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GIOVANNI PASCOLI  Così la moglie e i figli andarono in  Fu grazie al fratello Raffaele che era con lui

convento finchè Pascoli, economicamente ad Urbino che, con un piccolo impiego a


 Vita che sembra essere parallela a quella
autonomo, le riportò a sé. Bologna, gli permise di proseguire gli studi.
di Carducci: i lutti, gli stessi docenti,
 L’anno dopo, nel 68 morì la sorella  Comunque, nel 71 Pascoli e Raffaele
l’insegnamento a Bologna e l’impegno
maggiore, Margherita e un mese dopo la saranno ritirati dal collegio per le spese
politico.
madre, forse di crepacuore. insostenibili.
 Pascoli nasce a San Mauro di Romagna nel
 Intanto Pascoli proseguiva i suoi studi  Pascoli riesce però a studiare al liceo di
1855, una generazione dopo quella di
liceali in un collegio cattolico, ma aperti Rimini dove ha i primi accostamenti alla
Carducci.
alle idee risorgimentali e alla cultura politica e al socialismo.
 La famiglia è di buona borghesia, il padre
scientifica. C’era un professore di  Il diploma lo prese come Carducci a
Ruggero era amministratore di una tenuta
astronomia che col suo osservatorio fece Firenze con gli Scolopi = liceo di vocazione
dei duchi Torlonia. Era rigido tale da farsi
appassionare Pascoli ai corpi celesti. classicista ma che permetteva di aprirsi a
inimicizia anche politico perché partecipò
Questi gli trasmise anche il metodo di letture moderne, scoprì infatti Manzoni
ai moti del 48-49, era un patriota liberale.
insegnamento affettuoso. con il suo insegnante di italiano e servitori
 L’infanzia di Pascoli trascorre felice, come
 Importante anche il professore di italiano, europei come Hugo.
Carducci si impregna di vita cosmica nella
Francesco Donati, amico di Carducci e  Ebbe difficoltà a conseguire il diploma a
natura che riporterà nei suoi quadri idilliaci
facente parte degli “amici pedanti”. causa delle materie scientifiche. Per gli
e che parla al Pascoli con voci.
 Dal Donati, Pascoli prese l’amore per i studi universitari non avrebbe avuto soldi
 A 7 anni, con due fratelli, va in collegio a
classici e per Dante. ma furono bandite borse di studio
Urbino.
 Un altro professore portò Pascoli ad all’università di Bologna.
 Torna a casa solo per le vacanze. È per
Amsterdam che quasi ogni anno vinceva  I guai vennero dal suo impegno politico.
esempio assente nella morte dei genitori.
un concorso di poesia delle quali vendette  Nel 75 venne in visita all’università il
 Nel 1867, il padre al ritorno della fiera a
le medaglie d’oro per comprare casa. ministro della pubblica istruzione.
Cesena è riportato a casa morto,
 Il docente di latino, Geronte Gei, educò  Agli studenti fu vietato dar luogo a proprie
probabilmente vittima di un’imboscata,
Pascoli ad una lettura non arida dei manifestazioni politiche. Si levò qualche
forse il rivale di lavoro che poi ne prese il
classici. “Viva” e “Abbasso”. Fra i contestatori c’era
posto.
 I lutti familiari si acuirono col passare del Pascoli.
Il processo non andò a fondo causa clima
tempo, quando era in collegio a 13 anni  Fu convocato per dar conto della sua
omertoso.
vennero attutiti dai padri scolopi, più posizione, gli venne poi revocata la borsa
 Egli comunque aveva molti nemici (i
dolorosa fu la perdita del piccolo fratello di studio. Questo lo inacidì anche
ferventi cattolici, i contrabbandieri di sale
Luigi che studiava con lui per una caratterialmente.
che fece arrestare, le famiglie che
meningite fulminante.  Si legò sempre più agli ambienti socialisti e
producevano braccia per la leva
ad Andrea Costa che nel 76 ebbe un
obbligatorio).
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processo con assoluzione grazie a Carducci tonico italiano alternando tempi forti e un discorso chiaro. Esce una poesia dell’io
per una fallita insurrezione. deboli. ma è comunque oggettiva, perché l’io si
 Nel 78 la situazione per Pascoli precipita  Pascoli si avvicina sempre grazie a Carducci manifesta da fuori, non è una confessione
(anno dell’“Ode alla regina Margherita” di alla poesia trobadorica. Carducci tenne ad diretta, si esprime attraverso la natura.
