e
assicuratori che prima erano coniugate in un unico soggetto che svolgeva entrambe le
funzioni). La prima “impresa assicurativa” nasce a Genova nel 1424 con il nome di
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“Compagnia” costituita da Giuliano Dondi e soci. Non era comunque una vera e propria
impresa in quanto non aveva un’organizzazione patrimoniale.
Nel XVII secolo, a Londra, nascono i brokers assicurativi, ovvero, soggetti in contatto
con i commercianti ai quali proponevano svariate forme di assicurazioni sui trasporti
marittimi. Tali soggetti erano soliti incontrarsi nei cafè del distretto finanziario londinese,
tra i quali spiccava, per importanza e notorietà, quello di Edward Lloyd. I cafè erano
luoghi d’affari dove circolavano notizie come condizioni meteo o traffici marittimi
(informazioni legate al commercio via mare, argomento principale delle forme assicurative
del tempo, e ai possibili rischi). Data la sempre maggiore frequentazione del suo locale
Lloyd decide di stampare il suo giornale “Lloyd’s list” che raccoglie tutte le informazioni
che circolano all’interno del suo cafè. Nasce di conseguenza la Lloyd Corporation che
non è una compagnia assicurativa ma un’associazione, ovvero, tutti i brokers operano in
autonomia senza solidarietà tra loro.
Nel 1800 , in Italia, nascono le compagnie assicurative come le conosciamo oggi. Luogo
di principale sviluppo era il settentrione, in particolare Lombardia, Piemonte e Veneto.
Non erano considerati intermediari finanziari in quanto erano escluse dal circuito
finanziario ed operavano in una sorta di oligopolio protetto.
Alla fine del 900 (circa anni 90) siamo in un periodo di grande crisi per il settore bancario
che vede diminuire i suoi utili. Nell’ottica di risollevare i profitti le banche cominciano a
collaborare con le compagnie assicurative (prima in Francia e poi in Italia). Inizialmente i
rapporti sono molto labili e si limitano alla vendita da parte delle banche di prodotti
assicurativi da cui guadagnano una commissione; col passare del tempo le collaborazioni
si trasformano da soli rapporti commerciali a rapporti di natura partecipativa
(partecipazioni, joint ventures …). Inoltre si sviluppano anche collaborazioni inverse
ovvero assicurazioni che agiscono nel mondo bancario (Ex. Generali Banca, Unipol
Banca).
IVASS
L’IVASS è un ente di diritto pubblico con personalità giuridica sotto il controllo della
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Banca d’Italia. Svolge funzioni di controllo e di regolamentazione nei confronti di:
Ha potere di vigilanza sulle imprese che hanno sede legale in Italia e nei confronti di
quelle imprese che estendono la loro attività a livello comunitario regime di stabilimento o
libera prestazione di servizi.
Nello specifico l’IVASS svolge le sue funzioni secondo le linee guide poste dal Governo:
- L’attività di controllo si svolge controllando i vari soggetti in relazione alla gestione
tecnica, finanziaria, patrimoniale e contabile ed è finalizzata per verificare che ciascuna
compagnia di assicurazione svolga la gestione secondo le disposizioni legislative,
regolamentari e amministrative vigenti.
- L’attività di regolamentazione si svolge mediante la disciplina e l’indirizzamento
dell’attività assicurativa mediante l’emanazione di circolari, provvedimenti e regolamenti
che introducono regole di comportamento volte a garantire il collegamento tra
l’ordinamento normativo e il sistema assicurativo: nonostante la presenza del Codice
Civile, è necessaria una competenza assicurativa specifica non delineata dalle norme
codicistiche ma appunto dall’IVASS (struttura SP, CE, NI ecc.)
COVIP
E’ la commissione di vigilanza sui fondi pensione, istituita nel 1993 e attiva dal 1996. E’ un
ente di diritto pubblico dotato di personalità giuridica e ha un duplice ruolo di vigilanza:
1. Tenuta albo dei fondi pensione, svolgimento attività ispettiva, definizione delle regole
per la tenuta dell’informazione contabile e delle regole per la trasparenza nei confronti
dei partecipanti. Vigila dunque sulla gestione tecnica, patrimoniale e contabile relativa
ai fondi pensione.
2. Rilascio autorizzazione all’esercizio dell’attività e intervento nei casi di crisi dei fondi
pensione (ruolo complementare a quello del Ministero del Lavoro)
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N.B: La COVIP collabora con tutti gli organi di vigilanza
Fonti normative
La vigilanza
La vigilanza strutturale
1. Controlli all’entrata
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La vigilanza strutturale pone dei controlli all’entrata, realizzati mediante un regime
autorizzato all’esercizio dell’attività assicurativa da parte dell’IVASS. Devono ricorrere
determinate condizioni per ricevere l’autorizzazione di esercizio:
N.B. Per quanto riguarda gli ultimi due requisiti, possono considerarsi come soggettivi in
quanto la loro ricorrenza o meno è vincolata alla discrezionalità dell’autorità di vigilanza.
Anche per quanto riguarda l’espansione tramite costituzione di sedi secondarie in un altro
stato membro, la compagnia assicurativa deve darne preventiva comunicazione
all’IVASS, fornendo anche qui un programma dell’attività della sede secondaria con i
relativi rischi e obbligazioni che verranno assunti.
L’IVASS può negare il proprio consenso qualora giudichi che la situazione finanziaria
dell’impresa non sia sufficientemente stabile o dal momento in cui non si rispettano i
requisiti sopraelencati.
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Vigilanza prudenziale
Solvency II
Nell’ambito di vigilanza prudenziale viene emanata una direttiva dell'Unione europea che
ha lo scopo di estendere la normativa di Basilea II al settore assicurativo.
La vigilanza prudenziale al livello comunitario aveva bisogno di modificazioni in quanto la
situazione mondiale stava cambiando (crisi 2008, globalizzazione ecc.), di conseguenza si
necessitava di una nuova idea di vigilanza che riuscisse ad armonizzare i modelli di
controllo dei singoli stati membri, in modo da creare un mercato europeo.
La direttiva è in vigore dall’1 gennaio 2016 ma il suo iter è stato molto lungo e molto
complesso, durato circa 10 anni.
Il tempo di gestazione della direttiva fu così lungo in quanto si riscontravano difficoltà di
vario genere:
1. La complessità dell’operazione che aveva un’estensione ampissima
2. L’approccio di vigilanza prospettico proposto, si basava sull’individuazione e
misurazione di tutti i rischi a cui poteva essere sottoposta la compagnia, un model
risk - oriented sui rischi effettivamente assunti che, però, erano di difficile
individuazione e soprattutto misurazione.
3. Altro problema sorgeva nelle modalità con cui agevolare il processo di ricezione
della normativa da parte dei paesi membri.
A questo proposito la soluzione per cui si optò fu quella di emanare altre norme a
fianco della direttiva che ne dettagliavano alcuni aspetti (normativa di primo livello)
poi altre disposizioni, così dette misure (normativa di secondo livello) e poi le vere
e proprie linee guida per l’applicazione di solvency II (normativa di terzo livello).
Tutto questo per poter favorire l’effettiva e efficace ricezione della direttiva sia dal
punto di vista applicativo che da quello ideale degli obiettivi che si preponeva
raggiungere.
Agli stati membri fu imposta una ricezione di tipo “comply or explain”, in altri
termini essi dovevano o aderire alla direttiva o, nel caso non volessero applicarla,
devono spiegare il perché di tale scelta.
4. Altro problema sorgeva dal fatto che l’accordo doveva essere raggiunto da
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esponenti di nazionalità diverse e con diverse ideologie politichesi conseguenza,
come solitamente accade, il prodotto finale non fu condiviso all’unisono ma fu un
compromesso.
Nonostante questo, comunque, i risultati furono positivi aiutati anche, nel 2014,
dall’emanazione di una ulteriore direttiva detta “Omnibus II” che modificava,
smorzando, alcuni punti di Solvency II.
STRUTTURA SOLVENCY II
Si chiama Solvency II ma le normative non riguardano solo la solvibilità. In particolare
abbiamo 3 pilastri:
1. Requisiti quantitativi / requisiti finanziari minimi a copertura dei rischi
E’ il nucleo centrale della direttiva. Ha lo scopo di censire e valutare il rischio.
Disciplina:
criteri di valutazione delle attività e delle passività
criteri di valutazione delle riserve tecniche
criteri di determinazione dei fondi propri
criteri di ammissibilità alla copertura dei requisiti patrimoniali
quali sono i requisiti patrimoniali
investimenti a copertura delle riserve tecniche
regole in materia di gruppi.
In merito al Pilastro III, inerente alla trasparenza, la direttiva prevede due canali informativi
distinti, privato con l'authority e pubblico con il mercato.
Ciò tiene conto delle diverse esigenze informative relative ai diversi stakeholder tutelati
(da un lato i sottoscrittori di polizze, e gli azionisti dall'altro). La comunicazione di
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informazioni price - sensitive è un diritto del mercato, che viene però bilanciato tenendo
conto della possibilità di interpretazioni irrazionali ed errate dei dati tecnici.
L'informativa societaria nei confronti del mercato e delle authority tiene conto dei principi
di materialità e proporzionalità dell'informazione (rispetto alla dimensione del business e
alla complessità, data dal numero di rami assicurativi in cui l'assicurazione opera).
I dati devono essere accessibili, certi (a consuntivo e non previsionali), pubblicati nel
periodo di tempo al quale si riferisce l'informazione (non a posteriori), aggiornati con
periodicità, confrontabili nel tempo.
1. Tutela del contraente, vi sono diversi strumenti per attuare tale tutela:
• controllo delle condizioni generali di polizza
• raccolta dei reclami (esiste un apposito ufficio presso l’IVASS che raccoglie i
reclami in casi di inadempienza da parte della compagnia assicurativa)
• agevolazione della sollecita ed esatta esecuzione dei contratti
• richiesta di chiarimenti delle imprese,
L’IVASS può richiedere la comunicazione di dati, elementi e notizie; può disporre ispezioni
e indagini; può convocare i rappresentanti legali, il direttore generale e il presidente del
collegio sindacale nonché, ove occorra, i rappresentanti della società di revisione
incaricata di certificare il bilancio.
Nel caso in cui l’impresa violi le norme che è tenuta a rispettare, l’IVASS può adottare
misure correttive o repressive.
Vigilanza protettiva
E’ relativa alla tutela dei consumatori in caso di situazioni di difficoltà o di crisi
irreversibile. Al riguardo è possibile definire due ambiti di intervento:
interventi destinati alla prevenzione, cioè a evitare che in situazioni aziendali di
temporanea difficoltà possano degenerare in uno stato di crisi grave, non
recuperabile;
interventi attivati in caso di crisi irreversibile, con la inevitabile soluzione della
messa in liquidazione della compagnia;
La vigilanza protettiva che agisce diversamente a seconda del caso trattato:
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1. Inadeguatezza SCR (requisito della solvibilità), affrontata tramite una
presentazione e autorizzazione da parte dell’IVASS di un piano di risanamento.
Nei casi di inosservanza delle disposizioni, l’IVASS può nominare un commissario per il
compimento dei singoli atti necessari per conformare la gestione alle disposizioni di
legge. Nel caso di crisi irreversibile, le Autorità di vigilanza possono giungere alla revoca
dell’autorizzazione e alla conseguente liquidazione coatta amministrativa, che può anche
realizzarsi con il trasferimento del portafoglio ad altra compagnia assicurativa.
Dunque il processo assicurativo ha lo scopo di trasferire il rischio del danno stesso dai
soggetti che ne sono direttamente colpiti alla collettività esposta al medesimo rischio, in
modo che il costo possa essere ripartito dalla massa degli assicurati, incidendo su di essiin
modesta parte.
N.B. Per poter applicare il processo assicurativo occorre conoscere la probabilità f(E) di
ogni evento che si vuol coprire con l’assicurazione e disporre per ogni evento E di un
numero sufficientemente grande di contratti assicurativi (quindi di incassare molti premi)
per realizzare una frequenza relativa degli eventi assicurati prossima il più possibile per il
calcolo dei premi, riducendo al minimo lo scarto. (Legge dei grandi numeri). Estendersi
a masse numerose di rischi per aumentare i propri volumi operativi.
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Ulteriore condizione attiene all’omogeneità quantitativa e qualitativa degli elementi che
costituiscono la collettività assicurata:
- Omogeneità qualitativa: i rischi devono presentare un valore assicurato più o meno
simile.
- Omogeneità quantitativa: i valori assicurati devono essere di entità non eccessivamente
differenti. L’elevata varianza non consentirebbe di realizzare la necessaria
compensazione dei rischi; mentre l’equidistribuzione dei capitali assicurati minimizza il
rischio, infatti ogni compagnia stabilisce a priori la somma massima assicurabile in
relazione al portafoglio preesistente di ogni ramo.
Esempio: se venissero sottoscritti 10.000 contratti di assicurazione per la vita di 1 milione
di euro, la compagnia si troverebbe in una situazione di equilibrio finanziario ed
economico; ma se il 101esimo contratto stipulato fosse sulla base di 10 miliardi di euro è
evidente che il suo ingresso potrebbe far fallire la compagnia in quanto questa non
sarebbe in grado di versare il capitale di 10 miliardi utilizzando parte dei previ versati dagli
altri assicurati se l’ultima polizza si sinistrasse nel periodo iniziale del contratto.
Da quanto evidenziato risulta che non esistono criteri di assicurabilità dei rischi validi in
assoluto: uno stesso rischio può essere assunto da parte di un assicuratore in quanto
indipendente dai rischi preesistenti, mentre può risultare inassicurabile per un’altra
compagnia poiché non si omogenea ai rischi in portafoglio.
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L’intermediazione assicurativa
La natura di intermediario finanziario viene ricondotta alla funzione di investimento attuata
dalla compagnia assicurativa: nel momento in cui le unità in surplus stipulano polizze
assicurative, al fine di soddisfare bisogni di sicurezza, esse trasferiscono quote di
risparmio alle imprese di assicurazione che a loro volta cedono tali risorse alle unità in
deficit mediante l’investimento in attività reali e finanziarie stimolando lo sviluppo
dell’attività economica.
L’investimento dei mezzi finanziari (funzione di investimento patrimoniale) è necessario
al fine di garantire da un lato la capacità dell’impresa di adempiere alle obbligazioni e
dell’altro di produrre flussi reddituali capaci di ridurre i prezzi del servizio assicurativo,
nonché il potenziamento della struttura patrimoniale dell’impresa (aumentando volumi
operativi e producendo quindi utili).
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Il processo produttivo dell’impresa di assicurazione
Come già detto, l’impresa di assicurazione svolge un’attività rappresentata
dall’assunzione e trasformazione dei rischi dietro un corrispettivo commisurato dalla
probabilità di accadimento degli eventi a rischio.
