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FUNZIONE: La chanson a refrain è un genere musicale profano composto dai trovieri, poeti e
musicisti della Francia settentrionale appartenenti a famiglie aristocratiche. Il luogo di fruizione
erano solitamente le corti. Questi canti venivano eseguiti come omaggio al feudatario o alle nobili
dame. Il tema principale di questo genere è l’amor cortese: concezione che si diffonde nel XII secolo
e che ha come elementi caratterizzanti il culto della donna, l’inferiorità dell’uomo rispetto alla
donna amata e l’amore inappagato.
DESTINATARI: Feudatari.
STRUTTURA: Canto strofico e sillabico, la melodia è uguale per tutte le strofe (coblas). La melodia di
questa canso è ripresa da una danza popolare. La struttura di questo genere deriva dall’Inno
Ambrosiano. Lingua d’oc provenzale.
FUNZIONE: La canso è il primo genere musicale profano composto dai trovatori, poeti e musicisti
della Francia meridionale, appartenenti a famiglie nobili. Questi canti venivano cantati come
omaggio al feudatario o alle nobili dame. Il tema principale è l’amor cortese.
DESTINATARI: Feudatari
STRUTTURA: Canto strofico e sillabico, la melodia è uguale per tutte le strofe (coblas); in lingua
d’oc. La melodia si muove molto per gradi congiunti, è quasi recitata e presenta una forma di
cadenza alla fine della frase, così come nella Cantillazione. E’ priva di ritornello.
FUNZIONE: La canso è il primo genere musicale profano composto dai trovatori, poeti e musicisti
della Francia meridionale, appartenenti a famiglie nobili. Questi canti venivano cantati come
omaggio al feudatario o alle nobili dame. Il tema principale è l’amor cortese.
DESTINATARI: Feudatari
4) Lied, Walther von der Vogelweide, Under der linden an der heide:
STRUTTURA: Strofa e ritornello, sillabico, lingua tedesca; la melodia della prima strofa viene
ripetuta tra le altre strofe. Il lied deriva dall’inno e inizialmente non presentava il ritornello.
FUNZIONE: . E’ una composizione che si colloca nel movimento cortigiano dei Minnesanger (cantori
– sanger; d’amor cortese - minne) , poeti tedeschi
DESTINATARI: Feudatari
CANTIGAS:
Le Cantigas de Santa Maria sono una raccolta di canzoni dedicate alla Madonna; molte vengono
attribuite al re portoghese Alfonso X e hanno una melodia preesistente. Sono canti sillabici eseguiti
dai pellegrini in processione. Il testo è in lingua portoghese e vengono divise in canti di lode e canti
dei miracoli. Nelle Cantigas si esalta la figura della Madonna e viene vista un po’ come la donna
nell’amor cortese
STRUTTURA: Canto strofa e ritornello (refrao), sillabico; la prima strofa ha funzione di ritornello e
viene ripetuta tra le altre strofe. Lingua portoghese
FUNZIONE: Le cantigas sono dei canti che venivano eseguiti dai pellegrini per alleviare la fatica del
Cammino de Santiago de Compostela. Cantiga di lode alla madonna.
STRUTTURA: canto sillabico, strofico con ritornello (refrao), la prima strofa viene ripetuta tra le altre
strofe, ritmo di danza – Lingua portoghese
FUNZIONE: Le cantigas sono dei canti che venivano eseguiti dai pellegrini per alleviare la fatica del
Cammino de Santiago de Compostela. Cantiga dei miracoli.
