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FONDAZIONE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI,

PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI


DELLA PROVINCIA DI MILANO Cc.273/itinerari

Quartiere Ifacp Gabriele D’Annunzio, ora S. Siro


/ 1938-1941 / F. Albini, R. Camus, G. Palanti Quartiere Ifacp Gabriele D’Annunzio, ora S. Siro / 1938-1941 / F. Albini, R. Camus, G. Palanti

via Zamagna, via Paravia, via Tracia 5-7, via privata Micene, via Preneste 6-8, Milano
opere in economia, la struttura portante sensibile riduzione dei costi. Il cucinotto
realizzata in muratura di mattoni pieni e è aperto sul soggiorno che, rischiarato
L’intervento di Albini, Renato Camus facciate, in cui le finestre e le logge sono la scarsità di servizi comuni conferiranno dalla loggia, inscindibile complemento
e Giancarlo Palanti è frutto, a sei anni di concepite come sottrazione di materia da al “D’Annunzio” un “aria di burocratica del dispositivo domestico, disimpegna
distanza, della partecipazione al concorso volumi puri. Sui prospetti la presenza di povertà” (G. Pagano, 1942). direttamente le camere. Elementi apribili
indetto dall’Istituto Fascista Case Popolari fasce marcapiano e l’arretramento della Negli alloggi Albini riprende vari nei sovraporta dell’ingresso, affacciato
(Ifacp) per il futuro quartiere “Francesco muratura sotto i davanzali delle finestre elementi già sperimentati per l’Istituto: sul vano scala, ovviano parzialmente
Baracca” e sorge in un’area adiacente. distinguono il quartiere dal modello del pur con l’aumento delle unità di ogni alla perdita del riscontro d’aria degli
Secondi classificati ex aequo con altri precedente “Fabio Filzi”. piano, che passano da 3 a 4 con l’aggiunta appartamenti, mentre rispetto al “Filzi” è da
progettisti senza che sia proclamato un La scarsità di risorse investite dall’Ifacp di una da 33 mq a quelle di 25, 44 e 55, le notare la maggiore articolazione del blocco
vincitore, ai tre architetti è infatti affidata impedisce tuttavia il raggiungimento scelte progettuali rimangono molto simili bagno, predisposto ad accogliere un vano
la realizzazione di un lotto del quartiere degli stessi standard: l’aumento della a quelle del “Filzi” e si basano sul blocco lavanderia di dimensioni minime.
San Siro, imponente area di 240.000 mq in densità a scapito degli spazi aperti e funzionale bagno-cucinotto, che consente
CARLO VENEGONI
un territorio di frangia della zona ovest di della qualità degli spazi di pertinenza, le l’accorpamento degli scarichi con una
Milano.
Il quartiere “Gabriele D’Annunzio” LE SCHIERE DI FABBRICATI (FOTO DI BARBARA PALAZZI) GLI SPAZI APERTI TRA I CORPI PARALLELI DEGLI EDIFICI (FOTO DI BARBARA PALAZZI)

è quindi un’ulteriore occasione, assieme


all’altro quartiere Ifacp ”Ettore Ponti”
realizzato negli stessi anni, per riproporre
con forza, attraverso l’edilizia popolare
milanese, la regola di un ordine geometrico
e ortogonale, in aperta critica alla città
disegnata attraverso tracciati stradali
diagonali e lotti irregolari.
Le schiere di fabbricati seguono l’ordine
solare in nome di un criterio igienico e di
efficienza termica: i loro prospetti rifiutano
il principio compositivo della simmetria
per assecondare le necessità distributive
e igieniche dettate dalle planimetrie degli
alloggi, rivolgendo alla città un aspetto
severo, veicolato dalla durezza dei volumi
nettamente ritagliati contro il panorama,
dai tetti piani e dall’uniformità delle

FRANCO ALBINI E MILANO FRANCO ALBINI E MILANO

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