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IV-V-VI INCONTRO
GESTALT
UN PO’DI STORIA…DA WUNDT A KÖHLER
WILHELM WUNDT (1832-1920) – Secondo Wundt, padre della psicologia sperimentale, l’esperienza è
composta da elementi basilari semplici e suppone che tutti i pensieri coscienti siano combinazioni di tali sensazioni. Wundt
si interessa all’associazionismo e alle leggi di associazione che si manifestano nell’oggetto sperimentale. Secondo Wundt
erano cinque i passaggi dallo stimolo alla reazione allo stimolo:
1) la trasmissione dall’organo di senso al cervello
2) l’ingresso nel campo della coscienza o percezione
3) l’ingresso nel centro dell’attenzione
4) il tempo della volontà necessario per dare il via al movimento di risposta nell’organo centrale
5) la trasmissione dell’eccitazione motoria così prodotta fino al muscolo.
COMPORTAMENTISMO, o behaviorismo, è la corrente di pensiero che interpreta la mente quale black box, la
quale reagisce a uno stimolo S con una risposta R, tra i fautori del comportamentismo vi sono Pavlov (famoso per i suoi
studi sullo stimolo incondizionato), Watson (il quale prevede l’esistenza di un ambiente circostante attivo capace di
influenzare il soggetto passivo), Thorndike (noto per aver ideato la puzzle box e per aver teorizzato il rinforzo positivo
gatto in gabbia con problemi da risolvere per raggiungere il cibo quale rinforzo positivo) e Skinner (noto per gli studi sul
comportamento operante gatto in gabbia non vede cibo ma nota che alla pressione di una leva ottiene del cibo, allora
continua a premere la leva per ottenere cibo=rinforzo positivo)
Anche questo è condizionamento operante? https://www.youtube.com/watch?v=wzh0EuLhRhE
COGNITIVISMO, la black box dei comportamentisti diviene oggetto di studio non solo per quanto concerne stimolo
e risposta ma anche per quel che riguarda lo scopo, la memoria e le variabili interne. Studiosi quali Piaget, Vigotskij e Bruner
appartengono alla corrente del cognitivismo. Poetica del cognitivismo: TOTE (Test – Operate – Test – Exit)
CARL STUMPF (1848-1936) – con il suo trattato Tonpsychologie, opera in due volumi che inaugurò un’indagine
psicologica sperimentale della musica [PORZIONATO, 274] si interessa a dimostrare che le sensazioni, collegandosi tra loro e
con le esperienze passate compongono la percezione e, quindi la coscienza (logica del primo volume di T.). Nel secondo
volume Stumpf tratta della “psicologia delle funzioni” considerando il processo psichico in sé. Dunque, il fenomeno sonoro
non è condizione necessaria per i processi musicali: questi, invece, rappresentano una pura funzione dell’intuizione e non
conseguenza di particolari caratteristiche dei suoni. Questo cambiamento nel pensiero di Stumpf costituisce il passaggio dalla
psicologia della coscienza alla teoria della gestalt [PORZIONATO, 276]. Una delle tesi di Stumpf era che pur cambiando la
tonalità di un brano, ad esempio, noi riconosciamo allo stesso modo la melodia, per questo ciò che determina la percezione
melodica non sono i singoli suoni, né tanto meno la loro somma, ma i rapporti tra i suoni.
MAX WERTHEIMER (1880-1943) – A quest’ultimo pensiero si lega quello di Wertheimer, il quale diede
dignità di prova scientifica al moto apparente [PORZIONATO, 279]. Secondo Wertheimer, lo spazio tonale non deve essere
confuso con quello acustico: nello spazio tonali gli eventi sonori si organizzano secondo fattori di unificazione del campo
percettivo (v. leggi gestaltiche).
WOLFGANG KÖHLER (1887-1967), assistente di Wertheimer, studiò il comportamento degli scimpanzé i
quali, all’interno di una situazione nella quale sono in presenza di cibo e di alcuni oggetti a disposizione, avrebbero dovuto
trovare un modo per arrivare ad esso (ad es. banana appesa al soffitto) Köhler chiama insight (intuizione) l’illuminazione
che permette a qualcuna delle scimmie di risolvere il problema, in quanto si mettono in gioco una visione globale del
problema e gli elementi a disposizione. http://www.pigeon.psy.tufts.edu/psych26/kohler.htm
Gestalt come teoria della forma: forma non musicale, ma forma percettiva
Il fenomeno phi (phi come ventunesima lettera dell’alfabeto greco) =
un’incorporea immagine del movimento è data da una successione di immagini
statiche (v. intermittenza luci passaggio a livello) [Wertheimer, 1912]
Cfr. Saggio di Wertheimer sul movimento stroboscopico (1912) = inizio formale Psicologia della Gestalt
PRINCIPI DI ORGANIZZAZIONE PERCETTIVA
LEGGI GESTALTICHE O LEGGI DI WERTHEIMER
I principi di organizzazione percettiva, detti anche leggi gestaltiste, sono stati delineati da Max Wertheimer in un saggio del 1923.
Wertheimer sostiene che tale organizzazione percettiva è spontanea e inevitabile. Secondo Wertheimer i fattori di unificazione e
di organizzazione sono i seguenti:
1. la vicinanza e contiguità
2. la somiglianza
3. la chiusura
4. la continuità di direzione (buona continuazione)
5. la buona forma o pregnanza
6. emergenza
VICINANZA E CONTIGUITÀ (IMMAGINE E SUONO)
1
Per audio Inno alla gioia v. file denominato Audio per CHIUSURA
CONTINUITÀ DI DIREZIONE O BUONA CONTINUAZIONE
Leonard B. Meyer: La pregnanza è quella caratteristica di un tema o motivo musicale che, in quanto
ben formato, viene percepito come identità, nonostante il tema possa subire variazione nella
strumentazione, dinamica o armonizzazione. (cfr. I movimento Terza Sinfonia di L. van Beethoven
https://www.youtube.com/watch?v=dTbesxdLwo8) [fonte: Emotion and Meaning in Music, p. 87]
Il compositore francese Pierre Schaeffer (1910-1995), padre della “musica concreta”, nel suo famoso
“Traité des objets musicaux” (Trattato degli oggetti musicali), ritiene che quando ascoltiamo, tendiamo
a staccare il suono dalle circostanze della sua produzione e di riferirci ad esso come a una cosa in sé.
