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Norma italiana Marzo 1988

Apparecchi di sollevamento UNI


GRU Classificazione ISO 4301
Generalità Parte 1a

Lifting appliances - Classification - Generai


Appareils de levage - Classification - Généralités
.c

La norma ISO 4301/1 (edizione giugno 1986) è stata adottata senza varianti nella presente norma italiana.

Premessa nazionale alla norma UNI/SO 430111

La norma ISO 4301/1 è stata elaborata dal Comitato Tecnico ISO/TG 96 "Apparecchi di sollevamento e relativi accessori". Essa
ha raggiunto la maggioranza per essere accettata dal Consiglio dell'ISO come norma internazionale.
In base a quanto sopra la Commissione "Apparecchi di sollevamento e relativi accessori" dell'UNI ha giudicato, da un punto di vista
tecnico, la norma ISO 4301/1 rispondente alle esigenze nazionali ed ha deciso la pubblicazione della presente norma.
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::::; Versione in lingua italiana della norma ISO 4301/1
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< PREMESSA
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z L'ISO (Organizzazione Internazionale di Normalizzazione) è un'associazione mondiale di Organismi nazionali di normalizzazione.
w L'elaborazione delle norme internazionali compete di regola ai comitati tecnici dell'ISO. Ogni Organismo nazionale di normalizzazio-
~ ne che è interessato all'argomento, per il quale è stato insediato un comitato tecnico, è autorizzato a collaborare in tale comitato.
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Partecipano ai lavori anche le Organizzazioni internazionali di estrazione governativa o no che intrattengono rapporti con l'ISO.
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::::> l progetti licenziati da un comitato tecnico per essere pubblicati come norme internazionali vengono sottoposti per approvazione agli
Organismi nazionali di normalizzazione prima di essere accettati dal Consiglio dell'ISO come norme internazionali. Esse sono appro-
vate secondo le procedure ISO che richiedono l'approvazione almeno del 75% degli Organismi nazionali di normalizzazione votanti.

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(segue)

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di fogli di aggiornamento. È importante pertanto
che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dell'ultima edizione o foglio di aggiornamento.

6 UNI - Milano Gr 3
pag. 2 UNI ISO 4301/1

O. Introduzione

Gli apparecchi di sollevamento sono destinati a movimentare materiali, sollevando e trasportando dei carichi la cui massa è entro
la portata nominale. Possono esserci quindi ampie variazioni nel servizio, sia per un determinato tipo di gru, per esempio gru
a ponte, sia per differenti tipi di gru, per esempio una gru a torre per edilizia e una gru per pesante servizio portuale.
Il progetto dell'apparecchio deve tenere conto delle condizioni di servizio al fine di ottenere un adeguato livello di sicurezza ed
una durata di utilizzazione che corrisponda alle necessità dell'utilizzatore.
La classificazione è il sistema usato per stabilire basi razionali per il progetto delle strutture e dei meccanismi.
Essa serve inoltre come base di riferimento tra l'utilizzatore e il costruttore, perché per mezzo di tale classificazione si può stabili-
re la corrispondenza dell'apparecchio all'uso al quale è stato destinato.
La classificazione, come definita in questa norma, considera solamente le condizioni operative che sono indipendenti dal tipo
di apparecchio e dal modo in cui esso viene azionato.
Norme particolari definiscono quali parti del campo di classificazione sono applicabili ai vari tipi degli apparecchi di sollevamento
(cioè: gru a ponte, gru mobili, gru a torre, argani, ecc.).
Questa parte della UNI ISO 4301 riguarda la classificazione degli apparecchi di sollevamento in generale. La serie completa con-
sisterà delle parti seguenti:

Parte 1: Generalità
Parte 2: Gru mobili
Parte 3: Gru a torre
Parte 4: Gru a portale
Parte 5: Gru a ponte e cavalletto

1. Scopo e campo di applicazione

Questa norma stabilisce una classificazione degli apparecchi di sollevamento basata sul numero di cicli operativi che devono
essere eseguiti durante la vita prevista dell'apparecchio di sollevamento e su un fattore di spettro di carico che rappresenta lo
stato di carico nominale.
Questa norma non implica che lo stesso metodo di calcolo delle tensioni di verifica sia adottato per tutti i tipi di apparecchi di
sollevamento previsti dalla Commissione "Apparecchi di sollevamento e relativi accessori".

