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Anche Dante, nel XXIV del Purgatorio, che lui sognava come rifugio, a allievo di Carducci. Pubblica una raccolta di
spiega che è quando “amor gli ispira lui Castelvecchio. poesie nel 85 che ha come titolo “I
prende nota” nel modo in cui esso gli Bordatini” (bordatino = tessuto di cotone
ispira dentro. forte), cioè vestiti da casa: rinvio agli
Nel 82 quindi Pascoli si laurea e grazie a oggetti quotidiani.
Carducci riesce a insegnare subito, lontano È la prima raccolta poetica che mette al
MYRICAE centro la poesia del quotidiano e che
dalla sua terra, a Matera per due anni (la
sorella era ancora in convento). In questo decennio ci sarà la pubblicazione introduce la figura del poeta come
di “Myricae” nel 91, che saranno veggente. Pascoli ha collaborato a questa
Era imbarazzato come figura autoritaria, si
pubblicate 5 volte con modifiche e raccolta perché Severino gli chiese di
confondeva con gli allievi.
aggiunte. leggerla e di correggerla.
In questi anni, affina la sua lettura su
Si arriva alla pubblicazione del 91 su riviste Precedente importante per le “Myricae”
Dante, grazie ad un fondo ricevuto da un
o per piccoli fascicoli che Pascoli regalava Nel 91, esce “Myricae” che non ebbe
convento al liceo di Matera. Dopo 2 anni,
ai matrimoni di amici. molto successo di pubblico ma molto di
si avvicinò a casa, a Massa, dove sta per 3
anni. Ad esempio, negli anni 80 le nozze del critica. Fu apprezzato soprattutto da
fratello Raffaele o per l’amico Saverino. D’Annunzio, persona non amata da Pascoli
È qui, a Massa, che avviene il
ricongiungimento con Ida e Maria, le Le stesse “Myricae” furono inizialmente in quanto era un po' tutto ciò che Pascoli
sorelle, e lui si illude di poter ricercare il pensate come regalo di nozze per l’amico. non era.
nido familiare. Il nucleo forte di “Myricae” è composto da Nel 95, Pascoli può passare all’università di
Sorelle molto diverse, Maria che rimane “L’ultima passeggiata” che uscì su una Bologna, insegnando grammatica latina e
con Pascoli, Ida che assaggia il frutto rivista, “Vita Nuova” nel 86. greca avente come collega Carducci.
proibito dell’eros andando in sposa, È la contemplazione della natura Non fu un anno felice, partì Ida e va in
tradendo il fratello. autunnale da parte del poeta nei giorni affitto a Castelvecchio. Chiede il
L’eros trasgredisce il sacerdozio della casa. che precedono il rientro all’insegnamento. trasferimento per due motivi:
Veto edipico in Pasoli: la sorella sono i È una natura toscana ma che fa rivivere la 1. Perché a Bologna vive il fratello
genitori, Pascoli il bambino e per il natura romagnola, e lo stesso succederà minore Giuseppe, persona poco
bambino il sesso è tabù ed è proibito. Solo nei “Canti di Castelvecchio”. Presente il raccomandabile che faceva debiti a
Maria sarà quindi la figura materna, Ida topos dell’errare che rievoca di nuovo la nome del fratello.
quella aggressivamente erotica. ricerca di una meta, come la figura di 2. Perché all’inizio gli studenti non
Odisseo e tutti quei ricordi appartenenti gradirono Pascoli come professore a
I 3 vissero insieme per 10 anni, fino al 95,
alla sfera dei morti, altrettanto collegato causa della sua timidezza, anche
anno del matrimonio di Ida.
con l’Odissea. perché succedeva ad un docente
Nell’87, avrà un trasferimento a Livorno,
Importante è anche il rapporto tra pascoli molto importante.
dove resta fino al 95. Qui c’era una casa
e Severino Ferrari, amico di Pascoli e
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Fu quindi spostato a Messina, entra in Ci fu anche un riavvicinamento politico: Sono testi in cui si procede per unità
carica nel 1898. nel 1900 si candida al partito socialista, ma tematica e che cercano di promuovere il
In “Digitale purpurea”, poesia contenuta ritirò la candidatura poiché inconciliabile gusto per la lettura.
