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Dipartimento di Ingegneria Idraulica

ed Applicazioni Ambientali
Università di Palermo

SEDIMENTAZIONE
Sedimentazione

SCOPO ?
Separare i solidi con peso specifico maggiore di quello dell'acqua
(sedimentabili) dalla fase liquida.
Si ottengono così:
9 effluente chiarificato;
9 sedimento ad elevato contenuto d'acqua (fango).

DOVE SI VERIFICA ?
In diverse unità dell’impianto, anche se con caratteristiche del
fenomeno differenti (dissabbiatore, sedimentatori primario e finale,
ispessimento)
In effetti si può verificare spontaneamente anche in altre zone
dell’impianto, in cui il fenomeno non è controllato (canali, vasche di
ripartizione delle portate: basse velocità, setticità del fango, etc.)
Sedimentazione

FORME DI SEDIMENTAZIONE POSSIBILI


(in base alla concentrazione iniziale dei solidi e alla loro natura)
a) sedimentazione granulare (o libera): particelle solide discrete che
decantano in maniera indipendente, cioè senza interferire fra loro, con
velocità costante nel tempo (Stokes), anche se differente fra una
particella e l'altra; esempio: inerti (sabbie).
b) sedimentazione fioccosa (o con flocculazione): particelle di natura
fioccosa, che interferiscono aggregandosi durante il moto di caduta; V
cresce durante la caduta (Stokes), per la progressiva aggregazione
delle particelle.
c) sedimentazione di massa (o a zone): i solidi, in concentrazioni
generalmente elevate, mantengono la loro posizione relativa durante la
caduta (forze interparticellari di superficie prevalenti su quelle di
massa; NO Stokes); le particelle sedimentano con la stessa velocità,
costante nel tempo e nello spazio, a prescindere dalla loro dimensione.
d) ispessimento (o sed. per compressione): concentrazione elevate, tale
da costituire uno scheletro solido; sedimentazione per espulsione
dell'acqua, a seguito della compressione dello scheletro solido.
Sedimentazione

Legame tra tipo di sedimentazione e unità di trattamento:


I 4 tipi di sedimentazione spesso coesistono nelle varie unità
Per ciascuna unità è tuttavia possibile individuare il tipo di
sedimentazione prevalente, ai fini di una corretta progettazione e
gestione dell’unità:

TIPI DI SEDIMENTAZIONE OPERAZIONI UNITARIE

granulare Dissabbiatura
fioccosa Sedimentazione primaria
Sedimentazione finale (L.P.)
di massa Sedimentazione finale (F.A.)

ispessimento Ispessimento
Sedimentazione

Sedimentazione statica (legge di Stokes)


Ipotesi: particella solida isolata in un liquido in quiete

Fenomeno osservato: la particella è sottoposta alle seguenti forze:


- Forza peso: proporzionale alla densità delle particelle
- Spinta idrostatica: proporzionale alla densità del fluido

Modulo risultante delle due forze:


F = (ρs - ρ) g V
con :
- ρs densità delle particelle solide
- ρ densità del fluido
- g accelerazione di gravità
- V volume della particella

Se ρs > ρ moto discendente (sedimentazione)


Se ρs < ρ moto ascendente (flottazione)
Sedimentazione
Sedimentazione statica:

la particella si muove verso il basso ed è sottoposta alla seguente forza


resistente, esercitata dal fluido (Newton):

ρv 2
Fr = C d A
2
con :
- A sezione della particella ortogonale alla direzione del moto
- v velocità di sedimentazione
- Cd coefficiente di Newton

In condizioni di equilibrio F = Fr per cui la particella si muove con


velocità costante, il cui valore si ottiene eguagliando l’espressioni delle
due forze:
2 g( ρ s − ρ ) V
v=
ρC d A
Sedimentazione
Sedimentazione statica:

Assumendo per semplicità che la particella abbia forma sferica


(diametro d):
V 2 4 g( ρ s − ρ ) d
= d v = (*)
A 3 3 C dρ

Il coefficiente Cd varia in funzione del numero di Reynolds Re e con la


forma della particella:

ρ vd Cd
Re =
μ

andamento di Cd con
Re, per diverse forme
della particella:
Re
Sedimentazione
Sedimentazione statica:

per particelle di forma sferica vale l'espressione (per Re < 104):

24 3
Cd = + + 0,34
Re Re
per regime laminare (bassi Re):
24 24μ
Cd = =
Re ρvd

sostituendo nella (*) si ricava:


Cd g(ρ 2
s − ρ )d
LEGGE DI STOKES v=
18μ
Osservazioni:
• vale solo per regime laminare (Re < 2000)
• v dipende da caratteristiche della particella (d e ρs) e da quelle del fluido (ρ e μ)
• particelle differenti, ma immerse in uno stesso fluido, sono caratterizzate Re da v
differenti (crescenti con densità e diametro)
Sedimentazione

Sedimentazione granulare
Liquido in movimento: velocità ottenuta per composizione vettoriale della
velocità di sedimentazione v (Stokes) con la velocità di trasporto V
dovuta al movimento del liquido.

Teoria di Hazen
Zona di entrata V Zona di uscita

v0 vs
H
Q
Scarico
Alimentazione
Zona del fango
L

¾ Vasca ideale a pianta rettangolare, con alimentazione da uno dei due


lati minori e scarico della portata chiarificata dal lato opposto.
¾ Moto della corrente orizzontale e uniforme (V=cost.)
Sedimentazione

Sedimentazione granulare: teoria di Hazen


Zona di entrata V Zona di uscita

v0 vs
H
Q
Alimentazione Scarico
Zona del fango
L

a) zona di ingresso: sedimentazione disturbata dai dispositivi di immissione;


b) zona di uscita: sedimentazione disturbata dagli effetti di richiamo;
c) zona del fango: è costituito dalla tramoggia;
d) zona di sedimentazione: ipotesi di V costante e di concentrazione e
distribuzione delle particelle uniformi nella sezione iniziale.

