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NUMERO
ANNO XXXIV
1716
SABATO 29 MAGGIO 2010
SCUOLA
tuttoLIBRI Mezzo secolo fa Moriva Pasternak, perseguitato e vilipeso
A OTTOBRE? a Mosca: eppure, come disse Nabokov, il suo romanzo era una sorta
IN VACANZA di connubio fra tradizione tolstojana e pratica del realismo socialista
CON KANT ENZO
BETTIZA
Grazie, ministro Gelmini,
La lunga e complicata
per la premura testé burrasca del caso Pasternak è
dimostrata nei confronti ormai preistoria. Dopo mezzo
del cosiddetto corpo secolo nessuno sembra ricor-
docente, che in quanto darla più. Eppure imperversò
corpo comprende una con inaudita virulenza come
testa che ha bisogno di uno scandaloso giallo letterario
nutrimento anche e politico dall’autunno 1957, an-
spirituale. Lei, con no d'uscita in Italia in sensazio-
squisita sensibilità, ha nale prima mondiale del Dottor
Ž ivago, al 2 giugno 1960, data
dato il Suo assenso
delle esequie semiclandestine
all'unico provvedimento del poeta e romanziere russo
veramente auspicato da nel cimitero di Peredelkino. Il
maestri e professori, ma clima ostile, che aveva circonda-
con la perizia dialettica to quegli ultimi anni tempestosi
che L'ha sempre della sua vita, lo si poteva dedur-
contraddistinta, ha re da un verso della poesia Am-
preferito eludere le facili leto che i pochi amici, intorno al
critiche dei suoi feretro, recitavano a voce altis-
oppositori e li ha sima: «Sono solo, tutto intorno
a me sprofonda nella falsità».
abilmente depistati con
Perseguitato e vilipeso a Mo-
un pretesto: la necessità sca, pubblicato clamorosamen-
di incrementare il
turismo. Invece è a noi,
professori e maestri, che
Amante della vita
ha pensato, e in piena, era indotto
sottordine all'editoria, a cercare più
che da anni implora una
legge di sostegno e che in
il compromesso
questo modo, sia pure che lo scontro
surrettiziamente, l'ha
te a Milano dall’editore comuni-
ottenuta. Se infatti le sta Feltrinelli, premiato fra per-
scuole inizieranno a plessità e polemiche a Stoccol-
ottobre, gli insegnanti ma dagli accademici del Nobel,
avranno finalmente il esaltato dopo la morte da un
tempo di prendere o film famoso dedicato al medico
riprendere in mano i suo sosia letterario, Boris Leoni-
grandi testi della dovic Pasternak è stato non so-
letteratura, della filosofia lo uno dei più grandi poeti russi
e delle scienze di ogni del Novecento. E’ stato anche il Boris
contrario, col suo timbro lirico Pasternak
tempo (Shakespeare e
sommesso e allusivo, dell’esa- illustrato da
Cervantes, Locke e Kant, i Stefano
russi e i francesi dell'800,
Darwin e Hawking ecc.) e Resta inesplicabile Frassetto
Quando a scuola
si gioca coi poeti
BARILLI
C'
è chi si permette di di- no di solito metafore scontate, tocca un vertice di impatto, di è nato nel 1964.
re che i professori so- «metafore morte». Lo scrittore affondo. Lo schema di parten- Vive e lavora a
no dei fannulloni. Lo invece risveglia le assopite, o ne za è perfino troppo collaudato, Roma. Dal
sostiene chi non sa nulla della propone di nuove. si tratta di sondare le nostre vi- 1983 collabora
scuola. In questi giorni ho rice- La poesia ti abitua alla conci- cende dell’ultimo mezzo secolo alla terza rete
vuto decine di lettere di una sione, riesce attraverso cortocir- prendendole a fette, come ha radiofonica
scolaresca, alunni della Media cuiti di analogie a dire di più ri- fatto magistralmente un gran- della Rai, dove
di Villa Lagarina (Trento) che spetto al parlare solito. È il mi- de cantore della pellicola, il attualmente fa
ogni anno analizzano l'opera di glior modo a nostra conoscenza Giordana della Meglio gioventù, parte della
un poeta italiano. Li guida un per dire cose con il minor nume- imitato a sua volta da Walter redazione del
professore (Gianpaolo Arma- ro di parole possibile: un concen- programma p Carlo D'Amicis
ni) cinquantenne, insegnante trato di parole e di immagini. In Tre generazioni Fahrenheit p LA BATTUTA PERFETTA
da 25 anni, che lavora (come una società dominata dallo sper- p minimum fax, pp. 365, € 15
tanti colleghi suoi del resto) pero, o dalla fretta che abitua all' nel segno della tv, p D’Amicis, nato nel 1964 ha esor-
con un entusiasmo pari a quel- approssimazione, al grosso mo- un fulcro di affetti dito con Piccolo Venerdì (Tran-
lo dei primi anni. do, la poesia è l'antidoto. Ci viene seuropa, 1996); ultimo romanzo
L'anno scorso mi ha man- incontro come arte della precisio- e di felicità di vivere La guerra dei cafoni, 2008
dato un plico di ricerche dei ne puntigliosa. Abitua all'uso del- nonostante tutto
suoi allievi su Corrado Govoni. la parola giusta, messa al suo po-
Ora mi ha fatto mandare il se- sto giusto. Fa pensare, meditare, Veltroni nel suo recente Noi, dava in onda in bianco e nero e fa- diaset, incentrata su Milano, do- livello immaginario, tanto che
condo, fresco di annata: una ri- indugiare. cui ha nuociuto, incredibile dir- ceva strenua professione di ses- ve «u' diavulicchie» accorrerà, in Canio non beneficia affatto del
cerca su Gozzano. Hanno letto Di una poesia si possono an- lo, la notorietà posseduta dal- suofobia, avendo in Andreotti fiera e costante disputa con la canale impensato stabilito con
tutto quanto era possibile. che montare e smontare i pezzi, l’autore a livello politico. l’alta guida spirituale. Basti dire greve autorità del padre. l’uomo più potente d’Italia, fino
Ogni studente mi ha scritto vedere come funzionano. Così i In sostanza questo nuovo che il nostro capostipite viene Si sa bene che a presiedere la al punto di condurre una vita da
una lunga lettera, con osserva- ragazzi scoprono man mano che romanzo di D’Amicis ci presen- detto perfino Filo Spinato, tanto realtà di Mediaset non è più An- miserabile, pur nella Milano «da
zioni, commenti, domande, il poeta sa più di altri giocare con ta tre generazioni di Spinato, è scorbutico, intollerante nel suo dreotti, bensì il Silvio nazionale, bere» degli Anni Ottanta, co-
spesso ingenue. Comunque le più sottili figure della retorica, che oltretutto muovono da una perbenismo coriaceo, oppressi- con cui il protagonista Canio, stretto alla fine, dopo le sue pode-
sempre domande sono. Il pros- con le metafore e le immagini più situazione di piccoli e meschini vo nei confronti del figlio, e perfi- che ci parla in prima persona, rose cantate da cicala, a chiede-
simo anno dovrebbero leggere ardite. Di solito in poesia ci si im- costumi di provincia, quali si no della moglie, costringendola a stabilisce un rapporto ironico e re asilo nel sobrio appartamenti-
Giorgio Caproni. Mi commuo- batte in parole non banali, o che possono trovare in una Matera mettergli le corna. divertente, abilmente tenuto tra no romano dove ha vegetato il ge-
ve l'impegno. non ci aspettiamo, in sintagmi abbarbicata ai suoi Sassi. Ma Tutto ciò obbliga il figlio alla la piena invenzione e qualche ri- nitore da paziente formica. E c’è
Di questi tempi, con l'italia- inattesi, a volte scioccanti, «stra- subito interviene un opportuno classica rivolta, egli sarà pazze- scontro documentario. Infatti, perfino una nemesi nella storia,
no che va a ramengo, occupar- ni», lontani dall'uso comune. correttivo a fare la differenza, rello, eversivo, fino a esser detto se il biglietto da visita del padre infatti Canio a sua volta ha un fi-
si di poesia non fa che bene. Il Nel mezzo di una comunica- infatti in formula si potrebbe di- «u' diavelucchie». Arma della ri- era l’austerità compunta e tartu- glio cui, neanche dirlo, impone il
poeta in genere la sa lunga sul- zione oggi più che mai nutrita di re che il neorealismo dei nostri volta, il comico, totalmente nega- fesca, il figlio si fa avanti proprio nome di Silvio, ma si sa bene che
la lingua, la sa lavorare a utiliz- frasi fatte, la poesia ci mostra co- giorni deve tener conto dei to a Filo Spinato, da qui la centra- con l’arma della battuta comica, l’odierna «gioventù bruciata» ha
zare a dovere. Prende delle pa- me sia fruttuoso stare alla larga mass media, tra i quali gran- lità della battuta, fino a farne il il che lo rende assai accetto alla ormai in odio la televisione, sia
role e le ricongiungeper creare dal preconfezionato, dal grigio deggia la tv. E così è, il pater fa- leit motive della vicenda, lo stru- corte berlusconiana, il potente essa pubblica o privata, preferen-
similitudini nuove, per inventa- del prefabbricato. Ci insegna a di- milias, Filippo Spinato, che sa- mento di riscatto per sottrarsi al- Silvio dialoga con lui, anzi, gli affi- do rifugiarsi in condotte dissipa-
re nuove combinazioni. Inven- sfare le frasi fatte. Per questo tro- rebbe non più che un professo- la tirannia del genitore. Un’esi- da un cellulare supersegreto at- te ed evasive. Forse però esiste
ta metafore, con grande liber- vo lodevole l'impegno di quei ra- rino di periferia, è attratto da stenza in piena rivolta come quel- traverso cui il genio della tra- una «battuta perfetta» capace di
tà. Cosa che non succede nella gazzi trentini e del loro emerito mamma Rai, ma nella sua pri- la di Canio sarà attratta anch’es- sgressione gli può trasmettere le riunire le tre generazioni degli
lingua comune, dove prevalgo- professore. ma fase, quando era intera- sa dalla televisione, ma in questo sue fulminanti battute. Spinato attorno a un fulcro di af-
mente dominata dalla Dc, an- caso si tratterà di quella di Me- Il dialogo è del tutto sospeso a fetti e di felicità di vivere.