nei primi poemetti compaiono le figure di con i suoi impegni del docente. Pascoli voleva offrire a ognuno “La scarpa
Maria e Rachele. Quest’ultima è un A differenza di Carducci, Pascoli non fu per il suo piede”, che ognuno trovasse la
personaggio biblico, simbolo della vita trasformista dal punto di vista politico e sua vita.
contemplativa (nel senso di chi se la gode non fu mai un rivoluzionario anche a causa Pascoli mostrò inoltre una grande apertura
e mangia il fiore della morte, Eros). del tuo atteggiamento mite. verso i poeti stranieri, quando invece la
Ida rappresenta la vita nella Bibbia = chiara Comunque, a Messina tenne un paio di cultura era molto chiusa in se stessa.
divisione dei rudi tra le due sorelle. discorsi commemorativi di Garibaldi, che Anche Leopardi era stato saggista, a
In “Digitale purpurea” i rudi sono invertiti era visto come un eroe liberatore. Milano, per l’editore Stella, aveva scritto
e difficilmente identificabili. Scrive 3 libri su Dante: due antologie:
Parla di una donna bruna (stereotipo della 1. Sotto il velame; 1. Cristomazia italiana della poesia;
donna latina che rappresenta la tentazione 2. La mirabile visione; 2. Cristomazia italiana della prosa.
da vincere) e una bionda (figura angelica e 3. Minerva oscura. A Bologna, Pascoli scrisse “Epos”
rassicurante). Questi danno un’interpretazione (antologia greca) e “Lyra” (antologia della
Pascoli quindi rovescia i termini: bruna allegorico-visionaria del poema dantesco. poesia lirica).
Maria / bionda Ida. Questa saggistica è stata a lungo “Fior da fiore” è una citazione dantesca di
Maria resterà con Pascoli 4 anni, fino al trascurata perché si pensava che le Matelda, nel Purgatorio, mentre raccoglie i
1902, sono anni di grande attività critica e allegorie che Pascoli trovava fossero fiori.
poetica. troppo forzare. Si tratta della messa in crisi “Sul limitare” è interessante per la cura
Messina è una città molto viva del modello crociano: si passa da un punto psicologica che Pascoli aveva
culturalmente, poi fu distrutta dal di vista frammentistico della ricerca verso dell’insegnamento. Limitare= soglia
terremoto. Si trattò anche di un danno studi che valorizzano la sostanza filosofica dell’adolescenza. È un’età difficile, quella
culturale. Al tempo di Pascoli c’era del poema. che gli inglesi chiamano “età ingrata”. Si
un’università, insegnava Gaetano Sono anni in cui Pascoli scrive anche due tratta quindi di un accompagnamento alla
Salvemini, antifascista e perseguitato antologie per Ginnasio e Liceo: crescita dell’anima.
politico. 1. Sul limitare; Sono 4 le principali raccolte di Pascoli:
Pascoli fu anche collaboratore di “La 2. Fior da fiore. 1. Poemi conviviali;
Voce”, rivista politico – letteraria. Sono impostazioni poco canoniche che 2. Canti di Castelvecchio;
Questi sono anni di felicità e soddisfazione vanno dal poema finlandese fino alla 3. Poemetti (primi e nuovi);
personale per Pascoli, che non aveva “Chanson de Roland”, al Risorgimento, alla 4. Odio e Inni.
tradito Bologna. traduzione dei classici latini e greci.
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Molte poesie pascoliane uscirono sulla (della festa ma anche della morte, Il socialismo di Pascoli va contro la storia,
rivista o come omaggio di nozze. lontanamente evocata nel tempo e nello sogna un ritorno alla terra, è una visione
spazio). conciliatoria.
POEMI CONVIVIALI
Si tratta di un linguaggio pre-verbale in cui Pascoli appoggiò la guerra in Libia (scrisse
I poemi conviviali si chiamano così perché i versi degli uccelli diventano parole. infatti “La grande proletaria si è mossa”)
3 di essi (Goghi e Magoghi, Alexandros e I “Canti di Castelvecchio” introducono l’io perché pensava che le conquiste
Solon) uscirono nel 95 sulla rivista “Il ragionativo che in “Myricae” non c’era. avrebbero dato spazio al proletariato non
convito”, rivista decadente diretta da un È una visione pessimistica delle sorti abbiente.
grande amico di D’Annunzio, Adolfo de umane. Si tratta di un grande sogno contadino,
Bosis. Nella rivista erano presenti alcune Vi sono anche poesie di natura cosmica “Il un’utopia riconciliatoria delle classi.
traduzioni di poesia europea (Francia e bolide” con un senso pascoliano Rosa e Rigo sono gli eroi di questo “epos
Germania). dell’infinità dei mondi e della solitudine contadino”.
