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Febbraio 2005
Indice
I) IL GIARDINO RAZIONALE ……………………………………………………………………………pag. 03
1. Tracciato regolatore
2. Parterre
3. Terrazzamenti
a) LA SPAZIALITA’ BAROCCA
a) IL CONTESTO STORICO
I) IL GIARDINO RAZIONALE
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a) STRUTTURAZIONE FUNZIONALE, SPAZIALE E SCENICA
Da dimore rurali, all'inizio chiuse in sè stesse come fortezze, si sviluppano sempre più nel
villa è concepita non solo a fini abitativi, ma conserva la sua funzione di fattoria (disponendo
di cantine, frantoi, magazzini), al centro di una grossa proprietà terriera. Il proprietario abitante
della città trascorreva in villa solo il periodo di "villeggiatura" estiva organizzando i lavori di
conduzione agricola. Nella villa di campagna vengono investiti i profitti delle crescenti
economie commerciali (possedere il pezzo di terra fuori città è un antico modello culturale
spirituale, l'ozio intellettuale (la vita contemplativa secondo Seneca). Questo aspetto diverrà
prevalente. Le ville divengono allora dopo i monasteri medievali i nuovi centri di sviluppo
delle parti, data dalla proporzione rispetto ad una misura. La progettazione su base
geometrica della casa esce a comprendere anche il giardino. Le stanze all'aperto dapprima
d'ingresso – villa - estremità del giardino) intersecato da assi secondari (assi polari con
estremità ben definite, bacino d'acqua, belvedere, grotte, gruppo di sculture, con gradienti di
complesse dalla multisensorialità, spesso polare lungo un’asse. Accanto alle sequenze più
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complesse poliassiali, organizzate a gerarchia o a datum. Riferimenti letterari: Ovidio "Le
modo migliore il punto finale degli assi, guidando l'occhio attraverso teorie d’oggetti, linee
direzionali, verso il paesaggio. La progressione a terra è resa più interessante con vari mezzi
fissa dell'esperienza visiva, in altre parole della prospettiva, costringe lo spettatore ad una
La villa è circondata dalla campagna e presenta edifici colonici, scuderie, frutteti, oliveti,
campi con covoni di paglia e fieno. Alcune parti del giardino conservano la commistione di
orto e giardino, nelle aiuole quadrate si piantano alberi da frutto, sotto i quali crescono fiori,
ortaggi e verdure.
L'aspetto formale e decorativo predomina nei giardini segreti, spazi piccoli ed intimi, nelle
Con Villa Pratolino il giardino diviene un giardino ameno, un'autentica opera d'arte, ricca di
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Il prototipo è il Cortile del Belvedere (1503) di Bramante, una sequenza di spazi
Si tratta di giardini molto sobri e geometrici, mediazione fra la villa come struttura
produttiva e la campagna. Porticato al piano terra, loggia al piano nobile, giardino in asse
con il porticato sviluppato in profondità, pergolati e argini di siepi a suddividere orto, vigneti,
Peculiare la presenza di lunghi assi organizzatori della campagna con pioppi cipressini
per le ville in pianura e il rapporto con il fiume nelle ville della riviera del Brenta. La posizione
dominante sul paesaggio nelle ville sulle pendici collinari a volte non richiede la mediazione
del giardino. I lunghi assi richiamano la tensione all'infinito del giardino barocco.
