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Corso di Alta Formazione in

Esperto in trattamenti delle acque reflue finalizzati al loro riutilizzo irriguo


PON 01_01480 INTERRA

Acque reflue: problematiche collegate al riutilizzo in agricoltura


Bari, 10 gennaio 2013

Acque reflue: problematiche collegate al riutilizzo in agricoltura


Dr. Antonio Lonigro
Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali Universit degli Studi di Bari

EMERGENZA IDRICA NEL SUD ITALIA E noto a tutti che il clima dellItalia meridionale ed insulare tipico mediterraneo, con siccit estiva e piovosit concentrata nel periodo autunno-invernale. CIO DETERMINA Costante emungimento dalle falde con relativo peggioramento qualitativo delle acque; Deficit di accumulo di acqua nei principali invasi.

Per far fronte al deficit idrico diffuso si possono attuare diverse strategie:
- migliorare lefficienza duso dellacqua, con la scelta appropriata dei metodi irrigui; - razionalizzare le variabili irrigue (turno, volume di adacquamento); - utilizzare acque non convenzionali.

Per quanto riguarda i primi due aspetti, la letteratura nazionale e mondiale offre numerosi contributi scientifici, mentre per il terzo punto

Le nuove prospettive sono orientate sul reimpiego di:

ACQUE REFLUE

ACQUE REFLUE Acque reflue agro-industriali Reflui zootecnici Acque reflue urbane

Acque reflue agro-industriali


Svariate sono le attivit di tipo agroindustriale presenti sul territorio nazionale, ma noi accenneremo solo a quelle tipiche delle nostre zone e cio: Industrie lattiero-casearie; Industrie della carne (mattatoi); Industrie enologiche; Frantoi; Industrie conserviere

Acque reflue agro-industriali


Industrie lattiero-casearie Per poter caratterizzare la composizione dei reflui prodotti dallindustria lattierocasearia necessario sapere che a questo tipo di attivit fanno capo diversi tipi di lavorazione che vanno dalla pastorizzazione e sterilizzazione del latte, alla produzione di burro, crema, latte fermentato, condensato, concentrato, fino ai formaggi (freschi, stagionati, cotti, ecc.)

Acque reflue agro-industriali


Industrie lattiero-casearie evidente che gli inquinanti contenuti negli scarichi delle industrie lattiero-casearie sono rappresentati da residui del latte, dai suoi sottoprodotti e da eventuali sostanze impiegate nelle lavorazioni; a questi si dovranno aggiungere i prodotti utilizzati nel lavaggio e nella disinfezione degli ambienti, delle attrezzature e nei servizi complementari.

Acque reflue agro-industriali


Industrie lattiero-casearie

Acque reflue agro-industriali


Industrie lattiero-casearie Il vero problema dei reflui caseari costituito dalle grosse quantit di siero riveniente dalla pressatura del formaggio che significano grosse quantit di sostanze organiche in soluzione che inevitabilmente elevano il contenuto di BOD e di COD nei reflui

Acque reflue agro-industriali


Industria della carne Le acque di rifiuto degli stabilimenti di mattazione sono costituite in massima parte da acque di lavaggio provenienti dalle varie fasi di lavorazione, in cui si riscontrano maggiormente: sangue, escrementi, urine, paglia, contenuti dello stomaco e scarti. A questi si devono aggiungere detergenti e disinfettanti sedimentabili

Acque reflue agro-industriali


Industria della carne

Acque reflue agro-industriali


Industria della carne La composizione finale sar caratterizzata da elevati valori di BOD e COD, da alte concentrazioni di solidi sedimentabili, da elevate quantit di sostanze grasse, sostanze azotate e di fosforo

Acque reflue agro-industriali


Industria enologica In base alle caratteristiche delle varie lavorazioni, questi effluenti presenteranno notevoli variazioni sia per composizione che per quantit, non solo nel corso dellanno ma anche nella stessa giornata, per effetto del lavoro che si sta svolgendo.