È una rivista che affronta temi decadenti dell’io. La poesia che divide i poemetti è “Italy”,
estranei a Pascoli: superomismo, Per Pascoli la natura è buona, materna, dedicata alle emigrazioni italiane in
esaltazione dell’io e derisione della morale creatrice, consolatrice. America, viste con gli occhi di chi resta. Chi
comune. Pascoli ci ricava solo conforto, ma non c’è tornava parlava con una lingua bastarda e
accusa dal momento che non c’è ibrida.
I CANTI DI CASTELVECCHIO
personificazione se non politica.
ODI E INNI
Vuole ricostruire la San Mauro perduta La natura è il riflesso del nostro animo.
(Castelvecchio = San Mauro). Escono nel 1906 e rispondono ad una
I POEMETTI
Vi è una reciprocità tra la terra dell’anima superiore volontà di canto.
e la terra dove lui ha deciso di vivere. Hanno ambizioni superiori: si passa dalla L’epigrafe contiene ancora una volta un
La parola “canti” rimanda a Leopardi. dimensione del frammento ad ritaglio dell’egloga virgiliana, di cui questa
L’epigrafe del volume è la stessa di un’ambizione costruttiva superiore. volta prende solo “canamus”.
“Myricae”, ma l’ispirazione non è la stessa. I due libri si presentano come un poema ODI: richiamo ai Greci e a Orazio.
Scrive in “Myricae” una poesia di quartetti, georgico virgiliano. INNI: innografia pindarica.
di idilli leopardiani dove non è presente la L’ultima poesia della raccolta è dedicata a Qui Pascoli affronta temi civili e sociali,
parte ragionata e discorsiva. Pietole, paese nativo di Virgilio. compone vere e proprie apologie ed elogi
Il poeta non si intromette nella descrizione Il poema racconta la vita, le stagioni e le di personaggi illustri e celebrazioni in
(sarà così anche nella raccolta “Le opere di due contadini, Rosa e Riga. morte. Anche se perdono la vena
occasioni” di Montale). Pascoli è nemico del progresso industriale, intimistica e il contatto con la natura perde
La natura parla: stormi di cipressi (alberi lo ritiene sinonimo di ingiustizia, odio, lotta anche il magico di sé.
della morte), lontano cantare di campane tra uomini, violenza.
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“Alle batterie siciliane” è un esempio di Questo ritorna anche nel “Carcere di Tra il 91 e il 92 furono progettati canti
innografia bellica, un altro è “Chapin” in Ginevra” che mostra anche attenzione per storici: “Le trombe macedoniche”, “La
onore di un generale caduto durante la l’omicidio di Sissi che si trovava in vacanza battaglia di Cheronea”, “La Luna e
resistenza nell’800 in Eritrea. a Ginevra in incognito. Lucheni lo aveva Alessandro”; canti epici: “I Galli che
Pascoli compose però un errore: l’ufficiale, saputo da un ex cocchiere di corte italiano assaltano il mare”.
scrivendo una lettera, parlò di questo e così progettò l’attentato. L’ispirazione per l’antico viene da lontano
Chapin come se fosse un suo amico. “Nel carcere di Ginevra” è dedicata ad un ma nasce dal decadentismo.
Pascoli allora pensò fosse una persona in assassino per il quale tuttavia Pascoli In un appunto degli anni giovanili Pascoli
carne e ossa, senza sapere si trattasse di chiedeva grazie. scrive “Ero forse uno di quegli schiavi che
un vino piemontese. Nei carmi latini ce n’è uno dal titolo giravano la macina ai buoi?”. La storia
Altri inni esaltano epicamente figure di “Iugurtha”, incentrato sulla figura di antica è vista come un deja-vu, come un
scopritori di terre nuove ed esploratori. Giugurta nel carcere italiano. fantasma. È l’antichità dell’umile.