1. Tracciato ordinatore
Definizione. Una sorta di piano che sta all’origine del disegno, uno schema geometrico
Schemi essenziali:
Esempio a Villa Medici. Esistono alcune varianti. Un primo caso prevede l'assialità
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campagna, e la costruzione delle parti soggiace ad una stessa misura (i centri degli
(Villa d'Este), con relativi fuochi d’interesse secondari sul secondo asse ortogonale
Schema radiale (Villa Aldobrandini) e circolare, completo o solo una parte (Orto
L'idea della analoga città per parti con un modello alternativo a quello ortogonale
generalmente in quattro parti uguali mediante un tracciato cruciforme, il cui centro può
essere più o meno evidenziato, con una fontana, un padiglione, un'isola (se le vie
d'acqua lo consentono). Usualmente gli elementi interni costitutivi sono siepi, alberi, muri
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questa unità o suoi multipli secondo la regola della ripetizione e la singolarità. Elemento
reciproca dipendenza compositiva) sia rispetto al giardino. Il centro, l'incrocio degli assi,
si carica di forza centripeta o centrifuga secondo il rapporto che questa parte instaura
con il suo contesto (evidenziato anche dalla forma che assume il centro: centro che
sborda sui quarti oppure non erode i quarti, ma anche forma del centro che può
l'ordine di accostamento:
- parterre a schema lineare, rettangolare, spesso combinato con altri elementi che
semicerchio, spesso con sedili), doppia esedra, esedra da una parte ed edificio
ripetibilità e per il fatto che costituiscono spazi carichi di tensioni dinamiche attorno a
cui ruotano gli altri elementi del giardino. Diventano luoghi peculiari in cui si
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Caretterizzazioni rispetto alla sua elaborazione tridimensionale:
scultoree;
rappresentano l'eccezione;
parterre;
- il bosco, come antigiardino simbolo di una natura accolta ma non dominata (il bosco
di Villa Lante), inserito come cornice esterna dei parterre. Nei rapporti con il
continuare a porsi come bosco, inteso come elemento “pieno” entro cui sono
ritagliati i parterre;
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- si pone come elemento formale unico e autonomo come giardino interno (chiostro
medioevale, corte, patio spagnolo, ecc.), ove realizza un'idea compiuta di giardino,
- variante a labirinto;
(aranciere, limonaie);
Composizione
dominio spaziale conquistato dall'alto, con il belvedere e la bella vista, ripresa nell'edificio
dalla loggia o dalle serie di logge. Antecedenti nelle ville toscane rialzate su un
relazioni più dinamico che non quello che si realizza su un unico asse centrale
Elementi costitutivi: le strutture che collegano i terrazzi (gradinate, scalee, dritte e curve,
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sostegno (muri arricchiti e articolati da nicchie, ninfei, porte, elaborati anche negli
andamenti, rettilinei o curvi, verticali od obliqui), le strutture in aggetto (il belvedere, che
rappresenta quello che la loggia è per la casa, a volte possono coincidere). Il tetto
all'aperto dell'edificio.
strutturale, il muro inizialmente esibisce solo la sua funziononalità, col progredire del
numero e della struttura dei piani terrazzati delle strutture di collegamento fra i piani, il
struttura, più o meno sotterranea con funzione di fondazione per edifici, per formare il
in alto, costruito più per essere guardato che per guardare (l'edificio, la sorgente, una
fontana, stagliati sul cielo). Villa d'Este sviluppa entrambe le soluzioni con scalinate
monumentali sull’asse principale, e un asse laterale con ad una estremità una balconata
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- i muri, composti da pilastri e piani verticali più o meno decorate nella parte terminale
(merli, ecc.), nella parte centrale (decorazioni, mosaici, ecc) e spesso ospitanti nicchie
- gli alberi, sempreverdi in particolare (cipressi, pini domestici, lecci, platani, aceri, olmi,
Magnolia grandiflora dalla metà del Settecento), usati per creare viali, cerchi, esedre,
(vite e rose in antichità, oggi anche con rosa banksiae, glicine, caprifogli e gelsomini);
all'aperto. Esso non è mai venuto meno in questo senso alla sua funzione di luogo di
esponevano le sculture rinvenute negli scavi delle antiche ville romane, riguardanti i temi
sostituiscono a questi temi più mondani (personaggi della vita di corte, ballerine
finali d’assi, elementi di ritmo di muri e siepi, guardiani agli ingressi. Da notare il forte
effetto chiaro-scurale delle statue sugli sfondi scuri delle siepi. Notevoli i rapporti acqua-
scultura, con divinità fluviali, marine, animali, accanto ad anfore sgorganti acqua,
mascheroni zampillanti.