La gestione tecnico-assicurativa
Fa riferimento essenzialmente a quelle che sono le attività svolte dalla compagnia di
assicurazione le quali rappresentano il Core business. Alla gestione tecnico-assicurativa
sono riconducibili inoltre una serie di decisoni strategiche (scelte di specializzazione
tecnica, commerciali,geografiche, canali distributive, ecc…).
La gestione patrimoniale-finanziaria
Riguarda tutto ciò che fa riferimento all’impiego di risorse che affluiscono alla compagnia
di assicurazione. Le operazioni di questo tipo richiedono una competenza e
professionalità di natura finanziaria.
Sono considerate dunque tutte le entrate e uscite monetarie riguardante la compagnia:
I. incasso dei premi e di eventuali ricavi (riscossione fitti passivi, cedole, dividendi)
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II. pagamento dei risarcimenti ai danneggiati (momento in cui termina il processo
liquidativo, la compagnia dovrà pagare i beneficiari della polizza)
III. investimento delle riserve tecniche (dovuto all’incasso anticipato dei premi e
ammontare sfruttato per l’investimento)
IV. amministrazione del complesso degli investimenti
V. operazione relative al disinvestimento dei precedenti investimenti patrimoniali
(possono risultare necessarie quando la compagnia si trova in una situazione
patologica di mancanza di liquidità)
Sono comunque gestioni strettamente correlate fra loro: se non esistesse la prima
tipologia di gestione, non sarebbe mai nata la seconda. Solo nel momento in cui
sottoscrivo polizze attivando il processo assicurativo io incasso i premi e si origina la
gestione patrimoniale-finanziaria. Inoltre la prima gestione dipende dalla seconda perché
la determinazione del premio tiene conto del tasso minimo garantito generato
dall’impiego delle riserve tecniche, cosi che quanto maggiori sono i proventi e quindi la
redditività della gestione patrimoniale-finanziaria tanto più ridotto può essere il premio
applicato alle polizze assicurative.
Contratto assicurativo
Art. 1882 - E’ un contratto con il quale l’assicuratore, dietro il pagamento di una somma
di denaro, si obbliga a risarcire l’assicurato, entro i limiti convenuti, del danno ad esso
prodotto da un sinistro ovvero a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un
evento attinente alla vita umana.
Funzione:
1. elimina un’alea ovvero un evento incerto mediante il trasferimento del rischio (oggetto
del contratto è il rischio)
2. reintegrare o prevenire perdite patrimoniali
3. predisporre mezzi necessari per soddisfare esigenze economiche legate all’esistenza
delle persone
N.B. ai fini della prova l’art. 1888 prescrive l’esigenza di un atto scritto (forma ad
probationem).
La proposta scritta dell’assicurando non può essere revocata prima che siano trascorsi
15 giorni o 30 giorni (quando occorre la visita medica).
Il termine decorre dalla data della consegna o dalla data della spedizione (da quando
l’assicurato ha dichiarato la propria volontà di assicurarsi).
Oggetto:
L’oggetto è il rischio (deve essere un interesse lecito, di natura patrimoniale e riferito alla
sfera giuridica dell’assicurato) ovvero la probabilità che un evento futuro e incerto relativo
alla persona o ai beni si manifesti, causando un pregiudizio patrimoniale.
Esempio: installazione di una porta blindata in una casa assicurata per furto (l’azione di
installazione porta a una diminuzione del rischio)
La fase negoziale:
Corrisponde alla fase che si preoccupa di stabilire il valore del premio assicurativo. Nella
Fase Negoziale il principio base è quello dell’EQUITA’ DELLA PRESTAZIONE. Il premio
è il prezzo al quale la compagnia di assicurazione si assume un determinato rischio. Si
può parlare di condizioni EQUE se l’assicurato paga un premio che è adeguato alla
promessa di risarcimento che ha ottenuto da parte dell’assicuratore, e allo stesso tempo
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l’assicuratore ottiene una remunerazione adeguata per il rischio effettivo che ha assunto e
quindi assicurato. Non sempre questa situazione è però facile da raggiungere.
- premio puro= frequenza sinistri (rapporto n. sinistri e n.rischi assicurati) x valore medio
dei sinistri (rapporto ammontare complessivi sinistri e dei sinistri stessi)
- Caricamenti = Quota parte dei costi generali + provvigioni sostenute dall’assicuratore
per la raccolta dei rischi
- Tasse = Aliquota fiscale variabile in funzione del rischio e applicata al Premio Puro
Sistemi di tariffazione:
La tariffazione fa riferimento a una rischiosità media degli eventi sfavorevoli: chi ritiene di
essere sottoposto a una rischiosità minore della media non ha convenienza a stipulare un
contratto assicurativo, contrariamente a coloro che presentano una rischiosità superiore
alla media.
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La fine del contratto può essere:
1. Naturale (assenza tacita della proroga o disdetta)
2. Prematura (per norma di legge o per clausola contrattuale)
Clausole assicurative
Per quanto riguarda dei limiti contrattuali dell’indennizzo, possiamo individuare 3
categorie:
1. Franchigia
2. Scoperto
3. Somma assicurata (somma max che la compagnia paga in caso di sinistro)
Franchigia
Scoperto
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E’ molto simile alla franchigia ma la differenza sta nel fatto che lo scoperto si applica in
termini percentuali all’entità del danno; dunque non risulta essere un dato conosciuto a
priori dall’assicurato. L’obiettivo è quello di prevenire comportamenti di moral hazard.
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N.B. art. 1908 - Non si può attribuire ai beni periti o danneggiati un valore superiore a
quello che avevano al tempo del sinistro, in rispetto del principio indennitario.
In caso di cambiamento del valore, è necessario modificare il valore della somma
assicurata rivedendo i dettagli del contratto assicurativo.
Se il valore non dovesse essere adeguato, la compagnia di assicurazione rimborserà solo
il valore dichiarato nella polizza.
L’assicuratore chiederà sempre quale sia il valore della cosa assicurata, si possono in tal
caso distinguere diversi casi:
1. la somma assicurata coincide con il valore reale del bene (assicurazione piena)
2. la somma assicurata è inferiore al valore reale del bene (sotto assicurazione). Per
l’assicurato è conveniente poiché andrà a pagare un premio più basso, allo stesso
tempo però anche l’assicuratore ha convenienza in quanto tratta di un rischio minore
(l’assicurato adotterà comportamenti di prevenzione a causa della sotto assicurazione
dalle parti applicata).
Per calcolare il risarcimento dovuto in caso di sinistro l’art.1907 specifica che
suggerisce di usare la regola proporzionale. In questo caso l’assicurato non è
indennizzato per l’intero ammontare del danno, ma riceve un indennizzo ridotto
proporzionalmente al rapporto tra il capitale assicurato ed il valore dei beni al
momento del sinistro.
Le parti possono però stabilire nel contratto di non stabilire tale regola.
3. la somma assicurata è superiore al valore reale del bene (sovra assicurazione) art.
1909. Ciò non è permesso dalla legge per il principio indennitario, in tal caso:
- Se vi è dolo il contratto è nullo: nessun indennizzo dell’assicuratore in caso di
danno, ma il premio è ugualmente dovuto se l’assicuratore non ne è a
conoscenza in buona fede altrimenti l’assicurato dovrà essere rimborsato (se
l’assicuratore è in mala fede)
- Se vi è colpa il contratto è valido: l’indennità corrisposta sarà ridotta (fino al
valore del bene reale) e l’assicurato ha diritto alla diminuzione del premio.
Formule assicurative
L’assicurazione può solitamente prestarsi in 3 forme differenti:
A. Assicurazione a valore intero
- assicurazione piena
- sotto assicurazione (regola art. 1907)
- sopra assicurazione colposa o dolosa
-
B. Assicurazione a primo rischio assoluto
Esempio: assicurazione contro l’incendio del proprio mobilio per 8 mila euro a
primo rischio assoluto. In caso di sinistro, l’assicuratore verserà all’assicurato fino
a 8 mila euro, se il danno dovesse essere superiore, il massimo danno
indennizzabile sarà comunque quello stabilito dalle parti nel contratto.
Nel contratto devono essere specificati il valore assicurato (max risarcimento che si
può ottenere dall’assicurazione) e il valore assicurabile (valore cose assicurate).
Questa formula tiene conto della regola proporzionale, nei limiti del massimale e
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riconosciuto dalla polizza, secondo cui se al momento del sinistro il valore
assicurato risulta superiore al valore reale (assicurabile), l’indennizzo viene
proporzionalmente ridotto. E’ una formula assicurativa meno costosa di quella a
primo rischio assoluto ma non offre una copertura totale del danno.
Esempio: il cliente comunica un valore intero dei beni da assicurare pari a di 60mila
euro, e che abbia concordato con l’assicuratore un massimale di 50mila euro.
In seguito al sinistro però, in virtù alla perizia eseguita dal tecnico, risulta che il
valore dei intero dei beni da assicurare ammonta ad 80 mila euro. In questo caso il
danno verrà liquidato proporzionalmente in base al minor valore comunicato dal
cliente, e la liquidazione non potrà comunque superare i 50mila euro.
Categorie
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La Polizza
1. CONDIZIONI GENERALI
Le condizioni generali richiamano la normativa in vigore, fanno riferimento agli articoli del
codice civile relativi al contratto di assicurazione, alle regole che riguardano il funzionamento
e la validità del contratto, gli obblighi e i diritti delle parti (es. indicate le modalità di
pagamento del premio, ricordate le ipotesi di aggravamento del rischio, casi di
annullabilità…)
2. CONDIZIONI PARTICOLARI
Le condizioni particolari sono condizioni che fanno riferimento alla specificità del rischio che
è oggetto del contratto (es. RCA, Polizza incendio, saranno diverse)
3. CONDIZIONI SPECIALI
Le condizioni Speciali sono quelle condizioni concordate tra le parti, generalmente elaborate
dall’assicuratore e sottoposte all’assicurato e hanno validità se sono espressamente
accettate dal contraente (se le ha sottoscritte).
Tra le Condizioni Generali, Particolari e speciali vengono anche inserite le ESCLUSIONI,
eventi a fronte dei quali non vale la copertura assicurativa (es. eventi catastrofali ->
solitamente le polizze base non vanno a coprire gli eventi catastrofali). Queste esclusioni
possono essere superate ampliando la copertura assicurativa. Vi sono ESCLUSIONi che, in
ogni caso, non possono essere superate. (infermità mentale dell’assicurato..)
4. DICHIARAZIONI
Le dichiarazioni servono in quanto il problema è sempre quello delle Asimmetrie
informative che sussistono nel rapporto Assicurato-Assicuratore, l’assicurato cercherà di far
apparire la sua condizione meno rischiosa e invece la compagnia di assicurazione ha la
necessità di andare ad individuare in modo più corretto possibile quello che è il rischio
dell’assicurato.
Un modo per superare queste asimmetrie informative è far rendere all’Assicurato
determinate DICHIARAZIONI. Può essere dato un Questionario a cui risponde l’assicurato e
da questo dovrebbe trasparire il profilo di rischio dell’assicurato.
Le dichiarazioni servono perché se sono non veritiere e corrette la compagnia di
assicurazione può arrivare a negare il risarcimento.
con dolo o colpa grave l’assicuratore può annullare il contratto (non può però
annullarlo trascorsi 3 mesi dalla conoscenza delle dichiarazioni inesatte o reticenti)
Inoltre se il sinistro è accaduto prima che l’assicuratore sia venuto a conoscenza delle
dichiarazioni inesatte o reticenti, oppure prima della decorrenza di 3 mesi
dall’avvenuta conoscenza ,non è dovuto alcun indennizzo.
con colpa l’assicuratore può recedere dal contratto (non può receder trascorsi 3 mesi
dalla conoscenza delle dichiarazioni inesatte o reticenti) Inoltre se il sinistro è
accaduto prima che l’assicuratore sia venuto a conoscenza delle dichiarazioni
inesatte o reticenti, oppure prima che questi abbia dichiarato di recedere dal contratto,
l’indennizzo è dovuto in proporzione tra il premio convenuto (quello che ha pagato in
quel momento) e quello che sarebbe stato applicato se si fosse conosciuto il vero
stato delle cose (sicuramente superiore del premio iniziale pagato)
2. Posizioni debitorie
- Sinistri denunciati ma non ancora liquidati a fine esercizio (riserva sinistri nel ramo
danni)
- Sinistri liquidati ma non ancora pagati a fine esercizio (riserva sinistri nel ramo danni)
Nel ramo vita c’è una voce simile alla riserva sinistri del ramo danni, ovvero la riserva per
somme da pagare che esegue la stessa funzione: va a raccogliere quelle somme che la
compagnia deve pagare agli assicurati vita ma che non lo ha ancora fatto materialmente
1. riserva per frazioni di premio, rappresenta la quota di ricavo che sarà rinviata
nell'esercizio successivo secondo il principio della competenza. (indicata in NI)
2. riserva per rischi in corso, implica un processo di stima attuato da parte della
compagnia di assicurazione: questa quota è l’importo da accantonare in riferimento
all’andamento tecnico del rischio. (indicata in NI)
Esempio: se la compagnia rileva che ci sono state delle modifiche strutturali nel costo dei
sinistri (es: frequenza o costo medio) e quindi non vi è più una congruità dei premi passati,
allora viene calcolata questa riserva. Serve per andare a fronteggiare le eventualimodifiche
strutturali delle basi tecniche utilizzate per calcolare il premio iniziale.
- Metodo dei ventiquattresimi, metodo forfettario in cui si applica sui premi lordi
contabilizzati di un determinato ramo una percentuale fissa. Una volta era l’autorità di
vigilanza a calcolare le aliquote da applicare, oggi però è la compagnia. Il valore di
questa riserva premi calcolata con questo metodo non deve ammontare ad un valore
superiori o pari al 2% di quello che sarebbe stato calcolandola con il metodo analitico.
N.B. solo dei sinistri avvenuti e non ancora liquidati, dei sinistri liquidati ma non ancora
pagati e dei sinistri di competenza dell’esercizio non ancora notificati (al 31/12 non ancora
denunciati).
Di questi ultimi si fa un calcolo approssimativo basato su ipotesi statistiche degli anni
passati.
Per quanto riguarda i sinistri già liquidati ma non ancora pagati, è stato già determinato il
valore del risarcimento che andrà messo quindi nella riserva sinistri.
Per quando riguarda i sinistri notificati e non ancora liquidati , è necessario stimare il
costo ultimo che comprende oltre al risarcimento vero e proprio tutte le spese
accessorie di varia natura.
- Gravità del danno (il danno per la rottura di un fanale di un’auto è più facilmente
determinabile rispetto a danni di entità notevole generati ad esempio da eventi
catastrofali)
- Tempi di liquidazione (più il tempo aumenta, più crescono i costi di liquidazione)
- Variazione dei criteri di giudizio da parte dell’autorità giudiziaria, dovuta ad esempio
all’emanazione di nuove norme che daranno ad influenzare o cambiare la valutazione
dell’autorità di vigilanza.