STRUTTURA: canto sillabico, strofico con ritornello (refrao), la prima strofa viene ripetuta tra le
altre strofe – Lingua portoghese
FUNZIONE: Le cantigas sono dei canti che venivano eseguiti dai pellegrini per alleviare la fatica del
Cammino de Santiago de Compostela. Cantiga di lode alla Madonna
Lauda:
Dal latino ‘laus’ (lode), la lauda è la forma più importante di canto spirituale in volgare del
Medioevo. Sono raccolte nel Laudario di Cortona. Le melodie delle laude erano già note e venivano
riprese dai canti popolari. La lauda nasce in Umbria con Francesco d’Assisi, monaco che scrisse la
prima lauda, Il cantico delle creature, e nasce nell’ambito del Monachesimo. Venivano eseguite
nelle processioni: il solista canta la prima stanza e l’assemblea canta la ripresa. La lauda è un canto
sillabico proprio perché veniva eseguita in processione
8) Lauda, Venite a laudare
STRUTTURA: Canto sillabico diviso in stanze e ripresa, sul modello della chanson a refrain. Lingua
volgare.
FUNZIONE: La lauda è un canto processionale, cantato come le cantigas, dai fedeli per alleviare la
fatica del cammino. Nasce a ridosso dell’anno 1000 dalla paura per un’ipotetica fine del mondo,
con i movimenti dei monaci francescani. La lauda è un canto con destinazione religiosa, ma non
liturgica e tratta di argomenti come la vita di Gesù Cristo, la vita dei Santi o preghiere alla Madonna.
Le melodie delle laudi vengono riprese da canti popolari per facilitarne la memorizzazione. E’
conservata nel Laudario di Cortona
STRUTTURA: Canto sillabico diviso in stanze e ripresa, sul modello della chanson a refrain. Lingua
volgare.
FUNZIONE: La lauda è un canto processionale, cantato come le cantigas, dai fedeli per alleviare la
fatica del cammino. Nasce a ridosso dell’anno 1000 dalla paura per un’ipotetica fine del mondo,
con i movimenti dei monaci francescani. La lauda è un canto con destinazione religiosa, ma non
liturgica e tratta di argomenti come la vita di Gesù Cristo, la vita dei Santi o preghiere alla Madonna.
Le melodie delle laudi vengono riprese da canti popolari per facilitarne la memorizzazione. E’
conservata nel laudario di Cortona
STRUTTURA: Canto sillabico diviso in stanze e ripresa, sul modello della chanson a refrain. Lingua
volgare.
FUNZIONE: La lauda è un canto processionale, cantato come le cantigas, dai fedeli per alleviare la
fatica del cammino. Nasce a ridosso dell’anno 1000 dalla paura per un’ipotetica fine del mondo,
con i movimenti dei monaci francescani. La lauda è un canto con destinazione religiosa, ma non
liturgica e tratta di argomenti come la vita di Gesù Cristo, la vita dei Santi o preghiere alla Madonna.
Le melodie delle laudi vengono riprese da canti popolari per facilitarne la memorizzazione. E’
conservata nel laudario di Cortona
STRUTTURA: canto goliardico strofico e sillabico. Tecnica della parodia che consiste nell’inserire un
testo profano in una famosa melodia ecclesiastica.
FUNZIONE: Viene ripresa la melodia della sequenza Dies Irae Dies Illa, una delle cinque sequenze
salvate dal concilio di Trento. Nella sequenza originale, si parla dell’ira di Dio che si scatenerà al
momento del giudizio universale; il testo di questo Carmina Burana invece descrive i cantori che
abbandonandosi ai piaceri della vita e della carne, sanno di scatenare l’ira di Dio. Il testo è in latino
misto a volgare.
Messa dei giocatori d’azzardo: Parodia del Proprium della Messa, il tema è una partita a dadi che si
svolge all’interno di una taverna.
STRUTTURA: Canto sillabico, Tecnica della parodia che consiste nell’inserire un testo profano in una
famosa melodia ecclesiastica.
FUNZIONE: Viene ripresa la melodia della cantillazione della seconda lettura degli Atti degli
Apostoli.
STRUTTURA: Canto sillabico, Tecnica della parodia che consiste nell’inserire un testo profano in una
famosa melodia ecclesiastica.
FUNZIONE: Viene ripresa la melodia della sequenza di Pasqua Victime Paschali Laudes, una delle
cinque sequenze salvate dal concilio di Trento. Nella sequenza il soggetto è l’Agnello di Dio che
viene sacrificato per la salvezza dell’umanità; nel carmina burana la vittima è il giocatore che perde
al gioco.