E’ meglio aprire
bambini ischeletriti vicino a Ogm la cui nocività (lui dice) è
morire o scivolare sul numero per certi aspetti una pura leg-
delle loro costole, così facile a genda bandita e proclamata da
contarsi, e fingermi distratto ecologisti ingenui o politicamen-
gli occhi
(guardare altrove)? Se descri- te frastornati o l'esempio di alcu-
vo i bambini vestiti scheletriti ni antropologi le sui narrazioni
certo fornisco una immagine spesso (pur senza loro colpa) ri-
incontestabile del dramma del- p Antonio Pascale sultano più suggestive che veri-
o essere distratti?
la fame in quei Paese: ma è p QUESTO E' IL PAESE tiere. Ma anche qui Pascale vie-
proprio così o con quell'imma- CHE NON AMO ne sorpreso dal dubbio.
gine così reale più che fornire p minimum fax, p. 188, € 12 Antonio Pascale E' proprio questa la soluzio-
conoscenza chiedo alla spetta- ne? Tutto sta nel controllo degli
tore il tributo di una emozione occhi (che vanno allarmati e
che una volta pagato gli con- angosciosa della morte di quei dalla sua bellezza o bruttezza in Notte e nebbia di Resnais. Ri- ribellione. Allora forse - Pascale non soddisfatti)? Ma allora se si
sente di procedere oltre (di bambini e piuttosto spingersi a ma chiedersi cosa è la bellezza corda che la rappresentazione si dice - la questione va posta in diffondesse e diventasse pratica
pensare a altro)? interrogarsi sulle ragioni di e la bruttezza. diretta (le fotografie di Panora- maniera diversa. La soluzione comune «il rigore intellettuale e
Nel caso della distrazione quella morte? Ma Pascale che pure è con- ma) della tortura del soldato so- che cerchiamo è raffinare la no- l'attendibilità dei dati» e non fos-
(che sta per necessità di oppor- Sono domande alle quali è vinto di questo non si capacita malo da parte del caporalmag- stra capacità di visione, ammini- se in ogni modo ostacolato «il no-
re cautela nell'atto di rappre- difficile rispondere ma se alla che la salvezza è nella distrazio- giore Michele Patruno (per col- strare il nostro sguardo in modo stro quotidiano sano bisogno di
sentare la realtà) non è forse risposta non possiamo sottrar- ne. Che la rappresentazione dell' mo durante la missione Restore che non ceda agli aspetti più fa- passione conoscitiva» vivrem-
lecito chiedersi se in quell'ap- ci allora scegliamo (e Antonio orrore della realtà è più efficace Hope) gli apparve senza incer- cili della realtà (in cerca di au- mo meglio e il nostro Paese fini-
parente smemoratezza non si Pascale sceglie) la distrazione se affidata alla favola (come nel tezza non un modo di fare pruri- dience) e sottoponga gli episodi rebbe di essere così brutto co-
nasconde l'indicazione della alla testimonianza immediata. La vita è bella di Benigni) o a to alla nostra vocazione al sadi- cui si appresta a fornire l'imma- me è? A questa ultima domanda
necessità di andare oltre la Guardare in faccia alla realtà astuzie strutturali (l'alternarsi smo ma il solo modo possibile gine a una sorta di accertamen- Pascale risponde senza esitazio-
rappresentazione facilmente non significa lasciarsi irretire di colore e bianco e nero) come per indurci a un sano sdegno e to di verità che cosi spesso rive- ne: non lo so.
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SABATO 29 MAGGIO 2010
LA STAMPA III
150
ma del compromesso, il mondo del-
le pratiche invisibili, «la selva mi-
steriosa della politica, del governo
e dei partiti, nati allora e già così
GIOVANNI complicati, con un loro linguaggio
DE LUNA
sacro e convenzionale, dei loro co-
«Contadini» da una stumi nascosti al profano, un ritua-
parte «luigini» dall'altra. Questi, le simbolico e incomprensibile»,
per Carlo Levi, erano gli italiani cosicché i politici che avrebbero
nel cuore del Novecento, all'indo- dovuto, per i «contadini» «essere i
mani della Seconda guerra mon-
diale. Contadini, erano «tutti Libri d’Italia loro portavoce e anche le loro gui-
de, ... avevano fatto rinascere vec-
quelli che fanno le cose, che le Verso il 2011 chi partiti, vecchie idee, vecchi pre-
creano, che le amano, che se ne CARLO LEVI giudizi e vecchie contese».
contentano. Sono contadini an- L’orologio Era stato così che Roma, con i
che gli artigiani, i medici, i mate- suoi ministeri, i suoi palazzi, le fac-
Einaudi, pp. 314, € 11,50
matici, i pittori, le donne...»; luigi- ce dei suoi uomini politici, era di-
ni, erano «gli altri, la grande mag- Scritto fra il 1947-49, Il libro ventata la metafora di una gigante-
gioranza della sterminata, infor- fu pubblicato nel 1950. sca occasione mancata non tanto
me, ameboide piccola borghesia, Considerato il seguito di sul piano delle «svolte rivoluziona-
con tutte le sue specie, sottospe- «Cristo si è fermato a rie» quanto proprio su quello della
cie e varianti, con tutte le sue mi- Eboli», vi compaiono i rigenerazione degli uomini e delle
serie, i suoi complessi di inferiori- protagonisti dell’Italia coscienze. Le istituzioni («i muri
tà, i suoi moralismi e immorali- politica del secondo dei ministeri isolano dal mondo di
smi, e ambizioni sbagliate... Sono dopoguerra. Una fase fuori una casta chiusa di piccoli
quelli che dipendono e comanda- nuova, caduto il governo borghesi degenerati e miserabili,
no; e amano e odiano le gerar- Parri, va delineandosi. sordi e ciechi e insensibili a tutto se
chie, e servono e imperano. …». Sta esaurendosi quello che non ai loro piccoli bisogni, alla loro
La frattura tra contadini e lui- Jemolo chiamò il «roveto omertà, ai loro intrighi talmente
gini è l'asse concettuale sul quale Disegno di Carlo Levi da «Contadini e Luigini» (Basilicata Editrice, 1975) ardente», la stagione meschini e microscopici da riusci-
il talento letterario di Carlo Levi della speranza. re incomprensibili»), i «palazzi»
Finì ben presto il tempo Verso il 2 giugno «L’orologio» di Carlo Levi, Ricominciava il tempo
dei «contadini», quelli dei «luigini», la piccola
che «fanno le cose, l’amaro romanzo sugli inizi della Repubblica borghesia con le sue
le creano, le amano, ambizioni sbagliate
se ne contentano»
costruisce, con L’orologio, il più
bel romanzo che sia mai stato
scritto sull'Italia che usciva dalla
E l’Italia andò e i suoi meschini intrighi
(«Il Ministero è una specie di tem-
pio, dove si adorano e perfeziona-
no i vizi più abietti, i tre più desola-
in senso antiorario
Resistenza. Lo scontro tra quei ti peccati mortali: la pigrizia, l'ava-
due modi diversi di vivere la no- rizia e l'invidia»), gli uomini («dei
stra identità nazionale non era vecchi, strani animali preistorici,
mai stato alla pari: i «contadini» Carlo Levi, «Autoritratto» stavano sdraiati con sussiego sui
erano stati «una grande forza loro scranni, avvolti in una atmo-
che non si esprime, non parla». sfera di rispetto coagulato. Aveva-
La loro voce era stata soltanto la saperloe senza volerlo...». lotta partigiana, «tutti si capivano: a una Ricostruzione che cancellò dibile rapidità, si sono dimenticati no saputo durare, indifferenti co-
lotta; fuori dalla dimensione del Quello che Carlo Levi vuole dir- in città e in campagna: e si poteva del tutto le ferite materiali eredita- della guerra, della paura, del san- me pietre, agli avvenimenti, o se-
conflitto erano sempre gli altri, ci è che nella nostra storia unitaria battere a tutte le porte, e si apriva- te dalla guerra: «Guardate le facce gue, della servitù, del moralismo, condandoli appena, accennando
«i luigini», a parlare, a mettere in ci sono stati tempi luigini e tempi no senza bisogno di parole d'ordi- delle persone, i loro gesti, la loro at- della falsa santità, degli stati e del- col capo a muoversi con quelli, pur
campo i loro strumenti, la loro contadini. La Resistenza era stato ne. Ci si riconosceva, così allo tività: - scriveva Carlo Levi - non le leggi, e di tutte le menzogne e le restando fermi; nascondendo i vec-
forza, «lo Stato, la Chiesa, i Parti- un tempo «contadino», lasciando sguardo, a fiuto. Si era tutti d'ac- hanno perso quello che avevano atrocità degli anni passati». chi visi sotto le maschere barbute,
ti, il linguaggio politico, l'eserci- affiorare un universo in cui «cia- cordo. Ciascuno era al suo posto, trovato allora, e forse non lo perde- Quel tempo era finito troppo aspettando in letargo ma pieni di
to, la Giustiziae le parole». scuno faceva quello che faceva con faceva cose che non avrebbe mai ranno per molto tempo. Sono vivi, presto. La politica «luigina» aveva ambizioni nascoste, la loro ora»)
Così, in Italia, la politica era naturalezza, in un mondo indipen- immaginato di poter fare». La Re- attivi, tirano su muri diroccati, si preso il sopravvento, riproponen- erano quelli di sempre, i «luigini»,
sempre stata «luigina» e «i politi- dente e senza compartimenti sta- sistenza aveva alimentato i germi sposano, fanno all'amore, cercano dosi come «uno stagno di interessi irrimediabilmente contrapposti ai
canti, gli organizzatori di tutte le gni, nelle fabbriche, sul lavoro o di una irrefrenabile voglia di vive- tutti i modi possibili, senza pigrizia e di intrighi di cui sfuggiva la ragio- «contadini». E gettavano la loro
tendenze e qualità», erano sem- nel governo locale del Comitato di re, di un attivismo febbrile che in e senza lamenti, di guadagnare la ne, un mondo chiuso e impenetra- lunga ombra sui destini dell'Italia
pre stati luigini, «magari senza Liberazione». Nei venti mesi della soli tre anni, dal 1945 al 1948, portò vita, di migliorarla e, con una incre- bile». Alla dimensione solare della repubblicana.
A Marsala
Sicilia. Al punto da dire che la tuire al vivo il ricordo del padre
sua vita sarebbe stata diversa può valersi appunto solo dei pro-
senza la terra dove - come per fumi, dei sapori e delle visioni che
rispondere a un richiamo com- ha conservato.
la madeleine
pulsivo - fare frequente ritorno Ma il tempo trasfonde i ricor-
in veste di un Anteo figlio delle di in sogni, gli stessi di cui Culic-
proprie origini. Decidendo ora chia si nutre, e li rende evane-
di darne testimonianza con Sici- p Giuseppe Culicchia scenti e indistinti, cosicché que-
è mio padre
lia, o cara, una volta stabilito il p SICILIA, O CARA sta Sicilia ridotta al microcosmo
proprio legame con Torino già p Feltrinelli di Marsala, colta a mezzo di un
cinque anni fa in Torino è casa p pp. 136, € 13 Giuseppe Culicchia Tornatore e di una Roberta Tor-
mia, a segnare nella propria re, fra struggimento e grottesco,
anagrafe uno stato di residenza incanto e accademia, è quella di
prima ancora di quello di nasci- madre e al quale Culicchia certa- gheggiato come un mistero. vertire in stati di consolazione dell’anima) che l’autore torinese un’iconografia che non riesce a
ta, Culicchia sceglie di rievoca- mente si apparenta nel suo viag- Marsala è per Culicchia appun- per una perdita mai risarcita. riscrive ricette tipiche marsalesi elevarsi a reliquario com’è nelle
re tra i tanti il primo viaggio del gio sentimentale in Sicilia. to l’ipostatizzazione del padre, Odori, suoni e scorci che Cu- o elenca con puntiglio i piatti che intenzioni dell’autore. Che così ri-
1972 fatto all’età di sette anni: Ma cos’è questa Itaca remo- ben consapevole che se nel tem- licchia accresce nell’accezione di via via conosce nella sua vacanza schia di ritrovarsi suo malgrado
un’iniziazione alla vita nel se- ta per Culicchia che si rifà bam- po ha continuato a tornarci è sta- profumi, rumori e visioni aggiun- siciliana, ma perché declinare a riecheggiare stereotipi e manie-
gno di un battesimo della co- bino per guardare con gli occhi to sempre per ritrovarlo: fosse gendo poi la madeleine più evoca- ogni sapore, trascrivendolo co- re abusate, riesumare strumenti
scienza, un atto di affiliazione dello stupore una realtà imma- anche solo nella figura dell’ami- tiva che è quella del sapore. Non me per salvarlo, gli giova a rima- pseudo-antropologici e reiterare
genetica e di ricostruzione del gata come fosse la prima volta? co di infanzia, una volta che era è per soddisfare un principio di terializzare il padre che della cu- infine l’immagine di una Sicilia
cordone ombelicale che lo rin- Non solo un topos temporale più morto, oppure in certi odori, in realtà o per integrare il suo bae- cina di casa gli aveva inculcato il edonistica, pantagruelica, tutta
salda al padre - diversamente che spaziale, né il paradiso per- altri suoni o in taluni scorci del deker (perché Sicilia, o cara è an- senso di un valore inalienabile e gesticolazioni, versicolarità, bac-
dal Silvestro di Vittorini, che duto della propria infanzia, o il paesaggio capaci di risvegliargli che - inopinatamente - una guida un modo soprattutto per tenerlo cano e sciocchezzaio. Che, per
torna invece nella terra della mondo favoloso temuto e va- il ricordo di momenti da ricon- turistica oltre che un evangelium in vita. Ricostruendo a 45 anni il noi siciliani, non c’è.