- Aumento di valore monetario che il danno potrà subire nell’arco tra la data di
valutazione e la data di liquidazione (non necessariamente inflazione)
Sono destinate ad equilibrare nel corso degli anni i risultati della gestione dei rami
assicurativi che presentano un elevato livello di variabilità o di ciclicità, o a coprire rischi
(basso rischio, ma ingenti danni se si verificano) particolari che non sono tenuti in conto
nella determinazione delle riserve premi e sinistri né nei requisiti patrimoniali minimi
obbligatori:
2. Metodo retrospettivo, valore attuale delle eccedenze dei premi commerciali sui
premi naturali nell'intervallo di tempo 0-t
Il rischio di variazioni di rendimento degli investimenti è meno marcato nel ramo danni
proprio perché non si riconosce un tasso minimo garantito come invece succede nel ramo
vita. Il mantenimento del valore nel tempo è garantito da flussi reddituali futuri e costanti.
Per sicurezza si intende un basso rischio di perdita del capitale investito. Un investimento
sicuro dovrebbe mantenere immutato il valore economico nel tempo.
Gli investimenti che una compagnia può fare, possono essere suddivisi in:
- investimenti reali, (terreni, immobili ecc.), sono quelli che dovrebbero più facilmente
mantenere il valore nel tempo, vengono perciò considerati più sicuri. Presentano però
dei rischi che riguardano il mantenimento dell’integrità fisica, bolle speculative (crisi
2007-2008).
Per limitare i rischi sarà necessaria una corretta ripartizione degli investimenti e quindi una
diversificazione sia per quanto riguarda la tipologia di investimenti sia per l’area
geografica.
Questi criteri si correlano al ramo vita e danni in maniera differente a causa della natura
stessa dei rami.
Il ramo vita è caratterizzato da:
- ciclo economico-finanziario di carattere pluriennale
- accumulo di notevoli e durevoli volumi di mezzi monetari grazie alle riserve
matematiche
- uscite relative al pagamento delle polizze sono prevedibili sia per l’entità (indennizzo è
già stabilito nel contratto) che per il tempo
Nell’ambito del ramo vita quindi risulta più importante il requisito della redditività
Nell’ambito del ramo danni sarà più importante il requisito della liquidità.
- Rischio di interesse.
- Rischi di credito.
- Rischio di cambio.
- Rischio di liquidità.
- Rischio legato all’utilizzo di strumenti finanziari derivati.
L’attenzione principale viene incentrata sulla gestione tecnica per far funzionare
adeguatamente il meccanismo assicurativo, svolgendo una corretta politica assuntiva,
insieme al buon funzionamento della gestione degli investimenti che incideranno sulla
politica di prezzo e la giusta stima delle riserve tecniche che devono andare a coprire le
obbligazioni nei confronti degli assicurati. L’obiettivo è quello di dare garanzie ai clienti.
Ma è possibile che queste non siano sufficienti, quindi entra in aiuto, alla determinazione
delle riserve tecniche, la gestione del capitale rapportata ai rischi assunti.
N.B. La vigilanza infatti, pone l’attenzione, non solo sul capitale ma anche sulla struttura
societaria adeguata, su un sistema di risk management aggiornato.
29
I rischi possono essere prevenuti con l’introduzione di norme di regolamentazione di
vigilanza con:
N.B. Le dotazioni saranno chiamate a fronteggiare tutti i rischi: sia gestione tecnica
assicurativa che gestione patrimoniale finanziaria sia extra gestionale.
Può considerarsi reale garanzia proprio perché in eccedenza rispetto agli impegni
dell’impresa già manifestatisi o in corso di manifestazione.
30
L’ammontare necessario del requisito patrimoniale di solvibilità varia in funzione del
volume dell’attività che l’impresa svolge e dei relativi rischi.
I. Ridurre l’effetto delle oscillazioni casuali legate alla variabilità dei rischi assicurati
rispetto alla media e servire da ammortizzatore.
II. Fungere da ammortizzatore verso risultati non positivi dell’attività di investimento.
III. Coprire rischi di natura più generale come calamità naturali, insolvenza dei
riassicuratori e comportamenti dolosi. Perché al momento in cui accadono provocano
rischi di entità ingenti per l’impresa di assicurazione.
IV. Ammortizzare perdite dovute ad errori di gestione con riferimento, per es., al controllo
dei costi operativi, all’accantonamento di riserve e a piani di sviluppo adeguati alle
potenzialità dell’impresa.
N.B. Il SCR deve essere riferito alla quantità di capitale necessaria per far fronte a tutti gli
impegni assunti dalla Compagnia, in un orizzonte temporale di un anno dato il livello di
confidenza del 99,5%. Si fa riferimento al VAR (valore a rischio).
Per calcolare l’SCR si fa riferimento a tutti i tipi di rischi significativi e quantificabili: rischi
assicurativi, di mercato, di credito, operativi e di liquidità.
Può essere calcolato in due modi:
1. Formula standard:
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2. Modello interno di valutazione del rischio:
In conclusione si vuole ottenere una matrice che va a comprendere tutti i rischi a cui è
soggetta l’assicurazione, ovvero rischi di natura:
- Assicurativa.
- Finanziaria.
foto
Il calcolo diventa ancora più complicato perché viene inserito in una matrice che riguarda
la diversificazione di portafoglio. Quindi una Compagnia potrà diminuire il proprio SCR
modificando la propria diversificazione di portafoglio.
- SCR: deve essere calcolato annualmente, con riferimento non solo alla temporale alla
situazione aziendale esistente ma anche in chiave prospettica.
32
- Minimum Capital Requirment: calcolato ogni tre mesi e rappresenta la soglia
patrimoniale minima o rete di sicurezza, al di sotto della quale la compagnia non può
svolgere l’attività, quindi se risulta troppo rischiosa.
L’Italia, rispetto alla media Europea risulta un Paese sotto assicurato: infatti il totale dei
premi raccolti ammonta al 2% del PIL nazionale, con una spesa media pro capite di circa
544 euro; in particolare il settore non auto ha un peso dello 0,9% sul PIL.
Esempio: solamente l’1,9% delle case italiane sono assicurate contro il rischio terremoto,
nonostante il nostro Paese abbia un rischio sismico elevato, e nonostante il premio vari
dai 50 ai 100 euro annuali.
Dai dati raccolti si evince che il mercato non è ancora maturo e quindi con elevati margini
di crescita, anche nel breve periodo.
33
La giurisprudenza e le pronunce degli organismi di vigilanza hanno reso legittima la
distribuzione assicurativa tramite i “canali alternativi” iscritti nel Registro. L’IVASS inoltre
ha precisato che:
Le banche, come gli altri intermediari iscritti nella sezione d) del registro, possono
distribuire solo polizze standardizzate a meno che un agente di assicurazione (iscritto
nella sezione a) provveda all’intermediazione nei locali dell’intermediario.
Il direct marketing è un altro canale di vendita aggiuntivo molto utilizzato dalle banche o
compagnie perché si crea un contatto più frequente con il cliente e perché è possibile
utilizzarlo per sondare i bisogni dei clienti.
Questo tipo di canale è utile sia ai consumatori, in quanto il pagamento del premio è
automatico tramite addebito dal c/c, è facile da comprendere e offre molte garanzie; sia ai
proponenti perché è uno strumento maneggevole e utile per indagare sui “bisogni a
sensibilità diffusa”, è semplice da proporre e non richiede alcuna formalità aggiuntiva.
1) Crm lead management: definizione dei criteri per l’estrazione del target.
2) Product developement: offrire prodotti adeguati al canale di vendita e alle esigenze
dei clienti.
3) Campaign management: possibilità di tarare l’offerta per adattarla alla domanda.
4) Sales cc quality control: Controllo quotidiano sulla qualità delle vendite.
5) Custumer centric: Gestione dei clienti fedeli o tentativi di recupero per chi
abbandona.
1) Puro sconto.
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2) Pay per use: modo di pagamento di una polizza, in base ai chilometri percorsi.
3) Servizi a valore aggiunto: servizi aggiuntivi in caso di emergenza o sinistri.
4) Pricing basato sul driver style: monitoraggio dello stile di guida di un contraente.
Inoltre permette di invertire l’approccio di notifica in caso di sinistri. Non è più il cliente a
chiamare il numero verde ma è la compagnia che chiama il conducente in caso di
pericolo, la polizza auto non deve essere vista solo come una tassa da pagare ma anche
come un servizio offerto che assicura in caso di problemi di ogni tipo.
L’offerta può essere integrata con dei servizi aggiuntivi:
1) La profittabilità: cioè attrarre clienti più “sicuri” riducendo la probabilità dei sinistri.
2) La crescita: creazione di nuovi mercati di servizi addizionali.
3) Custumer experience: interazione con il cliente.
4) Differenziazione nell’offerta.
Questi vantaggi sono percepiti dei “nuovi player” perché, non avendo vincoli assicurativi
tradizionali, possono riproporre, fin dall’inizio, i proprio prodotti, le modalità di vendita e il
modello di servizio, potendo generare nuovi ricavi attraverso il cross selling.
Tutto questo aumentato dal fatto che l’RC auto è obbligatoria e chiunque entri in una
filiale ha, o ha bisogno di una copertura RC. La banca, inoltre, conosce perfettamente la
propria clientela così da sapere il tipo di polizza da offrire.
La vendita di polizze in banca può essere un modo di riavvicinamento dei clienti alle filiali
che ormai sono state quasi sostituite dai servizi di home banking.
Un esempio reale
Super easy box MPS: “Scatola nera auto installante con tecnologia GSM/GPS/GPRS ed
accelerometro che registra l’attività del veicolo, permettendo di ricostruire in modo chiaro
ed oggettivo gli eventi in caso di incidente.”
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Soluzioni per il welfare
La spesa sanitaria pro capite in Italia è l’unica voce in crescita dal 2007 ad un CAGR del
3,1%, tuttavia oltre il 50% delle famiglie sono state costrette a rinunciare ad esami
diagnostici per problemi economici. Perdura lo scarso ricorso alle assicurazioni, per
coprire tale gap: solo il 5,7% ha una assicurazione sanitaria privata individuale.
L'assicurazione malattia
È una forma di assicurazione del ramo danni che prevede che la compagnia, dietro
pagamento di un premio, rimborsi l'assicurato dei costi da questi sostenuti per ricoveri
ospedalieri o degenze in ospedale o ambulatorio in conseguenza di infortuni, malattie o
interventi chirurgici. In genere le assicurazioni malattia coprono quindi, nei limiti del
massimale convenuto, le spese che l'assicurato deve sostenere per ricoverarsi in ospedali
o case di cura privati o pubblici a causa di malattie o infortuni, oppure le spese
riconducibili ad interventi chirurgici resi necessari da malattia o infortunio.
Ci sono dei vantaggi fiscali che consistono negli importi rimborsati che sono fiscalmente
detraibili del 19% fino a 1,291,14 euro.
37
Con il termine Bancassicurazione si intende non solo la distribuzione di prodotti
assicurativi tramite sportelli bancari ma anche il perfezionamento di attività strategiche
per incrementare le entrate.
Le prime tipologie di banca assicurazione sono nate in Germania negli anni Venti, dove
nacquero alcuni accordi per la vendita di prodotti assicurativi tramite sportelli, il fenomeno
però, non si espanse.
L’origine del termine ci fa capire come sia stata la Francia il paese dove la collaborazione
tra banche e assicurazioni abbia avuto i primi esiti, infatti dagli anni Ottanta nacque il
primo accordo di bancassurance moderno: la BNP acquistò il 10% di UAP
(assicurazione) per una collaborazione con il fine di distribuire prodotti assicurativi.
C’era un forte interesse di collaborazione da entrambi gli istituti soprattutto dal lato delle
banche che registrarono i primi fenomeni di esuberi, ovvero il surplus di personale che
creava non pochi problemi, e un modo per recuperare e aumentare la produttività, fu
trovato nella collaborazione con le compagnie di assicurazioni.
Dalla seconda metà degli anni Ottanta il fenomeno si diffuse anche in Italia e tale
processo evolutivo può essere distinto in tre fasi:
Pionierismo (1989-1995)
Crescita (1995-1999)
Evoluzione (2000 in avanti)
La fase pionieristica
Il sistema bancario sembrava una foresta pietrificata: le banche erano entità ferme che
andavano avanti automaticamente senza nessuna iniziativa verso il progresso,
nonostante il mercato azionario fosse costante e i tassi d’interesse alti. Quindi la raccolta
di denaro a basso costo con elevati interessi procuravano facili guadagni alle banche
poco incentivate a “inventarsi” nuovi risorse di guadagno.
1) tassi di rendimento stabili e con minimi garantiti di lungo periodo (oggi non più
sostenibili).
2) margini di intermediazione interessanti grazie a elevati costi.
3) fidelizzazione della clientela con piani di accumulo di lungo periodo.
Questa fase si caratterizza per una quasi totale assenza di sinergia, collaborando solo per
la vendita del prodotto.
Questa fase si caratterizza per un’evoluzione dell’offerta e per un’integrazione tra banche
e assicurazioni ancora più definita. Il miglioramento è dovuto dalla riduzione dei tassi di
interesse che spingono il sistema bancario e integrare nuovi ricavi: le banche iniziano ad
avere la prima crisi di redditività iniziando un periodo di importante cambiamento che le
vede in ricerca di nuovi fonti di ricavo. Una di queste fonti è il mondo bancassicurativo.
A differenza della fase pionieristica dove la vendita dei prodotti era vista come qualcosa
di accessorio, nella fase di crescita diventò un’attività strategica e di conseguenza tutte
le strutture della banca furono inglobate nella politica del bancassurance.
In questo modo gli istituti propongono nuovi prodotti come le polizze index linked e
successivamente le unit linked. In questa fase l’emissione dei contratti avviene in modo
automatizzato così da ridurre i tempi commerciali di vendita, e inoltre le banche iniziano a
includere prodotti assicurativi ai clienti in modo da diversificare gli investimenti.
In questa fase le banche iniziano a dare un budget di volumi di raccolta premi di vendita
alle filiali visti come obiettivi di ricavi tanto che nel 1998 le polizze Vita superarono il
volume di raccolta premi delle polizze Danni.
La fase di evoluzione
E’ molto volatile, ovvero la variazione dei prezzi è molto variabile generato dalla
digitalizzazione, dalla new economy, dallo sviluppo di internet. La raccolta di polizze
continua a crescere perché vista come un investimento sicuro in rapporto al mercato
azionario e al suo continuo aumento di volatilità/variabilità.
Ci si avvia in una sempre più commistione fra banche e assicurazioni: nascono le prime
sinergie tanto che la compagnia di assicurazioni iniziò a delegare la banca di gestire i
risparmi dei clienti
In questa fase la distribuzione di prodotti assicurativi vita registra un aumento costante, al
contrario dei prodotti danni che rimangono distribuiti dagli agenti assicurativi.