ADORNO ECO
Nella sua Sociologia della musica Adorno distingue: Eco riprende la tassonomia di Adorno integrandola con
le funzioni dell’arte:
1. L’ascoltatore esperto
2. L’ascoltatore intuitivo 1. Funzione di diversione (arte come gioco)
3. L’ascoltatore consumatore
4. L’ascoltatore emotivo 2. Funzione catartica (arte come sollecitazione violenta delle
emozioni)
5. L’ascoltatore arrabbiato (fanatico di un repertorio
esclusivo) 3. Funzione tecnica (arte come proposta di soluzioni tecnico-
6. L’ascoltatore passivo (per il quale la musica è puro formali)
passatempo) 4. Funzione idealizzante (arte come sublimazione dei
7. L’ascoltatore indifferente sentimenti)
5. Funzione di rafforzamento
2
Cfr. DELFRATI pp. 136-137
ESPERIENZA DI ASCOLTO (SENZA PARTITURA)
Ascoltatore Esperto:
Quale periodo?
Quale Sinfonia?
Quale movimento (I, II, III o IV)?
Quale sfondo? Quale figura?
Quale/i figura/e retorica/che musicale/i?
Quale organico (quartetto, orchestra da camera, orchestra
sinfonica)?
Ritroviamo la klangfarbenmelodie 3?
Quali varianti (formali, timbriche, ritmiche, fraseggio…)?
Quali contrasti (dinamiche, timbro)?
Quale carattere?
Quale forma?
Quale dinamica iniziale? Quale dinamica finale?
Quale indicazione agogica (Moderato, Allegro…)?
3
A term coined by composer Arnold Schoenberg to describe a style of composition that employs several different kinds of tone colors to a single pitch or to multiple pitches. This is
achieved by distributing the pitch or melody among several different instruments. [https://musicterms.artopium.com/k/Klangfarbenmelodie.htm]
Ascoltatore intuitivo:
Quale organico?
Quale periodo storico?
Quale carattere (concitato, adagio…)?
Quali strumenti riconosci?
Quale intensità?
Ascoltatore emotivo:
Wernicke, area di Regione della corteccia cerebrale in cui è localizzata una parte dei centri
per il linguaggio; fu descritta nel 1874 dal neurologo tedesco Karl Wernicke. Corrisponde
alla parte posteriore dell’area 22 di Brodmann, nel lobo temporale superiore (corteccia
associativa sensoriale, v. immagine seguente) dell’emisfero sinistro). Video area di
Wernicke:
https://www.youtube.com/watch?v=03Xtiz_ikw4
https://www.youtube.com/watch?v=fFGmCRc0njk
Le informazioni sensoriali relative alla percezione del linguaggio arrivano nell’area di W.,
che è in stretta associazione con l’area acustica primaria, dove avviene il processo di
decodificazione, ossia la trasformazione degli stimoli uditivi in unità linguistiche (ovvero, la
comprensione uditiva delle parole). Una lesione in tale zona si evidenzia con un deficit
selettivo della comprensione del linguaggio sia parlato sia scritto, detto afasia sensoriale di
W.4, pur lasciando intatta la capacità di parlare, seppure in modo sconclusionato.
L’area corrispondente nell’emisfero destro svolge invece una funzione di comprensione
della prosodia.
4
Afasia (etimologicamente significa mutismo). In questa forma sono compromesse sia la capacità espressiva che quella recettiva; gli errori riflettono un deficit di selezione e di controllo
e di sostituzione di fonemi all’interno delle parole (parafasie fonemiche), o di sostituzione di parole all’interno della stessa sfera semantica (parafasie semantiche tipo sedia anziché
tavolo). Le sequenze sillabiche possono anche non avere alcun senso (gergo verbale o neologistico) ma emesse con perfetta fluenza, senza tentativi di correzione e con scasa
consapevolezza del loro carattere patologico.
L’area di W. è connessa per mezzo di un fascio di fibre con l’area di Broca (aree 44 e 45 di
Brodmann o area motoria del linguaggio o area adibita alla produzione verbale), nel lobo
frontale sinistro (corteccia associativa motoria).
Planum temporale: regione dell’emisfero sinistro che si attiva nei musicisti di fronte a
compiti che coinvolgano l’analisi di stimoli sonori (da un articolo pubblicato sulla rivista
“Science” di Schlaug et al., 1995) 5
Ipotesi secondo cui nel cervello dei musicisti linguaggio e musica condividono un substrato
neurale simile è supportato da recenti evidenze neuropsicologiche relative a un caso clinico
studiato presso il Dipartimento di neuroscienze di Tel Aviv, nel quale un soggetto
presentava un disturbo del linguaggio noto come afasia comparso a seguito di
danneggiamento dell’emisfero sinistro il soggetto, musicista, presentava anche dei
disturbi nella produzione e analisi del materiale musicale
The musical brain: https://www.youtube.com/watch?v=gHkWD_Ebn-8
5
AGRILLO, Suonare in pubblico, p. 14
AREE DI BRODMANN, AREA DI WERNICKE (22) E AREA DI BROCA (44,45)