- le grotte, contrappunto dei belvedere, avevano suggestivi significati legati non solo
in: grotta a nicchia, su muri di sostegno e recinzione, in connessione con una scalinata,
può ospitare zampilli d'acqua o cascate; grotte a sala a pianta regolare con facciata
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architettonica di finestre e portali, grotte tutte artificiali costruite in ambienti naturali
- il bosco, contrappunto dei parterre, natura selvaggia o natura dell'età dell'oro. Sfondo e
cornice del giardino, specie in ville sulle pendici di colline, dà stabilità e peso alla
- le altre piante. Alberi da frutto dei giardini toscani e veneti (ciliegi, peschi, albicocchi,
susini, cotogni, peri, nespoli, melograni, fichi e mandorli). Aranci e limoni (in grandi vasi
di terracotta disposti nei parterre, oppure sul bordo di balaustre, lungo vasche d'acqua e
importazioni inglesi del 18-19° secolo (ortensie, azalee, rododendri, camelie, glicini e
bouganvillee). Fiori: Aquilegia, Ciclamino, Mughetto, Iris, Giaggiolo, Viola del pensiero,
Malvarosa, Giglio bianco, Damigella. Collezioni botaniche: orti botanici con ricerca di
piante curative, piante esotiche da tutto il mondo conosciuto, il rosarium che spesso
costituiva per intero il giardino segreto (Rosa gallica, Rosa phoenica, Rosa corymbifera,
Rosa damascena, Rosa centifolia; poi vennero le cinesi, le banksiae, ecc.), giardini di
vasi (sulla terrazza, o vicino a casa), con fiori o arbusti in fioritura (sostituiti dopo la
arriva deviata da un corso d'acqua locale attraverso condotte di piombo; 2) esce da una
fontana di bella forma con getto d'acqua verticale; 3) forma la cascata, a gradi,
fiancheggiata da una scala; 4) i giochi d'acqua, l'acqua-folie, più che strutturale, moda
dei giardini barocchi, ma tuttora ripresa nei parchi contemporanei. Si può arrivare ad
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avere il giardino nell'acqua (isola-giardino, parterre con isola, edificio nell'isola). Vedi
- centralità, spesso con basamento evidente (basis villae): dominio visivo sul
paesaggistiche, la casa rimane centrale nel contesto del paesaggio. Possono variare
i prospetti rivolti sulle diverse parti del giardino. Si danno alcune possibilità: in un
spaziale presente in giardini allungati (Poggio Reale); nell’altro caso l’edificio e il suo
spazio di pertinenza sono un perno compositivo di due ali o parti del giardino (Villa
Medici).
La villa, come complesso unitario (casa – pertinenze – giardino - territorio circostante), attraverso
rapporti visuali o di connessione spaziale, incorpora del sito quegli elementi che lo caratterizzano
come emergente e che lo hanno fatto scegliere come luogo ideale di edificazione. Si evidenziano
due rapporti fondamentali con le emergenze naturali, nel caso specifico i corsi d’acqua:
- rapporto visivo indiretto: la villa si posiziona in modo da godere della vista sul corso
d'acqua (Villa La Rotonda, Ville della Riviera del Brenta, Castello di Charlottenburg).
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a) LA SPAZIALITA’ BAROCCA
Emergono nuove forme di spazio legate a idee di estensione, dinamismo, centralità, sviluppate
grazie allo sviluppo della scienza prospettica: si realizzano grandiosi effetti scenografici e
illusionistici per dare agli spazi l'apparenza di dimensioni maggiori del reale, per movimentare le
architetture e le piazze. Il procedimento barocco urbano: lungo viale rettilineo o grande piazza
prospetticamente centrati su un fondale monumentale (punto focale della costruzione e sede del
potere: chiese, palazzi, castelli, monasteri) attraverso la mediazione di un uno spazio antistante il
fondale, concepito come scena di teatro, chiuso ad U sui tre lati (proiezione del potere,
prolungamento all'esterno del palazzo: l'ellittica Piazza S. Pietro, Campidoglio a Roma, Castello di
decoro necessario di queste corti barocche, i punti di veduta e i percorsi d’accesso moltiplicati a
raggiera, le sontuose varianti del motivo della rampa d’accesso davanti agli edifici monumentali.