Per concludere, il canale bancassicurativo ha contribuito alla crescita di premi vita grazie
alla sinergia tra compagnie di assicurazioni e banche riuscendo a soddisfare esigenze
sempre più articolate dei consumatori.
In Italia nel 2003, il rapporto ramo danni su PIL era del 2,63% mentre nel 2016, tale
rapporto è tornato a decrescere fino a raggiungere l’1,91%, evidenziando come il nostro
Paese abbia una raccolta premi danni/PIL più bassa degli altri Paesi Europei.
Ad esempio in Francia e Spagna il canale bancassurance rappresenta il principale canale
di distribuzione dei prodotti vita, al contrario in Germania e UK risultano avere maggiore
importanza le reti assicurative formate da agenti.
Al contrario delle polizze vita, per i prodotti danni il sistema bancario deve evolversi sotto
due punti di vista:
40
Le polizze danni vengono abbinate ai servizi bancari, quali mutui o finanziamenti, tali
polizze si chiamano bundled, di seguito alcuni esempi:
Quindi, al crescere dei prestiti erogati, crescevano anche la distribuzione di polizze danni.
Nel 2011 ci fu una diminuzione di mutui concessi e di conseguenza le banche si
attrezzarono per offrire nuovi tipi di prodotti alla clientela, in modalità stand alone
(indipendenti). Tanto che la vendita di queste ultime tipologie, nel 2015, supera la vendita
di polizze bundled.
La partnership fra banche e assicurazioni hanno dato vita a vari modelli di business, la cui
tipologia di scelta determina liveri diversi di stabilità:
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disposizione la loro gamma di prodotti e assistenza post-vendita.
L’accordo inoltre può essere con esclusiva, cioè fondato sulla vendita di polizze di
un’unica compagnia, o in caso contrario senza esclusiva.
- I vantaggi di questo modello sono da ravvisarsi nella sua semplicità, nei suoi bassi
costi, in quanto non sono necessari particolari modifiche strutturali, nella sua
flessibilità di abbandonare il proprio partner quando i presupposti dell’accordo non
sono rispettati ed infine, l’accesso facilitato a nuovi mercati a bassi costi.
Il joint venture
Prevede la costituzione di una Compagnia dedicata al business bancassicurativo, con la
volontà di stipulare un rapporto di lungo periodo.
[Si ricorda il joint venture fra MPS e AXA con la formazione della compagnia Axamps].
- Gli svantaggi riguardano elevati costi di set up, ovvero alti costi di impianto e di
formazione del personale, l’elevato grado necessario di coordinamento a livello di
management e l’impegno assunto per il lungo periodo a rischio che i due istituti
cambino linee strategiche.
Con l’entrata in vigore della Insurance Distribution Directive, risulta più complicato saper
integrare prodotti vita all’interno dei processi di consulenza di portafoglio dei clienti.
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Importante è stata l’introduzione dei Piani Individuali di Risparmio (PIR), introdotti nel
2016 con lo scopo di favorire l’investimento nelle piccole imprese. Sono proposte di
investimento sotto forma di polizze Vita incentivate dal fatto che sono fiscalmente
detraibili.
Da una parte molti brand wearable stanno sviluppando business model che
coinvolgono il mondo delle aziende per raggiungere margini di profitto non solo
legati alla vendita dell’hardware.
Dall’altra sono le stesse assicurazioni che iniziano a guardare al mondo dei
wearable per innovare la propria offerta e competere nell’affollato mercato
dell’Health Insurance.
Il mercato globale della Health Insurance vale oggi $2.7 Miliardi. Nel 2014, i fondi di
venture capital hanno finanziato con $700M le iniziative di tech insurance; nei soli primi
43
nove mesi del 2015, i finanziamenti sono triplicati.
E’ evidente che il mercato non solo è ampio e in espansione ma è anche affollato di
nuove imprese tech driven che hanno il potere di ristrutturare i confini di questa industry.
Non solo investimenti ma anche partnerships: è il caso di Axa che ha stipulato una
partnership con Withings connected healthcare, offrendo premi e check-in gratuiti per
tutti i clienti che acquistano la polizza e monitorano la propria attività. Se oggi le
partnership rappresentano in alcuni casi ottimi strumenti di marketing, domani potrebbero
andare ben oltre definendo in modo flessibile e customizzato il premio assicurativo.
Altro settore in evoluzione è rappresentato dai rischi legati alla proprietà immobiliare.
Nonostante il patrimonio della maggior parte delle famiglie sia rappresentato dal 80% da
un immobile, solo il 45% delle proprietà italiane è assicurata contro l’incendio, al contrario
di Germania, Francia e UK dove la percentuale è doppia.
Si stanno diffondendo servizi assicurativi innovativi che, invece di liquidare con una
somma di denaro, offrono al cliente direttamente la riparazione del danno.
I vantaggi sono molti, tra cui:
Altro settore in evoluzione è la domotica, che monitora la casa durante tutta la giornata.
Le polizze sulla copertura dei danni sulla casa sono aumentate del 20% nel 2016, ma
rimangono sempre poco sviluppate nel nostro Paese.
La tecnologia sta diventando uno strumento per sostenere la crescita del mercato danni
attraverso:
- Offerta di soluzioni di protezione ad alto valore aggiunto
- Aumento della frequenza e qualità dei contatti con i clienti.
- Prevenire i sinistri per contenerne il costo medio.
I black box casa, strumenti di domotica che rilevano costantemente lo stato di salute
dell’abitazione, rappresentano una soluzione per incrementare il livello del servizio offerto,
aumentare la fidelizzazione dei clienti e il contenimento di costi medi dei sinistri attraverso
la prevenzione.
Il driver della proposta è la copertura assicurativa classica (protezione del patrimonio), cui
abbinare i devices come plus di offerta. Il valore dell’offerta risiede nei servizi messi a
disposizione del cliente, grazie alla creazione di un sistema di connessione di differenti
devices.
I devices casa sono:
- Telecamera intelligente con sensori di movimento che allertano in caso di
intrusione dei ladri e permettono di monitorare la casa, i figli, gli animali, quando
non si è presenti in casa. Riconosce le persone della famiglia.
- Sensore per il fumo: allarme in caso di incendio.
- Sensore per allagamento: allerta in caso di perdita d’acqua.
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Gli obiettivi dei devices sono:
1) Prevenire il rischio.
2) Assistenza in caso di sinistro.
3) Rendere più facile la vita di ogni giorno dei propri clienti.
Il settore delle aziende risulta sotto assicurato, alcune piccole e medie imprese risultano
non essere coperte neppure dal rischio incendio.
Le nuove aree di business con alti potenziali di estensione sono quelle relative a rischi
catastrofali, danni indiretti e rischi informatici.
I danni indiretti sono derivanti dalla forzata inattività dell’azienda, totale o parziale e si
suddividono in:
Supporto informatico in caso di cyber attack per il recupero di dati e ripristino deisistemi
informatici.
Definizione
L’assicurazione contro l’incendio copre i danni materiali e diretti causati alle cose
assicurate da una serie di eventi tra i quali, in via principale, l’incendio.
L’incendio è definito come combustione con fiamma di beni materiali, posti al di fuori di
appropriato focolare, che può autoestendersi e propagarsi.
Sono parificati ai danni prodotti dall’incendio, i danni arrecati alle cose assicurate da:
- fulmine, esplosione e scoppio non causati da ordigni esplosivi;
- caduta di aereomobili, loro parti e cose trasportate
N.B. L’assicurazione incendio è normalmente prestata nella forma a valore intero oppure
a primo rischio assoluto.
Il valore del bene può essere considerato a valore reale (quanto vale oggi) oppure a
valore a nuovo (valore di ricostruzione o di rimpiazzo a nuovo).
2. Valutazione soggettiva: consiste in un’analisi degli elementi del rischio che sfuggono
ad una evidenza oggettiva ma che possono influenzarla in modo significativo, come tutti
gli aspetti riconducibili alla componente umana.
Esempio: Attività e posizione economica dell’assicurato – congiuntura economica
del settore, concorrenza, indebitamento, patrimonio personale dei titolari, livello di
professionalità, capacità gestionale ed imprenditoriale, situazione delle vendite,
obsolescenza dei macchinari
Rapporti tra assicurato e collaboratori – atmosfera aziendale, licenziamenti/cassa
integrazione, conflittualità sindacale, qualità della manodopera
Rapporti con fornitori e clienti – massa creditoria/debitoria, litigiosità frequente,
vertenze legali
Disaster Recovery
Oggi non è tanto importante ricevere l’indennizzo per il sinistro ma ripartire velocemente
dall’evento avverso. Un’azienda che subisce un incendio ha una probabilità di fallire del
40% nei primi due anni poiché non riescono a ripartire velocemente. Da questo
nascono le Disaster Recovery: squadre che supportano l’imprenditore nella gestione
dell’emergenza per ridurre i tempi di inattività della sua azienda
E’ un servizio compreso nelle assicurazioni contro l’incendio.
Assicurazione furto
Insieme all’assicurazione per responsabilità civile individua due rami assicurativi insieme
al ramo incendio che vanno a comporre 18 rami dell’assicurazione danni.
Definizione
Nell’assicurazione contro il furto, l’assicuratore si obbliga a tenere indenne l’assicurato dei
danni materiali e diretti a lui derivanti dal furto delle cose assicurate.
Il furto è l’impossessamento «della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al
fine di trarne profitto per sé o per altri» (art. 624 CP).
In questa assicurazione viene anche coperto tutto ciò che è correlato al danno o al
sinistro ricevuto (rottura della finestra o porta…)
Dal punto di vista assicurativo il rischio «furto» è caratterizzato da 2 elementi che
concorrono a determinare il premio della copertura:
2. oggettivo: rappresentato dalla natura delle cose assicurate, dalle caratteristiche del
fabbricato in cui sono custodite, dei mezzi di protezione presenti, dall’attività della
delinquenza e dall’efficienza degli organi di pubblica sicurezza presenti sul territorio di
riferimento (esempio: assicurare un Rolex costa più che assicurare un Casio,
assicurare un orologio sul polso è diverso che assicurarlo se si trova in una
47
cassaforte)
Particolarità
N.B. L’assicurazione furto può prestarsi nella forma a valore intero, a primo rischio
assoluto o relativo.
N.B. Gli elementi costitutivi del fatto illecito sono l’esistenza del danno, il nesso di
causalità tra il danno e l’azione e dolo/colpa del responsabile.
Definizione
Nei danni contro terzi rientrano tutti i danni contro le persone, contro le cose e anche
contro gli animali. Questo tipo di danni può, a sua volta, essere causato da persone, da
cose o da animali.
Caratteristiche
Gli elementi caratteristici dell’assicurazione RC sono:
Esclusioni
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4. Polizze riguardanti le imprese:
• Criterio della compartecipazione all’attività di impresa. Sono esclusi i coadiutori
dell’impresa principale con organizzazioni distinte, che agiscono in piena
autonomia con assunzione in proprio del rischio (es. subappaltatori che lavorano
nello stesso cantiere e sulle stesse opere dell’impresa principale appaltatrice)
Tipologie di danni
Premio
Gli aumenti o le riduzioni sono applicati a decorrere dalla prima scadenza di premio
50
successiva al 31 dicembre dell’anno in cui si è verificata la variazione.
Esempi RC
Esistono moltissime forme di assicurazioni RC alcune delle quali sono obbligatorie per
legge (caratterizzate da uno schema obbligatorio) mentre altre sono facoltative.
51
(sono spese di natura analoga a quelle di “salvataggio”).
Il federalismo fiscale
Il Decreto Legislativo 6 maggio 2011 n. 68, prevede la facoltà per le provincie di variare, a
decorrere dal 2011 e per ogni anno successivo, l’aliquota base del 12,5% dell’imposta
gravante sui premi r.c.auto con una oscillazione massima di 3,5 punti percentuali (da un
minimo del 9% ad un massimo del 16%) in aumento o in diminuzione. Ciò può
comportare una temporanea situazione di disallineamento tra il premio comunicato al
cliente all’atto dell’emissione del Preventivo ed il momento dell’acquisto della polizza nei
periodi di transizione.
Esempio: in data 01/12/2011 emetto il preventivo di una polizza per un mio cliente, il cui
premio ammonta a 100 Euro, e l’aliquota in quel momento era del 12,5%. Nel 01/01/2012
l’aliquota passa al 15,5% e il 30/01/2012 il cliente acquista la polizza. Il cliente non
pagherà più 100 Euro, bensì 103 Euro, maggiorati della percentuale di aliquota introdotta.
Dalle disposizioni sono esclusi i ciclomotori per i quali l’aliquota fiscale applicata rimane
sempre pari al 12,5% poiché il gettito va all’Erario.
La polizza RC auto
La polizza RC auto è una polizza a responsabilità civile che tutela i proprietari di un
veicolo dai danni che il veicolo può fare ai terzi. L’assicurazione ha un diritto
di seguito nei confronti del veicolo e non del conducente.
Sussistono obblighi, sia a carico della popolazione sia a carico delle Compagnie:
Si basa sulla “classe di merito” che può aumentare o diminuire in base al verificarsi di
incidenti o meno. Il prezzo della polizza RC auto viene definito in base alla classe di
merito di appartenenza (che varia da 1 a 18).
I neopatentati entrano tutti in classe di merito 14. La classe di merito segue il proprietario
53
e non il veicolo.
Nel 2007, il decreto Bersani, ha consentito di trasferire la classe di merito migliore della
famiglia al neopatentato. Il Decreto Bersani si applica fra veicoli della stessa tipologia.
ATTESTATO DI RISCHIO
L’attestato ha validità di 12 mesi, può essere prorogata per 5 anni in caso di:
- Cessazione del rischio assicurato.
- Sospensione del contratto.
- Mancato rinnovo del contratto per mancato utilizzo del veicolo.
E’ valido solo l’attestato di rischio sottoscritto dal legale rappresentante dell’impresa di
assicurazione.
Il periodo di osservazione è un lasso di tempo nel quale viene registrata tutta l’eventuale
sinistrosità causata dall’assicurato. Serve a registrare sull’attestato di rischio gli eventuali
sinistri commessi, che possono migliorare o peggiorare il bonus/malus a seconda del
grado e della percentuale attribuite.
Nel caso in cui il proprietario si assicuri per la prima volta il periodo inizia dal giorno di
emissione della polizza e scade due mesi prima della scadenza (dura 10 mesi).
I periodi successivi decorrono dalla scadenza del periodo precedente ed hanno una
durata di 12 mesi.
DURATA E RINNOVO
La durata di una polizza RC Auto è normalmente di un anno. In alcuni casi è possibile che
tale durata sia inferiore (Es.: Polizze Temporanee).
Non è più necessario inoltrare alla Compagnia di Provenienza la disdetta del contratto in
essere.