Acque reflue agro-industriali


Industria enologica
In linea generale al loro interno si riscontrano: Particelle di tessuti e piante (semi, raspi, cellulosa) Lieviti Microrganismi Zuccheri Alcool etilico e metilico Acetone, acido formico, acetico e tartarico Anidride solforosa e suoi sali Soluzioni alcaline e tensioattivi usati nei lavaggi

Acque reflue agro-industriali


Industria enologica

Acque reflue agro-industriali


Frantoi
I reflui oleari prodotti dai frantoi, sono costituiti dalle acque di lavaggio delle olive, dalle acque di vegetazione propriamente dette e dallacqua aggiunta durante la centrifugazione. Lacqua di vegetazione costituita da un liquido scuro a reazione acida con un intenso odore di olio; contiene una notevole quantit di sostanza in sospensione rappresentate da frammenti di polpa di olive, sostanze mucillaginose, pectina e piccole quantit di olio in emulsione.

Acque reflue agro-industriali


Frantoi

Acque reflue agro-industriali


Frantoi
Questo effluente raggiunge carichi inquinanti elevatissimi contenendo infatti oltre ad una certa percentuale di composti minerali, molta sostanza organica sia disciolta che in sospensione, solo potenzialmente biodegradabile, che innalza di molto sia il BOD che il COD. Il problema dello smaltimento dei reflui oleari sempre attuale anche una recente legge ne ha fissato il limite per lo spandimento sui terreni fissandolo a 80 m3/ha.

Acque reflue agro-industriali


Industrie conserviere
I reflui prodotti dalle industrie di conserve vegetali, a causa dei numerosi prodotti trattati e dei diversi processi di lavorazione possibili, risultano difficilmente caratterizzabili. Il lavaggio ed il risciacquo del prodotto da lavorare, rappresenta in media il 50% del volume delle acque di processo ed caratterizzato da concentrazioni elevatissime di Sali rivenienti dal lavaggio della salamoia

Acque reflue agro-industriali


Industrie conserviere
I volumi di acqua utilizzata nel processo di scottatura sono ridotti, ma molto inquinanti, in particolare per quanto riguarda i valori di BOD5 COD e solidi sospesi a causa degli zuccheri, amidi e acidi organici che sotto forma di sostanze in soluzione in sospensione sono asportate dallacqua. Acque di lavaggio utensili da cucina, attrezzature, tavoli da lavoro, pavimenti, ecc. caratterizzate da valori di pH molto elevato

Reflui zootecnici
La composizione dei reflui zootecnici varia notevolmente in relazione alla specie, alleventuale diluizione con acque di lavaggio, alle modalit di stabulazione e al tipo/quantit di lettiera

Reflui zootecnici
E influenzata, inoltre, da tutti i fattori che determinano le caratteristiche delle deiezioni tal quali e cio: Alimentazione, stadio fenologico, razza, ecc.

Reflui zootecnici

Reflui zootecnici
Generalmente, si pu affermare che, lo spandimento dei reflui zootecnici sul terreno resta una pratica vantaggiosa per lapporto di nutrienti e di sostanza organica Le potenzialit negative dei liquami sono in relazione non tanto alle proprie caratteristiche, quanto alle modalit di gestione e di uso legate alle eccedenze del carico animale per entit di superficie

Reflui zootecnici
Resta evidenziato che la capienza degli ambienti per lo stoccaggio deve essere tale da garantire la maturazione del liquame, intesa soprattutto come riduzione della quantit di patogeni E consigliabile, in ultima analisi, lo spandimento di tali reflui ad una distanza di almeno 50 metri (soglia di sicurezza) dalle abitazioni

Acque reflue urbane

CARATTERISTICHE DEI REFLUI URBANI


I reflui urbani sono costituiti da una soluzione acquosa debolmente alcalina, molto diluita, contenente sostanze organiche ed inorganiche, solidi sospesi grandi e piccoli e dispersioni colloidali Sotto laspetto igienico-sanitario, i reflui possono contenere patogeni per luomo e per gli animali (batteri, virus, elminti, funghi e protozoi) La composizione dei reflui urbani di origine domestica allincirca la stessa nelle varie aree urbane, mentre le caratteristiche microbiologiche risentono molto dello stato della zona considerata; i coliformi fecali sono distribuiti uniformemente, i patogeni, sono in numero pi basso