- un lungo asse centrale, con prospettiva all'infinito (Versalilles) o con forte punto
incrociato da percorsi trasversali e radiali per aprire molteplici visuali (il tridente barocco)
progressivamente più lunghi con l'aumentare della distanza dal castello, mentre le fasce
determinate parti del giardino o del castello situandosi in punti di vista ben precisi (dalla
terrazza superiore il canale non si vede, le cascate sembrano sgorgare nella vasca
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- il parco ritagliato nel bosco predomina sul palazzo, sebbene il palazzo costituisca
una forte polarità grazie, alla posizione sopraelevata sul parco e all'incardinamento
trova la sua origine, la sua finalità, per mezzo della geometria, nella consapevolezza di
non trova appoggio negli uomini o nella natura ma nella ragione presentificata dal
- i grandi specchi d'acqua, i bacini e i canali accentuano l'ampiezza della visione dello
I giardini italiani del periodo barocco non raggiungono, salvo rari casi, risultati comparabili a quelli di
apparati scenici di grande elaborazione, ma di dimensioni più ridotte. L’infinito è colto nello stagliarsi
verso il cielo di un piccolo belvedere al culmine di un asse d’acqua che sale verso l’alto,
inerpicandosi sul fianco di una collina. Rispetto al giardino razionale essi non vivono della
da sé stessi un apparato scenico che soddisfi il visitatore. L’esperienza francese, come sarà poi per
quella inglese, esercita il suo influsso sui giardini costruiti in Italia nel periodo coevo . Di seguito si
elencano alcuni tratti distintivi di questi giardini considerandoli nella progressione “evolutiva” dai
giardini rinascimentali:
- aumentano di dimensione;
- aumenta il carattere pittoresco del giardino (la vivacità e la varietà della composizione),
esedre, ninfei);
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- i parterre abbandonano le forme rigorosamente geometriche ed assumono forme
poteri assoluti, non in ville con giardino). I tentativi italiani spesso hanno poca forza. Il tema
dimensione e forma del giardino. Nel giardino all'italiana la villa detta il suo modulo
geometrico al territorio e comprende uno spazio vitale protetto, come propria estensione,
che può permettersi di sottrarre alle coltivazioni agricole e che richiede una manutenzione
a) IL CONTESTO STORICO
ma gli edifici progettati rimangono spogliatati del rapporto col paesaggio, tipico
del formal garden trova alimento nell'antica tradizione dei giardini cinesi, dove
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- Clima e territorio congeniali alla gestione di aree così vaste di intervento, che
- L'arte dei giardini non segue più un’analogia con l’universo basata sulla
pittorico e l’arte dei giardini incontra quindi i pittori di paesaggio del Seicento
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geometrizzazione. La bellezza visibile secondo Knight è data da luci e colori
spezzati o graduati, dalla qualità dell’ ”intrico” che genera varietà formale di luci
fusione del visibile, prodotta dalla luce del crepuscolo. Nel caso di Claude la
piani sono fusi fra di loro, non solo dal gradiente luminoso, ma anche, da linee
d'acqua, strade e ponti, con architetture e alberi sul primo piano in ombra. La
scena che caratterizza il soggetto del quadro è situata proprio qui, di fronte allo
originale sono della stessa natura, costruiti con gli stessi mezzi, e quindi non
può esistere fra di essi distinzione. La bellezza dei quadri paesistici, per i quali
abitanti del luogo, gli insider) dice Ippolito Pindemonte, poeta veronese. L'uso
propugnanti una visione oggettiva della natura (botanica, geografia, ecc.) dove
propugnanti un ritorno alla natura in un senso più organico. Ciò deve avvenire
William Kent
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Crea sequenze di pieni-vuoti con gran senso di movimento e di tenuta
sponde sinuose il cui profilo intero non è mai visibile, colline sullo sfondo con
Blenheim
Humphry Repton
rafforzare il senso di vastità della tenuta del landlord attraverso una coerenza di
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John Claudius Loudon
condizione per la scelta del tipo, della funzione e dello stile dell'edificio. Tutto in
criterio diviene quello di una natura esibita ormai solo per sè stessa in impianti
con caratteri misti, in parte formali, con uso anche di aiuole fiorite e alberi
isolati.