Le garanzie cessano alle ore 24 del giorno di scadenza della polizza.
54
E’ previsto comunque un periodo di tolleranza di 15 giorni, durante i quali non viene meno
la copertura assicurativa. Pertanto se si verificasse un sinistro in questo periodo la
compagnia risarcirà comunque il terzo contraente.
IL MASSIMALE
LA FRANCHIGIA
SCOPERTO E MINIMO
Lo scoperto è la parte del danno che rimane a carico dell’Assicurato espressa in una
percentuale dell’importo liquidato per il danno stesso.
Ha essenzialmente una funzione di prevenzione del sinistro in quanto stimola l’assicurato
ad una corretta gestione del rischio.
Lo scoperto, espresso in percentuale, si applica sul danno ed il suo ammontare, a
differenza della franchigia, non è quindi definibile a priori.
Normalmente è previsto un minimo espresso in valore assoluto.
ESCLUSIONE E RIVALSA
L’esclusione della rivalsa, pagando 7 euro in più l’anno la compagnia rinuncia al diritto di
rivalersi su di noi in caso di quei determinati eventi.
LIMITAZIONE DI GUIDA
- Guida esclusiva: conducente dichiarato in polizza. Significa che la macchina la può
guidare solo quello che è scritto nella polizza.
- Guida esperta: conducente maggiore di 26 anni.
- Guida libera: chiunque può guidare la macchina
La guida esclusiva o esperta prevedono che in caso di sinistro qualora non ricorrano le
condizioni individuate in polizza, fermo il risarcimento del terzo danneggiato, il contraente
è potenzialmente soggetto all’esercizio della rivalsa da parte della compagnia nei limiti
previsti dal contratto.
Esempio: Se guido ad esempio una macchina assicurata con clausola guida esperta end
ho meno di 26 anni, l’impresa di assicurazione non risarcirà alcun danno.
GARANZIE ACCESSIORIE
Garanzia kasko: in caso di sinistro la compagnia paga il danno del terzo e della mia
macchina.
Garanzia collisione: funziona come la kasko ma solo per i veicoli, se si danneggia, per
esempio, un marciapiede, la compagnia non risponde dei danni causati al marciapiede.
LA DENUNCIA E RISARCIMENTO
1. Inviare richiesta di risarcimento alla propria Compagnia o a quella del responsabile del
sinistro
2. Compilare il modulo di constatazione amichevole e inviarlo alla propria Compagnia
La denuncia deve avvenire entro 3 giorni e le identità dei testimoni devono essere prese
nello stesso momento del sinistro.
La richiesta di risarcimento dei danni può essere inviata al proprio assicuratore tramite:
- Raccomandata con avviso di ricevimento.
- Consegna a mano, ed in tal caso l’incaricato dell’assicuratore dovrà apporre la data di
ricevimento e la propria firma per ricevuta.
- Telegramma o fax.
- E-mail, a meno che in polizza non sia esplicitamente esclusa la possibilità di utilizzare
detto mezzo per la presentazione della richiesta.
LA TARIFFAZIONE RC IN ITALIA
Con decorrenza dal 1° Luglio 1994, per effetto dell’entrata in vigore della Terza Direttiva
Danni, le imprese possono determinare liberamente le tariffe RCA.
In precedenza, in Italia come in altri paesi comunitari, le tariffe erano amministrate. In Italia
una commissione appositamente costituita dall’allora Ministero dell’Industria (cosiddetta
Commissione Filippi) ogni anno stabiliva, dopo aver stimato il fabbisogno sufficiente a
garantire l’equilibrio tecnico della gestione, di quanto doveva essere modificata la tariffa
dell’anno precedente al fine di consentire l’equilibrio.
Per quanto riguarda i veicoli a motore le tariffe sono suddivise nei seguenti sette settori:
Settore I: Autovetture in servizio privato, autovetture da noleggio.
Settore II: Autotassametri.
Settore III: Autobus.
Settore IV: Autocarri.
Settore V: Ciclomotori e Motocicli.
Settore VI: Macchine operatrici e Carrelli.
Settore VII: Macchine agricole.
I principali dati
I prezzi RCA in Italia sono mediamente superiori agli altri Paesi (+213€ per veicolo): in
Italia prezzo medio per il cliente è di 491€, rispetto alla media di 278€ per gli altri Paesi.
N.B. I motivi per cui le polizze in Italia costa di più sono legati ai sinistri e alle tasse.
Per ridurre le polizze del costo auto le compagnie cercano di combattere le frodi che
incidono circa di 40/50 euro sul costo di una polizza.
57
Danni a cose - Generano alti costi. Introduzione del
risarcimento in forma
specifica, con particolare
sconto se si utilizza una
carrozzeria scelta dalla
Compagnia.
Danni a persone - genera il 45% dei sinistro, Abbassamento dei costi in
contro una media caso di morte e
europea del 15%. predisposizione di una
Provocano alti tabella nazionale di
risarcimenti in caso di riferimento.
morte, circa quattro volte
superiore rispetto agli altri
Paesi.
Frodi - Numerose forme di frodi,le 1. Creazione di un
quali hanno un impatto organismo antifrasi con
altissimo sul prezzo delle poteri investigativi.
polizze. 2. Nuove regole per
facilitare le attività di
investigazione.
3. Aumento della diffusione
della black box auto.
4. Innalzamento dei
controlli e delle sanzioni.
Per concludere la differenza di prezzo con gli altri Paesi è data dal:
- 60 % dal costo dei sinistri.
- 24 % dalle tasse.
- 16 % da costi di amministrazione, marketing.
Assicurazione crediti
A livello globale, nell’ambito dell’assicurazione del credito il mercato vale circa 9 miliardi e
mezzo di euro, con tre principali operatori: Euler Hermes (Gruppo Alleanza), la Atradius e
la francese Coface che si dividono la quasi totalità del mercato italiano.
Nonostante la minore sensibilità delle imprese nazionali rispetto alle colleghe europee,
l’approccio azienda assicurata/compagnia di assicurazione è assai migliorato negli ultimi
58
anni, consentendo la crescita esponenziale del mercato assicurativo per i crediti export.
Inoltre, se in passato il segmento del breve termine era una prerogativa degli operatori
privati e, viceversa, il segmento dei crediti a medio-lungo termine nei Paesi non-OCSE
spettava unicamente alla Sace (l’agenzia pubblica italiana dei crediti all’export), negli
ultimi anni questa suddivisione si è modificata.
Rischio credito
• Nel caso della “ability to pay” l’attenzione va posta sul merito di credito della
controparte, ossia sulla sua “salute economica” e sui fattori specifici che la possono
influenzare (crisi di liquidità ecc.).
• garante sovrano, occorrerà analizzare i conti dello Stato (e quindi variabili quali i conti
pubblici, la posizione con l’estero, il debito, le riserve);
• controparte privata corporate occorrerà una valutazione dei bilanci, ma anche di altri
elementi tra cui il settore di attività, la struttura proprietaria, la qualità del management e
la performance dell’economia nazionale.
59
L’assicurazione dei crediti
Riguarda la copertura del rischio della perdita su crediti commerciali a breve termine sorti
nei confronti di operatori economici, a seguito di contratto di fornitura o prestazione di
servizi.
Il contratto è stipulato dal creditore nel proprio interesse, e prevede uno scoperto
obbligatorio (la vigente normativa non consente all'Assicuratore di concedere copertura
al 100% - generalmente si oscilla tra l'80 ed il 90%).
A differenza delle polizze assicurative di altri rami, la stipula del contratto non rende
automatica la copertura (ad esempio assicurazione contro furto macchina): è necessario
che il creditore avanzi formale richiesta di copertura per ciascun debitore (è necessario
che l’assicurato chieda se può assicurarsi con quel determinato debitore).
A tal riguardo la gestione dei rischi nel Ramo Credito (ai sensi della 474/1981) richiede la
valutazione individuale dei debitori (situazione patrimoniale del debitore, certificato che il
debitore non abbia pendenze in corso ecc.). Il settore di attività può essere uno degli
elementi valutativi ma non l'unico né il principale.
- Soggetto (cliente garantito): imprenditore privato, residente in uno dei Paesi previsti in
polizza, con cui l’Assicurato opera a credito e inserito in polizza mediante apposito
Limite Massimo Assicurabile (importo che l’assicuratore paga per ogni debitore
sottoposto dall’Assicurato)
Caratteristiche principali:
2. Proroga
Possibilità di gestione autonoma del credito oltre la scadenza della singola fattura. E’
generalmente fissata in 3 mesi da fine mese scadenza originaria.
Tali proroghe sono concedibili senza pagamento di premio supplementare.
3. Premio
E’ l’importo minimo di premio al di sotto del quale l’Assicuratore non avrebbe stipulato la
polizza.
Viene calcolato preventivamente, per il primo periodo assicurativo, su un fatturato di
riferimento e, per i periodi successivi, sul fatturato assicurato dei 12 mesi antecedenti.
5. Esclusioni
Poiché non vi alcun rischio sono escluse dal calcolo del premio le vendite:
6. Detrazioni (*)
- Non sono oggetto di assicurazione e possono essere detratte le vendite non rientranti
nell’attività di impresa. (tra cui le cessioni di beni ammortizzabili e le operazioni esenti
da IVA);
E’ l’importo fissato per ogni debitore dell’Assicurato entro cui è operativa la copertura
assicurativa. L’Assicurato quindi deve chiedere come affidamento un importo che «copra»
la massima esposizione che ha o avrà con ciascun debitore.
E’ un plafond rotativo, per cui i pagamenti effettuati dal debitore consentono la presa in
copertura dei crediti eccedenti l’importo del LMA deciso dall’Assicuratore, per tale motivo
il premio è dovuto per l’intero importo fatturato e non limitato a quello rientrante nel LMA.
In polizza è prevista l’esclusione dal calcolo del premio del fatturato svolto con debitori
con LMA pari a zero; ma esiste l’obbligo per l’Assicurato di richiedere la revisione della
decisione all’inizio della seconda annualità assicurativa successiva a quella di rifiuto o
cancellazione.
Formule assicurative
1. tradizionale
La Top Up copre quindi gli importi richiesti che eccedono il fido concesso
dall’assicuratore di primo livello, rappresenta quindi un’ulteriore garanzia a copertura del
fatturato dell’impresa in caso di insolvenza di uno dei suoi debitori.
Tale copertura può essere rilasciata dallo stesso assicuratore che concede i fidi di base o
da un assicuratore diverso, ma in questo caso quest’ultimo deve essere informato della
copertura di secondo livello e accettarne le condizioni.
3. rischio singolo
Questo tipo di polizza permette di assicurare solo alcuni debitori, scelti dall’assicurato,
invece della globalità del fatturato, come invece avviene nel caso delle polizze tradizionali.
4. excess of loss
63
Polizza che si affianca ad altre polizze crediti che va a coprire le punte di rischio.
Esempio: ho assicurato 100.000 euro nei confronti dei miei debitori, faccio un ulteriore
polizza che va a coprire le insolvenze superiori a 1.000.000 euro (rischi particolarmente
grossi)
Sinistro e indennizzo
Per attivare la copertura, bisogna avere certezza che il credito non sia oggetto di
contestazione, per cui divengono necessari un decreto ingiuntivo esecutivo e/o la notifica
dell’atto di precetto.
Presuppone il rispetto dei termini perentori posti per la denuncia del mancato pagamento:
Sintesi (*)
L’assicurazione credito è una risposta concreta alle imprese che desiderano tutelarsi dal
64
rischio di mancato pagamento dei propri clienti (attuali e potenziali) e, al tempo stesso, un
utile strumento per le aziende che ambiscono a sviluppare il proprio fatturato
• Trasferimento del rischio: nel caso in cui avvenga il trasferimento del rischio del
mancato pagamento assicurato secondo il contratto assicurativo, l’assicuratore
indennizza la perdita secondo la percentuale di copertura nell’ambito del limite di
credito assegnato
• Recupero crediti: il servizio recupero crediti, disponibile in tutto il mondo grazie alla sua
rete globale di esperti in-house o esterni, per ottimizzare ed accelerare il processo di
recupero del credito
Vantaggio Aziende
1. Tutela
2. Accrescimento vendite
Vantaggio Banche
Un’azienda che ha una polizza crediti è un’azienda più solida e quindi meno rischiosa.
1. Aspetto finanziario
2. Aspetto commerciale
65
- Allargare la gamma dei servizi offerti alla propria clientela
- Fidelizzare i propri clienti
- Sviluppare nuovi clienti e favorire il cross selling
- Contrastare la concorrenza di primari Istituti di Credito che propongono la polizza ai
propri clienti
3. Altri aspetti
Un elemento importante nell’Insurtech, verso l’utilizzo dei big data e tecnologie mobili.
A differenza delle assicurazioni tradizionali, nelle quali il premio viene calcolato in base alle
caratteristiche del rischio assicurato, nelle assicurazioni parametriche il premio è calcolato
sulla base della probabilità di un evento.
In caso di sinistri ,ad esempio, nell’assicurazione tradizionale, l’indennizzo viene
calcolato in presenza dei danni effettivi, documentati da una perizia; nell’assicurazione
parametrica, l’assicurato non deve dimostrare di aver subito un danno,offer un
pagamento di un import prestabilito, basato sulla probabilità di accadimento dell’evento
predefinito.
Le aree di applicazione:
Le principali aree di applicazione dell’assicurazione parametrica ad oggi
includono
66
Vi sono poi altre aree in cui l’utilizzo di prodotti parametrici sta iniziando ad essere
sperimentato
Vantaggi e svantaggi
o Rischio di credito
o Rischio normative
o Rischio di violenza politica
o Rischio di mercato
1.
2. RISCHIO DI CREDITO (vedi prima)
• Privano l’operatore nazionale del diritto di proprietà o dell’effettivo controllo degli asset
detenuti nel paese (“expropriation risk”, confisca, nazionalizzazione). (Esempio:
raffineria ENI in Libia, a seguito della nazionalizzazione di tutte le imprese libiche,
diventa di proprietà dello Stato).
• Modificano unilateralmente o non rispettino gli impegni contrattuali assunti dal governo
o da enti pubblici, anche non sovrani, del paese estero (Ex. Stato argentino decide di
non pagare le obbligazioni contratte con paesi esteri o quantomeno ne modifica i termini
di pagamento).
• Impediscono all’operatore nazionale il rimpatrio dei profitti (Ex. Devo per forza
68
reinvestire i profitti nel paese estero senza poterli rimpatriare).
N.B. Queste azioni, per essere propriamente considerate come rischi politici/normativi,
devono connotarsi come “discriminatorie”, ossia essere rivolte a specifici soggetti
(presumibilmente stranieri, a vantaggio degli attori nazionali). Al contrario, quando tali
azioni sono rivolte indiscriminatamente a tutti gli operatori economici nel paese, nazionali
e stranieri, sono normali rischi di impresa.