IV Scrittori stranieri
«ANGOLO DI RIPOSO» DI WALLACE STEGNER Wallace Stegner in Angolo di riposo (trad. di Ernestina costituito da piccoli paesi di frontiera, saloon, miniere, reti
In America, tra i pionieri Pellegrini e Eduardo Tosques, postfazione di Barbara Lanati,
Bur Rizzoli pp. 797, € 14,40 ), romanzo che si aggiudicò il
ferroviarie in costruzione e case di una sola stanza, mentre
attorno a Susan abbaia una società maschilista e iniqua. Tre
= Tutto solo nella casa natia, Lyman Ward, anziano Pulitzer nel 1972. La storia di Susan Burling Ward, ambientata figli, lunghi viaggi, ristrettezze economiche, rari momenti di
storico, è vittima di una rara malattia ossea che gli è costata un secolo prima, racconta le vicende della donna, giovane, gioia, l'amore quasi incomprensibile tra i due, molti individui
l'amputazione di una gamba. Ha un’ex moglie con cui ha sensibile illustratrice di romanzi e a sua volta scrittrice e di suo incrociati lungo il cammino sono gli elementi di una trama
chiuso i rapporti e un figlio, Rodman, che vorrebbe marito Oliver, burbero ingegnere senza laurea ma molto situazionale, quasi un on the road ante litteram, con un finale
rinchiuderlo in una casa di cura. Lyman però è un uomo apprezzato nel suo lavoro. Due caratteri opposti che si che Stegner/Ward propone così: «E vissero felici e scontenti...
testardo. Col solo aiuto della vicina, una sorta di infermiera e incontrano e scontrano, mentre, sballottati in lungo e in largo Attraverso tutti quei cambiamenti e senza nessun
badante, la quale si occupa di lui come già si era occupata del per via del mestiere itinerante di lui, attraversano e scoprono cambiamento fra loro». Nel frattempo, la vicenda personale
padre di Lyman durante una simile malattia, decide di non agli occhi di Lyman e a quello dei lettori l'America pionieristica del narratore pare rischiararsi in una placida rassegnazione,
abbandonarsi al gravoso presente e, anzi, di lavorare alle di fine ‘800, una nazione ricca e in divenire, rurale e selvaggia, provocata da qualche incontro e ritorno, e dalla proprietà
carte ritrovate di sua nonna Susan. guardata attraverso la lente di un personaggio femminile rigenerante rappresentata dall’epica del racconto.
Wallace Stegner E' lei, infatti, la protagonista della storia nella storia narrata da intellettuale «precisamente fuori posto». Lo sfondo è Christian Frascella
MASOLINO
Fantabiografia Un ritratto dell’artista D’AMICO
Skippy è un liceale
da giovane, immaginando che sia scomparso di Seabrook, collegio dubli-
nese per ragazzi di famiglie
Morto o vivo
facoltose (cattolico ma in
corso di cauta secolarizza-
zione). Come dice il titolo
del romanzo di Paul Mur-
ray (n.1975), Skippy, pro-
prio all’inizio, muore - una
dateci Coetzee
morte improvvisa che al
momento sembra la conse-
guenza di una gara adole-
scenziale a chi mangia più
ciambelline, specialità in
cui spicca il pachidermico
CLAUDIO Ruprecht, compagno di ca-
GORLIER
mera del defunto. La morte
Agosto 1972: un geni- di Skippy tuttavia non è rac-
tore e il figlio trentenne com- contata in diretta, ma è po-
mentano, nella loro casa nella sta come un dato di fatto
campagna sudafricana, un tra- per poi rievocarne diffusa-
gico fatto di sangue appena mente gli antecedenti ed
esploso nella vicina Botswana. esporne le conseguenze.
Sette morti, due uomini, due Durante il corso della
donne e tre bambini, rifugiati narrazione emergono so-
sudafricani di colore vittime,
molto verosimilmente, di un Adolescenti in piena
gruppo di fuoco di inesorabili
afrikaner bianchi. Naturalmen- tempesta ormonale,
te il governo sudafricano domi- il loro vocabolario,
nato dall’apartheid nega ogni
responsabilità. una gara di oscenità,
Mi sembra decisivo che magistralmente reso Un’immagine dei Simpson: Skippy muore in una «gara di ciambelle»
l’ultimo libro di J. M. Coetzee,
Tempo d’estate. Scene di vita di spetti su questa morte: al
provincia si apra con questa
autentica - è il caso di dirlo -
momento del collasso il ra-
gazzo non aveva nemmeno
Murray In un collegio dublinese d’élite
fiammata. Dopo Infanzia e Gio-
ventù, questo che esito a defini-
cominciato a divorare le
ciambelline, si sospettano
la strana morte di un liceale imbranato
re romanzo in quanto reinven-
ta, rimette in gioco la dimen- J. M. Coetzee è nato in Sudafrica, premio Nobel nel 2003
dunque altre cause meno
pittoresche e più nocive al
che è riuscito a sedurre la più bella
sione narrativa fino all’estre- buon nome dell’istituto, co-
E se Skippy
mo, chiude una vertiginosa trattenuto relazioni. Ma i giudizi me una overdose di farmaci
esplorazione a suo modo auto- delle donne su di lui non sono che lo stesso Skippy avreb-
biografica, come sa fare sol- meno deprimenti («un inetto») e be assunto a scopo suicida,
tanto il grande scrittore suda- le raccoglie con premurosa de- o che forse gli sono stati
fricano. Trovo davvero esem- vozione il biografo. Ma attenzio- somministrati per loschi
plare che il libro trovi sin dal-
l’inizio una collocazione geo-
grafica in apparenza realisti-
camente tanto precisa ed
esemplare: il territorio nel
ne: proprio lui è il peggiore di tut-
ti, e tutto sommato un cialtrone.
La grave malattia del padre,
che John dovrebbe curare occu-
pandosi sistematicamente di lui
motivi dal suo istruttore di
nuoto, poi allontanato sen-
za suscitare scandali.
In ogni caso la morte di
Skippy diventa un catalizza-
non fosse affogato
quale l’afrikaner Coetzee è na-
to e cresciuto, abbandonando-
lo a varie riprese per ritornar-
vi e infine lasciarlo definitiva-
p
p
J.M. COETZEE
Tempo d'estate
ma che finisce per abbandona-
re nella pagina finale del libro,
in questo modo, prevedibilmen-
te - forse no - gli dovrebbe con-
tore dell’esistenza di tutti i
personaggi che gravitano
intorno al collegio e che ne
vengono colpiti in modo for-
in un mare
di ciambelle?
mente per trasferirsi in Au- p traduzione di Maria Baiocchi sentire di affrancarsi, e su que- se imprevedibile dato il bas-
stralia. Conosco assai bene p Einuadi, pp. 256, € 20 sta nota l’opera si chiude la- so profilo del ragazzo, un ti-
p Con quest’opera , dopo «Infan-
questi territori, come sono zia» e «Gioventù», Coetzee ri-
sciandoci astutamente con l’in- po defilato, non troppo po-
amico di Coetzee, e verifico mette in gioco la dimensione terrogativo aperto sul futuro di polare, contrassegnato da
ancora una volta la sua scelta narrativa fino all’estremo, chiu- John. Noi, peraltro, sappiamo una timidezza che le autori-
di impadronirsene e insieme de una vertiginosa esplorazione che egli è morto, meritandosi
di trascenderli, di trasformar- a suo modo autobiografica, co- comunque una squallida e de-
li nell’assoluto. Imperiosamen- me sa fare soltanto il grande primente biografia.
te, in questi primi «Taccuini» scrittore sudafricano. I libri di Lo splendido fallimento del Book) nei 6/9 anni; L'asinello IL «CALCAGNO»
il giovane Coetzee si rifà quasi Cetzee sono nel catalogo Einau- protagonista di Tempo d’estate ci
di: oltre a quelli ricordati, «La-
d'argento di Sonya Hartnett
A Enzo Bianchi
vorto di scavo», «Diario di un an-
consegna in effetti il trionfo del- Premi (Rizzoli) nei 9/12 anni e Il libro di
«Tempo d’estate»: no difficile», «Slow Man»,
l’ambiguità che è rimasta sem- tutte le cose di Guus Kuijer = Sarà consegnato sabato 5
«Spiagge straniere», «Nel cuore pre una costante della sua narra- (Salani) oltre i 12 anni. giugno (h. 17, Auditorium di
lo splendido fallimento del paese», «La vita e il tempo tiva. Il supremo virtuosismo del Riconoscimenti anche all’«albo Almese) il premio «Giorgio
del protagonista, di Michael K», «Età di ferro»., libro sta proprio qui, nell’ambi- per tutte le età» Hänsel e Gretel, Calcagno» a Enzo Bianchi.