Carducci, quando i reali sono vittima di esempio un corso sulla “Chanson de  Il poeta non crea nulla, è il soggetto
uno psudo-attentato. Roland”. Aspetto che influirono sull’ultimo passivo di un’epifania, è la realtà che
 A Napoli un fornaio anarchico con un Pascoli, con “Odi e Rime”. tramite le sensazioni si rivela a lui.
temperino si gettò dalla carrozza dei reali.  Pascoli si laurea in letteratura greca con  Questo è ciò che dice Pascoli e che ha
 Il primo ministro si frappose ed ebbe una una tesi su Alceo. molti punti in comune con i simbolisti.
ferita superficiale.  All’inizio degli anni 80, la produzione di  Heideger distingue in poièsis (dal greco
 L’anarchico fu portato in una prigione Pascoli è la poesia delle piccole cose, “fare”) e in poesia (dal latino “scrivere
sotto il mare senza lanterna e ne stette per impressionistica. sotto dettatura”).
10 anni, quando impazzì e fu trasferito in  Egli progettò una raccolta di 3 titoli diversi:  Pascoli parla della seconda, Heideger diche
un manicomio criminale, fino alla morte. 1. “Foglie gialle”, poesia autunnale, del che c’è prima un verbum, che è la parola
Questo fatto scatenò ricolte e passato, della memoria. dell’essere che poi si esplica grazie al
manifestazioni represse con la violenza. 2. “Luci crepuscolari”, poesia della fine poeta che è soggetto estetico di una
 Nel 79, Pascoli gridò contro le guardie e fu del giorno, con un’aura malinconica, rivelazione.
arrestato per 3 mesi e messo in prigione con un ripiegamento sul passato delle  Nel fanciullino, Pascoli dice che il poeta è
prima del processo. Al processo, Carducci cose che sono le cose dell’anima o un nuovo Adamo, da nome alle cose per la
testimoniò a favore e Pascoli fu assolto. meglio il loro riflesso. prima volta, come fosse il giorno della
 Grazie a Carducci gli fu restituita la borsa, 3. “Voci del passato”. creazione.
dopo 5 anni. Restituisce alle cose tutta la loro verginità
Erano poesie che dovevano vagare tra i
 Tranne quale poesia socialista pubblicata nominandole.
secoli. In queste poesie Pascoli è come
dalla sorella Mariù, è un periodo di vuoto.  Mallarmait dice la stessa cosa quando dice
Ulisse, vaga verso la meta perduta, che è la
 Fra l’80 e l’82 completa gli studi che bisogna evadere dalle parole della
casa.
universitari. In questi due anni si sviluppa tribù. Così Pascoli dice che più noi
l’interesse per la metrica barbara, Pascoli  Non è il panismo esaltante di Carducci o utilizziamo la parola più banalizziamo. Solo
presentò al Carducci una traduzione della superomistico di D’Annunzio, in Pascoli è il poeta può restituire novità alle parole.
“Batracomiomachia” di Omero in esametri romantico, è la ricerca della cessazione dei  Saba dice che la rima “cuore – amore” è
italiani. dolori e della divisione tra gli uomini, è difficile da usare, per quanto ormai sia
 Carducci aveva un modello sillabico, riassorbimento dell’io nella natura. banale, bisogna quindi ritrovare l’antica
Pascoli modello accentuativo = accento  È una natura che parla al poeta, come in vernice.
Boudlaire. Sono però solo simboli, non è
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 Anche Dante, nel XXIV del Purgatorio, che lui sognava come rifugio, a  Importante è anche il rapporto tra pascoli
spiega che è quando “amor gli ispira lui Castelvecchio. e Severino Ferrari, amico di Pascoli e
prende nota” nel modo in cui esso gli allievo di Carducci. Pubblica una raccolta di
ispira dentro. poesie nel 85 che ha come titolo “I
 Nel 82 quindi Pascoli si laurea e grazie a Bordatini” (bordatino = tessuto di cotone
Carducci riesce a insegnare subito, lontano forte), cioè vestiti da casa: rinvio agli
MYRICAE oggetti quotidiani.
dalla sua terra, a Matera per due anni (la
 In questo decennio ci sarà la pubblicazione
sorella era ancora in convento).  È la prima raccolta poetica che mette al
di “Myricae” nel 91, che saranno
 Era imbarazzato come figura autoritaria, si centro la poesia del quotidiano e che
pubblicate 5 volte con modifiche e
confondeva con gli allievi. introduce la figura del poeta come
aggiunte.