E’ il rischio che episodi violenti causino perdite per gli asset dell’operatore straniero (Ex.
tumulti, guerre nazionali o internazionali, rivoluzioni, sabotaggi, attentati).
Esempio: possono essere gli attacchi terroristici nell’area del mar rosso, che pur non
danneggiando materialmente gli immobili riducono la clientela degli alberghi.
La valutazione del rischio di violenza politica si basa sulle fragilità sociali o istituzionali del
paese.
5. RISCHIO DI MERCATO
La concorrenza sui mercati esteri, però, fa si che gli imprenditori debbano adottare, per
far crescere e mantenere il business, un atteggiamento più morbido verso gli acquirenti
ad esempio concedendo dilazioni di pagamento.
Sussistono quindi 2 obiettivi coesistenti e opposti:
Concedere un pagamento dilazionato nel tempo
Ottenere lo smobilizzo del credito per generare cash (riscuotere subito il denaro).
2. Factoring: come Forfaiting ma la cessione può essere pro solvendo o pro soluto,
solitamente vengono smobilizzati crediti in valuta nazionale e la cessione dei crediti
avviene in blocco.
La somma del prezzo del factoring pro solvendo e della polizza è inferiore alla prezzo del
factoring pro soluto.
Esempio: azienda vede non pagata fattura da 50k$, se il margine/utile sui 50k è l’8%
ovvero su 50k guadagno 4k, devo vendere per 50/0,08, ovvero 625k$, se il margine fosse
del 5% dove vendere per 1mln$.
Se ci fosse stata polizza crediti per 50k$ allora in questo caso sarebbe stato indennizzato
senza necessità di dover vendere tali somme enormi.
Anche la compagnia stessa, quando deve valutare il profilo di rischio di un credito estero,
analizza:
• rischio paese
• forza contrattuale e grado di conoscenza tra le parti
• importo della fornitura
• tipologia di merce
• modalità di trasporto
SACE
I quali favoriscono il commercio estero per le imprese italiane di rilievo per l’economia
E’ composta da 4 strutture:
4. SACE Fct S.p.A. (intermediario finanziario specializzato nel factoring) offre un’ampia
gamma di servizi per lo smobilizzo dei crediti, dedicati ai fornitori della Pubblica
Amministrazione e dei grandi gruppi industriali e alle imprese esportatrici; è
interamente controllata da SACE S.p.A.
I vantaggi sono:
• la copertura di SACE dà una garanzia per lo sconto in banca dei crediti esteri a
condizioni migliori rispetto a scontare un credito non coperto da nessuna polizza o da
altro ente, lo sconto di un credito con copertura SACE viene visto come più sicuro dalle
banche.
• SACE valuta il credito come scritto sopra ed è l’unica compagnia che fornisce coperture
dal rischio crediti anche del 100%.
Esempi:
Parmacotto ha avuto finanziamento di 5mln per 5 anni da SACE riuscendo ad
esportare negli USA.
Brunello Cucinelli (cashmire) è stato finanziato e assicurato da SACE espandendosi
in tutto il mondo
Assicurazione trasporti
Fanno parte del ramo danni. Come visto nella storia introduttiva, hanno da sempre svolto
una funzione indennitaria e di sicurezza insostituibile per l’espansione dei commerci e la
crescita del sistema socioeconomico. Ha fatto da propulsore al progredire dei commerci e
quindi della crescita economica.
E’ l’unico ramo assicurativo che non ha bisogno di persuasione: sarà il commerciante che
ha bisogno di queste coperture a cercare l’assicuratore e non viceversa come negli altri
tipi di assicurazione.
Ha origini antichissime, già dagli antichi cinesi, babilonesi, romani e greci.
- Le merci
- I corpi comprendono:
72
• Corpi marittimi, lacustri e fluviali.
• Corpi ferroviari, automezzi.
• Sono esclusi quelli aerei che rientrano nella responsabilità areonautica.
Nell’ambito delle assicurazioni merci rientrano tutte le coperture di rischi relativi alla
movimentazione di beni, indipendentemente che essa avvenga per via di terra, di mare o
di aria. Per quanto riguarda il trasporto di valori (titoli di credito, moneta, assegni, materiali
preziosi) vi è una particolare assicurazione
- Rischi ordinari (RO): Tutti i rischi relativi a eventi naturali che riguardano l’elemento sul
quale si effettua il trasporto, nonché quelli che attengono ad avvenimenti collegati alla
normale azione dell’uomo nel movimentare e manipolare l’oggetto trasportato.
- Rischi Speciali (RGSS): Rischi di natura politica quali azioni di guerra, rivoluzioni
cattura, arresto, tumulti, sabotaggio che nelle condizioni generali sono esclusi ed è
necessaria una polizza aggiuntiva
Esempio: terrorismo, non viene più tanto assicurato dopo incidente delle Torri Gemelle
perché troppo costoso, le poche assicurazioni che lo coprono applicano particolari
clausole come la “paramount clouse” che copre il viaggio e la giacenza in magazzino di 30
o 60 giorni, la “termination on transit clouse” copre invece solo il viaggio.
Il trasporto su strada, è la forma più diffusa di trasporto, circa l’80%. La generale disciplina
del Codice Civile è stata specificata con una serie di leggi speciali tra le quali:
- Legge 6 giugno 1974 n. 298: istituisce l’albo nazionale degli autotrasportatori, per
svolgere questa attività è necessaria una autorizzazione; colui che non è iscritto all’albo
non può assicurare la propria attività.
- Legge 22 agosto 1985 n. 450: introduce le limitazioni alla responsabilità del vettore in
caso di avaria e introduce un duplice sistema tariffario del trasporto.
- Legge 1 marzo 2005 n. 32: liberalizzazione dei prezzi e previsione di forma scritta dei
contratti di trasporto.
- Esclusione di quegli avvenimenti che non implicano alcuna responsabilità da parte del
vettore: rischi catastrofali, avvenimenti socio-politici che potrebbero impedire il trasporto.
- Autorizzazione del vettore all’autotrasporto per conto terzi: solo il vettore iscritto all’albo
può stipulare la polizza.
N.B. Copertura viaggi: l’assicurazione riguarda la responsabilità relativa a tutti i viaggi che
intraprendono le merci che hanno inizio nel periodo temporale di vigenza della polizza e
cessano alla fine del viaggio.
74
Esempio:
01/10 stipulo polizza
31/12/n
La polizza scade al 31/12 (3 mesi), un viaggio che conclude il 15/10 viene coperto
normalmente dalla polizza.
Nel caso in cui un viaggio inizia il 30/12 e termina il 05/01/n+1, la copertura assicurativa
vale dal 30/12/n al 05/01/n+1 perché si tratta di “clausola viaggi”, anche se la polizza
sarebbe scaduta il 31/12/n. Se la clausola fosse stata copertura sinistri (o tempo) anziché
viaggi il periodo 01/01/n+1 non era coperto.
Il trasporto multimodale
Forma di organizzazione della movimentazione delle merci nella quale un unico soggetto
si assume l’obbligazione nei confronti del committente di organizzare, coordinare ed
eseguire un trasporto dal luogo di produzione al luogo di consumo con l’utilizzo di due o
più sistemi di modalità di trasporto.
N.B. Utilizzano più mezzi di trasporto. Con un contratto si fa riscorso a diversi tipi di
combinazioni di trasporto (aereo-ferrovia-autocarro ecc)
Il MTO è responsabile per perdite e danni a merci, nonché per il ritardo nella consegna
qualora l’evento che li ha provocati sia avvenuto quando le merci sono a suo carico e nel
caso in cui il mittente abbia rilasciato una dichiarazione di interesse alla riconsegna a una
data specifica accettata dal MTO.
75
assicura la propria responsabilità civile.
- Incendio, purché non causato da consapevole errore del vettore (Esempio di errore
evidente: merci infiammabili e non si prende le giuste precauzioni).
Il tasso di premio non viene definito in termini assoluti, ma viene calcolato in termini
percentuali rispetto al fatturato al netto di iva che risulta dal registro delle fatture emesse
dall’impresa. Il tasso di premio tiene conto, tra l’altro:
- Del volume annuo di traffico suddiviso per ferrovia, nave, aereo, autocarro.
- Dei paesi di provenienza e di destinazione delle merci spedite (rischio Paese).
- Delle percentuali di carichi speciali: in riferimento a merci che richiedono cure
particolari, esempio merci con necessità di refrigerazione.
- Delle precedenti esperienze assicurative (la reputazione dell’assicurato).
- La responsabilità civile per perdite e danni alla merce con un massimale per sinistro.
- La responsabilità per errori, omissioni o ritardi con un massimale per sinistro e per anno
assicurativo.
- La responsabilità civile verso terzi per danni involontariamente cagionati e dai quali
siano derivati la morte o le lesioni personali, ovvero danneggiamento a cose diverse
dalle merci spedite o trasportate e qualora l’evento non sia conseguente all’utilizzo di
mezzi in uso all’assicurato o non avvenga in aree di deposito dell’assicurato.
Garanzie merci
Le garanzie merci sono polizze che proteggono l’assicurato dai rischi di eventi fortuiti o
accidentali che possono occorrere a beni viaggianti e, quindi, arrecare pregiudizio alla
transazione commerciale.
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- La polizza copre il valore reale delle merci in viaggio che deve essere necessariamente
specificato nella polizza
Se nella polizza non vi è alcuna indicazione, viene indicato il valore delle merci al
momento e nel luogo in cui le merci sono state caricate e a questo valore vengono
aggiunti tutti i costi che riguardano la spedizione, trasporto e viene inoltre aggiunta una
percentuale (solitamente 10%) a titolo di utile sperabile.
Le garanzie merci prevedono una copertura “da magazzino a magazzino” (dal mittente al
destinatario) e comprendono anche il periodo di giacenza di transito della merce.
Quest’ultima copertura viene a cessare dopo un determinato numero di giorni stabilito
nella polizza.
N.B. Le parti contrattuali possono limitare oppure ampliare la durata della garanzia ad
eccezione del rischio di guerra che può essere coperto solo per la durata del viaggio.
La polizza merci di riferimento nel mercato italiano è un prodotto modulare (nel senso che
può essere adattato alle esigenze della controparte) che consente di assicurare merci sia
“a viaggio” sia a “tempo” con una copertura da magazzino a magazzino, tanto attraverso
clausole proprie (gestite dall’ordinamento italiano) sia con l’inserimento di clausolari
stranieri quali le Institute Cargo Clauses elaborate dall’Institute of London Underwriters.
L’acquirente è dal punto di vista giuridico l’unico titolare del diritto a chiedere il
risarcimento in denaro del danno relativo al danno o perdita delle merci: ciò che però
interessa è il risarcimento della merce danneggiata o persa.
Rientrano nella garanzia prestata tutte le merci indicate in polizza, siano esse prodotte o
commercializzate dal contraente, durante il trasporto fino al luogo di consegna indicato
nel contratto di vendita.
Il premio relativo a questa polizza viene calcolato sul fatturato vendite col pagamento di
un premio minimo al momento della stipulazione della polizza e poi con un conguaglio al
termine della polizza.
Le esclusioni:
- rischi derivanti da colpa grave del contraente o dell’assicurato nella scelta del vettore
non adatto per quel determinato trasporto
Polizze corpi
Assicurazioni che coprono i danni riportati dai mezzi (corpi di veicoli ferroviari e corpi di
veicoli marittimi, lacustri e fluviali) che effettuano il trasporto.
Non tutte le compagnie di assicurazione stipulano queste polizze perché si tratta di
importi elevati che prevedono la specializzazione in questo campo (stipulate solo da
compagnie specializzate come la Lloyd a Londra).
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Polizza corpi marittimi:
Il premio di polizza è la risultante di due distinti premi: premio di perdita totale – calcolato
sul valore della nave – e il premio di avaria particolare determinato in base ad un importo
monetario fisso moltiplicato per tonnellate di stazza o portata (non viene applicata la
regola proporzionale della sotto assicurazione)
Anche qui possono essere inserite clausole stranieri, generalmente inglesi, come quelle
viste in precedenza.
Riassicurazione e coassicurazione
COASSICURAZIONE
La coassicurazione diretta è trasparente perché tutti gli assicuratori sanno quale rischio
stanno assicurando e per quale quota.
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Coassicurazione indiretta: il contraente stipula “n” contratti ma le varie compagnie non
sanno di stare assicurando lo stesso bene.
I contratti riassicurativi sono solitamente domestici, con compagnie dello stesso stato per
assicurare beni di un contraente di quello stato, o non domestici, con compagnie di altri
stati.
RIASSICURAZIONE
La riassicurazione è un contratto tra due o più soggetti sulla base del quale un
assicuratore diretto (riassicurato o cedente), dietro il pagamento di un premio, ottiene che
uno o più riassicuratori coprano la totalità o una quota parte di un determinato rischio e/o
sinistro che egli abbia già assunto o possa assumere. Il riassicuratore può eventualmente
riassicurarsi con altre compagnie che vengono dette retrocessionari.
Riassicurazione attiva: processo assuntivo del rischio da parte del riassicuratore che
accetta il rischio, i premi ed i sinistri in riassicurazione.
Riassicurazione passiva: effettuata dall’assicuratore diretto che cede il rischio, i premi
ed i sinistri in riassicurazione.
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La riassicurazione si stanzia su diversi livelli:
Riassicurazione di primo livello: primo grado di cessione del rischio, ossia del rapporto tra
assicuratore diretto e riassicuratore.
Riassicurazione di secondo livello: retrocessione del rischio da un riassicuratore ad un
altro riassicuratore.
N.B. L’assicuratore originario deve pagare il danno e poi rifarsi su tutti i riassicuratori che
a loro volta si rifaranno sui retrocessionari, la creazione di contratti di riassicurazione non
crea riflessi giuridici sul rapporto tra contraente e assicuratore diretto.
Vantaggi riassicurazione
Le compagnie possono stilare polizze in base alla loro capacità patrimoniale, a un certo
punto una compagnia non potrà assumere rischio perché il rapporto tra capitale e rischi è
troppo elevato e non più sostenibile.
L’indice di riferimento è il tasso di solvibilità= (capitale+riserve libere)/volume portafoglio.
Ex. Compagnia ha capitale 50mln e assume rischi per 300mln, tasso di solvibilità è il
16,6% (50mln/300mln), aumentando i capitali assicurati riduco l’indice di solvibilità al di
sotto del floor (minimo) con la conseguenza di non poter più assumere rischi.
La soluzione per ricominciare a fare polizze è cedere rischi in riassicurazione riducendo il
valore del portafoglio e di conseguenza alzando il tasso di solvibilità. Potrei anche
aumentare il capitale ma questo ha un costo maggiore rispetto alla riassicurazione (Ex
Cadige Assicurazioni non è riuscita a aumentare capitale perché il tasso di interesse che
chiedeva era troppo alto e non ha trovato nessun investitore).