«Elizabeth Costello», «Il Mae- guo paradosso del beffardo illustrato da Lorenzo Mattotti Il priore della Comunità di Bose
il perfetto smontaggio stro di Pietroburgo». smontaggio della statura di uno (Orecchio Acerbo ed.); alla svolgerà una sua meditazione
della statura di un Nobel scrittore che, di fatto, si vendica versione tridimensionale di sul tema «Comunicare la
della squallida mediocrità altrui, Biancaneve, una fiaba pop-up di speranza. Dialogheranno con
incidentalmente a Cristo, il mazione di scrittore, indugian- ma è costretto peraltro a vivere Jane Ray (Il Castoro); al «senza lui: Italo Ruffino, Alberto
cui insegnamento è stato «vi- do soprattutto sui primi Anni un’ambiguità esistenziale e so- parole» C'era una volta un topo Sinigaglia, Giovanni Tesio,
vere la propria vita e anche la Settanta. Si sviluppa qui - supre- ciale. Non a caso si affacciano GLI «ANDERSEN» chiuso di Monique Felix, (Emme Ernesto Ferrero, Lorenzo
propria morte lontano dalla mo e calcolato paradosso del li- spesso prestiti dell’amerikaans,
politica». In buona sostanza, il bro - la figurazione sotto qual- accanto a incisivi rimandi all’al-
Il meglio 2009 Edizioni); a Come insegnare a
mamma e a papà ad amare i
Mondo. Nel corso della
giornata, il Comune di Almese, -
giovane Coetzee fissa le coor- che aspetto joiciana (Ritratto del- tro grande sudafricano afrika- = La rivista Andersen ha libri per bambini di Alain Serres di cui Calcagno, a lungo
dinate della sua esplorazione l’artista da giovane) di un medio- ner di lingua inglese, il quale, do- assegnato i suoi «oscar» italiani (Nuove Edizioni Romane) e a Il «timoniere» del nostro
che possiamo chiamare auto- cre, povero di fantasia e di intui- po anni di carcere e di persecu- dei libri per ragazzi. Fra i libro delle terre immaginate di Tuttolibri, era cittadino -, gli
biografica, mai banalmente zioni, e dunque votato a un per- zioni, non volle mai ricollocarsi vincitori: Anna Vivarelli Guillaume Duprat (L'ippocampo dedicherà una piazza,
confessionale. corso senza lampi, privo di «in- nel suo paese, Breyten Breyten- (Scrittore dell'anno), Beatrice junior). Altri premi per Feltrinelli assegnerà agli studenti delle
Per scongiurare una simile tuizioni originali», sprovvisto di bach, di cui proprio in questi Alemagna (Illustratore Kids (miglior collana di scuole locali una borsa di studio
insidia, per rendere l’esplora- una autentica scommessa sul lin- giorni Alet ha ripubblicato le me- dell'anno), Gek Tessaro (Autore divulgazione) e a Gli anni in a lui intitolata e proporrà una
zione aperta, incessantemente guaggio. Ma il trentenne Coet- morabili Confessioni di un terrori- dell’anno). I migliori titoli sono tasca di Topipittori (miglior mostra dei suoi libri: tra i tanti,
creativa, a un certo punto egli zee appare anche esistenzial- sta albino. Complimenti alla tra- stati scelti per le diverse fasce di collana di narrativa). Personaggio l’imminente nuova edizione
ci informa che Coetzee è mor- mente un individuo quasi incapa- duttrice Maria Baiocchi e, inter- età: Tararì tararera… di dell'anno è Giulio Coniglio di delle sue Poesie per Aragno.
to. Toccherà a un giovane ac- ce di crescere. Così, lo studioso rogativo finale: non è che, per ca- Emanuela Bussolati (Carthusia) Nicoletta Costa (Franco Cosimo A sovrintendere al premio sono
cademico inglese l’incarico di si avvale di una serie di testimo- so, l’ambiguo John protagonista per lettori da 0/6 anni; Natale Panini ed.). Elenco dei vincitori e Umberto Eco (Presidente
provvedere la biografia di un nianze, tra le quali spiccano quel- vivo e morto di Tempo d’estate bianco Natale nero di Béatrice motivazioni della giuria, nel sito: onorario) e la vedova Graziella
Coetzee nella fase della sua for- le di due donne con le quali ha in- sia tu, caro lettore? Fontanel e Tom Schamp (Jaca www.premioandersen.it Ricci Calcagno.
Tuttolibri
SABATO 29 MAGGIO 2010
LA STAMPA V
«STRANIERO ALLA MIA STORIA» DI AATISH TASEER delle sue diversità. Larga parte del libro è dedicata al realizzarono gli attentati nella metropolitana di Londra.
In viaggio tra i fedeli dell’Islam Pakistan. Non ci sono incursioni nei territori di confine dove
il fondamentalismo coccola i talebani, ma bastano le
La prima tappa è Istambul, dove avviene l’illuminante
incontro con i giovani fedeli anti-occidentali della Turchia
= Un libro da leggere e meditare. Straniero alla mia affermazioni degli interlocutori incontrati nelle grandi città moderna forgiata da Ataturk. E poi con gli abitanti del
storia (trad. di Andrea Sirotti, Einaudi, pp. 302, € 21) è a dare la misura della inaffidabilità del cosiddetto «alleato quartiere chiamato Fatih Carsamba, dove tutte le donne
l’opera prima di Aatish Taseer, un giovane giornalista che pakistano». Come confermano le pagine finali dedicate sono vestite di nero e interamente velate, dove gli uomini
vive tra Londra e Delhi. Il padre è pakistano, la madre all’assassinio di Benazir Bhutto, organizzato, pensa indossano ampie tuniche perché così vestiva il profeta,
indiana. E lui è il frutto della settimana di passione che l’autore, dai servizi segreti in combutta con Musharraf. dove «riaffermare l'identità islamica» si propone come
seguì al loro incontro, a Delhi, nel 1980. Due anni dopo Uno dei pregi maggiori di Taseer sta nella sua capacità di imperativo categorico. Quello è il filo rosso che attraversa
madre e figlio vissero per qualche mese nell’appartamento racchiudere in una breve frase la valutazione sulle tutto il mondo musulmano visitato da Taseer. E' con i
di lui a Londra, in Baker Street. Poi il padre sparì. Il viaggio complesse realtà di cui ci parla. Come quando così fautori di quell’imperativo che l'Occidente deve fare i conti.
dall’Inghilterra al Pakistan che Taseer racconta nel libro, da sintetizza la condizione dell’Iran: «brutalità avvolta nella Senza avere molto da contrapporgli, almeno agli occhi non
un lato è un viaggio alla ricerca del padre. Dall'altra è un devozione». Il viaggio di Taseer parte dal sobborgo di Leeds solo dei più convinti, ma anche dei più tiepidi dei fedeli.
viaggio attraverso l'Islam, alla ricerca del suo senso ultimo e dove vivevano alcuni dei pakistani che nel luglio 2005 Paolo Bertinetti Aatish Taseer
Kafka, il mostro
scuola femminile. Questo su- Howard, ex allievo della scuo-
scita la furibonda gelosia del la, con la coscienza oppressa
bullo Carl, già corteggiatore da un lontano atto di vigliac-
di Lori, il quale si vendica cheria, commesso quando
alienando la ragazza da Skip- era studente. Goffamente
py con un espediente crudele Howard tenta di riscattarsi
e così spezzandogli il cuore.
Intorno a questo episodio
centrale ruota il microcosmo
della scuola, composto dai ra-
gazzi (e collateralmente, dal-
le ragazze), dai docenti, e dal-
interessando maniacalmente
i ragazzi alle atrocità della
Grande Guerra, ma mentre
insegue i suoi fantasmi fini-
sce per perdere prima la sua
compagna, poi il suo lavoro.
è in mezzo a noi
le famiglie dei collegiali, tre I vari genitori appaiono di mo un mostro in casa, prendiamo-
comunità che parlano lin- sbieco, ma servono a farci ca- ne atto. E tutto continua normal-
guaggi diversi senza mai pire meglio i loro figli. Quelli mente, banalmente, con gli arrivi
comprendersi tra loro. Coi del perfido Carl, per esempio, di altri personaggi, la donna delle
docenti i ragazzi si comporta- si odiano a morte e non fanno pulizie, un ispettore dell'azienda,
no come sempre fanno i ra- che litigare. La madre della i tre locatari di una stanza e tutti
gazzi, prepotenti con quelli bella e sciocca Lorelei sogna manifestano la stessa schifata ac-
deboli, passivi con quelli ag- per lei un futuro di velina, e a cettazione. Gregor li sente parla-
gressivi, amabili con la sup- forza di comprarle vestiti e re, ma dal canto suo non può
creme la fa diventare anores- emettere che una specie di sfrigo-
Una vicenda corale sica. Il padre di Ruprecht lìo d'insetto anche se la sua men-
sferra un colpo mortale alla te continua a funzionare come
tanto vivace credibilità del figlio che si era quella di un essere umano. Sco-
in superficie quanto inventato un retroterra ari- pre di potersi arrampicare sui
stocratico quando arriva a muri della stanza, di potersi attac-
amara nel profondo, bordo del suo furgoncino di care al soffitto, mangia con gusto
una gustosa vivanda vuotatore di pozzi biologici. frutta e ortaggi marci, passa ore,
La morte di Skippy, dice- giorni, settimane nell'oscurità
plente carina, sempre cer- vo, è per tutti il momento del- della sua tana, che più nessuno
cando di difendere il proprio la verità. Lori è devastata dal viene a spazzare. Si intuisce lì
privato in formazione. In pie- rimorso; Carl si brucia il cer- dentro un puzzo insopportabile.
na tempesta ormonale, non vello con le sue droghe e dà Potrebbe essere un sogno, sia
hanno in realtà altri pensieri fuori da matto; Ruprecht pure un brutto sogno. Ma qui del
che il vagheggiamento del piomba in una depressione sogno mancano le sfumature, le
sesso, e il loro vocabolario, cosmica. Non che questo Una tavola di Filippo Sassoli per «La metamorfosi» di Kafka sfilacciature, i passaggi rapidissi-
magistralmente riprodotto riassunto esaurisca gli argo- mi e illogici. Qui tutto procede
dall’autore, è una continua menti di una vicenda corale CARLO con assoluta logicità, di dettaglio
FRUTTERO
gara di oscenità, talvolta as- tanto vivace in superficie in dettaglio, e il tono è sempre
sai spiritose. quanto amara nel profondo, Guarda, era una situa- compassato, oggettivo, quasi col-
I ragazzi sono anche sem- diffusa ma mai ripetitiva, e zione veramente kafkiana. loquiale. Sono i colori di un incu-
p Paul Murray pre pronti alla trasgressione, gustosa come una vivanda Tutti noi abbiamo sentito di- bo che scorrono davanti a noi nel-
p SKIPPY MUORE qualcuno con personalità. Il cucinata in maniera sopraffi- re e detto noi stessi questa fra- la loro minuziosa atrocità.
p trad. di Beniamino R. Ambrosi genio del gruppo è il bulimi- na, da masticare lentamente se infinite volte. Può essere suc- Come tutti i grandi scrittori
p Isbn, pp.814, € 16 co, indolente Ruprecht, fissa- e digerire senza problemi. cesso quando una voce regi- Kafka è anche un grande umori-
to su certe sue teorie di fisica Tra quelli importanti ho la- strata ci ha invitato a fare un al- sta e approfitta della situazione
spaziale che lo portano a spe- sciato fuori, scusate se è po- tro numero da cui un'altra voce del suo Gregor per permettersi
rimentare un complicato co, la pedofilia; la discussio- registrata ci ha rimandato a un qua e là un sorriso, una impercet-
marchingegno per raggiun- ne sulla funzione dell’inse- terzo numero e anche qui una tibile risatina. Ma la storia, pro-
gere una nuova dimensione gnamento (bisogna dire ai ra- voce registrata ci ha smistato p Franz Kafka prio perché offerta con una disin-
spaziale con la complicità di gazzi la verità, o quello che i su un quarto numero e così via p LA METAMORFOSI voltura e una naturalezza «quoti-
succubi, che una volta fallito loro genitori vogliano che di voce in voce senza conclude- p trad. di Franco Fortini diana», tanto più resta agghiac-
il tentativo gli si rivoltano credano?); e l’interrogativo, re niente, senza sapere niente. p Gallucci, pp. 101, € 13 ciante, disperata.
