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FONDAZIONE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI,

PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI


DELLA PROVINCIA DI MILANO Cc.272/itinerari

Casa Pestarini / 1938, sopralzo 1949 /


Franco Albini Casa Pestarini / 1938, sopralzo 1949 / F. Albini

via Mogadiscio 3, Milano


di Giuseppe Pagano, allora direttore di in altri progetti più maturi di Albini.
“Casabella”. Più in generale, vi si rintraccia Alleggerita grazie a gradini in marmo
La villa Pestarini è l’unica casa Vanzetti, Ferrarin – per la quale progetta una affinità con l’architettura avanguardista bianco di Carrara, materiale con cui è
che Albini realizza a Milano, senza la e realizza numerosi arredamenti e interni centro-europea, specialmente tedesca e pavimentato anche l’ambiente servente in
collaborazione di altri architetti, prima durante i primi anni di attività. scandinava, riscontrabile soprattutto nella contrasto col parquet del soggiorno, è resa
della seconda guerra mondiale e la In questo progetto si può leggere un soluzione escogitata per la scala interna. ancor più diafana dalla luce calibrata e
sua commissione rientra nell’ambito chiaro riferimento alla “Casa a struttura Regola strutturante l’intero edificio diffusa dalla parete retrostante, realizzata in
dei duraturi rapporti professionali che d’acciaio”, che Albini e altri giovani di due piani, leggibile sia in pianta che vetrocemento.
l’architetto intesse con la committenza architetti avevano realizzato due anni in alzato, è la separazione netta in due La giustapposizione tra la scala e la
altoborghese cittadina – Falck, Caprotti, prima per la V Triennale, sotto la guida fasce, una servente, posta verso la strada, parete traslucida è una soluzione che ricorre
l’altra servita aperta sul giardino interno, spesso nell’architettura nord europea
destinate rispettivamente la prima a di questi anni, ma nella casa Pestarini
IL FRONTE SU STRADA DELLA VILLA (FOTO DI FEDERICO BALESTRINI)
accogliere i percorsi, la cucina e il bagno, la determina un contrappunto chiaroscurale
seconda a disporre in linea uno studio, un che si ripercuote sui prospetti esterni,
ampio salone e una sala da pranzo. dove l’apertura in vetrocemento è tuttavia
I due volumi si sviluppano leggibile come eccezione alla regola generale
longitudinalmente e quello servente è che definisce i prospetti. Infatti, in armonia
leggermente slittato, non soltanto per con l’organizzazione nettamente bipartita
conferire all’intera costruzione una certa della planimetria e della volumetria, se
dinamicità plastica, ma per accogliere sia si esclude la parete che illumina la scala,
l’ingresso principale, protetto dal balcone il prospetto verso strada è rivestito con
di una delle camere da letto poste al livello superfici dure e stagne incise nettamente
superiore, sia quello di servizio. da strette aperture, mentre verso il giardino
Anche l’interno è caratterizzato dalla si articola un fronte forato da ampie
stessa fluidità e dinamicità degli spazi, finestrature a tutta altezza e addolcito da un
a cominciare dagli ambienti ospitati terrazzo con pergolato.
nella fascia servita, che possono essere Nel 1949 Albini progetterà anche il
lasciati in comunicazione tra loro oppure sopralzo della casa, rivestito in lamiera
divisi per mezzo di ante scorrevoli. Nella grecata bianca.
fascia servente la concezione del vano
CARLO VENEGONI
di distribuzione aperto sul soggiorno
è sublimata dalla scala, che assume il
ruolo di perno dell’intera composizione
planimetrica, come accadrà in seguito

FRANCO ALBINI E MILANO FRANCO ALBINI E MILANO

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