STRUTTURA: Canto sillabico, Tecnica della parodia che consiste nell’inserire un testo profano in una
famosa melodia ecclesiastica.
STRUTTURA: La cantillazione è una recitazione con modulazione melodica dei testi sacri e si
divide in :
1) Intonazione
2) Corda di recita
3) Flexa
4) Cadenza
FUNZIONE: La cantillazione deriva dalla religione ebraica. La prima cantillazione della liturgia
Cristiana sia applica alla prima lettura, tratta dall’Antico Testamento, poi alla seconda lettura
tratta dagli Atti degli Apostoli e poi al Vangelo
FUNZIONE: L’inno Ambrosiano, nome che deriva dal suo ideatore, Sant’Ambrogio, viene creato
per contrastare le eresie sulla Trinità. Per far sì che i suoi inni avessero molta diffusione, la
melodia veniva ripresa da canti popolari molto conosciuti e veniva aggiunto un testo che
rafforzasse la natura divina di Cristo, messa in discussione mentre era in vita e la Trinità.
DESTINAZIONE: L’inno ebbe grande diffusione nella Liturgia delle Ore, orari di preghiera usati
all’interno dei monasteri.
STRUTTURA: Inno strofico semi ornato, i primi due versi hanno funzione di ritornello e vengono
ripetuti tra le altre strofe. Con la nascita del monachesimo e delle Scholae Cantorum, l’inno si è
evoluto passando da sillabico a semi ornato grazie alla presenza di cantori professionisti.
FUNZIONE: L’innodia responsoriale è il canto alternato tra strofa e responsum e veniva eseguito
durante le processioni verso l’altare.
DESTINAZIONE: L’inno ebbe grande diffusione nella Liturgia delle Ore, orari di preghiera usati
all’interno dei monasteri.
FUNZIONE: L’inno Ambrosiano, nome che deriva dal suo ideatore, Sant’Ambrogio, viene creato
per contrastare le eresie sulla Trinità. Per far sì che i suoi inni avessero molta diffusione, la
melodia veniva ripresa da canti popolari molto conosciuti e veniva aggiunto un testo che
rafforzasse la natura divina di Cristo, messa in discussione mentre era in vita e la Trinità.
DESTINAZIONE: L’inno ebbe grande diffusione nella Liturgia delle Ore, orari di preghiera usati
all’interno dei monasteri.
STRUTTURA: Canto strofico, sillabico con metro dattilico (longa-brevis-brevis), con melodica
preesistente per facilitarne la memorizzazione
FUNZIONE: L’inno Ambrosiano, nome che deriva dal suo ideatore, Sant’Ambrogio, viene creato
per contrastare le eresie sulla Trinità. Per far sì che i suoi inni avessero molta diffusione, la
melodia veniva ripresa da canti popolari molto conosciuti e veniva aggiunto un testo che
rafforzasse la natura divina di Cristo, messa in discussione mentre era in vita e la Trinità.
DESTINAZIONE: L’inno ebbe grande diffusione nella Liturgia delle Ore, orari di preghiera usati
all’interno dei monasteri.
STRUTTURA: Inno sillabico tendente al semi-ornato, destinato ai cantori delle scholae cantorum
FUNZIONE: Con l’avvento del Monachesimo e la nascita delle scholae cantorum si assiste
all’evoluzione dell’inno grazie alla presenza di cantori professionisti
DESTINAZIONE: L’inno ebbe grande diffusione nella Liturgia delle Ore, orari di preghiera usati
all’interno dei monasteri.
FUNZIONE: Con l’avvento del Monachesimo e la nascita delle scholae cantorum si assiste
all’evoluzione dell’inno grazie alla presenza di cantori professionisti
DESTINAZIONE: L’inno ebbe grande diffusione nella Liturgia delle Ore, orari di preghiera usati
all’interno dei monasteri.