2. Uso della classificazione

La classificazione ha due applicazioni pratiche, che, anche se coordinate, riguardano due diversi obiettivi.

2.1. Classificazione dell'apparecchio nel suo complesso

La classificazione è in primo luogo utilizzata dall'acquirente e dal costruttore di un apparecchio di sollevamento, tra i quali è ne-
cessario un accordo sul servizio dell'apparecchio. La classificazione così stabilita costituisce una classificazione di massima del-
l'apparecchio nel suo complesso e si intende come riferimento contrattuale e tecnico e non a scopo di progettazione.
Il metodo di determinazione di questa classificazione è indicato in 3.

2.2. Classificazione per progetto

Il secondo scopo della classificazione è quello di fornire una base al progettista dell'apparecchio per condurre la sua analisi del
progetto e per verificare che esso è in grado di raggiungere la vita desiderata nelle condizioni di servizio stimate, specificate per
la particolare applicazione. Tenendo conto che il progettista è una persona esperta nella tecnologia degli apparecchi di solleva-
mento, egli prende i dati dello spettro di sollevamento stimati, sia quelli previsti dall'utilizzatore che quelli predeterminati dal co-
struttore, come nel caso di apparecchi di serie, e li introduce nei dati assunti come base della sua analisi, avendo particolare
attenzione a tutti gli altri fattori che influenzano il dimensionamento dei componenti.
Un modulo per la valutazione dello spettro del carico sul quale saranno elencati i dati appropriati sarà predisposto in una succes-
siva norma applicabile.

3. Classificazione degli apparecchi nel loro insieme

l due fattori che devono essere presi in considerazione allo scopo di determinare la classe alla quale l'apparecchio appartiene
sono la condizione di impiego e il regime di carico.

(segue)
UNI ISO 4301/1 pag. 3

3.1. Condizione di impiego

L'utilizzatore si aspetta di eseguire un certo numero di cicli operativi durante il previsto periodo di utilizzazione dell'apparecchio
e questo numero di cicli è un parametro base della classificazione. In certe applicazioni specifiche per cui gli apparecchi di solle-
vamento vengono usati, come per esempio scaricatori con benna, il numero di cicli può facilmente essere ricavato dalla cono-
scenza del numero totale di ore di lavoro e del numero di cicli operativi per ora. In altri casi, per esempio per le gru mobili, il
numero è meno facile da determinare, poiché l'apparecchio è usato per vari servizi ed è necessario considerare valori attendibili
sulla base dell'esperienza. Il numero totale dei cicli operativi è la somma totale di tutti i cicli operativi previsti durante la vita desi·
derata dell'apparecchio di sollevamento.
La determinazione di una corretta durata della vita richiede la considerazione di fattori economici, tecnici e ambientali e deve
essere fatta tenendo anche conto dell'influenza dell'obsolescenza.
Il probabile· numero totale di cicli o~erativi è in rapporto con la frequenza di uso dell'apparecchio e per convenienza il campo
totale del possibile numero di cicli operativi è stato diviso in 10 condizioni di impiego nel prospetto l. Ai fini della classificazione
si considera che un ciclo operativo comincia quando il carico è pronto per essere sollevato e termina. nel momento in cui l'appa·
recchio è pronto per sollevare SI successivo carico.

Prospetto l - Condizione di impiego degli apparecchi di sollevamento

Condizione Numero massimo


Note
di impiego di cicli operativi

Uo 1,6 x 104

u1 3,2 x 104
Uso irregolare
u2 6,3 x 104

u3 1,25 x 105

u4 2,5 x 105 Uso regolare leggero

U5 5 x 105 Uso regolare intermittente

U6 1 x 106 Uso irregolare intenso

u7 2 x 106

Ua 4 x 106
Uso intensivo
maggiore di
Ug
4 x 106

La condizione di impiego viene determinata in base al numero di cicli immediatamente superiore a quello calcolato.