Il riuso dei reflui urbani in agricoltura pone limiti di ordine:


Igienico - sanitario Legislativo Agronomico

Problemi igienico - sanitari


I criteri che guidano la scelta di un microrganismo o di un gruppo di microrganismi come indicatori di contaminazione fecale sono basati su: - contemporanea presenza o assenza dellindicatore o del patogeno; - presenza dellindicatore e del patogeno in rapporti numerici costanti; - paragonabilit della resistenza del patogeno e dellindicatore alle condizioni ambientali; - facilit di rilevazione dellindicatore.

Il legislatore ha individuato come indicatori:


- Coliformi fecali - Streptococchi fecali - Spore di clostridi solfito-riduttori.

Non esiste un indicatore di inquinamento fecale ideale. Tra i tanti per Escherichia Coli quello che soddisfa la maggior parte dei requisiti.

Microrganismi patogeni che possono essere presenti nelle acque reflue


Microrganismi
Salmonella spp Shigella spp

Sintomi e malattie causate


Tifo, Paratifo, gastroenterite e setticemia Dissenteria emorragica Gastroenteriti, dissenteria, ecc. Colera Gastroenteriti acute, artriti, setticemia, eritema nodoso, adeniti acute nei bambini Faringite, Congiuntivite, vomito, diarrea Poliomielite, febbre, diarrea, Meningite, malattie respiratorie, miocarditi Epatite Epatite Vomito, diarrea

Batteri

Escherichia coli Vibrio cholerae Yersinia enterocolitica

Adenovirus

Virus

Enterovirus Epatite A virus Epatite E virus Rotavirus

Microrganismi patogeni che possono essere presenti nelle acque reflue


Microrganismi
Cryptosporidium parvum

Sintomi e malattie causate


Sintomi gastrointestinali ed influenzali Vomito, diarrea Dissenteria amebica, infezioni Diarrea, ulcera al colon Dracunculosi Ascariasi Anemia Teniasi Dolori addominali, diarrea Febbre, dolori addominali

Protozoi

Giardia intestinalis Entoameba histolytica Balantidium coli Dracunculus medianensis Ascaris lumbricoides

Elminti

Ancylostoma duodenale Taenia saginata Trichurius Toxocara

Presenza e/o accumulo di agenti patogeni per luomo nel terreno


La persistenza della carica patogena apportata al terreno fortemente condizionata da una serie di fattori pedoclimatici (Gerba et al., 1975), che consentono, in condizioni ottimali, una sopravvivenza variabile da 2-3 mesi massimo per i coliformi fecali e superiore per gli streptococchi fecali, raggiungendo svariati anni per le uova di elminti del genere Ascaris (Idroser,1987).

Tempi di sopravvivenza dei patogeni nel terreno e sui prodotti a 20 - 30 C


Patogeni Virus Enterovirus Batteri Coli fecali Salmonella spp Vibrio cholerae Tempo di sopravvivenza Nel terreno < 100 ma di solito < 20 giorni Sui prodotti

< 60 ma di solito < 15 giorni

< 70 ma di solito < 20 giorni < 70 ma di solito < 20 giorni < 20 ma di solito < 10 giorni

< 30 ma di solito < 15 giorni < 30 ma di solito < 15 giorni < 5 ma di solito < 2 giorni

Protozoi Entamoeba histolytica < 20 ma di solito < 10 giorni Elminti: uova Molti mesi

< 10 ma di solito < 2 giorni < 60 ma di solito < 30 giorni

Problemi legislativi
La tutela delle acque dallinquinamento ha visto la luce con la legge n. 319 del 1976 (legge Merli) la quale ha sancito che lacqua dopo lutilizzo debba essere depurata, prima di essere restituita nei corpi recettori naturali. A questa ne sono seguite altre, quali: - la Delibera del Consiglio dei Ministri del 04/02/1977 che indica i limiti per il riuso in agricoltura dei reflui trattati;

- il Decreto Legislativo n. 152 del 11/05/1999, il quale riporta limiti ancora pi restrittivi dei precedenti, ed inserisce lEscherichia coli come unico indicatore di contaminazione fecale. - il Piano Direttore a stralcio del Piano di Tutela delle Acque, Regione Puglia, Giugno 2002 che modifica i limiti di alcuni parametri (Cloruri, Boro, E. coli) elevandone leggermente il valore.

