EMERGENZA IDRICA NEL SUD ITALIA E noto a tutti che il clima dellItalia meridionale ed insulare tipico mediterraneo, con siccit estiva e piovosit concentrata nel periodo autunno-invernale. CIO DETERMINA Costante emungimento dalle falde con relativo peggioramento qualitativo delle acque; Deficit di accumulo di acqua nei principali invasi.
Per far fronte al deficit idrico diffuso si possono attuare diverse strategie:
- migliorare lefficienza duso dellacqua, con la scelta appropriata dei metodi irrigui; - razionalizzare le variabili irrigue (turno, volume di adacquamento); - utilizzare acque non convenzionali.
Per quanto riguarda i primi due aspetti, la letteratura nazionale e mondiale offre numerosi contributi scientifici, mentre per il terzo punto
ACQUE REFLUE
ACQUE REFLUE Acque reflue agro-industriali Reflui zootecnici Acque reflue urbane
Reflui zootecnici
La composizione dei reflui zootecnici varia notevolmente in relazione alla specie, alleventuale diluizione con acque di lavaggio, alle modalit di stabulazione e al tipo/quantit di lettiera
Reflui zootecnici
E influenzata, inoltre, da tutti i fattori che determinano le caratteristiche delle deiezioni tal quali e cio: Alimentazione, stadio fenologico, razza, ecc.
Reflui zootecnici
Reflui zootecnici
Generalmente, si pu affermare che, lo spandimento dei reflui zootecnici sul terreno resta una pratica vantaggiosa per lapporto di nutrienti e di sostanza organica Le potenzialit negative dei liquami sono in relazione non tanto alle proprie caratteristiche, quanto alle modalit di gestione e di uso legate alle eccedenze del carico animale per entit di superficie
Reflui zootecnici
Resta evidenziato che la capienza degli ambienti per lo stoccaggio deve essere tale da garantire la maturazione del liquame, intesa soprattutto come riduzione della quantit di patogeni E consigliabile, in ultima analisi, lo spandimento di tali reflui ad una distanza di almeno 50 metri (soglia di sicurezza) dalle abitazioni
Non esiste un indicatore di inquinamento fecale ideale. Tra i tanti per Escherichia Coli quello che soddisfa la maggior parte dei requisiti.
Batteri
Adenovirus
Virus
Protozoi
Giardia intestinalis Entoameba histolytica Balantidium coli Dracunculus medianensis Ascaris lumbricoides
Elminti
< 70 ma di solito < 20 giorni < 70 ma di solito < 20 giorni < 20 ma di solito < 10 giorni
< 30 ma di solito < 15 giorni < 30 ma di solito < 15 giorni < 5 ma di solito < 2 giorni
Protozoi Entamoeba histolytica < 20 ma di solito < 10 giorni Elminti: uova Molti mesi
Problemi legislativi
La tutela delle acque dallinquinamento ha visto la luce con la legge n. 319 del 1976 (legge Merli) la quale ha sancito che lacqua dopo lutilizzo debba essere depurata, prima di essere restituita nei corpi recettori naturali. A questa ne sono seguite altre, quali: - la Delibera del Consiglio dei Ministri del 04/02/1977 che indica i limiti per il riuso in agricoltura dei reflui trattati;
- il Decreto Legislativo n. 152 del 11/05/1999, il quale riporta limiti ancora pi restrittivi dei precedenti, ed inserisce lEscherichia coli come unico indicatore di contaminazione fecale. - il Piano Direttore a stralcio del Piano di Tutela delle Acque, Regione Puglia, Giugno 2002 che modifica i limiti di alcuni parametri (Cloruri, Boro, E. coli) elevandone leggermente il valore.