3.2. Regime di carico

Il secondo parametro base di classificazione è il regime di carico, che è riferito al numero di volte che un carico di una certa
grandezza è sollevato, in riferimento alla portata nominale dell'apparecchio di sollevamento. Nel prospetto Il sono elencati quattro
valori nominali del fattore di spettro (Kp), ciascuno numericamente rappresentato dai corrispondenti regimi di carico nominali.
Quando non sono noti i particolari déi numeri e delle masse dei carichi che devono essere sollevati durante la vita dell'apparec-
chio, la scelta di un regime di carico nominale appropriato deve essere concordata tra il costruttore e il committente.
In alternativa, quando sono disponibili precisi dettagli della grandezza dei carichi e del numero di volte che questo deve essere
manovrato durante la vita dell'apparecchio, il fattore di spettro del carico dell'apparecchio nel complesso può essere calcolato
come segue.
Il fattore di spettro del carico KP è dato dalla formula:

[1)

dove: C; rappresenta il numero medio di cicli di carico che si hanno a ciascun livello di carico
= C1, C2 , C3 , ... Cn;
Cr è il totale dei cicli di carico singoli a tutti i livelli
= I:C;
= c1 + c2 + c3 ... + cn;
P; rappresenta le grandezze individuali di carico (livelli di carico) caratteristiche del servizio dell'apparecchio
= P1· P2, P3 ··· Pn;
Pmax è il carico consentito più pesante che deve essere sollevato dall'apparecchio;
m =3

(segue)
pag. 4 UNI ISO 4301/1

L'equazione (1] sviluppata diventa:

(2]

Il fattore di spettro del carico nominale dell'apparecchio di sollevamento è quindi stabilito ponendo il fattore di spettro del carico
al più vicino (o più alto) valore nominale di KP del prospetto Il.

Prospetto Il - Fattore di spettro del carico nominale per apparecchi di sollevamento, KP

Fattore di spettro
Regime di carico del carico nominale Osservazioni
KP
Apparecchi che movimentano carichi
01 (leggero) 0,125
molto raramente e, di solito, leggeri.

Apparecchi che movimentano carichi


02 (moderato) 0,25 con una certa frequenza e normalmen-
te moderati.

Apparecchi che sollevano carichi con tre-


03 (pesante) 0,50
quenza e solitamente carichi pesanti.

Apparecchi che sono solitamente sotto-


04 (molto pesante) 1,00
posti a servizi pesanti.

3.3. Determinazione della classe dell'apparecchio nel suo insieme

Avendo determinato la condizione di impiego dal prospetto l ed il regime di carico dal prospetto Il, la classe dell'apparecchio
è determinata dal prospetto 111.
L'applicazione della classificazione al progetto di specifici tipi di apparecchi di sollevamento sarà trattata in una futura norma
applicabile.

Prospetto 111 -Classe dell'apparecchio nel suo insieme

Fattore di spettro Condizione di impiego e massimo numero di cicli


Regime di operativi di un apparecchio di sollevamento
del carico nominale
carico
KP u1 u3 u4 Us Us u7 Ua Ug
Uo Uz

01 (leggero) 0,125 A1 A2 A3 A4 A5 A6 A7 AB

02 (moderato) 0,25 A1 A2 A3 A4 A5 A6 A7 AB

03 (pesante) 0,5 A1 A2 A3 A4 A5 A6 A7 AB

04 (molto pesante) 1,O A2 A3 A4 A5 A6 A7 AB

4. Classificazione di un meccanismo nel suo complesso

4.1. Condizione di impiego di un meccanismo

La condizione di impiego di un meccanismo è caratterizzata dalla durata totale di uso presunto in ore e le dieci condizioni nomìna-
li sono date dal prospetto IV.
La durata totale massima d'uso può essere ricavata da un'utilizzazione media giornaliera in ore, dal numero di giorni lavorativi
per anno e dal numero di anni previsti di servizio.
A questo scopo il meccanismo è considerato in uso soltanto quando è in movimento.

(segue)
UNI ISO 4301/1 pag. 5

Prospetto IV - Condizione di impiego dei meccanismi

Condizione Durata totale d'uso


Osservazioni
di impiego h

To 200

T, 400
Uso irregolare
T2 800

T3 1 600

T4 3 200 Uso regolare leggero

Ts 6 300 Uso regolare intermittente

Te 12 500 Uso irregolare intenso

T7 25 000

Ta 50 000 Uso intensivo

Tg 100 000

Per valori intermedi si assume il valore immediatamente superiore.