• TEORIA: riferimento solo all'ultima zona, unica in cui siano applicabili le


leggi che regolano il fenomeno di sedimentazione
• PROGETTO: attenzione agli accorgimenti perché le zone di ingresso e
uscita siano le più piccole possibili (uso di deflettori e diffusori)
Sedimentazione

Sedimentazione
granulare: teoria
di Hazen

ƒ Se vo è la velocità di sedimentazione della particella inizialmente nel punto a,


che si muove lungo alla retta af:
ƒ le particelle con v = vo sono intercettate dalla vasca.
ƒ Le particelle con v > vo (dimensioni maggiori e pari densità) sono intercettate,
raggiungendo la zona del fango qualunque sia la posizione da esse assunte nella
sezione d’ingresso.
ƒ Le particelle con v < vo sono intercettate solo se, nella sezione d’ingresso, esse si
trovano al di sotto della retta passante per il punto f e avente inclinazione pari a
quella della risultante dei vettori v e V.
Sedimentazione

Sedimentazione granulare: teoria di Hazen


Se Q è la portata di alimentazione
della vasca e B ed H sono
rispettivamente la sua larghezza e
altezza, risulta:

Q=VxHxB

Indicando con A la sezione


orizzontale della vasca, dalla V L
similitudine dei triangoli della figura = cioè V × H = v o × L
vo H
si ottiene:

e quindi: Q = V x H x B = v 0 x L x B = v0 x A

Q
CARICO IDRAULICO (L/T): vo = = ci
A
Sedimentazione

Sedimentazione granulare: teoria di Hazen

Q
vo = = ci
A

il carico idraulico della vasca ci è la velocità limite di sedimentazione che


garantisce che in qualunque punto la particella si trovi verrà intercettata dalla
vasca.

¾ le particelle che hanno velocità di sedimentazione v ≥ ci sono tutte intercettate


nella zona di sedimentazione ;
¾ le particelle che hanno velocità di sedimentazione v < ci sono intercettate quelle
che si trovano al di sotto del punto b, mentre quelle al di sopra ne fuoriescono.
Sedimentazione

Sedimentazione granulare: teoria di Hazen


OSSERVAZIONI:
• per fissata Q il valore di vo e quindi le caratteristiche (d e r) delle particelle
intercettate dipendono esclusivamente dalla superficie orizzontale della vasca
e non dalla sua profondità
• il processo non è così influenzato dal volume della vasca e quindi dal tempo di
permanenza (rapporto volume/portata).

CONFERMA: caso di una vasca alimentata dalla portata Q e di sezione


orizzontale A, ma con altezza H' = 1/2 H:
Risulta: V' = 2 V

V' L
= cioè V' × H' = v o × L
vo H'

Q = V ' ×H' ×B = v o × L × B = v o × A

Q
Ci = = vo
A
quindi il carico idraulico della vasca rimane inalterato
Sedimentazione

Sedimentazione granulare: verifica dell’efficienza della vasca

Rendimento di sedimentazione: Xo − Xf
η=
Xo
Xo e Xf concentrazioni di solidi nelle portate influente ed effluente

Consideriamo una vasca caratterizzata da un fissato valore di Ci, (cioè avente


sezione orizzontale A e alimentata da una portata Q=AxCi).
Tre possibili differenti casi, a seconda della granulometria dei solidi alimentati:

a) sospensioni monogranulari, con particelle aventi v => Ci


b) sospensioni monogranulari, con particelle v < Ci
c) sospensioni a granulometria assortita, con particelle aventi v <=> Ci
Sedimentazione
Sedimentazione granulare: verifica dell’efficienza della vasca

Caso a:

tutte le particelle sono intercettate


nella zona di sedimentazione (η= 1).

Caso b:

nell'ipotesi di concentrazione uniforme nella sezione iniziale, dalla composizione


vettoriale di v e V si ricava che solo le particelle che si trovano al di sotto del
punto "b" sono intercettate dalla vasca, mentre quelle al di sopra ne fuoriescono

frazione di solidi intercettati pari a bc/ac; bc v ac v o


= =
per la similitudine dei triangoli: L V L V

bc v
dividendo membro a membro: =
ac v o

rendimento di sedimentazione (legge di Hazen):


bc v v
η= = =
ac v o Ci
Sedimentazione

Sedimentazione granulare: verifica dell’efficienza della vasca

Caso c: (teoria di Hazen e Camp)


È necessario conoscere la distribuzione delle particelle che sedimentano con
velocità inferiore al carico idraulico Ci:
a) si determina la distribuzione granulometrica in peso delle particelle solide:
• si valuta il residuo totale (a 105 °C);
• con una serie di stacci, con dimensioni di maglia crescenti, si determina la
frazione Z, in peso, dei solidi di diametro < al passante;
• nota la densità dei solidi, si calcola il valore di v delle particelle aventi d = al
passante utilizzato per ciascuna frazione Z (Stokes);
b) si fa uso di una colonna di sedimentazione (colonna di Camp):
• colonna costituita da un tubo alto 2-3 m, del diametro di circa 20 cm
(effetto parete), munita di prese ogni 50-60 cm;
• Alimentazione dal basso della colonna (concentrazione iniziale Xo della
sospensione uniforme);
• prelievi a differenti tempi t e quote H (misurata dal pelo libero della
colonna), caratterizzati da concentrazioni X dei solidi;
• la frazione di solidi Z=X/Xo ha v < H/t;
• si ripete il campionamento per differenti t e H, ottenendo una serie di coppie
di valori Z e v.
Sedimentazione

Sedimentazione granulare: verifica dell’efficienza della vasca

Caso c: (teoria di Hazen e Camp) (segue)

Ciascuno dei due metodi consente di determinare l'andamento di Z con v, da cui


si può ricavare il rendimento di sedimentazione della vasca.