FUNZIONE: Con l’avvento del Monachesimo e la nascita delle scholae cantorum si assiste
all’evoluzione dell’inno grazie alla presenza di cantori professionisti
DESTINAZIONE: L’inno ebbe grande diffusione nella Liturgia delle Ore, orari di preghiera usati
all’interno dei monasteri.
9) Inno responsoriale, San Venanzio fortunato, Crux fidélis ínter ómne:
STRUTTURA: Inno strofico, tendente al semiornato. C’è una strofa che viene ripetuta tra le altre
con funzione di ritornello.
FUNZIONE: Con l’avvento del Monachesimo e la nascita delle scholae cantorum si assiste
all’evoluzione dell’inno grazie alla presenza di cantori professionisti
DESTINAZIONE: L’inno ebbe grande diffusione nella Liturgia delle Ore, orari di preghiera usati
all’interno dei monasteri.
FUNZIONE: Primo canto del proprium missae, primo canto processionale che accompagna la
processione all’altare e introduce alla celebrazione. Ha funzione LITURGICA (si canta solo in
determinati giorni dell’anno), TEOLOGICA (serve per orientare il salmo al nuovo testamento) e
MUSICALE (mette in relazione l’antifona con il salmo - l’ultima nota dell’antifona dà il tono al
salmo, finalis —> primo suono del salmo).
FUNZIONE: primo canto interlezionale (viene cantato tra la prima e la seconda lettura). Lo stile
esecutivo della salmodia responsoriale prevede l’alternanza tra il solista, a cui viene affidato il
versetto, e l’assemblea che canta il ritornello. Si chiama graduale perché veniva cantato sul
gradus
STRUTTURA: Salmodia alleluiatica – alleluia melismatica con Jubilus sulla ‘A’ finale, Dies
santificatus, alleluia melismatica con Jubilus sulla ‘A’ finale.
FUNZIONE: Primo canto del proprium missae, primo canto processionale che accompagna la
processione all’altare e introduce alla celebrazione. Ha funzione LITURGICA (si canta solo in
determinati giorni dell’anno), TEOLOGICA (serve per orientare il salmo al nuovo testamento) e
MUSICALE (mette in relazione l’antifona con il salmo - l’ultima nota dell’antifona dà il tono al
salmo, finalis —> primo suono del salmo).
FUNZIONE: primo canto interlezionale (viene cantato tra la prima e la seconda lettura). Lo stile
esecutivo della salmodia responsoriale prevede l’alternanza tra il solista, a cui viene affidato il
versetto, e l’assemblea che canta il ritornello. Si chiama graduale perché veniva cantato sul
gradus
Salmodia alleluiatica – alleluia melismatica con Jubilus sulla ‘A’ finale, Dies santificatus, alleluia
melismatica con Jubilus sulla ‘A’ finale.
FUNZIONE: Secondo canto interlezionale, segue il graduale e precede il vangelo.
18) Sequenza Victimae Paschali Laude, una delle cinque sequenze salvate dopo il concilio di Trento
STRUTTURA: Canto sillabico costruito sul modello delle copule; sono presenti copule orizzontali
e una copula verticale: la copula orizzontale prevede la stessa melodia per due versi
consecutivi; la copula verticale invece prevede la stessa melodia per due versi alternati.
FUNZIONE: E’ un brano che deriva dal melisma finale sulla ‘a’ dell’Alleluia, a cui poi è strato
aggiunto un testo proprio. Viene posto dopo l’Alleluia poiché deriva da esso.
STRUTTURA: Canto costruito sulla struttura delle copule orizzontali (coppie di versi consecutivi
che hanno la stessa melodia); il canto è sillabico ma la melodia è complessa.
FUNZIONE: FUNZIONE: E’ un brano che deriva dal melisma finale sulla ‘a’ dell’Alleluia, a cui poi
è strato aggiunto un testo proprio. Viene posto dopo l’Alleluia poiché deriva da esso. Questa
sequenza è stata soppressa dal Concilio di Trento.
STRUTTURA: Canto costruito sulla struttura delle copule orizzontali (coppie di versi consecutivi
che hanno la stessa melodia); il canto è sillabico ma la melodia è complessa.