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Appunti di Orchestrazione
Contemporanea
01- Legni
}
P. Citera

2021
Conservatorio Santa Cecilia di Roma
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0.1. Introduzione Questi appunti sono scritti per integrare le lezioni di Com-
posizione Elettroacustica, nel percorso di Orchestrazio-
ne Contemporanea. Pertanto non tratteranno tecniche o caratteristiche "tradi-
zionali" e "storicizzate", note e reperibili su qualsiasi manuale d’orchestrazio-
ne. Questi appunti, infatti, sono ad integrazione di tali manuali; servono sem-
plicemente per studiare il comportamento musicale degli strumenti acustici in
alcune tecniche estese, per fornire agli studenti, dei materiali di riflessione e
speculazione sonora ed infine, per riuscire ad avere più mezzi possibili nella
ri-orchestrazione del fenomeno elettronico.
Pertanto, gli argomenti trattati non avranno nessuna pretesa di comple-
tezza; al contrario, saranno accenni che spero servano come punto di partenza
per una indagine sempre più dettagliata sullo strumento acustico e sul rappor-
to dello stesso, con l’universo elettronico.

Grazie ad Elena D’Alò (flauti), Alice Cortegiani (clarinetti) ed Edoardo Cappa-


rucci (fagotto), per la disponibilità e la professionalità nel fornirci materiale di
studio e di analisi sulle tecniche estese dei legni.
Grazie a Giuseppe Silvi per aver permesso la registrazione del fagotto nel suo
LEAP.
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Flauti

ella famiglia dei flauti fanno parte diversi strumenti.


D I più usati in orchestra sono ottavino, flauto traverso in do, flauto contral-
to, flauto basso, flauto contrabbasso.
Tutte le tecniche che seguono sono riproducibili su tutti i tagli di flauto, con
efficacia e ricchezza timbrica diversa a seconda del contenuto armonico dello
strumento, del tempo d’attacco e della quantità di fiato necessaria. Ad esem-
pio, riguardo suoni armonici e multifonici, è chiaro che, più grave sarà lo stru-
mento, maggior numero di contenuto armonico conterrà, più ricca - e facile -
sarà l’esaltazione di armonici suonati simultaneamente o in successione.

Per una lettura sulle caratteristiche fisiche ed acustiche dello strumento, si


consiglia la consultazione alla pagina dedicata del sito Fisica Onde Musica. Per
il flauto : http://fisicaondemusica.unimore.it/Flauto.html

Di seguito le tecniche trattate con visione dello spettrogramma sonoro ed in-


dicazioni di scrittura. I file audio relativi, sono disponibili sul sito.

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CAPITOLO 1. FLAUTI 3

• Suono delle chiavi


Solo chiavi, senza soffio nello strumento.

Scrittura :
 - File audio: fl_keyclicks.wav

• Cantato-Suonato

L’esecutore canta una linea melodica mentre contemporaneamente ne suona


un’altra.

Scrittura : Non c’è accordo sulla scrittura di questa tecnica. Spesso si usano
note con teste diverse per differenziare il canto dal suono.
Cfr. B. Ferneyhough - Unity Capsule

Un esempio di scrittura con teste differenziate:   


File audio: fl_singnplay.wav
CAPITOLO 1. FLAUTI 4

• Tongue ram

Forte soffio di breve durata con occlusione totale della boccola.


La frequenza risuonante è di una settima inferiore alla posizione scelta sullo
strumento. È intonabile su tutta la scala. Molto più sonora ed efficace sugli
strumenti - e registri- gravi.

Scrittura :  - File audio: fl_tongueram.wav



• Tongue pizzicato

Versione del Tongue ram molto breve, ugualmente intenso.


CAPITOLO 1. FLAUTI 5

pizz.



Scrittura : - File audio: fl_tonguepizz.wav

• Slap

Anche detto lip pizzicato (per differenziarlo dal tongue pizzicato), è di facile ese-
cuzione sul flauto ma non troppo efficace, se paragonato alla stessa tecnica su
altri legni.


Scrittura :
 - in altri casi (cfr. Grisey - Anoubis) : 
File audio: fl_slap.wav
CAPITOLO 1. FLAUTI 6

• Flutter Tongue

Anche chiamato Flatterzunge o Frullato, si ottiene modulando velocemente l’am-


piezza del suono, soffiando e pronunciando la [R].

