Sei sulla pagina 1di 8

Arte del costruire Claudio Renato Fantone

antoni gaudí
Le coperture di Gaudí

Nell’architettura gaudiana, la tettonica riveste un ruolo assai importante dal punto


di vista funzionale, simbolico e formale. Impiegando, in maniera innovativa, tecniche
costruttive tradizionali, il maestro catalano crea coronamenti di particolare effetto
chiaroscurale e, nella fase matura, con l’uso esteso dell’arco parabolico
e delle superfici rigate, realizza coperture di particolare suggestione

“G
li edifici devono avere facciata con la copertura che lo
doppia copertura come le porterà, nelle opere più mature,
personalità hanno cap- a conseguire, tramite mirabili so-
pello e ombrello”.(1) luzioni tecniche e architettoni-
Così si esprime Gaudí segnalando la che, quell’ideale di continuità
duplice importanza delle coperture, organica fra i piani diversamente
ovvero l’aspetto funzionale (protezione orientati.
dagli agenti atmosferici e isolamento In molte opere del-
termico del piano superiore dell’edifi- l’architetto, soprat-
cio) e quello rappresentativo. tutto riferite al primo
In riferimento a quest’ultimo aspetto, periodo artistico, si
la tettonica nell’architettura gaudiana notano coronamenti
certamente riveste un ruolo fondamen- merlati, cuspidati,
tale, intendendo sottolineare l’imma- gradonati che, oltre
gine conclusiva del riparo e, al tempo ad offrire un’imma-
stesso, definire in maniera efficace il gine di difesa, svol-
contorno superiore dell’edificio. gono la funzione di verticalizzare e di-
Nell’ambito della ricerca artistica del namizzare la rigidità di alcuni prospetti
maestro catalano è possibile anche ri- o di ‘introdurre’, con la loro ‘traspa- Residenza di Bellesguard.
scontrare una particolare attenzione renza’, i volumi di copertura retrostanti. Sezione trasversale (da
J.M.Moreno Lucas, La aguja
nel risolvere il nodo ‘critico’, soprat- Lo stesso Gaudí spiega che “un muro
del palau Güell, in Informes
tutto sotto l’aspetto formale, rappre- terminato con un piano orizzontale de la construcción, n.408,
sentato dall’attacco terminale della non è finito, gli occorrono i merli; que- 1990).

38 CIL 77
sti esprimono la difesa ma ciò non im-
plica un carattere militare”.(2)
In tal senso, i merli triangolari in leg-
gero risalto del coronamento, intera-
mente in cotto, del Collegio Teresiano,
grazie ad un sapiente gioco di chiaro-
scuro che accentua il contorno supe-
riore frastagliato, dinamizzano le in-
tere facciate, moltiplicando i punti di
fuga e rafforzandone il ritmo. Nei padi-
glioni Güell si trovano, invece, para-
petti in laterizio mirabilmente traforati
che lasciano intravvedere gli elementi
della copertura e, soprattutto, ripetono
all’esterno la scansione strutturale del
sistema di copertura adottato.
Scorcio del
Successivamente, come si è accen- coronamento di Casa
nato, nel passaggio dalla geometria Milá. (*)

