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FONDAZIONE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI,

PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI


DELLA PROVINCIA DI MILANO Cc.277/itinerari

Case a torre per appartamenti / 1958-1972 /


Franco Albini Case a torre per appartamenti / 1958-1972 / F. Albini

via Argelati, piazza Arcole, Milano


orientamento degli ambienti rispetto al cornici di lamiera che corrono da soletta
nucleo centrale. Tutte le sale da pranzo a soletta e, laddove le finestre sono
Nel complesso residenziale di via costruiti a Milano nel secondo dopoguerra. sono dotate di una loggia o di un balcone, allineate, contribuiscono al disegno di fasce
Argelati Albini e Franca Helg si misurano Nei casi più arditi la differenziazione, mentre una seconda loggia di servizio verticali, interrotte soltanto dalle variazioni
con la residenza borghese e optano per la sinonimo della distinzione sociale ambita aggrega la cucina, la lavanderia e il bagno. distributive degli ultimi due piani.
tipologia della casa a torre, replicata con dalla committenza, appartenente al ceto I pilastri perimetrali, rastremati e trattati La torre posizionata a sud est è
alcune varianti nei cinque edifici realizzati medio o alto borghese, non si limita alla con una martellinatura superficiale, sono composta da sette piani identici, sormontati
tra il 1958 e il 1972. Il primo, pubblicato nel distribuzione delle aperture in facciata, lasciati a vista e scandiscono le facciate. da due terminali più ampi e aggettanti
1964, riserva agli alloggi degli ultimi due ma coinvolge l’articolazione interna L’assenza di fasce o cornici marcapiano e rispetto a quelli inferiori. I primi quattro
piani una certa varietà nella distribuzione degli alloggi, che muta di piano in piano. la posa verticale delle mattonelle in klinker edifici furono commissionati da Minorini,
delle aperture e delle logge, interpretando Ma la mano sicura di Albini si distingue del rivestimento esterno sottolineano lo mentre l’ultimo, prospiciente piazza Arcole,
una caratteristica di numerosi condomini soprattutto negli interni: in particolare la sviluppo verticale dei prospetti, interrotto è stato realizzato dal 1966 al 1970 per
scala elicoidale, declinata dall’architetto esclusivamente dalle solette sporgenti l’Immobiliare Paoli.
UNA DELLE TORRI (FOTO DA FONDAZIONE FRANCO ALBINI) in occasioni tanto numerose quanto dei balconi e dalla cornice aggettante del
STEFANO POLI
eterogenee, qualifica lo spazio della hall tetto piano. I serramenti sono inseriti in
d’ingresso e innerva la distribuzione dei
sei piani, riecheggiando esempi ben più LA SCALA ELICOIDALE (FOTO DA FONDAZIONE FRANCO ALBINI)

raffinati, quali la scala su pianta ellissoidale


dell’edificio per uffici INA a Parma, o
quella dello stabilimento termale “Luigi
Zoja” a Salsomaggiore. L’invaso illuminato
dall’alto e cinto dalla rampa è perno di
uno schema polilobato e asimmetrico,
che ospita tre alloggi per ogni piano, uno
più piccolo con unica camera da letto, gli
altri dotati di seconda camera.
Nonostante le differenze nell’orientamento
e nell’aggregazione dei singoli ambienti,
tutti gli alloggi sono distribuiti da un
ingresso e da un corridoio di servizio, posto
a cerniera tra la zona giorno e la zona notte,
mentre i pilastri di calcestruzzo armato
della struttura portante non seguono una
griglia omogenea, ma si adeguano al diverso

FRANCO ALBINI E MILANO FRANCO ALBINI E MILANO

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