p Anticipiamo qui l’introduzione
contro. Carl invece ha l’osses- addirittura, sulla funzione Ma anche quando abbiamo gui- di Carlo Fruttero per il racconto
È evidente che la si può legge-
sione dello sballo, ruba e fa della Storia, con cui i fatti tra dato per cinquecento chilome- di Kafka nella nuova serie da lui re in mille modi diversi. Un'alle-
rubare medicinali in case pri- le macerie si concludono. tri tra due strisce bianche, o at- diretta per Gallucci, «Visto e goria della nostra vera condizio-
traversato una piazza a noi fa- preso», classici in versione inte- ne, una trasposizione nerissima
miliare e non l'abbiamo ricono- grale e con traduzioni d’autore della vita di famiglia (si sa che
sciuta e abbiamo pensato per rivolti a ragazzi e adolescenti. Kafka ebbe rapporti difficili con
qualche momento di essere in Il testo è illustrato con 12 tavole la sua); una profezia dell'avven-
in bianco e nero, di Filippo Sas-
tutt'altra città. [...] to del nazismo, che di lì a pochi
soli che ha scelto di raffigurare
Sono impressioni di smar- «esclusivamente l’insetto, ...la
rimento, di sbigottimento, di coleotterità», perché «tutto il Gregor-scarafaggio,
coercizione invincibile, che resto è già disegnato, e magi-
per fortuna durano poco. Ma stralmente, dalla narrazione». il vero colpo di scena
Gregor Samsa, il protagonista (di genio, in realtà)
di questo racconto, a queste
impressioni resta inchiodato. Potrebbe essere l'inizio di una che ribalta l'intera
Nelle letterature antiche le favola, di una storiella comica o letteratura del ’900
metamorfosi capitavano sol- satirica, di un'allegoria moralisti-
tanto ai più alti livelli: sono ca o semplicemente di una storia anni vide negli ebrei una razza di
sempre dèi, semidèi, ninfe, no- burlesca. Ma qui viene il vero col- parassiti da sterminare; un inno
bili ancelle, eroi, perfidi gigan- po di scena (di genio, in realtà) al coraggio, alla capacità di rea-
ti, ingenue figlie di grandi re a che ribalta l'intera letteratura gire, di chi si trova letteralmente
trasformarsi in alberi, rocce, del Novecento. Al mostruoso mi- a terra; una condanna dell'im-
fiori, animali. La metamorfosi racolo Gregor reagisce con la sua passibilità, della spietatezza dell'
era riservata alle élites. Con abituale lucidità, non si chiede homo sapiens davanti alle mise-
Kafka tutto cambia. Gregor è perché e come sia successo (nes- rie del suo simile; e poi l'ovvio ag-
un normalissimo viaggiatore suno se lo chiede mai per tutto il gancio con le odierne «problema-
di commercio, un bravo giova- racconto) e si preoccupa di non tiche» dell'altro, del diverso, del-
ne che mantiene padre madre far tardi in ufficio, cerca di rigi- lo straniero, del clandestino ec-
e sorella, stimato in azienda; rarsi, si sforza di raggiungere la cetera. E infine la domanda cru-
insomma, uno preso a caso maniglia della porta con le sue or- ciale: siamo tutti Gregor Sam-
dalla folla di oggi. Non ha col- ride zampettine, accetta la nuo- sa? Sì, anche per poco, anche
pe, non ha offeso nessuno, non va situazione con sconvolgente per un attimo, tutti siamo stati o
è oggetto di gelosie o vendet- realismo. siamo o saremo umiliati, emargi-
te. Eppure un bel mattino si ri- Identico è l'atteggiamento del- nati, reietti. E perfettamente so-
trova trasformato in un enor- la famiglia: c'è disgusto, c'è orro- li, con le nostre zampettine. Me-
me scarafaggio. re, ma nessuno stupore. Abbia- glio rendersene conto presto.
VI Suite francese
CONSTANT E BAUDELAIRE dice. Esco da casa sua innamorato pazzo. Vita
Angeli e immortali completamente sconvolta».
Chi nell’alcova, chi, per ragioni misteriose (non era
= Benjamin Constant, tra i padri del liberalismo l’antitesi del parruccone?), presenta domanda di
europeo, nonché raffinato homme de lettres ammissione all’Académie française. Una vicenda
(Adolphe, una vetta del romanticismo), visse anche ripercorsa in Baudelaire cerca gloria da Allen S.
d’amore, come documenta l’epistolario con Juliette Weiss ( Sellerio, pp. 200, € 13,trad. di Tiziana
Récamier Anche gli angeli hanno la loro crudeltà Camerani). Come riepiloga Daria Galateria nella
proposto dall’editore di Locarno Armando Dadò sua nota: «La notizia era scoppiata, nel 1861,
(www.editore.ch, pp. 236, € 17, trad. di Laura Este “come un petardo”. Baudelaire, appena
Bellini, prefazione di Giuseppe Scaraffia). «Avevo 47 processato per i suoi “putrescenti” Fiori del Male, si
anni. L’appuntamento che mi dà, col pretesto di presentava all’Académie. Se venisse eletto,
una questione riguardante Murat il 31 agosto. Il suo “farebbe saltare in mille pezzi i vetri di Palazzo
Juliette Recamier atteggiamento durante quella serata: Osate, mi Mazzarino”, scrive subito Le Siècle».
ritratta da F. Gérard
E Zola squartò
GIUSEPPE
MARCENARO
La pubblicazione nei
Meridiani delle opere di Émi-
le Zola, il principe del natura-
lismo francese, non poteva
la bestia umana
che iniziare con tre dei suoi
romanzi più celebri: Thérèse
Raquin, L'Assommoir, Nanà.
Il primo è un'opera «singo-
la». Gli altri due fanno parte
del monumentale ciclo Les
Rougon-Macquart. Histoire seziona fibra per fibra la be- da un compagno all'altro nell'il- cui proviene. Non ha grandi ta-
naturelle et sociale d'une famil- stia umana. lusione di trovare alfine il pro- lenti artistici se non il proprio Anteprima L’omaggio de
le sous le Second Empire, pro- Thérèse, la sua «eroina», prio ideale. Il romanzo fu ispi- corpo. Che espone con sadico
posto da Zola medesimo all' con la complicità dell'amante rato a Zola dalla vita degli ope- piacere. Ama il vortice della vi- di un secolo i cui interess
editore Lacroix. Due roman- uccide il proprio marito. Po- rai parigini e da cupi fatti di ta ed è votata a rovinare quan-
La sign
zi all'anno. Un impegno gi- tranno finalmente vivere la lo- cronaca. Miserrime esistenze ti avvicina. Come un idolo mai EDMOND E JULES
DE GONCOURT
gantesco. In principio la ro furia erotica senza dover ruotano attorno all'ammazza- placato Nanà assiste allo sface-
grande radiografia della so- più architettare sotterfugi. toio, la bettola dove i personag- lo dei suoi adoratori. Per lei Zo- Sotto tutte le dissipa-
cietà francese sotto Napoleo- Nel momento in cui sono final- gi fanno naufragare nell'acqua- la ha però in serbo la nemesi. zioni in cui sperpera la vita e la
ne III, raccontata con lin- mente liberi la passione si spe- vite gli ingannevoli sogni, e do- Dopo averne combinate d'ogni fantasia, la donna del XVIII se-
guaggio immediato, crudo, gne soffocata dall'angoscia. È ve pullulano le figure dolorose tipo Nanà viene colpita nell' colo resta però insoddisfatta,
avrebbe dovuto essere dieci la saga dell'incubo, dell'osses- e tremende di chi cede alle lu- unica ricchezza che possiede. inappagata con un vuoto in fon-
volumi. Diventarono venti e
furono pubblicati tra il 1871 il
1893, con qualche aggiusta-
mento tematico di rotta giac-
ché, nel 1870, dopo la disfatta
di Sedan, il potere di Napole-
sione del delitto, in una Parigi
cupa, screpolata, fatiscente.
Mai un raggio di sole. Zola tes-
se l'autopsia del rimorso in-
ventando un capolavoro dell'
orrido. Con un finale catarti-
singhe del male. Anche chi cre-
de nel miraggio di una reden-
zione sociale cade preda dei
più spaventosi abissi.
Nanà, edito nel 1880, nono
«episodio» della saga, ha per
In una stanza di infimo alber-
go, ricoverata per pietà di un'
amica, muore con il corpo di-
sfatto dal vaiolo.
Fu il più celebrato autore di
fiction popolare. Émile Zola,
do all’anima. La sua vivacità, la
sua ricercatezza maniacale, il
suo correre dietro a ogni capric-
cio sembrano esprimere un’in-
quietudine, e dietro questa con-
tinua ricerca del piacere, que-
Settece
sul sofà
one il piccolo, oggetto della co degno dei più eccelso protagonista Anna Coupeau, fi- un monumento nazionale. Og- sto furioso bisogno di divertirsi
critica di Zola e causa d'ogni Grand Guignol. glia di Gervaise Macquart e di gi possiamo passabilmente leg- traspare una smania patologi-
depravazione sociale, era an- L'Assommoir, pubblicato un ubriacone. Nanà il nome gerlo con il distacco dovuto a ca. La donna è prodiga di sé
dato in frantumi. nel 1877, è il settimo romanzo un classico del naturalismo. ovunque e comunque, come se
Non si perdette tuttavia del ciclo dei Rougon-Mac- Ogni scrittore Curiosi dell'autore che inaugu- volesse fuggire da sé. Ma si agi-
d'animo. La fortuna gli veni- quart, due famiglie dalle vicen- rò l'epoca del best seller. Attra- ta inutilmente, cercando inva-
gli faceva ombra:
della no
va dall'enorme stima di sé, de intrecciate. Zola aveva idea- verso il carattere dei suoi ro- no un sollievo. E’ inutile per lei
sostenuta da una inesausta to un tentacolare albero genea- fu il più celebrato autore manzi si può forse capire me- tuffarsi in quello che allora si
vocazione a primeggiare e logico dal quale far discendere glio il tipo di lettore cui si rivol- definiva «un oceano di mondi»,
dalla perfetta organizzazio- i propri personaggi che si sa- di fiction popolare, geva. Opere di talento per una correre dietro a nuove distra-
ne del proprio successo. I rebbero trovati affini e impa- inaugurò i bestseller società alla strenua ricerca di zioni, a nuove facce, a liaison
giornali non parlavano mai rentati nei vari romanzi, sia se stessa? Denuncia politica? passeggere, a un certo tipo di
abbastanza di lui. Ogni scrit- pur con storie indipendenti tra d'arte. Attrice di varietà fa gi- Prodotti di consumo? Feuille- amici per i quali il XVIII, secolo
tore gli faceva ombra. Quan- loro: un impietoso specchio del- rare la testa agli spettatori per ton per la massa? I letterati del inventa il nome di conoscenze: di spirito punito dal suo stesso
do morì Hugo fu visto solleva- la società. Gervaise, perno dell' la sua bellezza. Creatura di lus- suo tempo non furono molto te- pranzi, cene, feste, viaggi di pia- spirito pieno di malinconia, que-
to come avesse dovuto eredi- Assommoir, è una delle creatu- so e di piacere è concupita da neri con lui. Ma le tirature ver- cere, tavole sempre complete, sta provvidenziale punizione di
tarne il papato letterario. re più singolari dei Macquart. tutti. Un idolo delle folle. Ma tiginose lo resero immortale. salotti sempre affollati, défilé in- una società che vive solo per il
Eppure, quest'uomo così Calata in un intreccio inestrica- lei, mentre concede piacere, to- Un drammatico avvertimento cessanti di personaggi, la varie- piacere, che trova soddisfazioni
attento alla propria visibilità, bile di sentimenti e sventure, glie la pace e porta alla rovina. per i cosiddetti scrittori «di nic- tà continua di notizie, masche- solo nell’intelletto, che è vile da-
ebbe la capacità quasi osses- arriva a Parigi dalla provincia. Zola la presenta come vittima chia». Saranno mica le classifi- re, abiti, gaffe e figuracce, que- vanti al dovere e non conosce
siva di sprofondare nelle pie- Spera di far fortuna con il suo di una società corrotta. Vendi- che a determinare il valore let- sto spettacolo proteiforme non più devozioni e spirito di sacrifi-
ghe più ammalate e turpi del- mestiere di lavandaia. Passa catrice del mondo fangoso da terario di un'opera? può riempire completamente cio, la tristezza di questa umani-
la società del suo tempo. Zola tà che non ha più virtù se non le
è da molto ben noto per le sla- Inutile per lei tuffarsi virtù salottiere, il vuoto di que-
vinate di articoli d' argomen- sto mondo i cui interessi e la cui
to svariato e occasionale; e in «un oceano coscienza soffocano nell’aria dei
per le vivaci polemiche in di- di mondi», correre salotti, questo supplizio raffina- I
fesa delle nuove tendenze ar- to e adeguato alla delicatezza im
tistiche di Cezanne e Manet. dietro a nuove facce, del XVIII secolo, doveva avere (l’edizione
È il paladino dell'Olympia di a liaison passeggere nella donna il suo martire d’ele- ded
Manet, il dipinto dello scan- zione. Più dell’uomo, a causa dei Sellerio La
dalo. Mutate ovviamente le col suo frastuono l’anima della suoi istinti, della finezza della un bran
motivazioni e il clima, sem- donna. sua sensibilità, per la sua fanta- ceto soc
brano le prove del futuro Che consumi le notti alla sia, la donna doveva soffrire di famiglia
J'accuse in difesa di Dreyfus. fiamma di mille candele, che in- questa malattia del secolo. «Una salotti,
p Émile Zola vochi sempre più movimento debosciata di spirito» con que-
p ROMANZI attorno a lei man mano che in- sta definizione Walpole spiega-
Thérèse Raquin, p Thérèse Raquin, L'Assommoir, vecchia, dopo aver fatto tutto va la donna del XVIII secolo.