Le durate totali di uso della seconda colonna sono da considerare solo come valori teorici convenzionali, che servono come base
per il progetto delle parti dei meccanismi, per i quali il tempo di utilizzazione è usato come criterio di scelta della parte (per esem-
pio cuscinetti, ingranaggi e alberi). Essi non possono mai essere considerati come garanzia.

4.2. Regime di carico del meccanismo

Il regime di carico specifica in quale misura il meccanismo è soggetto al carico massimo o solamente ad un carico ridotto. Vi
sono quattro differenti regimi di carico nominale, come mostrato nel prospetto V.
Il fattore di spettro per i meccanismi Km è dato dalla formula:

[3]

dove: t; rappresenta la durata media di uso del meccanismo a ciascun livello di carico
= t1, t2, t3··· tn;
tr è il totale di tutte le durate di tutti i livelli
= r; t;
= t, + t2 + t3 + .. . + tn;
P; rappresenta la grandezza del carico singolo (livello di carico) caratteristica del servizio del meccanismo
= P,, P2, p3 ... Pn;
Pmax è la grandezza di carico maggiore applicata al meccanismo;
m "'3
Sviluppata l'equazione (3] diventa:

K
1 (- P-1-)3 + -t2- ( - P2- -) 3+ -t3- ( - P3- -) 3+
= -t - + -tn- ( - Pn
- -)
3 (4]
m tr Pmax tr Pmax tr Pmax ..... tr Pmax

Il fattore di spettro nominale dei meccanismi è quindi stabilito mettendo insieme il fattore di spettro calcolato al valore nominale
più vicino (più alto) di Km dato nel prospetto V.

(segue)
pag. 6 UNI ISO 4301/1

Prospetto V- Fattore di spettro di carico nominale per meccanismi, Km

Fattore di spettro
Regime di carico del carico nominale Osservazioni
Km

Meccanismo soggetto raramente al mas-


L 1 (leggero) 0,125
simo carico e solitamente a basso carico.

Meccanismo soggetto abbastanza di tre-


L2 (moderato) 0,25 quente al massimo carico, ma solitamen-
te a carico moderato.

Meccanismo soggetto frequentemente al


L3 (pesante) 0,50 massimo carico e normalmente a cari-
chi pesanti.

Meccanismi soggetti regolarmente al


L4 (molto pesante) 1,00
massimo carico.

4.3. Determinazione della classe del meccanismo nel suo complesso

Dopo avere determinato la condizione d'impiego e il regime di carico, la classe di un meccanismo può essere determinata dal
pro!)petto VI.
La classificazione per il progetto di tipi specifici di meccanismi sarà oggetto di una futura norma applicabile.

Prospetto VI - Classe di un meccanismo nel suo insieme

Fattore di spettro Condizione di impiego dei meccanismi


Regime di
del carico nominale
carico
Km To T1 T2 T3 T4 Ts Te T7 Ta Tg
L 1 (leggero) 0,125 M1 M2 M3 M4 M5 M6 M7 MB

L2 (moderato) 0,25 M1 M2 M3 M4 M5 M6 M7 MB

L3 (pesante) 0,50 M1 M2 M3 M4 M5 M6 M7 MB

L4 (molto pesante) 1,00 M2 M3 M4 M5 M6 M7 MB


Apparecchi di sollevamento
Classificazione
Generalità
(UNI ISO 4301 Parte 1 ")

Studio del progetto- Commissione "Apparecchi di sollevamento e relativi accessori" dell'UNI, riunioni tenute nell'anno 1985.

Esame ed approvazione- Commissione "Apparecchi di sollevamento e relativi accessori" dell'UNI, riunione del 16 dic. 1985.

Esame finale ed approvazione- Commissione Centrale Tecnica dell'UNI, riunione del 3 mar. 1987.

Ratifica - Presidente dell'UNI, delibera del 18 gen. 1988.

La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione finanziana dei Soci, dell'Industria, dei Ministeri e del CNR.

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