Notiamo nello spettrogramma che la modulazione, porta effettivamente delle


notevoli "bande laterali" come nella tecnica di modulazione d’ampiezza pro-
priamente detta.


 
 
Scrittura :

File audio: fl_fluttertongue.wav


CAPITOLO 1. FLAUTI 7

• Whistle Tone

Suono molto flebile, soffiato, quasi fischiato, che oscilla tra armonici molto
acuti. Essendo difficile da controllare, può esser pensato individuando un ran-
ge nel quale oscillare, oppure come altezze aleatorie.

w.t. 

Scrittura :

File audio: fl_whistle.wav

• Jet Whistle

Con un flusso molto forte d’aria, si ottiene invece il Jet whistle, quasi solo soffio
intonato dalla canna. Simile all’arpeggio veloce tra armonici, in questo caso la
partecipazione del suono del soffio è molto più alta.

j.w.

Scrittura :

File audio: fl_jetwhistle.wav


CAPITOLO 1. FLAUTI 8

• Suoni Armonici

Da qualsiasi posizione, si riescono a produrre agevolmente alcune delle par-


ziali del suono fondamentale di posizione. L’energia si sposta sull’armonico
desiderato, e sul resto dello spettro, "cancellando" la parte inferiore all’armo-
nico; una sorta di filtro high-pass. Il controllo è abbastanza agevole ed ancor
più lo è avendo fondamentali con molte parziali a disposizione.

Scrittura :

File audio: fl_armonici.wav

• Veloce "arpeggio" di Armonici

Con una forte pressione d’aria, si riescono a produrre in successione gli stessi
armonici della tecnica precedente, in un tempo brevissimo e con una maggio-
re intensità. A differenza del jet whistle, l’intensità delle parziali armoniche è
superiore al suono del soffio.

Scrittura :

File audio: fl_arpeggio_arm.wav
CAPITOLO 1. FLAUTI 9

• Tremolo di Armonici

Alternando una posizione fondamentale ed una posizione capace di prender la


stessa nota come armonico (ad esempio sol fondamentale e, dalla posizione di
do, l’armonico corrispondente allo stesso sol), si possono agevolmente produr-
re dei ribattuti con un tremolo delle parziali.

   
Scrittura :

File audio: fl_tremolo_armonici.wav

• Multifonici

Da una posizione tradizionale, controllando opportunamente l’emissione di


fiato, è possibile produrre, oltre alla fondamentale, un’enfasi di alcune parzia-
li armoniche in modo che il risultato sonoro risulti non un semplice cambio
timbrico ma una sovrapposizione evidente di due o più frequenze, assieme al-
la fondamentale. Data l’enfasi di singole parziali, quindi fondamentalmente
di suoni sinusoidali, oltre alla frequenza base, il carattere sonoro è molto si-
mile ad una sovrapposizione "additiva". I multifonici sono, sul flauto, agevoli
ma complessi e necessitano di un tempo di sviluppo - variabile a seconda del-
la difficoltà del multifonico stesso - ed essendo parecchio instabili, l’esecuto-
re sceglie di dare importanza volta per volta ad una delle frequenze o all’altra.
Non può esser pensato come "accordo" ma come fascia sonora con un tempo ra-
gionevolmente largo di espressione. Esistono molteplici posizioni, anche non
tradizionali e, con i flauti con i fori, sono previste anche posizioni dove le di-
ta coprono parzialmente alcuni di questi fori. Per ogni multifonico è sempre
consigliato segnare la posizione delle dita (o in partitura o in legenda). Per le
posizioni, si rimanda al manuale fornito tra i materiali di studio.
CAPITOLO 1. FLAUTI 10
CAPITOLO 1. FLAUTI 11

♮ ♮

C♯
............................
▼ ▽ ▼
D♯
T9
C

Fl.