L'Assommoir, Nanà: Nanà per estraniarsi, la donna si ri- «Ho una stupida ammirazione
p I Meridiani, vol. I,
la grande radiografia p a cura di P. Pellini,
trova faccia a faccia con se stes- per tutto ciò che è intelligente»,
sa e deve confessarsi, suo mal- è l’ammissione di una donna,
del mondo francese p trad. di G.Bogliolo, P. Messori,
P.Pellini, grado, la sofferenza che la rode. condivisibile da tutte le altre.
sotto Napoleone III p Mondadori, pp. CLI - 1642,€ 55 Riconosce finalmente il male La donna è tutta spirito ed è
p In principio la grande radiogra- oscuro e incurabile che questo per questo che dentro di sé sente
Nel 1867, mentre stronca fia della società francese sotto secolo a in sé e porta ovunque come un deserto. Non c’è senti-
i dipinti dei classicisti alla Napoleone III, raccontata con con sé, sorridendo: la noia. mento, non c’è forza superiore
grande Esposizione Univer- linguaggio immediato, crudo, da Fate bene attenzione! Non che la sostiene, o fonte di tenerez-
sale, pubblica, prima come Emile Zola, avrebbe dovuto es- lasciatevi ingannare dalle appa- za che le dia sollievo: niente altro
sere in dieci volumi. Diventaro-
feuilleton e poi in volume, no venti e furono pubblicati tra
renze di questo mondo, dalla fa- che occupazioni di tipo intellet-
Thérèse Raquin, «una pozzan- il 1871 il 1893, con qualche aggiu- ma che si è fatta in base ai suoi tuale, una specie di libertinaggio
ghera di fango e sangue», se- stamento tematico di rotta aspetti puramente esteriori. del pensiero, che la lascia sempre
condo i Goncourt. I detratto- giacché, nel 1870, dopo la di- Andate oltre alle apparenze, co- ricadere nel disincanto per la vi-
ri non contano, i suoi libri sfatta di Sedan, il potere di Na- gliete ciò che si lascia sfuggire e ta. Il suo cuore fluttua senza un
piacciono alla gente. E fanno poleone il piccolo, oggetto della qual è il movente di tanta agita- punto solido dove potersi attac-
guadagnare denaro. Ha chia- critica di Zola e causa d'ogni de- zione? Qual è la scusa dei suoi care. Le sue facoltà mancano allo
ro il cammino da percorrere pravazione sociale, era andato scandali? Qual è l’espiazione stesso tempo di qualcosa che dia
come autore: il romanzo ha in frantumi. Zola fu, tra l’altro, per i suoi errori? La noia! Ecco loro unità, e di uno scopo che ser-
l’autore dell’intervento «J’accu-
per scopo dipingere la natu- se» in difesa dell’ufficiale Al-
il grande segreto, il tratto più si- va allo stesso tempo ad elevarsi
ra così com'è. Il verbale esat- fred Dreyfus comparso su gnificativo, la base di questa so- (una fede, il votarsi a qualcuno o
to dei fatti. Zola indossa il ca- «L’Aurore» cietà.[...] qualcosa, una di quelle grandi
mice del perito settore e vivi- Zola ritratto da Edouard Manet La pena di un secolo pieno idee che strappano la donna alle
Tuttolibri
SABATO 29 MAGGIO 2010
LA STAMPA VII
sciolti e da guardia
risposta oggi è di natura etica
prima che politica: rinvia, cioè,
tanto alla fermezza di un profi-
lo morale quanto al coraggio di
una denuncia. Pure nel chiasso
dei media gli scrittori sono soli,
godono di una platea talora testazione studentesca. mente il contrario, come attesta (l’altra del 1961, nella «Medusa»
dei Goncourt alla donna, martire d’elezione sterminata ma non hanno com- La sorte toccata al più vec- La cospirazione (1938), un classi- Mondadori, era a firma della poe-
pagni di strada perché privi di chio dei suoi amici, Paul Nizan co romanzo dell’apprendistato, tessa Daria Menicanti), il roman-
si e la cui coscienza soffocano nei salotti qualsiasi mandato sociale. (1905-1940), l’ha disingannato la storia di un gruppuscolo cospi- zo si conclude con una domanda,
La nozione politica di enga- una volta per sempre: vicino a lui rativo di ragazzi borghesi che «Come si esce dalla giovinez-
giocano alla rivoluzione aderen- za?», cui il decorso degli eventi
nora
to». Allora si darà tutta al mon- gement è tramontata insieme adolescente nelle aule della Éco-
do, si strapperà furiosamente, coi partiti e le parole d’ordine le Normale Superieure, lontano do alla linea della gauche proleta- dà una sfumatura chiaramente
violentemente alla solitudine; che hanno percorso il Novecen- da lui nella scelta successiva di rienne, vale a dire all’estremismo retorica: per ognuno di costoro
prenderà la passione dominante to nella lotta mortale fra prole- farsi chierico rosso e dirigente quale malattia infantile del co- la morte, il tradimento, la malat-
dalla duchessa del Maine, «la pas- tariato e borghesia, comuni- della stampa comunista, il suo munismo. Scritto in uno stile che tia e la sconfitta sono infatti gli
sione della moltitudine», ma il di- smo e capitalismo. Già propo- spettro gli ritorna addosso poco fu detto giacobino, proposto nel- esiti di una disfatta predetermi-
sgusto di se stessa non la salverà sto nel 1983 dalle Edizioni di Co- dopo la morte avvenuta nella rot- la nuova versione di Emilia Gut nata, l’esito fatale per chi è estra-
ento dal disgusto per gli altri. La gente ta di Dunkerque: il militante du- neo al Partito e si permette di
che la circonda presto sarà per ro e puro, lo scrittore di acerrimi ignorarne le arcane verità. Eppu-
lei solo un altro tipo di spettacolo:
Centrale la «strana pamphlets come Aden Arabia re proprio Sartre, ricordandolo
la vita mondana le sembrerà uno amicizia» tra Sartre (‘31) e I cani da guardia (‘32) dove nella famosa prefazione ad Aden
scambio di noia che si dà e si rice- e Nizan, autore esplode l’ardore del ragazzo del Arabia, avrebbe scritto che Ni-
ve, e si renderà conto che il tedio secolo, Nizan infine si è dimesso zan «non aveva amato in se stes-
à
le viene da ogni parte, dalla solitu- de «La cospirazione», dal Partito nell’agosto del 1939 so se non la rivolta».
dine quanto dalla folla.[...]. divisi dal Partito per protesta contro il patto Molo- Tale metafisica dell’indivi-
Lettere, memorie, confessio- tov-Ribbentrop e il Partito lo ri- dualismo e della solitudine dello
ni, tutti i documenti, tutte le rive- munità, La Rive Gauche del paga accusandolo di essere non scrittore, specie se considerata
lazioni familiari del tempo tradi- giornalista americano Herbert solo un traditore ma una spia del ora per allora, immobilizza in
scono e attestano questo males- R. Lottman traccia una mappa governo Daladier. una luce archeologica le carte to-
noia
sere interiore della donna. Non accurata (fitta di nomi e riscon- Il frammento che Sartre pub- pografiche della Rive Gauche in-
c’è sfogo, non c’è lettera in cui il tri bibliografici) di Parigi e anzi blica su Temps Modernes (‘49) e p Herbert R. Lottman sieme con la relativa segnaletica,
lagnarsi della noia non torni con del quartiere fra Montparnas- ritorna in volume col titolo Una p LA RIVE GAUCHE i colori politici e le parole d’ordi-
un ritornello (o un gemito). E’ se e Saint-Germain che ne fu strana amicizia è un dialogo di p trad. di Ettore Capriolo ne. Senza avere pagato il durissi-
una lamentazione continua su l’epicentro tra Fronte popola- prigionieri, al chiuso di uno Sta- p Edizioni Sylvestre Bonnard mo pegno di Saviano o di Ru-
p pp.505, € 36 shdie, lo scrittore americano Jo-
questo stato di indifferenza e di re, Occupazione e Guerra fred- lag, in forma di oratorio ideologi- p Jean-Paul Sartre
passività, su questo torpore che da. Ogni luogo della produzio- co: ne sono portavoce due vecchi nathan Franzen riassume il sen-
p UNA STRANA AMICIZIA
soffoca l’anima, paralizza ogni ne intellettuale (nei pochi me- amici che progettano insieme la p trad. di Chiara Pasquini
so della attuale letteratura nelle
p Edmond e Jules tre parole che intitolano il suo li-
de Goncourt curiosità e ogni energia vitale fi- tri che dividono gli editori Galli- fuga opponendo agli interdetti p Christian Marinotti Edizioni
p LA DONNA no a togliere persino il desiderio mard e Grasset, riviste quali del Partito l'orgoglioso diniego p pp. 125, € 12 bro di saggi, Come stare soli (Ei-
NEL XVIII SECOLO di libertà e di attività, senza la- NRF e Esprit, caffè come «Flo- degli esistenzialisti: «Anche se p Paul Nizan naudi 2003): forse non è più nem-
p a cura di Francesca sciare altro che pigrizia e viltà. re» o «Deux Magots») riprodu- l’Urss vincesse, gli uomini sono p LA COSPIRAZIONE meno una divisa etica, ma il limi-
Sgorbati Bosi La noia, per le donne di quel tem- ce alla lettera fisionomia e con- soli». Solo due anni prima del p trad. di Emilia Gut te o la chance di una condizione
p Sellerio po, è il male per eccellenza, «il flitti di una appartenenza che ‘40, Nizan avrebbe detto esatta- p Robin, pp. 283, € 15 oggi universale.