- Stowe (1713-1780) e Blenheim, sono inizialmente costruiti come giardini basati su una matrice
architettonica consona al genius loci e all’irregolarità del sito. Stowe: un giardino divenuto un
esteso parco paesaggistico, che di ritorno ha rimodellato le parti del giardino formale. Bridgeman
nella prima fase. Con Kent gli interventi iniziano disponendo gli elementi architettonici
direttamente sul paesaggio, trattato come un dipinto tridimensionale, usando foglie, acqua, terra
e architettura. Successivi Kent/Brown per l’ampliamento dei laghi in forma naturalistica. Cobham
di rendere il viale d’accesso una gran vista longitudinale a coulisse con integrazione di vari piani
- Blenheim. Brown riporta il confronto di scala fiume Glyme - architettura del palazzo di Blenheim
e ponte d’attraversamento a favore del primo, e ripensa lo sfondo visto dal palazzo come una
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scena di clumps e belts, lontananze nebbiose e greggi di pecore pascolanti. Il fiume sbarrato
allaga la valle e s’innalza sotto le arcate del ponte di John Vanbrugh che aveva progettato anche
casa circondata da prati isolati da ha-ha verso i laghi; 2) L’acqua avrà nobili proporzioni in
rapporto alla casa e al paesaggio circostante: dighe allora alle estremità ma ben nascoste da
vegetazione e falsi ponti; 3) Collinette dolci, paesaggio addolcito con livelli accentuati o attenuati
con l’uso degli alberi nelle depressioni e sulle creste. Animali che determinano la “linea di
brucatura” sugli alberi. Confini del parco fatti scomparire con cinture o gruppi;
- Con Repton si torna a riconsiderare l'opportunità di uno spazio attorno alla casa, la terrazza,
quasi una stanza all'aperto, che consenta la vita all'aria aperta nelle vicinanze della casa e al
- La ripulitura operata da Lancelot Brown nella direzione del nuovo senso del "bello", non è
gradita da alcuni teorici del "pittoresco" (Price e Payne Knight), che reclamano quadri più fedeli
alla realtà naturale, quindi più ricchi di spunti più verosimili e colorati, con una vegetazione dal
carattere più selvatico e con una modellazione del terreno più aspra. I parchi progettati
basandosi sul senso del "sublime" invece dovevano produrre sensazioni forti date da panorami
- Con Loudon e il gardenesque (ispirato al pittoresco di Price) il disegno diviene più irregolare:
rive di fiumi e laghi divengono più frastagliate, gli alberi si affermano come esemplari individuali.
Le composizioni vegetali si arricchiscono di nuove varietà e sono studiati gli abbinamenti migliori
in modo da ottenere da ogni soggetto l'espressione migliore del proprio carattere individuale.
- Inizia verso la metà del diciannovesimo secolo il recupero del giardino all'italiana, l'italianate
giardino vittoriano aggiunge a ciò la varietà di stili diversi e l'abbondanza di fioriture e varietà di
piante nelle aiuole. Come far coesistere stili diversi nello stesso giardino? Le siepi
giardini tematici, in quanto ogni porzione rimane autonoma anche visualmente rispetto alle altre.
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- Il confronto ora diviene fra formale e informale. Un compromesso soddisfacente viene trovato
con un giardino d’impostazione architettonica come estensione della casa e con parti più
informali lontano dalla casa, in direzione della campagna, dal carattere di giardini boschivi.
Questa soluzione funziona e conserva unità se gli spazi di transizione fra uno stile e l'altro sono
sufficientemente ampi. Se questi si riducono l'unità e la chiarezza si perde. L'uso informale delle
piante nelle aiuole formali e nelle aree a boschetto aggiunge varietà e colore, soddisfando le
esigenze più pittoresche. Questo criterio progettuale trova elaborazione nell'ambito dei cottage
congiunto fra l'architetto Edwin Lutyens e la pittrice e appassionata botanica Gertrude Jekyll
ispirato a criteri naturali, armonizzando le specie impiegate sia esotiche che locali). Di lei si
ricordano gli herbaceous borders, aiuole allungate a carattere pittorico di piante erbacee, nobili e
comuni.