 In questi anni, affina la sua lettura su veggente. Pascoli ha collaborato a questa
 Si arriva alla pubblicazione del 91 su riviste raccolta perché Severino gli chiese di
Dante, grazie ad un fondo ricevuto da un
o per piccoli fascicoli che Pascoli regalava leggerla e di correggerla.
convento al liceo di Matera. Dopo 2 anni,
ai matrimoni di amici.
si avvicinò a casa, a Massa, dove sta per 3  Precedente importante per le “Myricae”
 Ad esempio, negli anni 80 le nozze del
anni.  Nel 91, esce “Myricae” che non ebbe
fratello Raffaele o per l’amico Saverino.
 È qui, a Massa, che avviene il molto successo di pubblico ma molto di
 Le stesse “Myricae” furono inizialmente critica. Fu apprezzato soprattutto da
ricongiungimento con Ida e Maria, le
sorelle, e lui si illude di poter ricercare il pensate come regalo di nozze per l’amico. D’Annunzio, persona non amata da Pascoli
nido familiare.  Il nucleo forte di “Myricae” è composto da in quanto era un po' tutto ciò che Pascoli
“L’ultima passeggiata” che uscì su una
 Sorelle molto diverse, Maria che rimane non era.
rivista, “Vita Nuova” nel 86.  Nel 95, Pascoli può passare all’università di
con Pascoli, Ida che assaggia il frutto
proibito dell’eros andando in sposa,  È la contemplazione della natura Bologna, insegnando grammatica latina e
tradendo il fratello. autunnale da parte del poeta nei giorni greca avente come collega Carducci.
che precedono il rientro all’insegnamento.
 L’eros trasgredisce il sacerdozio della casa. Non fu un anno felice, partì Ida e va in
 Veto edipico in Pasoli: la sorella sono i  È una natura toscana ma che fa rivivere la affitto a Castelvecchio. Chiede il
natura romagnola, e lo stesso succederà trasferimento per due motivi:
genitori, Pascoli il bambino e per il
nei “Canti di Castelvecchio”. Presente il 1. Perché a Bologna vive il fratello
bambino il sesso è tabù ed è proibito. Solo
Maria sarà quindi la figura materna, Ida topos dell’errare che rievoca di nuovo la minore Giuseppe, persona poco
quella aggressivamente erotica. ricerca di una meta, come la figura di raccomandabile che faceva debiti a
Odisseo e tutti quei ricordi appartenenti
 I 3 vissero insieme per 10 anni, fino al 95, nome del fratello.
alla sfera dei morti, altrettanto collegato 2. Perché all’inizio gli studenti non
anno del matrimonio di Ida.
con l’Odissea. gradirono Pascoli come professore a
 Nell’87, avrà un trasferimento a Livorno,
dove resta fino al 95. Qui c’era una casa causa della sua timidezza, anche

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perché succedeva ad un docente  Questi sono anni di felicità e soddisfazione  Sono impostazioni poco canoniche che
molto importante. personale per Pascoli, che non aveva vanno dal poema finlandese fino alla
Fu quindi spostato a Messina, entra in tradito Bologna. “Chanson de Roland”, al Risorgimento, alla
carica nel 1898.  Ci fu anche un riavvicinamento politico: traduzione dei classici latini e greci.
 In “Digitale purpurea”, poesia contenuta nel 1900 si candida al partito socialista, ma Sono testi in cui si procede per unità
nei primi poemetti compaiono le figure di ritirò la candidatura poiché inconciliabile tematica e che cercano di promuovere il
Maria e Rachele. Quest’ultima è un con i suoi impegni del docente. gusto per la lettura.
personaggio biblico, simbolo della vita  A differenza di Carducci, Pascoli non fu  Pascoli voleva offrire a ognuno “La scarpa
contemplativa (nel senso di chi se la gode trasformista dal punto di vista politico e per il suo piede”, che ognuno trovasse la
e mangia il fiore della morte, Eros). non fu mai un rivoluzionario anche a causa sua vita.