- Strategia Ministero dellAmbiente anno 2001, individua cinque indirizzi prioritari: incentivare l'attuazione della legislazione vigente; integrare le tematiche ambientali in tutte le strategie politiche, economiche e sociali; accrescere la responsabilizzazione dei cittadini; supportare la collaborazione con il mercato; incoraggiare la pianificazione e la gestione territoriale. - La Legge n. 185/2003 detta Legge Galli, ormai abrogata, che introduce il concetto di risparmio e di rinnovo delle risorse idriche per non pregiudicare lintero patrimonio idrico, la vivibilit ambientale e lagricoltura

- il Decreto Legislativo n. 152 del 02/05/2006, il quale riporta le Norme Tecniche per il riutilizzo delle acque reflue

Limiti applicativi
Studi epidemiologici e il crescente inquinamento delle acque di fiumi e laghi, regolarmente utilizzate per lirrigazione, considerano le norme vigenti in Italia troppo restrittive e non in linea con WHO 1989 e con US EPA 1992 che vedono lMPN di coliformi fecali nelle acque per irrigare ortaggi, anche da consumo crudo, attestato su 1000/100 ml.

Contrapposizioni nella legislazione italiana


Inesistenza di vincoli legislativi per il riuso a scopo irriguo delle acque superficiali, anche se contenenti concentrazioni di coliformi superiori agli standard dellAllegato 5 della Delibera Consiglio dei Ministri del 04/02/1977; Nelle acque di balneazione sono previsti limiti di 2000 coli totali e 100 coli fecali; Assenza di chiarimenti e definizioni sulla presenza di sostanze chimiche indesiderate (vedi metalli pesanti) nelle acque per uso irriguo.
Da Ing. Amb., 1989.

CONSIDERAZIONI
Sembrerebbe che da un lato si sia voluta tutelare al massimo la salute delluomo nei confronti del rischio infettivo imponendo limiti molto restrittivi sulla presenza di colibatteri; mentre dallaltro si sia trascurata la possibilit di contaminazione da composti chimici, alcuni dei quali potrebbero bioaccumularsi lungo la catena trofica fino alluomo, partendo dal terreno e dalle colture vegetali.
Da Ing. Amb., 1989

Valori limite per il riutilizzo delle acque a scopo irriguo


Piano Direttore Regione Puglia (Giugno 2002) Decreto Legislativo n. 185 del 12/06/2003

TSS COD Ammonio Cloruri SAR Boro C. E. Escherichia coli Salmonella

10 mg/l 50 mg O2/l 2 mg/l 500 mg/l 10 2 mg/l 3 dS/cm 10 u.f.c./100ml* Assente

TSS COD Ammonio Cloruri SAR Boro

10 mg/l 50 mg O2/l 2 mg/l 250 mg/l 10 1 mg/l

Escherichia coli 10 u.f.c./100ml* Salmonella Assente

* (80% dei campioni), 100 come valore puntuale max

Problemi agronomici
Le acque reflue possono contenere, sostanze che arrecano danni al terreno, alle colture e alla salute delluomo, in particolare: Sostanze organiche naturali; Sostanze organiche di sintesi; Sostanze inorganiche e minerali.

Sostanze organiche naturali


Provenienti da scarichi industriali e da allevamenti zootecnici

Sostanze organiche di sintesi


Provenienti da civili abitazioni, ospedali, industrie, agricoltura, ecc. Detersivi, fenoli, solventi organici, solventi clorurati, derivati dellacido ftalico e policlorodifenoli Queste sostanze tendono ad accumularsi nel terreno perch degradabili lentamente e possono contaminare le acque di falda e la catena alimentare.