O/3 p pp
O/3


♮ ♮

D♯
C♯ C♮ C♮
C♮

Fl.
Scrittura :

mf
File audio: fl_multi_01-04.wav
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Schema per l’ottavino: Schema per il flauto soprano:
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Clarinetti

a famiglia dei clarinetti è caratterizzata (assieme ai saxofoni) dall’ancia sem-


L plice, ovvero dalla produzione del suono ottenuta mettendo in vibrazione
una sottile lamella di canna o materiale plastico di rigidità variabile. L’ancia
trasforma il flusso d’aria continuo dell’esecutore, in un flusso oscillante che
viene poi intonato dal corpo dello strumento. Viene richiesta una pressione
mediamente tre volte maggiore del flauto per la produzione del suono. Per la
sua conformazione, il suono dell’ancia singola è approssimabile ad una onda a
dente di sega che poi viene modificata in base al corpo cilindrico del clarinetto
che esalta delle frequenze (tipicamente quelle dispari) e ne smorza altre. La
funzione della campana alla fine del tubo è solamente di correzione acustica;
dalla campana fuoriescono frequenze alte - non basse, come intuitivamente si
potrebbe pensare. La maggior parte del suono del clarinetto, si irradia dai fo-
ri; ragion per cui, la microfonazione dello strumento è concentrata su diversi
punti del tubo e non sulla campana.

Per approfondimenti sulla natura strutturale ed acustica dei clarinetti, alla


pagina http://fisicaondemusica.unimore.it/Clarinetto.html.

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CAPITOLO 2. CLARINETTI 13

Buona parte delle tecniche indicate nella parte per i flauti, è comune anche agli
altri legni, con efficacia e difficoltà diverse. Qui si evidenzieranno solo alcune
differenze. Per le tecniche simili, ci si limita a fornire spettrogrammi e file au-
dio. Qualora non specificato, la scrittura è equivalente a quella già indicata per
i flauti.

• Timbro

Il clarinetto ha un gran contenuto armonico, maggiore di quello dei flau-


ti. Per questa ragione e per il metodo di produzione del suono, delle tecniche
sono più stabili e sonore (ad esempio slap o growl); per la ricchezza del con-
tenuto armonico poi, ci sono molte più posizioni per produrre multifonici di
varia natura.
Di seguito lo spettrogramma di una nota nel registro grave per il clarinetto
soprano e per il clarinetto basso.
CAPITOLO 2. CLARINETTI 14

TECNICHE PERCUSSIVE

• Suono delle chiavi


Uguale ai flauti, solo mediamente più sonoro.

File audio: cla_chiavi.wav

• Slap

Lo Slap, sui clarinetti è molto sonoro ed incisivo. Nella parte acuta del cla-
rinetto soprano, il timbro diventa ancora più secco, quasi un woodblock. Non
è possibile fare slap ribattuti a grande velocità.
Osservando lo spettro di una scala di slap si evidenzia un curioso effetto di di-
stribuzione degli armonici che per alcuni tratti è simile allo Shepard Tone. Il
cambio di intensità d’alcune zone di armonici è dato dal cambio di registro.
Nel clarinetto soprano lo stacco tra registri, durante la scala slap, è molto pro-
nunciato. Nel clarinetto basso è più sfumato e si avvicina parecchio ad uno
Shepard Tone. Di seguito, clarinetto soprano e clarinetto basso.
CAPITOLO 2. CLARINETTI 15

File audio: cla_slap.wav, clab_slap.wav

SOFFI

I clarinetti possono far risuonare il corpo dello strumento con il solo soffio,
senza far vibrare l’ancia. In alcuni casi staccando l’imboccatura e soffiando di-
rettamente nel tubo. Le chiavi cambiano la lunghezza della colonna vibrante
quindi si comportano come un filtro passa alto. Il soffio modificato da varie po-
sizioni delle chiavi prende il carattere di un simil-rumore bianco medio acuto
che può venir filtrato in modo dinamico. Di seguito alcuni esempi:
• Soffio "filtrato" con cutoff variabile

File audio: cla_soffio_filtrato.wav


CAPITOLO 2. CLARINETTI 16

• Soffio "filtrato" e fluttertongue

Togliendo l’imboccatura si può produrre un soffio frullato di durata abbastanza


breve, con una "intonazione" molto variabile ma sicuramente di grande effetto,
con possibilità musicali molto interessanti.

File audio: cla_soffio_frull_noimb.wav


TECNICHE DISTORCENTI

• Fluttertongue
Molto efficace e sonoro su tutti i tagli di clarinetti in vari livelli di dinamica. Di
seguito fluttertongue del clarinetto soprano e di quello basso.
CAPITOLO 2. CLARINETTI 17

File audio: cla_fluttertongue.wav, clab_fluttertongue.wav

• Growl
Si ottiene con la partecipazione del suono gutturale assieme al fiato. Si segna
come il fluttertongue specificando growl sulle note.