 Ida rappresenta la vita nella Bibbia = chiara del tuo atteggiamento mite.  Pascoli mostrò inoltre una grande apertura
divisione dei rudi tra le due sorelle.  Comunque, a Messina tenne un paio di verso i poeti stranieri, quando invece la
 In “Digitale purpurea” i rudi sono invertiti discorsi commemorativi di Garibaldi, che cultura era molto chiusa in se stessa.
e difficilmente identificabili. era visto come un eroe liberatore.  Anche Leopardi era stato saggista, a
 Parla di una donna bruna (stereotipo della  Scrive 3 libri su Dante: Milano, per l’editore Stella, aveva scritto
donna latina che rappresenta la tentazione 1. Sotto il velame; due antologie:
da vincere) e una bionda (figura angelica e 2. La mirabile visione; 1. Cristomazia italiana della poesia;
rassicurante). 3. Minerva oscura. 2. Cristomazia italiana della prosa.
Pascoli quindi rovescia i termini: bruna Questi danno un’interpretazione  A Bologna, Pascoli scrisse “Epos”
Maria / bionda Ida. allegorico-visionaria del poema dantesco. (antologia greca) e “Lyra” (antologia della
 Maria resterà con Pascoli 4 anni, fino al  Questa saggistica è stata a lungo poesia lirica).
1902, sono anni di grande attività critica e trascurata perché si pensava che le  “Fior da fiore” è una citazione dantesca di
poetica. allegorie che Pascoli trovava fossero Matelda, nel Purgatorio, mentre raccoglie i
 Messina è una città molto viva troppo forzare. Si tratta della messa in crisi fiori.
culturalmente, poi fu distrutta dal del modello crociano: si passa da un punto  “Sul limitare” è interessante per la cura
terremoto. Si trattò anche di un danno di vista frammentistico della ricerca verso psicologica che Pascoli aveva
culturale. Al tempo di Pascoli c’era studi che valorizzano la sostanza filosofica dell’insegnamento. Limitare= soglia
un’università, insegnava Gaetano del poema. dell’adolescenza. È un’età difficile, quella
Salvemini, antifascista e perseguitato  Sono anni in cui Pascoli scrive anche due che gli inglesi chiamano “età ingrata”. Si
politico. antologie per Ginnasio e Liceo: tratta quindi di un accompagnamento alla
 Pascoli fu anche collaboratore di “La 1. Sul limitare; crescita dell’anima.
Voce”, rivista politico – letteraria. 2. Fior da fiore.  Sono 4 le principali raccolte di Pascoli:
1. Poemi conviviali;

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2. Canti di Castelvecchio;  Il poeta non si intromette nella descrizione  Il poema racconta la vita, le stagioni e le
3. Poemetti (primi e nuovi); (sarà così anche nella raccolta “Le opere di due contadini, Rosa e Riga.
4. Odio e Inni. occasioni” di Montale).  Pascoli è nemico del progresso industriale,
 Molte poesie pascoliane uscirono sulla  La natura parla: stormi di cipressi (alberi lo ritiene sinonimo di ingiustizia, odio,
rivista o come omaggio di nozze. della morte), lontano cantare di campane lotta tra uomini, violenza.
(della festa ma anche della morte,  Il socialismo di Pascoli va contro la storia,
POEMI CONVIVIALI
lontanamente evocata nel tempo e nello sogna un ritorno alla terra, è una visione
 I poemi conviviali si chiamano così perché spazio). conciliatoria.
3 di essi (Goghi e Magoghi, Alexandros e  Si tratta di un linguaggio pre-verbale in cui  Pascoli appoggiò la guerra in Libia (scrisse
Solon) uscirono nel 95 sulla rivista “Il i versi degli uccelli diventano parole. infatti “La grande proletaria si è mossa”)
convito”, rivista decadente diretta da un  I “Canti di Castelvecchio” introducono l’io perché pensava che le conquiste
grande amico di D’Annunzio, Adolfo de ragionativo che in “Myricae” non c’era. avrebbero dato spazio al proletariato non
Bosis. Nella rivista erano presenti alcune  È una visione pessimistica delle sorti abbiente.
traduzioni di poesia europea (Francia e umane.  Si tratta di un grande sogno contadino,
Germania).  Vi sono anche poesie di natura cosmica “Il un’utopia riconciliatoria delle classi.
