IL SETTECENTO: SECOLO DELLA RAGIONE E DELLE Il Settecento è anche il secolo della fiducia maggiore concretezza e per un
RIVOLUZIONI. nel progresso dell’umanità. orientamento moderato e riformista.
Non è solo una corrente filosofica in senso I suoi esponenti collaborano spesso Il Settecento è un secolo di profondo e di stretto, ma è piuttosto un orientamento con i governi, nel tentativo di sostanziale rinnovamento della società generale. diffondere modernizzazione e sviluppo europea. nei diversi Stati della penisola. È il secolo dell’Illuminismo, secolo pieno di Ciò accade anche nel caso dei fratelli progressi tecnico-scientifici, che si Verso la metà del Settecento si afferma in Pietro e Alessandro Verri, fondatori e traducono in mutamenti in campo della Europa l’Illuminismo, un movimento di principali animatori prima cultura. pensiero. dell’Accademia dei Pugni (1761) e poi Ma è anche l’età delle grandi rivoluzioni Il centro è la Francia, anche se il del periodico “Il Caffè” (1764-1766). borghesi, quella americana (1776) e quella movimento affonda le sue radici “Il Caffè” si ispira al giornalismo francese (1789). nell’empirismo francese. inglese e vuole essere promotore di In ambito culturale, il Settecento porta a Nel 1751 viene pubblicato il primo volume una cultura moderna e dinamica, che compimento una tendenza razionalistica della grande Encyclopedie, dal filosofo e affronti questioni pratiche. Non a caso che era iniziata con la rivoluzione letterato Denis Diderot e dallo scienziato il motto del periodico è “Non parole, scientifica galileiana e si era poi affermata Jean-Baptiste d’Alambert. ma cose”. con il pensiero di Cartesio. La monumentale opera è composta da La razionalità viene sempre più migliaia di voci che si riferiscono a tutti i riconosciuta come uno strumento campi del sapere. CESARE BECCARIA ineludibile per fare luce su ogni aspetto Il progetto nasce dall’intenzione di rendere dell’esperienza. La figura più significativa nel gruppo degli accessibile al pubblico, attraverso Il criterio sperimentale viene sempre più illuministi milanesi è Cesare Beccaria. un’azione di alta divulgazione, tutto il estesamente applicato a tutti i campi del Nato a Milano nel 1738 da famiglia nobile sapere dell’epoca. sapere umano. e conservatrice, studia all’università di La concezione della filosofia emerge con Anche le arti non sfuggono a questa Pavia, dove ottiene nel 1758 la laurea di particolare evidenza nelle voci compilate tendenza e prendono le distanze dal giurisprudenza. da Denis Diderot. La critica delle religioni barocco. Fra il 1758 e il 1768, si legò ai fratelli Pietro rivelate si spinge fino a far rivendicare L’arte e la poesia del Settecento si ispirano e Alessandro Verri e con altri esponenti l’autonomia della morale. ad un ideale di razionalità che è nello dell’Illuminismo. stesso tempo un ideale di armoniosa I FRATELLI VERRI E IL CAFFÈ Nel 1764 fonda con loro l’Accademia dei naturalezza e di misurata eleganza. Pugni e successivamente “Il Caffè”. Milano è il centro più importante Nel corso del secolo la cultura scientifica Nel 1764 scrisse il suo capolavoro “Dei acquista progressivamente più autonomia dell’illuminismo italiano, che rispetto a delitti e delle pene” e ottenne un enorme e più importanza. quello francese si caratterizza per una riconoscimento. Tra le altre opere di Beccaria vanno Stile antiaccademico, asciutto ed ricordate le “Ricerche intorno alla natura essenziale. Affida la sua forza di dello stile” (1770), che dovevano far parte persuasione alla logica e alla concretezza di una più ampia storia dell’incivilimento delle argomentazioni. degli uomini e delineano un’estetica di tipo sensistico, ispirata al pensiero di Codillac. Vi si afferma che l’efficacia dello stile va misurata sulle sensazioni suscitate nel lettore o nell’ascoltatore. Beccaria muore a Milano nel 1794. Beccaria trae dalla filosofia illuminista le proprie innovative convinzioni nel campo dell’economia e soprattutto del diritto. La sua fama è legata al trattato “Dei delitti e delle pene” del 1764 che suscita una grandissima impressione e ammirazione fra gli stessi illuministi parigini. L’opera fa propri i principi più avanzati del pensiero etico-politico illuminista: in primo luogo, la difesa dei diritti naturali dell’individuo, che vengono prima di quelli dello Stato. Beccaria mostra come dietro la giustizia si nascondano le passioni, la violenza e la forza del potere. Il punto di partenza delle tesi dell’autore è di carattere contrattualistico: la società nasce da un patto sociale il cui obiettivo è la massima felicità per il maggior numero possibile di uomini. Lo Stato non ha alcun diritto di uccidere attraverso la pena di morte e non può far soffrire inutilmente attraverso la tortura.