del piano a quella dello spazio, Gaudí Padiglione delle stalle


conferisce al coronamento dei suoi della proprietà Güell.
Disegno del dettaglio
edifici un maggiore valore plastico,
del coronamento
come nel caso dei padiglioni di in- traforato in laterizio,
gresso al Parco Güell dove le merlature impostato su una
maglia esagonale, con
non sono più prolungamenti della fac- inserti di ceramica posti
ciata ma parte integrante della coper- nei punti nodali. (*)
tura, accomunate nella forma (iperbo-
loidi e paraboloidi) e nel rivestimento
ceramico. Tra parete e copertura non
c’è forte distacco, ma solo un leggero
risalto: una lieve e frastagliata om-
breggiatura segnala l’organico muta-
mento. La copertura risulta in tal modo
quasi adagiata sul volume dell’edificio.
Esemplare in tal senso si rivela lo
squamoso tetto ceramico della Casa
Batlló che acquisisce sembianze zoo-
morfe di particolare effetto.
Ancor più significativamente nella
Casa Milá la copertura si propone
come un crinale ondulato, costituendo
la ‘naturale’ conclusione tettonica di
un organismo architettonico immagi-
nato come un passo montuoso.
Gaudí, in aggiunta, mostra come anche
gli aspetti funzionali della copertura
possano e debbano tradursi in ele-
menti decorativi e, in tal senso, testi-
moniare la cultura del tempo. La sua è,
dunque, architettura globale, da leg-
gersi non solo attraverso la composi-
zione delle facciate. Per questo mo- Particolare del coronamento in laterizio del Collegio Particolare della copertura di un padiglione
tivo, in gran parte delle sue realizza- Teresiano. (*) d’ingresso del Parco Güell. (*)

39 AR TE DEL COS TRUIRE


Spaccato prospettico del padiglione delle stalle
della proprietà Güell che evidenzia la sequenza
gerarchica degli elementi costruttivi. (*)

Padiglione delle stalle della proprietà Güell. Particolare


di un elemento di raccordo del parapetto traforato. (*)

Particolare della soluzione d’angolo della copertura


del maneggio per realizzare il deflusso a cielo aperto
delle acque pluviali. (*)

zioni è prevista la fruibilità delle coper- ture (Palazzo Güell, Casa Milá, la resi-
ture, grazie alla quale il visitatore può denza di Bellesguard e i campanili del
cogliere nuove visuali dell’edificio, Tempio della Sagrada Familia) sono al-
comprenderne l’articolazione e l’im- tresì concepite come belvedere sul pa-
magine complessiva. Camminando so- norama cittadino.
pra alcune coperture realizzate da Tramite le coperture Gaudí controlla,
Gaudí si può ammirare la grande capa- come si è accennato, il microclima in-
cità creativa del maestro nell’accompa- terno e, in molti casi, l’illuminazione
gnare il deflusso dell’acqua piovana e naturale attraverso l’inserimento di lu-
superare i dislivelli con deliziosi detta- cernai disposti sopra patii e chiostrine,
gli in laterizio come nei padiglioni come in Casa Calvet, Casa Fernandez
Güell, nel ritorcere l’ondulata gronda Andrés e Casa Batlló.
metallica lungo i patii di Casa Milá, o Il piano mansarda, il desvan, costitui-
nel modellare gli involucri dei camini di sce per l’architetto il necessario spazio
ventilazione trasformandoli in sculture cuscinetto per assicurare il comfort
esposte all’aperto. Tutto è stato pro- termico del livello superiore dell’edifi-
gettato in funzione di una percezione cio e rappresenta l’occasione per rag-
Particolare di una scaletta sulla copertura. (*) tattile e visiva. Molte di queste coper- giungere, attraverso il ricorso a tecno-

40 CIL 77
Casa Batlló. Parte
terminale della facciata
principale. (*)

Casa Milá. Scorcio


della copertura
e del patio. (*)

Residenza di Bellesguard. Rappresentazione


assonometrica della copertura piramidale con la
geometria compositiva dei quattro abbaini. (*)

Scorcio della copertura. (*)

Veduta interna del desvan (da S.Tarragó, Gaudí, ed.


Escudo de oro, Barcellona, 1985).