Infatti, fissato il carico idraulico Ci della vasca, siano:


Z* frazione in peso caratterizzata da v < Ci
(1-Z*) quella per cui risulta v ≥ Ci

la seconda è totalmente intercettata, mentre per la prima la frazione rimossa è


pari v/Ci, per la legge di Hazen.
1 Z*
rendimento tot. di sedimentazione: η = (1 − Z*) + ∫0 vdZ
C1

per intervalli discreti Δz si ricava: 1 Z*


η = (1 − Z * ) + ∑ vΔz
Ci 0
Sedimentazione

Caso c: esempio di applicazione della teoria di Hazen e Camp


Tema: Calcolo del rendimento di sedimentazione di una vasca alimentata da una
sospensione di solidi di natura granulare, con concentrazione in SS di 222 mg/l e
carico idraulico di 1 m/ora.
Svolgimento: uso della colonna di Camp

Z* = 0,58 (1 - Z*) = 0,42

1 Z* 1
η = (1 − Z*) + ∑ vΔz = 0,42 + 0,12 = 0,54
1 Ci 0 1
H
2
42 % dei solidi con v > 1 m/ora (tutta
3
intercettata),
4 58 % di cui occorre valutare la frazione che
sedimenta
Sedimentazione

Sedimentazione fioccosa
• si verificano fenomeni di agglomerazione, per contatto tra particella e
particella, resi possibili dalle differenti velocità di sedimentazione

• forze in gioco uguali, ma andamento della sedimentazione modificato dalle


variazioni di dimensioni delle particelle nel moto di caduta

9effettiva v > a quella iniziale delle


singole particelle, in quanto
crescente con la concentrazione dei
solidi, le loro dimensioni e la
profondità della vasca (aumento
delle collisioni)

9impossibilità di studiare il fenomeno


su basi teoriche (granulometria
variabile); necessario procedere per
via sperimentale
9uso di colonne di sedimentazione (colonne di Camp), in cui vengono simulati i
fenomeni che si verificano all'interno di una vasca
Sedimentazione

Sedimentazione fioccosa
PROCEDURA:
• Alimentazione dal basso della sospensione (distribuzione iniziale uniforme);
• Ad intervalli di tempo, prelievo dei campioni alle varie altezze e calcolo del
rendimento di sedimentazione per i diversi campioni:

Xo − X Xo e X concentrazioni ad ogni punto, caratteristico di


η=
¾

Xo nella sospensione iniziale un campione prelevato al tempo t


e nel campione e alla quota h, si associa il
rendimento di sedimentazione in
esso determinato
0,55 ¾ per interpolazione è possibile
0,42
0,35
tracciare le curve a rendimento
costante
¾ al generico tempo t, η diminuisce
procedendo dalla superficie
verso il fondo (gli strati superiori
si chiarificano più rapidamente,
in quanto attraversati da una
minore quantità di sedimenti)
Sedimentazione
Sedimentazione fioccosa
Calcolo del rendimento di una vasca con volume V e superficie A
alimentata con portata Q:
• tempo: t = V/Q altezza media h=V/A
•Alimentazione dal basso della sospensione (distribuzione iniziale uniforme);
• Ad intervalli di tempo, prelievo dei campioni alle varie altezze e calcolo del
rendimento di sedimentazione per i diversi campioni:

¾ Il rendimento globale di
sedimentazione di un
sedimentatore di altezza h,
avente tempo di permanenza , può
essere calcolato come media
ponderata tra i rendimenti
ottenuti alle diverse profondità,
mediante l'espressione:

Δhi ηi + ηi+1
η=∑ ×
h 2
Sedimentazione

Sedimentazione di massa

Per elevate concentrazioni di solidi di natura fioccosa (oltre 500 mg/l),


le particelle interferiscono durante la caduta, sedimentando con
velocità uguali, di valore inferiore alla velocità di Stokes.
Influenza delle forze di superficie (di natura elettrostatica), che
prevalgono sui quelle di massa (particelle di piccole dimensioni)
Sedimentazione

Sedimentazione di massa
Analisi del fenomeno in condizioni statiche (batch - cilindro graduato):

Formazione di 3 zone distinte:


9 zona A: zona del surnatante chiarificato (C ≈ 0);
9 zona B: zona di sedimentazione di massa (C = Co);
9 zona C: zona sdi ispessimento (accumulo delle particelle che raggiungono il fondo,
con concentrazione crescente da Co a Cmax sul fondo.
Formazione di 2 interfacce:
9 AB: si muove verso il basso con V costante (“velocità di sedimentazione di massa”)
9 BC: si muove verso l’alto con V’ costante (V’ < V)
Sedimentazione

Sedimentazione di massa
OSSERVAZIONI:
• Andamento della concentrazione lungo la colonna d’acqua:

1 2 3
• dall'istante in cui le due interfacce si incontrano, si ha la scomparsa della zona
B; l'unica interfaccia, si muove verso il basso con V decrescente nel tempo,
mentre è crescente la concentrazione in corrispondenza di essa
• nel generico istante di tempo, concentrazione massima lungo la verticale
raggiunta nel punto più basso della colonna, crescente nel tempo
• zona A con sedimentazione granulare e/o fioccosa per le particelle più piccole
non intrappolate dai solidi che sedimentano in massa
Sedimentazione

