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Dipartimento di Ingegneria Idraulica

ed Applicazioni Ambientali
Università di Palermo

CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA-AMBIENTALE

DISINFEZIONE
DELLE ACQUE REFLUE
Scopo: eliminazione (riduzione degli agenti patogeni)

Microrganismi presenti in un liquame (domestico):

1011÷1012 microrganismi/uomo

banali (saprofiti) patogeni (parassiti)

virus <<μm
batteri 0,5 ÷ 20 μm
protozoi 30 ÷ 500 μm
elminti (animali vermiformi > uova)
Fattori che determinano la patogenicità:
- concentrazione (numero di micr./litro)
- tempo di sopravvivenza (Ts)
- tempo di latenza
- dose minima infettante (D)
- livello di sensibilità dell’individuo esposto

Ts D
virus basso bassissima
batteri medio elevata
protozoi alto bassa
elminti basso bassissima
Organismi,
di principale
interesse per la
salute,
che possono
essere presenti
nei liquami:
Indicatori della presenza di patogeni:

-(Escherichia, Aerobacter)
- COLIFORMI TOTALI presenti anche nel suolo
misura poco significativa

- COLIFORMI FECALI -(Escherichia Coli)


sono di origine fecale
indicatori di inquinamento fecale

- STREPTOCOCCHI FECALI - indicatori di inquinamento di


origine animale

Coliformi fecali
>4 → inq. di origine umana
Streptococchi fecali

Coliformi fecali
<1 → inq. di origine animale
Streptococchi fecali
Unità di misura:

M.P.N./100 ml
Most Probable Number

U.F.C./100 ml
Unità Formanti Colonia
Concentrazioni tipiche per liquami domestici grezzi:

Coliformi totali = 108 ÷ 109 MPN/100 ml

Coliformi fecali = 107 ÷ 108 MPN/100 ml

Streptococchi fecali = 107 ÷ 108 MPN/100 ml


TECNICHE DI DISINFEZIONE

- cloro e composti
- ozono
- alogeni (fluoro, bromo, iodio)
chimici:
- metalli nobili
- acqua ossigenata
- permanganato di potassio
Metodi possibili:

- raggi UV
fisici: - raggi γ
- temperatura
- ultrasuoni (ancora poco usati)
CARATTERISTICHE DEL DISINFETTANTE IDEALE

- efficace a basse dosi e largo spettro di azione


- rapidità d’azione
- persistenza nel tempo
- facilità e sicurezza d’impiego
- conservabilità
- basso costo
- nessuna formazione di sottoprodotti di reazione
- conservazione dei caratteri organolettici (acque di approvv.)
MECCANISMI DI DISINFEZIONE

- Reazione di ossidazione > azione batteriostatica (alcool, acqua ossig.)

- Disinfezione > azione battericida (cloro, ozono)

• blocco enzimatico
(effetto chiave)

• alterazione
protoplasma
PRINCIPALI FATTORI CHE INTERVENGONO
NELLA DISINFEZIONE

- Concentrazione efficace del disinfettante [mg/l] (Ce)


- Tempo di contatto per ottenere una % di rimozione (Tc)

LEGGE DI ALLEN:

Cen • Tc = cost
dove:
- n e cost sono funzione del tipo di disinfettante e del tipo di
microrganismo;

- Ce < dose (p.e.: diffusione in acqua > ozono; combinazione con altre
sostanze chimiche > cloro)
LEGAME TEMPO-CONCENTRAZIONE
PER IL CLORO

HClO
[mg/l]

T99 [min]
LEGAME TEMPO-CONCENTRAZIONE
PER IL CLORO
ANALISI DEI PRINCIPALI DISINFETTANTI

CLORO

Ipocloriti
(di sodio NaOCl ; di calcio Ca(ClO)2
Forme utilizzabili:
Clorogas Cl2

Biossido di cloro ClO2


CLORO

Ipocloriti Clorogas Cl2


(di sodio NaOCl ; di calcio Ca(ClO)2

COMPORTAMENTO EQUIVALENTE

Cl2 + H2O HClO + HCl


acido ipocloroso
acido cloridrico

HCl H+ + Cl- Dissociazione quasi completa


(HCl è un acido forte)