File audio: cla_growl.wav, clab_growl.wav


CAPITOLO 2. CLARINETTI 18

• Cluster
È la forma più complessa di multifonico. Con una pressione d’aria decisamen-
te alta, da una posizione di nota molto grave, si riesce ad evidenziare gruppi
di armoniche che producono un suono aspro e molto incisivo. È ovviamente
più efficace con note fondamentali molto gravi, quindi perfette sul clarinetto
basso, anche se si riescono a produrre agevolmente anche sugli altri tagli di
clarinetto.

Scrittura :

File audio: cla_cluster.wav, clab_cluster.wav

• Cluster glissando
È possibile anche creare dei glissando sui cluster.
CAPITOLO 2. CLARINETTI 19

Scrittura : 

File audio: cla_cluster_glissando.wav

TECNICHE SU ARMONICI

I clarinetti (e ancor più i fagotti e gli oboi) avendo una composizione ar-
monica molto ricca, hanno molteplici varietà di tecniche riguardanti i suoni
armonici. Hanno però, a differenza degli altri legni, una grande flessibilità di-
namica, che può andare facilmente da niente ad un fortissimo. In questo range,
si riescono ad ottenere varietà sonore che vanno da suoni quasi sinusoidali a
multifonici molto complessi. Di seguito un rapido sguardo.

• Armonici acuti

Sono gli equivalenti dei whistle tone dei flauti. La tecnica di emissione sonora è,
ovviamente, completamente diversa. Ma il range, l’instabilità, la difficoltà nel
controllarli e la purezza dei suoni risultanti sono abbastanza analoghi a quelli
per flauto. Si scrivono spesso nello stesso modo.

File audio: cla_armonici.wav

• Trilli di armonici

Analoghi sono anche i trilli di armonici, anche se, nei clarinetti si creano più
trame simultanee percepibili.
Per il clarinetto soprano:
CAPITOLO 2. CLARINETTI 20

E per il clarinetto basso:

File audio: cla_trillo_armonici.wav, clab_trilloarmonici.wav

• Canto e Suono

Come per il flauto, anche per i clarinetti c’è la possibilità di cantare e suonare
simultaneamente linee melodiche. Esempi di diversi segni grafici interessanti
per questa tecnica, li fornisce Salvatore Sciarrino nella composizione Let Me
Die Before I Wake.

File audio: cla_singnplay.wav

• Ecotoni
Controllando l’emissione del fiato, sul clarinetto si possono produrre dei suo-
ni - a dinamica molto bassa - quasi sinusoidali. Vengono chiamati ecotoni.
Non prevedono nessuna tecnica particolare, solo un ottimo controllo del fiato
e della vibrazione sonora. Per la scrittura non vi sono segni codificati, basta
specificare Ecotono sulla nota interessata.
CAPITOLO 2. CLARINETTI 21

File audio: cla_ecotono.wav


Un buon controllo sulla emissione del fiato e sulla dinamica permette al clari-
netto, come detto prima, di passare da suono puro a suono molto complesso.
Ad esempio, questo crescendo da ecotono a spettro pieno:

File audio: cla_crescendo_da_ecotono_a_fff.wav

Quindi, possibilità di misture di diverse tecniche (bisogna ben ponderare il


tempo di realizzazione di ogni tecnica; non tutte sono immediate). Ad esem-
pio, unire uno slap generante un ecotono che degrada in un cluster.

File audio: cla_slap_eco_cluster.wav


CAPITOLO 2. CLARINETTI 22

• Multifonici
Infine, i multifonici. Teoricamente identici a quelli per flauto - e a qualsia-
si strumento a fiato - in questo caso abbiamo una varietà maggiore data dalla
maggiore ricchezza armonica di questa famiglia di strumenti. La vastità delle
possibili posizioni impone una lettura approfondita dei manuali. Qui ne se-
gnamo solo qualcuno a mo’ di esempio.
Del clarinetto soprano:
CAPITOLO 2. CLARINETTI 23

E del clarinetto basso:

File audio: cla_multi01-06.wav, clab_multi01-03.wav


CAPITOLO 2. CLARINETTI 24

Le posizioni di ciascun multifonico vanno sempre specificate (o in legenda o in


partitura) tramite lo schema delle posizioni relative a ciascuno strumento.