Sostanze inorganiche e minerali


- materiali solidi in sospensione rappresentati da particelle terrose, minerali argillosi, silicati e carbonati che imbrattano le colture e occludono i manufatti irrigui; - metalli pesanti: Cd, Co, Cr, Cu, Mn, Pb, Hg, Sn, Zn, Mo (elementi metallici con densit > 5 g cm-3)
Vie di diffusione dei metalli pesanti: Animali Suolo Vegetali Uomo Ambiente

ORIGINE DEI METALLI PESANTI NEL SUOLO


1) Attivit industriali; 2) Attivit civili; 3) Pratiche agronomiche Il destino del metallo pesante che arriva al terreno dipende da come esso si distribuisce tra le varie fasi fino al raggiungimento dellequilibrio. Allequilibrio la concentrazione della frazione solubile solo una modesta percentuale della quantit totale del metallo nel terreno.

Limiti agronomici
Possibile riduzione della velocit di infiltrazione dellacqua nel terreno; Possibile innalzamento della C.E. dello strato umettato; Possibile accumulo di metalli pesanti nel tempo; Possibile presenza e/o accumulo di agenti patogeni per luomo nel terreno.

Fattori che inducono riduzione della produttivit delle colture possono essere presenti nel refluo o trarre origine dai trattamenti a cui il refluo viene sottoposto
Metalli pesanti: la loro pericolosit legata non tanto alla loro concentrazione nei reflui, quanto alla loro tendenza ad accumularsi nel tempo nel terreno, sino al raggiungimento di soglie di rischio (Smith et al., 1996); Cloro residuo: deriva dai trattamenti di disinfezione volti allabbattimento della carica microbica (Fucci, 1991).

Per approfondire lo studio sui rischi igienico-sanitari connessi al riutilizzo dei reflui urbani depurati sarebbe interessante seguire levoluzione, oltre che degli indicatori di contaminazione fecale individuati dal legislatore, anche di alcuni microrganismi patogeni per luomo quali:

Salmonella spp Batteri: Vibrio Cholerae* Giardia lamblia Protozoi: Cryptosporidium Elminti come presenza/assenza di uova

La resistenza di tali patogeni a trattamenti di disinfezione ben documentata in bibliografia e nei confronti dei quali non si sviluppa mai nessuna immunit.

Principali fasi in cui si articola la ricerca:


Individuazione campo sperimentale nei pressi del depuratore comunale di Cerignola (FG); Affinamento acque reflue urbane depurate mediante ultrafiltrazione a membrana; Caratterizzazione chimico-fisica e microbiologica delle acque ad uso irriguo;

Sperimentazione su colture erbacee, con confronto tra:

- due metodi irrigui: subirrigazione capillare e microportata a goccia; - due tipi di acqua: convenzionale e reflua depurata;

con monitoraggio dei parametri microbiologici, durante lintero ciclo colturale su acqua, suolo e prodotto commerciabile.

Impianto di Depurazione Comune di Cerignola


Strada comunale

Pozzo
Impianto ZENON

Campo sperimentale

storage tanks

hollow fiber filtration plant

buffer tank back to WWTP to test field

Goccia

Subirrigazione capillare

Goccia

Subirrigazione capillare

Principali caratteristiche delle acque utilizzate per lirrigazione


Convenzionale TSS 33 mg/l COD 11 mgO2/l Ammonio 0 mg/l Nitrati 22 mg/l Fosfati 2,3 mg/l Cloruri 327 mg/l SAR 4 Boro 0, 3 mg/l C.E. 1,6 dS/m Reflua depurata TSS 5 mg/l COD 58 mgO2/l Ammonio 13,4 mg/l Nitrati 6,7 mg/l Fosfati 2,3 mg/l Cloruri 507 mg/l SAR 12 Boro 0,83 mg/l C.E. 2,3 dS/m

