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VOLUME PURO E SUE POSSIBILI ARTICOLAZIONI

11. Casa al Villaggio dei Giornalisti - Milano (1933-1935) - Luigi Figini

La villa dell’architetto Figini è una piccola costruzione


all’interno del Villaggio dei Giornalisti, nella zona a nord est
della città. Venne realizzata nei primi anni '30, concepita
secondo i principi dell’architettura razionalista italiana,
della quale voleva essere il manifesto, che conserva una
maggiore presenza materica rispetto alla matrice
europea, volendo mantenere un rapporto con la
tradizione costruttiva mediterranea, fatta di spessori.
evidenti sono i richiami all'architettura le corbuseriana
fatta di finestre a nastro, pilotis, tetti giardino e facciate
libere.

La pianta della casa è inscritta in un rettangolo aureo


(una proporzione che misura l’intera composizione) di
18m x 5,5m. Il sottoportico ed i pieni e i vuoti
soprastanti sono legati tra loro da rapporti armonici
semplici, un modulo costante lungo l’asse delle ascisse
ed uno lungo le ordinate ne determinano le
dimensioni.

La struttura è costituita da una maglia regolare di due


file da sei pilastri in cemento armato, equidistanti
nelle due direzioni, con muri perimetrali a sbalzo. l'arretramento dei pilastri rispetto all'involucro accentua il
carattere del volume sospeso.

La costruzione è orientata secondo l’asse eliotermico a


garantire il miglior rapporto aeroilluminante. Sono aperte
grandi finestre a est per sfruttare la luce mattutina, a nord
per evitare gli eccessi dell’insolazione estiva mentre a sud
sono protette da tettoie a schermare i raggi nelle ore più
calde. Altri accorgimenti tecnici sono stati adottati per garantire il massimo comfort alla casa thermos: il terrazzo
isotermico a ventilazione naturale a doppio solaio con intercapedine, ventilato mediante bocchette poste nel
muro nord a livello del suolo e la disposizione dei vani interni
a diverse altezze facilita la ventilazione naturale. Al primo
livello, oltrepassati la cucina ed una stanza da letto di
servizio, si accede direttamente al grande soggiorno che si
apre sul terrazzo a doppia altezza. Il piano superiore, più
contenuto in pianta, è dedicato alla zona notte con camera
da letto e bagno, entrambi affacciati su due terrazze
solarium, una attrezzata come palestra, l’altra dotata di una
piccola vasca marmorea a pavimento. Le facciate a
perimetro dell’edificio sono ad intonaco con tinteggiatura
finale bianca; all’interno dei terrazzi le superfici ci sono
trattate con tinteggiatura, originariamente verde, identica
alle pareti esterne. Le facciate sono caratterizzate dal
segno netto delle finestre a nastro del primo livello, con
serramenti avvolgibili colorati in verde, solco che viene
replicato in alto nella muratura che diventa aerea,
lasciando sospesa la linea di travatura lungo il perimetro.

La villa è sostanzialmente, un prisma perfetto, alto 6.5 m e


sollevato da terra di 4.5m, che abbraccia le sue grandi
terrazze. Si viene a creare in questo modo un particolare
rapporto tra esterno e interno: è una sorta di giardino
dentro la casa, ma allo stesso tempo una casa dentro il
giardino. Tutto ciò è ottenuto attraverso lo svuotamento del volume puro, sollevato completamente da terra (e
questa è una peculiarità rispetto ai progetti le corbuseriani): un'unica rampa di scale collega l'edificio al terreno,
liberando completamente lo spazio sottostante e creando un ulteriore spazio caratterizzato dall'ambiguità tra
esterno ed interno riscontrabile nell'intera abitazione.

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