41 AR TE DEL COS TRUIRE


Casa Milá. Sezione sul gia su pilastri che si allargano supe-
patio circolare (da
C.Martinel, Gaudí, his
riormente a fungo e, dall’altro, sui setti
life, his theories, his delle nicchie perimetrali.
work, ed. Blume,
Le articolate e talvolta inusuali confor-
Barcellona, 1975).
mazioni tettoniche di alcune opere si
basano su alcune semplici convinzioni
di natura tecnica del maestro e sull’im-
piego delle tecnologie edilizie tradizio-
nali catalane. Gaudí ricorre diffusa-
mente alla tecnica della bóveda tabi-
cada, la volta in foglio, e delle soleras
di copertura. Queste ultime sono dei
tavolati in laterizio di ridotto spessore,
impiegati per la realizzazione di solai e
di coperture, sostenuti da archi, travi o
pilastri a fungo. La bóveda tabicada è
considerata dall’artista l’elemento più
prezioso della tradizione costruttiva lo-
cale, in quanto “consente di eseguire
con semplicità e rapidità le forme più
complesse, non esige centinature e of-
fre grande resistenza in relazione alla
sua leggerezza e alla semplicità dei
suoi componenti”.(3)
logie costruttive tradizionali rivisitate, lica. Dalle facce della piramide spor- Difatti la costruzione si basa sull’im-
nuove spazialità e suggestive espres- gono degli abbaini dalla forma antro- piego della rasilla, una mattonella ma-
sioni plastiche. pomorfa, ottenuti tramite una magi- neggevole (circa 15x30x1,5-2,5cm) e
Nella residenza di Bellesguard, ad strale manipolazione geometrica. leggera (del peso di circa un chilo)
esempio, la parte superiore è costituita Il desvan è fra gli ambienti più sugge- messa in opera in foglio su più strati.
da un grande ambiente con copertura a stivi della casa per la sua singolare Nel primo strato le mattonelle sono le-
piramide tronca sovrapposto al desvan struttura composta tutta da elementi gate con malta di gesso, che consente
in modo da realizzare, mediante una in laterizio lasciati a vista. Il solaio di- una presa più rapida e, al tempo
serie di nicchie perimetrali coperte a visorio del sottotetto è sostenuto da stesso, essendo espansivo (aumenta
botte, un camminamento esterno. L’in- una serie ravvicinata (circa 85 cm) di di volume in fase di presa), mette in
volucro della copertura piramidale, il sottili archi lobati dello spessore di un post-compressione i singoli elementi.
più esposto agli agenti atmosferici, for- mattone, di forma parabolica, traforati Una volta che il gesso ha fatto presa si
mato da strati di mattoni cavi rivestiti nelle zone meccanicamente poco ‘at- dispongono uno o più strati di rinforzo
esternamente da lastre di ardesia, è so- tive’. Essi gravano, da un lato, su un ta- di altre mattonelle unite con malta di
stenuto da una grossa arcata parabo- volato di due filari di mattoni che pog- cemento nello stesso senso oppure in

La costruzione della
bóveda tabicada. (*)

Casa Milá.
Sezioni del desvan che evidenziano
gli elementi della struttura (da B. Massó, Gaudí, el
hombre y la obra, ed. Universidad Politecnica de
Barcelona, Barcellona, 1974).