Isolamento e conta di colonie di Coliformi totali

Isolamento e conta di colonie di Coliformi fecali

Isolamento e conta di colonie di Escherichia coli

Isolamento e conta di colonie di Streptococchi fecali

Isolamento e conta di colonie di Vibrio cholerae

Primi risultati ottenuti

Principali caratteristiche chimico-fisiche ed idrauliche del terreno del sito sperimentale


Sabbia (2,0 > > 0.02 mm) Limo (0,02 > > 0.002 mm) Argilla ( < 0.002 mm) Azoto totale (Met. Kjeldhal) P25 assimilabile (Met. Olsen) Sostanza organica (Met. Walkley-Black) Calcare totale (Met. Gasvolumetrico) Calcare attivo (Met. Ossalato ammonico) pH (in H2O) C.E. (da estratto di pasta satura) Umidit alla capacit idrica di campo (- 0,03 Mpa) Umidit al punto di appassimento (- 1,5 Mpa) 42,9 % 27,9 % 29,2 % 1,1 0/00 50 ppm 1,1 % 10,1 % 8,2 % 8,4 1,5 dS/m 23,2 % 14,4 %

Indicatori di contaminazione fecale riscontrati nelle acque irrigue


Acqua Data prelievo Coliformi totali 27/05/03 26/06/03 03/07/03 09/07/03 14/07/03 21/07/03 29/07/03 31/07/03 06/08/03 06/08/03 11/08/03 19/08/03 01/09/03 110 0 4.600 4.600 930 0 110 15 50* 50* 100* 0 110 0 4.600 150 70 0 110 0 40* 20* 30* 0 30 0 240 93 0 0 30 0 30* 10* 35* 0 0 0 0 0 9 0 0 0 10* 10* 8* 0 20 14 0 0 100 46 10 14 10 Assente Assente Assente Assente Assente Assente Assente Assente Assente Assente Assente Assente Coliformi fecali Reflua urbana depurata Salmonella Coliformi totali 1.100 11.100 11.000 11.000 460 2.400 11.000 11.000 1.100 80* 60* 90* 90 Coliformi fecali 460 1.500 90 11.000 0 150 200 1.500 460 40* 30* 65* 0 Acqua Convenzionale Streptococchi fecali (MPN/100 ml) 4 0 0 28 0 4 9 0 4 20* 15* 10* 9 60 Spore di Clostridi solfito-riduttori (u.f.c./100 ml) 32 50 18 0 8 50 10 50 32 (u.f.c./100 ml) Assente Assente Assente Assente Assente Assente Assente Assente Assente Assente Assente Assente Presente Salmonella

Escherichia Streptococchi Spore di Clostridi coli fecali solfito-riduttori (u.f.c./100 ml)

Escherichia coli 0 750 90 1.500 0 90 140 750 0 20* 10* 0* 0

(MPN/100 ml) (MPN/100 ml) (MPN/100 ml) (MPN/100 ml)

(u.f.c./100 ml) (MPN/100 ml) (MPN/100 ml) (MPN/100 ml)

* valori espressi come U.F.C./100 ml

10000

Acqua Reflua urbana depurata Acqua Convenzionale

1000

M P N/g

100

10

Coliformi totali

Coliformi fecali

Escherichia coli

Streptococchi fecali

Indicatori di inquinamento fecale

Valori medi degli indicatori di inquinamento fecale presenti nello strato di terreno 0-10 cm, al momento della raccolta

Prodotto commerciabile - Pomodoro da industria Tesi Coliformi totali (MPN/g) 220 220 220 220 7 220 220 220 Coliformi fecali (MPN/g) 3 220 220 220 0 30 220 90 Escherichia coli (MPN/g) 3 2 220 4 4 3 220 90 Streptococchi Spore di Clostridi fecali solfito-riduttori (MPN/g) (u.f.c./g) 0 0 5 0 0 0 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Salmonella (u.f.c./25 g) Assente Assente Assente Assente Assente Assente Assente Assente

I R II R III R IV R I C II C III C IV C

Produzione commerciabile

Tesi irrigate con acqua convenzionale: 60,28 ton/ha Tesi irrigate con acqua reflua depurata: 57,19 ton/ha

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