Sedimentazione di massa
IPOTESI:

• il valore della velocità di sedimentazione di massa dipende soltanto dalla


concentrazione iniziale della sospensione ed è decrescente
all'aumentare della concentrazione iniziale

Risultati di prove di sedimentazione c


condotte con sospensioni a diverse
concentrazioni iniziali di carbonato di v
calcio in acqua:
Sedimentazione
Determinazione della curva di sedimentabilità del fango
Definizione : andamento della velocità di sedimentazione di massa V al
variare della concentrazione iniziale del liquame X
È caratteristica del tipo di liquame, per cui occorre determinarla di
volta in volta
Può essere determinata con 3 metodi differenti:
A) Metodo con più prove in batch, condotte in cilindri da laboratorio, a partire
da campioni della sospensione aventi diversa concentrazione iniziale (ottenuti per
successiva diluizione del campione originario).
Sedimentazione
Determinazione della curva di sedimentabilità del fango:

B) Metodo semplificato, che fa uso di una sola prova in cilindro eseguita con
concentrazione Xo
si dimostra che la velocità di sedimentazione di
massa V2 corrispondente a una concentrazione
iniziale X2 > Xo è data dall'espressione:
H1 − H2
v2 =
t2
mentre la concentrazione x2 è data
dall'espressione:
x H
x2 = o o
H1
in pratica, occorre tracciare la tangente al punto
di ascissa t2 e quindi leggere i valori H1 e H2
sull'asse delle ordinate
H1 rappresenta l'altezza dell'interfaccia qualora
nella zona C si avesse una concentrazione
costante pari a X2
Attenzione ai possibili errori di graficismo a cui il metodo può indurre
Sedimentazione
Determinazione della curva di sedimentabilità del fango:

C) Uso di espressioni matematiche di origine sperimentalmente:

funzione potenza: v = v o ⋅ x −α

Vo= 16,22 m/ora ; a= 2,22

funzione esponenziale:
v = v o ⋅ e − αx

Vo= 5,68 m/ora ; a= 0,48

N.B.: funzione potenza non valida per bassi x (< 3 g/l), ma di uso più semplice.
Sedimentazione

Sedimentazione di massa: analisi funzionamento in continuo


Sezione diametrale (verticale) di una vasca a pianta circolare, alimentata da una
portata Q+QF, dalla quale viene derivata la portata chiarificata Q, mentre dalla
tramoggia di fondo è estratta la portata di fango QF
Condizioni di alimentazione stazionarie (portate costanti nel tempo)
Concentrazioni dei solidi Xo nella portata alimentata e XF in quella del fango,
mentre è pari a zero quella nel chiarificato (trascurabile)

A regime si vengono a creare


tre zone:
9 In alto: liquame chiarificato;
9 Intermedia: zona della
sedimentazione di massa (X =
cost.);
9 In fondo: ispessimento, con
concentrazione X crescente
Xf 〉〉 X0 verso il basso fino a XF.
N.B.: in effetti nella zona superiore si ha sedimentazione granulare e fioccosa
Sedimentazione

Teoria del FLUSSO SOLIDO


DEFINIZIONE di “flusso solido”: quantità di solidi che attraversa l'unità di
superficie della vasca, nell'unità di tempo;
è dovuto alla sovrapposizione di due fenomeni:

A) Sedimentazione di massa, a una generica quota “i” dal fondo risulta:

(FS) = x ⋅ v
1 i i
con:
9 (FS)1 quantità di solidi che nell'unità di tempo attraversa un elemento di
superficie unitario [Kg/m2 x ora];
9 xi concentrazione alla quota “i” [Kg/m3];

9 vi velocità di sedimentazione di massa corrispondente a xi [m/ora];

B) Estrazione del fango dal fondo, per cui il fango si muove verso il basso con
velocità costante (vasca cilindrica):
QF
dove A è la superficie orizzontale della vasca u=
A

Quindi alla generica quota "i":


QF
(FS)2 = ux i = xi
A
Sedimentazione

Teoria del FLUSSO SOLIDO


Flusso solido complessivo che attraversa l'unità di superficie a quota "i":

FS = (FS)1 + (FS)2 = xi v i + x i u = x i (v i + u)
Osservazioni :
o (FS)1 dipendente dalle caratteristiche di
sedimentabilità dei fanghi (non può essere
modificato con interventi impiantistici);
o (FS)2 modificabile all'atto della costruzione
della vasca (variando A), o in fase di
esercizio (variando QF e quindi U)
o (FS)1 inizialmente crescente con Xi
(l'aumento di X prevale sulla riduzione di V),
poi decrescente (V decresce rapidamente al
crescere di X)
o (FS)2 cresce linearmente con Xi, per cui nel
piano FS(X) è rappresentato da una retta,
con arctg(U).
Sedimentazione
Teoria del FLUSSO SOLIDO
FS raggiunge un minimo (FS)L definito flusso solido limite, in corrispondenza
della concentrazione XL