Schema per il clarinetto soprano: Schema per il clarinetto basso:


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Fagotto (ed oboe)

a famiglia dei fagotti e degli oboi condivide lo stesso tipo di produzione


L del suono, l’ancia doppia ovvero due linguette flessibili che oscillano l’una
contro l’altra in opposizione di fase. A differenza dell’ancia semplice, quella
doppia produce una forma d’onda quasi triangolare, di frequenza compresa tra
900 e 1200 Hz.

In questa sezione verranno trattate delle tecniche relative al fagotto. La mag-


gior parte, essendo sostanzialmente identiche (come tecnica, non come risul-
tato) a quelle già trattate, saranno limitate alla visione allo spettrogramma e
ad alcune annotazioni.

Per approfondimenti, si consiglia la pagina http://fisicaondemusica.unimore.it/Oboe.html

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CAPITOLO 3. FAGOTTO (ED OBOE) 26

• Timbro

Gli strumenti ad ancia doppia sono generalmente quelli, tra i legni, ad avere
il contenuto armonico più ricco. Nel caso dell’oboe, lo scarso range dinamico
possibile porta come conseguenza un contenuto armonico pressoché identico
sul piano e sul forte (ad eccezione del superamento della soglia di distorsione);
è sicuramente una caratteristica di suono pieno ma anche una difficoltà nel
bilanciare timbricamente questo strumento con gli altri della famiglia dei legni.
Il fagotto invece ha più escursione dinamica e più variazione armonica, anche
se sempre molto ricca. Non ha la flessibilità del clarinetto ma conserva delle
caratteristiche molto interessanti, specialmente nei suoni distorti o in quelli
percussivi. Ecco la composizione di una nota grave di fagotto:

• Fluttertongue
Come sugli altri legni, anche sul fagotto è possibile il fluttertongue, ma me-
no efficace acusticamente rispetto agli altri strumenti a fiato. La "modulazio-
ne" è più accennata, come possiamo anche intuire dalla minore ampiezza delle
"bande laterali" che vengono a crearsi:
CAPITOLO 3. FAGOTTO (ED OBOE) 27

File audio: bs_fluttertongue.wav


• Growl
Il growl invece è molto efficace, di facile produzione e d’impatto; regge la por-
tata "distorcente" degli altri legni.

File audio: bs_growl.wav


CAPITOLO 3. FAGOTTO (ED OBOE) 28

• Posizioni alternative
Le note possono esser prese con le posizioni tradizionali ed alcune posizioni
alternative che ne alterano lo spettro sono. Anche in questo caso si possono
fare dei ribattuti alternando le posizioni per avere dei "tremoli" di armonici.

File audio: bs_pos_alternat.wav

• Sforzato - distorsione
Sforzando oltremodo il suono con una forte pressione d’aria, si aggiungono, al
timbro originale dello strumento, parecchie frequenze inarmoniche che pro-
ducono una distorsione notevole.

File audio: bs_sfz.wav


CAPITOLO 3. FAGOTTO (ED OBOE) 29

• Slap

Sul fagotto ci sono due possibilità di slap. Una, molto incisiva, precisa nel-
l’attacco ma che ha una velocità di ribattuto modesta. Si ottiene occludendo
con la lingua l’ancia. L’altra possibilità, ottenuta facendo sbattere la lingua
sotto l’ancia, è meno precisa nell’attacco ma molto più veloce in un eventuale
ribattuto. Entrambe le possibilità sono intonabili. Mostriamo esempi di slap
ripetuti visti allo spettrogramma. I primi, più lenti ma incisivi, i secondi molto
più veloci ma meno precisi.

File audio: bs_slap_tuned_sync.wav, bs_slap_tuned_tongueunderreed.wav


• Multifonici

Il fagotto, data la ricchezza armonica del suo timbro, ha grandi possibilità


di produzione di multifonici. Alcuni esempi:

File audio: bs_multi01.wav


Per la stessa posizione, spesso, cambiando una sola chiave si hanno enfasi di
armoniche diverse e quindi di mutazioni dello stesso multifonico. Ad esempio:
CAPITOLO 3. FAGOTTO (ED OBOE) 30

File audio: bs_multi04.wav


• Schemi

Oboe: Fagotto: Controfagotto:

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