HClO H+ + ClO- Reazione di equilibrio


(HClO è un acido debole)
CLORO

Ipocloriti Clorogas Cl2


(di sodio NaOCl ; di calcio Ca(ClO)2

HCl H+ + Cl-

HClO H+ + ClO-

-Per pH>5 sono presenti:

Ione ClO- (potente ossidante ma battericida blando)


HClO (potente battericida, circa 80 volte > ClO-)

-Per pH≈7 :

HClO ≈ 70% del totale


DISTRIBUZIONE DELLE SPECIE DEL CLORO A 25°C
PERCENTUALI DI HClO E ClO-
PER DIVERSI VALORI DI pH
FORMAZIONEI DI COMPOSTI OSSIDATI DEL CLORO:

La presenza di numerosi composti ossidabili (NH3, H2S, sostanze


organiche, manganese, ferro, ecc.) determina la formazione di
clorocomposti, più o meno stabili.
Clorammine:

NH3 + HClO Æ NH2Cl + H2O (monoclorammina)


NH2Cl + HClO Æ NHCl2 + H2O (diclorammina)
NHCl2 + HClO Æ NCl3 + H2O (trioclorammina)

Le mono e di clorammine sono buoni disinfettanti, anche se il loro


effetto e ritardato rispetto a HClO (Cloro attivo combinato)

All’aumentare dela dose di Cl si attivano le reazioni da (1) a (3).


Oltre un certo limite si formano N2O, N2 e HCl.
FORMAZIONEI DI COMPOSTI OSSIDATI DEL CLORO

Curva del Break Point


DOSAGGI DI CLORO:
per le acque reflue
si supera il Break Point

però Cen•Tc = cost (ALLEN) con n<1


per cui e meglio intervenire su Tc (≥ 30 minuti)
LIMITE DI LEGGE PER IL CLORO RESIDUO:
0,2 mg di cloro

DECLORAZIONE:

Scopo: riduzione della concentrazione del cloro residuo (libero e


combinato)

Metodi:
aggiunta di biossido di zolfo con miscelazione rapida
carboni attivi (acque di approvvigionamento)
SCHEMI INDICATIVI DI IMPIANTI DI DOSAGGIO

Ipoclorito di sodio

Clorogas
DIMENSIONAMENTO DELLA VASCA DI CONTATTO

Schema vasca di contatto preceduta da miscelazione


DIMENSIONAMENTO DELLA VASCA DI CONTATTO

20’ (tempo secco)

Si fissa Tc: Tc =
5’ (tempo di pioggia)

Si calcola il volume V: V = Q x Tc

Si fissa H: H = 1,50 ÷ 2,00 m

Si calcola la superficie S: S = V / H

Si fissa la larghezza dei canali: w = 0,50 ÷ 0.80 m

Si calcola la lunghezza dei canali: L = 18 • w

Si calcola il numero dei canali: n = S / ( L•w)


BIOSSIDO DI CLORO
Clorito sodico NaClO2 Acido Cloridrico HCl

NaClO2 + HCl HClO2 + NaCl + H2O

NaClO2 + Cl2 2ClO2 + NaCl


Il biossido di cloro è un disinfettante più potente del cloro.

Tende a decomporsi, quindi va prodotto sul posto.

E’ tossico.

Non reagisce con NH3 (clorodose = cloroattivo; clorocombinato=0)

Presenta minori rischi di formazione di microinquinanti organici.

Uso principale: acque di approvvigionamento, recupero acque depurate.


SCHEMI INDICATIVI DI IMPIANTI DI DOSAGGIO

Biossido di cloro
OZONO

O3 O2 + O
ossigeno nascente

Efficace e potente ossidante e battericida.

E’ molto instabile, quindi va prodotto sul posto.

E’ costoso.

Produzione:
per passaggio di O2 in campo elettrico ad altissimo ΔV (5.000÷20.000 V)

Uso principale: acque di approvvigionamento, recupero acque depurate.


OZONO

Schema ozonizzatore a tubi orizzontali,


con particolare di una ampolla
OZONO

Schema impianto di ozonizzazione a partire da aria ambiente arricchita


con ossigeno ricircolato
RAGGI UV
Raggi X Ultravioletto Luce visibile Infrarosso
Vakuum-UV UV-C UV-B UV-A

Lampada Hg-bassa
pressione a 254 nm

100 200 280 315 400 780


Lunghezza d‘onda (nm)
Inattivazione cellulare
dei microorganismi

Produzione da lampade a vapori di mercurio (bassa e media pressione)

Nessuna tossicità indotta.