Significato di (FS)L :
o il flusso solido rappresenta la capacità di
trasporto che ogni strato della vasca ha
di trasferire i solidi nello strato
sottostante;
o esiste uno strato, in corrispondenza del
quale tale capacità risulta minima, per
effetto della combinazione in esso
raggiunta fra i valori di V ed X;
in corrispondenza di tale strato, la concentrazione dei solidi è XL e il flusso
solido massimo che lo può attraversare è (FS)L;
o se la vasca è alimentata con FS* > (FS)L, l'eccedenza di solidi non potrà
procedere oltre la sezione in cui si determina la concentrazione XL;
o effetto di "collo di bottiglia", al di sopra del quale l'eccedenza di solidi si
accumula, determinando la progressiva risalita dell'interfaccia solido-liquido e
la possibile fuoriuscita del fango.
Sedimentazione
Teoria del FLUSSO SOLIDO
• Il rispetto del non superamento di (FS)L è quindi necessario per l'instaurarsi di
condizioni stazionarie, in cui siano presenti stabilmente le tre zone A, B e C.
• Necessità di estrarre una portata di fango, per evitare il progressivo accumulo
di solidi sul fondo della vasca e quindi la graduale risalita dell'interfaccia tra la
zona di sedimentazione di massa e di ispessimento.
• Il valore della portata di fango si ricava dal bilancio di massa fra i solidi
alimentati in vasca e quelli estratti.
Teoria di Kynch: la tangente condotta alla curva (FS)1 in corrispondenza del
punto di ascissa XL ha un'inclinazione sull'orizzontale di tangente pari ad U e
intercetta sugli assi delle ascisse e delle ordinate rispettivamente XF ed (FS)L

La concentrazione dei fanghi estratti XF può


essere ricavata ammettendo che negli strati
inferiori il trasporto solido sia dovuto solo
all'effetto di richiamo (è trascurabile la
sedimentazione di massa), per cui XF è data
dall'intercetta con l'asse delle ascisse della
verticale condotta dal punto di intersezione tra
l'orizzontale per (FS)L e la retta di inclinazione u:
(FS)L = U XF
Sedimentazione

Progetto di una vasca di sedimentazione


A) Effetto di ispessimento: applicazione della teoria del flusso solido
Si fissa il grado di ispessimento del fango (cioè XF)
Tracciata la (FS)1 in funzione di Xi , la tangente da
XF individua XL e (FS)L
Portata di fango estratto ricavabile dal bilancio di
massa della vasca:
(Q + QF )Xo = QF XF
QXo
QF =
XF − Xo

Superficie della vasca (rapporto tra la quantità di


solidi alimentata nell'unità di tempo ed (FS)L):
(Q + QF ) Xo
A=
(FS)L
Osservazioni:
1) ottimizzazione per sedimentatori a valle di impianti a fanghi attivi (valori più
elevati di XF determinano maggiori superfici del sedimentatore, ma minori
volumi di aerazione);
2) il metodo richiede la conoscenza della curva di sedimentabilità del fango, cioè
della legge di variazione di Vi con Xi , per tracciare la (FS)1
Sedimentazione

Progetto di una vasca di sedimentazione

B) Funzione di chiarificazione: applicazione di criteri relativi alla sedimentazione


granulare e fioccosa (Ci, TDI):
Q
A= V = Q × TDI
Ci

La superficie da assegnare alla vasca di sedimentazione sarà la maggiore fra le


due così calcolate.

Per i sedimentatori a valle degli impianti a fanghi attivi, condizioni più


restrittive (superfici maggiori) in genere per la funzione di ispessimento.
Sedimentazione

Verifica di una vasca di sedimentazione


Vasca dimensionata per un flusso solido limite pari a (FS)L , alimentata con un
flusso (FS)* > (FS)L
Ricerca delle nuove condizioni operative per evitare la risalita del fango

Condurre da (FS)* la tangente alla (FS)1;


l'intercetta con l'asse delle ascisse costituisce il
nuovo valore XF* della concentrazione del fango
estratto, la cui portata è calcolabile con le
espressioni:
QXo
QF =
XF − Xo

N.B.: l'aumento di flusso solido limite


comporta l'estrazione di una maggiore
portata di fango (U maggiore), con minore
concentrazione (il fango è più diluito)
Sedimentazione

Esempio di progetto di una vasca di sedimentazione


Curva di sedimentabilità: Flusso solido:
Sedimentazione

Criteri di dimensionamento
di unità in cui si verifica un processo di sedimentazione
A) Dissabbiatori :
• sedimentazione granulare
• si fissa la velocità d'avanzamento (0,2 - 0,3 m/s)

B) Sedimentatori :
reali condizioni di funzionamento spesso diverse da quelle riscontrate in
laboratorio:
a. imperfetta ripartizione del flusso lungo tutta la sezione iniziale;
b. effetto di richiamo esercitato dai dispositivi di scarico;
c. disturbi dovuti alla turbolenza dovuta al liquame in arrivo, al vento;
d. stratificazioni per differenze di temperatura e/o concentrazioni di SS;
e. correnti convettive verticali, dovute alla temperatura atmosferica

Uso di coefficienti di sicurezza (aumento di superfici e volumi teorici del 25-


50%)
N.B.: Per liquami domestici, possono utilizzarsi risultati di esperienze già
consolidate (si evitano le prove di laboratorio).
Sedimentazione

B1) Sedimentatori primari : V = Q x TDI


- basse concentrazioni di SS sedimentabili
S = Q / Ci
- sedimentazione granulare + fioccosa prevalente)

• volume calcolato fissando il tempo di permanenza idraulico


• superficie calcolata fissando il carico idraulico.
Rendimenti :
- per i solidi sospesi 55-70 % (rimozione di 60/90 g/abxgiorno di SS);
- per il BOD 25-30 % (rimozione di 40/110 g/abxgiorno di SV totali).