Se assicuro un motorino e una nave, se brucia il motorino lo pago se brucia la nave non
ho la capacità economica per la copertura di tale sinistro.
Allora il motorino non lo riassicuro ma la nave si così se ho andamento anomalo dei rischi
l’impatto negativo che ho è solo la percentuale di rischio della nave che non ho
riassicurato.
Solidità finanziaria del cedente: più è alto l’indice di solvibilità più è alto il valore di una
compagnia. La riassicurazione aumenta l’indice e quindi la solvibilità e quindi il valore
della compagnia.
81
Riassicurazione tradizionale e non tradizionale
82
Riassicurazione Tradizionale
1. Riassicurazione facoltativa
Processo di gestione molto complesso e oneroso in quanto per ogni rischio che voglio
cedere in riassicurazione devo ogni volta andare sul mercato della rassicurazione e
cercare una compagnia disponibile allo scambio e ogni volta definire i termini
dell’accordo.
Oggi è usata in via residuale per rischi non compresi nella riassicurazione per trattato o
per rischi nuovi, rischi sottoposti al cambiamento delle condizioni economiche del luogo
(ex Libia).
Svantaggi:
• molto costosa in termini di lavoro amministrativo di gestione dell’operazione.
• trattative molto lunghe.
• rischio di perdere un affare per i tempi molto lunghi di ricerca riassicuratore.
• Basse commissioni dal riassicuratore all’assicuratore.
Il collocamento di una riassicurazione prevede la presentazione del rischio al
riassicuratore tramite un documento detto “reinsurance placement Slip” che presenta le
caratteristiche del rischio e del possibile contratto.
A. Proporzionale
83
B. Non proporzionale
In questo caso la compagnia che cede il rischio non proporzionalmente viene detta
“riassicurato”.
2. Una compagnia riassicurata specializzata in navi può constatare che l’effettivo rischio
a lei proposto è inferiore rispetto a quanto è stato valutato dal riassicurato e che la
nave non affonderà mai.
Esempio: Per tutte le polizze incendio che stipuli ti cedo il 60% del rischio e ti pago 1$ a
polizza.
Accordo che nasce per fare in modo che tutti i rischi di una determinata categoria
vengano riassicurati automaticamente.
A. Proporzionale
- Trattato quota share: cedo sempre la stessa quota di tutti i rischi e di conseguenza
il premio e l’eventuale risarcimento (ex. Ho riassicurato 3 rischi per quota share di
tutti e 3 cederò automaticamente il 50%). Non comporta ampi costi amministrativi.
Le commissioni sono di norma più alte.
- Trattato eccedente: fino a una certa soglia (detta “pieno di conservazione”, importo
massimo che la cedente vuole conservare su di sé) il rischio permane alla cedente,
oltre quella soglia il rischio viene riassicurato. Consente i assicurare i rischi in base
alla dimensione degli stessi. In questo modo la compagnia si toglie tutti i rischi più
grossi (rischi di punta).
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- Trattato Fac-Obbligatorio (Facob): il cedente ha la facoltà di cedere il rischio, se
decide di cederlo il riassicuratore ha l’obbligo di assumerlo (in quella facoltativa era
aveva la facoltà di non assumerlo).
B. Non proporzionale
I contratti non proporzionali sono come quelli facoltativi ma per tutti i rischi di un
determinato tipo.
- Trattato per eccesso di sinistri per anno: fisso un numero limite di sinistri in un
anno oltre il quale tutti i rischi vengono ceduti.
In questo caso si parla di “trasferimento alternativo del rischio” o Alternative Risk Transfer
(ART).
Le soluzioni ART sono molteplici e quasi sempre sono prodotti “personalizzati” sulle
specifiche esigenze del cliente.
Gli obiettivi di tale riassicurazione dipendono dalle esigenze del cliente ma in generale
sono:
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LLOYD’S DI LONDRA
Nacque nel 1688 all’interno dell’ “Edward Lloyd’s Coffee House”, ma nascono
ufficialmente nel 1871 con il “Lloyd’s act”.
I Lloyd’s di Londra non sono una compagnia assicurativa o riassicurativa ma sono un vero
e proprio mercato che, per gli attori, struttura e funzionamento non ha eguali nel resto del
mondo.
E’ l’unico mercato che riesce a coprire qualsiasi rischio proposto e la garanzia a copertura
di tali rischi è data dai capitali forniti dai membri che vi partecipano.
4. Brokers: intermediari tra assicurati e mercato Lloyd’s, unici soggetti autorizzati alla
vendita di polizze assicurative Lloyd’s.
Non si può stipulare una polizza coi Lloyd’s senza l’intermediazione dei suoi brokers (oggi
circa 170). Esistono Lloyd’s brokers specializzati in determinate categorie di rischi.
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ASSICURAZIONE E RIASSICURAZIONE “CAPTIVE”
Con l’espressione captive si intende una compagnia di assicurazione o di riassicurazione,
posseduta da un’unica impresa (detta parent company) o gruppo di imprese (operanti in
un settore diverso da quello assicurativo), che si occupa esclusivamente di coprire i rischi
connessi all’attività industriale svolta da tale impresa o gruppo di imprese.
La reale e fondamentale differenza tra una captive ed una compagnia di mercato è che
la captive non può in alcun caso emettere polizze o sottoscrivere rischi di terzi non
correlati con le attività operative della parent company.
In sostanza le imprese si auto-assicurano i rischi, rendendo efficiente al massimo la
gestione dei rischi.
Si sviluppa allora la figura dell’ERM “Enterprise Risk Management”, tale reparto della
“parent company” decide quanti e quali rischi trasferire alla captive la quale deciderà che
prezzo/premio far pagare alla parent company.
- Market Price: la tariffazione avviene a prezzi di mercato, solitamente non viene mai fatto
in quanto, almeno scolasticamente, non ci sarebbe convenienza alla creazione di una
Captive.
- Costo Plus Basis: non si tiene conto dell’esperienza generale del mercato ma la
tariffazione avviene sulla base del premio puro da me calcolato sulla mia esperienza a
cui aggiungo un mark-up per il recupero dei costi di gestione.
Applicare il principio di Pricing del “Costo Plus Basis” espone la compagnia al rischio
fiscale in quanto un premio troppo basso fa si che l’utile della compagnia sia molto basso
e eventuali accertamenti sull’abbassamento dei premi per favoreggiare la “parent”
potrebbe configurarsi come reato di elusione fiscale.
Inoltre nel medio/lungo periodo, i bassi premi attireranno molta clientela e probabilmente
non saranno a disposizione risorse economiche per pagare tutti i sinistri.
I vantaggi sono:
- Esenzione dell’impresa dai costi di gestione/intermediazione
- La compagnia captive si specializza in un determinato ambito relativo all’attività della
parent che porta ad una migliore valutazione del rischio.
Parent company costituisce una Captive assicurativa a cui paga premi e cede i rischi,
essendo la Captive una vera e propria compagnia di assicurazioni, essa può accedere al
mercato riassicurativo.
E’ una captive posseduta da una parent company che decide di metterla a disposizione
di 1 o più clienti. (ex ENI dà vita alla sua compagnia di assicurazione, all’inizio essa
assicura solo gli stabilimenti di ENI, nel tempo si specializza talmente tanto che decide di
allargare il business assicurativo prestando servizio ad altre imprese quali ENEL).
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Polizze vita
Introduzione Alleanza
Evan Mackenzie*
L'uomo d'affari scozzese conoscitore del mercato assicurativo è il primo direttore di
Alleanza nel 1898
Considerò la professione dell'assicuratore un'arte per la quale occorrono studio,
passione, coinvolgimento: "è un'arte come tutte le altre, richiede talento e studio
applicato ai fenomeni quotidiani e mutevoli che si svolgono sotto i suoi occhi. I testi gli
forniscono tutt'al più cultura, ma soltanto l'osservazione continua dei fatti gli conferisce la
padronanza dell'arte sua”.
La sua gestione rispecchia una cultura anglosassone, capace di anticipare alcune
soluzioni di carattere organizzativo e funzionale che fanno di lui un uomo moderno. Evan
Mackenzie nasce a Firenze il 23 marzo 1852.
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Cosa è un’assicurazione e perché fare attività assicurativa è
un’arte?
Vista singolarmente, ogni operazione assicurativa è obiettivamente sempre una
scommessa. La polizza è il documento scritto che attesta l’esistenza della scommessa e
per indicare il prezzo della scommessa si usa il vocabolo premio. Ciò che la trasforma in
un moderno (e lucrativo) atto economico, è la tecnica "assuntiva" (riferita all'assunzione di
rischi omogenei), per cui l'assicuratore è in grado di avvalersi di tabelle di probabilità
statistica e attuariale, in funzione delle quali il premio (ossia la tariffa) è calcolato per
ciascun evento in modo da garantire all'impresa di assicurazioni un esercizio
(statisticamente) vantaggioso del singolo ramo (danni, vita, incendio e così via).
I Rami Vita
I. Assicurazioni sulla durata della vita umana.
II. Assicurazioni di nuzialità e di natalità.
III. Assicurazioni, di cui ai rami I e II, le cui prestazioni principali sono direttamente
collegate al valore di quote di organismi di investimento collettivo del risparmio o di
fondi interni ovvero a indici o ad altri valori di riferimento.
IV. Assicurazione malattia e l’assicurazione contro il rischio di non autosufficienza che
siano garantite mediante contratti di lunga durata, non rescindibili, per il rischio di
invalidità grave dovuta a malattia o a infortunio o a longevità.
V. Operazioni di capitalizzazione.
VI. Operazioni di gestione di fondi collettivi costituiti per l’erogazione di prestazioni in
caso di morte, in caso di vita o in caso di cessazione o riduzione dell’attività
lavorativa.
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Che cos’è una Polizza del Ramo Vita, e perché è importante?
E’ un contratto col quale il Cliente, pagando un premio alla Compagnia, si garantisce un
capitale o una rendita:
- Per far fronte a spese eccezionali (es.: acquisto casa) e/o integrare il proprio reddito, se
alla scadenza è ancora in vita.
- Per coprire sé e la sua famiglia dai rischi di morte, malattia, invalidità.
Perciò il settore assicurativo (Ramo Vita in questo caso) svolge una funzione di rilevanza
fondamentale per l’economia, assicurando la copertura dei rischi, alcuni di rilevanza
sociale, che i singoli individui non potrebbero gestire.
La Società di assicurazione ripartisce il rischio tra una pluralità di soggetti e garantisce
loro un rimborso, dietro il pagamento di una somma di denaro assai inferiore rispetto al
danno eventualmente causato dall’imprevisto stesso (principio di mutualità assicurativa).
3. Rischi legati alla persona: ovvero il rischio che questa sia colpita da una malattia o da
un infortunio tali da determinare una diminuzione della sua ricchezza in termini di spese
per la cure e anche una minore fonte di guadagno dovuta all’inabilità temporanea nello
svolgere la propria attività lavorativa.
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2. Assicurato il cui interesse è coperto dal contratto di assicurazione. La persona fisica
sulla cui testa (vita o morte) è stipulata l’assicurazione e sulla cui premorienza o
sopravvivenza ad una certa data sono legate le prestazioni previste dal contratto.
Premio: Importo dovuto dal Contraente alla Compagnia per ottenere le prestazioni
previste dal contratto. Il mancato pagamento dei premi, a seconda dei casi, fa decadere il
contratto o ne riduce le prestazioni.
Le operazioni contrattuali
Cessione: Operazione con cui viene ceduta la proprietà della polizza ad altra persona,
che subentra al Contraente in tutti i suoi diritti e obblighi, fermo restando il medesimo
Assicurato. Non cambiando l’Assicurato, il capitale caso vita e quello caso morte non
cambiano.
Pegno: Operazione con cui il contraente da in pegno la polizza ad un suo creditore come
garanzia del credito. La Compagnia s’impegna a non versare alcun capitale, se non previa
imputazione dello stesso a soddisfazione dei crediti del creditore pignoratizio, che potrà
in ogni istante riscattare la polizza per soddisfare il suo credito, anche senza il consenso
del beneficiario.
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Cambio beneficiari: Il Contraente, mediante comunicazione scritta alla Compagnia o
mediante testamento, può di cambiare in qualsiasi momento i Beneficiari della polizza,
disponendo liberamente della destinazione delle somme assicurate al di fuori dei vincoli
successori.
Riscatto: Risoluzione anticipata del contratto che, come previsto dalle condizioni
contrattuali, è possibile (per i premi annui) a condizione che siano state versate almeno 36
mensilità e per i premi unici dopo 12 mesi dalla decorrenza. Generalmente (dipende dalla
tariffa) al capitale maturato viene applicata una penalizzazione decrescente per il tempo
che intercorre dalla data di richiesta a quella si scadenza.
Adeguamento: Nella prima metà della durata del contratto, ma con una durata residua
non inferiore a 5 anni il Contraente può chiedere ad ogni anniversario di polizza l’aumento
del premio in misura non inferiore al 5% rispetto a quello in vigore l’anno precedente.
L’incremento del premio garantisce un’ulteriore prestazione, rivalutata con gli stessi criteri
e modalità previsti per la rivalutazione della prestazione iniziale.
Cambio di frazionamento: All’anniversario di polizza e sempre che non sia ancora sta
pagata la mensilità successiva (esempio: cambio di frazionamento dopo 1 anno dalla
decorrenza: non deve essere stata pagata la 13^ mensilità), si può chiedere il cambio di
frazionamento del premio (esempio: da mensile a bimestrale, o viceversa). A causa del
diverso “diritto di frazionamento” applicato al premio, l’importo del premio aumenta o
diminuisce in base al nuovo frazionamento.
Presiti e anticipazioni: Sui contratti al corrente e per i quali sia maturato il diritto al
riscatto, se previsto dalla tariffa, è possibile:
• Ottenere prestiti alle condizioni indicate dalla Società nell’atto di concessione.
• Ottenere anticipazioni senza interessi qualora l’Assicurato abbia dovuto sottoporsi ad
operazioni di alta chirurgia.
• Ottenere riscatti parziali sul valore del capitale maturato.
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Il regime fiscale in sintesi
Vecchia fiscalità
Versamenti:
- Possibilità di portare in detrazione i premi versati (nella misura del 19%) con un tetto
massimo di 1.291,14 euro.
- Imposta del 2,5% sui premi versati.
Versamenti:
- Possibilità di detrarre la sola parte di premio destinata alle coperture assicurative (nella
misura del 19%) con un tetto massimo di 530 euro.
- Abolizione dell’imposta del 2,5% sui premi versati
Polizza temporanea caso morte: garantisce un capitale solo nel caso di morte prima
della scadenza contrattuale.
Polizza caso morte a vita intera: garantisce un capitale alla morte dell’assicurato in
qualsiasi momento avvenga.