 È una rivista che affronta temi decadenti bolide” con un senso pascoliano  Rosa e Rigo sono gli eroi di questo “epos
estranei a Pascoli: superomismo, dell’infinità dei mondi e della solitudine contadino”.
esaltazione dell’io e derisione della morale dell’io.  La poesia che divide i poemetti è “Italy”,
comune.  Per Pascoli la natura è buona, materna, dedicata alle emigrazioni italiane in
creatrice, consolatrice. America, viste con gli occhi di chi resta. Chi
I CANTI DI CASTELVECCHIO
 Pascoli ci ricava solo conforto, ma non c’è tornava parlava con una lingua bastarda e
 Vuole ricostruire la San Mauro perduta accusa dal momento che non c’è ibrida.
(Castelvecchio = San Mauro). personificazione se non politica.
ODI E INNI
 Vi è una reciprocità tra la terra dell’anima  La natura è il riflesso del nostro animo.
e la terra dove lui ha deciso di vivere.  Escono nel 1906 e rispondono ad una
I POEMETTI
 La parola “canti” rimanda a Leopardi. superiore volontà di canto.
 L’epigrafe del volume è la stessa di  Hanno ambizioni superiori: si passa dalla  L’epigrafe contiene ancora una volta un
“Myricae”, ma l’ispirazione non è la stessa. dimensione del frammento ad ritaglio dell’egloga virgiliana, di cui questa
 Scrive in “Myricae” una poesia di quartetti, un’ambizione costruttiva superiore. volta prende solo “canamus”.
di idilli leopardiani dove non è presente la  I due libri si presentano come un poema  ODI: richiamo ai Greci e a Orazio.
parte ragionata e discorsiva. georgico virgiliano.  INNI: innografia pindarica.
 L’ultima poesia della raccolta è dedicata a  Qui Pascoli affronta temi civili e sociali,
Pietole, paese nativo di Virgilio. compone vere e proprie apologie ed elogi
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di personaggi illustri e celebrazioni in Il tema qui è quello del mistero cosmico, soffiava il vento, fingendo la presenza
morte. Anche se perdono la vena dello strapotere della natura. Inoltre, dell’antico eroe.
intimistica e il contatto con la natura perde l’attenzione per la figura del carcerato è  Ma poi il rapporto con la rivista cessa nel
anche il magico di sé. autobiografica e attraversa tutta la poesia. 95.
 “Alle batterie siciliane” è un esempio di  Questo ritorna anche nel “Carcere di  Tra il 91 e il 92 furono progettati canti
innografia bellica, un altro è “Chapin” in Ginevra” che mostra anche attenzione per storici: “Le trombe macedoniche”, “La
onore di un generale caduto durante la l’omicidio di Sissi che si trovava in vacanza battaglia di Cheronea”, “La Luna e
resistenza nell’800 in Eritrea. a Ginevra in incognito. Lucheni lo aveva Alessandro”; canti epici: “I Galli che
 Pascoli compose però un errore: l’ufficiale, saputo da un ex cocchiere di corte italiano assaltano il mare”.
scrivendo una lettera, parlò di questo e così progettò l’attentato.  L’ispirazione per l’antico viene da lontano
Chapin come se fosse un suo amico. “Nel carcere di Ginevra” è dedicata ad un ma nasce dal decadentismo.
Pascoli allora pensò fosse una persona in assassino per il quale tuttavia Pascoli  In un appunto degli anni giovanili Pascoli
carne e ossa, senza sapere si trattasse di chiedeva grazie. scrive “Ero forse uno di quegli schiavi che
un vino piemontese.  Nei carmi latini ce n’è uno dal titolo giravano la macina ai buoi?”. La storia
 Altri inni esaltano epicamente figure di “Iugurtha”, incentrato sulla figura di antica è vista come un deja-vu, come un
scopritori di terre nuove ed esploratori. Giugurta nel carcere italiano. fantasma. È l’antichità dell’umile.