- Primi decenni del ventesimo secolo. Se domina il formale sull'informale arriviamo ai giardini a
stanze, spesso opera di grandi appassionati, come ad es. Sissinghurst di Vita Sackville-West e
Harold Nicolson, oppure il giardino ad Hidcote Manor. Si susseguono svariati temi giardinistici,
spesso con vegetazione lussureggiante all'interno di cornici formali chiaramente definiti da forti
siepi sempreverdi (bosso, tasso), legati da una strategia compositiva per parti, organizzate
spagnoli. Il giardino monocromatico bianco, qui presente, è un tema di grande ricercatezza, che
risente dell'uso astratto del colore (e del verde come massa) fatto nei giardini delle avanguardie
cubiste e astrattiste. Si segnala di questo periodo l’espediente formale della crazy paving, lastre
- Prosecutori nel nostro secolo della composita tradizione del giardino inglese sono Geoffrey
Jellicoe e Russel Page. A Sutton Place Jellicoe dà una lezione di architettura dei giardini
attraverso una serie di giardini tematici, fortemente evocativi, accostati all'edificio come stanze
racchiuse da muri, con un'asse che dall'edificio punta verso un laghetto di campagna informale e
nella parte opposta verso una studiata linea d'acqua. Page progetta moltissimi giardini anche
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fuori dall’Inghilterra, la sua produzione interpreta in modo eclettico e raffinato il giardino formale,
consentendogli di adattarsi ogni volta alle diverse esigenze dei luoghi e dei suoi clienti. Infine, il
contrasto dosato di formale-informale, la terrazza sul quadro paesaggistico, il crazy paving, ecc.,
sono tutti elementi che si ritrovano ancora una volta in John Brookes, riconosciuto interprete
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Rapporto topos- Il topos è presupposto ed è Il topos è solo nel carattere Recupero pieno del topos
locus posto nel “bosco”, nel labirintico dei giochi greco, il mondo come
“grotto”, nel “ninfeo”, si idraulici, altrimenti è tutto ierofania
contrappone alla chiarezza apollinea
costruzione razionale
Tipologia di Allestimenti in forma Allestimenti - collezione Allestimenti di scene lungo
allestimento teatrale (fondali, quinte, lungo un singolo asse un circuito arcadico
prospettive, ecc.) spaziale
Si possono leggere alcuni elementi di progressione formale a partire dal giardino razionale fino a quello
paesaggistico: 1) la formazione e il dissolvimento del centro , che puo’ essere letto nella posizione della
casa nella composizione; 2) l’aumento dei livelli di scala raggiunti nella composizione: con il giardino
paesaggistico inglese si hanno tre livelli di scala, la casa e il suo immediato intorno, la proprietà e il
paesaggio intorno. La coerenza visuale non è raggiunta con mezzi architettonici ma attraverso interventi
sulla morfologia (creando scene separate) e/o l’inserimento di elementi di movimento come fiumi, strade,
L’opera di Church (1902-1978) nel panorama del secolo scorso è emblematica poiché registra il
nella tradizione rinascimentale, ad uno più libero e dinamico. Questa adesione è tuttavia diversa nei
suoi esiti dalla svolta paesaggistica inglese tra fine Settecento e inizio Novecento, da un lato per i
diversi punti di riferimento formali (non i giardini orientali ma le avanguardie artistiche del Novecento e
il Movimento Moderno in architettura) e dall’altro per le peculiari esigenze abitative dei suoi clienti. La
diffusione delle lottizzazioni di villette unifamiliari ha portato Church ad affrontare in modo originale un
tema che costituisce la sfida più frequente per chi si occupa di giardini, specialmente agli inizi della
propria attività.
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1) Contesto americano dagli anni Trenta al dopoguerra
calde, cieli soleggiati, bassa umidità e assenza di insetti fastidiosi, permettono la vita
- Gli spazi abitativi si restringono e al giardino è chiesto il massimo di piacere e d’uso con
non può essere naturalizzato, ma non può neanche riprendere le proporzioni dei giardini
formali in aree così piccole. La diminuzione degli spazi interni e la comparsa del vetro
abitato) e strutturale (il giardino ospita funzioni della casa) fra casa e giardino.