42 CIL 77
senso diagonale al primo strato, in tuiscono al tempo stesso uno degli
modo però da coprire tutti i giunti. En- elementi basilari della stessa conce-
trambe le tecniche si basano dunque zione spaziale dell’architetto. La suc-
sulla forte azione coesiva della malta. cessione degli elementi in grado di
Gaudí sosteneva la necessità di realiz- ‘fissare’ o diffondere la luce consente
zare coperture impermeabili ed elasti- la lettura delle trame murarie e dà vita
che costruite, se necessario, con mate- ad uno spazio dinamico. Ne è un esem-
riali compatti ma suddivisi e messi in pio, in tal senso, la copertura del padi-
opera liberi di muoversi sotto gli effetti glione delle stalle della proprietà
di dilatazione e contrazione. Soprat- Güell, costituita da voltine paraboliche Casa Milá. Schema costruttivo della struttura della
copertura e modello esposto nell’Espai Gaudí
tutto la parte strutturale deve risultare disposte trasversalmente alla pianta – allestito nel desvan dell’edificio. (*)
elastica per resistere al vento. Per que- consentono in tal
sto motivo l’architetto ripropone la tra- modo anche un’ade-
dizione locale di realizzare le strutture guata ventilazione
di sostegno della copertura costituite dell’ambiente – e im-
da sottili diaframmi in laterizio, sosti- postate su archi pa-
tuendoli però con archi parabolici che rabolici distanziati di
consentono di rendere completamente circa 2 metri.
praticabile il piano mansarda. In edifici come Pa-
Nella Casa Milá, per ottenere l’imma- lazzo Güell e la Sede
gine di un ondulato passo montuoso - Vescovile di Astorga
terrazza fruibile sull’estradosso - l’ar- – nel suo progetto
chitetto dispone a distanze ravvicinate, originario – l’archi-
per meglio sostenere le soleras di co- tetto, tramite le co-
pertura, una serie di archi parabolici di perture, denuncia
mattoni che hanno medesimo profilo esternamente l’orga-
ma altezze variate in funzione della nizzazione spaziale
luce coperta. Le basi degli archi sono interna. Sono difatti
fra loro collegate con travi di acciaio, edifici costituiti da
incorporate nel solaio di calpestio del ambienti relazionati
desvan. Si ottiene in tal modo una ad un vasto salone
struttura complessivamente elastica in centrale, coperti rispettivamente da
cui vengono evitate le fessurazioni del- una doppia cupola, parabolica e co-
l’arco di mattoni (parte rigida) bilan- nica, e da un tetto a piramide, e le Casa Milá. Scorcio del desvan. (*)
ciando i differenti coefficienti di dilata-
zione termica dell’acciaio e del lateri-
zio attraverso il maggiore sviluppo li-
neare proprio del profilo parabolico
dell’arco. Con questo mirabile artificio
Gaudí realizza un’ossatura di costole
in laterizio di altezze e larghezze diffe-
renti, generando una serie di terrazza-
menti su diversi livelli che costitui-
scono il suggestivo camminamento
corredato dalle fantastiche ‘sculture’
formate dai camini di ventilazione e
dai corpi di chiusura delle scale di col-
legamento con il desvan.(4)
Il frazionamento dell’area di copertura
e la distribuzione di elementi di soste-
gno a distanze ravvicinate, necessari,
come si è visto, ai fini costruttivi, costi-

43 AR TE DEL COS TRUIRE


stesse strutture di sostegno sono il ri-
sultato di magistrali manipolazioni
geometriche e soluzioni costruttive
operate appositamente dall’architetto.
Nel Palazzo Vescovile, l’ingegnosa strut-
tura lignea prevista da Gaudí e non rea-
lizzata, orientata secondo le diagonali
della pianta quadrata dello spazio cen-
trale, costituisce il supporto della coper-
tura piramidale e, attraverso la sua ordi-
tura traforata, in stile mudejar, lascia
passare la luce proveniente da una serie
di lucernari di forma triangolare.
In maniera concettualmente analoga,
nel Palazzo Güell, l’artista realizza un
complesso sistema di copertura riu-
Casa Milá. Veduta di scendo a ridurre la luce della cupola
alcuni camini di centrale di chiusura e ad assicurare
ventilazione. (*)
una particolare illuminazione dell’am-
biente interno. Difatti l’architetto di-
spone agli angoli del primo livello del
Palazzo Güell.
salone centrale, di pianta quadrata,
Assonometria degli
elementi della struttura quattro costole con profilo semipara-
della doppia copertura bolico orientate secondo le diagonali.
(da J.M.Moreno Lucas,
La aguja del palau
Su tali setti poggiano le quattro volte
Güell, in Informes coniche – per geometria – formate da
de la construcción,
arcate paraboliche realizzate in mat-
n.408, 1990).
toni in progressivo aggetto che sosten-
gono la cupola centrale di sezione pa-
rabolica.(5) Attraverso quattro aperture
circolari di modesto diametro (circa
1m), che chiudono le ‘unghie’ coniche,
Palazzo Güell. Scorcio
della copertura. (*)
e piccoli lucernari ritagliati sulla strut-
tura del solaio di copertura, Gaudí la-
scia filtrare una luce morbida senza
abbagliare il visitatore che rivolge lo
sguardo verso l’alto ad ammirare la mi-
rabile costruzione.
L’alto cono di circa 15 m, che protegge
la cupola, è costituito da una struttura
interna di quattro strati di rasillas, di-
sposte in foglio, e da un rivestimento
esterno in piccoli pezzi di pietra grigio
scuro-verdognola. La ventilazione
dello spazio interno della lanterna, ne-
cessario a mantenere il bilanciamento
termico, e ad impedire eccessive con-
trazioni e dilatazioni strutturali, è assi-
curato dalla serie di aperture romboi-
dali protette da piccoli tettucci a mo’ di
visiera presenti sulla parte superiore
della copertura.

