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(1876-1975)
LIUTERIA
La Viola mod
dello Terttis
e la sua diffusione in Italia
di
Marcello Villa
I
l violista inglese Lionel Tertis thoven e Brahms. Dell’attività scientifica ci so-
nacque a West Hartlepool, no rimasti invece innumerevoli studi indiriz-
Durhan, il 29 dicembre 1876. zati al miglioramento delle prestazioni acusti-
Figlio di immigrati ebrei po- che della viola al fine di riabilitarla a dignità di
lacchi, iniziò i suoi studi musicali al Trinity Col- strumento solista alla pari del violino e del vio-
lege of Music di Londra con John Tiplady Car- loncello; fu questo l’impegno della seconda
rodus, per poi trasferirsi a Lipsia. Tornato a stu- parte della sua vita.
diare alla Royal Academy of Music di Londra, Tre furono le sue principali pubblicazioni, Be-
Alexander C. Mackenzie lo convinse a imbrac- auty of Tone in String Playing del 1937, Cinderella
ciare la viola. Dopo aver concluso gli studi, nel No More del 1953 e My Viola and I del 1974. In
1901 entrò a far parte come prima viola nell’or- quest’ultimo libro, una vera e propria autobio-
chestra della Queen Hall di Londra sotto la di- grafia, egli parla delle sue esperienze di violista
rezione di Thomas Beecham. La sua fama di ot- e, orgoglioso del modello di viola che porta il
timo violista fu tale che fu invitato a tenere con- suo nome, di tutti i numerosi consensi ricevuti
certi con partner d’eccezione quali Ysaÿe, Ru- dall’ambito liutario e musicale. Già dal 1937,
binstein, Kreisler. Alcuni compositori suoi con- Tertis aveva in testa il progetto di realizzare una
temporanei scrissero e dedicarono a lui brani nuova forma di viola. Egli prese ispirazione dal-
musicali come Walton, Holst, Vaughan Wil- la sua Montagnana, dal suono molto potente
liams. Il 4 febbraio 1937 però Tertis, con una grazie alla notevole grandezza della “cassa”. Da
memorabile esecuzione dell’Harold en Italie di questo principio partì l’elaborazione del model-
Berlioz accompagnato dall’orchestra della BBC, lo Tertis che venne definito e annunciato al pub-
tenne il suo ultimo concerto, avendo deciso di blico, dopo vari esperimenti di costruzione af-
ritirarsi dalla scena concertistica per motivi di fidati al liutaio inglese Arthur Richardson, il 4
salute. dicembre 1950 in un concerto dimostrativo al-
Si dedicò ad altri interessi, fra i quali la tra- la Wigmore Hall di Londra.
scrizione e l’adattamento per viola di Sonate e Fu pubblicato successivamente il trattato Spe-
Concerti famosi tratti del repertorio violinisti- cification, measurements of the Tertis model viola, un
co e violoncellistico e gli amati studi scientifi- testo ed alcuni disegni assai dettagliati stesi con
co-acustici sul proprio strumento. Della pri- l’aiuto di Mr Charles Lowett Gill, un eminente
ma sua attività ci sono pervenute molte inte- architetto e liutaio dilettante.
ressanti trascrizioni ed adattamenti per viola Il modello Tertis è un modello particolare di
di celebri brani fra cui spiccano i Concerti per viola. La lunghezza della cassa definita come
violoncello di Haydn ed Elgar, il Concerto per “aurea” è di cm 42,5. La peculiarità che caratte-
clarinetto di Mozart e alcune Sonate di Bee- rizza il contorno della cassa è la parte centrale
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e quella inferiore assai allargate con lo scopo di alla viola moderna” di Ascoli Piceno, organiz-
ampliarne il corpo e la grandezza del volume zata dalla Società Filarmonica Ascolana assie-
interno ad essa. Inoltre ogni particolare è pre- me all’A.N.L.A.I. (Associazione Nazionale Liu-
so in considerazione e meticolosamente calco- tai Artigiani Italiani) dove ebbe modo di con-
lato, dagli spessori del fondo e della tavola alla statare l’auspicato ritorno all’uso delle viole di
lunghezza del manico ed al piazzamento della grandi dimensioni. La moglie di Tertis relazio-
catena, il tutto definito, secondo lo stesso Ter- nò questo evento con un articolo pubblicato su
tis, dopo innumerevoli prove e dopo aver os- The Strad nell’ottobre 1959. Interessante il post
servato e suonato moltissimi strumenti: «Il mo- scriptum firmato dallo stesso Tertis, quasi un ap-
dello è semplicemente un amalgama di tutti i migliori pello: «Per me, con mia grande soddisfazione, la mo-
elementi degli antichi maestri nei molti strumenti che ho stra preannuncia un’ulteriore estirpazione della viola
visto, sentito e suonato [...]». sottomisura (se viola si può chiamare). Direttori d’or-
Grazie all’aiuto e all’interessamento di Sey- chestra per favore notate, ed evitate, viole piccole».