- Strategia Ministero dellAmbiente anno 2001, individua cinque indirizzi prioritari: incentivare l'attuazione della legislazione vigente; integrare le tematiche ambientali in tutte le strategie politiche, economiche e sociali; accrescere la responsabilizzazione dei cittadini; supportare la collaborazione con il mercato; incoraggiare la pianificazione e la gestione territoriale. - La Legge n. 185/2003 detta Legge Galli, ormai abrogata, che introduce il concetto di risparmio e di rinnovo delle risorse idriche per non pregiudicare lintero patrimonio idrico, la vivibilit ambientale e lagricoltura
- il Decreto Legislativo n. 152 del 02/05/2006, il quale riporta le Norme Tecniche per il riutilizzo delle acque reflue
Limiti applicativi
Studi epidemiologici e il crescente inquinamento delle acque di fiumi e laghi, regolarmente utilizzate per lirrigazione, considerano le norme vigenti in Italia troppo restrittive e non in linea con WHO 1989 e con US EPA 1992 che vedono lMPN di coliformi fecali nelle acque per irrigare ortaggi, anche da consumo crudo, attestato su 1000/100 ml.
CONSIDERAZIONI
Sembrerebbe che da un lato si sia voluta tutelare al massimo la salute delluomo nei confronti del rischio infettivo imponendo limiti molto restrittivi sulla presenza di colibatteri; mentre dallaltro si sia trascurata la possibilit di contaminazione da composti chimici, alcuni dei quali potrebbero bioaccumularsi lungo la catena trofica fino alluomo, partendo dal terreno e dalle colture vegetali.
Da Ing. Amb., 1989
Problemi agronomici
Le acque reflue possono contenere, sostanze che arrecano danni al terreno, alle colture e alla salute delluomo, in particolare: Sostanze organiche naturali; Sostanze organiche di sintesi; Sostanze inorganiche e minerali.
Limiti agronomici
Possibile riduzione della velocit di infiltrazione dellacqua nel terreno; Possibile innalzamento della C.E. dello strato umettato; Possibile accumulo di metalli pesanti nel tempo; Possibile presenza e/o accumulo di agenti patogeni per luomo nel terreno.
Fattori che inducono riduzione della produttivit delle colture possono essere presenti nel refluo o trarre origine dai trattamenti a cui il refluo viene sottoposto
Metalli pesanti: la loro pericolosit legata non tanto alla loro concentrazione nei reflui, quanto alla loro tendenza ad accumularsi nel tempo nel terreno, sino al raggiungimento di soglie di rischio (Smith et al., 1996); Cloro residuo: deriva dai trattamenti di disinfezione volti allabbattimento della carica microbica (Fucci, 1991).
Per approfondire lo studio sui rischi igienico-sanitari connessi al riutilizzo dei reflui urbani depurati sarebbe interessante seguire levoluzione, oltre che degli indicatori di contaminazione fecale individuati dal legislatore, anche di alcuni microrganismi patogeni per luomo quali:
Salmonella spp Batteri: Vibrio Cholerae* Giardia lamblia Protozoi: Cryptosporidium Elminti come presenza/assenza di uova
La resistenza di tali patogeni a trattamenti di disinfezione ben documentata in bibliografia e nei confronti dei quali non si sviluppa mai nessuna immunit.
- due metodi irrigui: subirrigazione capillare e microportata a goccia; - due tipi di acqua: convenzionale e reflua depurata;
con monitoraggio dei parametri microbiologici, durante lintero ciclo colturale su acqua, suolo e prodotto commerciabile.
Pozzo
Impianto ZENON
Campo sperimentale
storage tanks
Goccia
Subirrigazione capillare
Goccia
Subirrigazione capillare
10000
1000
M P N/g
100
10
Coliformi totali
Coliformi fecali
Escherichia coli
Streptococchi fecali
Valori medi degli indicatori di inquinamento fecale presenti nello strato di terreno 0-10 cm, al momento della raccolta
Prodotto commerciabile - Pomodoro da industria Tesi Coliformi totali (MPN/g) 220 220 220 220 7 220 220 220 Coliformi fecali (MPN/g) 3 220 220 220 0 30 220 90 Escherichia coli (MPN/g) 3 2 220 4 4 3 220 90 Streptococchi Spore di Clostridi fecali solfito-riduttori (MPN/g) (u.f.c./g) 0 0 5 0 0 0 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Salmonella (u.f.c./25 g) Assente Assente Assente Assente Assente Assente Assente Assente
I R II R III R IV R I C II C III C IV C
Produzione commerciabile
Tesi irrigate con acqua convenzionale: 60,28 ton/ha Tesi irrigate con acqua reflua depurata: 57,19 ton/ha