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Ramo Vita GESTIONI SEPARATE Ramo I
Con una polizza vita tradizionale di tipo rivalutabile, i premi versati dai Clienti al netto dei
costi confluiscono in speciali forme di gestione degli investimenti separate da quella delle
altre attività della Società e create appositamente per soddisfare esigenze di sicurezza e
redditività.
Le gestioni separate per il confronto del rendimento indicano i rendimenti degli ultimi 5
anni rispetto ai titoli di stato. Hanno capitale garantito e quasi sempre redimenti minimi
garantiti.
Tali Fondi Interni vengono impiegati per la gestione delle polizze vita di tipo Unit Linked: in
essi confluiscono i premi, al netto dei costi, versati dai Clienti e convertiti in quote (Unit)
del fondo stesso.
A seconda delle attività finanziarie nelle quali il patrimonio è investito, i fondi si
distinguono in diverse categorie quali azionari, bilanciati, obbligazionari, flessibili e di
liquidità (monetari).
È per questo che le polizze di tipo Unit Linked offrono la possibilità di optare per lo stile
gestionale che meglio si adatta al proprio profilo di investitore.
Lo scopo della gestione dei Fondi Interni è di realizzare l'incremento delle somme che vi
affluiscono e quindi l'incremento del valore delle prestazioni collegate.
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Polizza infortuni e malattia
Scopo: copre e risarcisce danni economici che possono derivare da una disgrazia
accidentale, dalla quale deriva una limitazione della capacità lavorativa. La limitazione
può essere:
- Temporanea o permanente.
- Parziale o totale.
Fa parte del ramo danni ma sono polizze particolari perché le compagnie specializzate
nel ramo vita, possono vendere anche queste tipi di polizze.
Definizione: evento dovuto ad una causa fortuita violenta ed esterna che produca lesione
fisiche obiettivamente constatabili, che abbiano come conseguenza la morte, l’invalidità
permanente o l’invalidità temporanea.
Rischi coperti:
Esclusioni:
- Generali:
5. Uso di veicoli in competizioni sportive.
6. Guida di veicoli o aeromobili.
7. Guida di veicoli senza patente.
8. Sport pericolosi.
9. Gare sportive competitive.
10. Ubriachezza, abuso di psicofarmaci, uso di stupefacenti.
11. Operazioni chirurgiche non dovute a infortunio.
12. Guerre, calamità…
L’indennizzo è pari alla somma assicurata indicata nel contratto e non è cumulabile con
l’indennizzo per invalidità permanente.
L’indennizzo può essere un capitale (una tantum) o in forma di rendita.
Il beneficiario può essere anche un terzo e l’erede legittimo non può impugnare tale
decisione dell’assicurato.
L’invalidità permanente:
Non sono rimborsabili altre spese: ad esempio un intervento chirurgico estetico, controlli
di routine ecc… poiché non presentano i requisiti dell’aleatorietà.
Rimborsabili:
Formule di garanzie:
- Completa: copertura totale, più costosa, quindi generalmente prevista una franchigia.
- Grandi patologie: copertura totale solo in caso di particolari interventi chirurgici.
- Indennità giornaliera: garanzia di una diaria in base ai giorni di degenza e di
convalescenza.
Il periodo di carenza:
Le esclusioni:
In passato era generalmente di 75 anni ma tale limite è stato dichiarato abusivo da una
direttiva europea, quindi le compagnie hanno eliminato la norma che fissava limiti di età.
Con le tariffe in uso dalle compagnie vi è comunque una sorta di limite di età di ingresso
oltre il quale il rischio non è assicurabile (70 anni).
Indennizzo diretto:
La pensione è una parte della retribuzione che viene accantonata e alla fine della vita
lavorativa viene restituita periodicamente. Lo scopo è garantire un reddito una volta
terminata l’attività lavorativa
Chi persegue un’attività lavorativa versa dei contribuiti dentro le casse affinché le
pensione vengono coperte con esse: se il numero dei richiedenti la pensione è maggiore
di chi contribuisce si crea uno squilibrio, derivante da uscite maggiori delle entrate.
In Italia vi è questo sbilancio poiché più di 1/3 della popolazione non percepisce un
reddito sui cui applicare il gettito e aumentare i contributi per i pensionati, a loro
vantaggio viene erogata dunque la pensione.
INPS non si occupa solo di erogare la previdenza, ha 440 tipologie di erogazione, solo
150 hanno natura previdenziale.
Storia:
• La legge del 1969 afferma come modello di “base” quello della pensione retributiva,
cioè di una prestazione calcolata in relazione alla retribuzione percepita e non in ragione
dei contributi versati.
• Con la Riforma Amato del 1992 si ha l’avvio del processo di stabilizzazione del sistema
previdenziale con l’introduzione di:
- innalzamento dell’età pensionabile per la vecchiaia fino ai 65 anni per gli uomini e 60
per le donne
- per tutti i lavoratori una contribuzione pari a 35 anni ai fini dell’accesso alla pensione di
anzianità
• Nel 1995 (Riforma Dini) si ha una riforma del sistema pensionistico dove si decide che
le pensioni debbano essere calcolate secondo i contributi versati poiché il primo
metodo portava ad incrementare il debito pubblico che sarebbe ricaduto quindi sulle
generazioni future. Passaggio graduale dal regime retributivo al regime contributivo. I
contributi accantonati vengono convertiti in rendita attraverso coefficienti di
trasformazione calcolati in ragione dell’età di pensionamento e della conseguente
speranza di vita. Entra in vigore il 1/01/1996.
• Riforma Prodi del 1998 apporta alcuni aggiustamenti alla precedente normativa
soprattutto in merito alle pensioni di anzianità per cui:
- dipendenti privati: viene innalzato il requisito dell’età anagrafica fino ai 57 anni a partire
dal 2002
- dipendenti pubblici: è previsto l’innalzamento del requisito anagrafico a 57 anni a
partire dal 2004
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• Legge 247/2007 introduce il c.d. sistema delle quote, con il quale il trattamento
pensionistico viene conseguito solo se si è raggiunto un determinato valore dato dalla
somma tra età anagrafica e anzianità contributiva.
• Decreto legge convertito in legge nel 2010, modifica il sistema degli scaglioni
introducendo la finestra mobile, in base alla quale il trattamento pensionistico viene
conseguito dopo 12 mesi per i lavoratori dipendenti oppure 18 mesi per i lavoratori
autonomi.
N.B. Tutte le riforme vanno nella direzione della sostenibilità, ovvero nell’equilibrio tra
pensioni erogate e disponibilità economica dello Stato anche in relazione ai contributi che
vengono versati.
Nel 2011 sono state fatte 8 riforme riguardanti il sistema pensionistico, a fine anno è stata
promossa la riforma del governo Monti.
La riforma Monti, se da un lato rientra tra le misure di «stabilità» richieste in termini di
bilancio dello Stato da parte dell’Unione Europea, dall’altro recepisce le indicazioni della
stessa UE in materia di previdenza complementare.
Proprio in quest’ottica restano validi i tre principi cardine della previdenza pubblica
concordati in sede comunitaria e attentamente monitorati:
1. Adeguatezza
- Assicurare che gli anziani non si trovino, oggi e in futuro, a rischio povertà
- Promuovere la solidarietà fra le generazioni
- Consentire un accesso universale a schemi previdenziali che consentano di
ricevere prestazioni adeguate allo standard di vita precedente al pensionamento
2. Sostenibilità
3. Modernizzazione
100
Tale legge è articolate in vari commi, fra i più importanti:
- Comma 9, viene introdotto un elemento statistico per cui nessuno potrà mai accedere
alla prestazione di vecchiaia con meno di 67 anni a partire del 2021.
- Comma 11, solo perché ha iniziato a versare dal 1/01/1996 (i totalmente contributivi) è
valido un ulteriore requisito di pensione anticipata. Per poterne usufruire è necessario
rispettare tutte e tre le seguenti condizioni: avere almeno 63 anni di età, aver
accumulato 20 anni di contributi, ammontare della prima rata di assegno pensionistico
non deve essere inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale
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Fondi di previdenza complementare
Oltre alle fonti di previdenza obbligatorie, ovvero costituite dai contributi versati nelle
diverse casse di previdenza di ogni settore.
Non ci si può esimere da tale contribuzione in quanto il sistema previdenziale opera a
“ripartizione” ovvero le posizioni attive già presenti sono coperte dai contributi versati
obbligatoriamente dalle posizioni passive.
Funzionamento
2. Trattamento di fine rapporto (TFR): capitale per il sostentamento dell’ex lavoratore che
ora non ha più fonte di reddito. In questo modo rinuncio ad avere tale somma a
scadenza ed effettuando un cambio di destinazione la investo nel fondo pensione.
Fruibile dai soli dipendenti.
All’inizio della riforma del 2007 ogni settore lavorativo avrebbe dovuto costituire un fondo
facoltativo, detto “fondo negoziale”, partecipato da varie compagnie assicurative, che
veniva proposto ai lavoratori di tali settori. Alcuni settori però non furono pronti
all’istituzione di tali fondi per cui vennero sostituiti dai “fondi pensioni aperti”.
Oggi invece la principale tipologia di piani pensionistici sono i Piani Individuali
Pensionistici (o di III Pilastro) che hanno adesione individuale a differenza dei piani
pensionistici aperti che possono avere adesione collettiva libera.
Funzionano tutti nello stesso modo ma i fondi individuali forniscono anche un servizio di
consulenza che non è presente nei fondi negoziali. Inoltre se sono iscritto ad un
determinato fondo negoziale per il settore metalmeccanico e dovessi cambiare lavoro
inserendomi nell’industria chimica dovrei cambiare fondo negoziale.
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Vantaggi fiscali
A favore della creazione di tali fondi sono stati istituiti dei vantaggi fiscali:
- Premi versati (contributo volontario), contributo proprio o del datore di lavoro: possono
essere detratti fiscalmente fino ad un massimo di 5164,57$ (esempio: individuo
dichiara 30.000$ e versa 2.000 $ in fondo di previdenza complementare il suo reddito
imponibile scende immediatamente a 28.000$. Tenendo conto che l’aliquota IRPEF per
un reddito di 30k è circa 38% non verso il 38% di 2000 ovvero risparmio 760$).
- Rendimenti: è applicata un’aliquota pari al 20%, dunque inferiore a quella prevista del
26%. Se sono presenti titoli governativi questa componente è tassata al 12.5%.
- Prestazioni: Sul TFR di normale ci pago le tasse, viene applicata l’aliquota media Irpef
degli ultimi 5 anni, se lo destino al fondo pensione ho un’agevolazione fiscale, in
particolare l’aliquota si riduce dall’aliquota media Irpef degli ultimi 5 anni al 15% inoltre
diminuisce dello 0.3% per ogni anno, superiore al 15esimo, di adesione al fondo fino
ad un minimo di aliquota del 9%.
- Anticipazioni: posso richiedere il TFR anche in via anticipata su cui pagherei le tasse ad
aliquota media Irpef degli ultimi 5 anni, le anticipazioni di TFR trasferito nel fondo
pensione per motivazioni diverse dalle spese sanitarie sono tassate con aliquota fissa
pari al 23%.
TFR trasferito
- Al momento della liquidazione sarà applicata una tassazione più favorevole che va dal
15% al 9% in funzione degli anni di adesione invece che all’IRPEF medio degli ultimi 5
anni.
- Le somme percepite a titolo di anticipazione sono tassate al 23%
103
Riscatti
- Fino al 50% per cause di cessazione dell’attività lavorativa che comporti inoccupazione
per un periodo di tempo non inferiore a 12 mesi e non superiore a 48 mesi
- Fino al 100% per cause di cessazione dell’attività che comporti inoccupazione per un
periodo superiore a 48 mesi oppure in caso di invalidità permanente o morte. In caso di
morte non ci sono tasse di successione. Sono impignorabili e insequestrabili.
Vantaggi aziendali
Anche il titolare d’azienda beneficia di significativi vantaggi nella caso suoi dipendenti
aderiscano a forme di previdenza complementare attraverso l’impiego del TFR:
- Costi: riduzione del costo del lavoro grazie all’esonero del versamento del contributo
dello 0,2% della retribuzione del singolo dipendente al fondo garanzia INPS.
- Fiscalità: può dedurre fiscalmente per un importo pari al 6% (per le imprese fino a 49
dipendenti) o al 4% (per le imprese oltre i 49 dipendenti) il TFR versato alla previdenza
complementare.
- per il 100% sotto forma di rendita solo se convertendo in rendita almeno il 70% del
montante finale, la pensione risulterà inferiore al 50% dell’assegno sociale. La rendita
può essere percepita, in caso di morte del contraente, dalla persona da lui designata.
- per il 50% del montante maturato sotto forma di capitale
Nuove disposizioni
104
- A tutela della seconda sacca di disoccupazione, disoccupati intorno ai 50/60 anni che
hanno poco appetibilità sul mercato del lavoro, è stato creato:
• l’APE volontario dove io verso subito i contributi dovrei versare per andare in
pensione, se non ho i soldi faccio un prestito, però vengo mandato in pensione prima
del tempo. L’erogazione della pensione vedrà detratta dalla rendita la quota di
restituzione del prestito. E’ possibile utilizzare il fondo di previdenza complementare
per versare ciò che mi manca.
• RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata): posso percepire una rendita
complementare derivante dal fondo pensione fino a 5 o 10 anni prima della pensione
fino a che non maturo i requisiti per il pensionamento ed avere la pensione pubbli
La normativa è entrata in vigore il 1 Ottobre 2018, con proroga, perché doveva entrare in
vigore il 23 Febbraio dello stesso anno.
Target market: per ogni prodotto che viene ideato e presentato, deve essere identificato
dal produttore il mercato di riferimento della specifica polizza.
Nel caso in cui ci fosse una discordanza fra target market e polizze distribuite si
procederà ad un analisi più approfondita, per poi procedere in una delle due situazioni:
- Modifica target market.
- Azioni correttive alla polizza.
Esempio: se opero nella zona di Pisa, e per la mia compagnia il prodotto dove ho
maggiore marginalità (profitto) è il prodotto assicurativo incendio, ma nella zona nessuno
è interessato ad acquistarlo, non si ha più la “leva economica” per incentivare la vendita.
Questo perché con la normativa IDD non posso vendere una polizza a chi non ne ha
bisogno.
Banca MPS
I distributori, prima di far sottoscrivere una proposta o, qualora non prevista, un contratto
di assicurazione, acquisiscono dal contraente le informazioni utili a valutare le sue
richieste ed esigenze quindi BMPS si è dotata di un «questionario esigenze e bisogni»
attraverso il quale è possibile verificare il reale interesse e/o necessità di protezione del
cliente per poi passare alla proposta di una particolare copertura assicurativa sulla base
della gamma di offerta disponibile.
N.B. Non è possibile la vendita diretta di una polizza senza passare dal «questionario
esigenze e bisogni».
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E’ composto da tre sezioni:
– Protezione Persona.
– Protezione Patrimonio.
– Protezione Veicoli a motore.
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