Una di queste poesie “Andrea” parla di un Dell’antichità, Pascoli non ne sceglie la
esploratore svedese che però volendo parte luminosa (primavere elleniche), ma
sorvolare il Polo Nord in dirigibile fu quella del crepuscolo e dei vinti.
travolto da una tempesta e il suo corpo fu È l’antichità dell’ingiustizia e della
ritrovato dopo 10 anni. POEMI CONVIVIALI
sconfitta. Parla di ciò che è stato
 Di ispirazione analoga è “Chavez”, dal  La rivista “Il convito” era di stampo dimenticato.
nome di uno dei primi piloti peruviani decadente e il primo poemetto pubblicato Per Pascoli, il mondo antico si può
dell’aviazione che morì dopo aver “fine del mondo antico”, si accorda a riscrivere, ma nelle sofferenze, nei martiri,
compiuto un’impresa storica. questa ispirazione decadente. nelle pene.
 La tematica apocalittica emerge anche in  È una poesia per pochi eletti che
“Negro di San Pier”, nella Martinica, dove difendono un mondo che sta andando
era avvenuta un’eruzione vulcanica. perduto. PREFAZIONE DEI POEMI CONVIVIALI
Si tratta di una Pompei moderna.  Seguendo il mito medievale, Pascoli dice
Morirono tutti tranne un uomo che era  Emerge una visione dell’Italia poco
che Alessandro Magno, giunto alle porte
detenuto in una cella internata e che dà il carducciana, che rifiuta i “superiori
dell’Afghanistan, lasciò alle porte di bronzo
nome alla poesia. destini”.
(che segnano il passaggio tra grecità e
 Pascoli si investe del ruolo di “sacerdote
latinità), lasciò dei corni dentro i quali
del lutto”, senza averlo scelto.
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 È come se il poeta fosse antenna del  Abbondanza di citazioni dissimulate e
dolore per tutta l’umanità. nascoste, rare.
 È una forza che è essenzialmente sventura,  Due liriche di lettura, uno primario e uno
non come Carducci e D’Annunzio. esoterico, cui si giunge grazie allo studio
 Per Croce, la poesia di Pascoli è delle lingue morte. Come morti sono
inconsistente perché dietro non c’è coloro che popolano il poema.
l’uomo.  Al di là della sconfitta e dell’evento storico
 Minimalismo contrapposto alla vuota c’è l’esaltazione della quotidianità, degli
magniloquenza dei poeti vate come umili, come se le “Myricae” fossero
D’Annunzio. trasportate nel mondo antico.
 D’Annunzio espresse un’ammirazione per  Cronologicamente per la pubblicazione
il Pascoli, poeta latina spesso trascurato. appartengono al periodo pisano, tra il 3 e il
 Si legge un rammarico per la cattiva sorte 6.
che hanno avuto: poemi su Dante (la  C’è poi in Pascoli, come non c’è in
“Minerva oscura”). Carducci, il dubbio che quel mondo sia
 “Io morrò quello no”, un oraziano frutto della nostra immaginazione, come
monumentum exegi. se fosse un’invenzione della fantasia di
 Tono vittimistico e quasi criticante. grandi poeti che hanno giocato con le
 Per quanto Pascoli ammirasse veramente parole, Odisseo, una volta a Itaca, stanco
Dante, vi era comunque una chiara della monotona vita familiare ripercorre
proiezione psicologica (Dante esule = tutta la strada a ritroso ma non trova nulla
Dante esule). di ciò che aveva vissuto.
 20 componimenti, 19 nella prima edizione.  Che fosse stata tutta un’illusione?
Il criterio della raccolta è storico- Es: Polifemo rappresenta un’eruzione
cronologico, dalla Grecia più antica al vulcanica.
cristianesimo con l’antichità romana.  L’unica cosa che era rimasta era Calippo,
 Non c’è una particolare sintassi delle ma lui sarà tra le sue braccia ma una volta
sezioni come in “Myricae”. morto e quindi non la vedrà.
 Sono temi quasi sempre secondari rispetto  Anche il nido viene messo in discussione,
alla storia, è un approccio alessandrino. Odisseo lascia il nido tanto ambito, Anticlo
 Qui come sempre è presente la poetica del muore tradendo la moglie, la famiglia.
fanciullino, il soffermarsi sul “particolare
innavertito”, ciò che sfugge.
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