Uso principale: acque di approvvigionamento, recupero acque depurate.


RAGGI UV

Processo di natura fotochimica

Di m e r

Gli acidi nucleici dei microrganismi assorbono fortemente


radiazioni UV di particolari lunghezze d’onda
Gli acidi nucleici, assorbendo la radiazione si portano ad uno stato eccitato
sufficiente perché possa avvenire la trasformazione chimica consistente
nella dimerizzazione tra due basi piriminidiche (citosina o timina) adiacenti
in un filo della catena a doppia elica del DNA
RAGGI UV

Necessità di acqua con bassissima torbidità (SS)

scatter Rallentamento della tendenza


shading di inattivazione all’aumentare
della concentrazione di solidi
UV sospesi
lamp

shading
scatter Penetrazione
cellulare
incompleta
RAGGI UV

Reattori a guscio chiuso

Lampade perpendicolari al flusso Lampade parallele al flusso


RAGGI UV

Reattori a canale aperto

TA
K
RAGGI UV
Reattori a canale aperto
RAGGI UV
Reattori a canale aperto

Moduli di lampade UV
RAGGI UV

Sistema automatico di pulizia


RAGGI UV
Disposizione uniforme alternata
Disposizione concentrica

Disposizione tubolare (tubi in teflon)


DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO

¾ Nota la portata massima da trattare, Qmax

¾ Si fissa il dosaggio massimo di cloro attivo,

Dosaggio di cloro
Tipo di trattamento attivo
d [mg/l]
Liquame dopo sedimentazione primaria 5 ÷ 20
Liquame dopo trattamento biologico a biomassa adesa 3 ÷ 15
Liquame dopo trattamento biologico a fanghi attivi 2÷8
DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO
La portata ponderale di cloro attivo da dosare risulta:

QCl = Qmax x d

L’ipoclorito di sodio viene commercializzato in soluzione acquosa al


12÷13% in volume di cloro attivo. Quindi conoscendo la portata
ponderale di cloro attivo da dosare si determina la portata massima
di soluzione acquosa, dosata tal quale, così come venduta.
Ovviamente per passare dalla portata ponderale a quella volumetrica
di cloro occorre tenere conto della densità:

⎡ Kg ⎤ ⎡g ⎤
δ Cl ≅ 1 . 15 ⎢ l ⎥ = 1 . 15 ⋅ 10 3
⎢l⎥
⎣ ⎦ ⎣ ⎦
DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO
Quindi la portata massima di soluzione acquosa di NaClO risulta

(Q Cl / δ Cl )
Q NaClO =
0.12
DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO
Se si effettua, prima del dosaggio, una ulteriore diluizione, per
esempio per ottenere una soluzione al 3% di cloro attivo, la portata
di soluzione da dosare diventa ovviamente:

(Q Cl / δ Cl )
Q NaClO =
0.03
DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO
Esempio:

Clorazione a valle di un trattamento biologico a fanghi attivi.

Portata massima di pioggia ammessa al trattamento di


disinfezione: Qmax = 295 m3/h

Dosaggio massimo di cloro attivo: d = 5 mg/l


Portata ponderale di cloro attivo da dosare:

QCl = Qmax x d = 295 x 5 = 1475 g/h

Utilizzando una soluzione acquosa al 12% in volume di cloro attivo,


la portata da dosare risulta:

(Q Cl / δ Cl ) (1 4 75 / 1 . 15 ⋅ 10 3 ) ⎡l⎤
Q NaClO = = = 10 . 68 ⎢ ⎥
0.12 0.12 ⎣h ⎦
DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO

Si adotterà quindi una pompa con portata regolabile da 0 a 12÷15


l/h.

Se volessimo conoscere il volume del serbatoio di stoccaggio


dell’ipoclorito, si deve considerare il consumo mensile, che risulta
pari a:

Vm = 10,68 x 24 x 31 = 7.945 l/mese

Predisponendo un serbatoio di stoccaggio da 10.000 l, ne consegue


una frequenza di ricarica dello stesso pari a:

10.000 / 7.945 = 1,26 mesi

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