p pp. 468, € 20 grande nemico» come lo chiama- si divide e si riaggrega ad ogni
p Il libro uscì nel 1882: no; e ascoltatele mentre ne par- passaggio di fase: da Aragon e
uno scandaglio del
secolo attraverso
Eluard, comunisti ortodossi, a
ogni sua più piccola E’ già molto se trova battitori liberi come Paulhan e
traccia. Camus, ai cosiddetti terzaforzi-
il coraggio di rifugiarsi sti e futuri gollisti alla Ray-
fratelli Goncourt, celebri per il loro Journal in cui nel breviario mond Aron e André Malraux,
mmortalarono la società letteraria del loro tempo fino ai Padri della Patria refrat-
e integrale da Aragno, un’antologia da Garzanti), senza consolazione tari a qualunque etichetta, i Gi-
dicarono numerosi studi al Settecento. Ora esce da di Montaigne de e i Valéry, per tacere dalla
a donna nel XVIII secolo - di cui anticipiamo qui parte opposta destrorsi dichia-
no - che ne descrive vita privata e pubblica, in ogni lano, mentre se lo confessano: il rati come Montherlant o
ciale, dalla nascita alla vecchiaia, dall’educazione loro linguaggio così preciso, così Jouhandeau e persino nazisti
are al matrimonio (o al convento), tra solitudine e poco enfatico su altri argomen- ributtanti come Robert Brasil-
, e ne esplora «l’anima», psicologia, idee, passioni. ti, ricorre a espressioni roboanti lach e Lucien Rebatet.
per esprimere l’immensità del Tuttavia il nome più citato
loro scoraggiamento. Il nulla, di Rive Gauche, Jean-Paul Sar-
debolezze della sua volontà). questa è la parola che trovano, tre, lo stesso che il senso comu-
Da lì questa aridità cui non senza giudicarla troppo forte, ne vorrebbe tuttora sinonimo
trova rimedio e che la tortura. Da per descrivere questo sonno di di engagement, è per paradosso Sartre visto da Levine
lì questa particolare prostrazio- morte al quale soccombono: quello che ne muta integral- Copy The New York
ne, questa sensazione di spossa- «Sono caduta nel nulla... Ricado mente il segno. Sartre è un uo- Review o Books - Ilpa.
tezza e di nausea che ottunde la nel nulla...» è una frase che que- mo di sinistra ma rimane a vita Sotto, Paul Nizan
sua coscienza, questa agitazioni ste donne, così ricche di gusto e un intellettuale indipendente e con la moglie Henriette
nei piaceri, questo sapore di cene- di senso della misura, scrivono dunque un cane sciolto. E’ vero
re che avverte in tutto. La donna continuamente e con naturalez- che nel dopoguerra si ritiene
cerca ogni mezzo per scuotersi, za, e che viene loro alle labbra un compagno di strada del Pcf
risvegliarsi, sentirsi viva, per tro- quando vogliono parlare della lo- come è vero che rompe per mo-
vare qualcosa cui pensare, o al- ro noia, tanto ciò di cui soffrono tivi politici sia con Camus,
meno tenere impegnato il suo spi- sembra essere paragonabile so- Aron e Merleau-Ponty, però è
rito. Si dà alla letteratura, divora lo al nulla che segue la morte. Al- vero altrettanto che gli stalini-
la storia, i romanzi, i racconti ap- le più corteggiate, alle più ricer- sti lo tacciano presto di mosca
pena pubblicati, e la noia le chiu- cate sfugge un grido degno di un cocchiera ovvero di «iena datti-
de il libro tra le mani; è già molto morente che, disgustato, gira il lografa» al soldo del capitali-
se le resta il coraggio di rifugiarsi volto contro il muro: «Tutti i vivi smo: continuerà a dirigere da li-
negli Essais di Montaigne e farsi mi annoiano!». C’è chi arriva a bertario la sua grande rivista,
cullare l’anima da quel breviario invidiare gli alberi perché non Les Temps Modernes, e ormai
senza consolazione, che l’ultima provano la noia. E il più grande vecchio troverà rifugio nello
anima di donna del XVIII secolo, scrittore della noia sarà la gran- sterminato manoscritto dedi-
Mme d’Albany, chiamerà «la pa- de corrispondente epistolare cato a Flaubert, L'idiot de la fa-
tria della sua anima e del spiri- del secolo: Mme du Deffand. mille, o nei ciclostilati della con-
SABATO 29 MAGGIO 2010 LA STAMPA VIII
anna.motta@accolade.it
N
ico Orengo esplorò ogni
Distribuito nelle edicole di PIEMONTE, LIGURIA e VALLE D'AOSTA - Nel resto d’Italia su richiesta in edicola (SERVIZIO ARRETRATI M-DIS) - INFO: 800011959
Se la bugia
ELENA La cucina in un
LOEWENTHAL
dipinto di
Siamo quello che man- Frans Snyders
giamo, dice un vecchio adagio (1579 - 1657).
indiano. Ma è altrettanto vero
che «mangiamo quello che sia-
mo» – benché non nel senso ri-
stretto di un cannibalismo che
Fra i numerosi
titoli in vetrina
su cibo e
alimentazione:
è al potere
pure, come ci racconta Fernan- «La purpurea
dez Armesto in Storia del Cibo, meraviglia. Alla luce della sapienza biblica
nella storia dell’umanità non è Storia per non brancolare nel nostro tempo
relegato a sporadici e terribili del pomodoro
episodi, ma ha un suo filone in Italia»
V
«culturale». di David i sono riflessioni rebbe utile tornare a ricollega-
«Mangiamo quello che sia- Genticore, che nascono stret- re l'obiezione di coscienza al ri-
mo» significa che il cibo non è (Garzanti, tamente legate a fiuto delle armi, dell'inimicizia
solo un fatto di sussistenza pu- pp. 270, € 13) eventi di attuali- e della guerra e non confinarla
ramente materiale, ma defini- e «Slow Food» tà e che paiono soltanto in un ospedale o una
sce e racconta le civiltà di cui di Geoff destinate a invecchiare preco- farmacia? È forse passato il
fa parte. In larga misura il cibo Andrews cemente, come le notizie di tempo in cui interrogarsi su
fa la storia. Accende guerre, (Il Mulino, giornata che le hanno suscita- «quanta violenza è rimasta
sposta popoli, detta geografie. pp. 222, € 15), te. Ma non sempre questa ade- nella nostra idea di Dio»? Op-
Tanto da rendere possibile introduzione sione agli avvenimenti quoti- pure siamo così convinti di
Una storia commestibile del- di Carlo diani è portatrice di caducità aver penetrato - e soprattutto
l’umanità, scritta da Tom Stan- Petrini dei pensieri che suscita, so- fatto nostro - il significato au-
dage: «Lungo i secoli, il cibo ha prattutto se chi riflette sugli tentico dell'amore per i nemici
fatto ben di più che nutrire: è eventi lo fa ancorandosi a annunciato da Gesù?
stato un catalizzatore della tra- principi e orientamenti solidi, O ancora - percorrendo gli
sformazione sociale, dell’orga- fondati su convinzioni che scritti della parte dedicata alla
nizzazione della società, della
competizione geopolitica, del-
lo sviluppo industriale, del con-
flitto militare e dell’espansio-
ne economica. Dalla preistoria
Noi mangiamo non solo non vengono smenti-
te dal mutare delle stagioni,
ma che invece forniscono crite-
ri di discernimento validi in
ogni circostanza.
«laicità», intesa soprattutto
con non-sacralità - è così estra-
neo alle grandi questioni odier-
ne riflettere sulla politica, il po-
tere, i poveri, i simboli religiosi,
p Segue da pag. I
Classifiche Tuttolibri
SABATO 29 MAGGIO 2010
X LA STAMPA
L
a previsione era fin troppo facile, la classifica è un ca- contare su un pubblico pronto a seguirlo ovunque, gioca an- cente, riuscito sequel del suo fortunatissimo esordio. I pochi
AI PUNTI ne di Pavlov: uscito venerdì 21, La caccia al tesoro in che ad alzare il tiro, a costruire un puzzle di rimandi che per ingressi in saggistica, qui sempre magra, ci riportano alla
LUCIANO GENTA soli due giorni - le rilevazioni Nielsen vanno dal 16 al essere gustati richiedono buone letture, per altro citate nel dura realtà, tra una Cricca affamata di denaro (Sergio Riz-
22 maggio - ha conquistato il primo posto, innalzando il va- consueto dotto risvolto di copertina. Il suo commissario zo) e noi cittadini di una Repubblica fondata sul lavoro asse-
lore dei 100 punti sopra le 20 mila copie, riducendo di molto smonta il caso come un orologio, anche se, come sempre, sem- tati di Giustizia (Amartya Sen). Davvero ci serve un Paese
Camilleri, tutti gli altri punteggi, calcolati in proporzione. Camilleri si
conferma la gallina dalle uova d’oro di casa Sellerio: ancora
bra «non priparari nisciun piano d’azione, ma regolarisi sul
posto e a secunno di come s’appresantava la situazioni». E
Di sana e robusta Costituzione, come titola l’intervista al-
l’ex presidente Scalfaro la nuova casa editrice add. E per fe-
non si è esaurito lo scapestrato Nipote del Negus ed ecco ciò che più attrae è proprio l’intarsio di atmosfere e psicolo- steggiare il 2 giugno il miglior regalo è proprio la nostra Co-
il vero tesoro tornare Montalbano, in stile «profondo rosso», fra Dario Ar-
gento e Hannibal Letter con innesto di un picciotto alla Har-
gie, sul baratro tenebroso di una monelleria che si svelerà fol-
lia. Nessun’altra novità tra i primi 10 e altre due firme in
stituzione, ora anche in un originale audiolibro del piccolo
editore salentino Lupo, che contiene tra l’altro un celebre di-
100 39 31 23 20
1 2 3 4 5
La caccia Non esiste Il palazzo Il libro Per l’alto
al tesoro saggezza della delle anime mare aperto
mezzanotte
CAMILLERI CAROFIGLIO RUIZ ZÁFON COOPER SCALFARI
SELLERIO RIZZOLI MONDADORI NORD EINAUDI
18 18 17 15 12
6 7 8 9 10
Cotto e Il nipote Nel mare L’ultima riga Don Vito.