- I clienti di Church, negli anni del dopoguerra, appassionati lettori della rivista California
Sunset, sono immigrati dall'Est e del Midwest con bambini piccoli, famiglie mobili, attive e
- In un certo senso con questi giardini ritornano le configurazioni formali, le forme non
sono quelle geometriche classiche ma sono le figure della pittura astratta. Vi sono
- attento posizionamento e orientamento della casa rispetto al sole, alle viste disponibili,
- una sequenza distinta di arrivo alla casa, includente l'ingresso carraio, l'area di
parcheggio e la porta d'ingresso, che valorizzi e al tempo stesso faciliti l’accesso alla
casa;
- una connessione il più possibile diretta fra la casa e il giardino, il senso di intimità
fra casa e giardino. La casa deve dominare l'area e deve dettare le linee generali del
giardino. Cercare di fare in modo che le linee e i materiali della casa escano in giardino.
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Con spazi limitati l'intera area può essere occupata dalla terrazza. La relazione fra casa
liberamente dall'uno all'altro (se la casa detta le linee del giardino molta attenzione deve
applicarsi alla risoluzione dei cambi di direzione delle linee, agli angoli delle case per
esempio. Ciò vale ancora di più per l'incontro di linee a direzione non ortogonale). La
connessione passa anche per la fornitura del necessario per la vita all'aperto: parcheggio
delle auto, garage, spazio di lavoro all'aperto, l'orto-frutteto, il recinto per il cane, il bidone
dell'immondizia e lo spazio per il compost, la casetta degli attrezzi. Questi spazi devono
essere organizzati in modo ordinato e non invadente, tutto con una bassa manutenzione;
- un confine definito del giardino, separa e allo stesso tempo rinvia e congiunge il
giardino con il paesaggio circostante. Pensare che delle linee ondeggianti e incerte sul
confine diano un maggior senso di naturalità è un'illusione, esse possono sembrare più
artificiali di semplici rettangoli che seguano le linee della casa e della proprietà (se si
pensa che il giardino deriva da una estetizzazione di pratiche agricole, si può ritenere
che la linea più immediata sia quella retta e non quella curva);
- l’attenzione a proporzionare i diversi elementi del giardino fra di loro e con la scala
umana. Fra i primi ovviamente c'è il rapporto fra la terrazza e la facciata della casa;
- una selezione di piante che rinforzi la struttura del giardino e gli obiettivi del progetto.
- abbandono progressivo dell'assialità centrale in favore di una spazialità più fluida con
- contrasto fra le linee rigide delle parti architettoniche e le linee fluenti della parte a verde
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- forza di una sola idea importante, sia nello sviluppo di questa, sia nel tenere le altre nel
giusto rapporto di scala con l'idea dominante. In spazi piccoli questo atteggiamento è
obbligatorio;
necessita di spazi piani attorno ad essa. Church specializza la terrazza secondo l’uso
godere una particolare vista, ombra o brezza) e la situa ove necessario, appena all'uscita
da qualsiasi porta della casa come anche lontano in giardino (tra i criteri del
- uso degli scalini per dare vivacità alla composizione e per dare l'umore e il ritmo della
VI) BIBLIOGRAFIA
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Architettura del paesaggio - Evoluzione storica, Annalisa Maniglio Calcagno, Calderini, 1983
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L’archietttura dei giardini d’Occidente, a cura di Monique Mosser e Georges Teyssot, Electa, 1990
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L’archietttura dei giardini d’Occidente, a cura di Monique Mosser e Georges Teyssot, Electa, 1990
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COSTRUZIONE DEL GIARDINO
Riconoscere gli arbusti decorativi, R. Phillips, M. Rix. Istituto Geografico De Agostini, 1990
La crescita delle piante-Guida per progettisti di spazi verdi, C.Boisset, Zanichelli, 1993
Potare le piante, C.Brickell, Zanichelli, 1984
Piantare alberi, M.Mati, Pacini Editore, 2003
Un piano per il verde, P.Semenzato, SignumPadova Editrice, 2003
Piano e progetto di area verde, A.Toccolini, Maggioli Editore, 2002
Manuale di architettura del paesaggio, G. Oneto, Alinea Editrice, Firenze 2001
The Planting Design Handbook – Nick Robinson, Gower, 1992
Alcuni testi difficilmente reperibili si trovano facilmente alla Biblioteca della Fondazione Benetton Studi
Ricerche a Treviso (www.fbsr.it).
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