mour Whinyates, direttrice della sezione musi- Intanto in Italia il nuovo modello Tertis face-
ca del British Council dal 1943 al 1960, questi va molto discutere nell’ambiente e qualche liu-
disegni furono diffusi a moltissime istituzioni taio raccolse la sfida provando a costruirne
musicali, sodalizi, associazioni e soprattutto liu- qualche esemplare: è lo stesso violista inglese
tai di ogni parte del mondo. a nominare nella sua biografia gli italiani Le-
Lionel Tertis era molto famoso anche in Ita- andro Bisiach di Milano e Marino Capicchio-
lia; nel settembre del 1959 fu invitato a visitare ni di Rimini. Il primo si dedicò alla costruzio-
la “Mostra Internazionale di Liuteria dedicata ne di viole Tertis molto saltuariamente, il se-
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GRANDI STRUMENTI
Viola
Marino Capicchioni
modello Tertis
Rimini, 1959 “Paris - Francese”
di
Marcello Villa
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GRANDI STRUMENTI
MISURE PRINCIPALI
DELLO STRUMENTO
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GRANDI STRUMENTI
1952, una viola del 1959 ed un’altra del 1965, picchioni, la vita e l’opera …, Cremona, Edizioni
«un vero capolavoro di bellezza e sonorità», che usò Novecento, 2005), mi ha spinto a ricercare no-
per svariati anni e nelle più prestigiose occasio- tizie, testimonianze e soprattutto moltissimi
ni. Memorabili sono alcune registrazioni in Duo suoi strumenti per conoscerli, osservarli e stu-
con Salvatore Accardo e con Yehudi Menuhin. diarli. Ho avuto modo di scoprire, oltre uno
Proprio Accardo in un’intervista di qualche an- straordinario liutaio, una figura umana e pro-
no fa affermò che Capicchioni «costruì non solo fessionale di grandissimo spessore. Un autodi-
magnifici violini ma anche splendide viole». datta dal talento straordinario, attento, scrupo-
Vi furono poi le ordinazioni di importanti mu- loso e allo stesso tempo fecondo, che seppe far-
sicisti contagiati dagli strumenti Capicchioni, tra si apprezzare, non solo post-mortem, dai più gran-
i quali i famosi violisti Dino Asciolla, Carlo Poz- di musicisti italiani ed esteri, alcuni dei quali so-
zi, Lina Lama, Massimo Paris. Altri entrarono in no tuttora custodi gelosi dei suoi capolavori.
possesso successivamente di una viola Capicchio- Oggi Capicchioni è giustamente considerato
ni come la solista Kim Kaskashian e Klaas Boon, uno dei maggiori maestri del ‘900, un vero e
prima viola del Concertgebouw di Amsterdam. proprio “classico”, il cui lavoro è ricercato ed
L’adozione entusiastica poi del modello Tertis gli ambito da musicisti e collezionisti di tutto il
procurò molte altre importanti ordinazioni. mondo. Le sue viole sono particolarmente ap-
La mia ricerca in questi anni, finalizzata alla prezzate per la loro eccellente sonorità, bellez-
MARCELLO VILLA. Diplomato alla Scuola di Liuteria di Cremona a pieni voti e con
una borsa di studio della Fondazione W. Stauffer, ha ottenuto numerosi premi e
riconoscimenti a concorsi nazionali ed internazionali. Un suo quartetto intarsiato è
esposto stabilmente al Museo Stradivariano di Cremona. Dal 1999 è fondatore e
direttore artistico dell'etichetta discografica MV Cremona, impegnata nella diffusione
e valorizzazione del patrimonio musicale italiano inedito. Ha pubblicato diversi studi
sui compositori cremonesi del Seicento e Settecento e un libro monografico su
Marino Capicchioni, del quale è da sempre grande ammiratore.
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