44 CIL 77
La razionalità costruttiva e la fantasia
creativa, miranti a raggiungere la con-
tinuità organica fra portato e portante,
spingono successivamente Gaudí a co-
struire coperture composte da super-
fici rigate, maggiormente valide sotto
l’aspetto meccanico e facilmente rea-
lizzabili con le tecnologie tradizionali.
Sfruttando la resistenza per forma e la
rigidità delle soleras, realizza la stupe-
facente copertura della piccola scuola
della Sagrada Familia, costituita da co-
noidi affiancati di laterizi, concavi e
convessi, che si compenetrano recipro-
camente.
La sintesi finale sopraggiunge nel pro-
getto del Tempio della Sagrada Familia
Sagrada Familia. Particolare dell’intradosso di una Scuola della Sagrada Familia. Schema della struttura con l’impiego esteso delle volte para-
volta, in costruzione, rivestito in cotto e mosaico e della geometria della copertura (da J.B. Massó, boloidi iperboliche, già sperimentato
veneziano. (*) Gaudí, el hombre y la obra, ed. Universidad Politecnica
de Barcelona, Barcellona, 1974).
con successo nella copertura del por-
tico della chiesa della colonia Güell, e
degli iperboloidi che assicurano, se-
condo l’architetto, le migliori condi-
zioni per la diffusione sonora e lumi-
nosa. Le volte delle navate, che attual-
mente si stanno ultimando con tecno-
logie in parte moderne e in parte tradi-
zionali, sono immaginate come chiome
arboree di un ‘bosco di pietra’, rischia-
rate dalla luce naturale diffusa che fil-
tra attraverso i fori degli iperboloidi. ¶

Note
1. Brano di Gaudí riportato su I.Puig Boada,
Sagrada Familia. Particolari della costruzione
degli iperboloidi in laterizio delle volte della navata
El pensament de Gaudí, ed. C.O.A.C., Bar-
centrale. (*) cellona, 1981, n.212, pag.161.
2. Brano di Gaudí riportato su I.Puig
Boada, op.cit., n.88, pag.116.
3. Brano di Gaudí riportato su J.Bergos
Massó, Materiales y elementos de con-
strucción, ed. Bosh, Barcellona, 1953, se-
zione terza, cap XI.
4. Tutte queste ‘figure’ sono realizzate con
la tecnica dei mattoni in foglio.
5. Piccoli fori circolari sono presenti nell’in-
tradosso della cupola, realizzati per simu-
lare l’effetto di una volta stellata di notte,
quando si sistemavano delle lucerne nelle
aperture della zona bassa della copertura
conica esterna.

(*) Foto da C.R.Fantone, Il mondo organico


di Gaudí architetto costruttore, Alinea edi-
trice, Firenze, 1999.

45 AR TE DEL COS TRUIRE

Potrebbero piacerti anche