mangiato del Negus ci sono delle favole Le relazioni
i coccodrilli mafia-Stato
PARODI CAMILLERI GEDA GRAMELLINI CIANCIMINO-LA LICATA
A. VALLARDI SELLERIO BALDINI CASTOLDI DALAI LONGANESI FELTRINELLI
2. Non esiste saggezza 39 2. Il libro delle anime 23 2. Don Vito 37 2. Una voce tante voci 11 2. Il gioco dell’angelo 10 2. Il ladro di fulmini 4
CAROFIGLIO COOPER CIANCIMINO; LA LICATA GALLI RUIZ ZAFÓN RIORDAN
14,00 RIZZOLI 19,60 NORD 18,00 FELTRINELLI 17,00 ALACRÁN 6,50 MONDADORI 17,00 MONDADORI
3. Il nipote del Negus 18 3. Caino 12 3. Terroni. 8 3. E’ facile smettere di fumare... 6 3. Il piccolo principe 8 3. Il mondiale delle cipolline 4
CAMILLERI SARAMAGO APRILE CARR SAINT- EXUPÉRY GARLANDO
13,00 SELLERIO 15,00 FELTRINELLI 17,50 PIEMME 10,00 EWI 7,50 BOMPIANI 16,50 PIEMME
4. Nel mare ci sono i coccodrilli 17 4. La dea cieca 11 4. Cricca 7 4. The secret 5 4. È una vita che ti aspetto 6 4. Terzo viaggio nel regno... 3
GEDA HOLT RIZZO BYRNE VOLO STILTON
16,00 BALDINI CASTOLDI DALAI 18,50 EINAUDI 19,00 RIZZOLI 18,60 MACRO 9,00 MONDADORI 23,50 PIEMME
5. L’ultima riga delle favole 15 5. Donna alla finestra 10 5. Ulisse era un fico 6 5. Fate i bravi!(0-3 anni)... 4 5. Il giorno in più 6 5. Principessa del deserto 3
GRAMELLINI DUNNE DE CRESCENZO RIZZI VOLO STILTON
16,60 LONGANESI 16,50 GUANDA 16,00 MONDADORI 17,00 RIZZOLI 12,00 MONDADORI 17,50 PIEMME
6. Le perfezioni provvisorie 10 6. Innocente 10 6. Ciò che credo 6 6. Dizionario bilingue italiano-cane... 3 6. L’ombra del vento 6 6. Nel regno della fantasia 3
CAROFIGLIO TUROW KÜNG MARCHESINI; CUVALIER RUIZ ZAFÓN STILTON
14,00 SELLERIO 20,00 MONDADORI 20,00 RIZZOLI 13,90 SONDA 13,00 MONDADORI 23,50 PIEMME
7. Hanno tutti ragione 10 7. Due 7 7. Natuzza Evolo 5 7. Gli errrori delle donne 3 7. Il cacciatore di aquiloni 5 7. Leggimi una fiaba 3
SORRENTINO NÉMIROVSKY REGOLO NARDONE HOSSEINI ----
18,00 FELTRINELLI 18,50 ADELPHI 20,00 MONDADORI 12,00 PONTE ALLE GRAZIE 12,00 PIEMME 0,80 EDIBIMBI
8. Il tempo che vorrei 9 8. L’eleganza del riccio 7 8. Blu come il sangue 5 8. Sono romano ma non è colpa mia 3 8. Un posto nel mondo 5 8. Diario di una schiappa III 3
VOLO BARBERY PICOZZI & SIGNORINI BRIGNANO VOLO KINNEY
18,00 MONDADORI 18,00 E/O 17,50 MONDADORI 16,50 RIZZOLI 12,00 MONDADORI 12,00 IL CASTORO
9. Bianca come il latte... 7 9. La biblioteca dei morti 7 9. Così in terra, come in cielo 4 9. Fate la nanna 3 9. Gomorra 5 9. Diario di una schiappa I 2
D’AVENIA COOPER GALLO ESTIVIL & DE BÉJAR SAVIANO KINNEY
19,00 MONDADORI 18,60 NORD 17,00 MONDADORI 8,00 MANDRAGORA 10,00 MONDADORI 12,00 IL CASTORO
10. Il peso della farfalla 7 10. Prima di morire addio 7 10. L’idea di giustizia 4 10. Reality transurfing. Il fruscio... 3 10. Ricordati di guardare la luna 5 10. Secondo viaggio nel regno... 2
DE LUCA VARGAS AMARTIA K.SEN ZELAND SPARKS STILTON
7,50 FELTRINELLI 16,50 EINAUDI 22,00 MONDADORI 14,50 MACRO 13,00 SPERLING & KUPFER 23,50 PIEMME
LA CLASSIFICA DI TUTTOLIBRI È REALIZZATA DALLA SOCIETÀ NIELSEN BOOKSCAN, ANALIZZANDO I DATI DELLE COPIE VENDUTE OGNI SETTIMANA, RACCOLTI IN UN CAMPIONE DI 900 LIBRERIE.
SI ASSEGNANO I 100 PUNTI AL TITOLO PIÙ VENDUTO TRA LE NOVITÀ. TUTTI GLI ALTRI SONO CALCOLATI IN PROPORZIONE. LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE AI GIORNI DAL 16 AL 22 MAGGIO.
C
poco più che quarantenne, di un catalogo che propone in questi hi ha scritto, di recente, il i più rubati sono i classici, seguiti
Guido Viale
ma rifiutai Pinocchio”
casa dei miei genitori di Lydia Leggeva anche letteratura?
Flem (Archinto 2005). E’ il li- E leggeva i classici?
bro che riesce meglio di tutti «Sì. I russi, Kafka, Mann, Zola,
a mettere in luce il valore af- Hugo, e i grandi americani, da
fettivo che gli oggetti vecchi Faulkner a Hemingway».
hanno per noi. Dal punto di vi- Un libro importante che non
sta informativo è stato impor- nel caso della Flem che s’intro- Lei ha iniziato a occuparsi di ro che oggi interessa molte am- Un libro cult degli extrapar- ha letto?
tante anche La seconda vita duce nella vita dei genitori, or- rifiuti negli Anni Novanta: ministrazioni locali, da San lamentari fu «La città e i ca- «Pinocchio. Credo di essere
delle cose, una ricerca dell’as- mai scomparsi. Niente ha un che cosa l’ha spinto su que- Francisco alle città italiane, ni» di Vargas Llosa: lei lo uno dei pochi che l’ha trascura-
sociazione “Occhio del ciclo- potere così evocativo come gli sta strada? cerca un modo di non produr- leggeva? to. Vidi lo sceneggiato di Co-
ne” e del Centro di ricerca oggetti». «Un senso di disagio di fronte re rifiuti che richiede un’orga- «No. Però è vero che Vargas mencini, lo trovai bellissimo,
economico e sociale, che han- Ma il riuso è più un fatto eco- agli sprechi, e poi ragioni più nizzazione molto complessa». Llosa era popolare fra noi, co- ma non bastò a convincermi a
no fatto un’indagine per capi- nomico o più qualcosa di viscerali. Vedevo nei rifiuti il ri- Lei è stato un leader del mo- me un po’ tutti gli scrittori su- leggere Collodi».
re la domanda potenziale di sentimentale? mosso della società. Mi ha aiu- vimento studentesco, della damericani dell’epoca. Tant’è Ci dica tre classici cui non ri-
riuso. Per esempio, la catena «Negli ultimi due anni si è assi- tato molto la conoscenza di un contestazione e di Lotta vero che lo invitammo a parla- nuncerebbe mai.
Mercatino srl gestisce in stito a una espansione di vesti- netturbino milanese che mi continua: anche allora ci fu- re nell’Università di Torino oc- «I Canti di Leopardi, Il processo
franchaising centosettanta ti riadattati e riusati: in questo raccontava tutto ciò che face- rono dei libri a influenzare cupata. E lui venne». di Kafka, e la Divina Commedia
affiliati, effettuando vendite caso prevale lo spirito di carat- le sue scelte, per esempio letta da Edoardo Sanguineti,
per conto terzi e trattando tere economico, che per affer- «Fino ai 15 anni ho letto Marcuse? «La politica mi sottrasse dal quale ho ricevuto ripetizio-
venticinque milioni di ogget- marsi deve superare la vergo- «Ho letto molto poco Marcuse. ni di italiano».
ti. Si scopre che il mercato gna. In realtà c’è oggi un’accet- per obbligo scolastico, La cosa che sentivo come gui- alla lettura: molto poco Tra i narratori moderni?
dell’usato in Italia può valere tazione maggiore delle cose poi ho recuperato: 250 da, sforzandomi di adattarla al- Marcuse, la guida era «Thomas Bernhard. Il più
30 mila miliardi». vecchie. Ricordo che nel 1980, la mia realtà, era il situazioni- grande scrittore del ventesimo
Lei scrive che gli oggetti terremoto in Irpinia, giunse titoli all’anno, dai russi smo francese, cominciando il situazionista Débord, secolo. Soprattutto nella For-
hanno un’anima: di cosa è dalle popolazioni colpite un ap- a Mann, a Hemingway» con Guy Débord e il suo La so- mostruosa intelligenza» nace, che mette in scena chi
fatta quest’anima? pello a non mandare giù vestiti cietà dello spettacolo. Dovrei ci- esercita il potere avvalendosi
«L’anima è fatta di rimandi, usati. Oggi non lo direbbe più va e i problemi che doveva af- tare anche La miseria dello stu- A casa sua lei trovava libri, degli handicap di chi gli è sotto-
di riferimenti, di associazioni nessuno, perché è finita la fre- frontare». dente, di Mustafà Kayati, diffu- vedeva entrare libri? posto».
di idee, che in parte apparten- nesia del nuovo. Di conseguen- Ma alla fine si butta qualco- so nel 1965-66 da un’associazio- «Sono rimasto orfano da gio- Quando legge adesso? E do-
gono all’oggetto, per cui sono za riprendono forza e diffusio- sa, non si butta niente, si ne di studenti di Strasburgo. I vane. In casa mia i libri entra- ve? E come?
ineludibili, come nel caso del- ne forme di lavoro, saperi ope- butta tutto? C’è la Flem situazionisti erano un gruppo vano in misura contenuta. In- «Io mi porto sempre un libro in
le opere d’arte, dei pezzi di rai e competenze manuali che che in una certa pagina del elitario di uno snobismo mo- vece ricevevo i libri che mi tasca perché non sopporto le
antiquariato, dei mobili vinta- corrispondono all’uomo arti- suo libro, prorompe: struoso, ma anche di una intel- passava la biblioteca della code, le lungaggini, le attese.
ge, di oggetti di modernaria- giano descritto da Richard «Stop! Fine! Basta così! ligenza mostruosa. Abbinando mia scuola. Il risultato fu che Devo avere un libro che mi fac-
to. Poi c’è l’aspetto soggetti- Sennett. Ricordiamoci che Buttare, buttare…». consumo e spettacolo avevo fino a quindici anni non ho let- cia passare il tempo. Altrimen-
vo, quando l’oggetto ricrea smontare un’automobile o un «Il punto è che il problema di cercato di tradurre queste to niente, salvo i libri della bi- ti leggo soprattutto in viaggio,
un vissuto, ci fa entrare nel elettrodomestico richiede più buttare non può essere affron- idee nel movimento studente- blioteca che ero obbligato a ragion per cui prendo il treno
mondo di una persona, come know how che montarlo». tato da soli. Lo slogan rifiuti ze- sco e in Lotta continua». leggere. Una volta liberato ogni volta che posso».