Tempo di permanenza (per Qmaxn di tempo secco):


- impianti solo primari: 2 ore
- a monte di letti percolatori e dischi biologici: 2 ore
- a monte di vasche a fanghi attivi: 1,5 ore

Tempo di permanenza minimo (per Qmaxp):


- impianti solo primari o a monte di vasche a fanghi attivi: 0,50 ore
- a monte di letti percolatori e dischi biologici: 0,67 ore

Carico idraulico massimo:


- sulla portata Qmaxn: 1,8 m/ora
- sulla portata Qmaxp: 4,5 m/ora
Sedimentazione

B2) Sedimentatori secondari :


- sedimentazione fioccosa, a valle di letti percolatori;
- sedimentazione fioccosa + di massa (prevalente), a valle di vasche a
fanghi attivi.

volume calcolato fissando il tempo di permanenza idraulico.


superficie del sedimentatore calcolata:
• fissando il carico idraulico (funzione di chiarificazione)
• fissando il flusso solido limite (funzione di ispessimento), solo per i f.a.
Sedimentazione
V = Q x TDI
B2) Sedimentatori secondari :
S = Q / Ci

a) Impianti a fanghi attivi a medio carico:


- tempo di permanenza (su Qmaxn): 2,5-3 ore
- carico idraulico in tempo secco (su Qmaxn): 0,8 m/ora
- carico idraulico in tempo di pioggia (su Qmaxp): 1,5 m/ora
- flusso solido (su Qmaxn + Qr): 5-6 KgSS/m2ora
b) Impianti ad aerazione prolungata:
- tempo di permanenza (su Qmaxn): 3 ore
- carico idraulico in tempo secco (su Qmaxn): 0,6 m/ora
- carico idraulico in in tempo di pioggia (su Qmaxp): 1,2 m/ora
- flusso solido (su Qmaxn + Qr): 5 KgSS/m2ora
c) Impianti con percolatori intensivi:
- tempo di permanenza (su Qmaxn + Qr): 2 ore
- carico idraulico (su Qmaxn + Qr): 0,8 m/ora
d) Impianti con percolatori a basso carico:
- tempo di permanenza (su Qmaxn): 1,5-2 ore
- tempo di permanenza (su Qmaxp): 0,67 ore
- carico idraulico in tempo secco (su Qmaxn): 2 m/ora
- carico idraulico in in tempo di pioggia (su Qmaxp): 5 m/ora
Sedimentazione

TIPOLOGIE DEI BACINI DI SEDIMENTATORI:


I sedimentatori possono essere classificati a seconda delle modalità
con cui l’acqua si muove nella vasca:
a) Sedimentatori a flusso orizzontale:

1. longitudinale: a pianta rettangolare; la corrente ha direzione


orizzontale con velocità costante, dalla sezione di ingresso a
quella di uscita .
2. radiale: a pianta circolare; la corrente ha direzione orizzontale
dal centro della vasca alla periferia, con velocità via via
decrescente.
b) Sedimentatori a flusso verticale: a pianta circolare; la direzione del
moto è prevalentemente verticale.

Tale classificazione fa riferimento alle condizioni idrodinamiche “medie” della


corrente, con scostamenti più o meno accentuati, in funzione delle
caratteristiche geometriche della vasca.

c) Sedimentatori a pacchi lamellari (anche all’interno dei tipi a e b)


Sedimentazione

Sedimentatori a flusso longitudinale (orizzontale):

A pianta rettangolare, con ingresso lungo uno dei due lati più corti ed
uscita sul lato opposto.
A seconda della modalità di raccolta del fango, si dividono in
meccanizzati e non meccanizzati.
Sedimentazione

Sedimentatore a flusso longitudinale non meccanizzati:


Sedimentazione

SEDIMENTATORI A FLUSSO LONGITUDINALE NON


MECCANIZZATI:
Osservazioni:
I solidi si raccolgono direttamente entro tramogge a forma di piramide
rovesciata, le cui pareti hanno un’inclinazione non inferiore ai 45° in
modo da consentire alle particelle sedimentate di scivolare
spontaneamente verso il fondo.
L’estrazione dei fanghi è possibile sfruttando il dislivello tra il pelo
libero della vasca e quello del pozzetto di scarico, oppure con un
idroestrattore, o infine con una pompa.

PREGI: semplicità di costruzione e di funzionamento, assenza di organi


meccanici in movimento.
DIFETTI: non adatti per grandi installazioni (tramogge troppo
profonde).
Sedimentazione

Sedimentatore a flusso longitudinale meccanizzati:

Vasche a fondo piano dotate di dispositivi meccanici per la raccolta dei


fanghi (raschiatori con una o più lame che strisciano sul fondo).
Velocità di traslazione dei raschiatori: 5 ÷ 15 mm/s.
Fondo con leggera pendenza (~ 1%) verso la tramoggia disposta nella
parte iniziale della vasca.

Distinzione in funzione del tipo di raschiatore:


9 a catena
9 a ponte
Sedimentazione
SEDIMENTATORE A FLUSSO LONGITUDINALE MECCANIZZATO
(con raschiatore a catena):
coppia di catene parallele ai due lati maggiori della vasca, mantenute in movimento
con velocità costante, che sostengono delle lame trasversali, poste a distanza di
circa 3 m l’una dall’altra (vantaggio: estrazione continua del fango biologico;
svantaggio: organi meccanici immersi).
Sedimentazione
SEDIMENTATORE A FLUSSO LONGITUDINALE MECCANIZZATO
(con raschiatore a ponte):
ponte mobile motorizzato che trasla su una coppia di rotaie poste sui bordi della
vasca. La lama in questo caso è unica, e rimane sollevata sopra il pelo libero della
vasca nella corsa di ritorno in equicorrente (vantaggio: organi meccanici emersi;
svantaggi: moto alternato, permanenza fanghi).
Sedimentazione

SEDIMENTATORE A FLUSSO LONGITUDINALE MECCANIZZATO:

Osservazioni:
• lunghezza vasche : usuali < 40 m; max < 90 m
• rapporto lunghezza/larghezza tra 2:1 e 5:1
• larghezza della vasca limitata dalla luce dei raschiatori (< 7-8 m)
• adatti a potenzialità medio-grandi
Sedimentazione

Sedimentatore a flusso radiale (orizzontale):

D= 40-50 m max 100 m


Sedimentazione

Sedimentatore a flusso radiale (orizzontale):

D= 40-50 m max 100 m


Sedimentazione

Sedimentatore a flusso radiale (orizzontale):


Alimentazione:
• pianta circolare, con alimentazione dal centro e sfioro del chiarificato lungo
il perimetro esterno;
• per migliorare la ripartizione della portata alimentata si prevede un
deflettore cilindrico, concentrico con la tubazione di adduzione (diametro
10-20 % del diametro della vasca), anche dotato di elementi “diffusori”.
Chiarificato:
• scarico del chiarificato lungo la periferia della vasca, mediante organi di
sfioro che migliorano l’uniformità della portata sfiorata lungo l’inero
perimetro;
• lama paraschiuma per trattenere i solidi galleggianti, lungo il perimetro
della vasca, affondata di 20 ÷ 30 cm al di sotto del pelo libero (“scum box”).
Fanghi:
• pendenza del fondo della vasca < 10%, per l’allontanamento del fango;
• il fango sedimentato sul fondo è raccolto nella tramoggia centrale, da cui è
poi estratto per gravità;
• raccolta del fango con raschiatori a ponte, muniti di lame che strisciano sul
fondo muovendosi con moto rotatorio (velocità di rotazione ≤ 10 mm/s).
Sedimentazione

Confronti fra sedimentatori a flusso longitudinale e radiale:

Nei due sedimentatori il fenomeno di sedimentazione si svolge con


modalità diverse:
a) sedimentatore longitudinale: sezione di passaggio costante, per cui
lo è anche la velocità di trascinamento dei solidi.
b) sedimentatore radiale: sezione di passaggio crescente dal centro
alla periferia, per cui la velocità di avanzamento dei solidi va
progressivamente decrescendo.

Quindi nelle vasche a flusso radiale la sedimentazione è più uniforme,


rispetto al caso di vasche a flusso longitudinale, per cui è maggiore la
quantità di fango raccolta dai raschiatori.
Sedimentazione

Particolari costruttivi delle vasche: alimentazione della vasca


Si deve garantire la distribuzione della
portata in modo uniforme in tutta la sezione
iniziale della vasca, con velocità costante.
Ciò si può ottenere prevedendo idonei
dispositivi (anche un semplice deflettore)
che migliorano la distribuzione del liquame ed
impediscono che si creino correnti
superficiali (fenomeni di cortocircuito).
Sedimentazione

Particolari costruttivi delle vasche: alimentazione della vasca

Deflettori tipo “Stengel” per vasche a flusso longitudinale:


Sedimentazione

Particolari costruttivi delle vasche: alimentazione della vasca

Deflettori tipo “Stengel” per vasche a flusso radiale:


Sedimentazione

Particolari costruttivi delle vasche: scarico chiarificato dalla vasca

Il chiarificato viene raccolto con una canaletta alimentata da una soglia


sfiorante, con cui si preleva un effluente con concentrazione minima di solidi
sospesi.
Per ridurre l’effetto di richiamo esercitato dai dispositivi di uscita sui fanghi già
sedimentati, occorre limitare la portata sfiorata per unità di lunghezza della
soglia sfiorante (maggiori restrizioni sui sedimentatori secondari).
È necessario garantire l’orizzontalità della soglia sfiorante, per evitare la
formazione di vie preferenziali di uscita del chiarificato e di zone di ristagno.
Uso di soglie in lamiera a sagoma triangolare.
Sedimentazione

Particolari costruttivi delle vasche:


scarico chiarificato dalla vasca con stramazzo tipo Thomson:

• portate per m di soglia sfiorante:


sed. primari 1500 m3/mxgiorno
sed. finali 250-350 m3/mxgiorno

• portata sfiorata attraverso “n” stramazzi tipo Thomson:

8 ⎡ m3 ⎤
q = n μh2 2gh ⎢ ⎥
15 ⎢⎣ s × m ⎥⎦

con:
q portata sfiorata per unità di lunghezza della lama
n numero di stramazzi per m di lama
m coefficiente di efflusso (0,6)
h altezza idrica in m
Sedimentazione

Particolari costruttivi delle vasche: dispositivi paraschiuma

• servono per evitare lo sfioro di solidi gallegianti (grassi, oli, schiume)


• lama paraschiuma: 30-50 cm al di sotto del pelo libero della vasca, per
rimuovere i solidi galleggianti (pericolo di rising, schiume)
Sedimentazione

Particolari costruttivi delle vasche: allontanamento delle schiume


Scum box (vasche a flusso radiale):
Le schiume raccolte con una lama superficiale, trascinata dal raschiatore a
ponte, sono scaricati in un pozzetto (scum box), la cui imboccatura si trova
al termine di un piano inclinato, a quota di pochi cm al di sopra del pelo
libero.
Sedimentazione

Particolari costruttivi delle vasche: allontanamento delle schiume

Dispositivo per vasche a


flusso longitudinale:

Condotta metallica aperta per circa ¼


della sua sezione trasversale.
Installata subito a monte della soglia
sfiorante.
Si trova al di sotto del pelo libero per
circa la metà della sezione, ed assume
una posizione tale da non essere
tracimabile dalle acque della vasca.
Un manovellismo comandato dal
raschiatore la fa ruotare in modo da
derivare i solidi galleggianti accumulati.
Sedimentazione
SEDIMENTATORE A FLUSSO LONGITUDINALE MECCANIZZATO
(con raschiatore a catena): vista delle lame
Sedimentazione
SEDIMENTATORE A FLUSSO LONGITUDINALE MECCANIZZATO
(con raschiatore a catena): vista delle lame
Sedimentazione
SEDIMENTATORE A FLUSSO LONGITUDINALE MECCANIZZATO
(con raschiatore a catena): particolare catena e soglia sfiorante
Sedimentazione
SEDIMENTATORE A FLUSSO LONGITUDINALE MECCANIZZATO
(con raschiatore a catena): particolare soglia sfiorante
Sedimentazione

SEDIMENTATORE A FLUSSO RADIALE:


Particolare lama raschiatrice di fondo e tramoggia
Sedimentazione

SEDIMENTATORE A FLUSSO RADIALE:


Particolare lama raschiatrice di fondo a lame multiple
Sedimentazione

SEDIMENTATORE A FLUSSO RADIALE:


Vista della vasca con raschiatore a ponte
Sedimentazione

SEDIMENTATORE A FLUSSO RADIALE:


Vista della soglia sfiorante con canaletta esterna alla vasca
Sedimentazione

SEDIMENTATORE A FLUSSO RADIALE:


particolare scum box
Sedimentazione

Sedimentatori a flusso verticale:


Sedimentazione

Sedimentatori a flusso verticale:

Bacino tipo “Dortmund”


Sedimentazione

Sedimentatori a flusso verticale: principi di funzionamento

• Il liquame si muove prevalentemente in direzione verticale, dal fondo verso la


superficie: l’azione di trascinamento esercitata sulle particelle sospese si
esplica in direzione verticale con verso opposto a quello della forza peso.
• Le particelle con velocità v di sedimentazione (Stokes) superiori a quella Vo di
risalita del liquame in vasca si depositano sul fondo.
• Le particelle con velocità di sedimentazione inferiore a Vo sono trascinate
verso lo sfioro.
• I solidi con velocità di sedimentazione ≅ Vo si trovano in condizioni di equilibrio
e si accumulano nella vasca formando una zona in cui la concentrazione di solidi
sospesi risulta molto elevata (letto di fango).
• Tale zona esercita un’azione filtrante nei confronti delle particelle con V < Vo,
aumentando quindi il rendimento di chiarificazione della vasca.
Sedimentazione

Sedimentatori a flusso verticale: osservazioni

• Vasche a pianta circolare o quadrata.


• Dimensionamento della vasca fissando la velocità ascensionale del liquame (1 ÷
2,5 m/h).
• Deflettore immerso per circa il 70 ÷ 80% dell’altezza della vasca, che imprime al
liquame una velocità iniziale rivolta verso il basso.
• Tramoggia dimensionata per la raccolta di fango senza organi meccanici (forti
pendenze del fondo).
• Vasca particolarmente indicata per la sedimentazione finale a valle di impianti a
fanghi attivi o con flocculazione chimica, mentre si presta poco quando i solidi
sospesi hanno caratteristiche almeno parzialmente granulari.
Pregi: semplicità degli organi meccanici; elevate prestazioni di chiarificazione
Difetto: elevata profondità della vasca per portate elevate (vasche in parallelo)
Sedimentazione

Sedimentatori (a pacchi) lamellari


¾ per fango granulare, rendimento
funzione della superficie e non dal
volume
¾ zona di sedimentazione riempita con
elementi in materiale plastico (tubi a
sezione rettangolare o esagonale;
canali) tra i quali viene divisa la
portata
¾ le particelle che sedimentano
raggiungono la parete di fondo di
ciascun canale
¾ canali sub-orizzontali: necessità di
periodiche operazioni di pulizia
¾ canali inclinati (50-60 gradi):
funzionamento continuo
Sedimentazione

Sedimentatori lamellari:
Terna di riferimento con asse x coincidente con asse canale (inclinazione
sull'orizzontale)
V velocità di trascinamento
v velocità di sedimentazione (Stokes)

componente di velocità lungo l'asse y, utile agli effetti della sedimentazione:


vy = v cos θ
utilizzando vv e la superficie complessiva dei canali, può essere applicata la
trattazione valida per i sedimentatori tradizionali
Sedimentazione

Sedimentatori lamellari:

Osservazioni:
• Convenienza per valori di θ piccoli (elevata vy), ma pericolo di intasamento
• Aumento della superficie disponibile per la sedimentazione
• Aumento rendimento per sedimentazione di tipo granulare o fioccosa dove
interviene Ci
• corpi di riempimento costituiti da fasci di tubi di varia sezione
• Problemi di manutenzione
• Utili per il potenziamento di vasche esistenti o nel caso di carenza di spazio
Sedimentazione

Sedimentatori lamellari:

Esempio di inserimento di pacchi lamellari in un bacino di sedimentazione a


flusso longitudinale:
Sedimentazione

Sedimentatori lamellari:

Confronto fra sedimentazione in unico tubo di flusso e in più tubi di flusso,


orizzontali e inclinati:
Sedimentazione

Sedimentatori lamellari:

Possibili configurazioni, in funzione della direzione di flusso e dell’inclinazione dei


pacchi lamellari:

N.B.: la precedente trattazione è valida per il caso di flusso ascendente, che è


il più adoperato.
Sedimentazione

Sedimentatori lamellari:

Esempio di bacino di sedimentazione a flusso longitudinale con pacchi


lamellari:
Sedimentazione

Sedimentatori lamellari:

Esempio di bacino di flocculazione-sedimentazione a flusso longitudinale con


pacchi lamellari:

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