Una di queste poesie “Andrea” parla di un Dell’antichità, Pascoli non ne sceglie la
esploratore svedese che però volendo parte luminosa (primavere elleniche), ma
sorvolare il Polo Nord in dirigibile fu quella del crepuscolo e dei vinti.
travolto da una tempesta e il suo corpo fu È l’antichità dell’ingiustizia e della
ritrovato dopo 10 anni. POEMI CONVIVIALI sconfitta. Parla di ciò che è stato
Di ispirazione analoga è “Chavez”, dal La rivista “Il convito” era di stampo dimenticato.
nome di uno dei primi piloti peruviani decadente e il primo poemetto pubblicato Per Pascoli, il mondo antico si può
dell’aviazione che morì dopo aver “fine del mondo antico”, si accorda a riscrivere, ma nelle sofferenze, nei martiri,
compiuto un’impresa storica. questa ispirazione decadente. nelle pene.
La tematica apocalittica emerge anche in È una poesia per pochi eletti che
“Negro di San Pier”, nella Martinica, dove difendono un mondo che sta andando
era avvenuta un’eruzione vulcanica. perduto. PREFAZIONE DEI POEMI CONVIVIALI
Si tratta di una Pompei moderna. Seguendo il mito medievale, Pascoli dice
Morirono tutti tranne un uomo che era Emerge una visione dell’Italia poco
che Alessandro Magno, giunto alle porte
detenuto in una cella internata e che dà il carducciana, che rifiuta i “superiori
dell’Afghanistan, lasciò alle porte di bronzo
nome alla poesia. destini”.
(che segnano il passaggio tra grecità e
Il tema qui è quello del mistero cosmico, Pascoli si investe del ruolo di “sacerdote
latinità), lasciò dei corni dentro i quali
dello strapotere della natura. Inoltre, del lutto”, senza averlo scelto.
soffiava il vento, fingendo la presenza
l’attenzione per la figura del carcerato è È come se il poeta fosse antenna del
dell’antico eroe.
autobiografica e attraversa tutta la poesia. dolore per tutta l’umanità.
Ma poi il rapporto con la rivista cessa nel
È una forza che è essenzialmente sventura,
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non come Carducci e D’Annunzio.
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Per Croce, la poesia di Pascoli è delle lingue morte. Come morti sono
inconsistente perché dietro non c’è coloro che popolano il poema.
l’uomo. Al di là della sconfitta e dell’evento storico
Minimalismo contrapposto alla vuota c’è l’esaltazione della quotidianità, degli
magniloquenza dei poeti vate come umili, come se le “Myricae” fossero
D’Annunzio. trasportate nel mondo antico.
D’Annunzio espresse un’ammirazione per Cronologicamente per la pubblicazione
il Pascoli, poeta latina spesso trascurato. appartengono al periodo pisano, tra il 3 e il
Si legge un rammarico per la cattiva sorte 6.
che hanno avuto: poemi su Dante (la C’è poi in Pascoli, come non c’è in
“Minerva oscura”). Carducci, il dubbio che quel mondo sia
“Io morrò quello no”, un oraziano frutto della nostra immaginazione, come
monumentum exegi. se fosse un’invenzione della fantasia di
Tono vittimistico e quasi criticante. grandi poeti che hanno giocato con le
Per quanto Pascoli ammirasse veramente parole, Odisseo, una volta a Itaca, stanco
Dante, vi era comunque una chiara della monotona vita familiare ripercorre
proiezione psicologica (Dante esule = tutta la strada a ritroso ma non trova nulla
Dante esule). di ciò che aveva vissuto.
20 componimenti, 19 nella prima edizione. Che fosse stata tutta un’illusione?
Il criterio della raccolta è storico- Es: Polifemo rappresenta un’eruzione
cronologico, dalla Grecia più antica al vulcanica.
cristianesimo con l’antichità romana. L’unica cosa che era rimasta era Calippo,
Non c’è una particolare sintassi delle ma lui sarà tra le sue braccia ma una volta
sezioni come in “Myricae”. morto e quindi non la vedrà.
Sono temi quasi sempre secondari rispetto Anche il nido viene messo in discussione,
alla storia, è un approccio alessandrino. Odisseo lascia il nido tanto ambito, Anticlo
Qui come sempre è presente la poetica del muore tradendo la moglie, la famiglia.
fanciullino, il soffermarsi sul “particolare
innavertito”, ciò che sfugge.
Abbondanza di citazioni dissimulate e
nascoste, rare.
Due liriche di lettura, uno primario e uno
esoterico, cui si giunge grazie allo studio
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